mercoledì 13 novembre 2013

Le confessioni di un "quantitative easer"





di Andrew Huszar


Posso solo dire una cosa: mi dispiace America. Come ex-funzionario della Federal Reserve, ero responsabile della gestione del programma sperimentale di acquisto di bond conosciuto come quantitative easing. La banca centrale continua a spacciare il QE come strumento di aiuto per Main Street. Ma ho riconosciuto il programma per quello che è realmente: il più grande salvataggio di Wall Street di tutti i tempi.

Cinque anni fa la FED ha iniziato a fare shopping in un modo mai visto prima. A quel punto della crisi finanziaria, il Congresso aveva già approvato il Troubled Asset Relief Program per fermare la caduta libera del sistema bancario statunitense. Al di là di Wall Street, però, il dolore economico era ancora in crescita. Negli ultimi tre mesi del 2008, quasi due milioni di americani avrebbero perso il lavoro.

La FED diceva di voler dare una mano — attraverso un nuovo programma di acquisto di titoli obbligazionari. C'erano obiettivi secondari, ma il presidente Ben Bernanke chiarì che la motivazione centrale della FED era quella di "influenzare le condizioni del credito per famiglie ed imprese": ridurre il costo del credito in modo che gli americani in difficoltà (a causa del rallentamento dell'economia) avrebbero potuto superare la recessione. Per questo motivo definì l'iniziativa "allentamento del credito."

La mia parte in questa storia sarebbe iniziata pochi mesi dopo. Essendo stato alla FED per sette anni, fino all'inizio del 2008, nella primavera del 2009 stavo lavorando a Wall Street, quando ricevetti una telefonata inaspettata: la proposta di tornare alla FED. Il lavoro: gestione di ciò che stava al centro del programma di acquisto di bond — il tentativo di comprare $1.25 bilioni in titoli ipotecari in 12 mesi. La FED mi stava chiedendo se avessi voluto essere il quarterback del più grande stimolo economico nella storia degli Stati Uniti.

Era un lavoro da sogno, ma esitai. E non era solo per il nervosismo davanti a tale responsabilità. In passato avevo lasciato la FED per frustrazione, dopo aver assistito alla sua crescente sottomissione nei confronti di Wall Street. L'indipendenza è al centro della credibilità di qualsiasi banca centrale, ed io avevo iniziato a credere che l'indipendenza della FED si stava frantumando. Alti funzionari della FED, però, avevano riconosciuto pubblicamente i loro errori e molti di questi mi avevano sottolineato come si sarebbero impegnati per un importante rinnovamento di Wall Street. Avevano un disperato bisogno di rinforzi. Ho ceduto ad un atto di fede.

In quasi 100 anni di storia, la FED non aveva mai comprato un bond ipotecario. Ora il mio programma di acquisto ne richiedeva l'acquisto di così tanti ogni giorno, che rischiavamo sempre di mandare alle stelle i prezzi delle obbligazioni e di far schiantare la fiducia globale nei mercati finanziari. Stavamo lavorando febbrilmente per preservare l'impressione che la FED sapesse quello che stava facendo.

Non passò molto tempo prima che sarebbero riemersi i miei vecchi dubbi. Nonostante la retorica della FED, il mio programma non stava facilitando l'accesso al credito per l'americano medio. Infatti, le banche stavano concedendo sempre meno prestiti e qualora li concedevano non erano affatto più economici. Il QE potrebbe aver abbassato il costo totale dei prestiti concessi dalle banche, ma Wall Street stava intascando la maggior parte del denaro extra.

Dalle trincee, diversi dirigenti della FED iniziavano ad esprimere la preoccupazione che il QE non stava funzionando come previsto. I nostri avvertimenti sono caduti nel vuoto. In passato i leader della FED — anche se in ultima analisi avevano commesso un errore — si sarebbero preoccupati ossessivamente dei costi/benefici di una  qualsiasi iniziativa. Ora l'unica ossessione sembrava quella per l'indagine sulle aspettative dei mercati finanziari o il feedback dei principali banchieri e gestori di hedge fund di Wall Street. Mi dispiace contribuente americano.

