giovedì 13 novembre 2025

Bitcoin: una nuova speranza per gli innovatori nelle economie corrotte

Ricordo a tutti i lettori che su Amazon potete acquistare il mio nuovo libro, “La rivoluzione di Satoshi”: https://www.amazon.it/dp/B0FYH656JK 

La traduzione in italiano dell'opera scritta da Wendy McElroy esplora Bitcoin a 360°, un compendio della sua storia fino ad adesso e la direzione che molto ptobabilmente prenderà la sua evoluzione nel futuro prossimo. Si parte dalla teoria, soprattutto quella libertaria e Austriaca, e si sonda come essa interagisce con la realtà. Niente utopie, solo la logica esposizione di una tecnologia che si sviluppa insieme alle azioni degli esseri umani. Per questo motivo vengono inserite nell'analisi diversi punti di vista: sociologico, economico, giudiziario, filosofico, politico, psicologico e altri. Una visione e trattazione di Bitcoin come non l'avete mai vista finora, per un asset che non solo promette di rinnovare l'ambito monetario ma che, soprattutto, apre alla possibilità concreta di avere, per la prima volta nella storia umana, una società profondamente e completamente modificabile dal basso verso l'alto.

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da Bitcoin Magazine

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/bitcoin-una-nuova-speranza-per-gli)

In un mondo in cui “il talento è ovunque, le opportunità no”, l'attuale sistema monetario fiat perpetua il divario tra chi ha accesso alle risorse e chi no. Anche nelle società democratiche, che hanno i loro difetti, le persone generalmente godono di valute stabili, libertà e stato di diritto. Queste caratteristiche creano un ambiente ricco di opportunità, in cui l'inizio della vita di una persona non deve necessariamente determinare dove finirà.

Lyn Alden, sostenitrice di Bitcoin e autrice di libri bestseller, è un ottimo esempio di come superare gli ostacoli e sfruttare le opportunità offerte dalle società democratiche. Nonostante abbia vissuto per diversi anni per strada, ha lavorato duro fino a diventare una figura nota nel mondo della finanza. La sua storia non è unica: molti rifugiati in fuga da guerre e persecuzioni hanno trovato il modo di adattarsi, innovare e prosperare in nuove terre, contribuendo in modo significativo alle loro comunità di adozione.

Il co-fondatore di WhatsApp, Jan Koum, ad esempio, è cresciuto senza elettricità in Ucraina e, dopo essere emigrato in America, ha trascorso diversi anni a pulire supermercati prima di raggiungere finalmente il successo. Il co-fondatore di PayPal, Max Levchin, ha twittato di come abbia trovato successo in America dopo essere sfuggito alle persecuzioni in Russia. “Io e la mia famiglia, e migliaia di ebrei sovietici come noi, siamo arrivati ​​negli Stati Uniti come rifugiati nel '91, in fuga da un regime che ci perseguitava per quello che eravamo”. Un'altra straordinaria storia di successo di immigrati è quella di Mai Lee Chang, nata in un campo profughi thailandese da genitori vietnamiti e che conosceva solo una parola inglese – “bagno” – quando ha iniziato la scuola negli Stati Uniti. La Chang ha superato numerosi ostacoli e ora è un ingegnere che contribuisce al viaggio della NASA su Marte.

Tuttavia la situazione è molto diversa nei regimi autoritari, dove il potenziale di una persona è spesso predeterminato dalle circostanze della sua nascita. In genere in questi luoghi, se non si nasce in una famiglia con legami coi funzionari corrotti – in altre parole, se non si è ricchi – la capacità di innovare e lo spirito imprenditoriale vengono sistematicamente repressi. In questi regimi il sistema fiat non si basa sul merito, bensì è truccato a favore di questi “figli di amici”. In altre parole si basano sul nepotismo, sui legami familiari e sulla corruzione.

In passato, quando non c'erano né Internet né gli smartphone, l'individuo medio che viveva in ambienti così ostili accettava la dura realtà di essere destinato a servire i dittatori e i loro familiari. Oggi Bitcoin sta emergendo come qualcosa di più di una semplice tecnologia: funge da porta d'accesso all'emancipazione finanziaria senza compromettere i valori morali. Offre un potente strumento per abbattere molte delle barriere concrete erette da governi oppressivi.

