venerdì 29 marzo 2013

Manipolazione dell'oro, Parte 3: "Il rischio sistemico della manipolazione dell'oro"





di Martin Sibileau


Questo è il terzo e ultimo dei tre articoli che ho pubblicato sulla manipolazione dei prezzi dell'oro. Nel primo articolo ho mostrato che, nella teorica economia mainstream, la soppressione del mercato dell'oro non è una teoria della cospirazione, ma una necessità e conseguenza logica. L'economia mainstream, strutturata secondo la Legge di Walras, crede che il coordinamento monetario globale possa esssere raggiunto attraverso un eccesso di offerta dell'oro, se considerato denaro. Nel secondo articolo ha mostrato come abbia luogo la soppressione e come proteggersi (se la mia tesi è corretta, ovviamente). L'articolo di oggi esaminerà l'impatto sistemico di questa soppressione e testerà la tesi dei gold bug secondo cui l'oro fisico verrà scambiato ad un prezzo più alto dell'oro fiat/cartaceo, commisurato con il moltiplicatore del credito creato dalle bullion bank.

Vedo due modi complementari per affrontare l'impatto sistemico della manipolazione dell'oro: il primo richiede l'esame di come questa manipolazione influenzi i prezzi relativi; il secondo analizza i flussi coinvolti nella manipolazione. Con entrambi i modi, dovremmo essere in grado di giungere ad una conclusione definitiva sulla sostenibilità della manipolazione. Vi alleggerirò la suspance: non è sostenibile. Ma se non lo è, quando arriverà la fine dei giochi? Senza ulteriori indugi...



Nella manipolazione sono coinvolti prezzi rilevanti

Dal secondo articolo abbiamo appreso che "[...] le banche centrali posseggono l'oro come parte del proprio patrimonio. Tuttavia, possono scambiare le loro riserve auree per liquidità, ovvero, dollari americani. Si tratta di un semplice scambio ed è indicato come fase 1 nel grafico. La spiegazione ufficiale è che tali scambi vengono effettuati per necessità di liquidità temporanee, perché rimuovono dollari dal mercato (vale a dire, dalle bullion bank). In un secondo momento, non mostrato nel grafico, le bullion bank dovrebbero restituire l'oro alle banche centrali e ricevere indietro i dollari (compresi gli interessi). Per questo motivo, poiché il contratto di scambio implica il ritorno dell'oro in una fase successiva, le banche centrali sono autorizzate a tenere l'oro scambiato nel lato degli attivi dei loro bilanci..." Il grafico è riprodotto qui di seguito:




Nota: dopo il mio ultimo articolo, Zerohedge ha sollevato la possibilità che una bullion bank possa avere il suo caveau adiacente ad un altro posseduto dalla banca centrale. In questo caso particolare, il grafico qui sopra dovrebbe essere modificato come segue:




Umorismo a parte, torniamo al nostro primo grafico e vediamo che dallo swap si ottiene liquidità in cambio di garanzie collaterali. Qualsiasi agente che vorrebbe massimizzare il profitto, prenderebbe in considerazione se usare l'oro come garanzia in cambio dicontanti oppure raccogliere fondi sul mercato non garantito. Dopo tutto, chiunque va long sull'oro potrebbe venderlo, ottenere denaro e ricomprarlo in un secondo momento con un contratto forward sull'oro (contratto a termine). Pertanto, il costo di liquidità che affronta (in questo esempio) una banca centrale in cerca di monetizzare le proprie riserve auree, senza venderle, si può esprimere in questo modo:

Cost of liquidity to a central bank = Min (gold swap rate, gold forward rate)

Il tasso forward dell'oro è pubblicato dalla London Bullion Market Association come Gold Forward Offered Rate (GOFO). Questo tasso rappresenta la differenza, in termini percentuali sul periodo corrispondente, tra il prezzo monetario e il prezzo forward dell'oro. Naturalmente l'espressione qui sopra implica che la banca centrale massimizza il profitto (ossia, minimizza i costi). Proprio come fa una banca centrale quando acquista debito sovrano fallito per stabilizzare la liquidità nel sistema... (temporaneamente, ovviamente).

Dall'altra parte dello swap, la Bullion Bank che riceve l'oro come garanzia deve considerare tale operazione in correlazione col rifornimento di liquidità nel mercato del dollaro USA. Il prezzo di quest'ultimo è rappresentato dal Libor (London Inter-bank Offered rate), che non è davvero un prezzo (perché di per sé non ha nulla di chiaro) ma un punto di riferimento (La prova di questa affermazione è semplice: se il Libor fosse effettivamente un prezzo, la somma totale del rischio di credito -- come considerato nel mercato dei credit default swap -- delle banche che determinano il Libor dovrebbe essere approssimativamente zero. Invece, questa somma è un numero positivo e lontano dallo zero). In effetti, il prestito collateralizzato (con l'oro) non dovrebbe essere paragonato ai prestiti nel mercato del dollaro USA. Qui abbiamo l'oro come garanzia, che al tempo stesso ha costi di stoccaggio e di assicurazione. Il vantaggio di una Bullion Bank nell'entrare in un gold swap è pertanto espresso come segue:

Benefit of gold swap = Max (gold swap rate, Libor)

Quando avviene lo swap, sia la banca centrale sia la Bullion Bank si accordano su un prezzo, il tasso swap dell'oro. Pertanto:

Min (gold swap rate, gold forward rate) = gold swap rate = Max (gold swap rate, Libor)

Therefore, for the transaction to take place:    Gold forward rate > gold swap rate > Libor

Ciò implica che il GOFO dovrebbe avvicinarsi al Libor. A differenza di quello che ci dice l'economia mainstream, lo scambio non ha luogo nei punti lungo le cosiddette curve di utilità. La Bullion Bank o presterà nel mercato non garantito del dollaro USA o attraverso uno swap. Ci sarà una scelta ed avrà un costo. Pertanto, se presta tramite swap, dovrebbe essere più redditizio che guadagnare sul Libor. La domanda è: cosa rende più redditizio il prestito collateralizzato?

La risposta è semplice: la Bullion Bank non solo guadagna sul tasso swap dell'oro, ma anche sul tasso d'interesse dell'oro, in quanto utilizza l'oro che riceve per fare prestiti. Quindi, vi è un ulteriore vantaggio nello scambiare oro per denaro, poiché l'oro può essere prestato e guadagnare uno spread. Come nel caso della moneta fiat, dove il denaro delle banche viene utilizzato per espandere il credito, l'oro detenuto dalle bullion bank viene utilizzato per espandere l'oro fiat:




Il tasso d'interesse guadagnato sull'oro fiat viene comunemente indicato come il tasso di "affitto" dell'oro. Ciò implica che il prestito dell'oro non è in realtà un prestito vero e proprio, ma un contratto di locazione. Tale terminologia non è casuale. Consente all'oro dato in "affitto" di figurare ancora sui libri contabili delle banche centrali, come se il metallo prezioso fosse ancora nel deposito. Ma non può essere certo così, perché mentre l'oro viene mostrato negli attivi del bilancio aggregato delle bullion bank, questo non è necessariamente il caso a livello singolo. Per esempio, supponiamo che l'oro venga dato in prestito da quelle che io chiamerò bullion bank Occidentali, ma finisce in bullion bank Orientali. La posizione complessiva delle Bullion bank può essere indicata come segue:




In questo momento, è importante capire la differenza tra swap sull'oro e prestiti dell'oro. Il grafico qui sotto dovrebbe aiutare a visualizzarla:




Come si può vedere, in uno swap la parte che fornisce il metallo riceve in anticipo i contanti (a differenza di quello che accade in un prestito, dove la liquidità è assente). Questa può essere una ragione per cui le banche centrali preferiscono gli swap ai prestiti: gli swap possono diventare uno strumento di gestione della liquidità, possono essere utilizzati per la sterilizzazione. Finché l'oro scambiato non finisce per essere venduto nel mercato spot (mercato a pronti, ndt), gli swap dovrebbero risultare neutrali rispetto al prezzo dell'oro.

Dal punto di vista di una bullion bank, il prestito la lascia "a corto di metallo" rispetto allo swap sull'oro stipulato con le banche centrali. Per coprire questo rischio, la bullion bank può utilizzare il tasso swap dell'oro ricevuto dalla banca centrale per comprare oro su base forward:




Affinché una bullion bank possa beneficiare da un prestito dell'oro, senza il rischio di rimanere a corto del emtallo, deve accadere che:

(Gold swap rate – Gold forward rate) + Gold loan spread  > 0

In pratica, le Bullion bank etichettano questi prestiti come: Costo dei fondi + x bps, dove il costo dei fondi è definito come (Libor Tasso forward dell'oro) durante il tenore applicabile (es. 3 mesi). Il costo dei fondi è quello che viene comunemente chiamato Tasso di locazione dell'oro.

Mentre le bullion bank cercano di coprire il loro rischio di controparte sul prestito dell'oro, la loro domanda d'oro dovrebbe far aumentare il tasso forward dell'oro fino al punto in cui non è più redditizio espandere il moltiplicatore del credito dell'oro fiat. Questo punto può essere espresso come segue:

(Gold loan spread + Gold swap rate) < Gold forward rate

La pressione nel mercato dei futures dell'oro dovrebbe essere il meccanismo di stabilizzazione che limita l'espansione dell'oro fiat. Tuttavia, questo avviene solo secondo una prospettiva statica. La dinamica del processo coinvolge anche i cercatori d'oro. Se, per esempio, a causa dell'espansione dell'oro fiat il prezzo spot dell'oro (prezzo a pronti, ndt) dovesse calare in modo significativo, andando ad incidere sui minatori, allora potremmo assistere ad unificazioni nel settore: fusioni indebitative in un contesto di tassi di interesse ultra-bassi. In questo caso, le stesse banche che hanno condotto i piccoli minatori all'insolvenza, abbassando il prezzo dell'oro, potrebbero vendere i loro servizi sugli investimenti fondendosi con grandi giocatori. Nel processo, le banche richiederebbero che le nuove società coprano la loro produzione a fronte di ulteriori cali futuri dei prezzi dell'oro. Questa offerta d'oro futura potrebbe compensare la domanda iniziale delle bullion bank, lasciando spazio ad un'ulteriore espansione dei prestiti dell'oro... più a lungo di quanto si possa credere.




Come ho scritto sopra, il tasso del prestito collateralizzato (tasso swap dell'oro) non dovrebbe essere confrontato direttamente con il tasso del Libor. Tuttavia, se una bullion bank presta oro e allo stesso tempo stesso si protegge con un contratto forward, la posizione risultante può essere paragonabile ad un prestito non garantito.

Se il tasso di locazione dell'oro è negativo, diviene costoso -- a parità di condizioni -- proteggere la posizione short, e diminuisce l'incentivo ad espandere l'oro fiat. Questa situazione sostiene il prezzo spot dell'oro. Se il tasso di locazione dell'oro è positivo, diviene relativamente a buon mercato proteggere la posizione short e continuare ad espandere l'oro fiat. Questa situazione è negativa per l'oro. Quando l'oro fiat si espande, è probabile che si possa vedere un'offerta d'acquisto dell'oro su base forward, come copertura. Questo dovrebbe far aumentare la pendenza della curva dell'oro, facendo aumentare il tasso forward dell'oro. Quando l'oro fiat si contrae rispetto al metallo, il tasso forward dell'oro dovrebbe diminuire, facendo appiattire la curva. Se l'oro spot è più costoso dell'oro forward, (in altre parole, se vi è un'offerta per immagazzinare oro) l'oro entra in backwardation. In questo caso, la struttura a termine è quella rappresentata dalla moneta. Esiste un tasso inter-temporale che attualizza il potere d'acquisto futuro rispetto a quello presente.



