Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato fuori controllo negli ultimi quattro anni in particolare. Questa una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/nessun-salvataggio-centrale-milei)
Poche regioni in Argentina simboleggiano il crollo del modello peronista in modo così chiaro come La Rioja. Questa provincia remota e povera ha fatto affidamento per decenni sui sussidi distribuiti dal governo federale per mantenere in funzione un'economia fortemente statalista. A La Rioja due lavoratori su tre sono dipendenti pubblici, l'attività privata è scarsa e il settore produttivo è dominato da aziende controllate dallo stesso governo provinciale.
Fino all'elezione di Javier Milei, il governo centrale argentino trasferiva regolarmente fondi alle province attraverso i cosiddetti “trasferimenti discrezionali”, fondi non obbligatori assegnati per motivi politici, che a loro volta alimentavano reti clientelari.
Con l'elezione di Milei questa dinamica si è interrotta bruscamente. La sua politica di aggiustamento fiscale, incentrata sull'eliminazione del deficit e sul ripristino dell'equilibrio di bilancio, ha portato a un taglio del 98% dei trasferimenti discrezionali alle province. Privata di fondi e senza accesso ai mercati del debito, La Rioja è diventata insolvente nel febbraio 2024.
In risposta, il governatore Ricardo Quintela, fedele al peronismo e acceso oppositore delle riforme liberali di Milei, ha lanciato una misura disperata: la creazione di una quasi-valuta locale, emessa con il nome tecnico di Bono de Cancelación de Deuda (BOCADE), comunemente nota come Chacho, in onore del caudillo locale Ángel Vicente “Chacho” Peñaloza. Con una parità ufficiale di 1:1 con il peso argentino, il Chacho doveva formalmente avere lo stesso valore di un peso.
A partire da agosto 2024 il Chacho è stato utilizzato per pagare circa il 30% degli stipendi dei dipendenti pubblici e poteva essere utilizzato nelle attività commerciali aderenti e per pagare le tasse locali. Il governo non ha obbligato i commercianti ad accettarlo, ma ha offerto loro degli incentivi.
Sebbene la misura abbia inizialmente innescato un picco nella domanda, con circa la metà degli acquisti in alcuni negozi effettuati in Chachos durante la prima settimana, la sua accettazione è rapidamente diminuita e il valore della valuta si è ulteriormente deteriorato al di fuori della provincia. Sono emerse restrizioni all'uso, insieme a mercati paralleli e negozi che accettavano Chachos solo per una percentuale dell'acquisto totale o che davano credito al negozio invece del resto. Entro la fine del 2024 la circolazione del Chacho è stata progressivamente ridotta, con il governatore Quintela che lamentava il fatto che la maggior parte dei commercianti non lo accettasse.
Pur considerando la moneta una misura “ingannevole e dannosa”, Javier Milei si è rifiutato di intervenire, poiché il presidente argentino crede fermamente nel federalismo competitivo. L'idea di Milei è che le province debbano essere libere di determinare le proprie politiche fiscali, di bilancio e persino monetarie, e allo stesso tempo farsi carico delle conseguenze di tali decisioni. Lo stato non dovrebbe essere paternalistico, anche se ciò significa lasciare che i comuni non paghino i propri debiti.
Milei immagina una struttura in cui le giurisdizioni subnazionali competano tra loro, adeguando tasse, normative e servizi pubblici per attrarre investimenti di capitale e talenti.
L'Argentina aveva già sperimentato un'ondata di quasi-valute negli anni '80 e nei primi anni 2000, quando più di una dozzina di province, tra cui La Rioja, fecero ricorso a emissioni locali di quasi-valute durante le crisi. All'epoca i titoli provinciali finirono per essere assorbiti dal governo federale e scambiati con pesos, una pratica che Milei ha giurato di non ripetere.
Si teme che il Chacho possa avere effetti inflazionistici, diretti o indiretti. Secondo l'economista Marcelo Capello della Fundación Mediterránea, se altre province seguissero l'esempio di La Rioja e queste quasi-valute venissero emesse in quantità superiori alla capacità di gettito fiscale della provincia, il rischio sarebbe critico.
Inoltre Capello mette in guardia dal rischio di una “guerra fiscale” tra le province e il governo nazionale se questo tipo di emissione dovesse diffondersi, andando a indebolire lo sforzo nazionale di contenere l’inflazione, consentendo alle province di aggirare l’aggiustamento fiscale ed emettere moneta.
Quintela sta portando fino all'ultimo respiro un modello sopravvissuto per decenni, mentre Milei si sta scontrando con la realtà: o le province effettuano riforme, o crollano senza una rete di sicurezza.
L'esperienza del Chacho riapre un dibattito ricorrente negli Stati Uniti sui salvataggi centrali. Come hanno avvertito nel corso degli anni gli economisti Thomas Sowell e Milton Friedman, il governo federale non dovrebbe salvare gli stati dai loro debiti, poiché ciò distorce il mercato e incoraggia l'irresponsabilità.
