lunedì 31 maggio 2021

Il piano di ripresa americano: andiamo oltre il “ciò che si vede”

 

 

di Kevin Duffy

“Riteniamo che il senno di poi mostrerà quanto è attualmente folle il mercato azionario americano agli occhi di chi oggi lo osanna”.

~ Paul Singer, lettera agli azionisti di Elliott Management, 28 gennaio 2021

Chi dice che la finanza sia essere noiosa? Investire è spesso come guardare la vernice asciutta, a volte terrificante e talvolta esilarante. Oggi il mercato azionario è più che mai divertente, e questo è poco ma sicuro.

Nel frattempo i prezzi record delle azioni hanno portato ad un patrimonio netto record delle famiglie ($130.200 miliardi a fine anno). Per non lasciare che un boom vada sprecato, il governo federale, attraverso l'American Rescue Plan da $1.900 miliardi, ha inviato assegni da $1.400 a ciascun membro della famiglia. Gli strateghi di Wall Street si aspettano che un terzo di questi soldi finisca nel mercato azionario e il resto speso, il che è positivo per gli affari. "Non abbiamo mai visto il consumatore uscire così forte da una recessione", afferma Chris Harvey, stratega azionario di Wells Fargo Securities.

La fiducia odierna negli stimoli farebbe arrossire John Maynard Keynes. Così dice Ed Hyman di Evercore ISI:

Uno stimolo massiccio e senza precedenti è già in atto e in aumento! Sta sparando su tutti i cilindri, cioè QE, dazi ed erario. Quindi anche se l'inflazione ed i rendimenti obbligazionari stanno salendo, le azioni sono ben supportate. Crediamo di essere all'inizio di una nuova espansione che durerà cinque anni o più.

Abbiamo davvero scoperto il Santo Graal? Perché non ci abbiamo pensato prima? Prendere in prestito, stampare, spendere, speculare, e poi d'accapo. La stampa economica mainstream ha a lungo sfruttato questa alchimia finanziaria:

Barron's ha affermato un anno fa che i policymaker avrebbero "dovuto essere creativi" per evitare una catastrofe economica. Lo hanno fatto e, di conseguenza, si attendono tempi migliori.

L'economia è davvero così semplice?


Ciò che si vede e ciò che non si vede (la lezione)

“La prima lezione in economia è la scarsità. Non c'è mai abbastanza di qualcosa per soddisfare tutti coloro che la vogliono. La prima lezione in politica è ignorare la prima lezione in economia”.

~ Thomas Sowell

Qual è la differenza tra un buon economista e un ciarlatano? L'economista ciarlatano si concentra esclusivamente sugli effetti che si vedono delle politiche statali, mentre il buon economista si concentra su quelli che non si vedono.

Le politiche statali seguono la via della minor resistenza, alimentate da gruppi che si struggono per i benefici a breve termine (ciò che si vede) e danneggiano gli altri nel lungo periodo che sono ignari dei costi (ciò che non si vede). A volte alcuni possono essere visibilmente danneggiati a breve termine, ma sostengono le politiche per ignoranza economica (i beneficiari tendono ad essere concentrati e ben organizzati politicamente, mentre le vittime sono disparate e disorganizzate).

Prendiamo come esempio le leggi sul salario minimo. I salari, come qualsiasi prezzo, sono stabiliti dalla domanda e dall'offerta. Se l'approvazione di una legge aumenta magicamente i salari, perché fermarsi a $7,25/ora o $15,00/ora? Tutto ciò che fa il salario minimo è impostare un limite minimo ai contratti salariali. Tutto ciò che sarebbe accaduto al di sotto di quel limite ora è considerato criminale. In altre parole, aumentare la base salariale, a parità di condizioni, si traduce in disoccupazione.

Il danno per coloro che si trovano agli ultimi gradini della scala economica dovrebbe essere ovvio, ma a chi giova? A quelli leggermente più produttivi del gruppo mirato che riescono ad eliminare alcuni dei loro concorrenti. Immaginate che il proprietario di un ristorante paghi ad un adolescente non qualificato $10/ora, il quale crea $12/ora di entrate incrementali ($2/ora di profitto). Se il salario minimo viene aumentato a $15/ora, il proprietario perderà $3/ora per assumere questa persona. Sarebbe meglio assumere un lavoratore più produttivo del valore di $14/ora che genera $15/ora di entrate incrementali ($1/ora di profitto prima che fosse imposta la legge sul salario minimo). Il nuovo stipendio di $15/ora eliminerà il suo profitto, ma è molto più appetibile che perdere $3/ora.

Tuttavia il nostro ristoratore non è contento di avere una pistola puntata alla testa e la sua attività è stata azzoppata. Il suo operaio non qualificato può essere sostituito dall'automazione? A margine, le aziende che forniscono tecnologia per il risparmio di manodopera beneficiano anche delle leggi sul salario minimo (questa potrebbe essere un'opportunità di investimento ad un certo punto). "Fornire attrezzature per ristoranti non è un business particolarmente grande, le vendite ammontano a circa $40 miliardi all'anno, ma è stato costante, alimentato dalla necessità di migliorare l'efficienza del lavoro", secondo Barron's.

Nonostante tutte le sue opzioni, cosa succede se il nostro proprietario non riesce ancora a realizzare un profitto? Abbassa la serranda, notizia benvenuta ai suoi concorrenti più grandi che hanno accesso a più capitali e sono in grado di distribuire meglio la tecnologia su una catena di ristoranti.

Lo stato beneficia della centralizzazione, avendo meno imprese a cui appoggiarsi affinché agiscano come esattori delle tasse. Lo stato si espande diventando anche un intermediario in piani svantaggiosi come il salario minimo. Gli imprenditori, che in un mercato veramente libero devono trarre profitto da uno scambio vantaggioso per entrambe le parti, corrono costantemente il rischio di essere sedotti in questo gioco, diventando nel frattempo imprenditori politici.

Notate come i fautori di schemi coercitivi e svantaggiosi etichettino astutamente gli scambi volontari come fonti di "sfruttamento".


Stimolo economico (la lezione applicata)

Ora diamo uno sguardo più da vicino all'argomento del giorno: lo stimolo economico. Lo stato non ha modo di creare risorse dal nulla, a causa del problema della scarsità. Come ha commentato Robert Higgs all'inizio del 2008: "Lo stimolo economico è come drenare l'estremità profonda della piscina, versarla nuovamente nella parte bassa e aspettarsi che il livello dell'acqua aumenti".

Chi ne trae vantaggio nel breve periodo? Nella misura in cui il denaro sostiene i prezzi degli asset, la classe degli investitori è un ovvio beneficiario, ma anche questa classificazione è troppo ampia. Coloro che hanno già accumulato asset e si aspettano di venderli ne traggono vantaggio, mentre coloro che accumulano asset sono danneggiati. Gli investitori a lungo termine apprezzano i prezzi più bassi come un'opportunità per accumulare più azioni e creare maggiore ricchezza in futuro. L'aumento dei prezzi degli asset aiuta anche le grandi aziende ad avere accesso ai mercati dei capitali rispetto ai loro concorrenti più piccoli.

Se il percorso dello stimolo porta all'inflazione dei prezzi, coloro il cui reddito aumenterà man mano che entreranno negli anni di picco dei guadagni sono in una posizione migliore per proteggersi rispetto ai pensionati a reddito fisso. Allo stesso modo, coloro che lavorano nei settori emergenti sono in condizioni di gran lunga migliori per affrontare l'inflazione dei prezzi rispetto a quelli nei settori in declino.

Ogni volta che viene distribuito nuovo denaro (stampato, preso in prestito o tassato), quelli in prima fila beneficiano a spese di quelli in fondo, effetto noto come Effetto Cantillon. Wikipedia spiega come l'economista dell'inizio del XVIII secolo, Richard Cantillon, "postulasse che i destinatari iniziali del nuovo denaro godessero di standard di vita più elevati a scapito dei destinatari successivi". Per illustrare questo punto, pensate a come l'energia verde ottiene una corsia preferenziale mentre i combustibili fossili aspettano in fila.

A lungo termine, non mancano i perdenti. Le nozioni di risparmio ed investimento, differire il consumo a breve termine per aumentare la produzione a lungo termine, vengono capovolte; dopo tutto il consumo è proprio la cosa che viene stimolata, mentre soffrono il risparmio e la produzione futura, cioè la crescita economica. Inoltre gli investitori si trasformano in giocatori d'azzardo, portando ad un'allocazione errata delle risorse, o ciò che gli economisti Austriaci chiamano "malinvestment".

Nel frattempo la classe parassitaria (lo stato ed i suoi clientes) si espande a spese dell'ospite produttivo. Il libero mercato, quel sistema in cui il consumatore è sovrano ed i prezzi scoperti da imprenditori in cerca di profitto, è spiazzato dalla pianificazione centrale le cui priorità sono determinate ed i prezzi amministrati dai politici in cerca di potere e di voti.

Uno degli effetti più perniciosi dello stimolo è il suo contributo a ciò che gli economisti chiamano "alta preferenza temporale" nella società. Le persone diventano dipendenti da stimoli a breve termine, che si tratti di social media, click-bait, schemi per arricchirsi rapidamente, le prossime elezioni, o il telegiornale della sera. Bramano ciò che è sotto i loro nasi, ma non riescono a vedere le conseguenze a lungo termine. Scrive Rolf Dobelli, autore di Stop Reading the News:

I mezzi di informazione, in generale, si concentrano su ciò che si vede. Mostrano tutte le informazioni che possono trasmettere con storie avvincenti e immagini spaventose, e ignorano sistematicamente ciò che è sotto la superficie, anche se quel materiale è più importante. Le notizie attirano la nostra attenzione; è così che funziona tal modello di business. Anche se il modello pubblicitario non esistesse, assorbiremmo comunque le notizie perché sono facili da digerire e superficialmente abbastanza gustose. 

Ciò che si vede ci inganna.


Leggere le foglie di tè

Dove dovrebbe addestrare i suoi occhi il buon economista?

Economia — Evitare la comune infatuazione per le statistiche economiche, in particolare il PIL, e guardare dietro i numeri. Il fondatore di Agora Financial, Bill Bonner, spiega:

Inclusa nel PIL c'è la spesa pubblica, ma i servizi offerti dallo stato non sono del tipo che normalmente cerchereste. Poche persone si svegliano la mattina e dicono: "Oggi vado a fare la spesa per un F-35 Joint Strike Fighter". Invece, vogliono le cose che lo stato non dà. La spesa pubblica è quasi completamente concentrata sul consumo di ricchezza, non sulla sua creazione. In altre parole, non aggiunge niente all'offerta nel framework domanda/offerta, mentre invece sottrae.

Le crisi aumentano sempre la spesa pubblica, un modello negli Stati Uniti documentato da Robert Higgs in Crisis and Leviathan. Il Covid è solo l'ultimo esempio.

Consumatore — Il consumatore è un indicatore con un certo lag temporale: più fiducioso al culmine di un boom e più pessimista al fondo. Non dimenticate che il bilancio del consumatore è legato a quello dello stato. Dice il leggendario investitore contrarian, Bob Rodriguez, ora in pensione:

Il consumatore ha risparmiato molti soldi perché li ha ottenuti dagli stimoli. Hanno saldato i debiti, hanno speso poco più della metà di quello che hanno ricevuto. Ciò viene visto come positivo, ma io dico: "Questo è solo un lato dell'equazione". Lo stato ha preso in prestito quel denaro, quindi si traduce in un tasso di risparmio negativo e l'effetto netto è un tasso di risparmio a livello di sistema che non è stato migliorato. È un ambiente molto pericoloso.

Mercato azionario — Alcuni amministratori delegati (ed ex-presidenti) misurano il successo in base al prezzo delle azioni, una classica bandiera rossa. Invece di fissarvi sui grafici, concentratevi su fattori come la leva finanziaria, la qualità del credito e le valutazioni. L'investitore miliardario Paul Singer dice:

Il "pericolo in vista" è segnalato da una rara combinazione di titoli di bassa qualità, parametri di valutazione sbalorditivi, strutture di capitale eccessivamente indebitate, una scarsità di profitti onesti, una disperata mancanza di comprensione dimostrata dai trader più attivi e prospettive macroeconomiche che non sono così emozionanti mentre la folla raglia "Comprare! Acquistare!".

Sentimento — "L'unica verità permanente nella finanza è che le persone diventeranno rialziste al picco e ribassiste al fondo", dice Jim Grant. Imparare ad esaminare il panorama speculativo:

Lassismo monetario, invasività fiscale e commissioni di trading a costo zero si sono combinati per sollevare un boom artificiale, schiacciare gli spread creditizi, far levitare le azioni più famose, sorridere all'invenzione di token non fungibili, facilitare l'emissione di migliaia di miliardi di dollari di debito pubblico a basso costo e formare una nuova coorte di giovani speculatori sotto la bandiera del "si vive una volta sola".


