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giovedì 28 agosto 2025

Il futuro delle cartolarizzazioni in un mondo popolato da crittovalute

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di Omid Malekan

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/il-futuro-delle-cartolarizzazioni)

Le società nell'elenco Bitcoin Treasury come Strategy sono di gran moda in questo momento. Non passa giorno senza che venga annunciato l'ennesimo veicolo pubblico il cui scopo principale è quello di offrire esposizione alle crittovalute all'interno di un involucro azionario. Sebbene questa soluzione abbia i suoi vantaggi, alcune di queste società non hanno una proposta di valore unica e sono indistinguibili l'una dall'altra. Le loro azioni potrebbero non generare un premio durante un mercato ribassista.

Un approccio migliore è quello di offrire un'azienda che si occupi di ecosistema, che offra un'esposizione completa alle diverse sfaccettature di una specifica blockchain, combinando attività operative con investimenti mirati e fluidi. Mentre le società nell'elenco Bitcoin Treasury sono in definitiva poco più che una beta, un'azienda che si occupa di ecosistema può fornire l'alfa.


Quadro di riferimento

Col senno di poi, i mercati azionari e le crittovalute sono sempre stati destinati l'uno per l'altra. Il mercato azionario è ampio, liquido e ampiamente accessibile; le crittovalute non sono niente di tutto questo, ma una nuova ed entusiasmante classe di asset con un maggiore potenziale di rialzo. Da qui l'interesse di inserire una strategia long sulle crittovalute all'interno di un portafoglio di società quotate, in particolare nei mercati senza ETF sulle crittovalute.

Strategy (ex-MicroStrategy) ha eseguito il piano con successo. Attualmente detiene quasi il 3% di tutti i bitcoin e viene trattato oltre 1,5 volte il valore dei suoi bitcoin. Essendo la prima, e di gran lunga la più grande, società Bitcoin Treasury, ha goduto di un significativo vantaggio da pioniere. Le sue azioni sono altamente liquide, accessibili a investitori istituzionali e retail su innumerevoli piattaforme e ora fanno parte del prestigioso NASDAQ 100. Questa liquidità, insieme al premio sul suo NAV (valore del patrimonio netto), le consente di continuare a emettere più azioni per acquistare più bitcoin. Strategy è stata anche pioniera nell'uso di obbligazioni convertibili per estendere la sua portata (e l'esposizione a Bitcoin) nel mercato del debito.

Rispetto al possesso diretto di bitcoin, i vantaggi di investire in una società Bitcoin Treasury includono:

• Semplificazione della gestione della custodia delle crittovalute, del trattamento fiscale e della rendicontazione;

• Ottenere esposizione alle crittovalute tramite infrastrutture del mercato azionario (custodi, prime broker, ecc.);

• Accessibilità da parte di un'ampia gamma di conti e tipologie di investitori (piani pensionistici, RIA, ecc.);

• Miglior trattamento fiscale delle azioni rispetto alle crittovalute in alcuni Paesi;

• Accesso a un mercato di opzioni più liquido rispetto a quello spot BTC;

• Arbitraggio del mandato di investimento tramite emissione di obbligazioni senior convertibili;

• Monetizzazione di stack di capitale flessibili per la leva finanziaria.

Molti di questi vantaggi sono offerti anche dagli ETF spot su Bitcoin, con l'ulteriore vantaggio di commissioni più basse e strutture di pass-through più pulite. Altri saranno eliminati dalla maggiore maturazione dei mercati spot su Bitcoin, o da nuove leggi che elimineranno le scappatoie normative.

Il fattore più probabile che determina il premio di Strategy rispetto al NAV è la percezione che mercati obbligazionari favorevoli consentiranno di continuare ad acquisire più bitcoin senza diluizione. Tuttavia non vi è alcuna garanzia che la domanda di debito continuerà e può sempre invertirsi a causa della saturazione del mercato, o di un mercato ribassista. L'impossibilità di un rifinanziamento potrebbe portare i detentori di debito esistenti a essere rimborsati tramite azioni di nuova emissione, forzando la diluizione nel momento peggiore possibile.

Ciò non significa che gli sconti sul NAV siano imminenti, o che le aziende non dovrebbero ricorrere alla leva finanziaria, ma piuttosto che le sole operazioni di tesoreria non determineranno necessariamente premi sul NAV, pertanto le crittovalute dovrebbero cercare ulteriori proposte di valore.


Un approccio più sostenibile

Un modo per fare distinzioni è concentrarsi su altcoin che non hanno ETF. Un titolo di questo tipo sarebbe particolarmente interessante se l'asset sottostante non ha ancora un mercato spot liquido. Se si tratta di una coin che può essere investita in staking, la società potrebbe seguire tale strategia per ottenere un rendimento con un rischio di controparte minimo.

Tuttavia il semplice acquisto e detenzione di una coin del genere potrebbe non essere sufficiente per fare la differenza, dato che sempre più ETF stanno emergendo online, compresi quelli che offrono lo staking. I vantaggi di accesso diminuiscono con l'aumento dell'accesso complessivo.

Una strategia più duratura è quella di trasformarsi in un ecosistema: una scommessa onnicomprensiva su un'intera blockchain e su tutte le opportunità di rendimento che presenta, ora e in futuro.

Le aziende basate su ecosistemi possono essere impiegate per qualsiasi crittovaluta, incluso Bitcoin. Possono offrire un'esposizione più completa e diversificata a una piattaforma e gestire la complessità operativa dell'impiego di capitale su una nuova catena. La più ampia superficie di attività consente inoltre ai manager di distinguersi dai concorrenti che si concentrano sullo stesso ecosistema.

Altri vantaggi dell'essere un'azienda ecosistemica includono:

• Gestire attività operative dedicate a una singola catena, come l'esecuzione di validatori, l'offerta di staking delegato e il lancio di un L2;

• Andare oltre il semplice staking per rendere più liquidi quest'ultimo e il restaking;

• Partecipare a opportunità di DeFi e yield farming;

• Utilizzare la leva finanziaria per aumentare i rendimenti su DeFi/yield farming;

• Ottenere un trattamento preferenziale dai team di sviluppo del protocollo;

• Investimenti di rischio in nuove dApp sviluppate in quell'ecosistema;

• Fornire uno sportello unico per accedere a tutte le opportunità che ruotano attorno a una moneta nativa;

• Offrire agli investitori la possibilità di spostare senza problemi il capitale investito da un ecosistema all'altro, senza ritardi o complessità e al minimo costo.

Le aziende ecosistemiche sono progettate per massimizzare i vantaggi delle strutture finanziarie permissionless, in cui il capitale può fluire senza soluzione di continuità da un'opportunità di rendimento all'altra. Le opportunità offerte dalle piattaforme di smart contract come Ethereum e Solana sono innumerevoli, e altre ne emergeranno negli anni a venire.

I mercati azionari potrebbero trovare questa caratteristica delle crittovalute particolarmente interessante, data l'assenza di un equivalente TradFi. Tuttavia sfruttare questa fluidità – e gestirne i rischi – richiede competenza e attenzione costante, soprattutto per le blockchain più recenti. Chi applica la strategia in modo efficace può attenuare gli inevitabili cicli di mercato.

I rendimenti derivanti dall'indebitamento finanziario delle società di tesoreria pura sono decrescenti e non vi è alcuna garanzia di riuscire a raccogliere debito e capitale proprio, soprattutto in mercati difficili. Inoltre è improbabile che persistano ostacoli fiscali e di accesso.

Tuttavia le aziende che sviluppano ecosistemi presentano caratteristiche che offrono qualcosa di più prezioso (e sostenibile) della semplice esposizione al prezzo o della leva finanziaria. Offrono convessità ecosistemica. Se ben gestito, questo è un servizio per cui il mercato sarebbe giustificato a pagare un sovrapprezzo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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giovedì 17 luglio 2025

Le stablecoin in soccorso del Dipartimento del Tesoro americano

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di Michael Lebowitz

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/le-stablecoin-in-soccorso-del-dipartimento)

Digital Money” era il titolo della presentazione del TBAC al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti il 30 aprile 2025, un argomento importante che vale la pena discutere. Il TBAC, acronimo di Treasury Borrowing Advisory Committee, è composto da esperti di investimento provenienti dalle principali banche, broker, hedge fund e compagnie assicurative. Il più delle volte questa commissione informa lo staff del Tesoro sulle condizioni di mercato e formula raccomandazioni sull'emissione di debito. Le raccomandazioni del gruppo hanno in genere un peso significativo per il Dipartimento del Tesoro americano. Nella sua riunione più recente il TBAC ha discusso di denaro digitale, meglio conosciuto come stablecoin, come “nuovo meccanismo di pagamento” che può avvantaggiare il Dipartimento del Tesoro americano generando “una domanda significativamente maggiore” di obbligazioni sovrane.

Considerato che il denaro digitale è ormai una realtà e che il TBAC fornisce consulenza al Dipartimento del Tesoro americano in merito, vale la pena riassumere la relazione del TBAC e discutere di come potrebbe avere un impatto sul mercato dei titoli del Tesoro e cambiare il sistema finanziario.

Per maggiori informazioni sulla digitalizzazione degli asset, che potrebbero aiutarvi a comprendere meglio le stablecoin, vi consigliamo di leggere il nostro articolo Tokenizzazione: la nuova frontiera per i mercati dei capitali.


Cosa sono le stablecoin?

Le stablecoin sono un tipo unico di crittovaluta progettato per mantenere un valore costante. A differenza della maggior parte delle crittovalute, come Bitcoin, il cui valore oscilla notevolmente, le stablecoin puntano a fluttuazioni di prezzo prossime allo zero. In genere, il valore delle stablecoin è ancorato a una valuta, come il dollaro statunitense.

Poiché il loro valore è pressoché costante, le stablecoin sono molto più adatte alle transazioni digitali rispetto ad altre crittovalute. Analogamente ai fondi del mercato monetario e ai conti di risparmio/conti correnti nell'ecosistema finanziario tradizionale, le stablecoin fungono da riserva di valore nell'ecosistema delle valute digitali.

Per raggiungere la stabilità chi emette stablecoin garantisce i propri token con dollari, titoli del Tesoro americani, accordi di riacquisto (repo) e altri asset. Tra le stablecoin più note ci sono Tether (USDT) e USD Coin (USDC). Sono ampiamente utilizzate nella finanza decentralizzata (DeFi) e per i pagamenti transfrontalieri grazie alla loro bassa volatilità e alla compatibilità con le reti blockchain.

Il grafico qui sotto indica che oltre l'80% degli asset a copertura di Tether è costituito da liquidità, equivalenti della liquidità e altri depositi a breve termine. Il restante 20% è costituito da asset più rischiosi di quelli che la maggior parte dei fondi del mercato monetario può detenere.

Le stablecoin offrono transazioni più rapide ed economiche rispetto al sistema bancario tradizionale. Facilitano inoltre l'inclusione finanziaria per le persone che non hanno accesso ai servizi bancari convenzionali. Infine fungono da “denaro contante” nel mondo delle crittovalute, consentendo transazioni digitali o semplicemente detenere fondi nel mercato digitale senza un rischio minimo di fluttuazioni di valore.

Secondo la relazione del TBAC:

Le stablecoin sono asset digitali progettati per mantenere un valore stabile ancorando il loro valore a un asset di riserva, come la valuta fiat (USD). La stabilità prevista delle stablecoin le ha rese un elemento chiave per i pagamenti e come riserva di valore negli ecosistemi on-chain.

Il grafico qui sotto, tratto dalla relazione sopraccitata, mostra che alcune stablecoin sono incredibilmente sicure, in quanto supportate da titoli del Tesoro americani, transazioni repo e fondi del mercato monetario. Tuttavia, proseguendo lungo il grafico, si scopre che altre utilizzano asset più rischiosi, come algoritmi e smart contract.


Benefici per il Dipartimento del Tesoro americano

La presentazione del TBAC analizza come le stablecoin potrebbero apportare benefici al Dipartimento del Tesoro americano.

