venerdì 5 settembre 2025

Il modello sottostante

Ricordo a tutti i lettori che su Amazon potete acquistare il mio nuovo libro, “Il Grande Default”: https://www.amazon.it/dp/B0DJK1J4K9 

Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato fuori controllo negli ultimi quattro anni in particolare. Questa una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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di Joshua Stylman

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/il-modello-sottostante)

L'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) si è a lungo presentata come l'organizzazione umanitaria americana che forniva assistenza ai Paesi in via di sviluppo. Con un budget annuale di quasi $40 miliardi e operazioni in oltre 100 Paesi, rappresenta una delle più grandi istituzioni di aiuti umanitari al mondo. Recenti rivelazioni ne svelano la vera natura, qualcosa di molto più sistematico: un architetto della coscienza globale. Basti pensare che Reuters, una delle fonti di informazione più affidabili al mondo, ha ricevuto finanziamenti dalla USAID per i programmi “Inganno sociale su larga scala” e “Difesa contro l'ingegneria sociale”. Sebbene vi sia dibattito sull'esatta portata di questi programmi, le implicazioni sono sconcertanti: una divisione di una delle fonti più affidabili al mondo per un'informazione oggettiva è stata pagata da un'agenzia governativa statunitense per la costruzione di una realtà sistemica. Questo finanziamento va oltre il tradizionale supporto ai media, rappresentando un'infrastruttura deliberata per l'inquadramento del discorso che sfida fondamentalmente il concetto di informazione “oggettiva”.

Fonte: database USASpending.gov

Ma c'è di più. In quello che sembra un complotto alla Michael Crichton nella vita reale però, le recenti rivelazioni sulla USAID mostrano una portata sbalorditiva di controllo delle narrazioni. Prendiamo Internews Network, una ONG finanziata dall'USAID che ha investito quasi mezzo miliardo di dollari ($472,6 milioni) attraverso una rete segreta, “collaborando” con 4.291 testate giornalistiche. In un solo anno hanno prodotto 4.799 ore di trasmissioni che hanno raggiunto fino a 778 milioni di persone e “formato” oltre 9.000 giornalisti. Non si tratta solo di finanziamenti: è un'infrastruttura sistematica di manipolazione della coscienza.

Le rivelazioni mostrano che la USAID finanzia sia la ricerca “guadagno di funzione” del laboratorio di Wuhan, sia i media che avrebbero modellato la storia attorno a ciò che ne sarebbe emerso; sostenendo organizzazioni che avrebbero fabbricato prove per l'impeachment; finanziando sia i sistemi elettorali che facilitano i risultati, sia i fact-checker che determinano quali discussioni su quali risultati siano consentiti. Ma queste rivelazioni indicano qualcosa di molto più significativo della semplice corruzione.

Non sono emerse dal nulla: provengono da dichiarazioni di sovvenzioni governative, richieste FOIA e documenti ufficiali che non vengono nemmeno nascosti, ma semplicemente ignorati. Come ha osservato il mio vecchio amico Mark Schiffer: “Le verità più importanti oggi non possono essere dibattute: devono essere percepite come totalità”. Il modello, una volta visto, non può essere ignorato. Alcuni potrebbero mettere in discussione i metodi del DOGE, o il ritmo rapido di queste rivelazioni, e queste preoccupazioni costituzionali meritano una discussione seria. Ma questo è un discorso a parte rispetto a ciò che questi documenti rivelano. Le rivelazioni stesse, documentate in documenti ufficiali e dichiarazioni di sovvenzioni, sono innegabili e dovrebbero sconvolgere chiunque tenga alla verità. I ​​mezzi con cui vengono rivelate contano molto meno di ciò che viene rivelato: una delle più grandi operazioni di controllo della narrazione ufficiale della storia.

Nessun ambito è immune – mercati, tecnologia, cultura, salute e, ovviamente, media – e troverete lo stesso schema. Le agenzie di intelligence sono profondamente radicate in ogni ambito, perché plasmare il modo in cui percepiamo la realtà è più potente che controllare la realtà stessa.

Proprio come la moneta fiat ha sostituito il valore reale con il valore dichiarato, ora vediamo lo stesso schema ovunque: la scienza fiat sostituisce l'indagine scientifica con conclusioni predeterminate, la cultura fiat sostituisce lo sviluppo organico con un'influenza gestita, la storia fiat sostituisce l'esperienza vissuta con narrazioni costruite. Viviamo in un'era in cui tutto è fiat – dove la realtà stessa viene dichiarata, non scoperta. E proprio come si crea scarsità artificiale nei sistemi monetari, vengono fabbricate false scelte ovunque, presentandoci binari artificiali che oscurano la vera complessità del nostro mondo. Come ha scritto Schiffer, la realtà non richiede più consenso, solo coerenza. Ma c'è una distinzione cruciale: la vera coerenza emerge naturalmente in più ambiti, riflettendo verità più profonde che non possono essere fabbricate. La coerenza imposta dalla gestione della percezione non è la verità: è un discorso controllato progettato per la coerenza, non per la scoperta. I conti della USAID forniscono ora una prova concreta di come si costruisce questa coerenza artificiale: una realtà programmata in cui l'apparenza della logica è più importante della sostanza effettiva.

