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giovedì 16 gennaio 2014

Vendite da urlo presso le banche europee





di Chris Mayer


Può essere difficile da credere, ma il sistema bancario europeo è in condizioni peggiori di quanto non lo fosse nel 2008.

I prestiti non performanti, o NPL, sono quei prestiti che non sono stati rimborsati dopo 90 giorni dalla data di scadenza. In altre parole, rappresentano dei pesi morti. Ebbene, le banche europee detengono €1.2 bilioni di NPL — il doppio di quanto riportato nel 2008.

Le banche devono sbarazzarsi di questi prestiti. Ci sono nuove regole che entreranno in vigore il prossimo anno, chiamate Basilea III, e saranno valide fino al 2018. Ogni anno diventeranno più stringenti e le banche dovranno ripulire i loro libri contabili per conformarvisi. Questo significa che devono vendere un mucchio di asset e devono farlo con grossi sconti.

Forse vorreste comprare questi asset.

Gli "smart money" sono attirati da questa idea e lo sono stati come minimo da due anni. Blackstone, Apollo ed altre società simili hanno raccolto miliardi per acquistare crediti in sofferenza dalle banche europee.

La ragione per cui potreste ricoprire il ruolo di un acquirente è perché le banche venderanno questi asset con uno sconto rispetto al valore nominale. Per i prestiti immobiliari lo sconto varia notevolmente a seconda di dove si trova la proprietà e di altri dettagli. Guardate il grafico sottostante per avere un'idea degli sconti sulle offerte già chiuse negli ultimi due anni.




Questo grafico vi mostra quello che hanno pagato gli investitori. La barra più alta è nel range 41-50 centesimi di euro, ovvero, gli acquirenti hanno pagato il 41-50% del valore nominale del mutuo. Gli sconti sono sostanzialmente andati avanti negli ultimi anni, e non sembra che stiano per finire.

Quindi, pensate a questo: un banchiere presta il 75% rispetto al valore della proprietà durante il boom; la cosa va male; voi potete acquisire la proprietà per metà del valore. In un appartamento da $10 milioni con un mutuo da $7.5 milioni, uno sconto del 50% significa che paghereste solo $3.75 milioni.

Forse il 70% è in leasing. Non ha funzionato con un mutuo da $7.5 milioni, e il proprietario non è stato in grado di adempiere ai pagamenti. Ma ora venite voi e lo pagate $3.75 milioni; ma diciamo anche che vi indebitate per $2.5 milioni, ora la proprietà va bene. Basta una firma e la cifra che potreste guadagnare nel primo anno sarebbe del 12%. E possedete la proprietà, con la possibilità di aumentarne la capienza nel tempo. In pochi anni potreste raddoppiare l'investimento alla ripresa del valore della proprietà.

Questo è esattamente ciò che hanno fatto le società di private equity all'indomani della crisi negli Stati Uniti. C'è voluto di più in Europa, ma sta accadendo.

Due anni fa chiamai questo fenomeno "the biggest fire sale in history." Ecco il mio punto di vista allora:

Queste vendite da urlo sono la vostra occasione. Non c'è modo migliore e più affidabile per fare soldi se non quello di comprare ciò che qualcuno ha da vendere. I banchieri sono le persone migliori del mondo per i vostri acquisti. Credetemi, lo so.

Sono stato vice presidente di corporate banking per 10 anni, prima che iniziassi a scrivere newsletter nel 2004. In quel periodo ricevevo ogni anno come minimo tre o quattro richieste da qualche gruppo di investitori dove mi chiedevano se avessimo asset che volevamo scaricare. Perché? Perché sanno che le banche sono venditori stupidi.

Una volta vidi andare a male un grosso affare immobiliare di persona, ma sapevo che ero coperto da buone garanzie. Non potete immaginare la pressione che mi venne fatta affinché mi sbarazzassi dell'asset una volta che il mutuatario smise di pagare e la banca acquisì l'asset. Sapevo che, dopo un po' di tempo, avrei potuto vendere la proprietà e far fare un sacco di soldi alla banca. Ma la gente in alto non voleva sentire ragioni: volevano che il prestito cattivo sparisse, volevano che sparisse dal bilancio velocemente.

Così vendetti l'asset in fretta, ad un prezzo praticamente stracciato. Era ancora il prestito più redditizio che aveva la banca in quell'anno, perché ottenni un prezzo del 35% al di sopra dell'importo del prestito. Ma il gruppo a cui vendetti l'asset — anche se avrebbe potuto essere più paziente nel marketing immobiliare — lo girò di nuovo e ne incassò il 50% in più. La banca lasciò un sacco di soldi sul tavolo e lo sapeva — e non gli importava.