Secondo un diagramma nella relazione, mostrato di seguito, attualmente ci sono circa $234 miliardi in stablecoin. Il TBAC ritiene che questo numero potrebbe moltiplicarsi fino a $2.000 miliardi entro il 2028. Si stima che circa $120 miliardi in Buoni del Tesoro siano oggi garanzia delle stablecoin. Inoltre, sulla base della sua stima di $2.000 miliardi per la crescita delle stablecoin, ritiene che oltre $1.000 miliardi in Buoni del Tesoro potrebbero essere utilizzati per sostenere la crescita futura.

Se fosse vero, un simile afflusso significherebbe che chi emette stablecoin deterrebbe più titoli del del Tesoro americani rispetto al Regno Unito ($779 miliardi) e alla Cina ($765 miliardi), rispettivamente il secondo e il terzo maggiore detentore sovrano di titoli del Tesoro americani. Solo il Giappone ne deterrebbe di più, con $1.130 miliardi.


Cambiamento dei modelli di emissione dei titoli del Tesoro americani

Il TBAC considera l'aumento della domanda uno sviluppo positivo per i finanziamenti del Dipartimento del Tesoro americano. A suo avviso, potrebbe potenzialmente ridurre i rendimenti fornendo una nuova base di acquirenti. Inoltre la diversificazione dagli acquirenti esteri sostiene maggiormente la stabilità fiscale degli Stati Uniti e rafforza il dominio globale del dollaro.

Una domanda aggiuntiva di Buoni del Tesoro pari a $1.000 miliardi richiederebbe probabilmente un cambiamento nelle modalità di emissione del debito da parte del Dipartimento del Tesoro americano. Un aumento dell'offerta di Buoni del Tesoro americani per soddisfare la nuova domanda si tradurrebbe in una minore emissione di titoli a più lungo termine. A parità di altre condizioni, tale risultato dovrebbe portare a tassi d'interesse a lungo termine più bassi. Tuttavia spostare una maggiore emissione da scadenze più lunghe a scadenze più brevi introduce dei rischi: ad esempio, potrebbe essere costoso se la curva dei rendimenti si invertesse e i tassi a breve termine superassero quelli a lungo termine.


Il GENUIS Act

Il GENUIS Act, una legge proposta a febbraio, impone a chi emette stablecoin di mantenere riserve in rapporto uno a uno con asset di alta qualità. GENIUS sta per “Guiding and Establishing National Innovation for US Stablecoins”. La legge menziona esplicitamente i Buoni del Tesoro statunitensi con scadenza inferiore a 93 giorni; inoltre cerca di limitare la capacità delle stablecoin di offrire rendimenti.

Il seguente tweet del promotore del disegno di legge, il senatore Bill Hagerty, riassume i vantaggi del GENIUS Act.


Rischi bancari

Mentre il Dipartimento del Tesoro americano potrebbe beneficiare di nuova domanda, le banche potrebbero risentirne. Se le stablecoin offrono rendimenti competitivi, alcuni clienti delle banche tradizionali potrebbero optare per la loro comodità, pertanto le banche dovrebbero aumentare i rendimenti per mantenere i depositi presso di esse, altrimenti rischierebbero di perdere una fonte di finanziamento vitale.

Tenete presente che le banche utilizzano i depositi per erogare prestiti, pertanto livelli inferiori di depositi potrebbero comportare una riduzione dei prestiti a lungo termine e, di conseguenza, una crescita economica più lenta.


La FED

La FED è attualmente in grado di utilizzare i tassi d'interesse e il suo bilancio per influenzare significativamente i prestiti bancari, che a loro volta influenzano direttamente l'offerta di moneta. Tuttavia è importante ricordare che la FED non stampa denaro, tutto il denaro viene prestato tramite la riserva frazionaria delle banche commerciali. La FED fornisce riserve alle banche, incentivandole a prestare denaro.

Se le banche svolgono un ruolo minore, la capacità della FED di influenzare l'economia attraverso le sue operazioni di riserva potrebbe ridursi. Pur avendo un controllo minore sulla massa monetaria, potrebbe anche essere più difficile per la FED supportare le istituzioni non bancarie nel mondo delle crittovalute durante una crisi.

Per evitare una crisi causata dalle stablecoin, il governo statunitense dovrà emanare requisiti rigorosi per quanto riguarda il tipo di garanzia e l'ammontare delle riserve a supporto delle stablecoin.


Riepilogo

La FED e il Dipartimento del Tesoro statunitense faranno tutto il possibile per garantire che quest'ultimo raggiunga i costi di finanziamento più bassi possibili. Come abbiamo scritto nel nostro pezzo d'opinione intitolato Bank Regulators Will Help The Treasury:

Secondo un articolo del Financial Times intitolato, US Poised To Dial Back Rules Imposed In Wake of 2008 Crisis, le autorità di regolamentazione bancaria statunitensi si stanno preparando a ridurre i requisiti patrimoniali delle banche. Di particolare interesse per il mercato obbligazionario è il coefficiente di leva finanziaria supplementare, meglio noto come SLR. A differenza di altre norme sul capitale basate sul rischio a cui aderiscono le banche, l'SLR applica un requisito patrimoniale minimo a tutte le attività di bilancio delle banche. La norma è stata introdotta nel 2014 per limitare un'eccessiva leva finanziaria.

Ridurre i coefficienti di leva finanziaria per le banche più grandi aumenterà la loro capacità di detenere più titoli del Tesoro americani. Allo stesso modo le stablecoin, coperte dai titoli del Tesoro statunitensi, offrono un'ulteriore fonte di finanziamento per il Dipartimento del Tesoro americano.

Le stablecoin e il concetto di moneta digitale rappresentano un cambiamento significativo rispetto al sistema attuale. Sebbene la moneta digitale presenti numerosi rischi, presenta anche delle potenzialità. Commissioni di transazione più basse e transazioni più rapide sono due di questi vantaggi. Naturalmente, come accennato in precedenza, un nuovo acquirente per i titoli del Tesoro statunitensi rappresenta un altro vantaggio significativo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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giovedì 5 giugno 2025

Perché Tether si rifiuta di conformarsi al MiCA

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da CoinTelegraph

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/perche-tether-si-rifiuta-di-conformarsi)

Tether è conforme allo standard MiCA?

Il nuovo regolamento dell'UE sui mercati delle criptovalute, meglio noto come MiCA, è il primo grande tentativo da parte di una potenza economica mondiale di creare regole chiare e valide per tutta la regione e le stablecoin sono un elemento importante.

Il MiCA impone le migliori pratiche, se una stablecoin deve essere scambiata nell'UE, il suo emittente deve seguire alcune regole rigorose:

1. C'è bisogno di una licenza

Per emettere una stablecoin in Europa, è necessario diventare un istituto di moneta elettronica (IMEL) completamente autorizzato. Si tratta dello stesso tipo di licenza di cui hanno bisogno le aziende fintech per offrire portafogli elettronici o carte prepagate. Non è economico, né veloce.

2. La maggior parte delle riserve deve essere depositata presso banche europee

Questa è una delle parti più controverse del MiCA. Se si emette una stablecoin “importante” – e USDT di Tether rientra certamente nei requisiti – almeno il 60% delle riserve deve essere detenuto in banche con sede nell'UE. La logica è quella di garantire la sicurezza del sistema finanziario.

3. La piena trasparenza non è negoziabile

Il MiCA richiede informative dettagliate e regolari. Gli emittenti devono pubblicare un white paper e fornire aggiornamenti sulle proprie riserve, audit e modifiche operative. Questo livello di rendicontazione è una novità per alcune stablecoin, soprattutto quelle che storicamente hanno evitato il controllo pubblico.

4. Le monete non conformi vengono rimosse dalla lista

Se un token non è conforme, non sarà negoziabile sulle piattaforme regolamentate dell'UE. Binance, ad esempio, ha rimosso le coppie di trading USDT dagli utenti dello Spazio Economico Europeo (SEE). Altri exchange stanno seguendo l'esempio.

L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha chiarito che in Europa le persone possono continuare a detenere o trasferire USDT, ma non possono offrirlo al pubblico o quotarlo in sedi ufficiali.

In altre parole, potreste ancora avere USDT nel vostro wallet, ma buona fortuna se volete provare a scambiarlo su una piattaforma regolamentata.


I motivi principali per cui Tether rifiuta le normative MiCA

Tether è unica in quanto ha spiegato il motivo per cui non vuole avere nulla a che fare con le normative MiCA. I vertici dell'azienda, in particolare l'amministratore delegato Paolo Ardoino, si sono espressi apertamente su quelle che considerano gravi lacune nella normativa, dai rischi finanziari alle preoccupazioni sulla privacy, fino al quadro più ampio di cosa sono realmente le stablecoin.

1. La regolamentazione bancaria potrebbe ritorcersi contro

Una delle regole più discusse del MiCA stabilisce che le stablecoin “importanti” – USDT di Tether – debbano detenere almeno il 60% delle loro riserve presso banche europee. L'idea è di rendere le stablecoin più sicure e trasparenti, ma Ardoino la vede diversamente.

Ha avvertito che ciò potrebbe creare nuovi problemi, costringendo chi emette stablecoin a fare troppo affidamento sulle banche tradizionali e l'intero sistema potrebbe diventare eccessivamente fragile. 

Dopotutto, se si verifica un'ondata di rimborsi e le banche non hanno abbastanza liquidità per tenere il passo, assisteremmo contemporaneamente a una banca in difficoltà e a una crisi delle stablecoin.

Tether preferisce invece conservare la maggior parte delle sue riserve in titoli del Tesoro USA, asset che afferma essere liquidi, a basso rischio e molto più facili da rimborsare rapidamente in caso di necessità.

2. Non si fidano dell'euro digitale

Tether ha anche un altro problema con la direzione che l'Europa sta prendendo, soprattutto per quanto riguarda l'euro digitale. Ardoino lo ha apertamente criticato, sollevando allarmi sulla privacy.

Egli sostiene che una valuta digitale controllata centralmente potrebbe essere utilizzata per monitorare come le persone spendono i loro soldi e persino per controllare o limitare le transazioni se qualcuno perde il favore del sistema.

I sostenitori della privacy hanno espresso preoccupazioni simili. Mentre la Banca Centrale Europea insiste sul fatto che la privacy sia una priorità assoluta (con funzionalità come i pagamenti offline), Tether non ne è convinta. Ai loro occhi, affidare così tanto potere finanziario nelle mani di un'unica istituzione equivale a cercare guai.

3. Gli utenti di Tether non sono a Bruxelles, bensì in Brasile, Turchia e Nigeria

In sostanza, Tether si vede come un'ancora di salvezza per le persone nei Paesi che devono affrontare problemi di inflazione, sistemi bancari instabili e accesso limitato al dollaro.

Si tratta di Paesi come la Turchia, l'Argentina e la Nigeria, dove USDT è spesso più utile della valuta locale.

Il MiCA, con tutti i suoi ostacoli in termini di licenze e obblighi di riserva, costringerebbe Tether a cambiare strategia e a investire per soddisfare gli standard specifici dell'UE. L'azienda afferma di non essere disposta a farlo, non a scapito dei mercati che ritiene più bisognosi di strumenti finanziari come USDT.

Lo sapevate? La Turchia è tra i Paesi con il più alto tasso di adozione delle criptovalute: il 16% della popolazione è impegnata in attività legate alle criptovalute. Questo elevato tasso di adozione è in gran parte dovuto alla svalutazione della lira turca e all'instabilità economica, le quali spingono i cittadini a cercare alternative come le stablecoin per preservare il proprio potere d'acquisto.


Cosa succede quando Tether non è conforme al MiCA

La decisione di Tether di saltare il MiCA non è passata inosservata. Sta già avendo conseguenze concrete, soprattutto per gli exchange e gli utenti in Europa.

1. Gli exchange stanno eliminando USDT

Grandi nomi come Binance e Kraken non hanno aspettato: per non incorrere nelle sanzioni imposte dalle autorità di regolamentazione dell'UE, hanno già rimosso le coppie di trading USDT per gli utenti dello Spazio Economico Europeo. Binance le aveva rimosse lo scorso marzo. Kraken ha seguito a ruota, rimuovendo non solo USDT, ma anche altre stablecoin non conformi come EURT e PYUSD di PayPal.