Il mercato come meccanismo di sconto

La primavera è alle porte. I vaccini sono arrivati, gli stimoli stanno arrivando e l'economia è in piena fioritura. I libri paga non agricoli sono aumentati di 916.000 a marzo, il più grande aumento sin dallo scorso agosto (l'occupazione è ancora di 8,4 milioni di posti di lavoro al di sotto del picco di febbraio 2020). La crescita del lavoro è stata alimentata dal settore del tempo libero e dell'ospitalità che ha assunto 280.000 lavoratori, due terzi da parte di ristoranti e bar.

Quante delle buone notizie erano già state scontate? L'ETF Invesco Dynamic Leisure and Entertainment (PEJ) è superiore del 3% rispetto al prezzo di chiusura alla fine del 2019, cinque settimane prima che 691 passeggeri a bordo della Diamond Princess risultassero positivi al coronavirus.

Inutile dire che l'industria delle crociere è stata tra le più colpite. Carnival Corp. (CCL) ha messo fuori servizio l'intera flotta lo scorso marzo e prevede di riprendere la navigazione a maggio. Per il suo anno fiscale terminato a novembre, la società ha registrato un flusso di cassa negativo di $10 miliardi, un vuoto enorme riempito dall'emissione di azioni ($3,2 miliardi) e obbligazioni, ma senza l'assistenza dei contribuenti (gli operatori di crociere navigano sotto bandiera straniera per evitare di pagare le tasse aziendali statunitensi e non sono riusciti a qualificarsi per i fondi di salvataggio). Il 31 dicembre 2019 CCL ha chiuso a $50,83, valutando la compagnia (debito compreso) a $52,6 miliardi. Oggi, nonostante le perdite garantite per molti altri mesi e una nuvola di incertezza sulla disponibilità dei loro clienti a digerire di nuovo il mare aperto, l'attività vale $49,3 miliardi. Gli investitori che hanno mantenuto la rotta si ritrovano un –46.5% di rendimento totale; cioè, riempire i buchi è costoso.


Conclusione

In seguito alla relazione sull'occupazione del 2 aprile, il presidente Joe Biden si è affrettato a rivendicarne il merito:

I primi due mesi della nostra amministrazione hanno visto la creazione di un numero maggiore di nuovi posti di lavoro rispetto ai primi due mesi di qualsiasi amministrazione nella storia americana. È un riflesso di due cose che stanno succedendo: una nuova strategia economica incentrata sulla costruzione dal basso verso l'alto e una che mette il governo dalla parte dei lavoratori.
Dite addio all'economia a cascata e date il benvenuto alla cosiddetta "economia a risalita". Quarant'anni fa il presidente Ronald Reagan promosse stimoli attraverso tagli alle tasse, economia dal lato dell'offerta e una convinzione in un governo limitato, affermano i guru a sinistra. "Il passaggio del piano Biden riflette il trionfo del punto di vista esattamente opposto: solo un governo attivo e competente può tirarci fuori dal caos in cui ci troviamo ora", ha affermato E. J. Dionne Jr. sul Washington Post.

Questi venditori di fumo trascurano il fatto che la spesa federale come quota dell'economia aumentò leggermente durante gli anni di Reagan (dal 32,6% al 33,4% del PIL). Ancora più importante, la cosiddetta Reaganomics invertì il declino del debito pubblico rispetto al PIL dopo la seconda guerra mondiale, portando la carta di credito federale dal 31,2% al 49,7% del PIL in 8 anni.

Quando si tratta di intervento statale, non c'è molto di nuovo sotto il sole. L'obiettivo dello stato è sempre quello di estrarre quante più uova possibile dall'oca d'oro. Mentre il team economico di Reagan riconobbe l'importanza di mantenere in vita l'oca, Biden & Co. operano senza tali vincoli. Contate pure sull'attuale amministrazione affinché vengano approvate nuove tasse su plusvalenze, dividendi e società (un aumento dell'aliquota dell'imposta sul reddito delle società dal 21% al 28% taglierebbe i guadagni al netto delle imposte del 9%). I ricchi diventeranno un obiettivo, supponendo che permettano tali abusi.

In un momento in cui il mondo industrializzato è strangolato da una serie di errori dovuti ai pasti gratis, non ci possono essere dubbi sul fatto che il piano di salvataggio da $1.900 miliardi inauguri "una nuova era di stato molto più grande".


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


venerdì 28 maggio 2021

Si sta avvicinando la fine della LBMA

 

 

di Alasdair Macleod

Basilea 3 è stato approvato per regolamentare la LBMA e con essa tutte le attività di arbitraggio associate e l'assunzione di posizioni sul Comex, perché la maggior parte dei trading desk delle bullion bank cesserà di esistere. L'unica offerta agli speculatori lato acquisto di contratti oro e argento sarà la copertura del produttore.

Negli ultimi mesi ci sono stati pochi commenti sull'introduzione della normativa Basilea 3 e sulle implicazioni per il trading di metalli preziosi. Queste nuove normative dovrebbero essere introdotte per le banche europee alla fine di giugno e nel Regno Unito dal 1° gennaio prossimo, interessando tutte le banche membri della LBMA.

Questo articolo spiega i nuovi regolamenti e conclude che è improbabile che il recente documento di consultazione congiunto LBMA/WGC indirizzato all'autorità di regolamentazione britannica salvi il trading dell'oro non allocato di Londra. E poiché le regole di Basilea 3 dovrebbero essere introdotte nel Regno Unito alla fine dell'anno, tutte le banche londinesi nel mercato dell'oro dovrebbero ridurre la loro esposizione ben prima della scadenza.

Il mercato a termine del settlement non allocato verrà chiuso; cesserà anche la copertura sui futures Comex da questa fonte. Man mano che andrà avanti il ritiro dell'offerta sintetica, ciò avrà enormi implicazioni per i prezzi dei metalli preziosi, trasferendo il potere di determinazione dei prezzi ai mercati fisici, ora dominati dalla Cina.


Abbreviazioni in questo articolo

PRA: Prudential Regulation Authority, settore finanziario del Regno Unito e autorità di regolamentazione bancaria.

EBA: European Banking Authority, l'autorità di regolamentazione bancaria dell'UE.

LBMA: London Bullion Market Association, l'ente commerciale a Londra per le operazioni a termine non regolamentate e non allocate di metalli preziosi.

WGC: World Gold Council, un ente commerciale con sede a Londra che ricerca e quantifica l'offerta e la domanda d'oro a livello mondiale.

CME: Chicago Metal Exchange, il mercato dei futures regolamentato con sede negli Stati Uniti utilizzato dalle bullion bank di tutto il mondo.

BRI: Banca dei regolamenti internazionali, un sottocomitato della quale elabora la serie di regolamenti bancari basati sulle regole di Basilea. Sulla scia della crisi finanziaria del 2007-2009, Basilea 3 viene implementato per garantire che le banche siano adeguatamente capitalizzate a livello globale per intraprendere le loro varie linee di attività senza imporre il rischio sistemico ad altre banche.

RSF: Required Stable Funding, introdotto da Basilea 3 e applicato agli attivi bancari.

ASF: Available Stable Funding, introdotta da Basilea 3 e applicata ai passivi bancari.

NSFR: Net Stable Funding Ratio, il rapporto tra ASF e RSF, introdotto da Basilea 3 e che non scenderà mai al di sotto del 100%.


Introduzione

Il 4 maggio la London Bullion Market Association, in collaborazione con il World Gold Council, ha presentato un documento alla Prudential Regulation Authority, sostenendo che all'oro non allocato fosse tolto il fattore di finanziamento stabile (RSF) all'85% ai sensi della nuova normativa Basilea 3. Le nuove normative dovrebbero essere implementate in Europa dall'Autorità bancaria europea alla fine di giugno, poi nel Regno Unito il 1° gennaio 2022. Il documento afferma che se l'RFR proposto dell'85% viene imposto all'oro e altri metalli preziosi, indebolirebbe la compensazione ed il settlement, prosciugherebbe la liquidità, aumenterebbe drasticamente i costi di finanziamento e ridurrebbe le operazioni del sistema bancario centrale.

Queste sono affermazioni molto serie e a meno che non ci sia una rinuncia al calcolo del coefficiente di finanziamento stabile netto (NSFR), la LBMA potrebbe anche chiudere i battenti. Di conseguenza i contratti futures su oro e argento del CME subirebbero gravi perdite sia sui volumi che sulla liquidità, con il numero di trading desk delle bullion bank attivi (gli swap) ridotti ad una manciata.

A prima vista sembra assurdo che l'impatto dei regolamenti di Basilea 3 possano idnebolire radicalmente i mercati a termine, molto utili a deviare la domanda di accaparramento dai lingotti fisici. È attraverso i derivati ​​cartacei che il prezzo dell'oro in particolare è stato mantenuto soppresso, insieme al leasing delle banche centrali, e quindi gli è stato impedito di sfidare la credibilità del dollaro USA, dopo la sostituzione del metallo giallo come valuta di riserva mondiale cinquant'anni fa.

L'interruzione dei mercati a termine da parte di Basilea 3 sarà uno shock importante, ma i mercati più ampi sembrano ignorare allegramente il problema. Basilea 3 significherà che le banche saranno costrette a liquidare le loro posizioni in metalli preziosi non allocati, causando quasi certamente una massiccia perturbazione anche nei mercati fisici. Se l'espansione dei mercati sintetici ha soppresso i prezzi dell'oro e dell'argento negli ultimi cinquant'anni, allora una forte contrazione degli equivalenti cartacei in un momento di crescente inflazione monetaria potrebbe mandare i prezzi sulla Luna.

Per comprendere i regolamenti proposti, dobbiamo esaminarli tenendo conto dello standard di contabilità a partita doppia applicata ai bilanci bancari. A tal proposito, ci sono tre nuove definizioni in Basilea 3 che contano:

• Il fattore di finanziamento stabile disponibile (ASF) viene applicato alle fonti di finanziamento di una banca sul lato del passivo del suo bilancio. A seconda della passività (patrimonio netto, depositi della clientela, prestiti interbancari, ecc.) vengono moltiplicati per un fattore, dal 100% per le forme di finanziamento più stabili, come il patrimonio bancario Tier 1, allo 0% per le meno stabili. Essendo nei loro bilanci, l'oro non allocato dovuto ai clienti depositanti deve ricevere un ASF Basilea 3 dello 0%, il che significa che non sarà consentito come fonte di finanziamento per le attività di bilancio, che quindi devono essere finanziate da altre passività.

• Il finanziamento stabile richiesto (RSF) deve essere applicato agli attivi di una banca. Le posizioni in oro non allocate devono essere valutate all'85% del loro valore di mercato. Si noti che l'oro allocato, essendo tenuto in custodia, non si trova nei bilanci bancari (tranne quando la banca possiede effettivamente oro fisico di per sé) e quindi non è coinvolto nel calcolo.

• Il requisito di finanziamento stabile netto (NSFR) è l'ASF diviso l'RSF e deve essere almeno del 100% in ogni momento.

Il problema della LBMA con Basilea 3 è quindi evidente: le passività in oro non allocato non possono essere utilizzate per finanziare gli attivi della banca e anche gli attivi in oro non allocato hanno uno scarto di garanzia del 15% del valore di mercato. In futuro le prime non potranno essere semplicemente compensate con i secondi, ma le bullion bank di Londra gestiscono naturalmente posizioni non allocate su entrambi i lati dei loro bilanci. È irrilevante se la banca possieda oro allocato nei caveau per compensare parte del rischio di prezzo. Se questa proposta di Basilea 3 verrà approvata senza modifiche, sarà la fine dell'attività di settlement a termine della LBMA e la fine dell'arbitraggio e della copertura tra i membri della LBMA ed i contratti futures Comex del CME. E gli swap sul Comex, che sono i trading desk delle bullion bank, potrebbero essere decimati.

Non possiamo ancora essere sicuri che ciò accadrà, perché è stato messo in consultazione nel Regno Unito dal PRA fino al 3 maggio. La scadenza di fine giugno dopo la quale Basilea 3 si applica in Europa potrebbe essere nuovamente prorogata, il che sembra sempre più improbabile. In un compromesso rattoppato, l'oro non allocato potrebbe essere riprogrammato per un ASF e/o RSF più elevati, anche se, ancora una volta, ciò sembra improbabile. Inoltre l'appello della LBMA al PRA, in caso di successo, si applicherebbe solo alle banche regolamentate del Regno Unito, non a quelle di altre giurisdizioni, a meno che non costituiscano consociate londinesi in piena regola. E anche questo è improbabile che sarà accettato dai regolatori europei, perché è prassi normale che i regolatori esaminino tali accordi.

Il documento LBMA suggerisce un compromesso, secondo cui Londra potrebbe seguire la Svizzera che intende fare affidamento su una clausola nel regolamento dell'Autorità bancaria europea: consentire alle banche di rimettersi al regolatore ed a quest'ultimo di decidere sulla stabilità dei finanziamenti. Affinché ciò possa funzionare, il PRA dovrebbe ottenere un accordo su un approccio comune con le autorità di regolamentazione bancaria in Europa e altrove. Ma il tempo sta scadendo rapidamente...

