mercoledì 21 maggio 2025

Quando i keynesiani prevedono un disastro, iniziate ad acquistare...

Ricordo a tutti i lettori che su Amazon potete acquistare il mio nuovo libro, “Il Grande Default”: https://www.amazon.it/dp/B0DJK1J4K9 

Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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di Daniel Lacalle

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/quando-i-keynesiani-prevedono-un)

Mi emoziono sempre per una correzione di mercato quando leggo che il consenso keynesiano prevede un disastro. Le stesse persone che sostenevano che la stampa di moneta sfrenata e l'impennata della spesa pubblica non avrebbero causato inflazione, sono quelle che sanno esattamente come i dazi influenzeranno i prezzi aggregati. Davvero affascinante.

Nel giugno 2016 sedici premi Nobel si aspettavano un'inflazione più elevata a causa dei dazi, ma questo non si è mai verificato. Inoltre molti di quegli economisti hanno raccomandato un'enorme spesa pubblica e un allentamento quantitativo alla Federal Reserve nel 2020, affermando che non vi erano preoccupazioni per l'inflazione. Tuttavia ciò ha portato alla più alta esplosione inflazionistica degli ultimi trent'anni. La realtà ha dimostrato che non c'è stata inflazione nel periodo 2016-2019 e che la folle ondata di stampa e spesa del 2021 ha portato all'attuale esplosione inflazionistica. Questo accade perché molti esperti giustificheranno sempre tutti gli squilibri governativi e gli aumenti delle tasse, ma lanceranno l'allarme per qualsiasi taglio fiscale o misura dal lato dell'offerta. Non dovremmo mai fidarci di esperti che lavorano a stretto contatto con i governi socialdemocratici.

Secondo i seminatori di panico, i dazi creeranno un'enorme esplosione dell'inflazione sia negli Stati Uniti che all'estero. Queste stime mostrano che i dazi di Trump saranno pagati dai consumatori statunitensi, così come i dazi cinesi contro gli Stati Uniti, e le contromisure dell'UE saranno pagate solo dai consumatori americani. Davvero divertente. Se credessimo a questa narrazione, i dazi sarebbero la migliore notizia per le aziende di tutto il mondo: gli americani ne ingoierebbero completamente i costi, i margini non diminuirebbero e il mondo ne sarebbe felice. Sarebbe oltremodo ridicolo se milioni di persone prendessero sul serio le loro parole. Inoltre, secondo la narrazione prevalente, i dazi causerebbero una recessione globale se imposti dagli Stati Uniti. Tuttavia quando i dazi vengono imposti dalla Cina o dall'UE, allora va tutto bene.

Quando i keynesiani prevedono un disastro, è improbabile che accada. Quando il consenso keynesiano vi dice che non c'è rischio, come nel 2008, scappate.

Dovremmo prendere in considerazione alcuni fattori rilevanti. I mercati già scontano una recessione e un rischio di stagflazione, ma l'ultima relazione sull'occupazione mostra il contrario. A marzo sono stati creati 228.000 posti di lavoro, nonostante alcuni siano stati creati nel settore pubblico. L'indice composito ISM indica un'espansione e il dato ponderato economicamente è ampiamente al di sopra del livello di espansione (50) secondo Real Investment Advice. Tutti gli indicatori principali di investimento e produzione sono ben lontani da un segnale di recessione. Inoltre molti operatori di mercato sembrano scontare una Federal Reserve aggressiva e una recessione, cosa che non accadeva da due decenni.

Ciò che trovo interessante è che, per la prima volta da molti anni, l'indice S&P 500 abbia un prezzo interessante. Dopo essere stato estremamente costoso in un mercato rialzista con una costante espansione dei multipli, possiamo finalmente affermare che sta iniziando a essere interessante, anche scontando una significativa revisione al ribasso degli utili. Il rapporto prezzo/utili di 15,2X per il 2027 offre ampio margine di revisione e mostra ancora un punto di ingresso interessante. Le azioni sono piuttosto convenienti, con un EV/EBITDA di 10,3X al 2027 (valore d'impresa/utile al lordo di interessi, imposte, deprezzamento e ammortamento). Inoltre, con il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni al 4%, significa che per la prima volta da mesi le azioni sono interessanti rispetto alle obbligazioni. I margini sono solidi, le previsioni sono positive e i punti di ingresso per gli investitori a lungo termine stanno iniziando a essere evidenti, poiché è probabile che le pressioni inflazionistiche saranno limitate e la cosiddetta guerra commerciale finirà con dei negoziati, con oltre 50 nazioni che chiedono al governo degli Stati Uniti di raggiungere un accordo sulle barriere commerciali.

Qualsiasi investitore a lungo termine dovrebbe valutare opportunità in cui la paura è esagerata, le valutazioni sono interessanti e le preoccupazioni del consenso sono irrealistiche. Potrebbe essere una buona idea iniziare ad aprire posizioni lunghe, sapendo che a un quantitative easing e a tagli dei tassi seguiranno probabilmente periodi di volatilità.

Gli investitori devono proteggersi dall'inflazione e dalla distruzione del potere d'acquisto della valuta da parte delle banche centrali. Questo fenomeno non è scomparso; sta ritornando, mentre gli stati di tutto il mondo continuano ad accumulare debito e squilibri fiscali. Proteggetevi dall'inflazione con una strategia bilanciata, costruendo posizioni che proteggano il vostro patrimonio e vi aiutino a gestire la volatilità.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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