2. Gli utenti hanno meno opzioni

Se vi trovate in ​​Europa e possedete USDT, non siete completamente sfortunati: potete ancora prelevarli o scambiarli su alcune piattaforme. Ma non potrete più trattarlo sui principali exchange. Questo sta già spingendo gli utenti verso alternative come USDC ed EURC, pienamente conformi al MiCA e ampiamente supportati.

Anche i principali processatori di pagamenti in criptovalute stanno ritirando il supporto, lasciando agli utenti meno possibilità di spendere direttamente le proprie criptovalute.

3. Un colpo alla liquidità? Probabile

Il ritiro degli USDT dalle borse europee potrebbe rendere i mercati un po' più instabili. Meno liquidità, spread più ampi e maggiore volatilità durante i grandi movimenti di prezzo sono tutti fattori in gioco. Alcuni trader si adatteranno rapidamente. Altri? Non così tanto.

Lo sapevate? Tether (USDT) è la criptovaluta più scambiata a livello globale, superando persino Bitcoin in termini di volume giornaliero. Nel 2024, ha facilitato transazioni per oltre $20.600 miliardi e vanta una base utenti di oltre 400 milioni in tutto il mondo.


Tether & regolamentazione MiCA

Tether potrebbe non essere in sintonia con l'UE, ma è ben lungi dall'essere in ritirata. Anzi l'azienda sta raddoppiando gli sforzi altrove, alla ricerca di un terreno più amichevole e di orizzonti più ampi.

In primo luogo, Tether ha scelto El Salvador come sua nuova base, un Paese che ha pienamente abbracciato le criptovalute. Dopo aver ottenuto la licenza per la fornitura di servizi in asset digitali, l'azienda sta aprendo lì una vera e propria sede centrale. Anche Ardoino e altri dirigenti di alto livello si stanno muovendo lì.

Inoltre, dopo aver incassato oltre $5 miliardi di profitti all'inizio del 2024, Tether sta mettendo a frutto il suo capitale:

IA: Attraverso la sua divisione venture capital, Tether Evo, l'azienda ha acquisito partecipazioni in aziende come Northern Data Group e Blackrock Neurotech. Tether ha anche lanciato Tether AI, una piattaforma di intelligenza artificiale open source e decentralizzata progettata per funzionare su qualsiasi dispositivo senza server centralizzati o chiavi API. L'obiettivo è utilizzare l'IA per potenziare le operazioni e, magari, sviluppare nuovi strumenti lungo il percorso.

• Infrastrutture e AgTech: Tether ha investito in Adecoagro, un'azienda focalizzata sull'agricoltura sostenibile e sulle energie rinnovabili. È una mossa sorprendente, ma si inserisce nella strategia più ampia di Tether, volta a supportare sistemi resilienti e concreti.

• Media e oltre: ci sono anche segnali che indicano che Tether vuole lasciare il segno nei contenuti e nelle comunicazioni, dimostrando che sta pensando ben oltre il solo settore delle criptovalute.


L'uscita di Tether dal MiCA evidenzia il caos normativo globale delle criptovalute

L'abbandono del MiCA è un'istantanea di un problema molto più grande nel settore delle criptovalute: quanto sia difficile avviare un'attività in un mondo in cui ogni giurisdizione segue le proprie regole.

Il gioco dell'arbitraggio normativo

Non è la prima volta che Tether si trova ad affrontare normative di questo tipo. Come molte aziende crypto, ha padroneggiato l'arte dell'arbitraggio normativo, trovando la giurisdizione più favorevole e aprendo lì la propria sede.

L'Europa introduce regole severe? Bene, Tether si stabilisce a El Salvador, dove le criptovalute sono accolte a braccia aperte.

Se i grandi operatori possono spostare le giurisdizioni per eludere le normative, quanto sono efficaci queste norme? E questo tutela gli utenti al dettaglio o li confonde ulteriormente?

Un ecosistema delle criptovalute che è ovunque sulla mappa della Terra

Il problema più grande è che il panorama normativo globale è incredibilmente frammentato. L'Europa vuole piena conformità, trasparenza e obblighi di riserva. Gli Stati Uniti continuano a inviare segnali contrastanti. L'Asia è divisa: Hong Kong è pro-crypto, mentre la Cina rimane indifferente.

Anche Hong Kong ha approvato la Legge sulle stablecoin per concedere licenze agli emittenti garantiti da valute fiat e rafforzare le sue ambizioni Web3. Nel frattempo l'America Latina sta abbracciando le criptovalute come strumento di accesso finanziario.

Per le aziende è un vero disastro. Non si può costruire per un solo mercato globale; bisogna costantemente adattarsi, ristrutturare o ritirarsi completamente. Per gli utenti ciò crea enormi barriere all'accesso. Una moneta disponibile in un Paese potrebbe essere inaccessibile in un altro solo a causa delle politiche locali.

Un'ultima riflessione: la resistenza di Tether al MiCA è più di una semplice protesta contro la burocrazia. Infatti sta scommettendo che il futuro delle criptovalute verrà plasmato fuori da Bruxelles, non al suo interno.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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martedì 6 maggio 2025

Il nuovo esercito dell'UE è il colpo di grazia per il progetto europeo?

Si fa sempre più chiaro il motivo per cui l'Europa ha fretta di avviare l'euro digitale. L'ironia, qui, è che nonostante tale fretta la burocrazia europea verrà travolta lo sesso dalla velocità con cui corre l'evoluzione tecnologica statunitense in campo monetario. Infatti l'euro digitale servirà inizialmente a togliere quote di mercato a Visa/Mastercard, imponendo indirettamente dazi agli USA. Poi ci sono le perdite della BCE che sono salite a €7,8 miliardi e l'Autorità Monetaria Europea ha fatto registrare la seconda perdita consecutiva, mentre i titoli di stato in Europa sono crollati di nuovo nei primi due mesi di quest'anno. La BCE ha bisogno di un euro digitale per cancellare la sua politica disastrosa dell'ultimo decennio. Poi c'è la fiducia nella linea di politica della BCE che sta diminuendo, i titoli di stato non sono più un asset di riserva e le aspettative d'inflazione aumentano. La fretta di imporre l'euro digitale arriva anche in un momento in cui gli stati europei hanno annunciato ingenti piani di spesa, indebitamento e investimenti nella difesa. Pertanto l'euro digitale sarà fondamentale per imporre l'uso dell'euro come valuta, espandere il controllo sui cittadini e mascherare gli squilibri fiscali con uno strumento pericoloso emesso da un'istituzione monetaria che ha perso gran parte della sua credibilità negli ultimi cinque anni. C'è un altro motivo importante per accelerare con l'introduzione dell'euro digitale: le banche centrali e le società d'investimento globali temono che gli stati europei confischino i beni della banca centrale russa, creando un precedente pericoloso che potrebbe avere ripercussioni sui beni di altre nazioni extraeuropee. Poiché i fondi esteri che temono la confisca potrebbero abbandonare il sistema finanziario europeo, l'euro digitale potrebbe rivelarsi uno strumento utile per imporre l'uso della valuta anche in caso di calo della domanda. In sintesi, la Banca centrale europea non vuole accelerare l'introduzione dell'euro digitale a causa della crescente domanda dei cittadini, ma perché teme che il suo status di emittente di valuta possa svanire e quindi deve erigere controlli dei capitali per impedire la loro continua fuga oltreoceano.

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da Zerohedge

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/il-nuovo-esercito-dellue-e-il-colpo)

Un tempo, per le persone della buona società, era piuttosto comune dire “immaginate se le donne governassero il mondo... avremmo sicuramente meno guerre, giusto?”. Sbagliato. Le donne governano il mondo, beh, almeno quello dell'Unione Europea. Tre donne, per la precisione: Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, Annalena Baerbock, Ministro degli esteri tedesco e, ultima ma non meno importante, l'Alta rappresentante per gli affari esteri dell'UE, Kaja Kallas. E cosa hanno in comune tutte e tre queste donne, a parte il fatto di avere nomi che ricordano malattie sessualmente trasmissibili? Tutte vogliono la guerra.

In linea con le decisioni sbagliate prese fin dall'inizio della guerra in Ucraina, e le sanzioni alla Russia sono in cima alla lista delle idee più stupide, l'UE ha una sola via d'uscita in Ucraina: deve uscirne senza dare l'impressione di aver perso, a qualunque costo. Il progetto UE è molto simile a un anziano in bicicletta che procede molto lentamente lungo una pista ciclabile olandese. Il timore delle élite dell'UE è che se cade dalla bici, non potrà mai più risalirci. La preoccupazione costante dei massimi esponenti dell'UE è che se quest'ultima perde il suo slancio in termini di copertura mediatica e rilevanza in generale, una pausa – qualsiasi pausa – potrebbe essere devastante. Questo, forse vi sorprenderà, è ciò che gli stessi funzionari dell'UE mi hanno confidato quando ero di stanza nella capitale belga. Un'espressione del genere dà un'idea di quanta poca fiducia l'UE abbia in se stessa come progetto valido, stabile e a lungo termine.

E così la follia è degenerata fino al punto in cui vengono prosciugati i portafogli e le borse dei contribuenti più poveri per finanziare il giocattolo sessuale dell'UE per eccellenza: un esercito europeo.

L'idea non è nuova. Come concetto, è vecchio quanto il mondo, dato che i federalisti più intransigenti di Bruxelles sostengono da almeno vent'anni che l'UE debba avere un proprio esercito, ma finora non ci sono riusciti. Il motivo principale per cui l'idea non ha preso piede è che ha creato troppi problemi politici con cui l'UE non è riuscita a fare i conti. In poche parole, c'era sempre il rischio di una nuova crisi politica che un esercito europeo avrebbe creato, con gli stati membri che litigavano su quale Paese avrebbe dovuto gestirlo, quale nazione ne fosse il capo, dove avrebbe avuto sede e come sarebbe stato gestito politicamente, in base a quale struttura decisionale (l'attuale Consiglio dell'UE, la Commissione UE, gli stessi stati membri in una nuova configurazione tramite i Ministeri della difesa). La preoccupazione è sempre stata che la Germania avrebbe avuto troppo potere e che questo avrebbe riaperta una vecchia ferita sul riarmo del Paese. E sappiamo tutti dove ha portato.

L'idea di un esercito europeo è in realtà più complicata di quanto si possa pensare. Uno dei motivi per cui non è mai decollata, nonostante diversi seri tentativi, è che sia l'UE che gli stati membri sono confusi e poco fiduciosi in un piano così audace. Sono letteralmente preoccupati che l'idea possa esplodere loro in faccia. È quello che gli americani chiamano “blowback”. No, non ha nulla a che fare con il Ministro degli esteri tedesco o con le insinuazioni riguardanti la sua persona. È un termine militare che indica quando un'arma spara un colpo che rimanda indietro l'energia in faccia al soldato, ferendo chi la impugna.

Per lungo tempo l'UE stessa ha voluto che l'esercito fosse in gran parte controllato da Bruxelles, ma sapeva che i pezzi grossi non l'avrebbero sopportato. E così, per loro, come per quelli della Commissione europea, si è trattato di cedere potere a un nuovo organismo, un nuovo livello di potere dell'UE, come se non ci fossero abbastanza istituzioni a Bruxelles che già sottraggono potere agli stati membri. L'atteggiamento era a dir poco controproducente: “Se noi (la Commissione) non creiamo questa entità, allora la Germania potrebbe farlo comunque da sola, e allora perderemo il potere” è la mentalità a Bruxelles. Infatti la Germania da almeno un decennio accarezza l'idea di avere un proprio esercito europeo, il che crea un vero grattacapo per Bruxelles, poiché conferisce un potere cruciale a uno stato membro che molti sostengono ne detenga già abbastanza. Il parlamento tedesco qualche anno fa ha fatto trapelare un documento che suggeriva un nuovo esercito internazionale gestito dalla Germania, che poi sarebbe stato inviato nelle zone calde del mondo e a cui si sarebbero uniti alcuni alleati con un ruolo di supporto.