Non si tratta solo di abbinamento di schemi, ma di previsione di schemi. Proprio come gli algoritmi imparano a riconoscere e anticipare schemi comportamentali, coloro che comprendono l'architettura di questo sistema possono prevederne le mosse successive prima che vengano eseguite. La questione non è se qualcosa sia “vero” o “falso”, ma capire come i flussi di informazioni plasmano la coscienza stessa.

Per comprendere quanto tutto questo vada in profondità, esaminiamone la metodologia. Come la Dott.ssa Sherri Tenpenny e altri hanno meticolosamente documentato attraverso richieste FOIA e divulgazioni di sovvenzioni governative, lo schema emerge attraverso due vettori di controllo principali:

Controllo delle informazioni

• Da $20.000 a $24.000 all'anno a Politico per gli abbonamenti a E&E News (che, come nota la Tenpenny, faticava a pagare gli stipendi senza questo finanziamento);

• Pagamenti consistenti al New York Times;

• Finanziamenti diretti a BBC Media Action;

• $4,5 milioni al Kazakistan per combattere la “disinformazione”.


Salute e sviluppo sociale

• $84 milioni alle iniziative sanitarie della Clinton Foundation;

• $100 milioni per la cura dell'AIDS in Ucraina;

• Finanziamenti per programmi contraccettivi nei Paesi in via di sviluppo.


Programmazione culturale

• $20 milioni a Sesame Street in Iraq;

• $68 milioni al World Economic Forum;

• $2 milioni per il cambio di sesso e l'attivismo LGBT in Guatemala;

• Iniziative culturali globali (milioni di dollari distribuiti tra programmi LGBTQ in Serbia, progetti su criteri DEI in Irlanda, arti transgender in Colombia e Perù, e promozione del turismo in Egitto).

Ciò che emerge non è solo un elenco di spese, ma un modello per l'architettura della realtà globale: dal Kazakistan all'Irlanda, dalla Serbia al Perù, dal Vietnam all'Egitto, non c'è un angolo del mondo che non sia toccato da questo sistema. Non si tratta semplicemente di una distribuzione di risorse, ma di un'infrastruttura strategica di influenza globale. Ogni allocazione, che si tratti di organi di informazione, iniziative sanitarie, o programmi culturali, rappresenta un nodo attentamente posizionato in una rete progettata per plasmare la percezione in molteplici ambiti. Innanzitutto controllare il flusso di informazioni attraverso i finanziamenti ai media, poi stabilire la legittimità attraverso programmi sanitari e di sviluppo sociale, infine rimodellare le strutture sociali attraverso la programmazione culturale. L'obiettivo finale non è solo influenzare ciò che le persone pensano, ma determinare i confini di ciò che può essere pensato, e farlo su scala planetaria.

Per coloro che studiano l'architettura della censura, come Mike Benz documenta da anni, nulla di tutto ciò è una sorpresa. È una simmetria perfetta: sapevamo della censura, ora ne vediamo i confini. Una mano imbocca con gli argomenti di discussione, l'altra con i soldi dei contribuenti. Queste non sono ipotesi; sono fatti documentati. Persino il database dei finanziamenti di Wikipedia contiene oltre 45.000 segnalazioni legate alla USAID, molte delle quali descrivono dettagliatamente corruzione, influenza mediatica e manipolazione finanziaria. Le prove sono sempre state lì, ma sono state ignorate, respinte o sepolte sotto lo stesso apparato di fact-checking che la USAID finanzia. Non si trattava di teorie assurde, erano avvertimenti, e ora finalmente abbiamo i numeri.

E non si limita a controllare le informazioni, la USAID non si limita a plasmare le rappresentazioni mediatiche, ma finanzia anche i sistemi che le applicano. Benz ha lanciato una notizia bomba: la USAID eroga allo sponsor del gruppo che controlla i procuratori finanziati da Soros il doppio ($27 milioni) di quanto eroga Soros stesso ($14 milioni). Non si tratta dell'influenza di un miliardario, ma dell'applicazione, sostenuta dallo stato, di resoconti falsi. La stessa rete che determina cosa si può pensare, determina anche chi persegue i reati, quali leggi vengono applicate e chi ne subisce le conseguenze.

Fonte: Wikileaks

L'influenza della USAID non si limita al finanziamento del controllo dei media, ma si estende anche all'interferenza politica diretta. Non si è limitata a inviare aiuti al Brasile: ha finanziato la censura, sostenuto attivisti di sinistra e contribuito a truccare le elezioni del 2022 contro Bolsonaro.

Benz ha rivelato che l'agenzia ha condotto una “guerra santa per la censura”, sopprimendo sistematicamente i sostenitori di Bolsonaro online e rafforzando al contempo le voci dell'opposizione. Milioni di dollari sono confluiti in ONG che promuovevano la propaganda di sinistra, tra cui il Felipe Neto Institute, che ha ricevuto finanziamenti dagli Stati Uniti mentre gli alleati di Bolsonaro venivano rimossi dalle piattaforme social. La USAID ha anche finanziato gruppi di attivisti in Amazzonia, ha finanziato campagne mediatiche volte a manipolare l'opinione pubblica e ha convogliato denaro in organizzazioni brasiliane che spingevano per una regolamentazione più severa di Internet.

Non si è trattato di aiuti, ma di interferenza elettorale mascherata da promozione della democrazia. La USAID ha utilizzato i soldi delle tasse americane per decidere il futuro del Brasile, e probabilmente ha utilizzato tattiche simili in molti altri Paesi, il tutto sotto le mentite spoglie dell'assistenza umanitaria.