Perché si può dire che si tratta di manipolazione

A questo punto dobbiamo chiederci che cosa c'è di sbagliato in tutta questa storia. Dopo tutto, perché la trasformazione delle riserve auree in oro fiat (mediante i prestiti) dovrebbe essere definita manipolazione? Non c'è nulla di diverso tra la creazione dell'oro fiat dal metallo e la creazione di dollari dai titoli del Tesoro USA.

La risposta è semplice: non ci sarebbe niente di sbagliato, se non fosse fatto di nascosto. Mi spiego: se le banche centrali non mostrassero come in proprio possesso l'oro scambiato e se le bullion bank mostrassero il coefficiente di riserva dell'oro fiat rispetto al metallo, proprio come fanno le banche con il denaro fiat, questa non potrebbe essere definita una manipolazione. Anche con le relative vendite alle 8:20 e alle 4:00, non saremmo ancora in grado di definirla una manipolazione (Sfido i lettori a fare ricerche e scoprire il moltiplicatore del credito dell'oro fiat e la quota di capitale delle bullion bank).

Come reagirebbe il mercato se ci fosse un'informazione completa? L'oro fisico verrebbe scambiato ad un premio. Ad esempio, al collasso del comitato valutario in Argentina, il premio per tenere dollari USA sotto il materasso o in banca era espresso in termini di un costo di opportunità: le banche offrivano un 20% l'anno per mantenere depositi in USD nei conti di risparmio! In altre parole, coloro che tenevano i loro dollari sotto il materasso, stavano rinunciando ad un tasso di rendimento del 20% per non correre rischi.... Ora, lasciate che vi chieda questo: gli ETF relativi all'oro vi forniscono un dividendo? Ecco fatto!

Infine, se ci fosse una completa informazione, l'oro entrerebbe in backwardation (che è esattamente quello che l'economia mainstream cerca di scoraggiare), in quanto la backwardation potrebbe mettere in luce una volta per tutte il fatto che l'oro è denaro.



Il rischio sistemico della manipolazione: Un'analisi dei flussi

La manipolazione non è, inoltre, priva di rischi. I grafici qui sotto dovrebbero illustrare questo punto:






I grafici mostrano i flussi coinvolti nella manipolazione e le posizioni prese dai giocatori. All'inizio della conversione del metallo in oro fiat, la banca centrale assume una posizione short sul metallo/long sul denaro. La Bullion bank entra in una posizione short sul metallo/long sui futures dell'oro, finanziata in parte o interamente tramite titoli del Tesoro riacquistati con i fondi del mercato monetario (per coprire lo swap con la banca centrale e il margine della sua posizione long sui futures). Colui che prende in prestito l'oro e lo vende sul mercato spot per finanziare l'acquisto dell'asset y, si sta posizionando short sul metallo/long sull'asset y. Ci sono tre rischi principali in questo schema i quali conferiscono alla manipolazione una dimensione sistemica. L'implicazione sistemica è tangibile e non deve essere ignorata perché abbiamo la prova dei suoi costi effettivi. Un chiaro esempio fu la perdita che soffrirono i contribuenti britannici quando Gordon Brown, come Cancelliere dello Scacchiere, vendette 400 tonnellate d'oro di proprietà del governo britannico. La vendita venne pre-annunciata di proposito, facendo abbassare il prezzo dell'oro, per salvare coloro che avevano tratto beneficio dalla manipolazione. Nigel Farage ebbe qualcosa da dire in merito:




Avrà mai fine?

Il primo grafico qui sopra mostra tre eventi/rischi che potrebbero schiacciare la manipolazione, magari scatenando una crisi sistemica (motivo più che sufficiente per impedire tale manipolazione). Ora procederò ad elaborarli e cercherò di giungere ad una conclusione su quale accadrà con più probabilità.


Evento 1: Ripudio dei titoli del Tesoro USA

Descrizione: Questo è un rischio per i fondi del mercato monetario che sono posizionati long sui titoli del Tesoro USA attraverso i pronti contro termine. Questi ultimi forniscono liquidità alle bullion bank che la usano o per acquisire oro o per stabilire i margini della loro posizione long sui futures dell'oro. Nel nostro esempio di sopra (e per semplificare le cose), ho immaginato che colui che prende in prestito l'oro non utilizzi la leva finanziaria. Ciò sarebbe inusuale e c'è da aspettarsi che anche le controparti delle bullion bank la utilizzino. Se ci fosse una svendita, un ripudio dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti, le bullion bank e le loro controparti dovrebbero cancellare le loro posizioni e correre ad acquistare il metallo che hanno venduto più volte.

Cosa potrebbe scatenarlo: il ripudio dei titoli del Tesoro USA potrebbe essere innescato da un declassamento del rating o da una vendita improvvisa sul mercato, costringendo la FED a riconoscere il suo ruolo come acquirente unico (indipendentemente dal tasso di disoccupazione causato dall'instabilità politica negli Stati Uniti).

Attenuazioni: l'attuale livello di repressione finanziaria aumenterebbe in modo esponenziale. Standard & Poors è già sotto pressione e ad Egan Jones è stato vietato di valutare i titoli del Tesoro USA. I requisiti di margine potrebbero essere abbassati in modo da impedire di shortare i titoli del Tesoro USA e infine la FED potrebbe intervenire per salvare i fondi del mercato monetario, come ho spiegato in precedenza.

Probabilità: questo evento è improbabile che possa avvenire nel breve termine.


Evento 2: Corsa per la consegna di oro fisico

Descrizione: questo è un rischio che affrontano tutti coloro che si posizionano short sull'oro fisico. Al crescere dell'espansione dell'oro fiat, cresce anche il rischio di una corsa per la consegna di oro fisico. In questo caso, i futures sull'oro verrebbero scambiati ad uno sconto rispetto al metallo. Quelli che hanno shortato l'oro fisico potrebbero improvvisamente affrontare la propria bancarotta, provocando nel mercato un aumento esponenziale del rischio di controparte e, infine, il crollo della stanza di compensazione. Quest'ultima dovrebbe essere salvata da una banca centrale e l'oro fisico potrebbe essere confiscato e messo fuori legge.

Cosa potrebbe scatenarla: mentre scrivo, c'è già un'inversione di posizione dall'oro cartaceo a quello fisico. Potrei anche azzardare a dire che gli stop-loss sono sempre più assenti, poiché la manipolazione rende irrilevanti i segnali di prezzo. Durante la prima settimana di Marzo il livello a $1,570/oz è stato rotto due volte, solo per far emergere una minima sensibilità e per costringere coloro che hanno shortato l'oro a trovare ripari. Questo comportamento è tipico di mercati segmentati e rotti, dove il prezzo non è più un segnale ed il volume diventa la linea guida. Detto questo, un evento che potrebbe innescare una corsa per la consegna d'oro fisico potrebbe essere un "incidente," proprio come quello avvenuto nel 1972 quando la Russia annunciò di aver acquistato 440 milioni bushel di grano. Tale acquisto superò il totale delle esportazioni commerciali di grano degli Stati Uniti in quell'anno. In modo simile, potremmo assistere alla divulgazione di una revisione al rialzo delle riserve auree detenute da una banca centrale in Oriente, cosa che potrebbe andare a contestare seriamente l'integrità delle relazioni emesse dalle banche centrali in Occidente per quanto riguarda i rispettivi possedimenti aurei.

Attenuazioni: nel 1972 il mondo era diviso. Oggi tutte le banche centrali sono d'accordo sullo stesso programma di espansione e l'impatto sistemico di una corsa per la consegna d'oro influenzerebbe probabilmente tutte le zone valutarie. Pertanto non mi aspetto che le banche centrali dei paesi emergenti segnalino i loro acquisti  e possedimenti effettivi d'oro. Ne beneficiano di più a tenerle segrete queste informazioni, traendo vantaggio dai prezzi bassi che offre la manipolazione.

Probabilità: questo evento è improbabile che possa avvenire nel breve termine.


Evento 3: Crisi di liquidità

Descrizione: questo rappresenta un rischio macro diffuso e la sua portata supera quella del mercato dell'oro. Per questo motivo non è possibile attenuarlo quando tutte le banche centrali sono impegnate nella monetizzazione dei debiti sovrani. Questo è il rischio di avere investimenti improduttivi che alzano le loro brutte teste e provocano un'ondata di default. Le banche centrali inonderebbero ancora una volta i mercati di liquidità, ma con una efficienza molto più bassa. E tale liquidità finirebbe presto nell'oro fisico, innescando gli eventi 1 e 2 descritti sopra.

Cosa potrebbe scatenarla: a mio parere, disordini politici e sociali in Europa potrebbero causare una svendita del rischio europeo, compromettendo il bilancio della FEd il quale vi è intrecciato indirettamente tramite gli swap dei dollari e direttamente attraverso il finanziamento delle banche europee. Queste banche raccolgono finanziamenti anche dai fondi del mercato monetario USA.

Attenuazioni: possono essere solo di natura politica. Dipende da quanto lo status quo possa forzare la zona euro a vivere con un alto tasso di disoccupazione ed una tassazione alta.

Probabilità: questo evento lo considero come il più probabile per porre fine alla manipolazione, anche se è improbabile che possa avvenire nel breve termine.



E' valida la profezia di Eric Sprott?

Nelle recenti interviste Sprott ha detto che non appena la manipolazione volgerà al termine, il premio sui metalli preziosi fisici rispetto ai metalli preziosi fiat sarà tanto alto quanto la leva (es. moltiplicatore del credito) che li ha soppressi.

La manipolazione appena descritta rassomiglia in qualche modo alla soppressione del valore del dollaro in Argentina dopo la crisi del peso messicano nel 1994. Il peso argentino era ufficialmente convertibile in dollari USA con un rapporto 1:1. Ma il moltiplicatore del credito dei depositi in dollari USA era limitato per legge a 3x nel Marzo 1995 (si trattava di un semplice calcolo, perché l'Argentina è priva di qualsiasi sistema bancario ombra sofisticato). Quando divenne evidente che questa situazione era insostenibile, la popolazione iniziò una corsa ai depositi in dollari USA; non solo, ma i dollari USA (sotto il materasso) iniziarono ad essere commerciati ad un premio rispetto a quelli nei conti bancari. In primo luogo, nel 2001 vennero istituti limiti ai prelievi e, infine, venne dichiarata una "bank holiday." Quando la vacanza venne revocata e il sistema implose, il dollaro superò i 3.80 pesos, ma dopo pochi mesi tornò a circa $3.00... il rapporto implicito del moltiplicatore del credito che causò il crash. Questo semplice esempio mi suggerisce che la domanda che si pone Eric Sprott è lecita. Il grafico seguente (fonte: Bloomberg) dell'USD in termini di peso ARG chiarisce il mio punto:




Tuttavia, mi aspetto una dura repressione finanziaria prima che la profezia diventi finalmente realtà. Qualcosa da tenere a mente: la repressione del prezzo del dollaro in Argentina durò sette anni in un contesto
  • senza nessun sistema bancario ombra,
  • piena conoscenza del moltiplicatore del credit
  • un prezzo di mercato per il costo d'opportunità relativo al possesso di dollari sotto il materasso.
Sette anni, gente! Ciò suggerisce due cose:
  1. ci vorrà molto più tempo di quello che la maggior parte delle persone è disposta ad aspettare prima che arrivi il giorno della resa dei conti, e
  2. quando verrà quel giorno il crollo sarà molto più devastante di quanto si possa immaginare.