Il problema è duplice:

  1. Un buon numero di tedeschi sarebbe molto scontento di questa decisione e riterrebbe che alla Germania non dovrebbe mai essere consentito di tornare alla sua precedente potenza militare degli anni '30.
  2. In una simile situazione l'UE ne soffrirebbe notevolmente, poiché metterebbe in luce la propria debolezza e sottolineerebbe l'inefficacia di Bruxelles, dato che non avrebbe alcun vantaggio militare e che uno stato membro avrebbe adottato una politica geomilitare ribelle.

E così si presentano due scenari: 

  1. La Germania come attore principale di un esercito dell’UE creato e gestito da Bruxelles – almeno in apparenza;
  2. Berlino gestisce il proprio esercito dell'UE, che non viene chiamato esercito dell'UE ma che il resto del mondo considera tale.

Nessuno di questi scenari favorisce realmente l'UE.

Ma sembra che questo sia proprio ciò che queste tre donne abbiano in mente.

Ecco perché hanno posto così tanta enfasi sulla necessità di reperire €800 miliardi tra i contributi degli stati membri dell'UE, in modo che l'Unione abbia un distintivo e il suo centro di potere sia Bruxelles. Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito faranno parte di questo nuovo, scintillante pilastro UE della NATO. Eppure è il ruolo della Gran Bretagna, considerato cruciale, che manderà in frantumi il sogno a occhi aperti dell'UE. Per molti versi il piano di queste tre donne segue la conferenza dell'anno scorso voluta da Macron per creare una coalizione di stati membri dell'UE, più il Regno Unito, che intervenisse nelle grandi questioni di politica estera nel mondo. La spesa per la difesa e l'invio di un esercito europeo – che includesse Regno Unito e Turchia – in luoghi in cui l'UE si sentiva di poter mostrare i muscoli facevano parte dell'intero piano.

Che queste tre streghe escogitino un piano così macabro per far fuori Macron e la sua grande idea è a dir poco preoccupante, a livelli shakespeariani. È difficile dire, al momento in cui scrivo, se si tratti di un piano reale, visto che è già stato bloccato dai Paesi Bassi, o di un piano sulla carta, studiato per impressionare Trump in un momento critico riguardo i negoziati. L'UE crede che questi colloqui possano protrarsi per mesi, forse anche un anno o più, e quindi inviare qualche centinaio di carri armati in più a Kiev per rafforzare la credibilità sia di Zelensky che dell'UE? Possibile. I carri armati sono stati costruiti? No.

Un'arguta opinionista di RT ha espresso in modo piuttosto divertente il suo parere sul ruolo del Regno Unito, affermando che la capacità di Londra di essere un attore militare globale è lontana anni luce dalla realtà.

“Il segretario alla Difesa britannico sostiene che la necessità di una corsa agli armamenti derivi in realtà da un profondo senso di hippy interiore”, ha scritto Rachel Marsden.

“Gli ucraini vogliono la pace. Tutti noi vogliamo la pace. E come ministri della Difesa, abbiamo discusso e stiamo lavorando per rafforzare la spinta per la pace, ha detto John Healey, probabilmente impaziente di tornare a casa per infilarsi pantaloni a zampa d'elefante e suonare i bongo”.

Mi ha ricordato lo spettacolo satirico di marionette degli anni '80 nel Regno Unito chiamato “Spitting Images”, il quale raffigurava Ronald Reagan mentre mormorava: “Vogliamo la pace... un pezzo di Nicaragua, un pezzo di El Salvador”.

E poi cosa c'è di sbagliato nei pantaloni a zampa d'elefante?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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mercoledì 23 aprile 2025

Tokenizzazione: la nuova frontiera per i mercati dei capitali

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Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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di Michael Lebowitz

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/tokenizzazione-la-nuova-frontiera)

Il mondo delle criptovalute ha un valore enorme! La tokenizzazione digitale degli asset, resa possibile dalla struttura crypto-blockchain, può aumentare l'efficienza nei mercati dei capitali, oliando così gli ingranaggi che muovono l'economia.

Le nostre opinioni sulle criptovalute e sulle meme coin non sono cambiate, ma la tokenizzazione degli asset digitali è diversa e potrebbe ridisegnare radicalmente i mercati finanziari a vantaggio dei mercati dei capitali e dell'economia.


Che cos'è la tokenizzazione?

La tokenizzazione degli asset è l'atto di digitalizzare la proprietà di un asset. A un livello molto alto, non è poi così diverso dal modo in cui la vostra banca gestisce un conto corrente. Essa non ha un caveau pieno di contanti, invece ha un computer con una serie di 1 e 0 che rappresentano il vostro saldo di cassa. Le banche, in sostanza, digitalizzano il nostro denaro.

I token di asset digitali rappresentano asset del mondo reale, proprio come gli 1 e gli 0 delle banche rappresentano il vostro denaro. La gamma di asset che possono essere tokenizzati è illimitata. Prima di entrare nei dettagli della tokenizzazione degli asset, vale la pena condividere alcuni esempi unici di come la tokenizzazione degli asset avvantaggi i venditori e gli acquirenti dei token. Prendiamo in considerazione le seguenti possibilità...


Diritti di proprietà cinematografici

Un produttore cinematografico può emettere token per finanziare la produzione di un film. Questo non solo finanzierebbe la relativa creazione, ma potrebbe anche consentire al produttore una maggiore libertà artistica, evitando le grandi case di produzione che spesso dettano i budget e molti aspetti del film.

In cambio del loro finanziamento, i possessori di token potrebbero ricevere una percentuale dei futuri incassi del film e i diritti, anche parziali, sul film stesso. Inoltre potrebbero anche ricevere biglietti omaggio per la première come bonus.


Sviluppo di farmaci

Uno scienziato o un'azienda farmaceutica potrebbero reperire capitali per la ricerca su un nuovo farmaco antitumorale tramite token. In cambio del finanziamento, i proprietari dei token potrebbero ricevere i diritti e i ricavi futuri derivanti dal farmaco. Ciò non solo fornirebbe una nuova fonte di finanziamento per l'industria farmaceutica, ma rappresenterebbe anche un nuovo modo per i cittadini di donare a una causa a cui tengono e da cui potrebbero trarre un beneficio economico.


Arte

Un dipinto potrebbe essere tokenizzato per condividere la proprietà di un'opera o di una collezione d'arte. I possessori di token, da parte loro, potrebbero ricevere entrate se l'opera d'arte viene affittata ai musei. Inoltre i possessori di token sono proprietari di una frazione di un'opera d'arte di valore. Sebbene le entrate possano o meno avvantaggiare il possessore di token, alcuni attribuiscono un notevole valore non finanziario al possesso di tali opere d'arte. 


Guadagni futuri di un atleta

Un atleta sedicenne con un talento eccezionale nel baseball, ma con pochi soldi, potrebbe trasformare in token i suoi futuri guadagni nel baseball. I possessori di tali token che sanno individuare il talento in giovane età possono fornire un reddito al ragazzo nel presente e condividere i suoi guadagni se un giorno dovesse arrivare alle Major League.


Camere d'albergo

Un investitore o un'azienda potrebbe acquistare un hotel e finanziarne l'acquisto con i token delle singole camere. I possessori dei token potrebbero ricevere entrate future ogni volta che la camera viene affittata. Inoltre i token potrebbero garantire all'investitore uno sconto per quella camera o per altre di proprietà del proprietario dell'hotel.

Ecco alcune altre idee per evidenziare quanto sia vasto e distintivo il potenziale di raccolta e investimento di capitali:

• Esplorazione subacquea di relitti

• Diritti sui podcast

• Valori di compensazione sulle emissioni di anidride carbonica

• Vigneti

• Vincite dei giocatori di poker

• Un brevetto o un copyright

• Camion che trasportano cibo

• Macchine arcade/distributori automatici

• Una squadra sportiva

Nelle sezioni seguenti approfondiremo un po' i dettagli della tokenizzazione. Tuttavia, che voi smettiate di leggere qui o meno, speriamo che l'insegnamento che trarrete da questo articolo è che il processo di tokenizzazione apre nuove porte a chi è alla ricerca di finanziamenti. Allo stesso tempo aumenta significativamente il numero di opportunità di investimento uniche e diversificate per gli investitori.

In parole più semplici, rende i mercati dei capitali più efficaci!


Come funziona

Di seguito è riportato un riepilogo passo passo del processo di tokenizzazione:

• Identificazione della risorsa: selezionare una risorsa tangibile o intangibile da tokenizzare.

• Verifica della proprietà e della conformità legale: confermare il legittimo proprietario della risorsa e la conformità legale e normativa con la relativa vendita.

• Definizione della struttura: scegliere le proprietà del token, come il suo valore, la sua divisibilità e il numero da emettere.

• Creazione di uno smart contract: sviluppare uno smart contract basato su blockchain per governare l'emissione, le regole e i diritti di trasferibilità del token.

• Conio dei token: rendere attivo lo smart contract sulla blockchain e generare i token digitali.

• Vendita dei token: commercializzare e vendere i token. Esistono numerosi modi per farlo, tra cui un'offerta iniziale di coin (ICO), un'offerta di security token (STO), una vendita privata o l'emissione diretta a specifici investitori o stakeholder. Ai token si applicano tutte le norme di accreditamento e qualificazione degli investitori.

• Gestione e trading: consentire ai possessori di token di fare trading ed eventualmente riscattare i token mantenendo la completa trasparenza di tutte le attività sulla blockchain.


Piattaforme e luoghi dove scambiare i token

Piattaforme specializzate e gli exchange trasformano i token digitali da un'idea in un meccanismo di finanziamento fino a un asset negoziabile.

Le piattaforme dei token sono come una fabbrica del proprio prodotto: include avvocati, analisti tecnici e back office responsabili della creazione della sicurezza digitale. Pertanto è qui che i token vengono creati, ospitati e gestiti. Ciò comprende la conformità normativa, l'avvio di smart contract e la creazione di token. Ethereum, Binance Smart Chain, Polygon e Solana sono alcune delle piattaforme più grandi. L'emittente di token è principalmente responsabile della gestione delle attività relative alla piattaforma.

Gli exchange di token, come le borse valori, sono il luogo in cui essi vengono scambiati dopo la loro creazione sulle piattaforme. Alcuni esempi includono Coinbase, Binance e Kraken. Trader, investitori e broker/dealer sono i principali utenti degli exchange.

Alcune aziende, come tZERO, offrono sia servizi di piattaforma che di exchange. Inoltre sono broker-dealer specializzati registrati presso la SEC per token digitali.

L'importanza della tecnologia blockchain risiede nella sua capacità di offrire una trasparenza maggiore rispetto all'attuale sistema finanziario. La proprietà di un token e l'intera cronologia delle transazioni sono accessibili a chiunque. Inoltre le piattaforme e gli exchange garantiscono che i token siano vincolati a un asset e verificati da fonti di dati esterne per garantire il valore e la veridicità degli asset che li supportano. Infine qualsiasi pagamento agli investitori o all'emittente può essere effettuato istantaneamente. Questo evita il processo di liquidazione che richiede diversi giorni o settimane e mesi di pratiche burocratiche, che molte transazioni di asset attualmente comportano.


Riepilogo

Ecco i principali vantaggi della tokenizzazione digitale:

• Migliore liquidità

• Più trasparenza

• Accesso al mercato 24 ore su 24

• Riduzione dei costi

• Frazionalizzazione

• Rende i mercati dei capitali più inclusivi per finanziatori e investitori

• Amplia il bacino delle attività investibili

In base a tali vantaggi, la tokenizzazione digitale rappresenta un significativo miglioramento rispetto all'attuale sistema finanziario. Nonostante le prospettive promettenti, però, il processo di adattamento è lento. Affinché il mercato dei token possa competere con i mercati dei capitali tradizionali, sono necessarie normative più esplicite e una maggiore comprensione e fiducia nella blockchain da parte degli investitori al dettaglio e istituzionali. Spetterà allo stato, al settore finanziario e alle alleanze degli investitori definire linee guida, normative e governance per contribuire a creare una base solida e affidabile.