L'esperienza di Swan Htet Aung (Swan), un imprenditore nel campo dell'intelligenza artificiale proveniente dal Myanmar (ex Birmania), dimostra come Bitcoin possa fornire un'ancora di salvezza a coloro che affrontano la dura realtà di partire da zero, senza denaro o legami familiari. Dopo aver fondato la sua azienda di intelligenza artificiale nel 2016, la startup di Swan è cresciuta rapidamente e nel 2020 generava un fatturato annuo di oltre $300.000.

Sottolineando l'importanza di Bitcoin nel preservare la salute finanziaria, Swan ha ricordato un momento cruciale dopo il colpo di stato del febbraio 2021. Quattro giorni dopo la presa del potere da parte dei militari, ritirò i contanti della sua azienda e li convertì in Bitcoin e USDT. Prese questa decisione solo un paio di settimane prima che le banche in Myanmar iniziassero a limitare i prelievi per privati ​​e aziende, consentendogli di assumere il controllo degli asset della sua azienda. Sfortunatamente la sua scelta di mantenere i restanti asset in dollari presso le banche gli fece perdere una parte significativa degli asset finanziari dell'azienda quando la giunta birmana adottò una nuova politica monetaria estrema progettata per preservare la sua macchina da guerra. La linea di politica, emanata dalla Banca centrale del Myanmar il 3 aprile 2022, portò alla conversione forzata delle riserve in dollari di Swan nella valuta locale, in rapido deprezzamento (il Kyat) e senza il suo consenso, a un tasso inferiore del 30% rispetto a quello di mercato.

La nuova linea di politica imponeva che “i residenti all'interno del Paese devono rimpatriare in Myanmar i guadagni in valuta estera ottenuti dall'estero. Questi guadagni devono essere venduti e scambiati con Kyat birmani entro un giorno lavorativo tramite banche titolari di licenze di Rivenditore Autorizzato (AD), aprendo un conto in valuta estera in Myanmar”.

Le persone che vivono in Paesi con sistemi legali più equi e giusti potrebbero trovare difficile comprendere tali politiche finanziarie oppressive. Tuttavia il Myanmar ha una storia di istituzioni finanziarie centralizzate che esercitano il potere per reprimere i propri cittadini. Un esempio noto si verificò nel 1987, quando il governo demonetizzò improvvisamente le banconote da 25, 35 e 75 Kyat, cancellando di fatto l'80% della valuta circolante nell'economia dalla sera alla mattina.

Più recentemente, dopo il violento colpo di stato militare in Myanmar nel 2021, l'esercito birmano ha utilizzato tattiche come il congelamento dei conti bancari di attivisti, giornalisti e sostenitori del movimento anti-golpe, a ulteriore dimostrazione della sua tattica di opprimere le persone attraverso il sistema finanziario fiat. Sfortunatamente tali linee di politica sono spesso efficaci in luoghi come il Myanmar, dove le persone sono preoccupate di garantire la propria sopravvivenza fisica, di procurarsi il cibo per la giornata e di avere un tetto sopra la testa, lasciandole con poca energia o nessun interesse a contestare o combattere le ingiustizie.

Prima del 2010 il Myanmar aveva un tasso di possesso di telefoni cellulari inferiore a quello della Corea del Nord, e il regime del dittatore Than Shwe scoraggiava l'uso di Internet diffondendo propaganda secondo cui esso era un luogo in cui c'erano solamente video per adulti. Nel 2016 il panorama era cambiato radicalmente, poiché i social, gli smartphone a prezzi accessibili e le schede SIM economiche erano diventati ampiamente accessibili alla maggior parte della popolazione del Paese.