E non solo all'estero. Mentre i difensori della USAID sostengono che sia uno strumento di beneficenza e sviluppo nelle nazioni povere, le prove suggeriscono qualcosa di molto più insidioso: è un motore da $40 miliardi per un cambio di governo all'estero, e ora le prove indicano il suo coinvolgimento nella stessa azione in patria. Insieme alla CIA la USAID ha avuto un ruolo nell'impeachment di Trump del 2019, un tentativo illegale di ribaltare un'elezione statunitense utilizzando gli stessi strumenti di manipolazione della percezione e ingegneria politica che impiega all'estero.

Sinistra contro destra, vaccinati contro non vaccinati, Russia contro Ucraina, credenti contro scettici (su qualsiasi argomento): queste false dicotomie servono a frammentare la nostra comprensione, mentre la realtà stessa è molto più sfumata e multidimensionale. Ogni crisi artificiale genera non solo reazioni, ma reazioni a quelle reazioni, creando infiniti strati derivativi costruiti su fondamenta artificiali.

Il vero potere non sta nel fabbricare singoli fatti, ma nel creare sistemi in cui i falsi fatti si autoalimentano. Quando un fact-checker cita un altro fact-checker che cita una “fonte attendibile” finanziata dalle stesse entità che finanziano i fact-checker, lo schema diventa chiaro. La verità non sta in una singola affermazione, ma nel riconoscere come le affermazioni interagiscono per creare un sistema chiuso di realtà artificiale.

Prendiamo ad esempio il dibattito sui vaccini a mRNA: lo schema si manifesta prima della spiegazione, ovvero le persone discutono appassionatamente dell'efficacia senza rendersi conto che l'intero quadro è stato costruito ad hoc. Prima si finanzia la ricerca, poi si finanziano i media per dare forma alla narrazione. Anche gli scettici spesso cadono nella trappola, discutendo sui tassi di efficacia pur accettandone la premessa di base. Nel momento in cui si discute di “efficacia di un vaccino”, si è già perso: si sta usando il loro quadro di riferimento per discutere di quella che è, in realtà, una terapia genica sperimentale. Accettando la loro terminologia, i loro parametri, la loro impostazione della discussione stessa, si sta giocando nella loro realtà costruita. Ogni livello di controllo è progettato non solo per influenzare le opinioni, ma per strutturare preventivamente il modo in cui tali opinioni possono essere formate.

Come imparare a riconoscere una foto truccata o a percepire una nota stonata in una musica, sviluppare un rilevatore di sciocchezze affidabile richiede il riconoscimento di schemi. Una volta che si inizia a vedere come vengono costruite le narrazioni – come il linguaggio viene usato come arma, come vengono costruiti i quadri di riferimento – cambia la lente con cui si guarda il mondo intero. Le stesse agenzie di intelligence che si insinuano in ogni ambito che plasma la nostra comprensione non solo controllano il flusso di informazioni, ma programmano anche il modo in cui elaboriamo quelle informazioni stesse.

Il teatro ricorsivo si svolge in tempo reale. Quando la USAID ha annunciato tagli ai finanziamenti, BBC News si è affrettata ad amplificare le preoccupazioni umanitarie con titoli drammatici su pazienti affetti da HIV e vite in pericolo. Cosa non ha menzionato nei suoi reportage? La USAID è il loro principale finanziatore: finanzia BBC Media Action con milioni di dollari in pagamenti diretti. Guardate come il sistema si protegge: il principale beneficiario dei finanziamenti mediatici della USAID crea propaganda emotiva sull'importanza di quest'ultima, offuscando al contempo il suo rapporto finanziario nei suoi reportage.

Fonte: Lindsay Penny (sinistra), sito web della BBC (destra)

Questa autodifesa istituzionale illustra uno schema ricorrente: le organizzazioni finanziate per la costruzione della realtà si proteggono attraverso strati di depistaggio. Quando vengono presentate prove, l'apparato di fact-checking finanziato da questi stessi sistemi entra in azione. Vi diranno che questi pagamenti erano per “abbonamenti” standard, che i programmi che promuovono l'ideologia di genere riguardano in realtà solo “uguaglianza e diritti”. Ma quando la USAID assegna $2 milioni all'Asociación Lambda in Guatemala per “assistenza sanitaria all'affermazione di genere” – soldi spesi per interventi chirurgici, terapia ormonale e consulenza – quegli stessi difensori omettono opportunamente i dettagli, confondendo il confine tra advocacy e intervento diretto. Le stesse organizzazioni finanziate per l'architettura sociale sono quelle che vi dicono che non esiste alcuna architettura sociale. È come chiedere all'incendiario di indagare sull'incendio.

Come personaggi di una grande produzione cinematografica, vedo vecchi amici che ancora si fidano di istituzioni come il New York Times. Anche questa esposizione diventa un potenziale nodo del sistema: l'atto stesso di rivelare i meccanismi del controllo potrebbe essere anticipato, un altro strato del teatro ricorsivo. Nei miei precedenti lavori sulla tecnocrazia, ho esplorato come il nostro mondo digitale si sia evoluto ben oltre la cupola fisica di Truman Burbank. Il suo mondo aveva muri visibili, telecamere e incontri programmati: una realtà costruita da cui poteva teoricamente fuggire raggiungendone i confini. La nostra prigione è più sofisticata: niente muri, niente limiti visibili, solo un contenimento algoritmico che plasma il pensiero stesso. Truman doveva solo navigare abbastanza lontano per trovare la verità. Ma come si fa a navigare oltre i confini della percezione quando l'oceano stesso è programmato?