I benefici economici della tokenizzazione sono enormi. I mercati finanziari per asset liquidi e illiquidi saranno più efficienti, più economici da finanziare e negoziare e meno esclusivi. Se la tokenizzazione decollerà come pensiamo, i benefici potrebbero essere sostanziali per i mercati dei capitali, ma soprattutto per l'economia e la popolazione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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giovedì 10 aprile 2025

La BCE prepara il terreno per il lancio dell'euro digitale

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da Bitcoin Magazine

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/la-bce-prepara-il-terreno-per-il)

La Banca centrale europea sta gettando le basi per il lancio della sua moneta digitale (CBDC) all'ingrosso e al dettaglio: l'euro digitale. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha condiviso questo aggiornamento durante la sua ultima conferenza stampa. “La presidente Lagarde ha sottolineato che l'euro digitale è 'più rilevante che mai'”, ha twittato la BCE.

La Lagarde ha sottolineato che l'euro digitale, la soluzione CBDC dell'UE, è destinato al lancio nell'ottobre 2025, a condizione che superi la fase legislativa che coinvolge le principali parti interessate, tra cui la Commissione europea, il Parlamento e il Consiglio. Particolarmente assente da questo processo è la popolazione, nonostante l'impatto significativo che questa iniziativa avrà sulla vita quotidiana.


Perché il tema dell'euro digitale è più attuale che mai?

Potrebbe essere collegato al recente annuncio di Ursula von der Leyen, “ReArm Europe”, il quale propone la creazione di un esercito dell'UE? Questa iniziativa richiede circa €800 miliardi di finanziamenti, denaro che l'UE non ha. Le opzioni? Estrarlo dagli stati membri dell'UE e dai loro cittadini, o stampare nuovi fondi tramite la BCE. In entrambi i casi, è tempo di riscaldare la stampante monetaria della BCE!

Inoltre l'UE ha introdotto la “Savings and Investments Union”, con l'obiettivo di reindirizzare €10.000 miliardi in “risparmi inutilizzati” dai cittadini per finanziare la crescita militare e rafforzare l'industria della difesa europea. “Trasformeremo i risparmi privati ​​in investimenti necessari”, ha twittato la von der Leyen. Se questo non vi ha già scioccato, cercherò di essere più chiaro: si tratta di una chiara violazione dei diritti della proprietà privata e una confisca implicita della ricchezza degli europei, mentre vengono usati senza mezzi termini i loro fondi come l'UE ritiene opportuno, incluso il finanziamento di un complesso militare-industriale senza nemmeno chiamare in causa gli elettori.

Se l'UE sta accelerando verso un collettivismo totalitario, come suggerisce questa affermazione, allora una CBDC sarebbe uno strumento potente, che consentirebbe un controllo più stretto sui soldi degli europei: un interruttore “on/off” e capacità di programmazione.

Christine Lagarde ha di recente fatto campagna al Parlamento europeo, sostenendo che l'euro digitale è necessario per ridurre la dipendenza dell'UE dalle soluzioni di pagamento estere. Le banche europee devono innovare i metodi di pagamento, ma la preoccupazione principale dell'UE non è solo la dipendenza da giganti della tecnologia, come Google Pay o Apple Pay, ma il potenziale per un'adozione diffusa di protocolli globali decentralizzati come Bitcoin.

La BCE sta osservando le tendenze geopolitiche, notando che gli Stati Uniti stanno abbracciando criptovalute, Bitcoin e stablecoin, tecnologie che rappresentano un rischio per il controllo centralizzato. Non sorprende che stiano scegliendo una strada diversa. Secondo la Reuters: “Le banche dell'Eurozona hanno bisogno di un euro digitale per rispondere alla spinta del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a promuovere le stablecoin” come parte di una strategia più ampia. Il membro del consiglio della BCE, Piero Cipollone, ha rafforzato questa posizione, affermando: “Questa soluzione disintermedia ulteriormente le banche poiché perdono commissioni, perdono clienti [...]. Ecco perché abbiamo bisogno di un euro digitale”.

In conclusione, i recenti programmi della Lagarde e della Von der Leyen mirano a promuovere un controllo più centralizzato, rafforzando al contempo la gerarchia, la governance e la struttura degli incentivi dell'UE: questo è sempre stato il loro ruolo.


Nuovo sondaggio sull'euro digitale

La BCE ha di recente pubblicato i risultati di un sondaggio sugli atteggiamenti dei consumatori nei confronti delle CBDC, condotto tra 19.000 europei in 11 Paesi dell'Eurozona. I principali risultati includono:

  1. Mancanza di interesse: la maggior parte degli europei non è interessata all'euro digitale poiché i metodi di pagamento esistenti soddisfano già le loro esigenze.

  2. Fonte: Banca centrale europea

  3. Gli europei sono aperti alla propaganda: sebbene l'interesse pubblico sia basso, il sondaggio ha rilevato che gli europei sono ricettivi all'istruzione e alla formazione basate su video. Lo studio della BCE suggerisce che i video correlati alle CBDC potrebbero favorire un'adozione diffusa rimodellando le convinzioni dei consumatori. La relazione afferma: “I consumatori a cui viene mostrato un breve video che fornisce una comunicazione concisa e chiara sulle caratteristiche principali dell'euro digitale hanno sostanzialmente più probabilità di aggiornare le proprie convinzioni [...] il che aumenta la loro probabilità immediata di adottarlo”. Non c'è da stupirsi se la BCE abbia aumentato i suoi contenuti video sull'euro digitale dalla fine del 2024. Ad esempio:


  4. Preferenza per i metodi di pagamento esistenti: “Gli europei hanno una forte preferenza per i metodi di pagamento esistenti e non vedono alcun beneficio reale in un nuovo tipo di sistema di pagamento”. Sebbene questa scoperta suoni come una spinta positiva, può fungere da precursore per una tattica di integrazioni tecnologiche. Tattica “Se non puoi batterli, unisciti a loro” – simile alla CBDC cinese ovvero l'e-CNY al dettaglio.

Un recente articolo su Euromoney ha evidenziato l'integrazione dell'e-CNY con le app più popolari della Cina (DiDi, Meituan, Ctrip, WeChat Pay e Alipay), una mossa che ha facilitato la sua adozione diffusa. Nonostante le difficoltà iniziali, l'e-CNY ora vanta 180 milioni di utenti e un valore di transazione cumulativo di $1.000 miliardi. Ho di recente esplorato questo argomento in modo approfondito con Roger Huang nel mio podcast.


Non solo al dettaglio, anche all'ingrosso

Sul fronte CBDC all'ingrosso l'UE sta sperimentando la tecnologia di registro distribuito (DLT) per interconnettere istituzioni finanziarie in tutta Europa e oltre. Ciò segue il lavoro esplorativo condotto dall'Eurosistema tra maggio e novembre 2024. Le loro sperimentazioni hanno coinvolto 64 partecipanti, tra cui banche centrali, operatori del mercato finanziario e operatori di piattaforme DLT che hanno condotto oltre 50 esperimenti.

La Lagarde insiste sul fatto che l'euro digitale è una forma di denaro contante, cosa che inganna gli europei disinformati sui rischi delle CBDC: esse sono basate sull'autorizzazione, sono soggette a micro livelli di controllo tramite date di scadenza, geofencing e programmabilità. Se gli europei non riconoscono questi pericoli, non resisteranno all'euro digitale. Inquadrandolo come “denaro digitale”,  la BCE garantisce un'accettazione pubblica più fluida con poco o nessun clamore pubblico.

Per essere chiari, il denaro contante in sé è una moneta fiat, controllata centralmente, facilmente svalutabile e soggetta a inflazione. Ogni volta che l'emittente espande l'offerta di denaro, i cittadini soffrono di un potere d'acquisto in calo, venendo essenzialmente derubati dallo stato.


“Regole per te, ma non per me”

Mentre i cittadini sono vincolati dallo stato di diritto, le élite spesso ne evitano le conseguenze. Un esempio lampante è Christine Lagarde, che è stata dichiarata colpevole di negligenza per aver approvato un massiccio pagamento finanziato dai contribuenti al controverso imprenditore francese Bernard Tapie. Tuttavia ha evitato una condanna al carcere. Il Guardian ha riferito nel 2016: “Un tribunale francese ha condannato il capo del Fondo monetario internazionale ed ex-ministro del governo, la quale deve sborsare una multa da €15.000 e ha rischiato fino a un anno di prigione. Ma ha deciso che non doveva essere punita con la detenzione e che la condanna non avrebbe costituito un precedente penale. [...] L'FMI gli ha dato il suo pieno sostegno”.


La mia previsione per la CBDC dell'UE

Nonostante il disinteresse pubblico, la BCE (e altre banche centrali) andranno avanti con le loro CBDC. Per mantenere l'illusione del coinvolgimento pubblico, condurranno sondaggi e creeranno strumenti di coinvolgimento. Ma alla fine l'euro digitale sarà integrato nei metodi di pagamento esistenti e nelle app per i consumatori, proprio come ha fatto la Cina con l'e-CNY. Questa strategia guiderà l'adozione anche senza un entusiasmo pubblico diretto.

Dopotutto stiamo giocando al gioco della “democrazia”, giusto?

L'analista geopolitico, Alex Krainer, ha di recente twittato in merito: “Questa è un'ottima notizia; Christine Lagarde e Ursula von der Leyen non hanno mai affrontato qualcosa che non hanno completamente rovinato. Spero che continuino con la loro eccellente performance. Buona fortuna”.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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giovedì 20 marzo 2025

La liberazione incompiuta nella guerra contro le criptovalute

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Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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di Aaron Day

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/la-liberazione-incompiuta-nella-guerra)

Le ultime due settimane sono state a dir poco surreali. Se avete seguito il mio viaggio negli ultimi due anni e mezzo, sapete che ho dedicato la mia intera vita a mettere in guardia contro l'imminente minaccia delle valute digitali delle banche centrali (CBDC) e la crescente repressione dello stato contro le criptovalute. Quando il presidente Trump ha preso tre misure che sono una risposta diretta a tutto ciò per cui ho combattuto (perdonare Ross Ulbricht, vietare qualsiasi ricerca su una CBDC statunitense e annullare l'Ordine esecutivo 14067 di Biden), il mio spirito era al settimo cielo.

Ma sentivo che non tutto era ancora compiuto.

All'inizio, quel senso di incompiutezza, l'ho attribuito al fatto di aver combattuto (e perso) così tante battaglie contro lo stato che lo shock mi aveva scombussolato, o forse era una sorta di stress post-traumatico. Ho vissuto momenti bui, divorzi, anni di guerra legale, e ho imparato che la ripresa spesso implica l'affrontare dure verità, perdonare le persone che ti hanno ferito e poi, cosa più dura di tutte, perdonare te stesso. Alla fine sostituisci la rabbia o la tristezza con l'accettazione e il dolore si attenua, facendoti diventare più saggio.

Tuttavia non è così semplice, o diretto, perché mentre la mossa di Trump di annullare l'Ordine esecutivo 14067 è stata un passo in avanti enorme, la brutale “guerra giudiziaria” scatenata da quell'ordine continua. Decine di aziende e individui nella comunità delle criptovalute stanno morendo dissanguati per le spese legali e le perdite aziendali, e alcuni affrontano persino condanne a pene detentive che ti cambiano la vita. È difficile festeggiare quando ci sono ancora tante persone intrappolate sotto lo stesso meccanismo contro cui stavamo tutti combattendo.

Credo che se le persone, e il presidente Trump, comprendessero veramente la devastazione causata da quella repressione, chiederebbero vera giustizia. Finché ciò non accadrà, non posso permettermi di festeggiare, non finché non verranno liberati coloro ancora intrappolati in una guerra che non avrebbe mai dovuto essere combattuta in primo luogo.


Contesto

Nel 2009 ho visto la mia seconda azienda, una fiorente impresa sanitaria, crollare sotto il peso di linee di politica federali come l'Obamacare, il Dodd-Frank Act e l'eccesso di potere del procuratore generale Eric Holder. Non ero finito nel mirino personalmente; ero solo un ingranaggio in quel meccanismo chiamato “danno collaterale” nell'implacabile espansione del governo federale. Per anni mi è stato detto, “Il pendolo oscilla sempre”, ma non l'ho mai visto tornare indietro. Invece il debito continuava a crescere, il dollaro continuava a perdere valore e le guerre infinite andavano avanti. La delusione più grande è arrivata dai repubblicani che non solo si rifiutarono di abrogare l'Obamacare, ma lo ampliarono tramite il Medicaid.