Il primo giro di QE si concluse il 31 marzo 2010. I risultati finali confermarono che c'era stato solo un lieve sollievo per Main Street, in realtà gli acquisti della FED furono una manna per Wall Street. Le banche non avevano solo beneficiato di un abbassamento dei costi nella concessione dei prestiti, ma anche di enormi plusvalenze generate dai valori crescenti dei loro portfolio grazie all'investimento dei soldi della FED. Wall Street visse nel 2009 l'anno più redditizio che avesse mai visto, ed il 2010 stava partendo più o meno allo stesso modo.

Potreste pensare che la FED avrebbe finalmente smesso di millantare la saggezza del QE. Scordatevelo. Solo pochi mesi più tardi — dopo un calo del 14% nel mercato azionario degli Stati Uniti ed un nuovo indebolimento del settore bancario — la FED annunciò un nuovo round di acquisto di bond: il QE2. Il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, definì la decisione "incompetente."

Fu allora che mi resi conto che la FED aveva perso ogni capacità residua di pensare in modo indipendente da Wall Street. Demoralizzato, me ne tornai nel settore privato.

Dove siamo oggi? La FED continua a comprare mensilmente circa $85 miliardi in titoli obbligazionari, ritardando cronicamente un taper del QE. In cinque anni i suoi acquisti di obbligazioni sono arrivati a più di $4 bilioni. Sorprendentemente, in una nazione apparentemente di libero mercato, il QE è diventato il più grande intervento nei mercati finanziari mai visto nella storia del mondo.

E l'impatto? Anche dai calcoli più ottimisti della FED, il QE in cinque anni ha prodotto negli Stati Uniti solo pochi punti percentuali di crescita. Invece esperti al di fuori della FED, come Mohammed El Erian di Pimco, suggeriscono che la FED possa aver creato e speso più di $4 bilioni per un ritorno totale dello 0.25% del PIL (cioè, solo un aumento di $40 miliardi nella produzione economica degli Stati Uniti). Entrambe queste stime indicano che il QE non sta affatto funzionando.

A meno che non vi troviate a Wall Street. Dopo aver collezionato centinaia di miliardi di dollari in sussidi opachi provenienti dalla FED, sin dal marzo 2009 le banche americane hanno visto triplicate le loro quotazioni in borsa. Le più grandi sono diventate più di un cartello: lo 0.2 % di loro ora controlla oltre il 70% degli attivi bancari statunitensi.

Per il resto d'America, buona fortuna. Dato che nel corso degli ultimi cinque anni il QE ha inesorabilmente pompato denaro nei mercati finanziari, ha ucciso l'urgenza di Washington di affrontare la crisi vera: quella di un'economia statunitense strutturalmente insostenibile. Sì, i mercati finanziari hanno fatto registrare rally spettacolari, fornendo una boccata d'ossigeno ai 401(k)... ma per quanto tempo? Esperti come Larry Fink di BlackRock stanno suggerendo che le condizioni sono di nuovo quelle di una "bolla." Nel frattempo, il paese resta eccessivamente dipendente da Wall Street come guida per una crescita economica .

Anche quando riconosce le carenze del QE, il presidente Bernanke sostiene che qualche azione da parte della FED è sempre meglio di niente (una posizione che abbraccia anche il suo probabile successore, il vice-presidente della FED Janet Yellen). L'implicazione è che la FED stia doverosamente compensando le disfunzioni di Washington. Ma la FED è la principale di queste disfunzioni: ha permesso che il QE diventasse la nuova politica "troppo grande per fallire" applicata a Wall Street.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


16 commenti:

  1. Ciao Francesco
    che ironia che i keynesiani socialisti volessero il nobel per Bernanke che ha più o meno consapevolmente foraggiato i liberisti selvaggi ed il turbocapitalismo di Wall Street.
    Quando non si ha una teoria economica solida ma solo una teoria statalista i risultati sono questi.

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  2. keynes d altra parte si oppose al chicago plan (moneta credito allo stato) in favore di moneta ai banchieri me tre friedman era favorevole… misteri della fed. questo è il post definitivo sul qe

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  3. Nel frattempo, ci si aspetta che anche la BCE entri in questa gabbia di matti in cui il credito facile stampato a nastro è la nuova "normalità": ECB's Praet: All Options on Table

    Insomma, lo zio Ben e Kuroda non saranno disposti per sempre a "fare favori"...