Conclusioni

Questo lungo articolo è stato il terzo di una serie di tre articoli sulla manipolazione del prezzo dell'oro. Sono certo che grazie ad essi ho chiarito le seguenti conclusioni:

  • Secondo l'economia mainstream la manipolazione è uno strumento politico necessario per consentire la monetizzazione dei deficit sovrani. Senza la manipolazione, le aspettative sull'inflazione sarebbero modellate dal mercato dell'oro provocando il decesso della moneta fiat.
  • La manipolazione consiste nell'inventare una nuova moneta fiat (l'oro fiat) con un moltiplicatore del credito.
  • Per proteggersi dalla manipolazione si può tradare sull'espansione o la contrazione del moltiplicatore del credito dell'oro.
  • La creazione di dell'oro fiat, di per sé, non è una manipolazione. Essa consiste nel mantenere riservato il moltiplicatore del credito e nel travisare le riserve di metallo fisico.
  • La manipolazione dell'oro genera gravi rischi sistemici che in futuro potrebbero portare al crollo di una stanza di compensazione. I costi sono tangibili.
  • L'evento più probabile che porrà fine alla manipolazione sarà un'onda di inadempienze aziendali.
  • Quando la manipolazione avrà fine, il premio dell'oro fisico rispetto all'oro fiat si avvicinerà al moltiplicatore del credito.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


--> Qui la Prima Parte: http://francescosimoncelli.blogspot.com/2013/03/manipolazione-delloro-parte-1-il.html

--> Qui la Seconda Parte: http://francescosimoncelli.blogspot.it/2013/03/manipolazione-delloro-parte-2-come-ci.html


giovedì 28 marzo 2013

La Commissione Europea Senza Nome Che Ha Proposto i $13 Miliardi alle Banche di Cipro

Nel 2009 l'Islanda ha lasciato fallire il proprio sistema bancario, la nazione ha sofferto di una breve recessione e poi è riuscita a riprendersi. L'Europa è ancora alla canna del gas. L'Irlanda, invece, ha preferito seguire i banchieri e il governo ha salvato le grandi banche. Il paese di smeraldo ancora affoga nella recessione e nel debito dello stato (a meno che non andrà in default, cosa che accadrà). L'Islanda ha preferito giocare secondo le proprie regole e (almeno per ora) è fuori dai guai. Gli esperti la consideravano una buona idea nel 2007, oggi invece no e l'idea che una nazione possa fare meglio senza salvare i banchieri è un'anatema per loro. Quando lo stato non riesce a salvare i banchieri dalla loro stupidità i miliardari perdono denaro, i contribuenti no.
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di Gary North


Questa sera l'Eurogruppo ha tenuto una teleconferenza per fare il punto della situazione su Cipro.

L'istituzione decisionale dell'eurozona sull'euro è una commissione informale composta da ministri delle finanze; non ha un nome ufficiale, non ha alcun potere ufficiale e non è eletta.

Nel Trattato di Lisbona, entrato in vigore il primo Gennaio 2009, questa commissione informale senza nome ha infine ottenuto il suo status giuridico.

Articolo 1: I Ministri degli Stati Membri la cui moneta è l'euro debbono riunirsi a titolo informale. Tali riunioni debbono aver luogo, qualora necessario, per discutere di questioni attinenti alle responsabilità specifiche che condividono con la moneta unica. A tali riunioni della Commissione è invitata anche la Banca Centrale Europea. Le riunioni saranno preparate dai rappresentanti dei Ministri delle finanze degli Stati Membri e dai rappresentanti della Commissione.

Articolo 2: I Ministri degli Stati Membri la cui moneta è l'euro eleggono a maggioranza un presidente per due anni e mezzo.


Quindi, si incontrano informalmente. Discutono di questioni varie. La Commissione si riunisce. (Come? Con quale autorità? Con quanti voti?) La BCE è invitata. Non ha facoltà di voto.

Il presidente della commissione senza nome è un tizio dal nome impronunciabile (a meno che non siate olandesi), Jeroen Dijsselbloem. (https://it.wikipedia.org/wiki/Jeroen_Dijsselbloem)

Ma questa Commissione senza nome ha promesso alle banche di Cipro $13 miliardi, con la propria autorità e senza alcun riferimento ad un qualsiasi parlamento europeo, compreso quello dell'Unione Europea.

Questa si chiama democrazia in Europa. In Europa, la democrazia significa: "Poveri fessi."

Il piano di salvataggio richiesto al governo di Cipro imponeva una tassa patrimoniale su tutti i conti bancari.

E' stato annunciato Lunedi dal neo-eletto Presidente di Cipro. Gli elettori sono rimasti sgomenti perché il Presidente aveva giurato al popolo, nel suo discorso inaugurale del 28 Febbraio, che non avrebbe mai e poi mai approvato una cosa del genere.

Traduzione: "Poveri fessi."

Il Parlamento di Cipro ha gettato una chiave inglese negli ingranaggi: si è rifiutato di imporre la tassa. E' questa cos'è? Democrazia, quella reale.

Il presidente della commissione informale senza nome, che è informalmente chiamata "Eurogruppo," ha rilasciato una dichiarazione. Non è firmata. (Nessuno può pronunciarla, quindi chi se ne frega?) E' rimasta sbalordita da questo tradimento del parlamento di Cipro. Era un accordo segreto, e gli accordi segreti dovrebbero essere accettati dai Parlamenti. Questi ultimi dovrebbero assomigliare a dei timbri. Chi si credono di essere questi semplici tirapiedi?

Riporto testualmente questa dichiarazione dal sito web del cosiddetto Eurogruppo con annessa traduzione.

Ricordo che l'accordo politico raggiunto il 16 Marzo sugli elementi fondamentali del programma di adeguamento e finanziamento di Cipro, rispecchia il consenso raggiunto dal governo cipriota con l'Eurogruppo.

Poiché l'incontro si è tenuto in segreto, non c'erano note ufficiali. Dovrete fidarvi della mia memoria. Il gruppo si è riunito con qualcuno -- non ricordo chi -- che ha detto di rappresentare il governo di Cipro.

L'attuazione delle misure di riforma contenute nella bozza del programma è la migliore garanzia per un futuro più prospero per Cipro ed i suoi cittadini, una redditività del settore finanziario, un risanamento delle finanze pubbliche ed una crescita economica sostenibile.

Il parlamento di Cipro dovrebbe avallare questo affare. Va a vantaggio dei cittadini di Cipro. Non date ascolto a quelle folle di fronte al Parlamento che gridano "no!"

Ribadisco che il prelievo sui depositi è una misura una tantum.

Nessun corpo dell'Eurozona al di fuori del gruppo senza nome e senza alcun potere ufficiale ha approvato nulla di tutto ciò. Non è mai successo prima e non succederà di nuovo. Fidatevi di me.

Questa misura -- insieme al sostegno finanziario internazionale -- verrà utilizzata per ripristinare la redditività del sistema bancario cipriota e, di conseguenza, salvaguardare la stabilità finanziaria di Cipro. In assenza di tale misura, Cipro dovrebbe affrontare scenari che farebbero peggiorare la situazione dei suoi depositanti bancari.

Nessuno al potere ha detto agli elettori di Cipro che il suo sistema bancario era vicino al collasso. Ve lo sto dicendo io, ora che anche qualcuno che rappresenta il governo di Cipro ha accettato tale situazione.

L'Eurogruppo continua ad essere del parere che i piccoli depositanti devono essere trattati in modo diverso dai grandi depositanti e ribadisce l'importanza di una piena garanzia dei depositi al di sotto dei €100.000. Le autorità cipriote introdurranno una maggiore progressività del prelievo una tantum rispetto a quanto concordato il 16 Marzo, a condizione che continuino a perseguire la riduzione mirata prevista dal programma di finanziamento e, di conseguenza, non compromettano i contributi finanziari per €10 miliardi.

Le autorità cipriote dovranno farlo perché lo diciamo noi. Finora hanno collaborato rubando i soldi della gente durante il fine settimana, in preparazione per la rapina di Lunedì.

L'Eurogruppo prende atto della decisione delle autorità cipriote di istituire una "bank holiday" temporanea il 19-20 Marzo 2013 per salvaguardare la stabilità del settore finanziario, e sollecita una rapida decisione da parte delle autorità cipriote e del parlamento affinché attuino rapidamente le misure concordate.

La nostra commissione senza nome parla a nome di tutti i paesi membri della zona euro.

Gli Stati Membri della zona euro sono pronti ad assistere Cipro negli sforzi di riforma sulla base del programma di aggiustamento concordato.

Gli elettori che sborseranno i soldi per salvare le banche di Cipro sono la garanzia dietro questo accordo. Fidatevi di me.

Il comunicato stampa si è concluso in questo modo:


Questo è il fondamento di una crisi senza fine della zona euro. E' la solita minestra.

Lasciate che vi traduca quello che ha detto l'innominabile presidente della commissione senza nome quando ha promesso i soldi per salvare le banche di Cipro: "Non c'è nessun problema qui. Non c'è niente da vedere. Circolare."


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


mercoledì 27 marzo 2013

Chi Trae Beneficio dalla FED?

I junk bond sono quelle obbligazioni molto rischiose con un rating di credito CCC. In realtà, tutti i bond hanno u ncerto grado di rischio perché possono sempre veder aumentare i propri interessi, a scapito del loro valore. In periodi di inflazione nei prezzi, i rendimenti a lungo termine aumentano. Ad oggi, la FED sta creando $85 miliardi al mese sovvenzionando i bond del Tesoro ed i titoli coperti da ipoteca. In parole povere, sta creando le basi per un'inflazione nei prezzi futura; questo significa tassi più alti per i bond ed un relativo calo del loro valore. La corsa verso l'acquisto di monnezza obbligazionaria da parte degli investitori rappresenta la disperazione per ottenere rendimenti decenti sugli investimenti. Stanno dicendo di fidarsi dello zio Ben e della FED, secondo loro la creazione di $1 bilione di cartamoneta l'anno non farà aumentare i prezzi, non farà aumentare i tassi a lungo termine e l'economia si riprenderà. Secondo loro le cifre su un computer sono ricchezza reale e possono acquistare debito del governo. Ci credono davvero, ma i tassi aumenteranno e i prezzi dei bond scenderanno.
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di David Howden


Recentemente abbiamo guardato ai risultati della Federal Reserve nel 2012. In particolare, abbiamo sottolineato alcuni sviluppi positivi e negativi. Una nota positiva è che la FED sia riuscita a ridurre le dimensioni del suo bilancio di circa un terzo di punto percentuale. (Ehi, è un inizio.) Una nota negativa è che tale diminuzione è avvenuta perché le banche hanno trasformato le loro riserve in contanti, costringendo la FED a vendere alcuni dei suoi asset. Ho spiegato che si tratta di un risultato potenzialmente negativo, poiché tale trasformazione porta con sé una pressione inflazionistica sui prezzi.