Disperato per un cambiamento, sono diventato un attivista politico. Ho gestito organizzazioni che reclutavano candidati libertari per le elezioni statali e federali e mi sono persino gettato nella mischia. Nel 2018, però, avevo perso ogni fiducia nella politica, che non sembrava mai rallentare la crescita del governo federale. Quindi ho rivolto lo sguardo a ciò che credevo potesse far pendere la bilancia a favore della libertà individuale: le criptovalute. Da quando ho sentito parlare per la prima volta di Bitcoin nel 2012, ho visto come il denaro decentralizzato potesse minare la tirannia delle banche centrali e alimentare la libertà economica in tutto il mondo. Più lo studiavo, più mi rendevo conto che questa tecnologia poteva eliminare inutili intermediari in tutto, dalle negoziazioni azionarie alle catene di fornitura ai titoli immobiliari.

Dopo l'arrivo del Covid è emerso qualcosa di ancora più oscuro: ho iniziato a notare uno sforzo statale concertato per colpire aziende e individui esattamente all'intersezione tra criptovalute e libertarismo. Molte di queste persone erano amici intimi dei miei tempi in cui presiedevo il Free State Project, o persone che partecipavano a eventi come il Liberty Forum e il Porcfest. Jeremy Kauffman ha creato LBRY (noto anche come Odysee), un'alternativa a YouTube resistente alla censura, solo per essere perseguitato dalla SEC per cinque anni, distruggendo di fatto la sua attività (anche se la tecnologia sopravvive ancora). Ian Freeman e i Crypto Six sono rimasti intrappolati in una vasta operazione governativa per aver gestito bancomat Bitcoin, cosa che ha coinvolto talpe e trappoloni da parte di più agenzie governative.

Allarmato, ho iniziato a scavare. Non sono cieco di fronte ai cattivi attori nel mondo delle criptovalute, ma queste erano persone che promuovevano piattaforme di libertà di parola e interazioni economiche pacifiche, non menti criminali. Alla fine ho scoperto l'Ordine esecutivo 14067 di Biden, firmato il 9 marzo 2022. Il suo duplice scopo era inequivocabile: accelerare l'adozione di una CBDC statunitense e lanciare un assalto governativo totale alle criptovalute. Con la brutale repressione in pieno svolgimento, e altri Paesi che correvano per introdurre le CBDC, sapevo che dovevo suonare l'allarme. Ho scritto un libro, The Final Countdown: Crypto, Gold, Silver, and the People’s Last Stand Against CBDC Tyranny, esponendo tutto. Ho anche partecipato alle primarie presidenziali repubblicane sperando di poter usare la piattaforma per informare il pubblico e gli altri candidati.

Ho incontrato per la prima volta Vivek Ramaswamy durante la campagna elettorale nel New Hampshire e gli ho consegnato una copia del mio libro. Con mio grande stupore, non solo l'ha letto, ma nei mesi successivi ne abbiamo approfondito il contenuto in più occasioni, in conversazioni approfondite. Poiché la mia unica missione nella corsa alla presidenza era quella di mettere in luce la minaccia incombente delle CBDC, e poiché Vivek sembrava “capirlo” meglio di chiunque altro, ho proposto di ritirarmi e di sostenerlo, a una condizione: avrebbe dovuto firmare il mio impegno anti-CBDC.

Dovete capire che il New Hampshire è speciale. Sede del Free State Project, vanta una comunità libertaria enorme e unita. In una precedente corsa presidenziale statale, avevo ottenuto quasi 18.000 voti. Il mio sostegno aveva un po' di peso in quella che si stava delineando come una primaria sul filo del rasoio, e di fondamentale importanza. Sebbene Vivek abbia concluso la sua campagna prima che potessimo finalizzare l'impegno e il sostegno, ha esortato Trump a denunciare le CBDC proprio prima del voto nel New Hampshire. Quella mossa sottolinea quanto fosse forte l'influenza del movimento libertario qui nel Granite State. Sono grato a Vivek per questo, poiché Trump ha esplicitamente riconosciuto a Vivek il merito di averlo informato su questa importante questione.

4 luglio 2023: con mia grande sorpresa Vivek aveva effettivamente letto il mio libro e ne avevamo discusso.

Trump ha annunciato di essere contrario alle CBDC nel New Hampshire poco prima delle primarie

Dopo che mi sono ritirato dalla corsa alle presidenziali, abbiamo intrapreso un tour nazionale (e alla fine globale) per mettere in guardia le persone sui pericoli incombenti delle CBDC e per dimostrare come prosperare utilizzando valute alternative come oro, argento e criptovalute basate sulla privacy (Zano, Monero, ecc.). Personalmente non ho più avuto un conto in banca dal 2019, un atto di resistenza individuale contro il crescente stato di sorveglianza. Per me il modo migliore per fermare la tecnocrazia è usare denaro privato, non controllato dallo stato.

Non possiamo permetterci di essere compiacenti. Ciò che potrebbe sembrare una vittoria potrebbe non essere altro che un gioco di prestigio semantico. Ecco perché voglio approfondire il vero impatto dell'Ordine esecutivo 14067 di Biden, ora revocato, e di come abbia scatenato un'ondata di “giustizialismo” che sta ancora rovinando vite e perché cancellarlo non ha ancora fatto scomparire quelle ripercussioni.

Questa battaglia per la libertà finanziaria ha trovato un alleato inaspettato nel Presidente Trump, il quale comprende in prima persona la strumentalizzazione del potere governativo.


La guerra di Trump contro il controllo digitale dello Stato profondo

La guerra dello Stato Profondo contro la libertà finanziaria

Quando Donald Trump ha graziato Ross Ulbricht e revocato l'Ordine esecutivo 14067 di Biden, non è stata solo un'altra decisione politica, bensì personale. Trump sa in prima persona cosa significa essere presi di mira da agenzie federali trasformate in armi. Proprio come il Dipartimento di Giustizia, l'FBI e i procuratori statali lo hanno perseguitato senza sosta con incriminazioni e giustizialismo, queste stesse agenzie durante l'amministrazione di Biden hanno mosso guerra agli innovatori nel mondo delle criptovalute e ai sostenitori della libertà.

I parallelismi sono sorprendenti. Mentre Trump ha affrontato procedimenti giudiziari motivati ​​politicamente a New York, Georgia e DC, i pionieri delle criptovalute come Roger Ver affrontano accuse fiscali retroattive progettate per metterli a tacere. Mentre gli avvocati di Trump vengono perquisiti e le comunicazioni private sequestrate, la comunità delle criptovalute osserva i propri team legali affrontare intrusioni simili. È lo stesso copione, schierato contro diverse minacce al potere istituzionale.


La posizione di Trump contro la tirannia digitale

Trump ha capito che la repressione di Biden riversata sul mondo delle criptovalute non riguardava la protezione degli investitori, ma il controllo. Proprio come i nemici di Trump hanno cercato di metterlo a tacere tramite divieti sui social media e restrizioni bancarie, l'Ordine esecutivo 14067 di Biden mirava a eliminare la libertà finanziaria:

• Strumentalizzando la SEC contro progetti innovativi nel mondo delle criptovalute;

• Usando l'IRS per terrorizzare i sostenitori delle criptovalute

• Impiegando il Dipartimento di Giustizia per criminalizzare gli strumenti di privacy;

• Sfruttando la FDIC per operare un debanking nei confronti delle aziende di criptovalute.


Il bersaglio: l'innovazione americana

L'amministrazione Biden non ha solo attaccato le criptovalute, ma ha preso di mira anche il vantaggio competitivo dell'America. Mentre la Cina corre avanti con il suo yuan digitale, la repressione delle criptovalute di Biden ha paralizzato l'innovazione statunitense. Trump capisce che la leadership americana nell'era digitale richiede di abbracciare, non di schiacciare, le nuove tecnologie che migliorano la libertà.


La strada da seguire

Le azioni di Trump segnalano una rottura decisiva con l'agenda di controllo digitale dello Stato profondo:

• Perdonare Ross Ulbricht: significa aver riconosciuto la natura motivata politicamente delle azioni penali sulle criptovalute;

• Vietare le CBDC: significa aver riconosciuto la necessità di proteggere gli americani dalla sorveglianza sotto forma monetaria;

• Annullare l'Ordine esecutivo 14067: significa aver posto fine alla guerra all'innovazione delle criptovalute.

Ma la lotta non è finita. Decine di pionieri delle criptovalute devono ancora affrontare accuse motivate politicamente. Proprio come Trump combatte per prosciugare la palude, questi innovatori hanno bisogno di protezione dalle agenzie governative strumentalizzate.


Un invito all'azione

Trump può consolidare la sua eredità di paladino della libertà finanziaria:

• Ordinando la revisione immediata di tutti i casi avviati ai sensi dell'Ordine esecutivo 14067;

• Ordinando alle agenzie governative di abbandonare le azioni penali motivate politicamente;

• Istituendo normative chiare e pro-innovazione sulle criptovalute;

• Proteggendo i diritti alla privacy nella finanza digitale.

La posta in gioco non potrebbe essere più alta. Come ha detto Trump: “Non vogliono me, vogliono voi: e io mi frappongo nel mezzo”. Lo stesso vale per i pionieri delle criptovalute. Lo Stato profondo non sta solo attaccando loro, sta attaccando il diritto di ogni americano alla libertà finanziaria.

Per comprendere la portata completa di questo assalto alla libertà finanziaria, dobbiamo esaminare esattamente come l'Ordine esecutivo 14067 di Biden abbia scatenato un'ondata senza precedenti di conformità coordinata.


Ordine esecutivo 14067, Parte 1: Esplorazione di una CBDC

Avevo sentito voci sulle valute digitali delle banche centrali (CBDC) per anni, un dollaro digitale che un giorno avrebbe potuto alimentare il reddito di cittadinanza o essere legato ai punteggi di credito sociale. Ma non mi ero mai reso conto di quanto velocemente questi piani stessero avanzando in tutto il mondo. Nel 2020 circa 35 Paesi stavano studiando le CBDC (con la sola Cina che ne stava sperimentando una). Nel 2022 oltre 100 Paesi si erano uniti alla corsa. E oggi? Ben 134 nazioni, che rappresentano il 98% del PIL globale, hanno in corso iniziative CBDC. Quasi la metà è andata oltre la semplice ricerca e almeno 11 sono già state inaugurate.

Negli ultimi due anni mi sono immerso in questo argomento, scavando nei progetti globali e osservando attentamente cosa stesse succedendo negli Stati Uniti. È stato allora che ho scoperto che gli Stati Uniti avevano testato almeno tre progetti pilota CBDC dal 2019 e che il nostro dollaro era già altamente digitale, il che significa che poteva essere monitorato, programmato e censurato. Più scoprivo, più diventava ovvio: le CBDC sono la rampa di accesso alla tirannia digitale.

Non si tratta solo di Stati Uniti contro Cina, o Occidente contro BRICS. È una battaglia per il libero arbitrio. Stiamo affrontando un programma di lunga data per una moneta digitale globale unica (potenzialmente basata sul credito energetico), abbinata a un sistema di credito sociale che ricorda l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Date agli stati il potere di tracciare, programmare e censurare il denaro e non passerà molto tempo prima che spuntino fuori i punteggi di credito sociale e ID digitali. Una volta che ciò accadrà, la libertà sarà un ricordo del passato.

Poi è arrivato l'Ordine esecutivo di Biden. All'improvviso tutto ha avuto senso:

Il vero obiettivo dietro l'Ordine esecutivo di Biden era quello di schiacciare qualsiasi progetto di ispirazione libertaria, quelli che minacciavano direttamente una valuta digitale completamente programmabile, tracciabile e censurabile. Dopotutto se le persone non hanno alternative, saranno costrette ad accettare la tirannia totale di una CBDC. Eliminate la concorrenza e potrete lanciare una valuta digitale senza alcuna resistenza.