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  4. Esiste sempre una parte della massa monetaria che è estranea da qualsiasi debito, e quindi non esiste alcun processo implicito (neanche in un sistema fiat a riserva frazionaria) per cui i debiti risulterebbero collettivamente impagabili.
    ...Solo i mezzi fiduciari si qualificherebbero come "moneta basata sul debito," perché solo i mezzi fiduciari entrano nel sistema sotto forma di nuovi prestiti.
    ... parte della massa monetaria (nb ex oro rappresentato da carta) diventa un fondo permanente, anche dopo il passaggio ad un sistema di denaro fiat, da cui si possono trarre interessi.
    ... quando la gente paga alle banche un interesse sui propri prestiti, tali pagamenti saranno in larga misura spesi dai dipendenti della banca. La stessa unità di moneta può quindi essere utilizzata per pagare il capitale o gli interessi su più prestiti poiché circola ancora e ancora. Non c'è ragione per cui i banchieri o chiunque altro che voglia realizzare dei profitti non debba spenderli o investirli, a meno che non sia un feticista che trae piacere dal nuotare nel denaro stesso. Ciò è insolito.

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  5. riflettevo sulla necessita o meno della moneta debito (nell attuale sistema fiat) di accrescere per sempre il debito per pagare gli interessi, rispetto al bell articolo di woods commentato da murphy, perché i greenbackers si sbagliano. per carità, grandi nomi. ma non mi convince la storia che non sia vero, anche se bisognerebbe avere numeri alla mano. a livello teorico, mi pare che quando la moneta relazione (o fiduciaria) è talmente tanta da drenare una quantità di interessi tale che sia superiore alla quantità di moneta "capitale originario", allora il capitale fiat non potrà fare altro che a "mangiare sé stesso". l altra variabile è la circolazione monetaria. più v è produzione fiat (da qe infinity) di capitali in cerca di reddito, più ci sta accumulo, perché ad un certo punto si dovra pur smettere di consumare anche se sotto "obbligo". avremo una quantità di moneta non circolante (liquidity trap) che dara investimenti non produttivi immediatamente ripianati dalla fed. una massa monetaria enorme e poco circolante, mi pare ben possa esaurire il capitale iniziale ed autodistruggere la moneta fiduciaria in una spirale di debito. questo in termini finanziari. in termini economici, attingo da un analisi marxista che ho letto da poco: quando l interesse gravante sulla produzione da quello che i marxisti chiamano "capitale fittizio" (nella sua nuova accezione diversa da quella originaria di marx; tra di noi: eccesso di moneta fiat prodotta dal nulla), supera la capacita della produzione reale di generare valore (per loro plusvalore), allora il sistema produttivo non potrà fare altro che cedere capitale reale al sistema finanziario parassitario. perché quest ultimo sopporta le perdite riciclandosi (non ha perdite reali, è come polverine), il capitale reale invece no. quindi le conclusioni di woods sorrette da murphy mi paiono un po avventate e tutte da verificare realmente. che ne pansate? ps. mi raccomando, rispondete, datemi una altro insight, o ragione, o torto, è un punto che mi ha occupato un po il cervello, sono arrivato a quanto vi ho appena detto.

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  6. ps il primo commento è un estratto dell articolo

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  7. nb il primo commneto era estratto dall articolo di woods

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  8. Fiatsystem, go ahead, make my day...

    Che altro dire?

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  9. Ciao gdb.

    Se ho ben inteso il tuo ragionamento, io le mie riflessioni in merito credo di averle presentate in questo articolo, nel paragrafo "delevraging?"

