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martedì 24 settembre 2024

Perché i clientelisti amano i tassi artificialmente bassi

 

 

di Artis Shepherd

Nella nostra economia pianificata burocraticamente, la prosperità finanziaria dipende sempre di più da quanto ci si può posizionare vicino alla stampante monetaria. Comprendere questo fatto significa identificare il collegamento tra questa “prosperità” e il denaro fiat. Poiché creare denaro dal nulla non alimenta maggiore produzione, e nemmeno fa aumentare la ricchezza reale, non esiste un collegamento diretto con la prosperità; deve essere indiretto e in effetti lo è.

Il deficit pubblico persistente e la politica pro-inflazione del sistema bancario centrale richiedono una continua creazione di denaro. Esso entra nell'economia in modo non uniforme, a vantaggio di coloro che lo ricevono per primi e che possono spenderlo o investirlo ai prezzi correnti. Man mano che fluisce in settori o asset specifici, i prezzi salgono. I primi che lo ricevono guadagnano, mentre gli altri affrontano un calo relativo della ricchezza. Sebbene i salari possano eventualmente aumentare, lo fanno in misura minore e in ritardo rispetto agli aumenti dei prezzi, consolidando lo svantaggio economico per chi lo riceve per ultimo.

Come risultato del processo di cui sopra, che descrive come funziona oggi l'economia, sono molti coloro il cui obiettivo primario è quello di avvicinarsi alla stampante monetaria. Questi cercatori di rendite traggono vantaggio non dal merito e dal raggiungimento di risultati produttivi, ma dalle manovre politiche nelle posizioni giuste, in modo da essere tra i primi che ricevono il denaro creato ex novo.

Quando la banca centrale abbassa i tassi d'interesse crea nuova moneta. Ciò avviene generalmente tramite operazioni di mercato aperto, in cui la banca centrale acquista titoli da un gruppo selezionato di banche commerciali, aumentando così le riserve e di conseguenza il credito nell'economia tramite prestiti e altri meccanismi. Forzare i tassi d'interesse verso il basso è simile alla creazione di nuova moneta dal nulla ed è un meccanismo che viene sfruttato da chi la riceve per primo.


Distorsione finanziaria

I burocrati, compresi quelli nel sistema bancario centrale, sanno bene che esiste una relazione diretta tra i tassi d'interesse e il valore dei beni capitali.

Per questi asset i tassi d'interesse prevalenti e futuri sono input chiave per calcolarne il valore. Si consideri il Dividend Discount Model, un'equazione utilizzata negli investimenti e nella finanza aziendale per ricavare il valore attuale di un'attività che produce reddito. L'equazione è abbastanza semplice: P = D/kg

Dove:

P è il prezzo, o valore, dell'asset

D è il dividendo del primo anno, o flusso di cassa

k è il tasso di sconto, il costo prevalente del capitale

g è il tasso di crescita di D

Se il tasso di sconto è del 10% e il tasso di crescita è del 2%, un flusso di cassa annuale a partire da $100 vale $1.250 oggi. Supponiamo che questo flusso di cassa provenga dagli utili di un'azienda, i cui dettagli non contano.

Supponiamo inoltre che, il giorno dopo il nostro calcolo iniziale, tutto ciò che riguarda quest'attività (il team di gestione, la linea di prodotti, la tecnologia, ecc.) rimanga lo stesso, ma la banca centrale sorprende i mercati tagliando i tassi d'interesse in modo tale che il tasso di sconto scenda dal 10% al 7%. Ricalcolando con queste nuove informazioni, l'attività ora vale $2.000, un aumento del 67% rispetto al giorno precedente.

È importante notare che il ritmo degli aumenti nelle valutazioni degli asset (vale a dire, la seconda derivata dei prezzi degli asset) accelera man mano che i tassi di riferimento si abbassano. Nel nostro esempio il valore dell'asset è aumentato di colpo del 67% quando il tasso di sconto è sceso del 3%.

E se scendesse di nuovo del 3%, dal 7% al 4%? In tal caso, il valore dell'asset aumenterebbe da $2.000 a $5.000, un ulteriore balzo del 150% basato su nessun cambiamento nei fondamentali dell'azienda. È questa dinamica che caratterizza i prezzi parabolici degli asset, compresi i recenti picchi durante l'era ZIRP.

Si noti che i tassi stessi non devono nemmeno cambiare per influenzare i valori degli asset. Gli aumenti dei prezzi degli asset possono derivare dalle aspettative di tassi di interesse più bassi, da qui il continuo clamore delle banche centrali a favore di tassi più bassi in modo da stimolare i prezzi degli asset e il volume delle transazioni. Quest'ultimo punto è centrale quando i burocrati gonfiano le bolle degli asset usando tassi di interesse artificialmente bassi. I mercati finanziari e gli intermediari in situazioni simili guadagnano commissioni ogni volta che si muove denaro e poche cose lo muovono come i tassi bassi.


I tassi artificialmente bassi sono i criteri “DEI” nei mercati dei capitali

In un libero mercato una delle sfide principali per gli imprenditori è l'allocazione del capitale, ovvero dove e come investire. Per utilizzare il capitale in modo efficiente, dev'essere distribuito in aree che forniscono rendimenti maggiori rispetto al suo costo prevalente. Dev'essere fatto ripetutamente, su lunghi periodi di tempo, pertanto un acuto senso degli affari deve combinarsi con una bassa preferenza temporale per avere successo. Come sottoprodotto di questa dinamica, le aree più produttive di un'economia ricevono una quantità appropriata di capitale e quelle meno produttive vengono evitate.

I tassi d'interesse artificialmente bassi, invece, riducono il costo del capitale e la sua allocazione viene distorta: le aree precedentemente non redditizie diventano marginalmente redditizie e ricevono capitale che altrimenti non riceverebbero. Le aree che sono marginalmente redditizie solo a causa dei tassi bassi non sono imprese intrinsecamente produttive e quindi attraggono persone con capacità inferiori piuttosto che imprenditori qualificati. In parole povere, i tassi artificialmente bassi sovvenzionano l'incompetenza.

Fonte

Per avere una prova di questo fenomeno basta guardare al mercato degli investimenti in appartamenti negli ultimi anni, ma esistono molti casi simili, tra cui veicoli elettrici, tecnologie serialmente non redditizie e varie truffe sulle criptovalute.


“I quattro cavalieri dell'apocalisse del denaro a buon mercato”

I tassi d'interesse artificialmente bassi portano a investimenti improduttivi, bolle, finanziarizzazionesocietà zombi, tutte cose che oggi sono molto diffuse. Tuttavia le banche centrali e la nostra classe politica sono intenzionate a continuare così, segnalando a gran voce imminenti tagli dei tassi nonostante i prezzi degli asset siano a livelli record in molte categorie, tra cui azioni, obbligazioni e immobili.

Per coloro che non hanno accesso politico, che non raccolgono i benefici dei tassi artificialmente bassi, sappiate che la distruzione della vostra ricchezza porta direttamente all'aumento della ricchezza per coloro che invece ce l'hanno questo accesso. Per i burocrati e la classe clientelare questa è una caratteristica prediletta quando abbiamo a che fare col denaro fiat. Come ha sottolineato Michael Burry: “La linea di politica dei tassi a zero ha infranto il contratto sociale con quelle generazioni di lavoratori che hanno risparmiato per la pensione, facendo scoprire loro che i propri risparmi non erano minimamente sufficienti”.

Un tempo risparmio, duro lavoro e responsabilità personale erano sufficienti per garantire una vita dignitosa per sé e per la propria famiglia. Ormai non è più così. Abbassare artificialmente i tassi d'interesse, creando denaro dal nulla nel processo, non può produrre ricchezza, può solo ridistribuirla dalle tue tasche a quelle dei clientes.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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venerdì 28 ottobre 2022

Implosione del credito: le conseguenze

 

 

di Alasdair Macleod

Vi è una crescente consapevolezza che il mondo affronterà, allo stesso tempo, una combinazione d'inflazione dei prezzi persistente e recessione. I fattori che alimentano entrambi si stanno visibilmente intensificando e quelli di noi esperti nel ciclo del credito bancario sono consapevoli che è la contrazione dei bilanci bancari che sta guidando la recessione, mentre è il continuo deprezzamento delle valute fiat che guida l'inflazione.

I neokeynesiani pensano che la posizione attuale sia contraddittoria, che gli attuali tassi d'inflazione dei prezzi scenderanno al loro obiettivo del 2% durante una recessione e che i tassi d'interesse possono quindi essere abbassati per stimolare l'attività economica.

La chiave per capire perché i prezzi continueranno a salire nonostante una recessione richiede una comprensione più completa del ruolo del credito in un'economia e di ciò che rappresenta. Il suo ruolo è molto più grande di quanto si pensi comunemente, vista la gigantesca mole di denaro fiat in circolazione. Tutta l'attività economica e la ricchezza sono credito. Questo articolo delinea i vari tipi di credito e come esso equivale alla nostra ricchezza collettiva.

Ci richiede anche di saper differenziare tra una valuta che è coperta dall'oro e una senza tale ancoraggio. La prima impone una disciplina di non intervento, mentre la seconda lo incoraggia. È tale intervento che alla fine porta le valute fiat e tutto il credito basato su di esse al collasso.


L'importanza del credito

Che le autorità monetarie non capiscano il credito potrebbe sembrare incredibile, ma evidenziato dalle loro azioni, è l'unica spiegazione per i loro errori. Oltre al credito non capiscono l'importanza del denaro, avendo bandito l'oro dal suo ruolo di ancoraggio del potere d'acquisto del credito. L'interesse di sostituire l'oro con una valuta scoperta, affinché gli stati ottenessero il beneficio di una svalutazione senza restrizioni, è ignorato o dimenticato dagli economisti e dai commentatori di oggi. Ignorando in primo luogo ciò che ha allontanato il dollaro dallo standard di Bretton Woods, l'establishment non può più distinguere tra credito e denaro fiat.

La svalutazione della valuta e del credito iniziò soprattutto negli anni '30, quando il dollaro fu riagganciato all'oro e svalutato da $20,67 l'oncia a $35 (solo che agli americani fu vietato di possederlo a qualsiasi prezzo). Da quel momento in poi, valuta e credito si espansero.

M3 degli Stati Uniti aveva raggiunto il picco di $55,2 miliardi nel 1929, scese a $41,52 miliardi nel 1933 prima di risalire a $692 miliardi quando lo standard Bretton Woods venne sospeso nel 1971. Questo è un multiplo di 12,6 volte mentre il dollaro era ancorato all'oro a $35 per oncia. Da allora l'espansione del credito è stata molto più violenta, quasi 32 volte, e abbiamo visto il prezzo dell'oro aumentare da $35 a $1725 attualmente. È una situazione meglio descritta come valuta dollaro e credito che perdono il 98% del loro potere d'acquisto rispetto al denaro reale.

Oggi siamo profondamente consapevoli che i prezzi di energia, cibo e beni di consumo stanno aumentando mentre le prospettive economiche si stanno deteriorando. Gli economisti definiscono la prima inflazione e la seconda recessione. Sebbene sia naturale credere che queste condizioni siano alimentate interamente da fattori esogeni, come interruzioni delle catene di approvvigionamento e aumento dei tassi d'interesse a livello globale, tale analisi è troppo semplicistica. La radice di tutti i problemi economici è la massiccia espansione del credito alimentata dagli stati che ha svalutato le varie valute fiat.

