tag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post5336947211615270716..comments2024-03-25T09:55:42.957+01:00Comments on Francesco Simoncelli's Freedonia: La Falla Critica nel Sistema di KeynesFrancesco Simoncellihttp://www.blogger.com/profile/13310353566486966696noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post-60430355776581004002011-10-31T09:06:34.645+01:002011-10-31T09:06:34.645+01:00Oggi noi valutiamo il valore dei beni in base al m...<i>Oggi noi valutiamo il valore dei beni in base al mercato (domanda e offerta) ma per essere giusta la valutazione del bene non dovremmo sommare al valore del bene anche la manodopera impiegata, per il semplice fatto che il lavoro impiegato è un fattore esterno al valore del bene espresso dal mercato</i><br /><br />Ciò implicherebbe l'introduzione della teoria del "lavoro sociale" di Marx :)<br /><br />Nessuno nega che il lavoro costituisca parte del valore di un oggetto: una casa vale sicuramente di più della sua somma di mattoni, cemento, ecc. Nessuno nega che per chi "offre un bene/servizio" il lavoro ha un peso rilevante e fondamentale, ma non è la sola cosa che va a determinarne il valore. Inoltre tutto ciò va a "creare" il valore che l'offerente dà al suo bene (come unità) e non tanto al bene in sé, in modo oggettivo. E' riduttivo però considerare il lavoro (sociale) come l'unico fattore discriminante.<br /><br />Restiamo sull'esempio della casa.<br /><br />Vado a comprare una casa per me e mia maoglie. Me ne vengono proposte due, assolutamente uguali, prodotte dalla stessa impresa edile. Hanno lo stesso prezzo. Una però risente di un difetto di fabbricazione e contiene meno ferro nel cemento di quanto dovrebbe. Nessuno se n'è accorto e tanto meno io posso capirlo dall'osservazione. Diciamo che tale la casa sia la seconda.<br /><br />Le due case potranno essere vendute a prezzi differenti (o uguali) a seconda di <b>chi</b> le comprerà e <b>quando</b> le comprerà (immagina 6 anni fà in America). Molte giovani coppie hanno acquistato ultimamente casa a dei prezzi anche molto alti: per loro però quella casa rappresenta molto di più che il prodotto di mattoni, tegole, cemento e del lavoro dei muratori. Ha un valore ulteriore, non misurabile e fortemente soggettivo.<br /><br />La stessa casa, se comprata da uno "speculatore", avrebbe avuto per lui un valore molto diverso, non credi?<br /><br />Il problema è: se per chi vende fosse soltanto il "lavoro sociale" a determinare il valore di un bene, per chi compra però le cose sono un pò differenti. A volte l'acquirente non può neanche valutare il "lavoro sociale" alla base di un bene ed in ogni caso il valore che gli dà è fortemente influenzato da una componente soggettiva, dipende da quanto questo "soddisfa" i suoi bisogni e le sue esigenze.<br /><br />A questo punto dovrei spendere qualche parola in più sul valore soggettivo, ma vedo che Giuseppe ha già fatto un buon lavoro. :)Francesco Simoncellihttps://www.blogger.com/profile/13310353566486966696noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post-27682760815425807722011-10-31T02:17:59.475+01:002011-10-31T02:17:59.475+01:00ui si apre un vespaio sul valore e sulla determina...ui si apre un vespaio sul valore e sulla determinazione dei prezzi. <br /><br />Il mercato non considera il bene "mela" come la quotazione del bene in se stesso scevro dai costi di produzione, nel vendere il bene l'agricoltore compone il peso includendo anche tutto il lavoro, i beni impiegati e il tempo speso, più il proprio profitto.<br /><br />Separare il bene dal lavoro secondo canoni assoluti è impossibile:<br /><br />Non esiste il valore assoluto di una mela, di un pezzo di terra, di un chilo di ferro o di un ora di lavoro umano. Tutto varia dinamicamente e dipende dalle valutazioni soggettive.<br /><br />Es: Un chilo di mele per un abitante di una zona piena di meli vale 1 unità, mentre per un abitante di un posto dove le mele sono rare, quello stesso chilo di mele vale 100 unità. <br /><br />Qual'è il vero "valore assoluto" di un chilo di mele fra i due? Nessuno dei due e nemmeno una media dei due. Il valore sta variando in questo caso in base allo spazio (la terra con poche mele), la disponibilità diversa e al desiderio del singolo di avere le mele. Mutando queste condizioni muterà anche il valore.<br /><br />Per questo non possiamo avere un indice generale dei "prezzi assoluti".Giuseppe D'Andreahttps://www.blogger.com/profile/04879168487784720387noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2745462394676844010.post-41883030608146329092011-10-30T17:43:36.904+01:002011-10-30T17:43:36.904+01:00Mi sono appassionato alla lettura di questo artico...Mi sono appassionato alla lettura di questo articolo e da neofita quale sono, il solo leggere mi appassiona e mi apre la mente, cosa questa che non puo far altro che bene. <br />Cmq credo che oggi siamo vittime di un PECCATO ORIGINALE per quanto concerne il salario e il pagamento del lavoro dipendende, mi spiego meglio, nei giorni scorsi ho detto che il baratto è stato la primitiva forma di libero mercato fra gli uomini, però, c'è un però molto importante si perchè un conto è raccogliere un frutto da un albero nel bosco e scambiarlo con una conchiglia trovata nella spiaggia, un'altro è lavorare per ottenere quel frutto e scambiarlo con un altro oggetto trovato per caso, il valore fra le due cose non puo essere lo stesso in quanto il frutto prodotto dalla mano dell'uomo oltre al suo valore intrenseco va sommato il valore del tempo e della fatiche che ci sono volute per produrlo.<br />Oggi noi valutiamo il valore dei beni in base al mercato (domanda e offerta) ma per essere giusta la valutazione del bene non dovremmo sommare al valore del bene anche la manodopera impiegata, per il semplice fatto che il lavoro impiegato è un fattore esterno al valore del bene espresso dal mercato, il mercato si limita giustamente a dare il valore in base alla domanda e all'offerta, non puo considerare quanti operai sono stati impiegati per produrre una certa quantità di beni, per il mercato che sia stata 1 singola persona o 100mila a determinare una certa quantità non importa. Ora non voglio spingermi in ragionamenti che di sicuro io non sono all'altezza di fare, le mie sono semplici riflessioni di un qualsiasi cittadino che vede delle contraddizioni nel sistema in cui si vive, però ho letto qualcosa da qualche parte sul come dividere il valore proprio di un bene determinato liberamente sul mercato, dal costo del lavoro umano impiegato per produrlo, e sono dell'idea che sviluppare un sistema che distingua le due cose possa essere un alternativa valida, e anche semplice da attuare, al sistema attuale. Si tratterebbe a mio avviso di modernizzare la teoria austriaca, dando però alle due cose il suo valore in modo distinto, cosi che il mercato possa correttamente valutare un bene per cio che rappresenta in un determinato momento storico, mentre la manodopera è la costante necessaria per andare avanti ed adeguarsi alle necessità della società.<br /><br />UUUUUHHHH chissa che sfondoni ho detto cmq a volte è bello volare con la mente......<br /><br />CIAOAnonymousnoreply@blogger.com