Nell'ultimo decennio gli stati americani con finanze cronicamente sbilanciate – in particolare Illinois, California e New York – hanno beneficiato dei meccanismi di sostegno federale impliciti o espliciti, soprattutto durante la pandemia. Tali interventi diluiscono gli incentivi per una sana governance attenuando l'impatto di una cattiva gestione locale.
Il caso di La Rioja ci ricorda che una federazione funzionale richiede la competizione tra giurisdizioni, non la mutualizzazione delle perdite.
I salvataggi federali per gli stati non salvano le economie. Non fanno altro che distruggere gli incentivi e addormentare il problema, offrendo una soluzione “tampone” pagata da tutti i contribuenti.
L'Argentina sta ora cercando di invertire questa logica, eliminando la rete di sicurezza federale per la scarsa pianificazione locale. Gli Stati Uniti dovrebbero seguire la stessa strada.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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Pinnato in alto nella testa dovrebbe esserci una informazione: c'è una guerra tra bande oggi e nessun colpo è escluso. A primavera ed estate di quest'anno sono stati sferrati attacchi tramite proxy (es. Giappone e Argentina) nei confronti degli USA, visto che l'attacco diretto è andato fallito (ad aprile, sul SOFR). A maggior ragione adesso si può creare caos dato che le elezioni medio termine bussano alle porte dell'Argentina. Milei ha fatto molto in Argentina in meno di 2 anni di mandato. La più evidente è la riduzione dell'inflazione, che si attestava intorno al 25,5% al suo insediamento e ora è inferiore al 2%. Ci sono state anche riduzioni del debito, il congelamento di una moltitudine di programmi statali e tagli alle liste di collocamento federali, che hanno portato al primo surplus in 16 anni. Gli effetti tangibili delle politiche di austerità hanno avuto un impatto sulla vita quotidiana e sui mezzi di sussistenza degli argentini. Il tasso di povertà, che già superava il 40% della popolazione durante il precedente governo peronista (controllo statale di tutte le principali industrie e mezzi di produzione) di Alberto Fernández, è diminuito significativamente. I cittadini che in precedenza avevano lavori a tempo pieno pubblici (o che erano ampiamente sovvenzionati dal governo) sono stati costretti a ricorrere al mercato. Per coloro che hanno sperimentato direttamente il dolore delle misure di austerità non si può negare che dall'insediamento di Milei la situazione sia stata empiricamente "peggiore". Tuttavia, sostenere che le misure in sé stia fallendo in Argentina, trascura lo stato fallimentare in cui versava la nazione sotto la guida socialista. Se le politiche peroniste fossero continuate, l'iperinflazione e il peso del debito argentino avrebbero distrutto completamente il Paese.
RispondiEliminaCiò che ha a lungo frenato l'Argentina è stata l'influenza socialista sui suoi settori più importanti, principalmente le risorse naturali come i prodotti agricoli, ma anche i prodotti petroliferi e la produzione di componenti per autoveicoli. L'economia argentina non dispone di aggiornamenti tecnologici di base nei settori manifatturiero e agricolo per tenere il passo, principalmente a causa dei controlli governativi sulla valuta, di una burocrazia labirintica, della corruzione, dell'elevata tassazione e di un tasso di cambio instabile e difficile. Con Milei, che ha ridotto le tasse, la burocrazia e allentato i controlli valutari, il settore privato è finalmente in grado di importare gli aggiornamenti manifatturieri di cui si sentiva disperatamente il bisogno. Inoltre, durante la precedente amministrazione peronista, la stragrande maggioranza del bilancio veniva spesa per il welfare, il che significava che le infrastrutture del Paese erano fatiscenti e mal tenute. Ora c'è l'opportunità di migliorare la capacità dell'Argentina di gestire il traffico di beni e servizi. Nonostante questi miglioramenti, la sinistra ha ottenuto ancora una volta trazione grazie al promesso ritorno alla spesa pubblica di massa, vincendo le ultime elezioni nella città di Buenos Aires. Il dolore inevitabile di qualsiasi austerità è stato usato dai sindacati e dalle élite socialiste come una clava per picchiare e ingannare le masse, inducendole a votare per il loro ritorno volontario alla schiavitù sostenuta dallo stato.
La vera battaglia ora va oltre l'economia. L'Argentina deve creare una cultura che premi il duro lavoro, l'imprenditorialità e l'emancipazione individuale. La domanda che rimane è se il popolo argentino abbia fede o paura del futuro. La sofferenza in Argentina non deriva dalla cura, ma dall'abbandono del veleno del socialismo. Milei non offre un'utopia, solo una vita migliore. I socialisti offrono un'utopia mentre riempiono le tasche dei loro clientes.