Questo è tacitamente ammesso da economisti e statistici che credevano che l'eccessiva espansione monetaria fosse un'azione una tantum per affrontare la crisi sanitaria e i problemi associati. Ma ora l'esitazione nei mercati è attribuibile alla crescente consapevolezza che è necessaria un'ulteriore espansione d valuta e credito per affrontare nuovi problemi. Gli stati stanno svalutando di nuovo le loro valute per consentire a privati ​​​​e imprese di far fronte all'aumento dei prezzi dell'energia, inutile dirlo conseguenza della precedente svalutazione.

Ho osservato sopra che la contrazione di M3 tra il 1929 e il 1933 è stranamente simile a quella che dobbiamo affrontare oggi. Meglio approfondire questo punto. Negli anni precedenti al ​​crollo di Wall Street (iniziato nel settembre del 1929) la FED aveva cominciato a intervenire sui mercati. Nel 1923 fu istituito il Federal Open Market Committee con Benjamin Strong, il governatore della FED, come presidente (il cambio di titolo da governatore a presidente fu apportato nella legge bancaria del 1935). Da quel momento in poi, la FED iniziò a condurre una politica monetaria.

Di conseguenza nel 1924 e nel 1927 la FED effettuò sostanziali acquisti sul mercato aperto per scongiurare le recessioni, i quali andarono a sopprimere i rendimenti obbligazionari e quindi i tassi d'interesse di mercato. I suoi interventi alimentarono in particolare la crescente speculazione nel mercato azionario, facilitata dall'espansione del credito bancario e dall'aumento della domanda di credito fornita a tassi d'interesse ridotti. Nel 1928 il FOMC si spaventò e invertì le sue politiche espansive e rialzando i tassi. L'anno successivo il mercato raggiunse il picco e lo sgonfiamento della bolla speculativa fece scendere il Dow Jones Industrial Index dell'89% fino alla metà del 1932.

Sebbene oggi ci siano differenze, la somiglianza con le attuali condizioni monetarie e di mercato è sorprendente. La principale differenza è che Strong credeva nel gold standard e guidava la politica del FOMC in quel contesto. Per la prima volta la FED intervenne nell'economia accumulando guai per la fine di quel decennio; oggi gli interventi del FOMC sono molto più pervasivi, con distorsioni simili nei mercati finanziari, ma senza un ancoraggio – l'oro – per garantire la fiducia nella valuta. Dobbiamo ancora realizzare appieno le conseguenze oggi, con il Dow Jones Industrial Index che finora ha perso solo il 21%.

La contrazione del credito bancario tra il 1929 e il 1933 è la caratteristica più importante di quel tempo. Il prosciugamento del credito per la speculazione nel mercato azionario fu senza dubbio ciò che alimentò il crollo di Wall Street, perché costrinse gli speculatori a vendere le loro azioni. Oltre alle proprietà fisiche, i prestiti bancari erano garantiti da azioni. Il calo dei loro valori accelerò il declino quando le banche liquidarono le garanzie che detenevano in asset finanziari, un punto notoriamente espresso dall'economista Irving Fisher. L'inizio di queste condizioni è evidente oggi nella contrazione del credito bancario per la speculazione azionaria, mostrata nel grafico seguente.

La psicologia dei mercati ci informa che la contrazione del credito dei prestiti a margine non è guidata da felici acquirenti, ma dal calo dei valori delle garanzie e della preclusione delle banche sulle posizioni. È un processo che ha ancora molta strada da fare.

Questa breve analisi del ruolo del credito bancario ne illustra l'importanza finanziaria ed economica. La sua contrazione nel 1929-1932 non solo indebolì i valori degli asset finanziari, ma fece anche precipitare l'economia agricola nella depressione. Si stima che circa 9.000 banche andarono in bancarotta, spazzando via $140 miliardi in depositi. Sul lato patrimoniale dei bilanci bancari, le vendite di fattorie e beni di piccole imprese non riuscirono a coprire i prestiti bancari, laciando i relativi proprietari nella miseria e nella disperazione. La lezione di oggi è che, nonostante tutte le normative volte a rendere sicure le banche, una grave contrazione del credito porterà a diffusi fallimenti bancari.

L'esperienza degli anni '30 ha generato due conclusioni molto diverse. Gli economisti Austriaci, essendo l'estensione più sofisticata dei teorici classici, hanno sottolineato che la depressione era il risultato dell'espansione del credito bancario negli anni '20, mentre una nuova generazione di economisti statalisti ha sostenuto l'opinione di Herbert Hoover e Franklin Roosevelt secondo cui il fallimento era a esclusivo appannaggio dei mercati e la soluzione era nelle mani dello stato. Entrambi i presidenti erano entusiasti interventisti.

L'intervento dello stato divenne il fondamento del keynesismo, mentre gli Austriaci furono ignorati. Tuttavia molti neo-Austriaci sostengono che il ciclo economico può essere eliminato se il ciclo del credito bancario venisse completamente rimosso. Se si vuole capire se questa linea d'azione sia davvero fattibile allora è necessaria una comprensione del credito nella sua forma più ampia. Il credito bancario è un piccolo sottoinsieme del credito complessivo, anche se importante.


La natura del credito nell'economia

Tutto si compra e si vende a credito. Legalmente, il denaro è solo l'oro, con l'argento e il rame in ruoli secondari. Sono stati cancellati dalla circolazione generale, quindi nessuna forma di denaro reale è coinvolta nelle transazioni oggi.

Le banconote emesse dalla banca centrale sono crediti, debiti a favore del portatore. Dai tempi in cui le banconote erano scambiabili con monete d'oro a discrezione del detentore, consideravamo le banconote come denaro, o più correttamente sostituti del denaro reale. E la maggior parte di noi lo fa ancora, ma in un mondo di valute scoperte, sono solo credito e non devono essere confuse con il denaro reale.

Sappiamo che oltre alle banconote anche i conti di deposito tenuti presso una banca sono credito, credito concesso dal depositante alla banca in cambio di un diritto d'azione contro la banca. La banca deve i soldi al depositante e, come sempre, l'altro lato del credito è il debito. In conformità con la contabilità in partita doppia, l'importo della valuta e del credito in qualsiasi Paese è la somma di tutti i debiti dovuti a ogni individuo e impresa in esso. Se non c'è debito, non c'è valuta. Debito è quindi sinonimo di ricchezza perché tutto il credito è ricchezza.

Il primo utilizzo del credito circolante è stato quello di rappresentare il denaro reale, cioè l'oro, in forma cartacea. Lo moltiplicò considerevolmente, prima sotto forma di banconote e poi come conti bancari scambiabili con banconote e oro. La convertibilità in oro per la popolazione terminò nella maggior parte delle nazioni dopo la prima guerra mondiale; continuò invece negli Stati Uniti fino al 1933. Da allora i depositi bancari sono stati convertibili solo in banconote e anche questo è stato limitato dalle norme antiriciclaggio e di elusione fiscale imposte dalle autorità di regolamentazione bancaria. In generale, però, i depositi bancari rimangono liberamente trasferibili in altri conti bancari.

Oggi conosciamo depositi bancari, banconote e gettoni metallici. Il totale di questi elementi costituisce le statistiche sull'offerta di denaro, così definita per ragioni storiche sebbene non sia coinvolto denaro reale. Ma come vedremo, M3 o M4 sono solo una piccola parte del credito totale in un'economia.

L'intera economia funziona ruota intorno al credito. Quando acquistate un biglietto ferroviario, un biglietto per il teatro o qualsiasi altra promessa prima della consegna di un servizio o di una merce, siete un creditore fino a quando il servizio non viene estinto o la merce non viene consegnata. Per legge, avete il diritto d'azione contro chi avete pagato anticipatamente per beni o servizi. E quando un commerciante vi fornisce un servizio, è vostro creditore finché non estinguete il debito nei suoi confronti. Ha un diritto d'azione contro di voi, il quale si estingue quando pagate quanto dovuto.

In ogni obbligazione o contratto la parte che ha il diritto di far eseguire l'obbligo è il creditore e la parte che ha il dovere di adempiere è il debitore. Un credito è il diritto di costringere una persona a pagare o fare qualcosa. Quindi grandi quantità di credito sono pagabili, non in qualsiasi sostanza materiale o denaro, ma in servizi personali.

Ci sono innumerevoli altri casi in cui le persone stipulano contratti per eseguire servizi. Questi contratti per la prestazione di servizi sono tanto obblighi quanto quelli di fornire sostanze materiali. Pertanto il credito può acquistare servizi esattamente allo stesso modo del denaro, della valuta o di un trasferimento da un deposito bancario a un altro. Il credito è un potere d'acquisto che può fornire tutto ciò che la valuta può fornire. Il credito è un diritto presente a un pagamento futuro e la sua vera funzione è di portare all'economia il valore presente dei profitti futuri.

Ogni aspetto delle nostre relazioni economiche e sociali con i nostri simili non si basa solo sul credito, ma è il credito stesso. E il credito, nella misura in cui è necessario misurarlo, si basa sul corso legale. Di conseguenza il valore di tutte le attività umane in un'economia moderna dipende interamente dalla fiducia nella valuta.

Come affermato sopra, esiste una chiara distinzione tra credito e denaro reale, ovvero oro e formalmente anche argento e rame. Tuttavia denaro reale e credito erano della stessa natura inizialmente, ciò che è cambiato è l'assenza del denaro. Il credito non è più ancorato al denaro reale ma alla valuta, una forma di credito ancora giudicata superiore al credito bancario. Possiamo quindi vedere che esiste una gerarchia del credito:

  1. Le banconote emesse da una banca centrale sono la forma di credito più alta, tramite le quali possono essere scambiate tutte le altre forme di credito. Come conseguenza dell'acquisto di obbligazioni da parte delle banche centrali negli ultimi anni, c'è stata un'espansione del credito a favore delle banche commerciali, registrate come riserve nei bilanci delle banche centrali. Queste riserve hanno lo stesso status di rischio delle banconote, ma non sono crediti in pubblica circolazione.
  2. Le cambiali, le cambiali commerciali e governative, le cambiali immobiliari e le finanze commerciali non legate alla proprietà stessa (come polizze di carico e warrant portuali) e altri strumenti negoziabili sono tutti crediti, classificati appena al di sotto delle passività della banca centrale. Sebbene siano sempre regolati tramite depositi bancari, sono spesso tra controparti non bancarie, quindi sono aggiuntivi al credito bancario.
  3. Il credito bancario è la forma più comune di credito circolante, classificandosi dietro le banconote ma superandole in numero di oltre dieci volte o considerevolmente di più in molte giurisdizioni. Oltre al rischio di credito della banca centrale, il credito bancario sopporta il rischio delle singole banche e un più ampio rischio sistemico. Inoltre c'è credito bancario non registrato creato dalle attività del sistema bancario ombra, che si stima che nelle economie finanziarizzate di oggi sia fino alla metà o anche di più.
  4. La controparte delle obbligazioni non bancarie che diventano esigibili nei termini in cui sono state concesse. Include tutte le transazioni finanziarie concordate per il regolamento futuro dal momento della negoziazione a un'ora futura specificata. Include anche i pagamenti anticipati, quando un intermediario prende il pagamento in acconto e deve un diritto di azione fino al completamento di una transazione e alla consegna della proprietà in un investimento.
  5. Oltre a margini e depositi pagati, derivati ​​sia nei mercati regolamentati che over-the-counter. Di seguito sono riportati ulteriori dettagli sul trattamento dei derivati.
  6. Possiamo anche includere la proprietà in tutti gli investimenti, finanziari e materiali, il cui possesso costituisce il diritto a un futuro flusso di reddito pagato a credito.
  7. Credito personale sotto forma di diritti d'azione in relazione all'acquisizione e alla cessione di beni e servizi che non vengono liquidati immediatamente. Le transazioni di credito personale sono di gran lunga la più grande quantità di credito non registrato, per lo più regolato tramite depositi bancari. Il livello del credito personale di un individuo è mostrato dalla disponibilità degli altri ad accettare pagamenti dilazionati per servizi e beni e gli obblighi personali sono spesso assolti in contanti o tramite baratto.