L'opzione svizzera funziona solo se le posizioni non allocate su entrambi i lati del bilancio siano classificate come interdipendenti. Qualsiasi discrepanza tra passivi ed attivi in oro non allocati non sarebbe coperta. Si presume che la copertura tramite futures del Comex possa risolvere parzialmente questo problema, ma è solo un'ipotesi. E anche se venisse adottata questa scappatoia, la liquidità continuerà a prosciugarsi, perché ai trading desk delle bullion bank verrà data una discrezionalità minima a causa dell'NSFR.

La categoria degli swap sul Comex (i trading desk delle bullion bank) è attualmente circa $24 miliardi nel contratto futures sull'oro GC e di $1,6 miliardi nei futures sull'argento. La pressione per ridimensionare la proprietà di queste posizioni a pochi market maker autentici ed ai trading desk delle banche americane è destinata ad aumentare, perché le posizioni short detenute dalle bullion bank europee dovrebbero essere coperte nelle prossime sei settimane. E a Londra tutti i membri della LBMA ridurranno allo stesso modo i loro attivi non allocati, perché i libri sbilanciati sarebbero pesantemente penalizzati dalle modifiche alle regole quando entreranno in vigore anche per il Regno Unito. Ciò renderebbe i contratti Comex in oro e argento interamente dipendenti dalla copertura del produttore.

La Banca d'Inghilterra quasi certamente esprimerà un'opinione al PRA, così come hanno fatto LBMA/WGC, perché swap e leasing sull'oro in sua custodia sono stati determinanti nel corso degli anni per organizzare la liquidità fisica e fornirla al mercato di Londra. Ma è opportuno che il PRA esamini più da vicino l'intera questione del trading di oro non allocato, e in particolare i rischi per i sistemi bancari del Regno Unito e dell'Europa la cui attività di settlement giornaliera è di di 20 milioni di once, o 620 tonnellate equivalenti non allocati tra i membri LBMA. Ciò però non include tonnellaggi aggiuntivi non allocati tra membri e non membri, né include il fatturato infragiornaliero.


Il gioco delle tre carte di Londra

Nell'interesse di comprendere il mercato dell'oro di Londra, sarà utile iniziare con le definizioni di conti in oro non allocati e allocati secondo il sito web della LBMA.

Conti non allocati: la maggior parte dei lingotti a Londra viene scambiata sulla base di un conto non allocato, in cui il cliente non possiede barre specifiche ma ha un diritto generale su una quantità di metallo. È il metodo più conveniente, più economico e più comunemente usato per trattenere il metallo prezioso. Funziona in modo molto simile ad un conto bancario.

Invece di possedere oro il cliente ha solo un diritto generale, funziona come un normale conto bancario e non solo un cliente con un conto non allocato non possiede oro, ma è solo un creditore della banca. Tutti gli obblighi in oro non allocati compaiono nel bilancio della banca.

Conti allocati: i conti allocati vengono aperti quando un cliente richiede il titolo o la proprietà di barre specifiche, e poi chi le vende le detiene per conto del cliente. Le posizioni dei clienti sono identificate in un elenco di barre di peso, che mostra il numero di barra univoco, il peso lordo, la finezza di ciascuna barra ed il suo peso fine. Gli accrediti o gli addebiti all'azienda sono legati ai movimenti fisici delle barre da o verso l'azienda fisica del cliente. A questo proposito, è come una cassetta di sicurezza con l'operatore del conto che funge semplicemente da custode.

Si tratta di un tipo di conto completamente diverso, in cui la banca è una banca depositaria e le partecipazioni non compaiono nel bilancio della banca stessa. L'oro allocato non è a disposizione della banca e non può essere utilizzato per il suo trading. In pratica, le banche scoraggiano i clienti dal detenere l'oro allocato attraverso costi elevati per le spese di deposito e di mantenimento del conto. Al contrario, un cliente che mantiene un conto non allocato è spesso completamente libero dalle spese bancarie. Di conseguenza la grande maggioranza dei conti dei clienti non è allocata.

Il documento della LBMA/WGC porta i suoi lettori a presumere che l'unica differenza tra l'oro allocato e non allocato sia la convenienza che quest'ultimo fornisce ad un mercato efficiente. Da nessuna parte si fa menzione della mancanza di oro fisico a copertura dei conti non allocati e ignorando il processo di creazione del credito bancario, viene assecondata l'ingenua supposizione che le banche siano semplicemente intermediari con depositanti da una parte e creditori dall'altra.

In comune con le autorità di regolamentazione bancaria, la LBMA ed il WGC non riescono a capire che i conti non allocati sui bilanci bancari sono creati solo dal processo di espansione del credito bancario e non hanno nulla a che fare con l'oro fisico. L'origine di tutti i conti non allocati non è il deposito d'oro, ma la creazione di credito. La tabella seguente mostra come vengono creati i conti in oro non allocati.

Supponiamo che il trading desk abbia un'agevolazione concessa dalla banca per scambiare oro non allocato e il suo conto sia accreditato con 10 unità monetarie. Nei suoi libri contabili la banca registra un attivo in unità monetarie (normalmente dollari, o sterline, euro, ecc.), riflettendo il prestito creato a favore del suo trading desk. Allo stesso tempo la banca registra un passivo di pari importo corrispondente al credito al proprio trading desk, in modo da consentire a quest'ultimo di finanziare il proprio portafoglio di negoziazione. Ora può trattare con altre banche in oro non allocato che avranno creato lo stesso processo di espansione del credito.

Quello che è successo è che la struttura del trading desk è stata finanziata dall'espansione del credito bancario dal nulla, nello stesso modo in cui viene ampliato da qualsiasi banca in qualsiasi altra linea di attività bancaria. Questa è una pratica contabile standard stabilita da tempo dal diritto bancario. Da esso derivano due punti importanti: il finanziamento di posizioni non allocate a Londra avviene attraverso l'espansione del credito denominato non in oro, ma in valuta fiat; con tutte le banche che usano gli stessi metodi non è coinvolto affatto l'oro.

I clienti della banca possono richiedere la consegna fisica o la consegna su un conto allocato presso la banca, nel qual caso il trading desk funge da broker, approvvigionandosi di metallo fisico. Ma questa funzione non deve essere confusa con la negoziazione non allocata delle banche che agiscono in qualità di mandanti o per conto dei loro clienti con conti non allocati.

La richiesta LBMA/WGC afferma che l'oro è una garanzia vitale per le controparti centrali, le quali si affidano al sistema della LBMA per gestire "la consegna fisica dei contratti derivati ​​sui metalli preziosi" (pagina 3). La formulazione è fuorviante, perché la consegna di un contratto derivato non è la stessa della consegna del metallo prezioso. L'unico altro riferimento al collaterale è nell'Allegato 1, dove il WGC tira fuori le solite cose sull'oro che non ha alcun rischio di controparte ed è ampiamente accettato come garanzia. Questo è vero per l'oro fisico, ma non per l'oro non allocato, dove il rischio di controparte è l'unico corrispettivo ed è l'attività esclusiva tra le banche membri della LBMA.

L'oro non allocato non è altro che registrazioni contabili legate al prezzo dell'oro e la sua origine ed esistenza sono interamente finanziate dalla creazione di credito bancario. È questo che Basilea 3 mette nero su bianco.

Con l'introduzione del coefficiente di finanziamento stabile netto, Basilea III rende impraticabile la pratica bancaria standard nel caso dei metalli preziosi non allocati, impedendo ad un portafoglio di negoziazione di compensare le sue posizioni long e short. I regolatori del Comitato di Basilea non avrebbero scaricato l'oro non allocato a meno che non l'avessero considerato un rischio per il sistema bancario mondiale che deve essere compensato da finanziamenti adeguati. Vedono chiaramente il gioco delle tre carte rappresentato dall'oro non allocato e che un fallimento in questo mercato sarebbe una minaccia per l'intero sistema bancario. Quasi certamente gli esperti di Basilea 3 avranno esaminato i rischi in modo molto dettagliato prima di prendere la loro decisione sui tassi da applicare sia all'ASF che all'RSF. E quando si tratta di cooperazione da parte dell'Autorità bancaria europea, c'è anche il rischio aggiuntivo che il PRA del Regno Unito possa trovarsi impantanato nella non collaborazione post-Brexit.


L'impatto sui metalli preziosi fisici

Quali sono le possibilità che la LBMA riesca a fermare l'imposizione dell'NSFR in Europa entro sei settimane? Molto basse. Mentre la proposta svizzera fornirebbe una breve boccata d'ossigeno, chiuderebbe i loro trading desk a causa delle sanzioni su libri contabili irregolari. Le adesioni bancarie europee e svizzere alla LBMA sono dieci su un totale di quarantatré, e la maggior parte di queste sono filiali registrate nel Regno Unito. Ma è improbabile che l'EBA accetti di proteggere i rischi bancari in una consociata britannica.

Un solo quarto delle banche membri escluse dal trading non allocato potrebbe non sembrare un danno per la LBMA, ma non è così semplice. Dalla nostra analisi sembra estremamente improbabile che il PRA abbia altra scelta se non quella di imporre il metodo di calcolo NSFR sul mercato dell'oro di Londra, previsto per il 1° gennaio 2022. Ciò significa che tutte le filiali nel Regno Unito, le filiali estere e le banche nazionali membri della LBMA dovranno adeguarsi entro tale data. In pratica tutte le banche aderenti extraeuropee sono tenute a cessare di gestire posizioni non allocate per conto della clientela prima del cambio di normativa.

L'ultimo livello registrato di posizioni in oro non allocate dei membri della LBMA è contenuto nelle statistiche sui derivati ​​over the counter della Banca dei regolamenti internazionali (fine giugno 2020): $572 miliardi, mentre le posizioni long e short sul Comex Swap hanno totalizzato $63 miliardi. Un po' come un iceberg, la parte regolata visibile sul Comex è un nono della massa derivata nascosta. Se Londra adotta la proposta svizzera (non sappiamo nemmeno se l'EBA l'accetterà), le banche potrebbero continuare a gestire posizioni non allocate su una base contabile uniforme, ma senza reddito da trading non avrebbe molto senso. Alcuni market maker cesseranno di fare trading e la metà dei derivati OTC dovrà chiudere o essere sostituita con metallo fisico.

L'impatto normativo sui contratti futures del Comex è differente, in quanto il trattamento di Basilea 3 dei mercati regolamentati con controparti centrali è un argomento separato e va al di là dello scopo di questo articolo. Tuttavia la fine della furiosa attività quotidiana di trading dell'oro, che si è attestata a oltre 600 tonnellate al giorno a Londra, eliminerà l'attività di copertura nei futures Comex.

Sarebbe troppo presumere che una contrazione così grave del trading nel mercato sintetico porterà ad un passaggio automatico dalla carta al fisico, ma indubbiamente alcuni clienti bancari che detengono depositi in oro non allocati presso bullion bank si ritroveranno i loro conti chiusi e cercheranno di sostituirli con oro fisico. L'impatto completo può solo essere ipotizzato, ma nel breve termine la categoria degli swap sul Comex si ritroverà un problema nel chiudere le proprie posizioni short. La posizione più recente riportata dalla relazione COT della CFTC è mostrata nel grafico seguente.

Non sappiamo quante delle banche europee siano posizionate short sul Comex, che è il problema immediato, ma le altre con trading desk londinese (quasi tutte) si troveranno a breve in una posizione simile, se come previsto il PRA seguirà l'EBA introducendo il calcolo NSFR dal 1° gennaio.


Coinvolgimento del sistema bancario centrale

Le banche centrali possono trovarsi in una posizione difficile, a causa delle quantità sconosciute di oro in leasing e scambiate sul mercato. Mentre le bullion bank hanno giocato nel mercato non allocato, nel corso degli anni sono state costrette a fornire oro fisico ad accaparratori di barre, ETF, produttori di gioielli e altri. Negli ultimi decenni queste richieste hanno superato l'offerta di miniere e rottami, trainate in particolare dalla domanda asiatica. E mentre la LBMA ha proclamato trionfalmente 9.461 tonnellate d'oro immagazzinate nei caveau dei suoi membri, 5.616 sono detenute presso la Banca d'Inghilterra, esse sono quasi interamente di proprietà delle banche centrali o dei loro governi. Ciò lascia 3.845 tonnellate, di cui circa 2.500 sono oro per ETF. Quindi la nuova cifra è 1.345 tonnellate e di queste un ammontare sconosciuto è costituito da barre fisiche detenute da family office, persone con un patrimonio netto elevato e conti aggregati. La cifra finale, quindi, è di appena 500 tonnellate. Di recente ci è stato ricordato che gran parte dell'oro fisico è stato fornito mediante leasing delle banche centrali quando lo scorso anno l'ETF GLD ha brevemente mostrato la Banca d'Inghilterra come sub-depositario.

Sappiamo che questo leasing di oro per rifornire il mercato è stato un fattore importante da quando la LBMA è entrata nella sua forma attuale. Un rispettato analista, Frank Veneroso, ha stimato nel 2002 che il leasing e il prestito di riserve ufficiali fosse di almeno 10.000 tonnellate. Allora il leasing di oro garantiva un carry trade come base di finanziamento per i bond del Tesoro USA. Si sospetta che una parte sia stata consegnata ai mercati e successivamente abbia dovuto essere sostituita dalle vendite del settore privato, ma chiaramente se il trading di derivati ​​non allocato si esaurisce, potrebbe essere necessario trovare quantità significative di oro fisico a causa di quello dato in leasing alle bullion bank.