Ma istituzionalmente le banche non possono trattenere a lungo le sofferenze finanziarie. Appena viene segnalato un grosso prestito non performante su un bilancio trimestrale, accadono alcune cose fastidiose. Ciò significa che questo prestito richiede un accumulo di capitale, azione che odiano a morte, in quanto riduce la redditività e porta con sé un sacco di scartoffie. Può attirare l'attenzione delle autorità di regolamentazione, cosa che le banche odiano. Può turbare i soci per quanto concerne le pratiche di prestito, cosa che le banche odiano. Così il solito modo di affrontare sofferenze è di eliminarle il più velocemente possibile. (A meno che siate sommersi da crediti inesigibili nel bel mezzo di una crisi, nel qual caso si cerca di estinguerle e guadagnare tempo per trovare una via d'uscita, e/o nasconderle nel miglior modo possibile per mantenere le apparenze mentre si pregare per un miracolo — o un piano di salvataggio.)

Due anni dopo, la mia teoria "i banchieri sono venditori stupidi" si è stata dimostrata corretta. Anzi, la mia raccomandazione sul tema "prezzi stracciati" è quasi raddoppiata — e le occasioni nel futuro prossimo sono ancora più grandi. Sorprendente come sembra, l'idea risulta davvero tempestiva oggi. Dopo due anni di ostruzionismo da parte delle banche, le vendite a prezzi stracciati stanno davvero decollando adesso.

"Le vendite di asset da parte delle banche sono decisamente accelerate," secondo David Abrams che gestisce €3.9 miliardi di debito europeo per la società di private equity Apollo. "E' da cinque anni che siamo in crisi ma questo è solo l'inizio del processo di disposizione."

E Marc Lasry di Avenue Capital, la quale investe più di $8 miliardi nei prestiti in sofferenza, in un'intervista a Bloomberg dice che "parecchie banche" hanno offerto alla sua azienda asset da vendere.

Potrei continuare aggiungendo altre citazioni e aneddoti, ma il punto chiave è che il ritmo sta accelerando.

PwC stima che alla chiusura dei libri contabili a fine 2013, avremo un nuovo record di asset venduti da parte delle banche europee. Eppure, come ho sottolineato, la montagna delle sofferenze è più grande che mai. Date un'occhiata al grafico qui sotto, "Ci Sono Ancora Mucchi Enormi di Crediti Inesigibili in Europa."




Questa montagna è (ancora una volta) la vostra occasione.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


mercoledì 30 ottobre 2013

Anarchia: La base per una società civilizzata, parte 2





di Chris Mayer


[Qui la prima parte dell'articolo.]


Troppo spesso viene data per scontata l'affermazione che ci sia bisogno di uno stato.

Il corpo principale del libro di Sartwell, Against the State, è dedicata a distruggere le tesi a favore di uno stato come quello di Hobbes, Rousseau e Hegel. In effetti, una cosa che diventa cristallina nel leggere il libro di Sartwell è quanto siano sconclusionate le teorie classiche a favore dello stato.

"Incredibilmente negative," ha detto Sartwell. "E' scioccante, davvero. Il libro è nato quando tenni un corso di filosofia politica di base per tre o quattro anni. Ogni volta che leggo Rousseau, Locke e Hobbes... dico a me stesso: 'Queste cose sono davvero negative. Possibile che non ci si renda conto di quanto?' Penso che queste figure — Locke o Hobbes o Hume — siano così certe della loro posizione [che debba esistere uno stato] che tutto quello che devono fare è indicare una direzione e la gente li seguirà. Una funzione dell'anarchismo, mi sembra, è proporre sfide nei loro confronti. Ci sono stati alcuni che ci hanno provato. Robert Nozick almeno ha cercato di articolare un'alternativa. Ci sono state persone che hanno cercato di portare l'anarchismo nel mainstream, ma è sempre stato emarginato perché per le persone suona folle."

Ho chiesto a Sartwell quale fosse l'argomento più forte a favore dell'anarchismo: una tesi morale contro la forza e la violenza o una difesa più utilitaristica basata sui risultati.