Per quanto riguarda le operazioni in derivati, esistono forme di credito non prontamente riconosciute come tali che si presentano in due forme: credito e obbligazioni di credito latente. Essendo impegni a fornire una merce o uno strumento finanziario a una data futura, i futures sono crediti, mentre le opzioni e i warrant sono crediti latenti essendo un diritto a un'azione, invece che un diritto d'azione. Forward e swap sono crediti, essendo impegni futuri da consegnare in totale.

Dividere le statistiche della Banca dei Regolamenti Internazionali in categorie di derivati ​​over the counter e regolamentati, permette di capire che il sistema finanziario ha generato $581.000 miliardi in più di credito e $104.000 miliardi di credito latente per un totale di $685.000 miliardi. Queste cifre sono raccolte da grandi dealer in tredici Paesi, con un'indagine triennale che ne copre di più. Pertanto l'elemento OTC ($541.000 miliardi di credito e $50.000 miliardi di credito latente) è incompleto e la cifra reale è leggermente maggiore. La capitalizzazione dei mercati azionari aggiunge altri $100.000 miliardi, essendo la proprietà dell'equity in un investimento azionario il diritto a un flusso di reddito futuro. Ciò si confronta con un debito mondiale di oltre $305.000 miliardi (Institute of International Finance, maggio 2022) e un PIL mondiale stimato a $96.300 miliardi (Statista, 2021). La proprietà in immobilizzazioni è allo stesso modo credito.

Pertanto è un errore pensare al credito semplicemente come composto da valuta e credito bancario. Queste due categorie sono semplicemente credito circolante, parte del credito totale che supera le decine di migliaia di miliardi. Tutto questo credito può essere misurato in valute fiat e dipende dalla loro stabilità. La perdita di stabilità di una valuta ha conseguenze considerevoli, non solo per i cambi o per la stabilità dei depositi bancari, ma indebolisce le basi stesse dell'esistenza umana.

Queste cifre astronomiche illustrano l'importanza fondamentale del credito per la società, ma suggeriscono anche gli effetti di vasta portata nelle variazioni del tasso d'interesse. Con l'aumento dei tassi d'interesse, i valori del debito diminuiscono e i valori dei derivati ​​cambiano, a vantaggio di alcune banche e a svantaggio di altre. Il valore presente dei potenziali flussi di reddito attualizzati da azioni e immobili ne risente negativamente, almeno inizialmente, perché i flussi di dividendi e gli affitti sono lenti ad aggiustarsi. Questi effetti sono, o dovrebbero essere, compresi dagli economisti, visto che sono ancora più estesi, spingendo verso il basso la ricchezza perché essa è credito e il credito è sinonimo di valori negoziabili di tutto il debito.


Le conseguenze della manipolazione dei tassi d'interesse

È un errore comune credere che i risultati economici possano essere gestiti attraverso la manipolazione artificiale dei tassi d'interesse. Dalla nostra analisi sul credito, diventa ovvio che quando le variazioni dei tassi d'interesse non sono fissate dai mercati ma guidate da commissioni stataliste, hanno un effetto profondo sulla nostra ricchezza collettiva. Con valuta e credito bancario che sono la punta di un iceberg molto più grande, le conseguenze della cattiva gestione dei tassi d'interesse sono di gran lunga maggiori di quanto registrato dalle statistiche ufficiali.

Ma le distorsioni stataliste imposte ai mercati del credito sono sempre di natura temporanea, essendo invertite quando alla fine si perde il controllo e i mercati riaffermano il loro giudizio. Di conseguenza, quando la soppressione dei tassi d'interesse alla fine fallisce, segue una crisi e viene rivelato il danno causato dal precedente intervento statalista.

È in questa luce che dobbiamo considerare la situazione odierna, che si presenta dopo decenni di tassi d'interesse artificialmente soppressi. Ciononostante non è corretto presumere che questo calo non sia stato per niente un trend di mercato: lo è stato, in parte, quando la sostituzione del denaro reale, ovvero l'oro, con il dollaro scoperto, ha visto rafforzare la domanda per quest'ultimo grazie al suo ruolo di valuta di riserva, alla sua egemonia e al suo ruolo dominante nel regolamento delle transazioni internazionali. Di conseguenza il dollaro ha mantenuto il suo valore più di quanto ci si sarebbe potuto aspettare.

L'espansione del debito, che è sinonimo di credito e quindi di ricchezza nazionale, è stata di gran lunga superiore ai numeri registrati nelle statistiche ufficiali, come tenta di mostrare l'elenco gerarchico di cui sopra. E ora che la tendenza al ribasso dei tassi d'interesse è terminata, la loro salita sta portando a una distruzione della ricchezza molto più ampia di quella che si riflette nell'aumento dei rendimenti obbligazionari e nel calo dei prezzi delle azioni. Che la tendenza all'aumento dei tassi d'interesse abbia ancora molta strada da fare è chiaro, data l'instabilità delle valute fiat che si riflette in un aumento inesorabile dei prezzi e il divario tra la preferenza temporale reale di chi le usa e il loro riflesso negli attuali tassi d'interesse soppressi artificialmente. Il valore del dollaro in termini di potere d'acquisto in queste circostanze deve essere il nostro obiettivo primario, perché il suo potere d'acquisto è conferito a tutto il credito in dollari e, attraverso la sua relazione di riserva con le altre principali valute fiat, anche a tutto il credito basato su di esse.

Le politiche sui tassi d'interesse ignorano l'effetto più ampio sul credito, ma dato che si è aperto il divario tra i tassi d'interesse delle banche centrali e dove forse dovrebbero essere, possiamo dire che la distruzione della ricchezza, essendo sinonimo di quantità di credito e valorizzata dai valori presenti dei flussi di reddito futuri, è appena iniziata. E come abbiamo ipotizzato, il credito mondiale supera le decine di migliaia di miliardi di dollari, quindi sottovalutarne la distruzione non è cosa da poco. In una profonda recessione, anche il merito di credito di tutti gli attori economici sarà messo in discussione, così che anche il credito personale in cambio di diritti d'azione.

Il credito bancario commerciale è destinato a seguire questa tendenza. Il mantenimento dei livelli di credito bancario è fondamentale per la sottoscrizione dei valori obbligazionari e di borsa. Tuttavia la liquidazione degli asset finanziari detenuti a livello ufficiale e ufficioso (sotto forma di garanzie) è solo la fase iniziale della contrazione del credito bancario. E man mano che le obbligazioni derivate vengono chiuse o giungono a maturazione, non verranno rinnovate. Le uniche eccezioni sono gl iasset liquidi, come i titoli di stato con scadenza a breve termine e i depositi di riserva presso le banche centrali, detenuti secondo la normativa bancaria di Basilea 3.

Dopo un prolungato periodo di declino, l'aumento dei tassi d'interesse ora minaccia la sopravvivenza delle società zombi e di tutti i piani aziendali basati sulla convinzione che i costi di finanziamento non sarebbero mai aumentati. Pertanto una seconda fase di contrazione del credito bancario rivolta ai settori non finanziari è già in corso, ma è destinata ad accelerare poiché i prestiti deteriorati minacciano di sopraffare le banche. Gli arretrati sul pagamento degli interessi ipotecari aumenteranno.

Sarà impossibile per le banche sottocapitalizzate sopravvivere intatte a queste condizioni. E poiché la coorte delle banche commerciali continua a contrarre i propri obblighi di credito, è inevitabile che ci saranno bancarotte capaci di minacciare addirittura l'intero sistema bancario. Le stesse banche centrali stanno scoprendo che le perdite sulle obbligazioni acquisite attraverso il quantitative easing hanno spinto i loro bilanci in un patrimonio netto negativo, una situazione in peggioramento poiché i rendimenti obbligazionari continuano a salire.

Con la manipolazione dei tassi d'interesse, principalmente costringendoli a livelli più bassi di quanto sarebbero stati altrimenti se impostati dai mercati, le banche centrali hanno inconsapevolmente creato le condizioni per una contrazione del credito mondiale su vasta scala. Ora sono a un bivio: o svolgono una delle loro funzioni primarie, ovvero garantire l'integrità del sistema finanziario, oppure cercano di assolvere un'altra funzione primaria, ovvero quella di prevenire un crollo del potere d'acquisto delle loro valute. O bianco, o nero.


Le conseguenze della rimozione della copertura aurea

Passiamo ora alle conseguenze della decisione più importante del secolo scorso presa dall'America come leader del mondo libero: l'abbandono del gold standard e l'introduzione del dollaro scoperto.

Durante il gold standard, le banche centrali erano chiamate ad agire come prestatori di ultima istanza se necessario per salvare il sistema bancario da una contrazione generale del credito. Finché c'era la credibilità del gold standard, le conseguenze non erano così devastanti. Infatti, oltre a preservare l'integrità del sistema bancario, né la politica monetaria né l'azione dello stato tentavano di gestire e intervenire nell'economia in generale.

In generale i crolli erano di breve durata poiché gli eccessi di credito venivano liquidati rapidamente e la stabilità tornava subito. L'ultima crisi del genere in America fu nel 1920, ma alla fine del 1921 era finita. Non era compito degli stati intervenire. Oggi, invece, ogni attività economica è regolata dagli stati e cercano di microgestire i risultati dei mercati.

Sebbene pochi di noi sembrino rendersene conto, la libera espressione degli individui che soddisfano i propri bisogni e desideri è pesantemente manomessa. E porzioni sempre più grandi del loro reddito vengono prelevate dalla tassazione e la loro ricchezza viene sottratta attraverso la svalutazione della valuta. In verità, l'ambiente economico non ha alcuna relazione con quello della dimenticata depressione americana del 1920, e più in particolare prima della prima guerra mondiale.

Oggi l'ancora monetaria dell'oro è assente e le valute fiat sono volatili nel loro potere d'acquisto. La differenza tra i due è chiaramente illustrata nel grafico seguente.

Il fattore comune è il petrolio greggio. Se prezzato in oro, dal 1950 il petrolio è stato notevolmente stabile; se prezzato in dollari, la variabilità è stata tutta della valuta piuttosto che nella merce. Tuttavia le convenzioni contabili incoraggiano i trader di petrolio greggio a pensare che la volatilità sia nel petrolio e non nella valuta.

Ciò ha importanti implicazioni su come dovremmo considerare un sistema creditizio ancorato a una valuta scoperta rispetto ad uno con una valuta coperta. Ci dice che dal 1950, e più in particolare dai primi anni Settanta, se ci fosse stato ancora un gold standard, il potere d'acquisto del dollaro sarebbe variato ma molto meno rispetto a quello come valuta scoperta.

C'è di più. Lo stesso grafico ci mostra che non solo il prezzo del petrolio in oro è stato meno volatile, ma misurato in dollari è aumentato di 33 volte, da $2,57 a $87. La stabilità del prezzo del petrolio in oro ci dice che è il dollaro ad aver perso potere d'acquisto, mentre il prezzo del petrolio è leggermente diminuito, non è aumentato 33 volte come indica il dollaro.