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  10. mi pare che tu la veda dalla prospettiva dell utilità marginale del debito. il che è la stessa cosa. anche in microeconomia, quando il capitale proprio (nel macrosistema monetario: conferimento iniziale di moneta merce) è soggetto ad una leva troppo alta rispetto ai mezzi di terzi (in microeconomia: capitale bancario od obbligazionario; nel caso nostro, livello fantasmagorico di moneta fiat emessa a debito), la impossibilita dell investimento di produrre utili sufficienti a ripagare gli oneri finanziari genera la perdita del capitale reale data l utilità marginale del debito (ecco perché il pil è condannato alla perenne crescita: per ripagare gli oneri finanziari del sistema. si chiama appunto consumismo. tempo fa ho letto un allarme crisi per la diminuzione del consumo di bevande gassate, :) ). il consumo è il veicolo di la velocità di circolazione della moneta. ma quando la moneta "falsa" è eccessiva rispetto alle capacita produttive, succedono 2 cose: 1. l accumulo a causa dell effetto cantillon in capo ai soggetti posizionati nel sistema in grado di cogliere l aumento della moneta. e sappiamo che è wall street. così aumentando gli oneri finanziari gravanti sulla economia reale e diminuendo la velocità di circolazione in quanto il capitale si accumula ma non si immette nel circuito del consumo. 2. si va a finanziare diseconomie produttive (non si investe con i risparmi reali, per dirla alla mises). si hanno così le bolle che generano successive perdite in capo al sistema economico reale: gli investimenti vanno male, i beni smettono di circolare e vengono liquidati in perdita. mentre le bolle finanziarie vengono immediatamente ricapitalizzate dalla fed o delle banche centrali. si crea un forte squilibrio tra produzione calante e quantità di moneta crescente. il legislatore invece di ripristinare l'economia reale ci mette il suo mettendo barriere all ingresso.
    in queste circostanze, non mi pare che capitale monetario non fiat iniziale e circolazione monetaria possano evitare che manchi nel sistema la quantità di moneta sufficiente a pagare i debiti contratti. che dici, rispondiamo a woods con un articolato?

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  11. in una situazione di quel genere, siccome wall street vuole il suo scalpo, si iniziano ad aggredire patrimoni ed aziende produttive non indebitate, con trasferimento al sistema finanziario di ricchezza reale.

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  12. Credo, gdbarc, che il nostro discorso dia per scontata una cosa: la volontà di ripagare quei debiti. Basta guardare quanta parte della supa spesa dedica al ripagamento degli interessi sul debito, ad esempio: 6%. Oppure come la FED sia intervenuta per salvaguardare i debiti delle banche commerciali TBTF. Nell'attuale stato di cose le banche centrali stanno semplicemente sostenendo la creazione del debito, perché esse stesse non lo creano (credo sia inoltre giunto il momento di smettere di affibiare alla moneta fiat l'appellativo "moneta a debito" o "a credito," non vuol dire nulla ed è solo fuorviante).

    Con i suoi acquisti la FED non ha fatto aumentare il debito, ma lo ha sostenuto (es. comprando a titolo definitivo obbligazioni statali); questo, ovviamente, a fronte di un aumento dell'inflazione dei prezzi. Infatti, nonostante la propaganda su uan presunta deflazione, sin dal 2008 i prezzi sono aumentati. Questo perché non tutto il denaro parcheggiato nei conti di deposito presso la FED è rimasto lì, ed è stato speso per altro. Questo a sua volta uccide lentamente la gente di Main Street e di conseguenza la produttività all'interno di quell'ambiente economico tende a declinare a causa delle distorsioni che si accumulano (es. le cosiddette conseguente non intenzionali dello zio Ben).

    La FED in questo momento sta agendo come agisce sin dal 2008 perché deve sostenere a tutti i costi il full faith and credit degli Stati Uniti, per impedire che una marea di dollari invada gli Stati Uniti a seguito della operdita del proprio status di valuta di riserva (situazione alimentata dallo yuan).

    E' colpa della FED se gli USA sono finiti dove sono ora? Sì. E' stata la FED a creare debito? No. L'ha sostenuto, l'ha gestito, lo continua a monitorare e nel caso a monetizzare. E' lo stato che lo ha creato. Sono le banche comemrciali che si sono indebitate a forza di giocare con la leva finanziaria e la riserva frazionaria. La FED ha guardato e ha cercato di mettere pezze su pezze.