"Penso che la questione morale sia la più forte," ha detto. "Questo è il centro del mio impegno, in ogni caso. Il problema con gli argomenti utilitaristici è come si possano giudicare. Guardate quello che sta succedendo ora. Come si possono sapere quali saranno gli effetti di ciò che sta facendo ora il governo degli Stati Uniti, per esempio, tra più di un secolo? Non lo si può sapere. Mi piace rigirare tali argomenti utilitaristici contro lo stato. Si inizia a parlare dei disastri degli stati: olocausti, genocidi, guerre mondiali."

Nel suo libro Sartwell cita il lavoro di Matthew White sulle uccisioni di massa del XX secolo. E' un atto d'accusa contro gli stati. E' difficile immaginare una tale macellazione su larga scala in un mondo senza stati.

"Non è del tutto inimmaginabile," ha detto Sartwell, "ma deve esserci un corpo molto organizzato di persone che arrivi con armi nucleari o la Soluzione Finale. In ogni caso sarebbe qualcosa che, in effetti, rassomiglia ad uno stato. Ed infatti gli unici corpi di persone che hanno perpetuato una morte di tale portata sono gli stati."

Concordo che gli argomenti morali siano più forti. Ho menzionato uno dei miei scrittori preferiti, Lysander Spooner (1808-1887), al quale Sartwell fa riferimento nel suo libro. Spooner è un anarchico vecchio stile amante dei diritti naturali, basando il suo linguaggio ed i suoi concetti su quelli dei Padri Fondatori e dalle figure dell'Illuminismo.

"Spooner è sorprendente su questo," ha concordato Sartwell. "Si forniscono alcuni concetti minimali sui diritti naturali, e da ciò ne deriva tutto il resto. E' quasi Euclideo. Come professore di filosofia, mi preoccupo delle basi concettuali. Non riesco ad immaginare una filosofia senza diritti naturali."

Nel suo libro Sartwell propone una tesi morale a favore dell'anarchismo. Mi piace un esempio: scrive come lui sappia che non vuole essere torturato, così presume che anche altri non lo vogliano.

"Non è necessario avere un concetto basato sui diritti naturali per dirlo," sottolinea Sartwell. "Ma i diritti naturali sono un modo convincente per formulare il motivo per cui dovrebbe esserlo."

Questo ci ha portato ad uno degli autori preferiti da Sartwell, Josiah Warren (1798-1874), una figura notevole e meravigliosa nella tradizione anti-autoritaria. Josiah spesso si prende il merito di essere stato il primo anarchico americano.

Sartwell ha curato un grande libro sui suoi scritti con una introduzione lunga ed utile, così come le varie note. Consiglio vivamente di leggerlo. (Si chiama The Practical Anarchist: Writings of Josiah Warren. Un vero lavoro d'amore, Sartwell ha editato tutti gli scritti di Warren e li ha condensati in un campione unico in cui ci sono quelli più importanti. Ciò che rimangono sono scintille di chiarezza ed uno dei filosofi individualisti più coerenti che troverete nella letteratura americana.)

Anche Warren costruisce il suo individualismo su motivi morali.

"Lo costruisce sulla realtà dell'individualità umana e sulla realtà delle differenze umane," spiega Sartwell.

Ho detto che Warren è il primo anarchico secolare in America, almeno per quello che sappiamo. Ma molte persone non conoscono la storia del pensiero anti-autoritario in America e quanto di esso sia scaturito dalla Riforma Protestante. Sartwell spiega l'affascinante legame:

"Ho una certa letteratura di questa tradizione libertaria o anti-autoritaria americana che parte dalla Riforma Protestante. L'insegnamento di Lutero era che ogni persona è il suo sacerdote e che non c'è bisogno di alcuna gerarchia tra un il credente e Dio. Era un'idea molto radicale e molto anti-cattolica, ovviamente. Anche se elementi di questo tipo di dissenso esistevano anche dai primissimi tempi del Cristianesimo.

Per sopravvivere all'assalto della Chiesa Cattolica Lutero si alleò con i poteri dello stato e con i principi del nord Europa, fu questo il motivo per cui la Riforma ebbe più successo di altre ribellioni avvenute in precedenza. Ma molte figure radicali della Riforma estesero questo tipo di anti-autoritarismo alle istituzioni politiche. Ciò includeva i gruppi che in seguito arrivarono negli Stati Uniti, come ad esempio i Mennoniti; gli Anabattisti; e, anche più tardi, i Quaccheri.