In questo articolo voglio sottolineare chi ha beneficiato delle operazioni della FED nel corso dell'anno passato.

Ci sono state molte discussioni riguardo il forte aumento delle riserve, e in particolare delle riserve in eccesso, possedute dal sistema bancario. Questa discussione verterà per lo più sull'aumento dell'offerta di moneta. Mentre l'aumento delle riserve in eccesso — meno di $2 miliardi nell'Agosto 2008 e quasi $1.5 bilioni alla fine del 2012 — rappresenta un aumento dell'offerta di moneta, i piani di salvataggio includono anche alcune evoluzioni normative che hanno accompagnato la crisi. Tra le tante cose che ha fatto la FED, una è stata iniziare a pagare interessi sui fondi di riserva obbligatori e in eccesso. (Le riserve obbligatorie rappresentano la quantità di denaro che le banche devono detenere per soddisfare il requisito di riserva obbligatoria sui depositi, e le riserve in eccesso rappresentano un qualsiasi importo superiore a questo valore minimo.)

L'interesse sulle riserve è fissato allo 0.25%, ed è pagato attraverso i ricavi operativi della FED. Come si può vedere nella Figura 1, per queste riserve la FED ha pagato al sistema bancario quasi $4 miliardi ogni anno negli ultimi due anni.


Figura 1: Interesse passivo su fondi di riserva (annualizzati, $miliardi) Fonte: Federal Reserve Bank of St. Louis


Si può considerare questo pagamento come una sorta di piano di salvataggio. Dal momento che i pagamenti sulle riserve vengono pagati coi ricavi operativi della FED, i suoi utili d'esercizio di fine anno vengono ridotti dello stesso importo. Dal momento che questi profitti vengono normalmente trasferiti al Tesoro, la politica di pagare interessi sulle riserve si è rivelata, in effetti, una politica fiscale che coinvolge un trasferimento dal Tesoro al settore bancario. Gli interessi sulle riserve reindirizzano il denaro dei contribuenti al sistema bancario, più di $4 miliardi nel corso del 2012. Questo trasferimento dalla FED al sistema bancario è il più grande di qualsiasi altro trasferimento annuale dalla FED al Tesoro prima del 2009.

La FED stima che rimetterà al Tesoro $88.9 miliardi dalle sue attività del 2012, un anno da record. Come si può vedere nella Figura 2, nell'ultimo decennio si è registrato un costante aumento delle quantità rimesse al Tesoro, e in particolare sin dal 2009.


Figura 2: rimesse annuali della Federal Reserve al Tesoro degli Stati Uniti ($miliardi)


Il forte incremento dopo il 2008 è stato il risultato delle politiche di quantitative easing. Aumentando l'offerta di moneta, la FED ha dovuto acquistare asset dal sistema bancario. Alcuni di questi asset erano titoli del Tesoro USA, altri erano asset più rischiosi come i titoli garantiti da ipoteca, e altri erano debiti di agenzie federali. Tutti questi asset pagavano un tasso di interesse il quale ha contribuito alla crescita dei ricavi e dei profitti operativi della FED, facendogli registrare un aumento dell'offerta di moneta.

I $91 miliardi di guadagni netti erano costituiti quasi del tutto da interessi attivi sui titoli posseduti dalla FED ($80.5 miliardi).

Il Tesoro degli Stati Uniti emette obbligazioni che vengono acquistatie dalla Federal Reserve. (Si noti che la FED non compra queste obbligazioni direttamente dal Tesoro, ma solo sul mercato secondario dai primary dealer.) Gli interessi pagati su queste obbligazioni si accumulano alla FED come guadagni, e alla fine dell'anno la FED li distribuisce di nuovo al Tesoro, al netto delle sue spese di funzionamento. Dal momento che la FED deteneva nel 2012, più o meno, circa $1.6 bilioni di titoli del Tesoro USA, il governo ha sostanzialmente ottenuto pasti gratis — tutti gli interessi pagati su tali titoli erano una finzione contabile, poiché alla fine dell'anno venivano ridati (meno le spese).

Di norma la FED opera solo nel segmento a breve termine della curva dei rendimenti. Ciò significa che, come regola generale, la FED acquista solo bond a breve termine del Tesoro degli Stati Uniti. Dal momento che il debito a breve termine ha anche il rendimento più basso, qualcuno potrebbe dire che la FED in realtà non sta fornendo un pasto gratis.

La grande novità nel corso del 2012 è stata l'espansione della sua "Operazione Twist." Con una maggiore attenzione sulla parte lunga della curva dei rendimenti, la FED ha iniziato ad acquistare obbligazioni a scadenza più lunga per mantenere bassi i costi di finanziamento di lungo termine. Questa è stata una mossa scaltra che avrebbe aiutato a proteggere il Tesoro dagli effetti di alcune delle politiche della FED. Infatti ha il potenziale di aumentare le pressioni inflazionistiche sui prezzi attraverso l'espansione monetaria. Dal momento che questa inflazione non sta avendo luogo, ma accadrà quasi certamente in un prossimo futuro, solo i titoli a più lunga scadenza vedranno salire i loro rendimenti a causa del loro potere d'acquisto perduto. Questo sarebbe un disastro per un Tesoro che si finanzia in parte con titoli a più lunga scadenza. Impegnandosi a comprare obbligazioni a lungo termine, la FED ha ridotto artificialmente i loro rendimenti e ne ha quindi mascherato il premio all'inflazione.



Jan. 1, 2012 Jan. 1, 2013 Change
Within 15 days 17,847 0 -17,847
16 to 90 days 25,506 5 -25,501
91 days to 1 year 87,285 16 -87,269
1 to 5 years 650,378 378,474 -271,904
5 to 10 years 660,486 862,403 201,917

Tabella 1: distribuzione delle scadenze del Tesoro degli Stati Uniti posseduti dalla FED ($milioni)


Mentre la FED ha diminuito leggermente la quantità totale di titoli del Tesoro posseduti, l'Operazione Twist ne ha aumentato la durata media. Attualmente la FED non possiede (o quasi) bond del Tesoro con scadenza inferiore a 1 anno, invece ha aumentato di $200 miliardi i suoi possedimenti di quelli a più di 5 anni. Anche se è diminuito l'importo totale di debito del Tesoro posseduto, è aumentata la distribuzione totale a causa di questo cambiamento delle maturità. Possedendo bond a più alti tassi di interesse e con scadenze più lunghe, la FED ci guadagna di più, cosa che si traduce in maggiori profitti da rimettere al Tesoro a fine anno.

Mentre passiamo in rassegna le operazioni della FED nel 2012 vediamo i soliti risultati. Il settore bancario ha beneficiato dalle sue operazioni (insolitamente, grazie al continuo interesse sulle riserve) e il governo ha ricevuto un pasto gratuito avendo un acquirente sempre pronto ad acquistare il suo debito crescente, soprattutto quello a lungo termine, che altrimenti potrebbe essere suscettibile a pressioni inflazionistiche crescenti sul suo rendimento all'interesse. Vediamo quali sorprese ha in serbo per noi la FED nel 2013.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


martedì 26 marzo 2013

Sostenibile è chi sostenibile fa





di Francesco Simoncelli


[Questo articolo è apparso anche sul magazine online The Fielder.]

«Da lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto, di cui questa è la lettura: MENE, MENE, TEKEL, PERES; e questa ne è l'interpretazione Mene: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine. Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani. Allora, per ordine di Baldassàr, Daniele fu vestito di porpora, ebbe una collana d'oro al collo e con bando pubblico fu dichiarato terzo signore del regno. In quella stessa notte Baldassàr re dei Caldei fu ucciso.» -- Daniele 5:24-30.

Ci risiamo. E' lo stesso film visto già visto in passato. Viene riproposto sugli schermi perché è un classico, ed i classici non muoiono mai. Le persone che vanno nelle sale a vederlo si aspettano che vengano riproposte le stesse scene, di provare le stesse emozioni e di uscire con una riflessione in mente. E' quello che sta accadendo a Cipro dove la spesa fuori controllo e il debito hanno mandato in bancarotta l'ultimo paese sulla lista che ha perseguito questa folle strada. Ce ne sono altri di cadaveri ambulanti in giro, ma adesso vogliono mangiare e lo faranno a spese dei poveracci. Come è sempre accaduto.

Ultimamente le varie clausole europee per salvare i paesi in difficoltà prevedevano il taglio delle spese e l'aumento delle tasse, nonché un haircut sui bond posseduti dagli obbligazionisti. Era un furto più nascosto, operato attraverso un abile meccanismo linguistico che andava ad addolcire la pillola. Gli investitori c'hanno creduto, perché hanno creduto a promesse di grandi guadagni futuri. Regola generale: i burocrati mentono. Gli obbligazionisti sono come quelle vecchie ereditiere che sposano un giovane uomo, vogliono sentirsi dire che non saranno mai lasciate e che sono strabiliantemente belle. I pianificatori centrali li accontentano.

Con Cipro potremmo assistere al passaggio cruciale che demarca un furto nascosto da uno alla luce del sole. Gli elettori non si preoccupavano di una spesa fuoti controllo e di un welfare crescentemente ingombrante. Finché gli assegni arrivavano nella cassetta delle lettere, hanno preferito ignorare la realtà economica. Anche a loro era stata promessa la luna. Stanno scoprendo che hanno venduto i loro averi più preziosi in cambio di fumo. Leggiamo:

Con riguardo ai conti pubblici, appare elevata la spesa per le retribuzioni (pari ad 1/3 di tutta la spesa pubblica, incidenza più alta tra i paesi UE), ed originata sia dal cospicuo aumento dei dipendenti pubblici (quasi raddoppiati nell'ultimo ventennio) sia dai generosi meccanismi di incrementi salariali ed adeguamento semestrale all'inflazione; anche la sostenibilità del sistema pensionistico è a rischio, alla luce degli attuali andamenti demografici e delle attuali caratteristiche (si consideri che le pensioni degli ex-dipendenti pubblici sono in cospicua misura finanziati tramite la fiscalità generale, senza versamenti contributivi adeguati).

E' l'inevitabile e triste conseguenza di tutti coloro che si sono lasciati attirare dalle promesse di un manipolo di ladri che sussurrava nelle loro orecchie parole dolci. "Promettimi che resterai per sempre con me." Sarà la stessa sorte che si vedranno arrivare da un giorno all'altro coloro che hanno scommesso sulla presunta "ripresa" europea. Niente è stato risolto.



FIDUCIA MAL RIPOSTA

Il presidente di Cipro aveva assicurato agli elettori che non avrebbe consentito una cosa come una tassa sui depositi. E poi che succede? Accetta la tassa sui depositi ed afferma che il governo deve farlo. Forse con un po' di "contegno," ma chiunque avesse sentito le sue parole di opposizione ad una tassa sui depositi sarebbe dovuto correre in banca a ritirare i propri risparmi. Ma molto spesso la maggior parte delle persone vede la situazione peggiorare e non fa nulla, pensa invece: "Non potrà mai accadere qui." La maggior parte delle volte è così, ma non sempre.

La mossa migliore sarebbe stata quella di togliere una parte consistente dei propri soldi e posizionarli in banche tedesche, tenendo solo una piccola parte per le spese ordinarie. Hanno sbagliato sulla loro pelle dando retta ad un burocrate, la sua posizione conferisce automaticamente veridicità alle sue parole. I fatti, invece, non la pensano allo stesso modo.