I critici di questa conclusione devono realizzare che l'oro è denaro e il dollaro no. Al massimo può essere un sostituto dell'oro ed essere scambiato con quest'ultimo a un prezzo fisso, anche in una forma annacquata come quella abbandonata dal presidente Nixon quando sospese l'accordo di Bretton Woods.

Il grafico successivo ci mostra come sono andate le quattro principali valute dall'inizio degli anni Settanta, indicizzate all'ultimo giorno del 1969.

Da quella data il dollaro ha perso quasi il 98% del suo potere d'acquisto, l'euro (calcolato prima del 2000) il 98,7%, la sterlina il 99,2% e lo yen il 94,8%. La maggior parte delle valute minori è andata considerevolmente peggio.

Chiaramente questo ha avuto importanti conseguenze per il credito: le valute stesse e i conti di deposito detenuti presso le banche, che sono i mezzi di circolazione che tutti utilizziamo per le proprie transazioni quotidiane. La maggior parte delle volte siamo felici di assecondare il mito secondo cui in qualsiasi transazione dovremmo considerare la valuta oggettivamente e gli articoli acquistati soggettivamente. In altre parole, possiamo concordare con un venditore che un dollaro è un dollaro e qualsiasi differenza di opinione sul prezzo si riflette interamente nell'articolo o nel servizio scambiato.

Ciò sarebbe certamente vero se la valuta fosse coperta, ma come mostrato nel grafico sopra, quando è scoperta quasi tutta la volatilità è nella valuta. Inoltre mantenere i saldi in valute scoperte è estremamente costoso nel tempo. La realtà della situazione non è compresa né dalla popolazione, né dalle divise estere, queste ultime totalmente assorbite dalle variazioni di valore tra valute scoperte, tutte in calo.

Ora dobbiamo considerare l'implicazione di questi risultati. La contrazione del credito bancario, iniziata solo di recente, si è finora evidenziata solo nella liquidazione di titoli finanziari. Data l'eccezionale leva finanziaria al culmine dell'attuale ciclo del credito bancario, con le banche giapponesi e dell'Eurozona a rilevanza sistemica globale (G-SIB) con rapporti tra bilancio e capitale proprio in media di oltre venti volte, la fase di contrazione si preannuncia estremamente acuta. In un gold standard, la scarsità di credito provoca inizialmente un aumento dei tassi d'interesse, accelerando la liquidazione degli investimenti impropri e la riallocazione del capitale verso imprese più solide. Il potere d'acquisto delle valute coperte aumenta, coerentemente con un calo dell'attività economica, prima di stabilizzarsi con la normalizzazione delle condizioni creditizie. Il grafico seguente mostra l'indice composito dei prezzi del Regno Unito e copre un secolo di gold coin standard nel Regno Unito (introdotto nel 1817), illustrando l'effetto sui prezzi del ciclo del credito bancario. Il livello generale dei prezzi ebbe qualche oscillazione, ma nel corso di quel secolo rimase sostanzialmente invariato. La volatilità diminuì drasticamente dopo il 1864, quando la Banca d'Inghilterra si unì al sistema di compensazione delle banche commerciali. Essendo l'unica a poter emettere banconote scambiabili in oro, ciò non solo rese la compensazione notevolmente più efficiente, ma l'effetto fu quello di legare più strettamente il credito bancario alla Banca d'Inghilterra.

La stabilità offerta da un simile assetto manca del tutto oggi. Nelle circostanze attuali le banche centrali affrontano la contrazione del credito bancario, che in un gold standard porta inizialmente a tassi d'interesse più elevati, cercando di sopprimere i tassi nel tentativo di evitare una recessione e salvare quindi la rete bancaria commerciale dal fallimento sistemico, oltre a sostenere i valori degli asset finanziari. Queste sono le responsabilità primarie e obbligatorie di una banca centrale.

Dopo decenni di calo artificiale dei tassi d'interesse, il deterioramento delle condizioni di credito è determinato da una nuova tendenza: aumento dei tassi d'interesse. Ai detentori di valute scoperte vengono attualmente offerti tassi di deposito ancora lontani da una compensazione per la perdita di potere d'acquisto, attualmente valutata intorno al 10% per i prezzi al consumo. Invece di valutare il possesso del credito sotto forma di depositi bancari, hanno tutti gli incentivi a eliminare il più possibile le loro perdite acquistando beni di cui potrebbero aver bisogno in futuro. All'inizio di questo processo i consumatori e le imprese diventano consapevoli che i prezzi salgono e ci sono pochi segni di un miglioramento della situazione. Questa è una descrizione corretta della posizione attuale.

Ad un certo punto ci sarà una crescente consapevolezza che non sono i prezzi a salire, ma  il potere d'acquisto della loro valuta scoperta a calare. Quando poi viene capita l'importanza dei grafici sopra, che il valore oggettivo è nelle merci e non nella valuta, una valuta scoperta è condannata.

Dobbiamo concludere la nostra disamina del credito affermando che una forma di denaro credibilmente legata a una commodity conserva generalmente il suo potere d'acquisto, nonostante le fluttuazioni del credito bancario. Senza tal collegamento, la valuta alla fine torna a zero. Dopo cinquant'uno anni senza alcun legame con una commodity, ci stiamo avvicinando rapidamente a un tale esito.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


lunedì 2 novembre 2020

La nuova Via della seta cinese è solo l'ennesima cattedrale nel deserto comunista

 

 

di Gary North

Il libero mercato ci dice cosa dovrebbe essere costruito e cosa non dovrebbe essere costruito.

Il sistema di profitti e perdite in un mercato libero direbbe agli oligarchi cinesi di non costruire ferrovie dalla Cina attraverso l'Asia colpita dalla povertà all'Europa orientale colpita dalla povertà.

Il governo cinese sta creando una linea ferroviaria che si estende dalla Cina attraverso l'Asia fino all'Europa orientale. Si chiama Belt and Road Initiative (BRI). Una volta completata, sarà un gigantesco sussidio statale alle merci cinesi esportate.


RON PAUL CONTRO SOVVENZIONI E DAZI ALL'ESPORTAZIONE

Ron Paul ha parlato di questo tipo di sussidio statale nel 1981. Sostituite "Cina" a "Francia" e capirete cosa sta facendo il governo cinese.

Le esportazioni sono utili economicamente solo quando sono redditizie. Altrimenti rappresentano una perdita netta.

Ma non abbiamo bisogno dei nostri sussidi perché altri Paesi hanno i loro? Se il governo francese desidera impoverire i propri cittadini per inviarci prodotti a buon mercato, perché dovremmo impoverire anche i nostri?

https://mises.org/library/case-free-trade

Ciò significa che le esportazioni sovvenzionate dallo stato di beni prodotti in Cina riducono necessariamente la gamma di scelte per i consumatori cinesi. I comunisti cinesi che gestiscono la Cina non lo capiscono. O forse lo capiscono, ma vogliono usare la BRI per stabilire un'influenza politica nelle nazioni straniere. A loro non importa che le loro politiche riducano la ricchezza dei cittadini cinesi. "Non è un nostro problema".


IL PRESIDENTE XI

Il presidente Xi ha annunciato questa iniziativa nel 2013. È ancora per lo più sulla carta. Non sappiamo ancora che aspetto abbia la mappa ferroviaria. È principalmente retorica politica. Un articolo pubblicato sul sito web del Council on Foreign Relations riassume la situazione:

Il presidente Xi ha annunciato l'iniziativa durante le visite ufficiali in Kazakistan e Indonesia nel 2013. Il piano era duplice: la nuova Via della seta via terra e la nuova Via della seta marittima. I due sono stati inizialmente definiti come One Belt, One Road Initiative, ma alla fine sono diventati Belt and Road Initiative.

La visione di Xi includeva la creazione di una vasta rete di ferrovie, oleodotti energetici, autostrade e passaggi di confine semplificati, sia verso ovest, attraverso le montuose repubbliche ex-sovietiche, sia verso sud, verso Pakistan, India e il resto del sud-est asiatico. 

Il governo cinese ha presumibilmente speso $200 miliardi negli ultimi sette anni. Sono spiccioli, visto che l'economia cinese è stimata a $14.000 miliardi all'anno. Quindi questa è principalmente retorica politica. C'è poca sostanza economica e qualunque sia, è denaro sprecato.

La BRI non è la via per la prosperità: è il modo per ridurre la ricchezza dei cittadini cinesi. Questo è l'ennesimo esempio di mercantilismo. È l'ennesimo esempio di denaro confiscato alla popolazione che viene utilizzato per sovvenzionare il settore delle esportazioni. Adam Smith confutò questa strategia economica nel 1776 in La Ricchezza delle Nazioni. La sua analisi economica era accurata allora e lo è altrettanto oggi.


MATTHEW EHRET

Parliamo adesso di un non economista canadese di nome Matthew J. L. Ehret. È un sostenitore del cosiddetto "sistema americano", il programma mercantilistico di Alexander Hamilton, Henry Clay e Abraham Lincoln. È un greenbacker: loda l'abolizione da parte di Lincoln del dollaro coperto dall'oro e la successiva emissione di centinaia di milioni di dollari in moneta cartacea: i greenback. (Per una critica all'economia greenback, leggiete il libro, Gertrude Coogan's Bluff, pubblicato dal Mises Institute.)

È tra le cheerleader più entusiaste in Occidente per la Belt and Road Initiative. Pensa che sia un'idea magnifica. È convinto che i sussidi dei contribuenti cinesi ai governi impoveriti in Asia e Africa porteranno ad un'enorme ricchezza per la Cina. In altre parole, è un mercantilista. Non crede ad Adam Smith, Ludwig von Mises o qualsiasi altro difensore del libero mercato e dello stato minimo. Crede invece nello stato preponderante, nei grandi sussidi e nei grandi progetti visibili. In altre parole, commette quello che Frederic Bastiat chiamava l'errore di ciò che non si vede. Questo errore è l'essenza della cattiva economia, come scrisse Henry Hazlitt nel 1946 nel suo libro classico, Economia in Una Lezione.

In un articolo pubblicato su Strategic Culture, inizia con un errore analitico: descrive il commercio internazionale moderno come un gioco a somma zero, un gioco progettato in modo che i vincitori traggano profitto a scapito dei perdenti. Ludwig von Mises descrisse questo errore analitico come il Dogma di Montaigne, dal nome del saggista francese del XVI secolo Michele de Montaigne. All'inizio del capitolo XXIV dell'Azione Umana (Yale University Press, 1949) Mises ha scritto:

Tra gli scrittori moderni Montaigne fu il primo a riaffermarlo; possiamo quindi chiamarlo il Dogma di Montaigne. Era la quintessenza delle dottrine del mercantilismo, vecchio e nuovo. È alla base dell'insegnamento delle dottrine moderne secondo cui prevale, nel quadro di un'economia di mercato, un conflitto inconciliabile tra gli interessi delle varie classi sociali all'interno di una nazione e tra gli interessi di qualsiasi nazione e quelli di tutte le altre.

Al contrario, Ehret scrive:

È una tragedia della nostra epoca che la società sia stata rinchiusa in un sistema operativo a somma zero per così tanto tempo che molte persone che vivono in occidente non possono nemmeno immaginare un ordine mondiale progettato in nessun altro modo [...] anche se tal sistema alla fine non può far altro che uccidere tutti quelli che lo sostengono.