Certo, la USAID ha fatto del buon lavoro, ma lo ha fatto anche Al Capone con le sue mense popolari. Proprio come l'opera di beneficenza del famigerato gangster lo ha reso intoccabile nella sua comunità, i programmi di aiuto della USAID creano una parvenza di benevolenza che rende politicamente impossibile mettere in discussione la loro agenda. La filantropia di facciata è da tempo uno strumento utilizzato dai potenti per proteggersi dallo scrutinio. Prendiamo in considerazione Jimmy Savile: un celebre filantropo il cui impegno caritatevole gli ha garantito l'accesso a ospedali e bambini vulnerabili, mentre commetteva crimini indicibili in piena vista. La sua immagine, attentamente costruita, lo ha reso irreprensibile per decenni, proprio come la benevolenza istituzionale ora funge da strato protettivo per le operazioni di influenza globale. La vera funzione di organizzazioni come la USAID non è solo l'assistenza: è l'architettura sociale, la formazione della mente e il riciclaggio di denaro dei contribuenti attraverso una rete intricata di ONG e fondazioni.

Questo inganno stratificato si autoalimenta: ogni livello di realtà artificiale è protetto da un altro livello di autorità istituzionale. Queste istituzioni non si limitano a raccontare storie; plasmano l'infrastruttura attraverso la quale le narrazioni vengono diffuse. Per quel che vale, credo che la maggior parte degli strumenti siano di per sé neutrali. Gli stessi sistemi digitali che consentono la sorveglianza di massa potrebbero rafforzare la sovranità individuale. Le stesse reti che centralizzano il controllo potrebbero facilitare la cooperazione decentralizzata. La questione non è la tecnologia in sé, ma se venga impiegata per concentrare o distribuire il potere.

Questa consapevolezza non è nata dal nulla. Coloro che per primi hanno intuito questa artificialità sono stati liquidati come complottisti. Abbiamo notato il coordinamento tra i canali, la strana sincronicità dei messaggi, il modo in cui alcune storie venivano amplificate mentre altre sparivano. Ora abbiamo le prove che mostrano esattamente come quella manipolazione era finanziata e orchestrata.

Conosco intimamente questo viaggio di scoperta. Quando ho iniziato a comprendere i pericoli della tecnologia mRNA, ci ho messo tutto il mio impegno: ho contattato la talentuosissima regista Jennifer Sharp e l'ho aiutata con Anecdotals, il suo documentario sui danni da vaccino. Ero pronto a dare tutto per questa causa, ma poi ho iniziato a guardare oltre. Ho iniziato a vedere come il COVID potesse essere stato un crimine progettato per introdurre le valute digitali delle banche centrali. Più approfondivo l'analisi, più mi rendevo conto che non si trattava di inganni isolati, ma facevano parte di un sistema di controllo più ampio. Il tessuto stesso di ciò che pensavo fosse reale ha iniziato a dissolversi.

Ciò che mi ha turbato di più è stato vedere quanto profondamente la programmazione si basi sull'imitazione. Gli esseri umani sono creature imitative per natura: è così che impariamo, è così che costruiamo la cultura. Ma questa tendenza naturale è stata trasformata in un'arma. Presentavo agli amici studi sottoposti a revisione paritaria, prove documentate, connessioni storiche, solo per vederli rispondere con punti di vista tratti dai media aziendali. Non che non fossero d'accordo, ma non elaboravano nemmeno le informazioni. Stavano confrontando modelli con cronache pre-approvate, esternalizzando il loro pensiero a “esperti fidati” che erano a loro volta intrappolati nella stessa rete di percezioni artificiali. In quel momento ho capito: nessuno di noi sa nulla di certo, stiamo tutti imitando ciò per cui siamo stati programmati. Credere è conoscenza autorevole.

La sfida non è solo smascherare un singolo inganno, ma comprendere come questi sistemi funzionino insieme in modi complessi e non lineari. Quando ci concentriamo sui singoli fili, ci sfugge il disegno più ampio. Come tirare un filo da un maglione e vederlo sfilacciarsi, alla fine ci rendiamo conto che non c'era nessun maglione in primo luogo, ma solo un'illusione intricata. Proprio come un ologramma contiene l'immagine completa in ogni frammento, ogni pezzo di questo sistema riflette il progetto più ampio per la costruzione della realtà.

Pensate ai $34 milioni a Politico: non si tratta solo di un flusso di finanziamenti, ma di una rivelazione olografica dell'intero sistema. Non si tratta solo del fatto che Politico abbia ricevuto denaro; è che questa singola transazione contiene l'intero progetto di gestione della percezione. Il pagamento stesso è un microcosmo: un'agenzia di stampa in difficoltà, finanziamenti governativi, controllo narrativo... ogni elemento riflette il tutto. Questo sistema ricorsivo si protegge attraverso strati di auto-validazione. Quando i critici sottolineano la parzialità dei media, i fact-checker finanziati dallo stesso sistema la etichettano come “già confutata”. Quando i ricercatori mettono in discussione i resoconti ufficiali, le riviste finanziate dagli stessi interessi ne respingono il lavoro. Persino il linguaggio della resistenza – “dire la verità al potere”, “combattere la disinformazione”, “proteggere la democrazia” – è stato cooptato e trasformato in un'arma dallo stesso sistema che avrebbe dovuto sfidare.