Inoltre, mentre le banche centrali occidentali hanno dato in leasing oro nel mercato londinese, le banche centrali ed i governi che hanno aumentato le loro riserve auree sono prevalentemente in Asia. In particolare possiamo essere certi che la Cina abbia sostanziali disponibilità fisiche di lingotti d'oro non dichiarati inclusi nelle sue riserve monetarie. La legislazione che nomina la PBOC l'unica responsabile per la gestione statale di lingotti d'oro e d'argento risale al giugno 1983, poiché la Cina è diventata la principale fonte di approvvigionamento minerario e controlla rigidamente la raffinazione e le esportazioni. Tra il 1983 e il 2002, prima che fosse legale per i cittadini cinesi possedere e acquistare oro, i flussi di capitali in entrata e le successive eccedenze di esportazione, insieme ad un regime di rigorosi controlli sui cambi gestito dalla PBOC, hanno permesso allo stato cinese di accumulare notevoli quantità di lingotti a prezzi stracciati, perlopiù tra i $200 ed i $400 l'oncia. Solo dopo che lo stato ha raggiunto i suoi obiettivi di proprietà i cittadini sono stati autorizzati a possedere oro; anzi, sono stati addirittura incoraggiati a farlo. È probabile che anche la Russia abbia riserve non dichiarate ed è di dominio pubblico che ha sostituito le riserve in dollari USA con l'oro, dandoci importanti prove del suo approccio monetario e strategico.

La politica cinese sull'oro si è estesa al più ampio controllo del commercio globale di oro fisico, in collaborazione con altri centri asiatici. Finora il controllo della Cina sui mercati fisici è stato sminuito dal trading non allocato di Londra e dal mercato dei futures Comex. Ciò cambierà, consegnando alla Cina e alla Russia il potere finale sulle valute fiat mentre l'egemonia del dollaro verrà indebolita ed il prezzo dell'oro salirà a causa della fine della soppressione del prezzo del mercato sintetico.


Conclusione

Le modifiche proposte a Basilea 3 segnano la fine di un'era per il trading di derivati, in cui quasi tutto il trading di oro e argento è stato in forma non allocata. Le conseguenze per i mercati ed i prezzi dei metalli preziosi non dovrebbero essere ignorate o sottovalutate. Le implicazioni sono ben comprese dalla LBMA e la loro risposta all'autorità di regolamentazione del Regno Unito riflette la loro impotenza di fronte a questi cambiamenti.

La presentazione congiunta da parte della LBMA e del WGC evita accuratamente di ammettere che i conti in oro non allocati e allocati sono attività completamente separate: i primi infatti hanno lo scopo di creare credito bancario, e con tutte le banche che operano attraverso l'espansione del credito non è coinvolto oro fisico. Le negoziazioni sono interamente in lingotti fittizi non allocati, con il prezzo dell'oro che funge da punto di riferimento per la valutazione. Mentre la creazione di oro non allocato tramite credito bancario è una cosa, le richieste dei clienti per il settlement fisico sono un'altra e generalmente scoraggiate. Malgrado ciò nel corso degli anni la domanda di lingotti fisici ne ha assorbito l'offerta disponibile, oltre al leasing delle banche centrali, aggiungendo un secondo problema per le bullion bank.

Il bacino rimanente di oro fisico disponibile è relativamente piccolo: la vera liquidità non è rappresentata dalle 9.461 tonnellate nei caveau di Londra, sbandierate dalla LBMA, ma è minima (probabilmente solo poche centinaia di tonnellate). È da questo piccolo bacino che vengono regolati gli squilibri quotidiani negli accordi non allocati che derivano dalle richieste di consegna.

Non c'è mai un buon momento per introdurre cambiamenti così radicali in pratiche di mercato consolidate, ma visto che chi emette valute fiat sta svalutando le proprie divise ad un ritmo accelerato, le bullion bank incontrano notevoli difficoltà a smobilitare le loro posizioni non allocate in un momento in cui la domanda pubblica di lingotti fisici sta rispondendo sempre più all'inflazione della moneta fiat, andando fuori controllo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


giovedì 27 maggio 2021

Il Trono di Spade ci mostra come il potere trasforma gli eroi in mostri

 

 

di Brittany Hunter

*Questo articolo contiene spoiler sull'ottava stagione del Trono di Spade.*

Se c'è una cosa su cui il Trono di Spade ha brillato durante le sue otto stagioni, è stata la dimostrazione di come sia velenosa la ricerca del potere, sia per chi lo insegue che per chiunque si metta sulla sua strada.

Nell'episodio più recente, il penultimo dell'intera serie, la storia si tuffa ancora più a fondo in questo tema rispetto al passato, ricordandoci quanto sia orribile quando i civili diventano pedine in un gioco sanguinoso a cui non hanno mai chiesto di giocare. E sfortunatamente, quando si tratta di guerra, le vittime civili sono quasi sempre inevitabili e a volte sono addirittura intenzionali e strategiche.

Sebbene il telefilm sia un'opera di finzione, il sacrificio insensato delle vite dei civili per la conquista militare è una trama troppo comune in tutta la nostra storia umana. E proprio come le azioni di Daenerys hanno disgustato i telespettatori, dovrebbero disgustarci allo stesso modo i massacri bellici nel mondo reale che si traducono in innumerevoli morti di innocenti.


Dany passa al lato oscuro

Per gran parte della serie Daenerys Targaryen (Dany) è stata una protagonista amata che ha cercato di rompere le catene della schiavitù e liberare tutti coloro che erano stati tenuti prigionieri sotto un dominio dispotico. Anche quando ha fatto ricorso ad atti orribili, come bruciare viva la gente per non essersi "inginocchiata", gli spettatori erano disposti a guardare oltre le sue azioni perché sembrava sempre avere una ragione giustificabile per fare ciò che faceva. Se paragonata a Cersei Lannister, che usava abitualmente gli altri per perseguire i propri scopi, le azioni di Dany sembravano abbastanza mansuete e persino necessarie nella lotta contro il male.

Eppure ha attraversato il punto di non ritorno nel penultimo episodio dell'ottava serie, quando ha completato la sua discesa nella malvagità. Sebbene Daenerys si fosse scatenata per tutta la stagione, non si era mai abbassata al livello di Cersei, che ha dimostrato in diverse occasioni di non avere scrupoli a uccidere masse di innocenti se ciò avesse aiutato lei (o suo figlio) a tenere il Trono.

Tutto questo è cambiato quando Dany ha usato il suo drago per bruciare e distruggere la città di Approdo del Re. Mentre in precedenza Daenerys aveva sconfitto tiranni ed i loro eserciti, in questo episodio ha fatto una scelta deliberata per uccidere indiscriminatamente, falciando migliaia di civili e affermando che lei non era più l'eroina di questa storia. Uccidere gli innocenti, dopo tutto, è qualcosa che viene fatto dai "cattivi", non dalla Distruttrice di Catene.

Per la maggior parte dell'episodio gli spettatori hanno guardato con orrore mentre donne, bambini e altri innocenti venivano carbonizzati vivi da Daenerys e dal suo drago, Drogon. A peggiorare le cose, il massacro è avvenuto dopo che l'esercito di Approdo del Re aveva ammesso la sconfitta e si era arreso. Ma questa volta inginocchiarsi non era abbastanza per la Regina dei Draghi, che invece cercava di assicurarsi che tutti pagassero per le perdite che aveva subito, in particolare la morte di due dei suoi draghi e la sua più stretta confidente, Missandei. E, come fanno i governanti ubriachi di potere, ha anche cercato di instillare la paura nei cuori della sua stessa gente, che ora sapevano cosa avrebbero affrontato semmai le avessero disubbidito. E, peggio di tutto, sembrava persino divertirsi ad incendiare la città.

C'è qualcosa di intrinsecamente malvagio nel bruciare viva una folla di persone innocenti. Nel mondo reale tendiamo a disprezzare particolarmente atti simili di terrorismo, proprio perché sono profondamente vili. Le guerre sono abbastanza deleterie da sole, ma mentre gli eserciti decidono volontariamente di rischiare la vita, i civili, persi nella nebbia della guerra, ne sono estranei.

Dal comfort dei nostri divani è facile capire quanto siano sbagliate le azioni di Daenerys. Tuttavia, quando si tratta della nostra politica estera, molti di noi avallano un male simile solo perché commesso per mano del nostro governo.


Danni collaterali

Gli attacchi che hanno avuto luogo l'11 settembre 2001 hanno cambiato per sempre la psiche americana. Mentre avevamo sentito parlare di attacchi su larga scala commessi contro civili innocenti in terre lontane, tali tragedie non si erano mai verificate sui nostri lidi, almeno non in modo così drammatico. Scioccati e devastati dalle perdite, molti sono diventati ossessionati dal cercare giustizia e punire coloro che si riteneva fossero responsabili degli attacchi. Sfortunatamente molti non hanno sempre cercato giustizia nei posti giusti.

Mentre non c'era alcuna prova che l'Iraq avesse avuto un ruolo in questi attacchi, è diventato un obiettivo facile da incolpare. E una volta che si sparse la voce che il Paese avesse costruito armi di distruzione di massa, l'Iraq è stato trattato alla stregua dei talebani in Afghanistan.

Il 12 luglio 2007, quattro anni dopo la guerra in Iraq, due elicotteri Apache americani andarono all'attacco durante l'insurrezione irachena a New Baghdad. Questi attacchi erano drammaticamente simili ad altri che si erano verificati durante tale periodo, ma nel 2010 il Paese rimase scioccato quando il soldato dell'esercito americano Chelsea (allora Bradley) Manning fece trapelare immagini di suddetto attacco aereo, dimostrando che gli Apache non avevano fatto alcuno sforzo per discernere tra insorti e civili innocenti. A peggiorare le cose, quelli che premettero il grilletto ridevano di coloro che stavano uccidendo.

Sfortunatamente questa non era la prima volta che gli Stati Uniti commettevano uccisioni di massa di civili innocenti durante periodi di guerra. Il massacro di Mai Lai durante la guerra del Vietnam, per esempio, è un altro orribile esempio di come la guerra e il potere avessero portato l'esercito americano ad infliggere indicibili violenze a coloro che erano nati nel Paese "sbagliato".

Prendere una vita umana non è mai una cosa da fare alla leggera, anche in situazioni in cui la difesa è più che giustificata. E adottare un atteggiamento così disinvolto nei confronti della distruzione della vita umana è ciò che separa il selvaggio dal civile.

Eppure, piuttosto che denunciare e condannare queste azioni, il governo degli Stati Uniti ha definito queste morti "danni collaterali", "incidenti". Se visti come errori, piuttosto che uccisioni intenzionali, tali morti potrebbero non sembrare abbastanza gravi come le azioni commesse da Daenerys, ma come afferma Dan Sanchez, è difficile credere che le vittime siano danni collaterali o "incidenti":

La premessa in sé è molto discutibile: anche le forze armate occidentali considerano un valore strategico l'effetto demoralizzante delle vittime civili.

In secondo luogo, è un menzognero abuso della semantica definire "accidentali" tali morti. Quando si prende una dose di medicinali conoscendone gli effetti collaterali, non si può dire che ci si sente male "per caso". Lo stesso si può dire per le vittime civili in un bombardamento su un'area densamente popolata. Qualunque siano gli obiettivi principali, i bombardieri sanno bene che i civili moriranno a causa delle loro azioni, e quindi quelle morti non possono essere definite "accidentali".

La guerra è sinonimo di morte e quando si inizia una guerra, bisogna aspettarsi che le persone, sia colpevoli che innocenti, moriranno. Di conseguenza innumerevoli altri soffriranno immensamente.

[...] la guerra comporta sempre aggressività. Il termine "guerra" non viene quasi mai usato per descrivere la ricerca selettiva di giustizia rivolta ad individui specifici. Le guerre rendono tutti delle vittime, intere popolazioni, solo per la voglia di conquista.

Quindi la guerra comporta sempre il massacro di civili innocenti (così come molte violenze arbitrarie inflitte a soldati e funzionari).


Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe in modo assoluto

Friedrich Nietzsche scrisse:

Chi combatte i mostri dovrebbe fare in modo che nel processo non diventi un mostro. E se guardate abbastanza a lungo in un abisso, l'abisso vi guarderà dentro.

Non importa quanto possa sembrare valida una causa, distruggere vite umane nella ricerca del potere trasforma quasi sempre le persone in mostri.

È facile capirlo quando guardiamo battaglie fittizie su uno schermo, tuttavia quando si tratta di coinvolgimenti stranieri del nostro Paese, molti sono a proprio agio nel giustificare la perdita delle vite di innocenti come una sfortunata ma necessaria realtà della guerra.