Questa affermazione è troppo cinica?

Non solo è troppo cinica, è analiticamente sbagliata.

Poi addirittura fa di peggio.

Vedete, questa tensione richiesta dai padroni del mondo di oggi è generata da tassi di scarsità crescenti (cibo, carburante, risorse, spazio, ecc.). Poiché questa scarsità aumenta a causa dell'aumento della popolazione, ne consegue naturalmente che guerre, carestie e altri conflitti aumenteranno in tutte le categorie (etniche, religiose, linguistiche, di genere, razziali, ecc.).

Non ci sono padroni del mondo. Ci sono solo portavoce del Nuovo Ordine Mondiale con le loro pretese.

Non esiste un governo civile internazionale. Al contrario, c'è stata una crescente economia di libero mercato. Negli ultimi quattro decenni ha prodotto enormi aumenti di ricchezza su una scala senza precedenti, soprattutto nel Terzo Mondo. Se volete una prova di ciò, guardate uno dei meravigliosi TED talk di Hans Rosling. Vi consiglio questo del 2006. Poi guardate il seguente video.

Ehret poi cita il principe Filippo. L'anno? Il 1981. Questo dovrebbe persuaderci.

Mettendo in mostra questa brutta filosofia misantropica durante un'intervista del 21 dicembre 1981 su People, il principe Filippo ha descritto la necessità di ridurre la popolazione mondiale affermando:

"Saremo in un grave disastro se non sarà frenata, non solo per il mondo naturale, ma per il mondo umano. Più persone ci sono, più risorse consumeranno, più inquinamento creeranno, più combattimenti faranno. Non abbiamo alternative. Se non è controllata volontariamente, sarà controllata involontariamente da un aumento di malattie, fame e guerra".

Ciò indica quante poche prove ha Ehret per la sua tesi presumibilmente dimostrata. Affidarsi al principe Filippo come analista economico è un errore. Il principe Filippo si sbagliava 39 anni fa ed Ehret si sbaglia adesso.

Ehret è un grande devoto di Franklin Delano Roosevelt e del suo vicepresidente socialista, Henry A. Wallace.

Quando un tale sistema viene imposto ad un mondo in possesso di armi atomiche, come è avvenuto in seguito alla morte di FDR e al sabotaggio della sua grande visione anticoloniale, il prevedibile aumento dei tassi di conflitto, fame e ignoranza può solo estendersi ad una guerra mondiale se le superpotenze nucleari scegliessero di disobbedire ai limiti e alle "norme" di questo gioco in qualsiasi momento.

Ho cliccato sul collegamento evidenziato. È una conferenza di un'ora di Ehret che elogia la visione postcoloniale di Roosevelt e Wallace. Inutile dirlo, quest'ultimo era davvero un socialista. La conferenza di Ehret ha ottenuto un totale di 2000 visualizzazioni. Aveva circa sei persone tra il pubblico, che tra le altre cose continuavano ad interromperlo. Non ci viene detto sullo schermo chi sia l'autore. Il video è stato prodotto dalla Rising Tide Foundation, gestita dallo stesso Ehret. Questo non è ciò che possiamo definire documentazione persuasiva.

Wallace era così di sinistra che quando si candidò alla presidenza nel 1948 con un quarto partito, il Partito Comunista lo appoggiò. Quell'anno il Partito Comunista non candidò nessuno alla Presidenza. Non ne aveva bisogno infatti.

Ehret nel suo discorso ha elogiato l'alleanza congiunta tra Xi e Putin (37:30). Sostiene che la rivoluzione della "Repubblica di Cina" (Cina comunista) è stata modellata sulla rivoluzione di Lincoln (41:18). Sostiene che la BRI di Xi è modellata sul "sistema americano" di Lincoln (41:22). "È tutto Lincoln". Certo che lo è.

 

LA BRI

Ehret è un grande sostenitore della BRI cinese. Nel 2019 ha scritto "How the 'Real' America Is in Harmony With the Belt and Road Initiative":

Queste nuove regole proposte da Xi Jinping ed espresse dalle pratiche economiche/politiche della BRI sono esattamente ciò per cui hanno combattuto i migliori patrioti americani, e così la domanda diventa: l'America finalizzerà l'intenzione della Rivoluzione americana con la Nuova Via della Seta o no?

Ho un dottorato di ricerca in storia americana. La mia specialità è l'America coloniale. Posso affermare con sicurezza che la BRI del presidente Xi non ha nulla a che fare con la rivoluzione americana. (Alexander Hamilton poteva approvare e infatti'organizzazione di Ehret è pro-Hamilton.)

Ehret elogia una mezza dozzina di progetti BRI. Quindi conclude:

Nel complesso, lo spirito della crescente Nuova Via della Seta si sta rapidamente spostando da una semplice rotta commerciale est-sud verso un programma globale che si estende in tutta l'Africa, il Medio Oriente, l'Alto Artico e all'America Latina. Sebbene questo programma sia guidato da una visione del passato e del futuro più lunga di quanto la maggior parte degli occidentali si renda conto, sta rapidamente diventando evidente che è l'unica strada verso un futuro in cui vale la pena vivere.

Nel maggio 2019 ho fatto del mio meglio per smontare le assurdità della BRI. Stavo specificatamente rispondendo ad un articolo di Ehret. Potete leggere la mia analisi qui: https://www.garynorth.com/public/19473.cfm

Conclude il suo articolo con questa sviolinata per gli oligarchi comunisti della Cina.

Mentre la Cina si è impegnata nell'idea illuminata che la società umana è più di una "somma di parti", i Guerrieri Freddi dell'Occidente hanno scelto di aggrapparsi a nozioni obsolete della natura umana: viviamo in un mondo di "tutti contro tutti". Queste nozioni obsolete si basano sull'idea bestiale che la nostra specie è destinata a combattere per rendimenti decrescenti in una lotta per la sopravvivenza, dove solo una piccola élite tecnocratica di padroni che si definiscono "alfa" controllano le leve di produzione e consumo.
Quindi i comunisti visionari che gestiscono la Cina sono illuminati e non esiste un libero mercato in Occidente, dominato invece dalla malvagia filosofia "tutti contro tutti". Pertanto "tutti devono acclamare il presidente Xi, maestro dell'illuminazione".

Il mese scorso gli oligarchi comunisti hanno annunciato una ristrutturazione dell'economia. Ridurranno le forze di mercato.

Il presidente cinese Xi Jinping e il Comitato Centrale del Partito Comunista hanno delineato un piano per una "nuova era" in cui il partito avrà un maggiore controllo sugli affari privati ​​in Cina.

Il piano è stato dettagliato in una dichiarazione di 5.000 parole ed a tutte le regioni e i dipartimenti del Paese è stato detto di seguire le nuove linee guida.

Questa era la notizia principale di Evening News su CCCTV, dato che il presidente aveva dettato "istruzioni importanti".

Aveva un titolo prolisso: "Opinioni sul rafforzamento del lavoro nell'economia privata per una nuova era".

L'obiettivo finale è che il partito abbia la leadership ideologica sull'impresa privata.

La dichiarazione cerca di migliorare il controllo del PCC sulle imprese private e sugli imprenditori attraverso lo United Front Work "per focalizzare meglio la saggezza e il rafforzamento degli imprenditori privati ​​sull'obiettivo e sulla missione di realizzare il grande ringiovanimento della nazione cinese".

Xi sta acquisendo il controllo della nazione come mai prima d'ora, riporta il Los Angeles Times.

Nessun leader cinese dai tempi di Mao ha detenuto tanta autorità come sta accadendo con Xi. Ma non è Mao 2.0. Un "disciplinatore", non un rivoluzionario, Xi è guidato da un bisogno di controllo. È un legalista nella tradizione di Han Feizi, il filosofo che insegnò al primo imperatore cinese, Qin Shi Huang, che le persone sono volubili ed egoiste e devono essere mantenute in riga attraverso la legge e la punizione. Nazionalista etnico, Xi ha una visione della rinascita cinese che attinge agli imperi passati. Parla in termini marxisti di lotta di classe e usa tattiche maoiste, come l'autocritica e la rettifica, ma il suo marchio di comunismo promuove anche Confucio e il commercio elettronico.

Il presidente cinese si considera un salvatore, destinato a guidare il Paese verso una "nuova era" di grandezza, spinta dalla crescente prosperità e devozione politica.

Come potete immaginare, non direi l'ora a Ehret, per non parlare dell'accesso al mio sito web. Criticare la politica estera americana non significa scrivere tre pagine di sviolinate per il mercantilismo cinese poiché presumibilmente superiore al libero mercato occidentale.

 

CONCLUSIONE

Il mercantilismo è cattiva economia. Era cattiva economia nel XVI secolo, XVII, XVIII e XIX secolo. Oggi è ancora cattiva economia. È l'economia di Montaigne, Hamilton, Clay, Lincoln, il senatore Smoot e il membro del Congresso Hawley.

L'iniziativa cinese Belt and Road è uno spreco economico che fa e farà perdere soldi. È l'ennesimo esempio di cecità burocratica. Sovvenziona le esportazioni a scapito dei consumatori cinesi, nonostante lo si definisca un vantaggio per i la popolazione cinese. In realtà è un sistema vittoria-perdita. La BRI è un classico gioco a somma zero. Vincono gli oligarchi vincono (potere) e gli stranieri sovvenzionati. Il popolo cinese perde.

È ottimo per i consumatori lungo le linee ferroviarie ed i porti, visto che ottengono sussidi a spese dei consumatori cinesi.

Il mercantilismo è un accordo a somma zero. Il libero mercato no.

Ron Paul aveva ragione nel 1981: la risposta non sono dazi sulle merci cinesi, ma il libero scambio. La risposta è la libertà economica.

 

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


venerdì 22 marzo 2019

Il ritorno ad un gold exchange standard





di Alasdair Macleod


Questo articolo fa capire che il ritorno ad un gold standard è l'unico modo in cui le nazioni possono contenere il costo del servizio del debito, dato che l'alternativa è rappresentata da politiche inflazionistiche che possono solo portare a tassi d'interesse molto più alti e alla distruzione della valuta. L'argomento è all'ordine del giorno, dato l'autolesionismo delle politiche economiche e geopolitiche americane che stanno già portando l'America verso una crisi. Nel frattempo si sono avverati i timori americani su una dominazione asiatica per quanto riguarda i risultati economici, monetari e politici globali. L'imminente crisi del credito rischia di uccidere il modello di welfare state occidentale, distruggendo le sue valute fiat, mentre la Cina, la Russia ed i loro alleati asiatici hanno i mezzi per prosperare.



La fragilità delle finanze statali

Sono convinto che le politiche monetarie sconsiderate finiranno per distruggere le valute fiat. La distruzione verrà dalle persone comuni, costrette dalla legge ad usare il denaro dello stato per regolare le loro transazioni quotidiane. Le persone comuni alla fine comprenderanno la frode dell'inflazione monetaria e scarteranno il mezzo di scambio dello stato, giudicandolo per quello che è: intrinsecamente privo di valore.

È una cosa che alla fine accade sempre. Ciò è stato dimostrato dall'esperienza e dovrebbe essere incontrovertibile. Per chi emette la valuta, il rischio che ciò accada aumenta quando i mercati del credito si destabilizzano e la fiducia nel full faith and credit, l'unico sostegno di una moneta a corso legale, inizia ad essere messa in discussione da coloro che la utilizzano dagli stranieri, o da entrambi. E quando accade, la valuta fiat inizia a perdere rapidamente il potere d'acquisto e l'intera struttura dei tassi d'interesse sale più in alto.