La storia del COVID incarna questa manipolazione sistemica. Quella che era iniziata come una crisi di salute pubblica si è trasformata in un esperimento globale di controllo narrativo, dimostrando quanto rapidamente le popolazioni potessero essere rimodellate attraverso messaggi coordinati, autorità istituzionale e paura trasformata in un'arma. La pandemia non riguardava solo un virus; era una dimostrazione di come la cognizione umana potesse essere progettata in modo completo: un singolo nodo che rivelava la vera portata e ambizione della manipolazione del dibattito pubblico.

Pensate al ciclo: i contribuenti americani hanno inconsapevolmente finanziato la crisi stessa, poi hanno pagato di nuovo per essere ingannati al riguardo. Hanno pagato per lo sviluppo della ricerca sul “Guadagno di funzione”, poi hanno pagato di nuovo per la comunicazione che li avrebbe convinti ad accettare mascherine, lockdown e interventi sperimentali. Il sistema è così sicuro del suo controllo psicologico che non si preoccupa nemmeno più di nascondere le prove.

Come ho documentato nella serie Ingegnerizzare la realtà, questo quadro per la gestione della coscienza è molto più profondo di quanto la maggior parte delle persone possa immaginare. Le rivelazioni della USAID non sono episodi isolati: sono scorci di un vasto sistema di progettazione sociale in funzione da decenni. Quando la stessa agenzia che finanzia i fact-checker paga apertamente per “l'inganno sociale”, quando le vostre fonti di informazione fidate ricevono pagamenti diretti per “l'architettura sociale”, il quadro stesso di ciò che consideriamo “reale” inizia a sgretolarsi.

Non stiamo solo osservando lo svolgersi degli eventi: stiamo osservando le reazioni agli eventi artificiali, e poi le reazioni a quelle reazioni, creando una regressione infinita di significati derivati. Le persone formano posizioni appassionate su questioni che sono state costruite, poi altri si definiscono in opposizione a quelle posizioni. Ogni livello di reazione alimenta la fase successiva di consenso orientato. Ciò a cui stiamo assistendo non è solo la diffusione di realtà costruite, ma l'architettura stessa delle tendenze culturali e geopolitiche. Le tendenze artificiali generano reazioni autentiche, che a loro volta generano controreazioni, finché non avremo costruito intere società che rispondono a un teatro attentamente orchestrato. Gli ingegneri sociali non stanno solo orientando le convinzioni individuali, ma stanno rimodellando le fondamenta stesse del modo in cui gli esseri umani danno un senso al mondo.

Queste rivelazioni sono solo la punta dell'iceberg. Chiunque presti attenzione alla profondità e alla depravazione della corruzione sa che questo è solo l'inizio. Con l'emergere di ulteriori informazioni, l'illusione di neutralità, di benevolenza, di istituzioni che agiscono nell'interesse pubblico, crollerà. Nessuno che si impegni veramente con queste informazioni se ne va con una rinnovata fiducia nel sistema. Il cambiamento sta avvenendo solo in una direzione: alcuni più velocemente di altri, ma nessuno in senso inverso. La vera domanda è: cosa succede quando una massa critica raggiunge il punto in cui la sua comprensione del mondo crolla? Quando si renderanno conto che i documenti che plasmano la loro percezione non sono mai stati organici, ma costruiti? Alcuni si rifiuteranno di guardare, preferendo la comodità al confronto, ma per coloro che sono disposti ad affrontarlo, non si tratta solo di corruzione: riguarda la natura stessa della realtà che pensavano di abitare.

Le implicazioni sono sconcertanti non solo per la consapevolezza individuale, ma per la nostra stessa capacità di funzionare come repubblica. Come possono i cittadini prendere decisioni informate quando la realtà stessa è stata frammentata in storie costruite in competizione tra loro? Quando le persone scopriranno che le loro convinzioni più profonde sono state plasmate, che le loro cause appassionate sono state scritte, che persino i loro interessi e gusti culturali sono stati curati, che le loro opposizioni a certi sistemi erano state previste e progettate... cosa rimane dell'esperienza umana autentica?

Ciò che sta per accadere ci porrà di fronte a una scelta: o ritirarci in una comoda negazione, liquidando le prove come “complotti della destra”, o affrontare la sconvolgente consapevolezza che il mondo che pensavamo di abitare non è mai esistito. La mia ricerca degli ultimi anni indica attività ben più nefaste che devono ancora essere svelate: operazioni così atroci che molti si rifiuteranno di elaborarle.

Come ho scritto nell'articolo La seconda Matrix, c'è sempre il rischio di cadere in un altro strato di risveglio controllato. Ma il rischio maggiore sta nel pensare troppo in piccolo, nell'ancorarci a un singolo filo di comprensione. Le rivelazioni della USAID non riguardano solo la rivelazione del ruolo di un'agenzia nel plasmare la realtà, ma anche il riconoscimento di come i nostri stessi schemi di pensiero siano stati colonizzati da strati ricorsivi di realtà artificiale.