L'imprenditore birmano Swan arrivò negli Stati Uniti all'età di 32 anni per l'evento GenAI ospitato da AWS a San Francisco e imparare/acquisire nuove esperienze, con l'intenzione di tornare in Myanmar. Tuttavia durante il suo viaggio l'esercito birmano attivò una legge sulla coscrizione obbligatoria, cambiando drasticamente il suo percorso di vita. Questa legge, combinata con l'instabilità finanziaria causata dalle azioni della banca centrale, la diffusa ingiustizia socio-economica e l'iper-sorveglianza del Paese, spinse Swan a rimanere più a lungo negli Stati Uniti. Ora spera di ottenere un visto O1 per continuare il suo lavoro e ricostruire il suo sogno in un ambiente dove ci sono maggiori opportunità di innovazione e sviluppo. Sebbene gli Stati Uniti abbiano le loro disuguaglianze e problemi interni, molti stranieri li considerano ancora la destinazione migliore per inseguire i propri sogni, convinti che il duro lavoro e l'innovazione possano portare al successo.

In una conversazione per questo articolo, Swan mi ha raccontato i primi giorni della sua startup a Yangon, la città più grande del Myanmar. Insieme a due amici fondò un'azienda di software di intelligenza artificiale nel 2016, un periodo in cui il Myanmar stava attraversando importanti riforme e stava gradualmente aumentando la sua partecipazione alla comunità globale dopo oltre mezzo secolo di isolamento.

“In Myanmar il lavoro umano è più economico dell'abbonamento a un software”, ha affermato Swan. “Ha senso per gli imprenditori assumere personale con uno stipendio di $100 al mese e assegnare loro più compiti, che siano interni o esterni all'ambito lavorativo, a differenza di un chatbot per il servizio clienti”. Mentre la disoccupazione dovuta all'intelligenza artificiale è in aumento nei Paesi sviluppati, in quelli in via di sviluppo le condizioni di sfruttamento e il basso costo del lavoro supereranno sempre la concorrenza dell'intelligenza artificiale, almeno nei luoghi in cui l'elettricità è limitata e non c'è democrazia (ovviamente i salari bassi e le condizioni di lavoro precarie sollevano anche una serie di problemi etici che devono essere affrontati).

Swan mi ha poi raccontato le prime difficoltà della sua startup: “Abbiamo passato praticamente tutto il 2016 a sviluppare il prodotto perché non trovavamo un solo cliente. Avevo un secondo lavoro e vivevo con i miei genitori in un appartamento in affitto, mentre gli altri due co-fondatori se ne andarono per cercare altre opportunità a tempo pieno”.

Swan, che parla fluentemente birmano e inglese, ha affermato di aver dovuto affrontare vincoli sociali durante la raccolta fondi, principalmente perché il Myanmar è un mercato emergente. Inoltre c'era una barriera sociale di fondo: non aveva mai lavorato all'estero e non aveva una laurea conseguita presso un'università di Yangon. A differenza dei privilegiati, Swan non proveniva da un ambiente del genere, quindi la sua startup faticava a trovare investitori nonostante avesse generato un fatturato annuo di $300.000 nel 2020 e avesse firmato accordi con oltre 1.000 partner commerciali, tra cui multinazionali come Samsung, Unilever, Carlsberg, NIVEA e molte altre.

Se un sistema di raccolta fondi basato su protocolli come Bitcoin fosse disponibile per gli imprenditori nei Paesi in via di sviluppo, individui di talento come Swan potrebbero far crescere le loro startup indipendentemente dal loro status socio-economico o dal possesso di una laurea prestigiosa.

Bitcoin può essere visto come una classe di investimento nel mondo sviluppato o frainteso come una tecnologia dannosa per l'ambiente, ma rappresenta un'ancora di salvezza e accesso al mercato globale dei capitali per individui di talento nei Paesi in via di sviluppo, intrappolati in un sistema monetario ingiusto che avvantaggia principalmente i “privilegiati”. Questi individui di talento non possono permettersi il lusso di impegnarsi nell'incompiuto dibattito globale su Bitcoin, bensì cercano disperatamente di liberarsi dal ciclo di oppressione economica. Fortunatamente grazie a Bitcoin, gli individui possono accedere a opportunità e libertà finanziaria, contribuendo in ultima analisi a una comunità globale più equa e prospera.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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