Le finanze dello stato si ritrovano poi nei guai, perché a quel punto avrà accumulato una combinazione letale di debito non rimborsabile e passività. Oggi, la maggior parte degli stati, compresi gli Stati Uniti, sono già intrappolati in questa trappola del debito, solo che la popolazione deve ancora rendersi conto delle conseguenze. La difficoltà per quasi tutti gli stati è il deterioramento delle loro finanze che alla fine spazzerà via le loro valute, a meno che non trovino una soluzione.

C'è una soluzione che, se presa, consentirà allo stato di sopravvivere. Potrebbe essere modellata sulla soluzione presentata da Steve Hanke (della John Hopkins University) di un cosiddetto comitato valutario, cosa che se strettamente osservata rimuoverà la capacità dello stato di creare denaro dal nulla. Egli suggerisce questa soluzione per il Venezuela e simili, affinché colleghino al dollaro la loro valuta. Ma qui stiamo valutando la possibilità di stabilizzare il dollaro stesso e tutte le altre valute ad esso collegate. Il comitato valutario in questo caso può essere solo collegato all'oro, che è sempre stato il denaro scelto dal mercato. In passato questa era la base di un gold exchange standard.

Il comitato valutario del professor Hanke è un sistema basato su regole progettate per ottenere la stessa cosa. Una volta che il sistema è in vigore, ogni unità monetaria messa successivamente in circolazione dall'autorità monetaria deve essere fisicamente coperta da un peso definito di lingotti d'oro. Questo era il metodo del gold exchange standard adottato dalla Banca d'Inghilterra secondo i termini del Bank Charter Act del 1844. Un comitato valutario moderno, composto da una valuta digitale, funzionerebbe allo stesso modo.

Un comitato valutario non è il miglior meccanismo attraverso il quale la valuta può essere resa scambiabile con l'oro. La sua debolezza è che si basa sullo stato che adempie ai suoi obblighi, quindi sarebbe meglio usare direttamente l'oro, sia in forma fisica che digitale. L'America ha rinnegato il suo gold exchange standard nel 1933/34, quando vietò per la prima volta la proprietà dell'oro e poi svalutò il dollaro. Quello era semplicemente un furto dello stato ai danni dei suoi cittadini. Pertanto devono essere presenti altre misure di salvaguardia per un gold exchange standard.

Un ritorno ad un gold exchange standard credibile porrà un limite ai tassi d'interesse e quindi ai costi dell'indebitamento pubblico. Invece di tassi nominali del 10%, del 20% e oltre, un gold exchange standard probabilmente ridurrà i tassi a lungo termine dell'indebitamento pubblico in un intervallo compreso tra il 2 e il 5%. Permetterà anche di progredire a quelle aziende con piani d'investimento fattibili. Non solo è una soluzione ovvia, ma è simile a quella adottata dal Regno Unito in seguito alle guerre napoleoniche.

Nel 1815 la Gran Bretagna aveva livelli d'indebitamento pubblico maggiori di quelli di tutte le nazioni avanzate (in rapporto alle dimensioni della sua economia), con la sola eccezione del Giappone. Introdusse la sovrana d'oro nel 1816, composta da 0,2354 once d'oro, come moneta circolante con un valore nominale di una libbra. Nei nove decenni seguenti, non solo abbassò il livello del suo debito pubblico da oltre il 200% del PIL a circa il 30%, ma la sua economia divenne la più avanzata e ricca al mondo. Ciò venne ottenuto col sound money, il cui potere d'acquisto aumentò in modo significativo, mentre migliorava la qualità della vita per tutti. Una sovrana era sempre una libbra, solo che ne comprava molte di più.

Le persone comuni erano incoraggiate a lavorare, spendere e risparmiare. Aspiravano a migliorare le loro famiglie. La stragrande maggioranza ci riuscì e per quei pochi sfortunati che finirono nel dimenticatoio, vennero istituite istituzioni filantropiche da filantropi di successo affinché fornissero alloggio ed occupazione. Sostenerli non è mai stata la funzione dello stato. Sarebbe troppo pretendere che fosse un mondo perfetto, o addirittura che tutti si comportassero bene, ma la differenza tra l'economia laissez-faire di successo in Gran Bretagna (con i suoi piccoli difetti) ed il socialismo burocratico che abbiamo oggi è decisamente eclatante.

La chiave sta nella creazione e nella conservazione della ricchezza personale, in contrasto con la redistribuzione socialista e la distruzione della ricchezza, la quale ha costantemente indebolito le economie un tempo di successo. Il futuro sta formando un collasso inflazionistico per tutti gli stati occidentali e il modo in cui accadrà è descritto più dettagliatamente nella sezione successiva. Per i politici preveggenti crea l'opportunità di uscire dal socialismo, perché la maggioranza silenziosa, che vuole solo la stabilità commerciale piuttosto che i sussidi statali, sosterrà un allontanamento dal socialismo distruttivo. Non è un compito semplice, perché tutto i consigli che un politico riceve oggi sono basati sul credo dell'inflazione e degli imperativi socialisti.



Perché e come si verificherà un crollo inflazionistico

I monetaristi sono pienamente consapevoli che se uno stato aumenta la quantità di moneta in circolazione, il suo potere d'acquisto diminuisce. La loro teoria si basa sui giorni in cui l'oro era denaro e descrive l'effetto delle importazioni/esportazioni di oro monetario sul livello generale dei prezzi.

I monetaristi puri presumono che ciò sia fondamentalmente vero per le valute fiat scoperte, ma c'è una differenza fondamentale: quando l'oro viene utilizzato come denaro per il settlement nel commercio transfrontaliero, si verifica un arbitraggio che corregge i differenziali di prezzo. Quando i prezzi sono generalmente bassi in un Paese, esso potrà vendere merci e beni in altri Paesi dove i prezzi sono più alti. L'oro fluisce quindi laddove i prezzi sono più bassi, bilanciando i prezzi tra i vari Paesi. Con le valute fiat scoperte, questo non accade.

Le valute fiat, guadagnate attraverso il commercio transfrontaliero, sono solitamente vendute nelle borse estere; di conseguenza il fattore determinante nei flussi commerciali non è più un arbitraggio basato su una forma di denaro comune. Il legame tra denaro e commercio è scomparso; e il fatto che gli stranieri mantengano o vendano la valuta guadagnata dalle esportazioni, dipende in gran parte dalla loro fiducia in essa. È una questione di speculazione, non di commercio.

Coloro che utilizzano una valuta emessa dallo stato sono separati da questi problemi, perché le valute estere non circolano sul mercato interno di una nazione. Invece di avere una forma di moneta accettata al di là dei confini nazionali, come per l'oro in passato, non esiste altro valore se non l'uso domestico. Per questo motivo il potere d'acquisto di una valuta fiat diventa una questione di fiducia, ed è tale fiducia che rischia di essere indebolita in una crisi del credito. Quanto meno uno stato è affidabile, tanto più rapidamente una valuta è a rischio di declino.

Questo è il motivo per cui il monetarismo, che era basato sull'oro come moneta onnipresente, non è più l'unico fattore determinante i valori delle valute. È vero che un aumento della quantità di moneta circolante svaluta lo stock esistente, ma se la popolazione nel suo complesso è pronta ad aumentare la sua preferenza per il denaro, solitamente espressa come un rapporto di risparmio, non ci sarà alcun effetto negativo sul suo potere d'acquisto.

Con le valute fiat entriamo in un mondo in cui le statistiche riflettono la quantità di denaro e mai la fiducia che le persone hanno in esse. Inoltre le statistiche possono dirvi tutto e niente, ma mai la verità. È possibile che un'economia crolli, ma dal punto di vista statistico sembra in buona salute come illustra il seguente esempio.

Immaginate per un momento che al tempo della Repubblica di Weimar esistessero gli statistici moderni ed i loro metodi. Le finanze pubbliche erano coperte per il 10% dalle tasse e per il 90% dall'inflazione monetaria. Era un governo le cui finanze erano gestite secondo le linee raccomandate dalla MMT di oggi.

Non vi è dubbio che un livello di tassazione basso fosse un incoraggiamento per le imprese e consentisse la ridistribuzione dei guadagni per gli investimenti. Un tasso di cambio in calo genera utili extra anche per le attività nel settore dell'export. I tassi d'interesse erano allettanti rispetto al tasso di inflazione dei prezzi e l'economia, dal punto di vista statistico, si stava espandendo rapidamente.

Questo era certamente vero quando misurato dal PIL nominale, la misura di base dell'attività economica di oggi. I prezzi ufficiali, che sono sempre gli ultimi raccolti e indicizzati, ritardano nel riportare la svalutazione monetaria di almeno un mese, forse due o anche tre. A questo dobbiamo anche aggiungerci che gli stati hanno sempre sottostimato l'inflazione dei prezzi, che è la conseguenza naturale di una precedente svalutazione monetaria. Pertanto gli economisti di oggi, anche dopo l'applicazione di un deflatore ufficiale dei prezzi al PIL nominale, avrebbero giudicato come straordinaria la crescita del PIL "reale" in Germania tra il 1918 e l'inizio del 1923.

È interessante notare che nel 2007 Joseph Stiglitz e una schiera di economisti e politici di sinistra pensavano che le politiche socialiste di Hugo Chavez avessero successo, poiché le statistiche suggerivano un'interpretazione simile per l'economia del Venezuela. Tuttavia, invece di considerare la Germania in boom, nel 1920 gli economisti (di tradizione classica ed Austriaca) la consideravano per quello che era. Persino Keynes lo scrisse nel suo Trattato sulla riforma monetaria, pubblicato casualmente alla fine del 1923 quando il papiermark alla fine crollò.

L'inflazione della Germania potrebbe essere stata un successo statistico, ma nascose la distruzione della ricchezza attraverso la svalutazione monetaria. Come disse Lenin: "Il modo per schiacciare la borghesia è di abbatterla tra le macine della tassazione e dell'inflazione".

In Germania i finanziamenti inflazionistici iniziarono prima della prima guerra mondiale per finanziare la corsa agli armamenti. Allo scoppio della guerra, la convertibilità dell'oro fu sospesa e il papiermark scoperto iniziò la sua deriva inflazionistica. La fonte principale del finanziamento pubblico era l'emissione di pezzi di carta senza valore e la loro circolazione come valuta a corso legale.

Questo trucco funzionò fino al maggio del 1923. A quel punto il potere d'acquisto del marco era calato costantemente ad un ritmo relativamente regolare. Ci vollero solo sette mesi affinché perdesse tutto il suo potere d'acquisto; lì la popolazione capì ciò che stava accadendo ed era disposta a scambiare i loro marchi per qualsiasi cosa. Era il katastrophenhausse, o crack-up boom, la fine di una valuta statale scoperta.

È il pattern presente in tutti i crolli di una valuta fiat, che, oltre alle valute esistenti oggi, si è ripetuto in tutta la storia del commercio post-baratto, senza alcuna eccezione nota. È il percorso lungo il quale viaggiano oggi il dollaro e le altre valute cartacee. Ora che stiamo entrando in un rallentamento statistico nella maggior parte delle economie mondiali, il finanziamento in stile Weimar è destinato a tornare al centro della scena. Il destino delle valute fiat, a meno che non sia evitato in qualche modo, sarà lo stesso.