Questa è la vera crisi del nostro tempo: non solo la manipolazione della realtà, ma la frammentazione della coscienza umana stessa. Quando le persone comprendono che le loro convinzioni, le loro cause e persino le loro resistenze sono state plasmate all'interno di questo sistema, sono costrette ad affrontare la domanda più profonda: cosa significa riappropriarsi della propria mente?

Ma ecco cosa non vogliono che voi capiate: vedere attraverso questi sistemi è profondamente liberatorio. Quando capite come è costruita la realtà, non siete più vincolati dai suoi confini artificiali. Non si tratta solo di smascherare l'inganno, ma di liberare la coscienza stessa da limitazioni artificiali.

Il gioco potrebbe essere finito nell'operazione di architettura della realtà della USAID, ma la sfida più profonda sta nel ricostruire il significato in un mondo in cui il tessuto stesso della realtà è stato intrecciato con fili artificiali. La scelta che ci troviamo di fronte non è solo tra una comoda illusione e una scomoda verità. Il vecchio sistema richiedeva la convalida prima della fede. La nuova realtà richiede qualcosa di completamente diverso: la capacità di riconoscere gli schemi prima che siano ufficialmente confermati, di percepire coerenza in più ambiti, di uscire completamente dal gioco creato. Non si tratta di schierarsi nei loro binari costruiti, ma di vedere l'architettura stessa del modello.

Come si manifesta questa liberazione in pratica? Significa cogliere il modello di una crisi costruita prima che si manifesti completamente; significa riconoscere come eventi apparentemente non correlati – un crollo bancario, un'emergenza sanitaria, un movimento sociale – siano in realtà nodi della stessa rete di controllo; significa comprendere che la vera sovranità non consiste nell'avere tutte le risposte, ma nello sviluppare la capacità di percepire la rete di inganni prima che si consolidi in una realtà apparente. Perché il potere supremo non sta nel conoscere ogni risposta, ma nel rendersi conto quando la domanda stessa è stata progettata per intrappolarci all'interno del paradigma costruito.

Man mano che sviluppiamo questa capacità di riconoscimento dei modelli – questa capacità di vedere attraverso la manipolazione algoritmica – il significato stesso dell'essere umano si evolve. Mentre questi sistemi di infrastrutture ideologiche crollano, il nostro compito non è solo preservare il risveglio individuale, ma proteggere e nutrire gli elementi più consapevoli dell'umanità. La liberazione definitiva non consiste solo nel vedere attraverso l'inganno, ma nel preservare la nostra umanità in un mondo di percezione strettamente controllata.

Mentre questi sistemi di modellazione della realtà crollano, abbiamo un'opportunità senza precedenti di riscoprire ciò che è reale, non attraverso le loro strutture artificiali, ma attraverso la nostra esperienza diretta della verità. Ciò che è autentico non è sempre ciò che è organico: in un mondo mediato, autenticità significa scelta consapevole piuttosto che reazione inconscia; significa comprendere come si plasmano le nostre menti, mantenendo al contempo la nostra capacità di connessione autentica, espressione creativa ed esperienza diretta. Gli elementi più umani – amore, creatività, intuizione, scoperta autentica – diventano più preziosi proprio perché sfidano il controllo algoritmico. Queste sono le ultime frontiere della libertà umana: le forze imprevedibili e non quantificabili che non possono essere ridotte a dati o modelli comportamentali.

La battaglia finale non è solo per la verità, ma per lo spirito umano stesso. Un sistema in grado di progettare la percezione può progettare la sottomissione, ma c'è una bella ironia in tutto questo: il semplice atto di riconoscere questi sistemi di costruzione della realtà è di per sé un'espressione di autentica consapevolezza, una scelta che dimostra che non hanno conquistato completamente la percezione umana. Il libero arbitrio non può essere ingegnerizzato, proprio perché la capacità di vedere attraverso la realtà ingegnerizzata rimane nostra. Alla fine la loro più grande paura non è che rifiuteremo il loro mondo artificiale, ma che ricorderemo come vedere oltre.

Una domanda pertinente potrebbe essere: perché queste rivelazioni emergano proprio in questo momento? Cui bono? Il momento stesso potrebbe essere lo schema più importante da riconoscere. Nel corso della storia le rivelazioni strategiche sono spesso servite a reindirizzare, o placare, la resistenza piuttosto che a smantellare realmente i sistemi di controllo. Smascherando selettivamente determinati crimini, il sistema permette alla pressione di sfogarsi, garantendo al contempo l'integrità dell'architettura più profonda del controllo. Le rivelazioni diventano parte del meccanismo di controllo stesso. Sebbene sia incoraggiato nel vedere smascherate reti criminali a lungo nascoste, non attendo con ansia la cavalleria. La speranza senza vigilanza è solo l'ennesima forma di cattura del pensiero. Il sistema spesso rivela certe verità in modo strategico, sia per normalizzarle, sia per indirizzare la resistenza verso canali prestabiliti. Alcuni la chiamerebbero l'essenza dell'inganno luciferino: presentare verità accuratamente selezionate in momenti calcolati con precisione per ottenere il massimo effetto. Sebbene queste rivelazioni sembrino autentiche – e voglio credere che stiamo assistendo a un vero cambiamento – la storia ci insegna a conservare il nostro discernimento. L'ottimismo non dovrebbe accecarci di fronte agli schemi. Che si tratti di un'antica guerra spirituale, o di una semplice manipolazione psicologica, il modello è chiaro: la verità stessa diventa uno strumento quando i suoi tempi e il suo contesto sono controllati.