Fintanto che la gente ha accesso al proprio divertimento e non soffre un dolore economico immediato, ignora il governo. I burocrati prosperano, ma la resitenza alla tassazione è eterna. Quello di Cipro è uno dei tanti avvertimenti che vengono lanciati in tutto il mondo affinché la maggior parte delle persone presti attenzione a quello che i painificatori centrali possono fare con i loro distintivi e pistole. Data la nostra epoca non si tratta più di una scritta sul muro, ma sul neon. "Tirate fuori i soldi dalle banche. Utilizzate il contante."

Anche se in termini di sicurezza relativa, i depositi sarebbero più al sicuro in una banca tedesca; ma la gente non se ne preoccupa. Nonostante gli avvertimenti si susseguano nel tempo, rimangono osservatori passivi in attesa di un dolore economico tale da farli muovere. Solo che in quel momento sarà troppo tardi. Il motto di oggi "nessun dolore, grandi deficit," diventerà "grandi dolori, grande default."

Ma fino ad ora è regnato un certo ottimismo, le varie rassicurazioni dai media mainstream hanno portato la maggior parte delle persone a credere che anche questa volta i burocrati riusciranno a trovare una soluzione magica ai problemi sottostanti le economie mondiali. Credono che una banca spagnola sia altrettanto sicura di una banca tedesca. Per questo non ritireranno i loro soldi dalle banche e aspetteranno fino all'ultimo momento.

Purtroppo è così: la maggior parte delle persone non impara nulle dalla storia ed è per questo che ancora danno retta ad una banda di furfanti che attraverso i loro discorsi politici calmano l'elettorato. Si fidano della loro strategia: calciare il barattolo.

Non capiscono che ad un certo punto i pianificatori centrali non potranno calciare più il barattolo e quindi calceranno gli elettori.  Sta accadendo a Cipro: gli elettori si sono fidati di un presidente che ha detto loro una cosa ed ora sta proponendo l'opposto. Sono stati appositamente allungati i giorni festivi delle banche in modo da poter derubare "a noma di legge" i poveri fessi che ancora possedevano conti presso le banche cipriote.

Il bluff venduto alle masse, infatti, recitava che il barattolo potesse essere calciato per sempre. Gli obbligazionisti c'hanno creduto, i riceventi del welfare c'hanno creduto, gli investitori c'hanno creduto, i meadia maisntream c'hanno creduto. Solo che alla fine il barattolo diventerà troppo grande da calciare.



UNO DOPO L'ALTRO

Dopo la bufera cipriota, l'oro è tornato a salire mentre le borse di tutto il mondo sono sprofondate. Per una buona ragione: per tanto tempo gli eurocrati hanno affermato che idepositi fossero sacrosanti, invece ora hanno avanzato un piano di salvataggio che prevede il prelievo coatto di risorse dai conti correnti dei depositanti. Nonostante il presidente cipriota fosse favorevole, la sua maggioranza ha detto "no." Con questa mossa abbiamo la "pistola fumante" di come gli eurocrati mentono spudoratamente, ma vogliono ancora la fiducia degli elettori. "Fidatevi di noi, sarà solo per una volta."

Nel suo discorso di insediamento, Nicos Anastasiades disse perfino che una misura del genere non sarebbe nemmeno stata presa in considerazione. Invece sabato scorso è stato in prima linea affinché fosse stata implementata. Gli elettori ciprioti ci sono cascati. E' probabile che ci caschino anche quelli del resto dell'Eurozona. Non solo, ma piani di un salvataggio improntati in una simile direzione sono circolati per circa un mese nelle sale europee senza che i depositanti facessero niente per proteggersi. Si sono fidati di un burocrate dalle parole dolci, hanno sbagliato di grosso.

Il governo ha poi chiuso le banche nell'attesa di prendere una decisione. Credo che la cosa più saggia che possano fare coloro che posseggono un conto bancario a Cipro sia quella di spostare alla velocità della luce i loro soldi in Germania.

Qualunque cosa verrà decisa, potrebbe esserci una corsa agli sportelli bancari per ritirare denaro. E' per questo che si stanno prendendo "precauzioni." Sicuramente gli eurocrati che hanno stilato il piano si dovevano aspettare una potenziale corsa agli sportelli bancari una volta che la "bank holiday" sarebbe finita. (Se non se l'aspettavano sono degli idioti economici.)

Personalmente credo che questa strategia sia deliberata e che sapessero a cosa avrebbe portato. Penso che volessero mandare un messaggio a tutti i politici nei paesi PIIGS: "Pensate alle vostre banche altrimenti farete la fine di Cipro." Il messaggio è stato inviato a chiunque pensasse di poter sedere comodamente e aspettare che l'Europa intervenisse ogni volta che la sconsiderazione dei paesi interessati divenisse esorbitante e soffocante. I soldi sono finiti, non ce ne sono più e gli elettori dei paesi fiscalmente più responsabili non accetteranno ulteriori salassi per le nefandezze altrui.

Cipro è un monito a tutti gli altri paesi che fino ad oggi si sono adagiati nel comodo pensiero che l'Europa sarebbe stata sempre lì a curare i malanni economici dell'azzardo morale perpetrato da chi ha sempre vissuto alle spalle degli altri. I PIIGS sono stati avvertiti: tolleranza zero. Ma come per ogni cosa ordita dai pianificatori centrali porta con sé "conseguenze inattese." Oltre a spaventare i politici potrebbe spaventare ancora di più gli elettori dei paesi a cui l'avvertimento è stato lanciato, potrebbe scatenare corse agli portelli bacnari in Italia Portogallo e Spagna (ad esempio). Leggiamo:

[...] In Europa potrebbe aver indebolito il recente umore tranquillo dei depositanti e dei creditori -- in particolare in Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. Nonostante le rassicurazioni dei funzionari europei (es. una misura "unica" per Cipro, accadrà "solo una volta"), le azioni di questo weekend hanno aumento il premio al rischio.

Il parlamento cipriota, votando negativamente alla misura del salvataggio europeo, ha fatto "call" all'Europa ma resta il fatto che questa mossa è sinonimo di disperazione, propria di quel giocatore che stando sotto di parecchio tenta un ultimo bluff per risalire. Ma il suo nervosismo lo tradisce. Infatti, l'Europa non può sperare di tassare determinati obiettivi dove la decisione ultima è nelle mani dei parlamenti nazionali. In entrmabi i casi le corse agli sportelli bancari non sono scongiurate: se il parlamento nazionale si allinea con l'Europa è sicuro che ci sarà una corsa agli sportelli; se invece rifiuta potrebbe iniziare lo stesso (e non solo a Cipro).

I leader europei fanno finta che tutto sia stato messo a posto, che le acque siano calme, che il sistema stia in piedi da solo.



LA TRUFFA FINALE

Funzionerà questa soluzione? A breve termine probabilmente. A lungo termine non credo proprio. Le leggi dell'economia non possono essere respinte e le economie mondiali, sin da quando sono scoppiate le crisi del debito e immoibliari, son in condizioni peggiori a cause dei crescenti interventi statali. A livello globale i livelli di debito sono aumentati e non è ripagabile con queste condizioni e nello stato in cui versano i mercati mondiali.

I tassi di interesse artificialmente bassi prolungano la truffa, ma al prezzo di un dolore economico maggiore ed errori esponenziali. Ma alla fine il mercato ribalta sempre i piani ben congeniati dei pianificatori centrali, espone il loro bluff: la loro presunta onnipotenza. E' accaduto quando il Parlamento di Cipro ha rifiutato il piano europeo. Il sitema bancario del paese potrebbe finire in bancarotta e il governo potrebbe andare in default per il proprio debito.

E se una cosa del genere si diffondesse in tutta l'Europa? Darebbe una bella lezione ai banchieri, farebbe perdere tutto a quegli investitori che sono stati talmente sciocchi da fidarsi delle promesse dei politici, i sistemi di welfare di tutta Europa cadrebbero e terminerebbe la folle illusione che prevede l'esistenza di pasti gratis.

Sarebbe la fine della democrazia (leggi: socialismo rampante) europea.

Nel frattempo gli Eurocrati continueranno a salvare le banche facendo finta che questa sia la strategia esatta per uscire dall'attuale casino economico: continueranno a calciare il barattolo. Il Grande Default sta arrivando, pensate a Cipro come se fosse il classico marinaio che dall'albero maestro grida "terra!"

Il fallimento del Keynesismo è segnato. Lo è sempre stato sin da quando nel 1936 venne pubblicata la General Theory.



VE L'AVEVAMO DETTO

Diversi anni fa il governo argentino si trovava di fronte ad una carenza di entrate a fronte di una gigantesca montagna di spese. Decise di andare a pescare nei fondi pensione i finanziamenti di cui necessitava per rimanere a galla. Questo è solo uno dei tanti esempi, ma la storia è ricca di episodi come questo. Quello classico fu la confisca dell'oro americano da parte di Roosevelt.

Gli statalisti dicono: "Non pensateci. Pensiamo a tutto noi. Il governo deve continuare a spendere e indebitarsi. Questa è la via verso la propserità." E' la solita litania. Più della stessa cosa.

Gli Austriaci dicono: "Debito e spesa fuori controllo portano ad un unico esito: bancarotta. Grecia, Spagna, Italia, Cipro... la spesa del governo non renderà mai le persone più ricche, non è una questione di stratagemmi. E' una questione di libere scelte. La promessa dei pianificatori centrali di consegnare la luna agli elettori, non è altro che un futile tentativo di riformare il sistema welfaristico del governo. Pensano che maggiore tempo sia quello che aggiusterà le cose. Si sbagliano, maggiore tempo sarà quello che acuirà il dolore economico."

La via con cui comprano tempo è il socialismo. Gli elettori glielo lasciano fare, almeno finché il governo assicura l'arrivo degli assegni ogni inizio del mese ed i giovani elettori non staccheranno la spina.

Il mercato offre sempre un momento di verità. I tassi di interesse in ascesa saranno la scritta sul neon.



CONCLUSIONE

Poche persone riescono a percepire l'arrivo di una stituazione avversa. Coloro che ne avvertono le avvisaglie corrono ai ripari prendendo adeguati provvedimenti. Il cittadino medio non ha alcuna familiarità con le cause che scatenano boom e bust. Si fidano dei pianificatori centrali, quasi li divinizzano. Credono che sappiano quello che fanno, nonostante le prove del contrario.

Loro saranno le "vittime" principali del Grande Default. Investirà milioni di persone che non comprendono di essere a rischio e perché.





lunedì 25 marzo 2013

Economisti Austriaci di Ruolo vs. Murray Rothbard





di Gary North


Reality Check

La Scuola Austriaca di economia del XX secolo fu dominata dalla figura di Ludwig von Mises. Morì nel 1973 ed i suoi seguaci si divisero in due campi principali: i Rothbardiani ed i Lachmanniti. Adottarono filosofie e strategie rivali.

La strategia principale dei Lachmanniti è quella di passare di ruolo in un'università. La strategia principale dei Rothbardiani è quella di convincere l'opinione pubblica sulla verità della libertà economica.

Un insegnante di ruolo non ha bisogno di pubblicare più nulla, verrà pagato solo per presentarsi in classe. Il numero di classi in cui insegnerà diminuirà e sarà immune dal licenziamento. Questo è il sogno del burocrate che si avvera.