Questo è esattamente il motivo per cui le persone e le organizzazioni incentrate sulla libertà sono finite nel mirino. Nessuno sceglierebbe volontariamente una valuta digitale controllata a livello federale se esistessero delle alternative, quindi la via più rapida per l'adozione di massa è garantire che tali alternative non vedano mai la luce del giorno.

 

Ordine esecutivo 14067, Parte 2: Un approccio statale a tutto tondo alla regolamentazione degli asset digitali

Non potrò mai sottolineare abbastanza quanto sia stato spietato l'assalto dell'amministrazione Biden all'industria delle criptovalute. Non si è trattato di un insieme sparso di azioni di coercizione, ma di un attacco coordinato, dall'alto verso il basso. Quando dico “tutto il governo”, intendo che quasi ogni branca federale si è schierata contro le criptovalute, tutto in una volta. Lasciate che vi mostri esattamente come si è svolto.

Biden ha trasformato il governo federale in un'arma per schiacciare l'industria delle criptovalute. Nell'immagine qui sopra, ho evidenziato solo sei delle agenzie coinvolte.

  1. La Securities and Exchange Commission: da quando la SEC ha iniziato a prendere di mira le società di criptovalute nel 2013, ha avviato 173 azioni di coercizione contro aziende e individui. Il 63% di tali azioni è avvenuto solo nei due anni successivi all'ordine esecutivo di Biden. Mentre la SEC afferma che i suoi obiettivi primari sono proteggere gli investitori da frodi e manipolazioni di mercato, e promuovere mercati ordinati, le sue azioni legate alle criptovalute hanno spesso soffocato l'innovazione, in particolare tra i progetti orientati al libertarismo che sfidano la spinta per le valute digitali delle banche centrali (CBDC). Un problema importante è la tendenza della SEC a etichettare molti token come titoli illegali senza fornire un quadro chiaro affinché questi progetti diventino conformi. In realtà, una grande quota di questi token sono “utility token”, non “token di investimento”. Gli utility token funzionano più come i token arcade: li acquistate per accedere o utilizzare un prodotto o un servizio. Il loro valore deriva da quanto sono utili all'interno di una determinata piattaforma, pensate ai crediti su un sito Web o a una valuta di gioco in un videogioco. Per natura non sono progettati per generare profitti basati sugli sforzi di qualcun altro, che di solito è il segno distintivo di un titolo. I token di investimento, invece, vengono acquistati con l'aspettativa di guadagnare un profitto se l'impresa sottostante ha successo, in modo simile all'acquisto di azioni in una società o alla partecipazione ai suoi ricavi. In base alla legge tradizionale sui titoli, gli utility token non rientrerebbero normalmente nella competenza della SEC. Tuttavia essa ha ampliato le sue definizioni per includere molti di questi progetti nel suo ombrello di applicazione, prendendo di mira in particolare quelli con tecnologie mature e funzionali. Io sosterrei la legalizzazione totale dei token di investimento. Potrebbero rivoluzionare i mercati dei capitali offrendo ai piccoli investitori nuove vie per finanziare le startup e agli imprenditori nuovi modi per accedere al capitale. Tuttavia, dopo oltre due decenni di navigazione tra raccolta fondi, capitale di rischio e investment banking, sono convinto che la SEC sia più interessata a mantenere lo status quo che a salvaguardare veramente gli investitori. Questo, tuttavia, è un argomento per un altro giorno.

  2. Il Dipartimento di Giustizia: esso si è concentrato sulle risorse digitali incentrate sulla privacy, perseguitando gli sviluppatori che le hanno create. Nell'agosto 2023 Roman Storm, co-fondatore di Tornado Cash, è stato arrestato per aver creato un software che “mescola” le transazioni per mantenerle private, trovandosi ad affrontare accuse di riciclaggio di denaro e “trasmissione di denaro senza licenza” che avrebbero potuto fargli “guadagnare” 45 anni di prigione. Poi, nell'aprile 2024, i fondatori di Samourai Wallet, Keonne Rodriguez e William Lonergan Hill, sono stati accusati allo stesso modo di trasmissione di denaro senza licenza per aver codificato un'app che protegge l'identità degli utenti, correndo il rischio di farsi 20 anni di prigione. Un altro sviluppatore di Tornado Cash, Alexey Pertsev, è stato arrestato nei Paesi Bassi nel 2022 per motivi simili, rischiando anche lui una condanna a 20 anni. Ciò che tutti questi sviluppatori hanno in comune è che hanno scritto software per la privacy, non servizi finanziari tradizionali. Eppure il Dipartimento di Giustizia sta trattando il codice informatico, destinato a proteggere l'anonimato degli utenti, come se fosse una vera e propria impresa criminale. Ciò espone un netto conflitto: la spinta per la privacy finanziaria nelle criptovalute si scontra con la spinta dello stato per la massima sorveglianza. E con le valute digitali delle banche centrali (CBDC) all'orizzonte, valute progettate per la completa trasparenza delle transazioni, la battaglia sul fatto che la privacy rimanga un diritto, o diventi un crimine, si sta solo intensificando.

  3. L'IRS: dal 2022 ha intensificato la sua repressione delle criptovalute, introducendo nuove regole che obbligano i broker di asset digitali a presentare il modulo 1099-DA per le transazioni, in sostanza mettendo in luce ogni mossa che fate nell'ecosistema delle criptovalute. Il caso di Roger Ver è un ottimo esempio. Ver è accusato di aver evaso quasi $50 milioni in tasse, un'accusa grave e fasulla che esploreremo più in dettaglio in seguito. Prendendo di mira uno dei più influenti sostenitori del denaro peer-to-peer, l'IRS non mira solo ad abbattere un oppositore delle CBDC; sta anche creando un pericoloso precedente che potrebbe tornare indietro retroattivamente e in avanti indefinitamente, espandendo la presa dell'agenzia sugli utenti di criptovalute ovunque. Questa spinta è sostenuta da un'infusione di $80 miliardi nell'IRS, la quale ha assunto oltre 87.000 nuovi agenti, molti dei quali ora concentrati sulle criptovalute, lavorando in tandem con i principali exchange per tracciare le transazioni. Il risultato? Un sistema di controllo fiscale rafforzato e armato che dovrebbe far suonare campanelli d'allarme ovunque e per chiunque.

  4. La FDIC: dal 2022 è stata al centro di una tempesta che molti chiamano Operation ChokePoint 2.0, uno sforzo dietro le quinte per impedire alle attività legate alle criptovalute di usufruire dei servizi bancari. Questa spinta includeva la chiusura forzata di Signature Bank e Silvergate Bank, due importanti istituzioni favorevoli alle criptovalute, che a loro volta hanno spianato la strada al sistema FedNow della Federal Reserve. La FDIC ha anche impedito a Custodia Bank di ottenere un conto master, marginalizzando un modello pro-crypto dal sistema bancario tradizionale. In una recente intervista al podcast di Joe Rogan, Marc Andreessen ha rivelato che gli amministratori delegati nel settore tecnologico che lavorano nel mondo delle criptovalute per anni sono stati silenziosamente esclusi dal sistema bancario. Tale epidemia non è limitata alle criptovalute; il presidente Trump ha di recente preso di mira Bank of America come bersaglio politico, dato che personaggi di alto profilo, come Melania Trump, Barron Trump, Joseph Mercola, Kayne West, Eric Prince e Catturd (da X) hanno tutti dovuto affrontare la chiusura dei loro conti. Questa ondata di misure di controllo è diventata un altro artefatto della posizione aggressiva dello stato, evidenziando un inquietante schema di strumentalizzazione delle istituzioni finanziarie contro minacce sia ideologiche che tecnologiche.

  5. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti: dal 2022 ha scatenato un livello di forza normativa sul settore delle criptovalute senza precedenti, culminando in un accordo da record da $4,3 miliardi con Binance per presunte violazioni antiriciclaggio e sanzioni. Questa sanzione senza precedenti, la più grande di sempre, ha inviato un messaggio forte e chiaro: le criptovalute sono un pericolo per il controllo finanziario tradizionale e lo stato era pronto a smantellarle. Prendendo di mira un peso massimo come Binance, il Dipartimento del Tesoro non ha solo punito un trasgressore delle regole; voleva spianare la strada alle CBDC. In un regime del genere, le nozioni di privacy, decentralizzazione e autonomia personale rischiano di essere spazzate via sotto la bandiera “sicurezza e regolamentazione”. In altre parole il Dipartimento del Tesoro aveva trasformato la sua autorità in un'arma per inaugurare un'era di sorveglianza finanziaria e controllo statale.

  6. La Commodities Futures Trading Commission (CFTC): dal 2022 ha aumentato la sua attenzione sullo spazio delle criptovalute, con circa il 60% delle sue azioni di controllo mirate alle criptovalute. Una parte significativa di queste azioni è stata rivolta alle piattaforme di finanza decentralizzata (DeFi). Per comprendere la DeFi, immaginate un mercato digitale gestito da programmi informatici auto-eseguibili, chiamati “smart contract”, i quali facilitano prestiti e scambi di asset senza il bisogno di una banca tradizionale o di un intermediario finanziario per supervisionare la transazione. Questo approccio è in netto contrasto con la finanza convenzionale, in cui grandi istituzioni o enti normativi fungono da gatekeeper, e pone una sfida direttamente all'idea delle valute digitali delle banche centrali (CBDC). Invece di avere un'autorità centrale che controlla la creazione e il flusso della valuta, la DeFi incentiva la creazione di asset finanziari peer-to-peer regolati da codice informatico. Per questo motivo la mossa della CFTC contro la DeFi, vista in casi come Ooki DAO, era progettatata a frenare questo settore in espansione applicando le regole finanziarie esistenti che presuppongono un'autorità centralizzata. Allo stesso tempo, limitando l'ascesa della DeFi, i regolatori volevano spianare la strada alle CBDC, che si affidano alla supervisione centralizzata per gestire la politica monetaria e monitorare l'attività finanziaria.


Il costo umano della repressione delle criptovalute da parte dell'amministrazione Biden

Dietro queste azioni ci sono persone reali le cui vite sono state distrutte dall'assalto coordinato del governo federale. Mentre la SEC ha decantato le statistiche di applicazione e il Dipartimento del Tesoro ha celebrato multe record, intere famiglie sono state distrutte, i risparmi di una vita vaporizzati e decenni di lavoro innovativo distrutti. Ogni caso di seguito non rappresenta solo una tragedia individuale, ma un avvertimento per chiunque osi sfidare il controllo statale sul denaro. Questi non sono solo fascicoli di casi, sono storie di americani che hanno rispettato la legge, cercato consulenza legale, creato attività legittime e si sono comunque ritrovati nel mirino dello stato.

