venerdì 31 marzo 2023

I presunti pasti gratis della riserva frazionaria: Silicon Valley Bank

 

 

di Francesco Simoncelli

Come sanno i lettori stagionati di questo spazio divulgativo, i temi economici sono i protagonisti indiscussi dei miei articoli e traduzioni. Fortunatamente esistono anche quei lettori che si affacciano per la prima volta su queste pagine e si avvicinano per studiare meglio temi controversi la cui discussione inevitabilmente riaffiora durante periodi più concitati. Come quelli attuali ad esempio, in cui una crisi bancaria sta sobbollendo sotto la superficie. La fragilità di questo sistema è stata descritta su queste pagine per molto tempo, prima ancora che diventasse mainstream a causa di fallimenti di realtà al suo interno. Diciamo che questo è l'ennesimo copione già visto con altri nomi famosi, come ad esempio Lehman Brothers o Bear Stearns, e infatti ciò che interessa al sottoscritto è che i lettori apprendano i processi e il motivo del marciume alla base dell'attuale sistema economico/finanziario, piuttosto che essere empiristi e correre dietro alle notizie. Questo spazio divulgativo vi insegna ad arrivare prima delle notizie e prepararvi di conseguenza. Per quanto riguarda le ragioni geopolitiche dietro l'attuale caos sui mercati, sono state analizzate in altri articoli che vi consiglio di recuperare; oggi, invece, parleremo della causa fondamentale per cui il sistema finanziario è un colabrodo e può essere militarizzato alla bisogna.

Per andare subito al punto, riserva frazionaria e sistema bancario centrale sono i principali responsabili. Non solo, ma le loro continuate e progressive ingerenze all'interno dell'economia di mercato hanno acuito la potenza correttiva degli errori economici finora accumulati. Per fare un esempio banale, siamo in un grande gioco delle sedie musicali dove i partecipanti sono cento e le sedie due. La misallocation di capitale scarso diventa un processo strutturale, piuttosto che temporaneo, con il relativo mismatch dei segnali economici (es. domanda/offerta, rischi/benefici, costi/profitti, costo di opportunità, ecc.) e quello che ci ritroviamo per le mani sono "risparmi fasulli" che saturano l'ambiente economico rendendolo un coacervo d'investimenti improduttivi e zombi economici. Gli eccessi che si diffondono di conseguenza sono tutti alimentati dai due elementi sopraccitati: banche centrali e riserva frazionaria. In maggior modo da quest'ultima, visto che le prime servono sostanzialmente a rendere obbligatoria con la forza la seconda. Il sempre ottimo Robert Murphy ha fatto un buon lavoro nel riassumere succintamente questo punto.

Il meccanismo delineato qui sopra spiega cos'è successo nel caso di Silicon Valley Bank: non aveva il 100% dei depositi disponibili in contanti. La Federal Reserve ha impostato tassi d'interesse bassissimi per anni, poi, però, dall'anno scorso ha iniziato a lasciarli salire e SVB deteneva ampie partecipazioni in titoli di stato statunitensi "vecchi" i quali si sono progressivamente svalutati in valore. Le perdite sono aumentate e SVB non è riuscita a garantire denaro per coprire i buchi nel bilancio; i clienti hanno saputo ciò che stava accadendo e si sono precipitati a ritirare i loro depositi. La banca è diventata insolvente e le autorità di regolamentazione si sono magicamente svegliate dal loro torpore: poiché SVB è (era) la sedicesima banca più grande degli Stati Uniti e un prestatore chiave per l'industria tecnologica, uno dei settori più importanti del Paese, le prospettive per l'economia americana sono a dir poco fosche. Dal momento che tutte le banche, poi, sono interconnesse reciprocamente, anche le prospettive per l'economia mondiale sono fosche.

Il mainstream comprende l'impatto pratico della riserva frazionaria, ma solo a livello superficiale senza però rendersi conto delle implicazioni complete. Il fallimento di una singola banca non comporta necessariamente un collasso economico e SVB sta liquidando gli attivi per coprire i depositi; inoltre è subentrata anche la Federal Deposit Insurance Corporation, un'agenzia governativa che assicura tutti i depositi fino a $250.000. Inutile dire che queste solo soluzioni temporanee che nel lungo periodo peggiorano le cose. Infatti il programma di assicurazione sui depositi alimenta il cosiddetto azzardo morale e incoraggia comportamenti rischiosi da parte delle banche. Viviamo nel mondo reale, non in un'utopia, e quindi tutti gli investimenti comportano dei rischi, evitarli del tutto significa negare l'azione umana.


IL MECCANISMO DELLA RISERVA FRAZIONARIA

Nel suo libro Money, Bank Credit and Economic Cycles l’economista Jesus Huerta de Soto spiega che la distinzione tra quelli che potrebbero essere considerati depositi a vista e i risparmi disponibili per i prestiti è in auge sin dall’antica Grecia.

I depositi a vista sono stati considerati come quei depositi bancari ai quali i clienti credono di avere accesso diretto in qualsiasi momento. A causa della natura fungibile della moneta, non era necessario rimborsare le stesse monete d’oro alle parti depositanti. I depositi che erano utilizzati per i prestiti agli imprenditori erano considerati off limits dai clienti che li avevano forniti e in genere il risparmiatore che aveva messo i suoi soldi in una banca per un determinato periodo di tempo vi avrebbe tratto profitto da un tasso d'interesse predeterminato. Con questo sistema di rigida separazione tra depositi a vista e depositi utilizzati per i prestiti, una discrepanza duratura o una banca che non aveva abbastanza soldi a disposizione per pagare tutti i depositi a vista, non sarebbe mai esistita. Ai tempi dell’Antica Grecia e di Roma, era sempre considerato fraudolento prestare i soldi depositati per motivi di sicurezza: tuttavia ciò non frenò alcuni banchieri che non riuscivano a resistere alla possibilità di un buon profitto.