Prendete in considerazione la rapidità con cui si sono formati gli “scontri”: l'iniziativa Stargate di Larry Ellison, costruita sulle fondamenta di Oracle come progetto della CIA, è ora accolta con favore dalle stesse persone che, non molto tempo fa, si opponevano con veemenza al controllo digitale centralizzato. Se venisse lanciata con un marchio diverso, il cosiddetto movimento per la libertà andrebbe in tilt. Perché questo doppio standard? Si tratta dello stesso Larry Ellison che, dopo l'11 settembre, si è offerto di creare un database per la sicurezza nazionale e tracciare ogni americano, completo di identificatori biometrici. Se Joe Biden avesse ospitato Bill Gates nel suo ufficio per annunciare partnership con Microsoft, Google e Facebook, il cosiddetto movimento per la libertà sarebbe andato in tilt. Mi sono opposto alla tecnocrazia imposta dalle élite quando l'amministrazione di sinistra la stava implementando; non sono particolarmente interessato nemmeno al suo lato destro.

E che dire dell'approvazione condizionata dei vaccini per il pollame contro l'influenza aviaria? Dov'è il movimento per la libertà medica che ha superato gli obblighi sul COVID-19 e ha formato la coalizione MAHA che ha contribuito all'elezione di questa amministrazione? La stessa coalizione che si è schierata contro le tecnologie sperimentali a mRNA ora è in gran parte silente, mentre interventi simili minacciano le nostre riserve alimentari. Presto dovremo preoccuparci dei residui di vaccino nelle uova al mattino? L'indignazione selettiva è lampante.

Questa stessa applicazione selettiva è perfettamente illustrata dal recente ordine esecutivo sull'antisemitismo e dalla sua task force attuativa. Oltre al nobile obiettivo di combattere l'odio, guardiamo a ciò che sta realmente accadendo: un apparato governativo con un potere senza precedenti per “sradicare” le “molestie antisemite” nei campus universitari. Chi definisce cosa costituisce antisemitismo? Dove sono i confini chiari che proteggono la libertà di parola tutelata dalla Costituzione? Queste non sono domande di parte: sono fondamentali per la libertà. Il silenzio degli ex-difensori del Primo Emendamento è assordante. Gli stessi guerrieri che ieri hanno combattuto la censura governativa applaudono oggi di fronte alla regolamentazione della libertà di parola. È ipocrisia, pura e semplice. La libertà di parola o è sempre importante, o non lo è affatto.

Parafrasando Groucho Marx, diffido di qualsiasi club ideologico che mi voglia come membro. Non si tratta di scegliere squadre, ma di riconoscere schemi. La forma di controllo definitiva non è nascondere la verità, ma plasmare il modo in cui la elaboriamo quando emerge. Ecco perché riconoscere schemi è più importante che mai. Dobbiamo essere in grado di gestire più realtà contemporaneamente: queste rivelazioni sono significative E il loro momento potrebbe essere strategico. Il potere viene svelato E nuove forme di controllo potrebbero emergere. Gli aiuti umanitari sono importanti: il loro scopo principale è aiutare le persone bisognose e, se impiegati correttamente, possono servire a questa missione cruciale. Possono anche costruire partnership economiche e mantenere la pace, soprattutto se avremo una leadership interessata alla diplomazia piuttosto che a guerre infinite. Ma alcuni programmi della USAID chiaramente non riguardano affatto gli aiuti o lo sviluppo, ma l'ingegneria culturale e la divisione. Un'iniziativa di drag show da $2 milioni in Guatemala non è un aiuto umanitario; è un tentativo di plasmare i valori sociali sotto le mentite spoglie dell'inclusione. La componente di aiuto potrebbe essere reale o meno in ogni caso specifico, ma l'agenda è innegabile.

Possiamo simultaneamente:

• Accogliere con favore la verità che viene alla luce;

• Mettere in discussione i tempi e il meccanismo di divulgazione;

• Mantenere la consapevolezza dei nuovi sistemi di controllo;

• Chiedere conto al potere, indipendentemente da chi lo esercita.

Sono profondamente preoccupato che alcuni nella resistenza stiano diventando compiacenti, credendo che “i buoni siano ora al potere”. Niente potrebbe essere più pericoloso. Sì, possiamo accogliere con favore la corruzione che viene denunciata, pur rimanendo vigili su ciò che ne consegue, in particolare sui rischi delineati da giornalisti come Catherine Austin Fitts, Naomi Wolf e Whitney Webb. Hanno messo in guardia contro l'emergere della rete di controllo, il potere incontrollato degli oligarchi della tecnologia e come i sistemi finanziari e digitali vengano silenziosamente ristrutturati sotto traccia. Questi avvertimenti meritano la stessa attenzione della corruzione che ora viene smantellata.