Il Trono di Spade potrebbe essere nient'altro che una storia di fantasia partorita dalle menti di George R.R. Martin e dagli scrittori della HBO, ma è riuscita ad incapsulare perfettamente gli aspetti minacciosi della guerra perpetua. Mentre la serie volge al termine, riflettiamo sull'importanza del telefilm, non solo come icona culturale moderna, ma come promemoria di quanto la guerra e la ricerca del potere siano atroci.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


mercoledì 26 maggio 2021

L'ascesa di Bitcoin

 

 

di William J. Luther

Col senno di poi, possiamo dire che l'ascesa delle criptovalute sia iniziata con l'avvio di Bitcoin nel 2009. Le prime criptovalute spuntarono già negli anni '90, ma non riuscirono a prendere piede. Si ritiene che DigiCash di David Chaum abbia anticipato i tempi. Chaum fondò la sua azienda all'inizio di quel decennio, molto prima dell'ascesa dell'e-commerce. Nel 1998 dichiarò bancarotta. Più in generale, le prime "aziende di denaro digitale commisero un errore fatale", scrisse Julia Pitta per Forbes nel 1999: "Pensarono, a torto, che i consumatori sarebbero stati diffidenti nell'usare le carte di credito sul Web e avrebbero richiesto sicurezza e privacy ferree".

All'inizio non era chiaro se Bitcoin sarebbe stato diverso. Forse temendo il destino del creatore di e-gold Douglas Jackson, i progettisti di Bitcoin hanno adottato uno pseudonimo (l'ormai famoso Satoshi Nakamoto) e hanno condiviso il nuovo progetto open source via e-mail sulla Cryptography Mailing List l'otto gennaio 2009. Nakamoto aveva fatto circolare un white paper che spiegava i dettagli tecnici pochi mesi prima. Seguirono presto risposte di congratulazioni, ma c'erano poche indicazioni che Bitcoin sarebbe diventato rapidamente un nome familiare. Era poco più di una novità discussa da una manciata di programmatori su Internet.

Nei nove mesi successivi, Bitcoin è stato praticamente inutile. Le transazioni consistevano in mere spese di test da parte dei pochi programmatori interessati per risolvere i bug nel protocollo. Nessuno stava consegnando beni o servizi di valore in cambio di Bitcoin. Non c'erano tassi di cambio di mercato rispetto al dollaro, l'euro o altre valute. Infatti non c'erano exchange per facilitare il cambio di valuta.

La prima transazione a prezzo positivo per Bitcoin sembra essere avvenuta all'inizio di ottobre 2009. Il 5 ottobre, una persona che utilizzava il nome utente New Liberty Standard, stimò che produrre 1.309,03 bitcoin costasse circa $1. Sette giorni dopo acquistò 5.050 bitcoin da Martti Malmi per $5,05, regolando la transazione tramite PayPal. Il prezzo di Bitcoin, in altre parole, era di soli $0,0010.

Prima del marzo 2010, gli utenti interessati allo scambio di valute tradizionali con bitcoin erano limitati a scambi ad hoc, in genere organizzati tramite messaggi su forum. Poi il 16 marzo il mercato Bitcoin divenne operativo, fornendo una posizione centrale su Internet per scambiare bitcoin con dollari. La prima offerta pubblicata, presentata dal creatore del sito dwdollar, aveva fissato il prezzo a $0,0067.

Oltre ad aiutare gli utenti ad acquisire o vendere bitcoin, il nuovo exchange rendeva più facile valutarne il valore di scambio. Se sapete, ad esempio, che una miriade di utenti è disposta a pagare $0,50 o $0,75 per 100 bitcoin, potete utilizzare queste informazioni per capire quanto valgono altri beni e servizi regolarmente quotati in dollari. Il nuovo exchange, quindi, rendeva più facile per gli utenti acquistare e vendere beni e servizi con bitcoin.

Il 22 maggio 2010, un programmatore di Jacksonville, FL di nome Laszlo Hanyecz, effettuò quello che molti ritengono essere il primo acquisto di beni o servizi con bitcoin. In un post sul forum BitcoinTalk il 18 maggio, Hanyecz si offrì di acquistare due pizze per 10.000 bitcoin. Il tasso di cambio implicito era generoso. All'epoca il mercato Bitcoin valutava 10.000 bitcoin a circa $41, ma, inizialmente, non c'erano acquirenti. "Penso solo che sarebbe interessante se potessi dire che ho pagato una pizza in bitcoin", postò Hanyecz il 21 maggio. Il giorno seguente pubblicò le foto di due grandi pizze di Papa John's. Insieme, lui ed un utente di nome jercos che aveva facilitato la transazione, dimostrarono che Bitcoin poteva essere utilizzato per acquisire beni e servizi nel mondo reale.

Con la diffusione della notizia della nuova criptovaluta, anche il suo valore crebbe. Un articolo di Slashdot pubblicato l'11 luglio introduceva Bitcoin ad una serie di nuovi utenti. Il tasso di cambio era passato da $0,008 il 12 luglio a $0,080 il 17 luglio. Il 18 luglio Jed McCaleb inaugurò il popolare sito di scambio MtGox e, entro il 6 novembre, un bitcoin veniva scambiato per $0,50 sul sito. Keir Thomas parlò di Bitcoin su PC World il 10 dicembre. "Vale la pena dare un'occhiata a Bitcoin ", svrisse. Negli anni che seguirono molte persone lo fecero ed il 3 dicembre 2013 un bitcoin valeva $1.078.

Oggi ci sono poche persone che non hanno sentito parlare di Bitcoin, eppure poche persone sembrano capire come funziona. Forse c'è da aspettarselo, il modo in cui il protocollo Bitcoin elabora le transazioni è nuovo e fondamentalmente diverso dai meccanismi di pagamento tradizionali. Mentre i meccanismi di pagamento tradizionali impiegano meccanismi di compensazione decentralizzati o centralizzati, le transazioni Bitcoin vengono elaborate tramite un meccanismo di compensazione distribuito.

Pensate ad una transazione in contanti. Quando pagate una Coca-Cola in contanti, la transazione viene autorizzata da voi e dal commerciante. Il dollaro che consegnate al commerciante viene rimosso dal vostro portafoglio. Il commerciante accetta il dollaro e lo mette nel registratore di cassa. Poiché il denaro è fisico e non è più in vostro possesso, non potete spenderlo di nuovo. Quel dollaro ora appartiene al commerciante, che può spenderlo come meglio crede.

Il contante, in altre parole, viene elaborato utilizzando un meccanismo di compensazione decentralizzato. Un pagamento decentralizzato viene autorizzato dalle parti nello scambio. Non è richiesta alcuna terza parte di fiducia per elaborare la transazione. Infatti nessuno oltre alle parti della transazione ha bisogno di sapere che la transazione è avvenuta.

Supponiamo, invece, che voi volete acquistare quella Coca-Cola firmando un assegno o usando una carta di debito. In questo caso la banca addebiterà il dollaro sul vostro conto e trasferirà i fondi alla banca del commerciante. Quest'ultima accrediterà il dollaro sul conto del commerciante. I fondi, in questo caso, sono digitali. A differenza del contante fisico i saldi digitali potrebbero essere duplicati e spesi di nuovo, tuttavia il sistema bancario generalmente impedisce che ciò accada. Una volta trasferiti, i fondi vengono considerati definitivi, ovvero il mittente non vi ha più accesso.

Gli assegni ed i pagamenti con carta di debito vengono elaborati utilizzando un meccanismo di compensazione centralizzato: una banca o un altro istituto finanziario funge da terza parte di fiducia per elaborare la transazione. Infatti tali transazioni spesso comportano più livelli di compensazione centralizzata. La transazione tra la vostra banca e la banca del commerciante, ad esempio, potrebbe essere autorizzata dalla FedWire della Federal Reserve. La FED addebita il dollaro sul conto della vostra banca e lo accredita sul conto della banca del commerciante. La compensazione centralizzata richiede l'instradamento della transazione, e quindi delle informazioni sulla transazione, attraverso una o più terze parti di fiducia. In quanto tali, tendono ad offrire una minore privacy finanziaria rispetto ad altri meccanismi di pagamento.

Bitcoin non utilizza né un meccanismo di compensazione decentralizzato né centralizzato. Invece elabora le transazioni utilizzando un meccanismo di compensazione distribuito. Con la compensazione distribuita, i pagamenti vengono elaborati dalla rete nel suo insieme. In genere le reti distribuite equivalgono ad un libro mastro condiviso che denota chi possiede cosa e un protocollo per l'aggiornamento di tale libro mastro. In molti casi ogni singolo utente è in grado di addebitare e accreditare fondi nel libro mastro, tuttavia le modifiche sono riconosciute come legittime solo quando sono state confermate dalla rete di utenti in conformità con il protocollo.

Se doveste pagare quella Coca-Cola in bitcoin, annuncereste la transazione alla rete firmando l'ammontare richiesto con la vostra chiave privata, confermando così la proprietà e identificando il commerciante con la sua chiave pubblica. In pratica questo spesso equivale a scansionare un codice QR in un wallet Bitcoin. La vostra transazione viene quindi raggruppata insieme ad altre transazioni recenti in un blocco ed i computer che eseguono il protocollo Bitcoin lo elaborano. Una volta che il blocco di transazioni è stato elaborato, il libro mastro viene aggiornato per riflettere i vari debiti e crediti richiesti dalle transazioni nel blocco. Il libro mastro condiviso è noto come blockchain, perché ogni blocco di transazioni è concatenato al blocco precedente producendo una lunga catena di blocchi di transazioni corrispondenti a tutte le transazioni che sono state effettuate e certificate come legittime fino a quel momento.

Sebbene sia conveniente pensare ad un singolo libro mastro condiviso, o blockchain, che indichi la quantità di bitcoin presente in ciascun conto, esistono in realtà più versioni di quel libro mastro condiviso in qualsiasi momento. Il protocollo Bitcoin risolve questo problema riconoscendo la blockchain più lunga come legittima. Di conseguenza coloro che eseguono il protocollo Bitcoin abbandonano le catene più brevi spostandosi su quella più lunga. Qualsiasi transazione che è stata inclusa in una blockchain più corta, ma non nella blockchain più lunga e legittima, viene aggiunta ad un successivo blocco di transazioni da elaborare.

Ricordate che con il contante non ci si deve preoccupare che un saldo venga speso più di una volta, poiché la spesa richiede la rinuncia alla proprietà del bene fisico; con gli assegni e le carte di debito, una banca o un sistema bancario garantisce che la proprietà dell'asset digitale venga ceduta una volta speso. Due caratteristiche del protocollo Bitcoin si combinano per prevenire la doppia spesa. Innanzitutto è difficile dal punto di vista computazionale elaborare le transazioni. Per aggiungere un blocco di transazioni alla blockchain, un computer deve essere il primo a risolvere l'input corrispondente al dato output con hash. Poiché un approccio di forza bruta è il meglio che qualsiasi computer può fare, ogni computer ha una possibilità casuale di essere il primo ad elaborare un lotto di transazioni proporzionato alla sua quota di potenza di calcolo nell'ecosistema Bitcoin. In secondo luogo, il protocollo Bitcoin riconosce la blockchain più lunga come legittima. Per eseguire una doppia spesa, quindi, non sarebbe necessario solo far passare una transazione illegittima come legittima, bisognerebbe anche continuare a elaborare le transazioni ad un ritmo più veloce rispetto al resto della rete per garantire che la blockchain che supportava la transazione illegittima rimanesse più lunga. A meno che un utente non goda della maggior parte della potenza di calcolo del sistema, un'impresa del genere sarebbe incredibilmente improbabile. Sapere questo in anticipo disincentiva da subito chiunque voglia tentare un attacco doppia spesa.

La tecnologia blockchain alla base di Bitcoin fornisce un modo nuovo e fondamentalmente diverso per elaborare i pagamenti. Non si basa né su una compensazione decentralizzata né centralizzata; invece elabora le transazioni su una rete distribuita. E, risolvendo il problema della doppia spesa senza ricorrere ad una terza parte di fiducia, offre un grado di privacy finanziaria paragonabile a meccanismi di pagamento decentralizzati come il contante. Per questi motivi Bitcoin ha ottenuto molti consensi e continua ad ottenerne.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


martedì 25 maggio 2021

Il segreto

 

 

di Sven Henrich

Il segreto è svelato. Non può più essere negato e spetta a ciascuno di noi portare il segreto alla ribalta della consapevolezza pubblica.

Questo perché i media finanziari mainstream non lo faranno, anzi permetteranno ai custodi del segreto di continuare a negarne l'esistenza.

Per anni quelli di noi che sono stati critici riguardo alle conseguenze negative delle politiche monetarie allentate, in particolare il QE, sono stati liquidati e derisi come "cospirazionisti del QE" e persino come "pirati spericolati del capitalismo di libero mercato" dai banchieri centrali, incluso il sottoscritto.

È più facile deridere e ignorare con un tweet e poi nascondersi invece di impegnarsi in un dibattito serio.

Ma ormai sono decisamente palesi le false narrazioni che sono state propagate dai banchieri centrali, soprattutto da Powell con la sua ormai famigerata affermazione "le politiche della FED non aumentano assolutamente la disuguaglianza".

Ovviamente il QE aumentala disuguaglianza. Anche la Bank of Canada lo ha ammesso timidamente.