La lezione di Weimar e dell'inflazione monetaria di oggi è che il periodo in cui la popolazione capisce l'inganno può essere prolungato: in Germania era il 1914-1923, seguito da un rapido crollo di sette mesi; oggi è dal 1971 che questa storia va avanti, ma il crollo potrebbe essere rapido come quello della Germania tra il maggio ed il novembre 1923.

Senza dubbio vedremo aumentare l'inflazione dei prezzi, ma tale statistica continuerà ad essere soppressa. Con il divario tra l'accelerazione dell'inflazione monetaria e il tasso ufficiale dell'inflazione dei prezzi, per un breve periodo abbiamo visto una ripresa statistica del PIL che dodici anni fa ha indotto Stiglitz e altri ad applaudire l'economia del Venezuela.



Un gold standard da solo non è sufficiente

Un grave problema per gli stati quando l'inflazione dei prezzi inizia a salire è il costo del prestito, perché i mercati, consci del declino del potere d'acquisto della moneta, spingeranno i tassi d'interesse più in alto, nonostante i tentativi ufficiali di sopprimerli. Finora il problema è stato coperto con successo dalle banche centrali che manipolano i mercati del debito pubblico e dagli statistici che mascherano il tasso reale dell'inflazione dei prezzi. In futuro gli sforzi per mantenere il controllo sulla realtà si intensificheranno e alla luce di un'altra ondata di svalutazione monetaria, è lecito domandarsi se i mercati consentiranno il proseguimento di questa frode. Altrimenti il potere d'acquisto delle valute fiat sarà visibilmente indebolito dall'erosione della fiducia della popolazione.

Non possiamo conoscere questo risultato fino a quando non sarà visibile. La crisi del credito del 2008 ha portato ad un'esplosione globale della quantità di denaro, in quanto le banche centrali hanno lavorato in tandem per salvare le grandi banche commerciali e l'intero mondo finanziario. Una seconda svalutazione monetaria coordinata a livello globale sta appena iniziando, in particolare in Cina. Un'ipotesi realistica è che questa volta il potere d'acquisto delle valute fiat sarà vittima di una grave overdose monetaria.

Stando così le cose, è inevitabile un aggiustamento al rialzo dei tassi d'interesse nominali imposto dai mercati. Il finanziamento pubblico diventa apertamente inflazionistico, imbarcandosi in un moderno equivalente del papiermark. In quale altro modo descrivereste un quantitative easing in accelerazione?

Una perdita di fiducia nelle valute fiat si riflette sempre nei prezzi dell'oro e dell'argento, che a tal punto dovrebbero essere molto più alti. Le criptovalute potrebbero aggravare il problema del denaro fiat diventando un'alternativa per quelle persone che non si accontentano più di detenere liquidità in depositi bancari.

Gli stati e le loro banche centrali saranno ad un bivio. Una direzione verso la stabilità monetaria è dura, ma porta ad un posto migliore. L'altra verso l'accelerazione della svalutazione monetaria è più agevole, ma porta al precipizio della distruzione monetaria.

Quale strada prenderà il vostro governo?

I governi occidentali sono mal equipaggiati per prendere questa decisione. Ci sono alcune persone nell'establishment politico che potrebbero capire la scelta, ma dovranno deliberatamente invertire la politica di governo dal socialismo e dalla regolamentazione dello stato al libero mercato e al sound money. Si ritroveranno a combattere l'establishment economico neo-keynesiano, gli inflazionisti che formano la stragrande maggioranza di esperti e consulenti. Questi neo-keynesiani popolano le banche centrali ed i dipartimenti del Tesoro dei vari stati del mondo. I ministri delle finanze ed i segretari di stato dovranno ridurre le loro basi di potere, il che va contro le loro ambizioni personali e gli istinti politici.

Ci vorrà una straordinaria prova di leadership per avere successo.

A favore di un coraggioso statista, ci saranno gli istinti del libero mercato della maggioranza silenziosa. È solo nei momenti di crisi che uno statista può radunare questo sostegno. In un contesto diverso, viene in mente Churchill nel 1940. La popolazione non conoscerà la soluzione, ma con la giusta direzione può essere guidata sulla via della salvezza economica e monetaria. La valuta dovrà essere stabilizzata rendendola convertibile in lingotti d'oro e la spesa pubblica dovrà essere ridotta, fino ad un quarto o un terzo nella maggior parte delle economie avanzate. Ciò significa inaugurare una legislazione che cancelli le responsabilità del governo, qualcosa che potrebbe richiedere uno stato di emergenza. Il messaggio all'elettorato deve essere: il governo non vi deve nulla. E affinché voi possiate badare a voi stessi, il governo deve incoraggiare le persone ad accumulare ricchezza personale rimuovendo la tassazione sui risparmi.

Ovviamente gli stati più socialisti dovranno affrontare la più grande sfida: ci sarà una tensione estrema tra realtà finanziaria e interessi radicati. Non c'è dubbio che le loro valute hanno più probabilità di fallire.

L'Eurozona affronta una sfida particolare, con una valuta che circola tra diciannove stati membri. L'opinione comune è che tutti i problemi dei PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) siano dovuti ad una valuta inflessibile. Qui è probabile che ci sarà una spaccatura, con la Germania e forse una fazione del nord che graviterà attorno alla protezione di un gold standard, mentre i PIGS premeranno per una maggiore soppressione dei tassi d'interesse e denaro facile infinito dalla BCE.



Gli Stati Uniti sono il fulcro del disastro

Gli Stati Uniti hanno un problema diverso, ma più preoccupante: rifiutano di accettare il loro declino come superpotenza dominante, trincerandosi in un mix di protezionismo ed autarchia. Di conseguenza il governo degli Stati Uniti sta prendendo decisioni distruttive. Dal momento che il presidente Trump è stato eletto, ha accelerato il finanziamento inflazionistico durante la fase finale del ciclo del credito nella convinzione che ciò avrebbe portato a maggiori entrate fiscali a tempo debito. Ha anche ripetuto l'errore già commesso nel 1930 con l'approvazione dello Smoot-Hawley Tariff Act, nella convinzione che il protezionismo commerciale possa in qualche modo rendere l'America di nuovo grande (MAGA). Invece ha fatto crollare il commercio globale, proprio come negli anni '30. MAGA è una combinazione fatale di tagli alle tasse e protezionismo commerciale. È una forma di autolesionismo che si ripercuote negativamente sui consumatori e sulle aziende americane. E non aiuta a promuovere buoni rapporti con i creditori americani, i quali per decenni hanno permesso all'America di vivere oltre i suoi mezzi.

Gli stranieri possiedono dollari in gran quantità, ricoprendo con una certa riluttanza il ruolo di banchieri dell'America. Ora stanno iniziando ad essere venditori netti come conseguenza di un eccesso di dollari nelle loro mani, in combinazione con le goffe manovre geopolitiche americane. I dati del TIC di dicembre mostrano che gli stranieri hanno venduto $91,4 miliardi, il maggior deflusso mensile durante la presidenza di Trump; e questo solo pochi mesi dopo che tutti credevano che gli stranieri stessero comprando ancora più dollari per pagare i propri debiti.

Mentre ignora la sua dipendenza dalle finanze straniere, l'America sta cercando di strangolare lo sviluppo economico e tecnico della Cina, ma è già troppo tardi. Washington sicuramente sa che gli Stati Uniti, il Giappone e la Gran Bretagna sono semplicemente piccole isole in un gigantesco mare eurasiatico. Eravamo stati avvertiti che sarebbe accaduto da Halford Mackinder oltre cento anni fa. L'America sembra proprio pronta ad autodistruggersi piuttosto che veder realizzata la profezia di Mackinder.

Di conseguenza il mondo intero viene gettato nel caos e il governo americano è al centro del problema. Possiamo aspettarci che la sua economia, insieme a tutte le altre, andrà significativamente male nei prossimi mesi. Sarà un incoraggiamento per una maggiore dose d'inflazione. L'espansione monetaria che sicuramente seguirà porterà ad un'accelerazione del declino del potere d'acquisto del dollaro, dal momento che gli stranieri passeranno dall'essere banchieri del dollaro ai venditori di dollari. Ciò porterà ad un aumento del valore delle preferenze temporali stabilite dai mercati e, a meno che la FED non contamini sufficientemente questo aumento alzando i suoi tassi, il dollaro non farà altro che scivolare.

Nelle attuali circostanze la soluzione Volcker del 1980-81 (rialzare i tassi d'interesse al 20% per stabilizzare la valuta) non sembra essere disponibile. Inoltre non sarebbe nel Dna dell'establishment invertire lo shock di Nixon del 1971 e ripristinare la copertura del dollaro con l'oro come mezzo per limitare l'aumento dei tassi di interesse. L'America, il vero colpevole per l'abbandono di Bretton Woods, scoprirà che è molto difficile cambiare il suo punto di vista con una tale incapacità economica ai posti di comando.



Il blocco SCO

Le cose sono molto diverse in Asia. Gli otto membri dello Shanghai Cooperation Organization, insieme a quelli che cercano di aderire, rappresentano circa metà della popolazione mondiale. È guidato da Cina e Russia, entrambi favorevoli all'oro. Si può dire che altri due miliardi di persone siano direttamente interessati dal modo in cui si sviluppa lo SCO, comprese le nazioni popolose del Sud-Est asiatico, del Medio Oriente e dell'Africa sub-sahariana. Ciò riduce la sfera d'influenza dell'America a circa un miliardo e mezzo di anime su una popolazione mondiale di sette. È la prova della lungimiranza di Halford Mackinder.

Cina e Russia hanno piani infrastrutturali significativi che stimoleranno l'attività economica eurasiatica almeno per il prossimo decennio, forse due. Se le economie avanzate crolleranno, ovviamente l'Asia ne risentirà negativamente, ma non tanto quanto temono gli osservatori della Cina. L'imminente crisi del credito rischia di colpire principalmente l'America, il Regno Unito, l'Europa occidentale ed i loro alleati militari ed economici. Il blocco SCO potrebbe sfuggirvi riportando solo danni minori se prenderà le giuste decisioni.

La minaccia per il futuro dello SCO deriva principalmente dalle sue attuali politiche monetarie, con la Cina in particolare che utilizza l'espansione del credito per manipolare l'economia. Ha cercato di controllare le conseguenze della politica monetaria interna attraverso severi controlli sui cambi, una strategia che finora ha avuto successo.

La crescente possibilità di un crollo del dollaro richiederà un cambiamento radicale nella politica monetaria cinese. Conosciamo la direzione che prenderà dalle azioni della Russia, della Cina stessa e degli altri membri dello SCO: integrare in qualche modo l'oro con le loro valute fiat.

Mentre è chiaro che la Cina e la Russia comprendono l'importanza dell'oro come sound money, non è chiaro se abbiano un piano credibile per la sua introduzione nei loro sistemi monetari. I russi sembrano avere una buona conoscenza dei problemi. La Cina anche, ma molti dei suoi consiglieri economici sono formati in scuole economiche occidentali, dove regnano le convinzioni inflazionistiche neo-keynesiane. Pertanto la Cina non è del tutto immune alle colpe che potrebbero distruggere il dollaro e altre valute occidentali, ma il messaggio centrale è che passerà al sound money quando sarà strategicamente ragionevole, nonostante i neo-keynesiani al suo interno.