Si tratta di gruppi radicali che vennero qui con un tipo di ethos individualista. Esisteva una geografia religiosa immensamente complicata quando nacque l'America, ma si trattava soprattutto di Protestanti inglesi di un tipo o di un altro. Questo è un fatto importante per l'intera tradizione politica americana e cruciale per l'idea dei diritti naturali. John Locke, per esempio, aveva un background Puritano. Ma questo anti-autoritarismo americano primordiale è una versione più emozionale, mirata e meno istruita nell'individualismo, ed è basata sulla fede...

E' un modo di articolare i diritti individuali che si concentra sulle pratiche religiose e sul rispetto dei credi diversi. Questo produce una concezione completamente diversa dell'essere umano e di quello che deve a qualsiasi autorità. Ognuno di noi deve rispondere alla porpria coscienza e deve condurre la propria vita morale.

"Per esempio, un Quacchero crede che 'La mia coscienza non risponde ad alcuna autorità esterna.' Questo pensiero ha guidato Lucretia Mott [una grande femminista ed abolizionista del XIX secolo], ha guidato il primo femminismo ed il primo abolizionismo, e si è secolarizzato nella disobbedienza civile di Thoreau...

Questa è la storia che sto cercando di far riscoprire, non che io sia il primo che ci prova. Voglio estrapolare queste connessioni dai primi movimenti di riforma del XIX secolo... e le si ritrova anche nella crescita del libertarismo. E' una storia molto nobile, in realtà."

Abbiamo parlato di varie figure, come William Lloyd Garrison (1805-1879).

"William Lloyd Garrison è una figura affascinante," ha dichiarato Sartwell. "E' una delle più importanti figure politiche nell'America del XIX secolo. Fu un pacifista assoluto, uno dei primi ad articolare tale pensiero, ed un individualista radicale. Stravedeva per Gesù. Lysander Spooner, al contrario, era un deista o ateo, forse... Aveva un orientamento del tutto diverso, ma emerge dalla stessa tradizione e ha lo stesso amore per l'individualismo."

Abbiamo anche parlato di come queste figure anti-autoritarie tendevano ad essere dalla parte giusta della storia.

"Avevano la tendenza ad esserlo," ha detto Sartwell . "Assolutamente. Non si può essere un individualista ed un sostenitore della schiavitù."

Nella sua eccellente introduzione incentrata su Josiah Warren, Sartwell descrive quasi poeticamente la bellezza dell'individualismo in contrasto con le astrazioni degli statalisti:

"Ogni astrazione dal mondo... è una digressione o una distrazione da esso ed una sua svalutazione. Per millenni abbiamo costruito cose per cercare di comprenderle; ora è arrivato il momento di apprezzare le loro stranezze, i loro eccessi di categorizzazione. L'individualismo è un tentativo di rimodellare il mondo affermandolo."

Sebbene Sartwell stia descrivendo la filosofia di Warren, sembra che ci abbia messo molto del proprio. Ed è uscita la solita frase: non c'è filosofia politica, solo autobiografia.

"Sì, sembra che l'abbia scritto io" ha detto. "Josiah Warren approfondisce molto l'individualismo. Non è solo una filosofia, è una metafisica. Apprezza le cose nella loro specificità. Vedete la stessa cosa in Thoreau. Il suo impegno per l'osservazione del mondo reale era totale, e questo era il suo maggior interesse. E' un modo di comportarsi universale. Si tratta di capire quale sia la propria posizione e non coprirla con astrazioni."

Pensieri nobili come questi sembrano lontani anni luce dal mondo in cui viviamo oggi fatto da protagonisti come Snowden-Manning-Abu Ghraib-droni. Abbiamo finito la nostra conversazione dove era iniziata, ammirando Snowden e meravigliandoci delle usurpazioni del potere statale.

"Cosa avrebbe pensato Thomas Jefferson?" Gli ho detto. "Cosa avrebbe pensato Thomas Paine? E' questa la nostra tradizione americana?"

"Purtroppo ci sono troppe poche persone che si fanno queste domande!" ha detto Sartwell.

Quando ho detto che forse stavamo combattendo una battaglia di retroguardia come anarchici, Sartwell ha detto: "Forse no. Forse siamo il futuro."

Speriamo.

Cordiali saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/





martedì 29 ottobre 2013

Anarchia: La base per una società civilizzata, parte 1





di Chris Mayer


Crispin Sartwell è qualcuno che dovreste conoscere. Sta facendo un lavoro importante nel recuperare grandi figure dimenticate della tradizione anti-autoritaria americana. Tra le altre opere, ha presentato un libro snello e potente intitolato Against the State.