Ho notato che i recenti critici di ricercatori come la Fitts, la Wolf e la Webb – in particolare quelli che seguono i venti politici – raramente si confrontano con le loro argomentazioni concrete. Ricorrono invece a etichette come “opposizione controllata”, o “blackpilled”. Questo schema merita di essere analizzato: la cabala è riuscita a creare la propria resistenza, o a catturare movimenti esistenti da più tempo di quanto io sia vivo. Dovremmo seguire i fatti e poi determinare cosa pensiamo di essi, non il contrario. E non possiamo avere doppi standard basati sulle nostre versioni preconcette del bene e del male.

La Costituzione rimane il miglior quadro di riferimento per la libertà individuale dell'umanità: rendiamola concreta attraverso una trasparenza radicale e principi coerenti. Ma se la storia ci insegna qualcosa, è che il potere non si dissolve, cambia forma. Il che mi porta a una curiosità, una coincidenza: DOGE (Dipartimento per l'Efficienza Governativa, un omaggio anche alla memecoin preferita di Elon) condivide il nome con il Doge di Venezia, un sovrano che operava all'intersezione tra potere militare e controllo finanziario. Che si tratti solo di un divertente parallelismo storico, o di qualcosa di più significativo, vale la pena chiedersi: i tecnocrati di oggi stanno davvero smantellando i sistemi di controllo, o li stanno perfezionando in qualcosa di molto più sofisticato?

Sinistra – Voce di Wikipedia sul Doge della Repubblica di Venezia; Destra – Copertina di “Financial Vipers of Venice” di Joseph P. Farrell

Le élite veneziane governavano non solo attraverso il potere diretto, ma padroneggiando la leva finanziaria e militare – un modello che non è scomparso, ma si è semplicemente adattato, operando ora attraverso strutture moderne come il sistema bancario centrale e la governance dell'intelligenza artificiale. La maggior parte delle persone, intrappolate nei cicli di notizie e nei feed dei social media odierni, raramente si sofferma a riflettere se questi parallelismi suggeriscano echi storici più profondi, forse persino antiche dinastie bancarie con una conoscenza occulta di lunga data. Che tali teorie vi incuriosiscano o vi ripugnino, ampliare la nostra portata oltre il momento immediato è necessario per comprendere il quadro completo. Gli schemi si ripetono e il potere raramente cede il controllo: cambia forma.

Sebbene mi piaccia vedere il DOGE rovesciare lo stato amministrativo e denunciare sia gli sprechi di denaro che le efferate operazioni criminali mascherate da burocrazia, non possiamo abbassare la guardia. Capisco perché i metodi tradizionali non funzionino: lo Stato profondo ha i suoi artigli ovunque. Basta guardare i membri del Congresso sponsorizzati dall'industria farmaceutica che si oppongono sfacciatamente a RFK: come disse una volta Robin Williams, dovrebbero indossare marchi come nella NASCAR che mostrano i loro sponsor. Ma la domanda cruciale non è solo cosa viene demolito, ma cosa viene costruito al suo posto.

I metodi di controllo possono essersi evoluti dal sistema bancario veneziano alla governance digitale, ma i principi di base rimangono straordinariamente coerenti. Laddove un tempo le dinastie bancarie controllavano le società attraverso il debito sovrano e le rotte commerciali, i sistemi odierni basati sull'intelligenza artificiale vanno oltre, ottenendo un controllo comportamentale granulare attraverso modelli predittivi, algoritmi e una sorveglianza onnipresente. I metodi si evolvono, ma i meccanismi di influenza – che plasmano il comportamento umano attraverso sottili vincoli e incentivi ingegnerizzati – rimangono sorprendentemente familiari. Se la storia ci insegna qualcosa, è che il potere non svanisce, si reinventa con nuovi nomi, utilizzando nuovi strumenti. Due cose possono essere vere contemporaneamente: questo significa riconoscere gli schemi, assistere a rivelazioni di orrori finanziati dai contribuenti e rimanere vigili su quale sistema sostituirà quello che viene smantellato. La chiave non è schierarsi, ma sviluppare la capacità di riconoscere e resistere a tutte le forme di manipolazione, anche quelle che appaiono come una liberazione.

La mia lealtà è verso la mia famiglia, il mio onore, la mia comunità e l'umanità, ma soprattutto verso la verità stessa. Se lasciamo che il dogma prevalga sul giudizio, diventiamo esattamente ciò di cui molti di noi si fanno beffe: caricature del pensiero di parte.

Il vero cambiamento non verrà dall'alto verso il basso, non è mai avvenuto. Verrà dall'interno delle comunità, dalle persone che riconoscono gli schemi e si rifiutano di partecipare a realtà precostituite. Verrà dagli individui che scelgono la verità al posto della comodità, dalle reti locali che costruiscono resilienza contro il controllo centralizzato, dal basso verso l'alto piuttosto che dall'alto verso il basso. Il potere al popolo non è solo uno slogan: è l'unica via da seguire.

In questo momento dobbiamo tutti stare in guardia, non abboccare all'amo delle lotte intestine e invece continuare a cercare verità, amore e concretezza. La guerra non è tra destra e sinistra, ma per preservare la sovranità umana in un'epoca di realtà artificiale.

Una cosa che continuo a notare: le persone bramano risposte assolute... eroi, cattivi, conclusioni chiare. Ma se la vera trappola non fosse solo l'inganno, ma il nostro stesso bisogno di certezza? Forse la posizione più radicale è quella di resistere alla tentazione di rinchiudersi in una narrazione fissa e di restare aperti all'emergere di nuovi modelli.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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