Quasi nessuna delle nazioni nello SCO ha welfare state ingombranti e quindi possono essere capaci di contenere la spesa pubblica in caso di recessione economica. La Russia e la Cina non solo possono introdurre un gold exchange standard e farlo restare, ma i membri dello SCO e quelle nazioni legate ad esso possono introdurre i propri gold exchange standard, o in alternativa utilizzare rubli e yuan coperti con l'oro a cui ancorare le loro valute.

La direzione economica e monetaria presa dallo SCO nei prossimi anni potrebbe rivelarsi vincente, almeno rispetto alle difficoltà affrontate dall'Occidente. Un risultato del genere sarebbe immensamente positivo per l'umanità nel suo complesso e rappresentare un'ancora di salvezza per coloro che ancora credono nel socialismo finanziato dall'inflazione. Non si sa mai, potrebbe persino costringere i governi occidentali spendaccioni a riformare i loro modi e tornare a politiche monetarie sane.

L'effetto sul prezzo dell'oro dovrebbe essere ovvio. Si dice che nel 1923 gli studenti stranieri a Berlino fossero in grado di comprare case con la paghetta dei loro genitori, di solito in dollari o sterline. I dollari all'epoca erano buoni come l'oro. Oggi un comitato valutario, o un gold exchange standard, dovrebbe essere impostato ad un tasso significativamente più alto rispetto ai prezzi attuali in valuta fiat. L'oro è la massima protezione contro i furti mediante la svalutazione della moneta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


mercoledì 8 marzo 2017

Il fronte unito degli americani: programmi federali intoccabili





di Gary North


Reality Check

Ci è stato spesso ripetuto che gli Stati Uniti sono profondamente divisi oggi. Se solo fosse vero...

Parliamo di alcune divisioni reali nella storia americana.

La nazione era profondamente divisa nel 1775-1781, quando le colonie nordamericane non-canadesi dell'Impero britannico combattevano una guerra civile per secedere. Ciò produsse l'unica iperinflazione nella storia americana. Cominciò con una rivolta fiscale, quando le imposte totali dell'Impero costituivano circa l'1% del PIL. La pressione fiscale non sarebbe mai più stata così bassa in America.

La nazione si ritrovò profondamente divisa nel 1787-1788, quando gli Anti-federalisti misero in guardia che la proposta di Costituzione, scritta da un'assemblea di uomini ricchi durante un convegno segreto e chiuso al pubblico, sarebbe diventata uno strumento per una vasta centralizzazione del potere.

La nazione si ritrovò divisa ancora una volta nel 1791, quando Alexander Hamilton fece in modo che il governo concedesse un monopolio da banca centrale alla Bank of the United States. Convinse anche il Congresso ad istituire un sistema di debito federale al fine di sovvenzionare una manciata di grandi investitori. Nel 1811 il Congresso non rinnovò l'atto costitutivo della banca per un solo voto al Senato. Ma l'ex-politico anti-banche e presidente, James Madison, cambiò casacca nel 1816 e sostenne la concessione di un monopolio all'uomo più ricco nelle colonie, l'immigrato Stephen Girard: la Second Bank of the United States.

La nazione era profondamente divisa nel dicembre 1860, quando si separò il South Carolina, portandosi dietro il Sud. Scoppiò una guerra civile su due problemi: il controllo federale sui dazi (Lincoln) e la schiavitù (Davis).

Queste erano divisioni serie.

Se si vuole trovare unità, basta guardare ai bilanci pubblici. Quando è raro che cambino, allora c'è unità. Se si ritiene politicamente suicida o eccentrico invocare un taglio di bilancio del 20% -- per non parlare di uno del 100% -- allora abbiamo unità.





GLI INTOCCABILI

1. Previdenza sociale, Medicare e Medicaid. Questi tre programmi costituiscono il 50% del bilancio annuale del governo degli Stati Uniti. C'è un vecchio slogan politico: "La previdenza sociale è la terza rotaia dei politici americani e toccarla significa morire." A nessuno è permesso dire che questi programmi hanno passività non finanziate ben oltre i $200,000 miliardi. Il professor Lawrence Kotlikoff ha messo in guardia su questo numero per un decennio. Nessuno al Congresso vi presta attenzione. Questi programmi manderanno letteralmente in bancarotta il governo. Nessuno al Congresso osa invocare massicci tagli alla spesa e aumenti delle imposte necessari per mantenere questi programmi flebilmente solvibili.

2. Il Pentagono. Il Pentagono finanzia l'impero americano. Il governo degli Stati Uniti ha circa 800 basi militari in 70 nazioni straniere. Il bilancio militare è generalmente considerato come non discrezionale. Assorbe circa il 15% del bilancio totale. Qualsiasi tentativo di chiudere le basi, sia all'interno degli Stati Uniti o al di fuori, incontra resistenza immediata al Congresso. La guerra in Afghanistan è solo la punta di un iceberg. Va avanti sin dal 2001.

3. Le agenzie di spionaggio. Gli americani hanno sostenuto la CIA fin da quando Harry Truman l'ha creata dalle ceneri dell'OSS. La NSA ha un budget intoccabile per spiare gli americani. Edward Snowden ha esposto nel 2013 quanto siano grandi questi bilanci ombra: $52 miliardi. Il Congresso non se n'è mai interessato. "Non chiedere. Non dire." Il Congresso non ha fatto alcun passo per ridurre queste spese, né alcun riferimento al riguardo. Se Snowden lasciasse la Russia, verrebbe rapito dalla CIA, condotto negli Stati Uniti e processato come traditore. Nessuno al Congresso ha chiesto un'amnistia per Snowden. La popolazione americana è d'accordo: la nostra privacy non conta. Combattere un terrorismo invisibile, sì invece.

4. Istruzione finanziata dalle tasse. Le scuole pubbliche sono lo zoccolo duro dello status quo. Hanno un sacerdozio gerarchico: il PTA (impotente), gli insegnanti, gli amministratori scolastici, i consigli scolastici locali (impotenti), i giudici federali e l'US Department of Education. La popolazione ha un qualche potere? Sì: il portafoglio. Lo usa per togliere finanziamenti alle scuole? No. C'è qualcuno eletto in qualsiasi consiglio scolastico in base a questa piattaforma: "Chiudete tutti i finanziamenti alle scuole. Votate no su tutte le emissioni obbligazionarie riguardanti le scuole. Abrogare tutte le leggi sulla frequenza obbligatoria"? No. Il Massachusetts fu l'ultimo stato ad abolire il sostegno fiscale alle chiese. Era il 1833. Nel 1837 costituì un consiglio scolastico statale per sostituire quello delle chiese. Le scuole hanno assunto l'onere di diffondere l'educazione morale. Per un secolo hanno insegnato la buona cittadinanza, la quale inizia con una dichiarazione di fede: "Franklin Roosevelt salvò il capitalismo da sé stesso." Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì -- questo si chiama indottrinamento. La sinistra umanista ha controllato i libri di testo, in particolare i libri di storia, fin dalla prima edizione del libro di David Saville Muzzey nel 1911. Era un progressivista ed un liberal presbiteriano. Ha controllato il mercato dei libri di testo di storia fino al 1966. Nessuno sapeva chi fosse. Gli americani hanno docilmente mandato i loro figli tra le sue braccia per più di mezzo secolo. (Sono stato anch'io una delle vittime.) È stato lo storico più importante della storia, e nessuno tranne Frances Fitzgerald ha letto tutte le edizioni -- forse. Era il 1975-1979.

5. Il Federal Reserve System. Questa è la sola organizzazione americana, apertamente anti-democratica, che è lodata in ogni libro universitario di storia e di economia per essere legittimamente indipendente dal controllo politico. Nessun'altra agenzia del governo viene elogiata per gli stessi motivi. La FED ha tutte le caratteristiche di un cartello, ma nei libri di economia non è inclusa nel capitolo sui cartelli, né il capitolo sulla FED fa alcun riferimento al capitolo sui cartelli o viceversa. Alcune cose sono off-limits. Il sistema giudiziario federale è considerato semi-autonomo, ma ogni elezione presidenziale si dice che sia importante perché collegata alle nomine della Corte Suprema. Raramente l'importanza della Presidenza è collegata alla nomina del Consiglio dei Governatori della Federal Reserve. E, naturalmente, nessuno menziona i 12 presidenti delle banche regionali Federal Reserve eletti da... nessuno realmente sa da chi. Il Federal Reserve System è l'unica agenzia governativa a cui il governo non permette d'essere controllata dal Government Accountability Office. La Federal Reserve è la sola tra le agenzie federali che può impostare il proprio bilancio, e quindi restituisce volontariamente al Tesoro USA tutti i soldi che non vengono utilizzati per il suo bilancio. Restituisce questo denaro solo perché nel 1943 i membri del Congresso Jerry Voorhis (California) e Wright Patman (Texas) minacciarono di presentare un progetto di legge per abolire la FED.



DISCREZIONE DI BILANCIO E CONFLITTO POLITICO

Se volete trovare accordo politico, seguite il denaro. Scrutate quale budget delle agenzie governative è immune da critiche pubbliche.

I seguenti sono i programmi di welfare col budget più ingente e che non possono essere aboliti o sottoposti ad importanti revisioni, nonché immuni da critiche: previdenza sociale, Medicare e Medicaid. Il bilancio del Pentagono è immune. I bilanci delle agenzie di spionaggio sono immuni. Sono noti solo perché Snowden ha fatto trapelare l'informazione e per questo motivo è definito traditore. Fate una ricerca su Google con le parole chiave "Snowden" e "traditore", e vedete quello che viene fuori. I bilanci delle scuole pubbliche sono immuni. La Federal Reserve imposta un proprio bilancio e crea denaro dal nulla per comprare debito federale, cosa che ha generato $113 miliardi nel 2015 sotto forma di pagamenti di interessi al Tesoro USA, tolte le sue spese di funzionamento: $13 miliardi.

Per favore, risparmiatemi la retorica su un'America divisa. L'America è divisa sugli spiccioli: quelle parti del bilancio che sono discrezionali, vale a dire, circa il 16% del bilancio totale.

Lo spettacolo di burattini rappresentato dalle elezioni presidenziali si tiene ogni ogni quattro anni e ruota tutt'intorno a suddetto 16%. La cosa viene volutamente ingigantita affinché gli elettori pensino che ci sia qualcosa d'importante in gioco. Tre anni su quattro, gli elettori vanno in letargo: sport, TV, e social media.

Se qualcosa è importante, avrà un budget non discrezionale. Tutto il resto o è rumore o sono illusioni progettate per mantenere gli elettori occupati un anno e in letargo durante gli altri tre.



CONCLUSIONI

Per quanto riguarda i budget che contano, il governo calcerà il barattolo. Questo è ciò che gli elettori vogliono.

Non c'è accordo su eventuali alternative. L'impostazione predefinita è calciare il barattolo.

Il mio consiglio: non fatevi ingannare da discussioni sulla disgregazione all'interno delle élite. È qualcosa che è andato avanti sin dall'elezione del 1928.

Un vero cambiamento comporta sempre notevoli variazioni di bilancio: su o giù.

Quello che non cambia è la percentuale di ricavi raccolti rispetto al PIL. I rapporti di spesa cambiano; l'incidenza delle entrate no. I deficit salgono e scendono. Le entrate no. Le entrate sono il 20% del PIL.




Quando le entrate scenderanno in termini di PIL, avremo finalmente la disunione di cui continuiamo a leggere.

Quando le percentuali dei bilanci discrezionali si restringono e quelle non discrezionali crescono, sarà tempo per la disunione.

Fino ad allora, sedetevi e godetevi lo spettacolo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/