Ma la vera bomba è stata lanciata da uno degli investitori di maggior successo di sempre, il miliardario Stan Druckenmiller. Non solo il QE aumentala disuguaglianza, ma ne è il motore principale: "Non credo che ci sia stato un motore di disuguaglianza maggiore della Federal Reserve degli Stati Uniti".

Guardate questo video perché mette a nudo non solo la brutale realtà di come la FED ha rimodellato il Paese a beneficio dei ricchi, ma anche chi ne pagherà le conseguenze.

I dati a cui si riferisce Druckenmiller sono evidenti come la luce del giorno.

Eppure i banchieri centrali, tra cui l'ex-banchiere centrale e ora Segretario al Tesoro Janet Yellen, a lungo difensore e promotore di queste stesse politiche, continuano a parlare della situazione disuguaglianza ignorando qualsiasi appello ad affrontare l'ovvio.

I media finanziari? Zitti. I banchieri centrali non vengono mai messi di fronte all'evidente disconnessione dei dati rispetto alle smentite pubbliche dei funzionari della FED.

Cari media, state tutti fornendo un disservizio al pubblico trattando tutti questi banchieri centrali con i guanti di velluto e riverenza sottomessa invece di essere veri giornalisti e porre le domande scomode e scavare nei dati e nelle conseguenze. "Indipendenza" non equivale ad immunità, ma è così che la FED viene trattata dal Congresso e dai media. Incontrollata, sbilanciata, indiscussa, con potere assoluto, l'antitesi stessa di una democrazia costituzionale.

Le implicazioni sono profonde. Sebbene pubblicamente glorificata dai media come "eroe" e "salvatrice" dell'economia, il vero impatto della politica della FED è molto più sinistro. L'inflazione, come giustamente sottolinea Druckenmiller, danneggia maggiormente i poveri poiché le spese quotidiane assorbono la maggior parte se non tutte le loro entrate mensili. Questo ovviamente non è il tipo di inflazione che la FED usa come guida ufficiale per l'IPC, ridotta ad un paniere di elementi selezionati. Eppure i funzionari della FED spingono allegramente per una maggiore inflazione nei loro discorsi quotidiani. Cos'è questa se non una dichiarazione di guerra nei confronti dei poveri che hanno sempre più problemi con l'accelerazione dei prezzi delle case e del cibo? L'aumento dei salari sembra una gradita tregua fino a quando non vi rendete conto che l'inflazione può facilmente superarli e gli assegni del welfare termineranno quest'anno. Quindi tutto ciò che vi rimane sono prezzi più alti ed enormi carichi di debito. E chi pagherà? I poveri ovviamente, come fa notare Druckenmiller.

L'espansione della disuguaglianza di ricchezza è distruttiva per la società. Anche se ci sarà sempre disuguaglianza e il capitalismo premia giustamente coloro che lavorano sodo ed escogitano grandi concetti di business, l'arricchimento esponenziale artificiale di pochi grazie ad una "agenzia creata dallo stato" (Jay Powell) non ricade nel mandato della FED. Né acquistare obbligazioni societarie di Verizon e AAPL e altri giganti aziendali come ha fatto la scorsa estate, aziende che stanno ancora ridendo e sono tornate ad impegnarsi in riacquisti record di azioni proprie.

E non è nemmeno nel mandato della FED mentire apertamente al pubblico come continua a fare. Estendendo la disuguaglianza di ricchezza ed il coefficiente di Gini a livelli sempre più estremi, la stessa FED sta alimentando populismo politico, estremismo ed una completa mancanza di fiducia nelle istituzioni di governo d'America mentre il malcontento si diffonde, le persone cercano a chi dare la colpa e si trovano sempre più suscettibili alla disinformazione.

Gli americani dovrebbero mettere sempre più in discussione il ruolo della FED ed il suo impatto sulla società. Non è normale, né dovrebbe esserlo, che l'economia continui a correre da un bust all'altro e richieda sempre più debito ed interventi per "essere salvata" dallo scoppio di bolle degli asset che la stessa FED ha gonfiato più e più volte. Ed i mercati, come ha sottolineato Druckenmiller, sono di nuovo in una gigantesca bolla mentre la FED insiste arrogantemente e fanaticamente col suo più grande programma di QE della storia, nonostante i riacquisti di azioni proprie ai massimi storici, nonostante l'inflazione alle stelle, nonostante le valutazioni azionarie storiche, nonostante la crescita del PIL più rapida in 50 anni e nonostante gli utili societari si siano completamente ripresi. Se non adesso, allora quando? Quando le cose rallenteranno di nuovo? Quando le cose improvvisamente diventeranno di nuovo incerte? In quel momento la FED terminerà il QE? Non credete ad una singola parola.

Perché? Perché non si ferma nemmeno quando una crisi è passata da tempo.

La FED gestisce una grande operazione di offuscamento e negazione con la comprovata esperienza di arricchire l'1% più ricco e in molti casi le tasche dei propri funzionari, e questa è la triste verità.

Sappiamo a chi giova.

È tempo che il popolo americano si renda conto di questo fatto.

Quando i media affronteranno la raffica quotidiana di oratori della FED o Powell su questa evidente disconnessione? Su ciò che negano i funzionari della FED e ciò che adesso anche i miliardari e alcune banche centrali ammettono apertamente?

Non sto trattenendo il respiro, ma il modo migliore per far luce su questa questione è che tutti noi parliamo e condividiamo il segreto che ora è stato svelato. Ma deve essere condiviso con il maggior numero di persone possibile per creare pressione pubblica sulla verità, perché la FED non è affatto vincolata alla responsabilità di fronte alle proprie azioni ed i media gliela fanno passare liscia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


lunedì 24 maggio 2021

Create prima qualcosa col socialismo, poi ne riparleremo

 

 

di Jeffrey Tucker

Ho passato gli ultimi giorni a fare un tuffo nella teoria e nella storia del socialismo nel XX secolo, come commissionato dalla National Review. È stato affascinante rivisitare tutti gli argomenti e altrettanto agghiacciante leggere resoconti dettagliati dell'esperienza in ogni Paese.

Se lo avete fatto anche voi, sarete d'accordo con me su quanto sia pazzesco che il socialismo e l'ideale socialista siano ancora credibili, specialmente tra i giovani nati dopo il 1989. Oltre alla mancanza di interesse per la storia, è molto difficile capire il cuore dell'errore.

Comunque, ci proverò.

Sospetto che le persone che pensano di amare il socialismo (coloro che si identificano con la sinistra politica; la destra ha problemi diversi) non abbiano affrontato il problema della scarsità in quanto realtà economica.

Per scarsità non intendo carenza, bensì assenza di un'abbondanza infinita di tutto ciò che le persone vogliono quando lo vogliono. Ciò è dovuto ad una caratteristica del mondo materiale che impedisce a voi ed a me di esercitare la stessa quantità di controllo sullo stesso bene materiale nello stesso momento nel tempo. Non possiamo entrambi indossare le stesse scarpe, o bere contemporaneamente dalla stessa bottiglia d'acqua. O voi mangiate il boccone di bistecca, o lo faccio io; oppure lo dividiamo a metà. Non esiste una macchina di riproduzione magica che faccia apparire la bistecca ex nihilo.

La scarsità si riferisce anche alla condizione di vita che vi impedisce di consumare tutto ciò che desiderate nello stesso momento nel tempo. Ogni scelta che fate comporta il costo della scelta che non avete fatto. In questo momento state leggendo questo pezzo piuttosto che qualcos'altro, non potete fare escursioni, pescare e nuotare mentre leggete. Tutto ciò che acquistate richiede la spesa di denaro che quindi rifiutate di risparmiare.

Questo è ciò che gli economisti chiamano scarsità ed è questo che fa sorgere la necessità di economizzare, cioè di scegliere tra scopi concorrenti. Fa parte della realtà. Non importa quanta prosperità sperimentiamo, indipendentemente dal tipo di progresso tecnologico che ci viene incontro, la realtà della scarsità sarà sempre con noi. Il mondo materiale degli esseri umani supererà sempre ciò che è disponibile, non importa quanta ricchezza ci sia.

Abbiamo bisogno di un modo razionale e pacifico per affrontare la scarsità.


La soluzione

È stata la realizzazione di questa verità nella storia dell'esperienza umana che ha portato ad una soluzione migliore rispetto alla lotta infinita per un tozzo di pane in più. Circa 150.000 anni fa abbiamo scoperto gradualmente i vantaggi sociali della proprietà privata, del commercio, del rispetto dei contratti, delle complesse strutture del capitale, dell'impresa e della scelta dei consumatori. Abbiamo anche scoperto, molto gradualmente, che aderire a queste convenzioni sociali ha permesso la divisione del lavoro, l'accumulo di capitale, la complessa struttura di produzione e un altro fenomeno sorprendentemente magico: la creazione di più ricchezza.

I socialisti immaginano invece di avere una soluzione migliore al problema della scarsità. Dovremmo solo dire: "Lasciate che ci pensi il socialismo" e questo risolverà il problema. Non molto credibile.

Perché qualcuno dovrebbe avallare questa cosa senza una spiegazione convincente di come funzionerebbe nella pratica? Bene, il modo in cui ha funzionato in passato è stato il seguente: una teoria della storia altisonante che coinvolgeva dialettica ed inevitabilità delle forze sociali e che risolveva conflitti altrimenti intrattabili alimentati dalla meta-narrativa del progresso. Se parlate abbastanza, forse alla fine qualcuno dirà: "Va bene, va bene, proviamo questo socialismo".

Una volta che credete che sia possibile, allora molte altre cose sembrano degne di essere provate: istruzione gratuita, reddito gratuito, assistenza sanitaria gratuita, tutto gratis, oltre alla ridistribuzione universale senza danneggiare il bacino della ricchezza. Che tali idee possano trovare terreno fertile, senza nessun riguardo per i costi possano o che tali strutture possano creare problemi per la libertà umana, potrebbe ricondursi alla negazione della scarsità. Nella forma più estrema, pensare di creare il comunismo potrebbe ridursi ad accendere un interruttore sulla macchina narrativa della storia.


Iniziate in piccolo

Proviamo con un esperimento mentale: creare un singolo bene in un ambiente socialista. Proviamolo sulle scarpe in un'economia con tre persone composta da voi e due amici. Indossate tutti la stessa misura di scarpe. Qualcuno schiocca il dito e dice: "Sia il socialismo". Nulla sembra cambiare, ma poi notate che il vostro amico ha le scarpe che desiderava. Quindi dite: "Indosserò le tue scarpe". L'altro replica: "Ma poi non posso indossarle io". Voi incalzate: "Sì, ma ora c'è il socialismo, quindi devi rinunciarci".

Ma forse questo è fonte di confusione. Solo perché ora c'è il socialismo non significa che una persona abbia diritto alle scarpe di un altro uomo. Vero, ciononostante significa che nessun uomo può rivendicare la proprietà esclusiva sulle proprie scarpe. In questo caso emergono tutti i tipi di nuove domande sulla decisione di chi può indossarle.

Come decidere? C'è la possibilità di cercare l'unanimità, oppure si potrebbe stabilire la regola della maggioranza: due su tre. È probabile che una persona si offenda per i risultati, visto che s'è incentivata l'organizzazione di fazioni. È probabile che tutto questo porti a più sospetti, più conflitti, più risentimento, più scontri. Ciò, a sua volta, potrebbe portare ad un altro esito: il più forte tra i tre decide. Complimenti, adesso avete una dittatura.

È chiaro che l'auspicata utopia delle scarpe non è nata. Annunciare l'esistenza del socialismo non ha prodotto scarpe nuove, non ha cambiato la natura degli esseri umani e non ha cambiato nulla nel mondo materiale. Tutto ciò che ha fatto è stato rimescolare le regole: sebbene le persone fossero piuttosto soddisfatte del loro destino, ora però ribollono di risentimento contro ciò che hanno gli altri.

La mia proposta è questa: se non si può far funzionare il socialismo in un caso così piccolo e semplice come questo, perché si dovrebbe pensare che tutti questi problemi scomparirebbero una volta che si estenderà l'idea di proprietà comune all'intera società ed a tutti i beni esistenti? È molto più probabile che il tentativo non farebbe altro che espandere il problema a tutta la società.


La questione è semplice

Il socialismo in senso moderno è emerso nel XIX secolo come parte della rivolta anti-liberale. La nuova dottrina si è divisa in un numero infinito di fazioni: religiosa, sindacalista, utopica, scientifica, morale, nazionale, ecc. Ma hanno tutti in comune questo errore incredibilmente semplice: non sono riusciti a riconoscere la necessità di economizzare, creando invece caos e conflitti.