La ricerca del ruolo evira le persone, le trasforma in castroni intellettuali. Devono accontentare i burocrati di ruolo che distribuiscono Il Premio. L'obiettivo di ogni dipartimento accademico è la mediocrità al suo interno; gli scrutinatori non vogliono assumere nessuno che li possa far fare una brutta figura, facendoli apparire scadenti nella migliore delle ipotesi. Inoltre non vogliono assumere nessuno di talmente incompetente su cui l'amministrazione dell'università possa intervenire per indagare. Il requisito per il ruolo è chiaro: non agitare le acque. Colui che riesce a conformarsi a questo motto abbastanza a lungo è probabile che diventerà di ruolo, anche se in questi giorni quasi nessuno lo è. I bei vecchi tempi stanno svanendo.

Coloro interessati a divenire di ruolo sono alla ricerca di una carriera senza rischi, in cui riceveranno salari molto al di sopra del mercato, ma saranno immuni alle forze di mercato. Divenire di ruolo è il sogno di ogni burocrate e le persone intelligenti vengono attirate in una vita di irrilevanza ben stipendiata. Scrivono documenti corti ed inutili affinché vengano pubblicati su riviste che nessuno legge, se non in delle note a piè pagina.

Inoltre, crea invidia su larga scala diretta contro coloro che hanno raggiunto una certa rilevanza al di fuori del bozzolo delle sale universitarie.



L'INFLUENZA DI MURRAY ROTHBARD

All'interno del gruppo di economisti della Scuola Austriaca in possesso di dottorato, c'è la figura centrale di Rothbard. Il gruppo è diviso in due campi: un campo basa fortemente il suo pensiero sugli scritti di Murray Rothbard; l'altro campo è consapevolmente contrario a quasi tutto quello che scrisse, e fa tutto il possibile per dimostrare che egli non è il "loro" uomo. Questa divisione ebbe inizio 40 anni fa, e si è radicata sin da allora.

Non era così 50 anni fa. Nell'estate del 1963, iniziai uno stage estivo presso il think tank libertario William Volker Fund. Aveva da poco cambiato il suo nome in Center for American Studies. Venivo pagato $3800 dollari al mese (in denaro di oggi) per sedermi e leggere libri, in un tempo in cui non c'erano imposte sul reddito per le persone in quella fascia di reddito. Fu il miglior lavoro che abbia mai avuto.

Quell'estate lessi tutti e tre i libri di Rothbard, che erano stati stampati da meno di un anno. Il primo era la sua tesi di dottorato, The Panic of 1819. Il secondo era il suo opus magnum, Man, Economy, and State. Il terzo era La Grande Depressione, che si concentrava sulla gestione di Herbert Hoover e non su quella di Franklin Roosevelt. Probabilmente fui il primo, in quella che può essere definita la terza ondata di Misesiani, a leggere tutti e tre i libri di Rothbard.

Il primo gruppo di seguaci di Mises era formato da quelli che negli anni '20 vennero convertiti dal socialismo. Tra questi c'erano F.A. Hayek, Wilhelm Roepke e Lionel Robbins. La seconda ondata – più come una corrente ondulata – fu la generazione di Rothbard, che ebbe inizio nei primi anni '50 e includeva Hans Sennholz e Israel Kirzner; infine, la terza era la mia generazione. Ci riunimmo tutti in un meeting tenutosi a South Royalton, Vermont, nel 1974.



LACHMANN vs. ROTHBARD

Nel corso della riunione nel Vermont, la divisione è diventata visibile. Fu una divisione tra Rothbard, che partecipava alla riunione, ed un membro della prima generazione, Ludwig Lachmann, un professore d'economia un po' oscuro proveniente dal Sud Africa. Aveva scritto un paio di articoli negli anni '30 e '40, ma non aveva mai scritto un libro di rilevanza significativa. Credeva che il caos economico quasi totale fosse la base della teoria economica. Non sto esagerando, la chiamò percezione caleidoscopica. Il suo esempio di imprenditorialità economica si basava su un caleidoscopio: i bambini ci guardavano dentro, ruotavano la base e vedevano modelli in continua evoluzione, ma senza senso. Credeva davvero che questa fosse la base dell'imprenditorialità. Era anche il peggior oratore che abbia mai sentito, e ne ho sentiti molti.

Rothbard riteneva che la teoria economica dovesse basarsi su una serie di assiomi e corollari, questo era il punto di vista originale di Mises e Rothbard vi rimase fedele. Credeva nella razionalità economica come base della comprensione del mondo delle azioni. Applicò poi la teoria dell'azione umana di Mises all'economia ed alla politica. Non credeva che si potessero usare i fatti economici per confutare la teoria, ma sicuramente credeva che si potessero usare i fatti economici per illustrare la teoria. Questo lo rese unico nel campo dei seguaci di Mises, perché applicò implacabilmente le categorie dell'azione umana di Mises alla politica, al mondo accademico, alla politica estera, alle guerre e alle cospirazioni volte ad ottenere il controllo del potere politico. Pertanto, credeva nelle cospirazioni.

Per il mondo accademico moderno, una teoria della cospirazione ha più o meno lo stesso effetto che aveva un crocifisso su Dracula di Bela Lugosi.

Grazie a questa applicazione della teoria di Mises a tutte le aree della politica moderna, Rothbard si guadagnò il rispetto di persone intelligenti al di fuori del mondo accademico le quali vedevano oltre le illusioni di grandezza e indipendenza che tendono a colpire coloro che sono invece al suo interno. Al contrario, quei seguaci Lachmanniani di Mises che si trovano all'interno del mondo accademico, tronfi di importanza mutuata dai loro coetanei di quello stesso mondo, consideravano Rothbard come lo stronzo nella ciotola del punch. Se Rothbard aveva ragione, allora quasi tutto quello che stavano facendo o era irrilevante o peggio.

Rothbard si ritrovò anche in facoltà di scuole finanziate con le tasse, ma non ne ricavò mai alcun supporto ideologico. Non ottenne mai credito all'interno della comunità accademica. Beh, forse non tanto. Il suo libro, The Panic of 1819, che si tratteneva retoricamente a differenza di tutto il resto che scrisse, ricevette recensioni favorevoli perché si trattava di una tesi di dottorato. Fu la prima e l'ultima volta che ricevette recensioni favorevoli in pubblicazioni accademiche. Nel 1963 i recensori non sapevano chi fosse, e non sapevano che cosa rappresentasse. Una volta pubblicata La Grande Depressione, arrivò la fine della sua carriera accademica.

Rothbard era apertamente un sostenitore delle cospirazioni nella storia. Credeva che i ricchi ed i potenti si riunissero in segreto e tracciassero deliberatamente modi di catturare il potere politico, al fine di perseguire i loro scopi. Usano il potere politico proprio perché non sono in grado di competere efficacemente nel mercato libero. Hanno bisogno dello stato affinché interferisca con la libera concorrenza di mercato e protegga le loro posizioni.

Rothbard era anche ostile ad ogni forma di riserva frazionaria. Credeva che si trattasse di una forma di furto. Introducendo questo elemento morale nella discussione sulle banche centrali, e sul sistema bancario a riserva frazionaria, Rothbard fece inorridire gli accademici. Per loro era inconcepibile che qualcuno potesse sollevare una questione morale per quanto riguardava il funzionamento di un'istituzione tecnocratica, apparentemente neutrale, come la banca centrale. A loro parere, la sua tesi secondo cui la Federal Reserve era il prodotto di una cospirazione politica elitaria il cui obiettivo era quello di derubare la popolazione, equivaleva ad incolpare di questa cospirazione dei banchieri internazionali ebrei. Non avrebbero sopportato una cosa del genere.

Nella misura in cui Rothbard veniva considerato un portavoce della Scuola Austriaca, alcuni economisti di questa scuola (che erano a libro paga dell'establishment accademico americano) volevano disperatamente allontanarlo dalla loro figura. Se la comunità accademica avesse sospettato che qualcuno come Rothbard rappresentava la Scuola Austriaca, non avrebbero più potuto pubblicare i loro articoli su riviste accademiche di terza qualità.

Nessuno di loro ha mai ricoperto un posto universitario di alto livello, il che significa nella Ivy League scuola o istituto analogo. Per entrare in una di queste scuole, è necessario rinunciare a sostenere le idee di Mises e questo era un requisito non ufficiale nei dipartimenti di economia alla fine degli anni '40 e '50. Le due figure principali che riuscirono ad ottenere posizioni di alto livello, Fritz Machlup e Gottfried Haberler, avevano abbandonato il loro sostegno iniziale alla Scuola Austriaca. Questo era il quid pro quo e veniva pagato. Nel Regno Unito, Lionel Robbins entrò nella London School Economics negli anni '30, così come Hayek, ma dopo la rivoluzione di Keynes dovette rinunciare pubblicamente al suo libro, The Great Depression, il quale era esplicitamente scritto seguendo i principi economici Austriaci. Hayek venne bandito dal dipartimento di economia a Chicago. Non soddisfaceva i loro standard accademici sempre più neutri e rigorosi. Insegnò gratuitamente alla Committee on Social Thought. Il suo stipendio venne pagato dal Volker Fund.

Questo è il gioco accademico che si svolge alle alte sfere, ed i Lachmanniani lo sanno. Devono cercare assunzioni in scuole di livello inferiore, ma il denaro è buono e quindi si adeguano. Occasionalmente possono parlare di Mises nelle loro note a piè pagina, ma raramente invocano i suoi scritti originali per difendere le loro posizioni. Non lo citano come autore autorevole, preferiscono i nuovi approcci – approcci che sono metodologicamente più accettabili, o almeno esteticamente accettabili, per i redattori di riviste accademiche Keynesiane di terza qualità. Ignorano Rothbard o lo respingono. Non citano i suoi scritti.

Hanno in comune una cosa: quasi nessuno ha mai sentito parlare di uno di loro. All'interno del mondo accademico Keynesiano, sono poco conosciuti. All'interno del mondo accademico dell'economia di libero mercato, dominato da economisti della Scuola di Chicago, possono essere accarezzati sulla testa e venire invitati a far parte di un gruppo in una conferenza accademica. Possono essere autorizzati a dire qualche parola in risposta all'oratore principale in una delle sessioni meno significative. Ma rimangono per lo più invisibili ai loro coetanei.

Questo li infastidisce. Ma quello che li infastidisce ancora di più è che il Mises Institute e LewRockwell.com siano Rothbardiani. Questi due siti ricoprono posizioni molto alte nei vari siti di ranking. Infatti il loro traffico è enorme. La Scuola Austriaca è nota al grande pubblico solo attraverso i siti influenzati da Rothbard.

I professori di ruolo della Scuola Austriaca in scuole di terza qualità non hanno alcuna influenza all'interno della gilda accademica, e sono sconosciuti al di fuori del mondo accademico. Essi ritengono che Lachmann fosse un vero misesiano, eppure quasi nessuno ha mai sentito parlare di Lachmann. Se non fosse per alcuni libri non caleidoscopici di Lachmann disponibili gratuitamente nella sezione "Literature" del Mises Institute, nessuno avrebbe mai sentito parlare di lui al di fuori del mondo accademico. Questi professori hanno lavorato nell'ombra – nella misura in cui lavorano i professori universitari – per tutta la loro vita accademica, e hanno poco da mostrare. Rothbard ha avuto il grande merito di aver tramandato i pensieri di Mises alla terza generazione, e da questa a quelle che seguiranno.