  1. Roger Ver: “Ho iniziato immediatamente a sensibilizzare sul caso di Roger nel momento in cui è stato arrestato in Spagna l'anno scorso. Perché? Perché in base al successo senza precedenti di Roger nella diffusione del denaro digitale peer-to-peer come alternativa alle banche centrali negli ultimi 15 anni, egli è il nemico numero 1 per coloro che spingono le CBDC e il principale obiettivo dell'Ordine esecutivo 14067”. Sebbene il caso di Roger Ver tecnicamente precedesse l'Ordine esecutivo 14067, la decisione finale di convocare una giuria popolare e incriminarlo non è stata presa prima del 2024, ma dopo che suddetta legge ha fornito il quadro per colpire in modo aggressivo coloro che promuovevano alternative al denaro controllato dallo stato. Non si è mai trattato di tasse; si trattava di eliminare uno dei sostenitori più efficaci del denaro digitale decentralizzato. Ver ha trascorso gli ultimi 15 anni a promuovere instancabilmente il denaro digitale peer-to-peer, investendo e promuovendo Bitcoin e in seguito Bitcoin Cash affinché si potesse creare un mondo in cui gli individui, non gli stati, controllassero i propri destini finanziari. I suoi sforzi non riguardavano solo l'innovazione nel mondo delle criptovalute; erano una sfida diretta a un sistema che si basa sul controllo per finanziare guerre, imporre la coercizione economica e mantenere il potere. Dall'adozione pionieristica di Bitcoin nel commercio al finanziamento di iniziative globali che hanno ampliato la libertà finanziaria, Ver è stato in prima linea in ogni importante sviluppo della finanza decentralizzata. È proprio a causa di questo impatto che è diventato il bersaglio principale dell'Ordine esecutivo 14067, uno strumento progettato per spianare la strada al lancio di una CBDC, schiacciando qualsiasi seria opposizione. Ma l'attacco a Ver è più di un semplice assalto alle criptovalute: il governo federale non lo ha solo accusato di reati fiscali; ha cancellato uno dei principi fondamentali della giustizia violando il privilegio tra avvocato e cliente. I pubblici ministeri hanno fatto irruzione nel team legale di Ver, sequestrato comunicazioni private e distorto i suoi meticolosi sforzi per conformarsi alle leggi fiscali. Questa mossa stabilisce un precedente terrificante: anche quando gli individui seguono alla lettera i consigli legali, possono comunque essere perseguiti se sono considerati una minaccia politica. Ancora più pericolosa è la capacità dell'IRS di riscrivere retroattivamente la cronologia finanziaria per scopi politici. Quando Ver è espatriato, Bitcoin era un asset non classificato senza chiare linee guida fiscali. Per garantire la conformità, assunse alcuni dei migliori avvocati fiscali, contabili ed ex-procuratori federali. Eppure, anni dopo, il governo federale ha reinterpretato arbitrariamente la politica fiscale, trasformando le sue azioni un tempo legittime in un crimine. Questa è un'azione penale selettiva nella sua forma più sfacciata, un avvertimento a qualsiasi innovatore o imprenditore che nessuna diligenza legale li proteggerà se si oppongono all'agenda dello stato. La sua incriminazione ai sensi delle politiche post-Ordine esecutivo 14067 segnala un pericoloso precedente: l'uso dell'IRS come arma politica per mettere a tacere il dissenso e criminalizzare coloro che sfidano lo status quo. Prendendo di mira Ver, il governo degli Stati Uniti ha inviato un messaggio agghiacciante: l'adozione di nuove tecnologie finanziarie al di fuori del controllo statale incontrerà gravi ritorsioni. Se questa azione penale regge, consoliderà un'era in cui la conformità non è più una questione di legge ma di favore politico e coloro che sfidano l'egemonia monetaria affronteranno l'annientamento legale. Questo caso non riguarda solo Roger Ver, riguarda il futuro della libertà finanziaria. Se sono riusciti a fare questo all'uomo che più ha sponsorizzato il denaro elettronico peer-to-peer, possono farlo a chiunque. Esiste un breve documentario che espone il calvario di Roger. Tracciando parallelismi con i destini di Julian Assange e John McAfee, presenta resoconti di prima mano, sconvolgenti eccessi e un duro avvertimento per chiunque tenga alla libertà finanziaria. Potete leggere il mio articolo più approfondito sul tema, Why Roger Ver Deserves a Presidential Pardon, e potete rimanere aggiornati sul caso firmando una petizione a sostegno di Roger su freerogernow.org.

  2. Ian Freeman: l'uomo che ha introdotto Roger Ver a Bitcoin nel 2010, è stato arrestato il 16 marzo 2021, mesi prima che l'Ordine esecutivo 14067 di Biden fosse anche solo un luccichio negli occhi di Washington. Eppure, dopo la sua approvazione, le agenzie federali hanno raddoppiato i loro sforzi per farlo tacere, portando a una condanna a otto anni di carcere il 2 ottobre 2023. Mia moglie e io eravamo in tribunale quel giorno, e ciò a cui abbiamo assistito è stato un tentativo, politico, a tutto campo di abbattere una figura chiave sia nel mondo delle criptovalute che nel movimento per la libertà. Ian e il suo socio in affari, Mark Edge, sono co-conduttori di Free Talk Live, un programma radiofonico trasmesso a livello nazionale che è stato una delle voci più influenti nella promozione della libertà personale. Si stima che fino al 10% dei partecipanti al Free State Project abbiano scoperto per la prima volta la comunità libertaria del New Hampshire grazie a quel programma; infatti parlare direttamente con Ian e Mark ha avuto un ruolo importante nella mia decisione di trasferirmi nel Granite State. Chiaramente il governo federale non stava solo inseguendo l'ennesimo appassionato di criptovalute, stava prendendo di mira un intero movimento che ha innescato un cambiamento nel mondo reale. Il reportage investigativo di Jacob Hornberger espone come il Dipartimento di Giustizia abbia utilizzato un agente dell'IRS sotto copertura, che si spacciava per un concessionario di automobili, per attirare Ian in uno scenario di “spaccio di droga” inventato, uno schema che Ian alla fine ha rifiutato. Ma il Dipartimento di Giustizia ha comunque trasformato tutto in accuse penali. Al momento della sentenza i pubblici ministeri sono andati oltre, facendo sfilare davanti al giudice vittime di truffe sentimentali per insinuare che Ian le aveva ingannate, nonostante non ci fossero accuse o condanne del genere. Questa narrazione era così fuori dal mondo che l'ufficio di libertà vigilata inizialmente si è rifiutato di designare questi individui come “vittime” idonee al risarcimento. È ovvio che il suo caso non aveva niente a che fare con la giustizia; si trattava di mettere a tacere un sostenitore del denaro decentralizzato e della libertà. L'appello di Ian è fissato per il 5 febbraio 2025 presso la Corte d'appello di Boston. Se vi interessa resistere all'eccesso federale e difendere il diritto alla libertà finanziaria e personale, scoprite come sostenere il caso di Ian su www.freeiannow.org.

  3. Joe Roets: Dragonchain, spesso definita “la blockchain americana”, aveva a capo Joe Roets, paladino della libertà individuale in un panorama finanziario che gravita verso la centralizzazione. Offrendo una blockchain completamente operativa e alimentata da un utility token (DRGN), anziché da una moneta speculativa, Dragonchain voleva offrire un'alternativa alle CBDC. Il suo approccio trasparente, l'attenzione alla privacy e l'architettura supportata da brevetti rappresentavano una sfida diretta al controllo centralizzato, portando molti a credere che la causa della SEC, che rivendicava offerte di titoli non registrati, fosse alimentata più dal desiderio di sopprimere una tecnologia concorrente che dalla protezione degli investitori. Poiché Dragonchain aveva prodotti e clienti reali prima di introdurre DRGN, funzionava più come uno strumento che come un meccanismo di raccolta fondi, sottolineando ulteriormente la sua legittimità. I sostenitori affermano che l'impegno di Dragonchain per la libertà personale e la decentralizzazione, attributi chiave che minacciano una CBDC, l'hanno reso un obiettivo primario ai sensi dell'Ordine esecutivo 14067. Se volete mostrare il vostro sostegno, prendete in considerazione la possibilità di firmare questa lettera aperta di supporto.

  4. Steven Nerayoff: molto prima che l'Ordine esecutivo 14067 accendesse la miccia su quella che molti vedono come una spinta verso le CBDC, il governo federale stava già stringendo le sue maglie attorno ai sostenitori delle criptovalute e della libertà. Nella mia intervista dell'anno scorso con Steven Nerayoff ho condiviso il suo straziante resoconto di un raid dell'FBI nella sua casa, descrivendo in dettaglio una scena sconvolgente più adatta a un film thriller che a un arresto di routine. Nerayoff ha insistito sul fatto che il caso di estorsione risultante è stato fabbricato ad arte per costringerlo a incriminare altre persone come Roger Ver, Patrick Byrne, Bruce Fenton e Naomi Brockwell. In risposta Nerayoff ha intentato una causa da $9,6 miliardi contro il governo federale, con il famoso avvocato Alan Dershowitz tra coloro che lo rappresentano. Nerayoff sostiene che la sua ordalia è stata tutt'altro che un incidente isolato, suggerendo invece che riflette un'escalation sistemica di “giustizialismo” precedente all'Ordine esecutivo 14067, che il governo federale ha sfruttato per accelerare il controllo sugli asset digitali e spianare la strada alle CBDC, stritolando l'ethos di libertà che l'ecosistema delle criptovalute era stato progettato per proteggere.


Trump dovrebbe porre fine immediatamente alla guerra nei tribunali

Dal punto di vista di Roger, Ian, Joe, Steven e migliaia di altri che sono stati colpiti dall'applicazione dell'Ordine esecutivo, i suoi effetti sono ancora in vigore.

Apprezzo il fatto che Trump sia impegnato e abbia molte priorità; tuttavia lui, più di chiunque altro, può comprendere il prezzo che il giustizialismo ha sulla vita di una persona. Ha affermato che vuole che gli Stati Uniti siano leader mondiali sia nell'intelligenza artificiale che nelle criptovalute. Ha anche affermato che vuole rendere di nuovo grande l'America e inaugurare un'età dell'oro. Dopo aver concesso la grazia a Ross Ulbricht e aver annullato l'Ordine esecutivo 14067, so che dovrei dargli il beneficio del dubbio. Tuttavia non possiamo davvero essere leader nel mondo delle criptovalute se i pionieri, sui cui sforzi è stato costruito l'intero ecosistema, rimangono vittime del giustizialismo della precedente amministrazione Biden.

Presidente Trump, nello spirito delle sue coraggiose grazie per gli imputati del 6 gennaio, dovrebbe ordinare immediatamente ai suoi incaricati presso la SEC, la CFTC e il Dipartimento di giustizia di abbandonare tutte le azioni esecutive nell'Ordine esecutivo 14067 di Biden. Ciò include, ma non è limitato solo a loro, i casi contro Roger Ver (evasione fiscale), Ian Freeman (scambio di bitcoin senza licenza) e Joe Roets di Dragonchain (titoli non registrati). Queste azioni sono state intensificate sotto un Ordine esecutivo progettato per promuovere una CBDC, un programma che ha respinto, e per eliminare le criptovalute decentralizzate e incentrate sulla libertà.

Naturalmente se viene scoperta una vera attività criminale, sarà un giusto processo ad accertarlo. Fino ad allora, una presunzione di innocenza dovrebbe sostituire l'atmosfera di “colpevole fino a prova contraria” che ha preso piede sotto l'approccio ostile dell'amministrazione Biden. Intraprendere questo passo placherebbe la percezione che l'apparato giudiziario americano venga trasformato in un'arma per spianare la strada a una CBDC. Sarebbe anche in linea con la sua visione più ampia di un mercato fiorente, in cui innovazione e libertà personale, non l'eccesso di potere del governo federale, dettano il ritmo per il futuro finanziario americano.


Perché ancora non posso festeggiare

Mettetevi nei panni di Roger Ver per un momento. Ogni mattina si sveglia da solo in un Paese straniero in cui non parla la lingua. Non abbraccia i suoi genitori da oltre un decennio. Ogni due giorni deve dimostrare a un'aula di tribunale di non essere fuggito e, nel frattempo, il mondo si entusiasma per una nuova età dell'oro delle criptovalute costruita in parte sulle sue spalle. Vive nel terrore costante che la polizia possa irrompere, portarlo via e rispedirlo negli Stati Uniti, dove lo attende una condanna quasi certa all'ergastolo.

E perché? Ha pagato le tasse, assunto professionisti e messo tutti i puntini sulle “i”. Non si tratta di tasse; è un gioco di potere. Con la repressione dell'amministrazione Biden, Roger è diventato un simbolo, qualcuno che doveva essere neutralizzato affinché le CBDC potessero avanzare senza opposizione.

Quindi come possiamo celebrare una cosiddetta “vittoria” se persone come Roger, e tante altre, rimangono intrappolate in questo incubo giudiziario? La vera chiusura di questo capitolo buio arriverà solo quando potrà camminare libero e ogni caso motivato politicamente contro gli innovatori nel mondo delle criptovalute verrà finalmente abbandonato. Forse allora potrò credere che questa volta sarà davvero diverso. Forse allora decenni di promesse non mantenute, crescente potere statale e il senso strisciante di tradimento perpetuo, anche se brevemente, lasceranno il posto a qualcosa di meglio.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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