    Ma mentre le seconde sono attività che senza un cartello sarebbero costrette ad agire in conformità con le regole di mercato, il primo è violenza e non può creare nulla di produttivo. E' per questo che non potrò mai ripagare i propri debiti, perché in un ambiente non ostacolato la gestione del debito è conforme ai rendimenti partoriti dal progetto finanziato attraverso di esso. Il successo è decretato da un calcolo economico ed imprenditoriale il più accurato possibile e senza interferenze, con esso qualsiasi debito è riapgabile... anche in un ambiente a moneta fiat (presupponendo condizioni di ceteris paribus, però).

    Lo stato è INCAPACE di operare il calcolo economico, ed è per questo che è condannato al fallimento. Ed è per questo che oggi ci ritroviamo in un ambiente con u ndebito esorbitante incapace di essere ripagato. I pianificatori centrali lo sapevano, l'hanno sempre saputo.

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  13. certo, la bkc non fa che evitare la liquidazione dei debiti inesigibili. anche se in europa si tende al contrario, ma si "coglie nel mucchio", su base statale e mercantilista. è anche vero che qundo i tassi sono allo 0 la differenza tra moneta debito e credito sfuma, ma la terrei (perché pensi sia inutile?). la prima porta a deflazione (non dei prezzi, ma) monetaria, se i debiti si vogliono pagare, ovviamente, la seconda ad inflazione. se invece è tutto un calciare il barattolo a tasso 0,0001 è chiaro che è la stessa cosa. ma concettualmente no, la prima esige il pagamento, il default, l annacquamento superinflattivo, il rese generale. vedremo se tu hai ragione quando gli usa diranno a tutti "non vi pago, la onera non è un mio debito. pulitevici il culo!" :)

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  14. in moneta fiat, per esempio 100%, quindi senza banca centrale a ripianare le perdite (neanche sotto forma di nuovo credito concesso per i ripiani ma mascherato per nuovi progetti…. sseeeeee) , tutti i debiti sono riparabili solo se la moneta circola, ovvero i tuoi beni vengono venduti. diventa una questione di mercato. se non va ci sta il fallimento. la circolazione monetaria è dirimente, ma se la quantità di moneta che non circola (e quindi e non va tutta nel circuto del consumo e se in eccesso in inflazione sui prezzi della produzione) ma resta li, in mano agli investitori finanziari,in cerca di rendita, allora i produttori reali hanno una quantità di interesse enorme da pagare (non solo i debiti loro, evidentemente, ma dell intero sistema perché l interesse dovuto è collettivizzato negli aggregati monetari. tutti devono concorrere a ciò, con tasse e col ripiano delle banche, prestito forzoso, bali in e chi più ne ha più ne metta…). e non ci sta abbastanza moneta per pagare i debiti. non perché non ce ne sarebbe, ove circolasse, ma a causa della manomorta finanziaria. non ci sta nell economia reale. e perché non circola? perché non si può consumare e crescere il pil in eterno e perché chi la concentrazione in capo all oligarchia finanziaria esautora la classe media. questa moneta produce interessi sulla produzione, ma non è consumata, resta tutta lì, non circola, non produce produzione. ecco che agli agglomerati finanziari non resta che comprare aziende
    a due soldi, azioni, case, e prelevare dalla produzione real che ha portato al fallimento. se si vuole far ripartire l economia, la moneta va levata ai fondi sovrani ed a tutti quei soggetti che drenano dalla produzione reale. non ai cittadini con tasse o bail in. mica è difficile capirlo. ma mi pare che qui si voglia fare altro...

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  15. >"tutti i debiti sono riparabili solo se la moneta circola, ovvero i tuoi beni vengono venduti. diventa una questione di mercato."

    Sì gdbarc, a patto che la redditività dell'investimento non sia minore del tasso di interesse praticato, altrimenti i debiti sarebbero irripagabili e ne conseguirebbe il fallimento.

    Il problema è che quel denaro che al momento rimane bloccato nel settore finanziario, anche se serve per speculazioni a rialzo per pareggiare le passività, crea utleriori distorsioni. La leva finanziaria delle banche non è calata. Quel denaro non doveva esistere, in prima istanza; è stato creato apposta per sostenere artificialmente degli invesitmenti improduttivi e continua ad essere usato in questo verso.

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  16. grazie per la traduzione. è il pezzo di chiusura del thread "le regole del mercato sono ferree": http://www.primit.it/forum/phpBB3/viewtopic.php?p=42169#p42169

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