MISES SU ROTHBARD

Mises disprezzava il gioco accademico. Anche lui lavorò per quasi un quarto di secolo in un'università di terza qualità come professore "in visita" non retribuito. Era considerato un folle dai suoi colleghi. Il Volker Fund e altri donatori pagarono il suo stipendio. Nessuno nel mondo accademico o tra il grande pubblico sapeva chi fossero i suoi colleghi di dipartimento. Non lasciarono alcuna traccia, lui invece sì.

Nel 1962 Mises consigliò Man, Economy and State, mentre sdoganava (come esercizio di futilità intellettuale) il gioco accademico degli economisti.

La maggior parte dei Lachmanniti è troppo giovane per aver letto il New Individualist Review, che è stata una pubblicazione studentesca dell'Università di Chicago dal 1961 al 1968. La comprai fin dalla sua prima pubblicazione e il Liberty Fund finanziò un'edizione rilegata di tutte le uscite. I suoi articoli sono online.

Nell'uscita dell'autunno 1962, Mises buttò giù una recensione del libro Man, Economy and State. Ecco ciò che scrisse:

Gli scritti economici degli ultimi decenni forniscono un triste resoconto del loro continuo deterioramento e degrado. Anche un confronto tra le recenti pubblicazioni di molti autori più anziani con i loro scritti precedenti, mostra un declino in stadio avanzato. I pochi, pochissimi, contributi buoni che sono venuti fuori nella nostra epoca sono stati etichettati come antiquati e reazionari dagli economisti del governo, boicottati dalle università, dalle riviste accademiche e dei giornali, e ignorati dal pubblico.

Speriamo che il destino del libro di Murray N. Rothbard, Man, Economy and State (Princeton: D. Van Nostrand, 1962), sarà diverso.

Per tutti gli anti-Rothbard questa è una pillola amara. In realtà è stata molto più amara.

In ogni capitolo del suo trattato il Dr. Rothbard, adottando il meglio degli insegnamenti dei suoi predecessori ed aggiungendoci osservazioni molto importanti, non solo sviluppa una teoria corretta, ma non è meno ansioso di confutare tutte le obiezioni sollevate contro queste dottrine. Egli espone le fallacie e le contraddizioni dell'interpretazione popolare degli affari economici. . . .

Poi Mises commise l'imperdonabile: definì gli economisti accademici come una rbanda di ciarlatani -- ciarlatani che è meglio ignorare. "Il principale problema politico del nostro tempo è che la maggior parte dei nostri contemporanei, masse di semi-barbari guidate da sedicenti intellettuali, ignora del tutto quello che l'economia ha portato avanti." Allora qual è la strategia migliore? Fare quello che si rifiutano di fare: portare queste idee alla gente.

Se vogliamo evitare la distruzione della civiltà occidentale e la ricaduta nella miseria primitiva, dobbiamo cambiare la mentalità dei nostri concittadini. Dobbiamo far capire loro quello che devono alla tanto denigrata "libertà economica," al sistema della libera impresa ed al capitalismo. Gli intellettuali e coloro che si definiscono istruiti devono utilizzare le loro facoltà cognitive ed il ragionamento per confutare le varie concezioni erronee riguardo i problemi sociali, politici ed economici e per diffondere una corretta comprensione del funzionamento dell'economia di mercato. Devono iniziare a familiarizzare con tutte le problematiche inerenti affinché possano insegnare anche a coloro che ancora sono accecati dall'ignoranza e dalle emozioni. Devono imparare ad acquisire la capacità di illuminare le menti ancora fuorviate.

I nostri contemporanei più importanti sbagliano se credono che l'economia possa essere lasciata in mano a degli specialisti così come i diversi settori della tecnologia possono essere tranquillamente lasciati nelle mani di coloro che hanno fatto di tale materia la loro vocazione. Le questioni relative all'organizzazione economica della società sono affari che riguardano ogni cittadino. Padroneggiarle al meglio delle proprie possibilità è un dovere di tutti.

Un libro come Man, Economy and State offre ad ogni uomo intelligente la possibilità di ottenere informazioni affidabili riguardo le grandi controversie e conflitti della nostra epoca. Non è certo di facile lettura e richiede uno sforzo massimo della propria attenzione. Ma non ci sono scorciatoie per la saggezza.


Mises suggerì chiaramente che i suoi discepoli evitassero la strategia dei discepoli di Lachmann: considerare importante il mondo accademico nella lotta per la libertà. Rothbard fece suo questo consiglio e non pubblicò più nulla in una rivista accademica dopo il 1962. Invece scrisse bollettini informativi e libri leggibili. Grazie al Web, questa strategia ha dato i suoi frutti in modo spettacolare.

Invece i discepoli di Lachmann sono sconosciuti ai navigatori del Web che hanno esplorato il Mises.org e LewRockwell.com. Il Mises Institute ha come minimo sei volte il traffico del sito web American Economic Review, uno dei magazine accademici più prestigiosi nel campo. Questi professori possono pretendere di esercitare la loro influenza solo all'interno dei padiglioni universitari. Ma gli economisti che abitano in quelle sale, oggi sono molto più fedeli al settore bancario centrale e ai deficit federali di quanto non lo fossero nel 1962. In breve, i Lachmanniti non hanno alcuna influenza e non ne hanno mai avuta.

L'influenza di Rothbard sta crescendo. Anche all'interno delle frange del mondo accademico, la sua influenza sta crescendo molto più rapidamente della reputazione dei Lachmanniti. Ha scritto in modo chiaro e persuasivo, ha scritto in inglese e ha scritto su una vasta gamma di argomenti che rivestono un'importanza fondamentale. Non ha scritto per coloro che gli avrebbero potuto garantire un posto di ruolo. Ha scritto per quel pubblico suggerito da Mises: gli elettori intelligenti.

Nel frattempo, i Lachmanniti si siedono in silenzio, guardano fisso nei loro caleidoscopi e li ruotano nella speranza di uscirsene con una sola idea importante che possa riformare il mondo accademico. Fin qui, niente.

Ma la paga è buona.



CONCLUSIONE

La battaglia per le menti degli uomini non sarà vinta nelle sale universitarie. I giovani professori in cerca di un posto di ruolo alzeranno il loro dito nel vento accademico e poi decideranno da che parte andare.

Non sarà in direzione di Ludwig Lachmann, il filosofo poco conosciuto del percorso caleidoscpico senza meta e della percezione creativa casuale.

La battaglia sarà vinta o persa fuori dai campus.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 22 marzo 2013

Le Cose Da Non Fare Durante Una Recessione





di John P. Cochran


Leggere un nuovo report sugli ultimi numeri del PIL mentre rileggevo La Grande Depressione di Rothbard, mi ha fatto capire quanto questo lavoro sia rilevante e importante nell'ottica della situazione odierna caratterizzata da un rendimento economico piuttosto scarso. Il libro riassume brevemente la Teoria Austriaca del Ciclo Economico e la applica al periodo della grande depressione 1929-1933. Il libro è particolarmente importante in quanto fornisce una guida politica per affrontare una crisi economica sulla base di prove storiche e relative alla Teoria Austriaca del Ciclo Economico. Le raccomandazioni di politica includono sia azioni da evitare sia azioni positive che il governo potrebbe intraprendere per accelerare la ripresa. Purtroppo la reazione ufficiale alla crisi è stata in sintonia con le "cose da non fare" di Rothbard, mentre le azioni positive sono state del tutto ignorate nelle discussioni di politica mainstream. Ancora più importante è la necessità di una riforma monetaria, che è la chiave per prevenire i cicli di boom-bust e per evitare le depressioni.

I numeri del PIL per il quarto trimestre 2012, come riportato dal Wall Street Journal, sono stati acclamati come "[S]egni di una debole ripresa" con un PIL in calo dello 0.1%. Come Jeffrey Tucker riporta in "The GDP Shock”":

Quasi nessuno l'aveva previsto. USA Today e altri giornali hanno immediatamente rassicurato il mondo dicendo che non si tratta di una recessione. In qualche modo, dopo essersi appesi ai numeri del PIL per tre anni —— la ripresa è qui nonostante l'economia sia ancora in un fosso —— ora ci viene detto che le cifre del PIL sono solo fuorvianti. La ripresa è ancora qui, secondo la stampa mainstream.

Jon Hilsenrath in “"Unusual Quarter of Contraction Doesn’t Mean Recession”" fornisce un esempio edulcorato di cosa Tucker sta parlando:

Una contrazione della produzione economica non significa che l'economia sia ufficialmente in recessione, ma è raro che tali contrazioni accadano nel bel mezzo di una ripresa economica.

Gli economisti Austriaci sono ben consapevoli che "i dati relativi al PIL sono in realtà fuorvianti." L'inclusione della spesa pubblica in ogni misura della crescita economica è fuorviante. I cicli economici sono caratterizzati da maggiori fluttuazioni nelle industrie di beni capitali connesse ai beni di consumo. L'investimento improduttivo durante il boom è seguito da una ristrutturazione del capitale durante la depressione/ripresa. Per conservare un determinato livello di benessere è essenziale mantenere coordinata la struttura di produzione, ed ampliarla è una condizione necessaria per migliorare il livello di vita materiale. Quando si comprende pienamente la teoria del capitale nell'analisi macroeconomica, diventa chiaro che il consumo non è il "motore dell'economia" (vedi “"Think Consumption Is The ‘Engine’ Of Our Economy? Think Again”" di John Papola su Forbes, o “"Gross Domestic Expenditures (GDE): the Need for a New National Aggregate Statistic"” di Mark Skousen). Per Rothbard (La Grande
Depressione, pp. 58-59):

Il risparmio, che va negli investimenti, è quindi tanto necessario per sostenere la struttura della produzione quanto il consumo. Qui si tende ad essere tratti in inganno perché il calcolo delle entrate nazionali deve essere unicamente trattato in termini netti. Anche il "prodotto nazionale lordo" non è affatto lordo; sono inclusi solo gli investimenti lordi durevoli, mentre sono esclusi gli acquisti di inventario lordi. Non è vero, come i consumisti tendono ad assumere, che il capitale viene investito e poi riversato sul mercato sotto forma di produzione. Al contrario, per sostenere un tenore di vita più elevato, la struttura di produzione —— la struttura del capitale —— deve essere permanentemente "ampliata." Mentre viene aggiunto e conservato sempre più capitale nelle economie civili, devono essere usati più fondi solo per mantenere e sostituire la struttura più ampia. Questo significa maggiori risparmi lordi che devono essere sostenuti ed investiti in ogni fase della produzione.

Anche se il PIL è una misura molto imprecisa dell'attività economica, e indipendentemente dal fatto che una crescita negativa del PIL reale indichi un'economia sull'orlo di una recessione a doppio fondo, non fornisce ulteriori elementi che possono sottolineare la ripresa da una depressione innescata dalla FED con i cicli di boom-bust. Sin dalla fine della "Grande Recessione" nel Giugno del 2009, quasi quattro anni fa, abbiamo vissuto in un'economia sostanzialmente stagnante.