In ciò che segue, capirete perché lui è il mio filosofo vivente preferito. Sartwell vi condurrà in un tour de force intellettuale raccontando di politiche eccentriche e persone di una parte trascurata della storia dell'America.

Sono andato a trovare Crispin Sartwell a casa sua, una ex-scuola del XIX secolo che si trova su una tranquilla strada di campagna in mezzo a campi di grano lussureggianti a nord-est di Gettysburg. Sartwell è professore presso il Dickinson College, ma dubito che l'avreste mai indovinato. Era modesto e del tutto spontaneo. E' stato come se avessi incontrato un vecchio amico.

Una volta dentro, Sartwell mi ha servito una tazza di tè e ci siamo seduti al tavolo della cucina vicino alla finestra, sul quale c'era un cesto di frutta pieno di deliziose pesche locali, ed abbiamo parlato in libertà.

Abbiamo iniziato con il quadro generale.

La copertina dell'Economist includeva una storia dal titolo "Il Decennio Perduto della Libertà," che considerava il 9/11 come l'inizio di una grande perdita di libertà negli Stati Uniti. Ho iniziato chiedendo a Sartwell se pensava che la libertà stesse perdendo terreno a favore dello stato.

"Assolutamente," ha detto. "Vorrei che la struttura della storia si muovesse verso la libertà, ma temo che non sia così. Dopo il 9/11 il potere dello stato si è consolidato in un modo spaventoso negli Stati Uniti."

Eppure ci sono movimenti di controbilanciamento. Gli ho chiesto di movimenti come quello di Occupy e del Tea Party, per esempio. Ha detto:

"Sono stato molto rincuorato da fenomeni come quello di Occupy e del Tea Party. E' difficile trovare persone che li apprezzino entrambi, perché la maggior parte delle persone vede tutto secondo uno spettro destra-sinistra. Ma secondo me hanno un sacco di punti in comune. Entrambi hanno dei limiti, o sono stati cooptati da altre forme mainstream, ma penso che siano entrambi incoraggianti.

Personalmente mi piace vedere l'ascesa di Rand Paul. Sono stupito che quell'uomo sia nel Senato degli Stati Uniti. E' stato eccezionale che Ron Paul sia rimasto nel Congresso per tutti quei decenni. Eleggere qualcuno nel Senato degli Stati Uniti che sia praticamente un libertario rappresenta un grande successo per quel lato dello spettro politico. Ma le persone sono così disorientate dalla diatriba sinistra-destra che invece di considerare Rand Paul come un importante uomo politico lo credono un pazzo lunatico di destra."

La diatriba destra-sinistra è qualcosa di cui Sartwell ha scritto nel suo blog e nei libri. E' il canale principale attraverso cui le persone tendono a setacciare l'opinione politica. E ha grossi difetti. Sartwell spiega:

"Penso che il modo sinistra-destra di intendere la politica sia incredibilmente fuorviante. Oscura molte somiglianze e nasconde molte differenze da entrambi i lati. La diatriba destra-sinistra è stata inventata dalla sinistra più o meno nel tardo XIX secolo. Il suo primo uso in senso moderno, in inglese, è riconducibile a Thomas Carlyle nel 1837. Il concetto risale un po' prima di quello in Francia. Fu utilizzata per spiegare le diverse fazioni nella Rivoluzione Francese.

Questo modo di pensare alla politica è anche associato al Marxismo nel tardo XIX secolo come capitalismo vs. anti-capitalismo. Suppongo che questo sia un modo di pensare alla diatriba, ma applicandola alle posizioni contemporanee, la diatriba destra-sinistra costringe tutti al sostegno di un tipo gerarchia o un'altra. E' sia una gerarchia capitalista-corporativa sia una gerarchia politica orientata dallo stato. Sembra essere una propria scelta, ma ci devono essere luoghi al di fuori di questa diatriba in cui si è scettici di tutte le forme di potere e di gerarchia. Ed è quello che sto cercando."

Questo ci porta ad uno dei libri più belli di Sartwell, Against the State: An Introduction to Anarchist Political Theory. L'anarchismo non rientra nella diatriba destra-sinistra. Sartwell ha dato la sua opinione:

"Beh, le persone cercano di farcelo entrare. Un sacco di anarchici che conosco sono a disagio con la mia opinione sull'anarchismo perché tante persone che si identificano con l'anarchismo sono anti-capitalisti. Per lo più sono giovani, gente di Occupy e no global. Quando pensano all'anarchismo, pensano ad un anti-capitalismo di estrema sinistra. Sono meno preoccupati del potere statale, questione che per un sacco di anarchici tradizionali sarebbe fondamentale.

