tag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post2378729569044195298..comments2024-03-25T09:55:42.957+01:00Comments on Francesco Simoncelli's Freedonia: L'attuale politica monetaria della FED condurrà alla stagflazione, non alla deflazioneFrancesco Simoncellihttp://www.blogger.com/profile/13310353566486966696noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post-58610321254376418542022-11-29T16:02:44.020+01:002022-11-29T16:02:44.020+01:00Quando mi capita di sentire analisti e commentator...Quando mi capita di sentire analisti e commentatori dire che "a questo giro la FED invertirà la marcia", mi viene in mente <a href="https://youtu.be/452XjnaHr1A" rel="nofollow">questa scena</a> tratta dal film "<i>Nick mano fredda</i>".<br /><br />Prima dei recenti rialzi dei tassi, l'indice S&P ha ogni volta provato un rally guidato dal <i>wishful thinking</i> dei mercati e dalla liquidità offerta dal settore bancario commerciale (una porzione di questo, non tutte le grandi banche hanno lasciato aperti i rubinetti del credito), solo per sbattere prontamente contro il muro del FOMC. La prossima volta non sarà diverso.<br /><br />Infatti la FED è stata chiara sin dalla prima riunione di quest'anno: è decisamente prematuro pensare a una pausa del programma di <i>tightening avviato</i> da Powell da inizio anno. Come ha ripetuto poi a Jackson Hole, domanda/offerta nei mercati dei capitali sono fuori sincrono e c'è bisogno di ristabilire un certo ordine all'interno dei conti della nazione. Sebbene si cercherà di salvaguardare la classe media statunitense, ciò non significa che sarà al riparo dal dolore economico proveniente da una recessione necessaria. E la chiarezza della FED è confermata da come procede la base monetaria, strumento direttamente sotto il suo controllo. Infatti se lo si confronta col credito bancario, si noterà che ha temporaneamente bloccato una discesa più marcata del mercato finanziario, fornendo liquidità, e non è stata la FED. Questo punto è importante perché secondo alcuni analisti la FED non solo starebbe pensando d'invertire la rotta, ma lo avrebbe già fatto.<br /><br />Il compito attuale della FED non è tanto quello di "combattere" l'inflazione dei prezzi, altrimenti si sarebbe già posizionata davanti i relativi numeri, bensì quello di comprare tempo a scapito dell'Europa principalmente e nel frattempo lasciare che l'inflazione sgonfi i numeri del debito pubblico. La fuga di capitali dall'euro al dollaro è un piano precisamente voluto e riconfermato di recente quando la FED <a href="https://www.newyorkfed.org/markets/desk-operations/central-bank-liquidity-swap-operations" rel="nofollow">ha aiutato volutamente</a> la BNS sulla scia del caos Credit Suisse. Niente dollari invece per le banche europee e Dio solo sa quanto ne abbiano bisogno.<br /><br />Ma al di là degli scopi meno visibili, ce ne sono altri più visibili che suggeriscono una impossibilità a smettere di rialzare i tassi. Eccone uno. La relazione recente sul mondo del lavoro, secondo cui i costi unitari del lavoro hanno continuato a salire durante il terzo trimestre, potrebbe essere sufficiente a riportare una parvenza di sobrietà nei canyon di Wall Street. L'aumento su base annua del 6,1% è leggermente diminuito rispetto allo shock del secondo trimestre (+7,9%), ma le implicazioni non sono meno minacciose: quando si ha a che fare con questo tipo d'inflazione spinta dai costi e dalla liquidità, non c'è modo in cui il deflatore IPC o PCE tornerà a numeri "normali" con il costo del lavoro in aumento del 6% annuo. Gli aumenti del costo unitario del lavoro degli ultimi due trimestri sono i più alti dalla metà del 1982 e non è necessario essere uno studente di economica per capire cosa ciò significhi: Volcker "ruppe la schiena" all'inflazione spinta dai costi portando i tassi d'interesse reali a livelli che oggi sono difficilmente immaginabili e che si fanno beffe dei ripetuti "pivot" <a href="https://www.linkedin.com/pulse/la-fed-ha-un-piano-ma-i-mercati-finanziari-ancora-non-simoncelli/" rel="nofollow">mostrati nei grafici qui</a>.<br /><br />Il dollaro, quindi, non ha ancora smesso di salire e l'euro non ha ancora smesso di scendere. Forse al prossimo rialzo dei tassi, i mercati finanziari finalmente capiranno l'antifona.Francesco Simoncellihttps://www.blogger.com/profile/13310353566486966696noreply@blogger.com