Gli economisti mainstream hanno dato spiegazioni concorrenti sul perché questa sia la peggiore ripresa sin dalla Grande Depressione. Molti Keynesiani, tra cui Paul Krugman, hanno sostenuto che la ripresa è lenta non perché la risposta politica sia stata sbagliata, ma perché non è stata abbastanza grande. La risposta politica è stata abbastanza vigorosa da salvare l'economia da un disastro più grande, ma nonostante uno stimolo fiscale da $800 miliardi, deficit di oltre un bilione di dollari, un debito pubblico di oltre $16 bilioni ed una triplicazione del bilancio della FED, la risposta politica è definita ancora troppo piccola. Anche Carmen M. Reinhart e Kenneth Rogoff hanno commentato la risposta politica, e in This Time is Different sostengono (sulla base delle testimonianze storiche) che le riprese da recessioni seguite da una crisi finanziaria sono state sempre lente rispetto alle recessioni non seguite da una crisi finanziaria. Mentre gli stimoli fiscali e monetari non hanno generato una pronta guarigione, queste politiche hanno evitato che la crisi peggiorasse. Secondo “"The Risks of Reviving a Revived Economy”" [grazie a Walter Block] di Rana Foroohar sul Time:

Ironia della sorte, lo stimolo è anche un motivo per cui la ripresa è stata così lenta e continuerà ad esserlo per i prossimi tre/cinque anni. L'economista di Harvard Ken Rogoff, che assieme alla sua collega Carmen Reinhart hanno decifrato al meglio le rune di questi ultimi anni, dice che storicamente durante le crisi finanziarie: "nella misura in cui si agisce per rallentare il profondo dolore economico, si rallenta anche la ripresa."

Contro Rogoff e Reinhart c'è l'ottimo lavoro di Michael Bordo il quale ha dimostrato che nel corso della storia economica degli Stati Uniti, le riprese sono state effettivamente più veloci dopo le crisi finanziarie. Il suo lavoro è stato utilizzato da John B. Taylor per sostenere la sua tesi: l'attivismo e l'incertezza nella linea di politica, sia monetaria che fiscale, hanno impedito la pianificazione aziendale e la ripresa. Gran parte del dibattito può essere visionato qui. Gli economisti Austriaci, come Robert Higgs, io e compagni di viaggio come Mary L. G. Theroux, hanno elaborato ulteriormente l'argomento incertezza per includere il regime di incertezza come elemento chiave che ritarda la ripresa.

Tuttavia, i lettori de La Grande Depressione di Rothbard non dovrebbero sorprendersi se il recente bust non ha sortito una forte depressione seguita rapidamente da un ritorno alla crescita sostenibile ed alla prosperità, anche se non necessariamente ai livelli attesi da coloro ingannati dalle false aspettative create dalla cattiva gestione monetaria la quale ha causato investimenti improduttivi e distruzione di ricchezza nel corso degli ultimi due boom (vedi “"A Reformulation of Austrian Business Cycle Theory in Light of the Financial Crisis" di Salerno,” "Rethinking Capital-Based Macroeconomics" di Ravier,” e più di recente "Le politiche della FED mettono alla berlina le fallacie mainstream" di Shostak). Mentre la prima parte del grande libro di Rothbard è dedicata a spiegare la teoria Austriaca del ciclo economico, difendendola dalle critiche, e ad illustrare la sua applicabilità agli eventi che hanno portato alla crisi del 1929, la seconda parte del libro è dedicata ad esaminare gli interventi governativi e gli errori politici che hanno ritardato la ripresa e trasformato una recessione in una Grande Depressione.

Rothbard sottolinea due cose significative allora come oggi:

  1. "[Più] va avanti il boom accumulando errori su errori, più lungo e più grave sarà il riaggiustamento necessario" (pag. 13). L'attuale ciclo economico ha le sue radici nel boom della fine degli anni '90, il quale ha poi portato ad un bust/recessione (la cui ripresa è stata impedita dalle azioni aggressive della FED all'inizio del 2003, cosa che ha aggiunto nuovi investimenti improduttivi ed allocazioni errate nella produzione). [Vedi “"Hayek and the 21st Century Boom-Bust and Recession-Recovery"” di Cochran.]

  2. La disoccupazione, se la ripresa non è ostacolata dall'interventismo, sarà temporanea. Secondo Rothbard (pag. 14):
  3. Poiché i fattori devono passare dall'ordine di produzione più alto a quello più basso, c'è una disoccupazione "frizionale" inevitabile durante una depressione, ma non deve essere maggiore della disoccupazione che ci si aspetta durante un qualsiasi altro cambiamento nella produzione. In pratica, la disoccupazione sarà aggravata dai numerosi fallimenti e dagli errori accumulati, ma deve essere solo temporanea. Più sarà veloce il riaggiustamento, più la disoccupazione sarà di breve durata. La disoccupazione supererà la "fase di attrito" e diventerà davvero grave e duratura solo se i salari verranno mantenuti artificialmente elevati e non si permetterà loro di scendere. Se i salari vengono mantenuti al di sopra del livello di libero mercato, i lavoratori rimarranno permanentemente disoccupati. Maggiore è il grado di discrepanza, più grave sarà la disoccupazione.

Quando la crisi ha colpito nel 2007 e 2008, la politica corretta sarebbe stata quella avanzata da Rothbard nel 1982 nell'introduzione alla quarta edizione (p. xxi) de La Grande Depressione:

L'unico modo per uscire dal caos attuale è quello di "premere i freni," per fermare l'inflazione monetaria. Poi, l'inevitabile recessione sarà forte ma breve e veloce [il corsivo è mio], ed il libero mercato potrà tornare ad una solida ripresa in un tempo incredibilmente breve.

Mentre, come già detto, Rothbard discute solo brevemente dell'ABCT (p. xxxviii), "un'elaborazione completa sarà disponibile in altre opere," nel libro elabora la teoria della politica del governo: "implicazioni che vanno nettamente contro le opinioni prevalenti [sia allora, 1963, che ora]."

Quali sono queste implicazioni? In primo luogo (p. 19), "non interferire con il processo di aggiustamento del mercato" [enfasi in originale]. Più il mercato viene ostacolato dal governo, "più lunga e dura sarà la depressione, e più difficile sarà la strada per completare la ripresa." Rothbard sostiene che è possibile elencare logicamente i modi in cui gli aggiustamenti del mercato potrebbero essere interrotti dall'azione del governo e tale elenco potrebbe coincidere con "l'arsenale 'anti-depressione' del governo." L'elenco corrisponde quasi perfettamente alle risposte politiche date alla crisi dall'amministrazione Bush (vedi “"Hoover, Bush, and Great Depressions”" di Thornton) e Obama.

Ecco la lista delle "cose da non fare" secondo Rothbard (pp. 19-20), con i miei commenti tra parentesi:


1. Prevenire o ritardare la liquidazione

"Prestare denaro ad imprese traballanti, spingere le banche a prestare ulteriormente, ecc." [Fatto. TARP, salvataggi e la politica della FED. Vedi John B. Taylor sul Wall Street Journal: "I tassi bassi fanno in modo che le banche rinnovino i prestiti non performanti piuttosto che eliminarli, mettendo sotto chiave gli asset non produttivi."]


2. Inflazionare ulteriormente

"L'ulteriore inflazione blocca il calo necessario dei prezzi, ritardando così gli aggiustamenti e prolungando la depressione. L'ulteriore espansione del credito crea più investimenti improduttivi, che, a loro volta, dovranno essere liquidati in una depressione successiva. La politica del 'denaro facile' impedisce il ritorno del mercato a tassi di interesse più elevati." [Fatto.]


3. Mantenere alti i saggi salariali

"Mantenere i salari artificialmente alti in una depressione assicura una disoccupazione di massa permanente. Inoltre in deflazione, quando i prezzi sono in calo, mantenere lo stesso tasso dei salari monetari significa che i salari reali sono stati spinti più alto. Di fronte al calo della domanda delle imprese, viene ulteriormente aggravato il problema della disoccupazione."


4. Mantenere alti i prezzi

"Mantenere i prezzi al di sopra dei loro livelli di libero mercato creerà eccedenze ed evitarà un ritorno alla prosperità". [I punti 3 e 4 sono entrambi i risultati diretti delle attuali azioni della FED, compreso il target dell'inflazione al 2%.]


5. Stimolare il consumo e scoraggiare il risparmio

"Abbiamo visto che un maggiore risparmio e meno consumo accelererebbe la ripresa; più consumi e meno risparmi aggravano ancora di più la carenza di capitale risparmiato. Il governo può incoraggiare il consumo mediante 'buoni alimentari' ed aiuti di pagamento. Il risparmio e gli investimenti possono essere scoraggiati attraverso tasse più alte, in particolare sulle imprese, sui ricchi e sugli immobili. Infatti, l'aumento delle imposte e la spesa pubblica scoraggeranno il risparmio e gli investimenti e stimoleranno i consumi, dal momento che la spesa pubblica è tutta consumi. Parte dei fondi privati sarebbero stati risparmiati e investiti; tutti i fondi governativi sono consumati. Qualsiasi aumento della dimensione del governo nell'economia, sposta il rapporto consumi-investimenti a favore dei consumi e prolunga la depressione." [Il governo federale si è ampliato da un 18-20% ad un 23-25% sotto l'attuale amministrazione. Lo stimolo fiscale di Bush nel 2008 e quello di Obama nel 2009 hanno sostenuto i consumi rispetto agli investimenti.]


6. Sovvenzionare la disoccupazione

"Qualsiasi sovvenzione alla disoccupazione (attraverso inennità di disoccupazione, aiuti, ecc.) la prolungherà a tempo indeterminato, e ritarderà il passaggio dei lavoratori nei campi dove i lavori sono disponibili." [C'è bisogno di aggiungere altro?]

Rothbard (p. 21) sosteneva che queste erano "strategie radicate e preferite dal governo" e l'ultima parte de La Grande Depressione venne dedicata a mostrare come queste politiche furono adottate nel 1929-1933. La politica attuale ha seguito lo stesso percorso. Non dovremmo sorprenderci se il risultato è stato simile, se non abbastanza tragico. Non è ancora troppo tardi per cambiare strada, ma purtroppo tale azione, seppur possibile, non è probabile che avvenga e né vedremo le azioni positive raccomandate da Rothbard (p. 22) per accelerare la ripresa. Ridurre il ruolo del governo nell'economia e ridurre le tasse, in particolare quelle che pesano di più sul risparmio e sugli investimenti (come ho sostenuto in precedenza in “"Thoughts on Capital-Based Macroeconomics”, Part III"), sono le azioni corrette per affrontare il debito e la crisi.

Ancora una volta ci troviamo davanti alla "Crisi dell'Autorità," alla voglia di azione e troppo spesso, come spiegato Pierre Lemieux, alla convinzione incontrastata che "Qualcuno in Carica"[1] abbia la soluzione alle crisi. La politica corretta che il governo dovrebbe seguire durante la depressione è "Nessuno in Carica." Il laissez-faire è quindi l'alternativa e previene anche le depressioni. Il denaro sonante e di libero mercato è l'alternativa al denaro del governo. Il laissez-faire e il denaro sonante dovrebbero sostituire il ciclo ricorrente di boom-bust, la depressione e la disoccupazione, con una crescita ed una prosperità sostenibile.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Il titolo dell'eccellente libro di Pierre Lemieux (ma molto costoso) sulla crisi finanziaria e sulle sue conseguenze è "Somebody in Charge: A Solution for Recessions"?

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