tag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post2917411361200576301..comments2024-03-25T09:55:42.957+01:00Comments on Francesco Simoncelli's Freedonia: La guerra economica di Mario Draghi contro il virus CFrancesco Simoncellihttp://www.blogger.com/profile/13310353566486966696noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post-76881347157884014572020-07-15T10:18:46.633+02:002020-07-15T10:18:46.633+02:00L'altro giorno abbiamo visto come il piano di ...L'altro giorno abbiamo visto come il piano di rilancio industriale del PD fosse semplicemente l'ennesima riproposizione dell'effetto moltiplicatore keynesiano. <a href="https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2020/04/26/news/mazzucato_ora_uno_stato_imprenditore_che_decida_dove_investire_-254975296/" rel="nofollow">Quello dei 5S non è da meno</a>, solo che spinge di più sull'acceleratore del comando/controllo visto che prevede il totale annichilimento della coordinazione interdipendente del mercato. La base di entrambi i "ragionamenti" poggia su una fallacia critica: la totale ignoranza di come funzioni un'economia di mercato. Che questo fatto possa essere ignorato non significa che non esista, inoltre ignorarlo avviene ad un costo: erosione progressiva e costante del bacino della ricchezza reale. E in sostanza è questo il motivo per cui l'Italia continua a stagnare da anni dal punto di vista industriale/imprenditoriale: nel corso del tempo la produzione e il sostenimento del bacino della ricchezza reale hanno visto diminuire il tempo di ciclicità necessario per creare prodotti sempre più sofisticati. In questo senso ci si è spostati sempre di più verso il consumo di capitale piuttosto che la sua creazione, unita anche al suo spreco a causa dell'ingerenza preponderante delle forze centralizzanti dello stato. Meno specializzazione, meno know-how, meno formazione di capitale, meno ricchezza reale. Va da sé, quindi, che la ridistribuzione operata dallo stato ha progressivamente perso quell'efficacia iniziale che sembrava avere.<br /><br />Spingendo sullo stesso tasto, adesso, non farà altro che peggiorare le cose. A questo si aggiunge anche un altro espediente che nel corso del tempo ha contribuito a far peggiorare le cose: la stampa sconsiderata di denaro fiat. Quest'ultima devia risorse scarse dai produttori di ricchezza verso chi li spreca (coloro che ricevono per primi il denaro appena creato). Man mano che il ritmo della creazione di denaro fiat si intensifica, esercita una maggiore pressione sul bacino della ricchezza reale. Ciò a sua volta rende molto più difficile l'attuazione di vari progetti per quanto riguarda la manutenzione e il miglioramento dell'infrastruttura. Di conseguenza il flusso di produzione di vari beni di consumo si indebolisce, il che a sua volta rende molto più difficile il risparmio.<br /><br />La manutenzione dell'infrastruttura esistente richiede la presenza e l'allocazione di risparmi, infatti, e come in un circolo vizioso, l'infrastruttura esistente s'indebolisce ulteriormente e ciò compromette ulteriormente il flusso di produzione dei beni di consumo.<br /><br />Contrariamente al modo di pensare di questa gente, la crescita dell'offerta di moneta e dell'influenza statale non può produrre un'espansione generale dell'attività economica. Al contrario, si deviano le risorse scarse dalle attività che generano ricchezza verso quelle che la sprecano. Il consumo in eccesso rispetto al ritmo della produzione porta ad un calo del bacino della ricchezza reale e questo a sua volta indebolisce il supporto per quegli individui impiegati nelle varie fasi della struttura produttiva, facendo finire in recessione l'economia.<br /><br />Quando arriva la recessione ed il tessuto produttivo è stato sfilacciato dalle precedenti politiche monetarie/fiscali allentate, qualsiasi stato o banca centrale che tenta di rilanciare l'economia fallirà. Non solo, ma questi tentativi non faranno altro che prolungare la crisi economica.Francesco Simoncellihttps://www.blogger.com/profile/13310353566486966696noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post-57947975080682403372020-07-12T10:43:47.444+02:002020-07-12T10:43:47.444+02:00"Same old, same old" dicono negli Stati ...<i>"Same old, same old"</i> dicono negli Stati Uniti per descrivere qualcosa che viene ripresentato più volte e nel corso del tempo s'è dimostrato inutile. Il piano del PD per "rilanciare" l'industria italiana, infatti, <a href="https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/06/25/news/il_piano_pd_per_frenare_il_declino_industriale-260110210/" rel="nofollow">si basa</a> sulla balla dell'effetto moltiplicatore. L'idea che lo stato possa far crescere l'economia ha origine dal moltiplicatore keynesiano: un aumento della spesa pubblica genera la produzione in base ad un multiplo dell'aumento iniziale della spesa. Supponendo che ci sia un incremento di spesa di 100, e ogni euro della stessa venga ripartito in 0.9 di consumi e 0.1 di risparmi, ad ogni passaggio di mano del nuovo denaro l'ammontare guadagnato verrà per il 90% speso e per il 10% risparmiato. Alla fine questo processo termina con una produzione totale superiore di 1000 (10 * 100). Secondo questo modo di ragionare, più viene speso dal reddito aggiuntivo, maggiore sarà il moltiplicatore e quindi l'impatto della spesa iniziale sulla produzione complessiva è maggiore.<br /><br />Peccato solo che la spesa pubblica non aumenta la produzione complessiva di un multiplo positivo, ma al contrario porta all'indebolimento del processo di creazione di ricchezza in generale.<br /><br />Mediante tassazione o prestiti, lo stato costringe i produttori a separarsi da risorse scarse che avrebbero potuto utilizzare per creare beni/servizi di una priorità superiore per gli attori di mercato. Invece i segnali di mercato vengono ignorati e la spesa pubblica va a sovvenzionare un apparato industriale che fornisce beni/servizi che hanno una priorità inferiore nella scala di preferenze degli attori di mercato. Inutile dire che una spinta significativa ad attività che sprecano ricchezza è il cuore del problema quando si parola di recessione, e più il bacino della ricchezza reale sarà inficiato, più la recessione sarà profonda e dolorosa.<br /><br />Quindi sia le politiche fiscali che monetarie, che forniscono supporto alle attività non produttive, non fanno altro che prolungare il processo di indebolimento della creazione di ricchezza reale, annientando così le prospettive di una ripresa economica. Una volta che un'economia finisce in recessione, l ostato e la banca centrale dovrebbero togliersi dai piedi e lasciare al mercato la risoluzione dei problemi, senza inventare piani fantasiosi di rilancio atti solo a preservare lo status quo.Francesco Simoncellihttps://www.blogger.com/profile/13310353566486966696noreply@blogger.com