L'alternativa alla fantasia socialista è la proprietà, il commercio, la cooperazione e la produzione, il tutto attraverso mezzi volontari, senza l'uso della violenza contro la persona e la proprietà. Se volete un ordine sociale ragionevole e umano, non c'è davvero altra opzione. Il fatto che il socialismo come idea possa sopravvivere per centinaia di anni, anche nel mondo antico, è un tributo alla capacità della mente umana di immaginare di poter creare ciò che la realtà rifiuterà sempre di rendere possibile.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


venerdì 21 maggio 2021

Il giorno della marmotta: 1913 & 2021

 


di Francesco Simoncelli

«Incontrai un viandante di una terra dell'antichità,
Che diceva: “Due enormi gambe di pietra stroncate
Stanno imponenti nel deserto… Nella sabbia, non lungi di là,
Mezzo viso sprofondato e sfranto, e la sua fronte,
E le rugose labbra, e il sogghigno di fredda autorità,
Tramandano che lo scultore di ben conoscere quelle passioni rivelava,
Che ancor sopravvivono, stampate senza vita su queste pietre,
Alla mano che le plasmava, e al sentimento che le alimentava:
E sul piedistallo, queste parole cesellate:
«Il mio nome è Ozymandias, re di tutti i re,
Ammirate, Voi Potenti, la mia opera e disperate!»
Null'altro rimane. Intorno alle rovine
Di quel rudere colossale, spoglie e sterminate,
Le piatte sabbie solitarie si estendono oltre confine”.»

~ Percy Shelley, Ozymandias (1818)

Due sono stati gli elementi che hanno caratterizzato la presa di potere del sistema statale sulla società ed entrambi si sono verificati nel 1913: imposta sul reddito e creazione della Federal Reserve. Diciamo che la data s'è rivelata solo simbolica, l'atto finale di un percorso iniziato molto tempo prima costellato da propaganda incessante e tentativi (falliti) di applicare in una forma più grezza gli elementi sopraccitati. Non è un caso se subito dopo questa presa di potere storica abbia avuto luogo una delle guerre più sanguinose della storia umana, finanziata appunto attraverso un sistema bancario centralizzato che non solo finanziava direttamente lo sforzo bellico, ma che sarebbe riuscito a sganciare il denaro dalla sua controparte reale: l'oro. Un passo dopo l'altro l'apparato statale ed i suoi clientes hanno progredito verso l'inversione di quella civiltà che aveva reso di successo la società occidentale, gettando quindi i semi di quel fenomeno a cui stiamo assistendo noi oggi: il Grande Default. Ebbene sì, cari lettori, stiamo marciando all'indietro: da una società civile ad una incivile, dove uccisioni, distruzione, furti, sperpero di tempo e risorse, intromissioni e divieto di accordi vantaggiosi per tutti (in cui le persone cooperano tra loro e si migliorano la vita a vicenda) sono all'ordine del giorno.

Il 2020 ha segnato l'impronta definitiva di questo processo, mostrandolo anche a chi non voleva vedere. Il vero volto dello stato, nel suo momento di agonia, ha rappresentato uno sfoggio inaudito di violenza e repressione a tutti i livelli: monetario, fiscale, normativo, sanitario, ecc. E, badate bene, questa manifestazione imponente di violenza non è detto che verrà totalmente ritirata quando "l'emergenza" sarà passata. Ad esempio, per anni dopo la seconda guerra mondiale la Gran Bretagna ha mantenuto in piedi un sistema di controlli dei prezzi e razionamento temendo le conseguenze di quello che sarebbe potuto succedere se il mercato avesse operato la sua funzione di correzione e pulizia. Infatti il razionamento del pane venne infine rimosso solo nel 1954. Questa comunque fu la differenza principale tra il "miracolo economico" tedesco grazie alle scelte coraggiose ed orientate al mercato da parte di Ludwig Ehrard e le scelte centralizzate scellerate inglesi che ritardarono una ripresa economica. Oggi, invece, gli esempi a tal proposito sono numerosi e vanno dal prolungamento del cosiddetto stato di emergenza fino al controllo degli affitti e degli sfratti. Molti stati europei, Italia inclusa, hanno invaso le pratiche precedentemente individuali nel settore immobiliare, ponendosi non solo come intermediari finanziari ma addirittura morali.

L'imposizione fiscale rappresenta l'apice degli interventi presumibilmente temporanei e poi diventati permanenti, e l'Italia a tal proposito è un esempio eclatante. Poi ci sono gli aeroporti che sin dal 2001 hanno visto una sequenza di misure sempre più stringenti, nonostante la loro efficacia si sia dimostrata tutt'altro che utile e decisamente incapace di sostenere il compito di tenere al sicuro i passeggeri. Questi sono solo esempi tra i tanti, visto che lo scopo qui è mostrare come nel tempo la presa di potere dello stato sulla società sia stata tanto più stringente quanto le sue finanze si sono deteriorate. Una volta introdotta una misura statale temporanea, o una tassa temporanea, la loro eventuale fine fa arrabbiare i nuovi beneficiari e le burocrazie sorte a supporto, che nel momento in cui "l'emergenza" iniziale passa devono trovare nuovi argomenti affinché la presenza dello stato continui a persistere. Robert Higgs lo spiega bene nel suo libro Crisis and Leviathan: la dimensione dello stato aumenta rapidamente durante un'emergenza, con poche persone in grado di opporsi, e una volta che l'emergenza è finita una parte consistenti dei poteri rimane e non viene mai abolita. Risultato? Un apparato statale in continua espansione.


Ciò che finora ha attenuato conseguenze più estreme e l'arrivo di un redde rationem è stata l'imprenditorialità degli individui. Proprio così, la creatività e l'innovazione di coloro aventi idee vincenti hanno tenuto a bada la voracità dello stato. Ma questo potere di attenuazione non è più sufficiente, perché l'appetito è cresciuto ed ormai è divenuto insaziabile soprattutto se consideriamo il fatto che la scarsità non è stata affatto abolita. Il potere degli imprenditori di creare ricchezza reale, e quindi placare la fame dello stato, ha fatto il suo corso. Le necessità dello stato e la Legge di Parkinson adattata alla burocrazia sono stati dei motori troppo forti per essere fermati. Rallentati, certo, ma l'inesorabilità della loro distruzione ci ha portato alle decisioni senza precedenti dello scorso anno e che ancora persistono oggi, nonostante la narrativa mainstream su ogni aspetto della crisi sanitaria sia stata smentita. Ci ritroviamo, quindi, sull'orlo di un nuovo 1913, ma le differenze non sono negli eventi (tasse e sistema bancario centrale) bensì nella loro grandezza.


TASSE, TASSE, TASSE

Visto che uno dei temi trattati da questo pezzo riguarda le tasse, impossibile non menzionare il piano di "investimenti" dell'amministrazione Biden. Inutile dire che ha fatto clamore la volontà di aumentare il peso delle tasse sulla popolazione americana in modo da finanziare il suo progetto incentrato su protezione sanitaria, lotta al cambiamento climatico e sostegno alle famiglie. Sin dallo scorso marzo il totale che è stato "investito" dai pianificatori centrali è salito a $10.000 miliardi. Ma su chi peserà il fardello di pagare, almeno in parte, il conto? La classe media (o quel che ne rimane) e più bassa. Infatti, nonostante la retorica riguardante ricchi e super ricchi che dovrebbero pagare "la loro giusta quota", sappiamo benissimo che ciò non accadrà ed è stato già fatto intendere che sarà così. La coorte di contribuenti nelle classi più basse di ricchezza è più ampia e si sta allargando sempre di più sulla scia dell'interventismo selvaggio dei pianificatori centrali, e dato il volume più corposo in suddetta classe, è esattamente lì che il fisco andrà a puntare per trovare risorse tra la popolazione (in realtà anche per drenare in parte lo tsunami di liquidità che si sta scaraventando sulla popolazione in generale attraverso il welfare state).

Non c'è niente di nuovo in questa linea d'azione, poiché è stata implementata sin dal 1913 anno in cui venne approvato negli Stati Uniti l'imposta sul reddito. Una disamina più accurata degli eventi e dei meccanismi che hanno caratterizzato il prelievo fiscale a danno principalmente della classe medio-bassa la potete trovare nel seguente libro di Frank Chodorov: L'imposta sul reddito la radice di tutti i mali.

Premere l'acceleratore su questo processo, come sta accadendo in modo significativo negli ultimi tempi, non solo aumenta la coorte di popolazione che si ritrova a dover fare i conti con la povertà, ma riduce anche la coorte della classe ricca. Il problema di quest'ultimo aspetto dell'intera faccenda è che queste persone ricche hanno raggiunto il punto di rendimenti decrescenti. Le aziende creano ricchezza guadagnando profitti, ma le banche centrali stanno attivamente gonfiando l'economia finanziaria (prezzi degli asset) e deprimendo l'economia reale di Main Street (vendite, salari e profitti) da almeno 50 anni. Pertanto l'importanza e la redditività del fornire prodotti e servizi sono diminuite, mentre è diventata assolutamente attraente la tentazione di fare affidamento sui trucchi finanziari per fare soldi (ad esempio, riacquisto di azioni). Finché il denaro fasullo scorre, niente deve avere senso: i budget non devono essere bilanciati, le aziende non hanno bisogno di guadagnare denaro (la maggior parte delle aziende nel Russell 2000 sta perdendo denaro), gli stati possono affermare di controllare l'economia, ecc.

Quindi supponiamo che l'IRS possa identificare 1.000 miliardari e spremerli ciascuno per $10 milioni: sarebbero solo $10 miliardi complessivi... briciole. Supponiamo che l'IRS li voglia proprio ripulire e prenda da ciascuno un miliardo: parleremmo di mille miliardi di dollari. Ricordo ai lettori che finora lo zio Sam ha messo sulla bilancia $10.000 miliardi per i suoi progetti faraonici del welfare, quindi mancherebbero all'appello ancora $9.000 miliardi. Nessuno sano di mente può aspettarsi che il piano dell'amministrazione Biden possa garantire adesso o nei prossimi anni risorse fiscali sufficienti da coprire in toto la spesa pubblica cavalcante. Pertanto, oltre ad essere puramente retorica, un piano fiscale del genere presenta diversi livelli di distruzione economica:

  1. La coorte degli attori di mercato nella classe alta viene ridotta perché si allontanano dalla produzione reale e vengono spinti verso l'ingegneria finanziaria, diventando dipendenti dall'intervento monetario del sistema bancario centrale e sprecando ricchezza reale;
  2. La coorte degli attori di mercato nella classe media viene ridotta perché si ritrovano a dover pagare il grosso dell'ammontare degli aumenti fiscali;
  3. La coorte degli attori di mercato nella classe bassa aumentata poiché le sue fila vengono rimpinguate da coloro che scendono lungo la scala sociale e diventano sempre più dipendenti dal welfare state.

La disconnessione che si viene a creare tra le varie coorti crea una società totalmente dipendente e, per forza di cose ricattabile. Perché ricattabile? Perché il sistema statale e, più in generale, il sistema a pianificazione centrale misto sta fallendo sotto il peso delle sue contraddizioni ed errori economici che ha alimentato nel corso del tempo per sopravvivere. Inutile dire, quindi, che la necessità di un controllo sempre più capillare della società è d'obbligo. Ecco perché rimangono in piedi tutte le regole assurde riguardanti la crisi sanitaria: si tratta di una scusa per esercitare controllo in un momento storico in cui c'è la spinta per una transizione da una società top-down ad una bottom-up. In questo periodo di transizione, purtroppo, ci sarà da soffrire e resistere perché parliamo di un sistema d'organizzazione che ha decenni di propaganda alle spalle e fa fatica a sparire dalle menti, e soprattutto dai portafogli, degli individui. Su quest'ultimo punto è emblematico ciò che sta succedendo nel mondo del lavoro, dove c'è una carenza di manodopera e parecchi hanno smesso del tutto di cercare un lavoro a causa delle politiche interventiste statali.

Ma le carenze non si limitano solo al capitale umano, bensì anche al capitale strumentale. Il recente aumento sostenuto del prezzo delle commodity rappresenta la valvola di sfogo del mercato, il quale sta segnalando la presenza di errori economici impossibili da sostenere ulteriormente. Negli Stati Uniti, infatti, oltre al legname ed ai chip per computer, adesso sta emergendo anche una scarsità di pneumatici. In tempi "normali" gli imprenditori vedrebbero prezzi più alti e direbbero: "Abbattiamo più alberi o costruiamo più chip o pneumatici" a seconda della loro attitudine, posizione, ecc. Tassazione e regolamentazione incalzanti non solo uccideranno questa risposta naturale a prezzi più alti, ma ovviamente attireranno le attenzioni dei pianificatori e possiamo quindi aspettarci divieti e controlli dei prezzi. Con tali misure sui prezzi ed aspettative d'inflazione forti, gli investimenti delle imprese (in macchinari, scorte, ecc.) verranno seriamente indeboliti e poi disincentivati del tutto, portando il panorama economico ancora più in fondo lungo la strada verso la stagflazione (alta disoccupazione e inflazione).

D'altronde, chi vuole fare investimenti in America in questo momento quando tassazione e regolamentazione creano un clima d'incertezza senza precedenti? Inutile dire che gli investimenti delle imprese non sono andati a zero principalmente perché i costi di finanziamento rimangono bassi (soprattutto se si ritiene che un'inflazione più elevata sia imminente), ma i rendimenti reali attesi devono essere piuttosto alti perché chissà quale nuova e stramba norma verrà approvata dopo?