Considero il libertarismo e l'anarchismo di sinistra come posizioni potenzialmente compatibili. Hanno punti in comune evidenti. Entrambi sono molto scettici circa il potere dello stato o dell'autorità in generale. Questa è la ragione per cui sto guardando a queste figure che sono nate prima che nascesse la diatriba sinistra-destra. Persone come Thoreau, diciamo. Non potreste definirlo progressivo perché non esisteva una tale categoria nel 1850. Ma era un abolizionista e certamente sosteneva il femminismo. Sosteneva tutto ciò che poteva essere considerato una riforma progressista, ma era un individualista.

Thoreau combina questi elementi che sono centrali nella tradizione politica americana, ma ora sono oscurati. Fondeva un individualismo che oggi saremmo portati a definire di destra con varie posizioni di liberazione umana che saremmo portati a definire di sinistra. Questa, per me, è una filosofia perfettamente coerente. Non sembra esserci alcuna tensione concettuale."

Gli ho fatto notare che gli anarchici possono coesistere con molti stili sociali e politici. Il punto fondamentale, mi sembra, è che nessuno è costretto a far parte di qualcosa. Potrebbero esistere tutti i tipi di assetti sociali.

"Precisamente," ha concordato Sartwell. "Questo è un vantaggio della teoria politica anarchica, a mio avviso. Non dobbiamo progettare il futuro. Possiamo cercare di scoprire come la gente voglia vivere e vedere quale organizzazione avrebbe successo."

Questo ci porta alla domanda su quanto sia pratico l'anarchismo. L'obiezione principale che fronteggiano tutti gli anarchici è l'accusa di essere dei tipi folli. Ma anche se l'anarchismo non fosse pratico, non ne consegue che non abbia alcun valore.

"Lo scetticismo nei confronti del potere insito nella posizione di base dell'anarchismo è qualcosa di cui abbiamo davvero bisogno," ha detto. "Penso che una vena anti-autoritaria sia sempre utile alla discussione."

Questo non significa mettere da parte la questione dell'applicazione pratica.

"In qualche modo, ho sottovalutato le possibilità positive dell'anarchismo," ammette Sartwell.

Entrambi abbiamo condiviso su una simile evoluzione. Ha indicato le opere di antropologi come James Scott e David Graeber, il cui lavoro indipendente ha dimostrato come l'anarchismo abbia funzionato in una varietà di scenari.

"[Leggendo Graeber e Scott] si viene a conoscenza dei modi anti-autoritari o non autoritari con cui le persone si sono effettivamente organizzate," dice Sartwell, "tra cui le nostre vite di adesso."

Le leghe di bowling, per usare un esempio dal libro di Sartwell, sono organizzazioni anarchiche. Sono completamente volontarie. Nessuno è costretto ad aderirvi. Quindi se uno ci riflette, le nostre vite sono piene di organizzazioni anarchiche che poggiano su basi volontarie. Improvvisamente, l'anarchismo non sembra un'idea tanto radicale. Si arriva a capire che la base della società civile è anarchica.

"C'è tutta questa storia anti-autoritaria. E' solo che non è stata scritta," ha detto Sartwell.

Un punto importante di cui abbiamo parlato è fino a che punto si possa spingere la filosofia politica anarchica. Il più delle volte, gli anarchici sembrano dei critici implacabili degli enti esistenti e delle strutture sociali. La gente tende a pensare agli anarchici come a dei distruttori senza cervello. Ma Sartwell ha una risposta a tono.

"L'anarchismo non è distruzione consapevole," scrive nel suo libro. "E' proprio il suo rifiuto di formare ed imporre un futuro che distingue l'anarchismo dalle ideologie.

Non penso che dovrebbe esistere una filosofia politica anarchica che vi dirà come sarà il futuro una volta che ci si libererà dal potere statale o da qualsiasi altra cosa," ha detto Sartwell.

Questo può essere un punto debole quando si discute con gli statalisti, gli ho fatto notare, che vorrebbero farci dire come potrà essere un mondo anarchico.

"Mia madre mi martellava di domande quando avevo 12 anni," Sartwell ha riso. "Conosco queste cose!"

In tal senso, finiamo per oggi. Domani tenete d' occhio il blog per la seconda parte della mia intervista.

Cordiali saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/

[Qui la seconda parte dell'articolo.]