L'incertezza artificiale che si viene a creare non è più quel fenomeno che gli imprenditori cercano di decifrare attraverso segnali di prezzo genuini, ma qualcosa di criptico ai più e qualcosa che può essere "gestito" dai clientes che orbitano intorno ai palazzi di potere. Infatti, come già detto, la tassazione selvaggia non solo serve a raccogliere finanziamenti per un apparato statale vorace per le entrate, ma anche per prosciugare in parte la quantità enorme di denaro fiat che verrà riversata nell'economia più ampia. Ed è esattamente questo il problema della situazione nel suo complesso, cosa che adesso ci porterà alla prossima sezione e al secondo fattore di cui abbiamo parlato all'inizio di questo articolo, ovvero, la persistente ed assidua stampa di denaro da parte del sistema bancario centrale. Qualsiasi tentativo di "rilanciare" l'attività economica per mezzo di una politica monetaria espansiva non farà altro che deviare risparmi reali da chi crea ricchezza reale a chi la spreca.

Finché il bacino dei risparmi reali è in espansione, viene tenuta in piedi l'illusione che la politica monetaria allentata "funziona"; una volta che però il bacino dei risparmi risparmi reali mostra segni di cedimento, l'illusione svanisce e nessuna quantità di pompaggio monetario "funzionerà". Più aggressiva è la posizione della banca centrale nel tentativo di rilanciare l'economia, peggiori saranno le cose. Ciononostante gli economisti mainstream sostengono che, indipendentemente dalle ragioni per cui emergono risorse di capitale inattive, il ruolo della banca centrale è quello di perseguire politiche che consentano un maggiore utilizzo di suddette risorse. Il punto in realtà è sempre uno: senza un aumento dei risparmi reali, non ci saranno mezzi sufficienti per impiegare le cosiddette risorse inattive. Una politica monetaria accomodante che miri a stimolare la domanda non farà alcuna magia, poiché un aumento della domanda non può sostituire i risparmi reali necessari per impiegare tali risorse. Al che gli economisti mainstream controbattono dicendo che è probabile che politiche monetarie e fiscali allentate stimolino la domanda complessiva, cosa che a sua volta aumenterà la produzione di beni e servizi e la successiva crescita economica genererà i finanziamenti necessari. Ma anche qui il problema è che la domanda non genera automaticamente l'offerta; ci deve essere prima una quantità adeguata di risparmi reali per migliorare l'infrastruttura esistente, cosa che a sua volta consentirà una crescita economica più forte.

Quindi una politica monetaria allentata, una soluzione raccomandata da molti economisti mainstream per prevenire l'emergere di risorse inattive, sembrerà "funzionare" solo finché crescerà il bacino dei risparmi reali. Una volta che inizierà a calare, sarà manifesta a tutti la natura illusoria delle politiche monetarie accomodanti: non è possibile avere una crescita economica reale, cioè l'espansione della ricchezza reale, attraverso l'espansione dell'offerta di denaro fiat.


GOSBANK 2.0

In Unione Sovietica i tassisti non erano più autorizzati a stringere accordi vantaggiosi per tutti con i passeggeri. Venne istituito un sistema completamente nuovo, controllato dallo stato. Ai taxi veniva assegnata solo una certa quantità di benzina ed avrebbero dovuto usarla per permettere alle persone di spostarsi. Alla fine della settimana dovevano mostrare le letture del contachilometri per dimostrare di aver svolto il lavoro. I tassisti, però, scoprirono che era più redditizio solo far girare le ruote: entravano in un magazzino vuoto, sollevavano la parte posteriore del taxi e facevano girare le ruote finché non avrebbero percorso i chilometri necessari. Ciò li faceva risparmiare sulla benzina che poi avrebbero venduto sul mercato nero.

Al che gli operai dovevano spostarsi a piedi e poiché l'intera economia era riorganizzata in questo modo "illuminato", tutti, tranne i pianificatori centrali, diventavano più poveri. Accoppiare il capitalismo con la pianificazione centrale statale dà alla luce una prole corrotta, annichilendo la forza motrice del vero progresso: la distruzione creativa. Nella sua nuova varietà, il capitalismo diventa malleabile e farà quello che gli viene detto. Le aziende, soprattutto quelle grandi, non si concentrano più sui clienti, ma sull'accontentare la burocrazia e promuoverne i vari capricci (es. stampa di denaro, diversità, guerre, riscaldamento globale, razzismo, ecc.). In cambio vengono sovvenzionate, salvate, trasformate in celebrità e trattate come istituzioni quasi pubbliche.

Come già scritto all'inizio di questo articolo, la civiltà è ciò che si ottiene quando regole imprescindibili (es. proprietà privata, matematica, linguaggio, scrittura, denaro reale e "fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te") possono esprimere la loro piena naturalezza. Queste regole, questi "vincoli", sono ciò che migliorano i rapporti tra gli attori di mercato, creano fiducia tra di essi. Quello che chiamiamo "capitalismo" è semplicemente l'espressione delle regole in economia: permette alle persone di condurre la propria vita e stringere accordi vantaggiosi per tutti. Deficit, tasse e denaro fasullo sono il modo in cui i pianificatori centrali proteggono ed espandono la propria ricchezza; li usano sempre per cercare di rimanere in carica. E dal marzo dello scorso anno le banche centrali di tutto il mondo hanno pompato circa $27.000 miliardi nelle loro economie, per contrastare la crisi sanitaria... o almeno questo è stato il motivo apparente.

Infatti la realtà è un'altra: come accadde nell'Unione Sovietica, il sistema bancario centrale è arrivato al suo fine corsa, in una lotta continua per non perdere il controllo della gigantesca illusione poggiata sul denaro fasullo. La Gosudarstvenny Bank, il nome della banca centrale sovietica, nel 1985 copriva circa il 30+% della spesa pubblica; ad oggi quella situazione si sta ripetendo, visto che con le sole tasse l'apparato statale non riuscirà mai a sostenersi data la grandezza e l'intrusività che ha raggiunto. Il furto e la distruzione di ricchezza devono scalare lungo ordini di grandezza più alti. Sappiamo come andrà a finire e lo sappiamo sin da quando Mises lo scrisse in Planned Chaos: inevitabilmente l'economia mista finisce per diventare di comando e controllo; o esiste un'economia libera, oppure no. Non sorprende, quindi, che il sistema bancario centrale, con in testa la FED, sia diventato una Gosbank 2.0.

Diversamente dal 1913, però, qui non si tratta di mettere le mani su un bacino della ricchezza reale pingue ed in espansione: qui si tratta di far sopravvivere ancora un giorno in più un sistema economico e finanziario ormai decotto. Non importa quale sia il prezzo. Non importa quanto controllo debba essere attuato sulla società per raggiungerlo. E non è un caso che gli Stati Uniti, ad esempio, stiano seguendo passo passo il copione giapponese. Infatti dopo la ZIRP e la NIRP, adesso è il turno del controllo della curva dei rendimenti in quella che è a tutti gli effetti una escalation di interventismo sempre più intrusivo. Se viene annunciato un prezzo minimo superiore al tasso di compensazione del mercato, emerge un eccesso di offerta sul mercato obbligazionario: l'offerta di debito aumenta mentre la domanda di obbligazioni diminuisce. Per evitare che i prezzi delle obbligazioni scendano (e la curva dei rendimenti salga), la banca centrale deve riacquistare l'eccesso di offerta con denaro di nuova creazione. Il fattore decisivo per l'effetto monetario risultante è da chi acquista le obbligazioni: se dalle banche commerciali, allora ci sarà "solo" un'espansione della base monetaria (es. aumento delle riserve in eccesso); se da soggetti non bancari (come compagnie di assicurazione, fondi pensione o investitori privati), allora saliranno anche le offerte di denaro più ampie.

L'applicazione di un prezzo minimo sulle obbligazioni può innescare una dinamica difficile da fermare: più alto è il prezzo minimo al di sopra del prezzo di compensazione del mercato, maggiore sarà il volume del debito che deve essere acquistato o monetizzato dalla banca centrale. Quanto maggiore sarà l'espansione dell'offerta di denaro, tanto più il prezzo di compensazione del mercato scenderà: se l'offerta di moneta aumenta, il valore di mercato delle obbligazioni diminuisce poiché gli investitori chiederanno un rendimento maggiore. A sua volta questo aumenta l'eccesso di offerta sul mercato obbligazionario che la banca centrale deve acquistare per sostenere il prezzo minimo. Ma se gli stati possono ottenere prestiti a tassi d'interesse artificialmente bassi, coglieranno l'opportunità e aumenteranno il loro debito. La fame di finanziamenti dello stato è enorme, evidenza dimostrata per l'ennesima volta dall'attuale situazione economica e politica dove la presunta via d'uscita dalla crisi sanitaria è affidata all'espansione del debito pubblico che dovrebbe portare ad una maggiore crescita ed occupazione. Invece il potere d'acquisto del denaro cola a picco, pochi stanno meglio a spese di molti, il divario tra ricchi e poveri si allarga, i conflitti di distribuzione peggiorano, l'amarezza nella società cresce e la produzione e l'occupazione ne soffrono.

Anche economisti keynesiani e commentatori inflazionisti stanno iniziando a sottolineare che i tassi d'interesse dovranno probabilmente aumentare perché i prezzi rischiano di andare fuori controllo.

Da marzo 2020, mese in cui la FED ha annunciato un QE illimitato, la base monetaria degli USA è cresciuta di circa il 70% ed è ciò che indubbiamente è alla base dell'aumento dei prezzi delle materie prime; o più precisamente, è il motivo per cui il potere d'acquisto del dollaro sui mercati internazionali sta calando. Quando accade una cosa del genere, tutti coloro che lo usano si aspettano un risarcimento sotto forma di tassi d'interesse più elevati: in parte perché in futuro acquisterà meno di quanto non faccia oggi e in parte per la loro preferenza temporale. Data la previsione tecnica qui sopra ed i numeri dell'IPC, il rendimento del decennale USA dovrà arrivare come minimo al 2.6% altrimenti i nuovi acquirenti subiranno perdite immediate. L'aspettativa ufficiale secondo cui l'inflazione dei prezzi sarà "transitoria" è irrilevante per una decisione di investimento oggi, perché ci si può aspettare che il rendimento evolva nel tempo alla luce degli eventi.

I difensori del dollaro sostengono che più profonda è la crisi, maggiore sarà la domanda di dollari. È vero che molti gli accordano uno status di rifugio sicuro rispetto alle proprie valute, ma questo è fondamentalmente un argomento che si applica alla liquidità a breve termine (ad eccezione, forse, di chi si ritrova valute nazionali sistematicamente deboli). Con l'indice del dollaro che affonda sin dallo scorso marzo, il medio e lungo termine sono tutt'altra storia e la tesi "rifugio sicuro" manca di credibilità.

Le commodity sono salite di prezzo insieme ad altre protezioni contro l'inflazione, come criptovalute ed immobili residenziali. I primi ad essere colpiti sono gli stranieri che detengono dollari. Una volta che capiranno cosa sta accadendo al biglietto verde e alle conseguenze derivanti dall'aumento dei rendimenti obbligazionari, quasi certamente ridurranno la loro esposizione (circa $23.000 miliardi). L'esposizione di tutti gli asset finanziari denominati in dollari saranno a rischio, così come quella denominata in tutte le altre valute. Mi aspetto che il dollaro continui il suo calo, soprattutto se consideriamo i piani altamente inflazionistici dell'amministrazione Biden. Indipendentemente dalle condizioni economiche interne, la FED avrà solo una scelta: "Inflate or die".


CONCLUSIONE

Questo articolo ha voluto esporre la criticità del momento economico e finanziario in cui ci troviamo, trovando similitudini corpose tra quello che successe nel 1913 e quello che sta succedendo ora. Allora la pianificazione centrale poteva attingere ad un bacino della ricchezza reale costruito negli anni successivi alla Rivoluzione industriale e, in base a come è andata la storia, s'è sbizzarrita con quei fondi. Tal bacino è stato dilapidato nel corso degli anni e ora la pianificazione centrale deve fare i conti con un altro punto di svolta epocale: quel bacino è praticamente esaurito. La distopia cui siamo immersi da un anno a questa parte è figlia di una particolare volontà di controllo, visto che il sistema legittimato dal 1913 in poi ha raggiunto al sua data di scadenza. Nonostante tutti i suoi sforzi, l'economia di Main Street non è più in grado di sostenere la preponderante intromissione distruttiva di stato e banche centrali.

Quello che si sta disperatamente nascondendo sotto la disinformazione dei media mainstream è il crollo definitivo delle valute fiat, e sebbene non si possa sapere né il momento né quanto tempo ci vorrà, date le comunicazioni moderne sarà un evento molto veloce. Il pattern è quello che seguì lo scoppio della bolla di John Law, dove gli asset finanziari gonfiati una volta che crollarono si trascinarono dietro anche la valuta cartacea scoperta. In tal contesto, chiunque non abbia intenzione di entrare in possesso di metalli preziosi e Bitcoin finirà con l'affondare insieme ad un sistema morente ed al suo denaro senza valore.