Per capire con precisione come la riserva frazionaria può essere considerata fraudolenta, pensate se dovessi vendere la mia auto a due piloti diversi, i quali avrebbero l’impressione di aver ottenuto il pieno utilizzo del veicolo in ogni momento. Dato che nessuno dei due può avere accesso alla vettura allo stesso tempo, è stato commesso un reato di truffa. Nel caso del sistema bancario a riserva frazionaria, se i depositanti fossero d’accordo sulla possibilità di utilizzare il loro denaro per prestiti supplementari, non ci sarebbe alcun problema, ma di solito i depositanti non sono pienamente consapevoli del fatto che i loro fondi non si trovino veramente tutti lì. Che qualcuno ritenga il sistema bancario a riserva frazionaria come un chiaro caso di frode o meno, una buona parte della popolazione è male informata sulle dinamiche del sistema bancario moderno.

Oltre a poggiare su traballanti motivi etici, cosa c’è di tecnicamente problematico con la riserva frazionaria? Come enuncia la teoria Austriaca del ciclo economico, l’espansione del credito distorce i prezzi relativi e il calcolo economico fino al punto in cui gli imprenditori considerano i progetti d’investimento a lungo termine come proficui. Il coordinamento inter-temporale tra il consumo e la produzione viene scardinato dai mezzi fiduciari che entrano nell’economia, i quali abbassano i tassi d’interesse al di sotto del livello che esisterebbe normalmente in condizioni naturali; il denaro a buon mercato fa sì che gli investimenti si canalizzino verso una maggiorazione dei beni strumentali, mentre meno risorse vengono utilizzate nella produzione di beni di consumo. Ma dato che i consumatori stessi non hanno cambiato i loro modelli di spesa, facendo sì che il bacino delle risorse reali non venga drenato rapidamente, il capitale scarso finisce per essere consumato, poiché gli occhi delle imprese sono accecati dall’illusione del denaro a basso costo. Non appena questa verità viene alla luce, i progetti d’investimento a lungo termine devono essere abbandonati e liquidati. E proprio come la stampa di denaro da parte della banca centrale spinge verso il basso i tassi di interesse al fine di facilitare un boom, l’espansione del credito scoperto ha lo stesso effetto.

Per vedere come l’espansione del credito, o quello che viene chiamato anche mezzo fiduciario, viene piramidata attraverso il prestito a riserva frazionaria, è utile consultare il testo di Murray Rothbard Il mistero dell'attività bancaria. Per mostrare in dettaglio come le banche, all’interno di un ipotetico sistema bancario competitivo con un tasso del 20% sulla riserva obbligatoria e disciplinato dalla Federal Reserve, creino mezzi fiduciari ed espandano il credito, Rothbard scrive:

Per farla semplice, supponiamo che la FED compri un bond per $1,000 da Jones & Co. e questi depositi il denaro nella Banca A, Citibank. Il primo passo lo abbiamo già visto (Figura 10.9), ma verrà visualizzato di nuovo nella Figura 11.1. I depositi a vista, e quindi l’offerta di moneta, aumenteranno di $1.000, posseduti da Jones & Co., ed anche le riserve di Citibank saliranno di $1.000.

In questo esempio il rapporto di riserva obbligatoria è del 20%. Il moltiplicatore del denaro, propriamente definito, consiste in: 1/Riserva Obbligatoria

Con una riserva obbligatoria del 20% il moltiplicatore diventa 5:1, quindi Citibank potrebbe, in teoria, creare circa $4,000 dal nulla e prestarli mantenendo $1.000 a portata di mano come richiesto. Ma Citibank non può subito estendere incautamente il credito con un moltiplicatore di 5:1, creando così un deposito a vista da $4.000 per il mutuatario: in questo modo rischierebbe che il denaro appena creato possa finire in possesso di una banca rivale che potrebbe richiedere un pagamento, il quale non potrebbe essere rimborsato ($4,000 richiesti e Citibank ne ha solo $1.000). Rothbard ne prende atto e spiega, inoltre, che Citibank, probabilmente, “espanderà con molta più cautela e moderazione”. Se Citibank dovesse espandere il credito dell’80%, o di $800, e creare un deposito a vista sotto forma di un prestito a Macy’s, il negozio può a sua volta acquistare mobili da Smith Furniture Co. Quest'ultimo deposita gli $800 nel suo conto con Chembank; questa, poi, chiama Citibank per gli $800, che essa paga attraverso le sue riserve di $1.000, fornite inizialmente dall’acquisto della FED di un bond da Jones & Co. La figura successiva di Rothbard mostra come l’offerta di moneta sia stata inizialmente ampliata dalla creazione del prestito da $800 da parte di Citibank:

L’offerta di denaro è passata da $1.000 a $1.800, un aumento dell’80%, ma come sottolinea Rothbard:

il suo aumento dell’offerta di denaro è garantito dagli iniziali $1.000, ma ora un’altra banca, la Banca B, è esattamente nella stessa posizione in cui Citibank si trovava prima, eccetto che per le riserve: queste sono di $800 invece che di $1.000. In questo momento, la Banca A ha accresciuto l’offerta di moneta con l’aumento originario delle riserve per $1.000, ma anche la Banca B, ChemBank, ha compiuto un aumento extra di $800.

La figura seguente mostra il risultato finale:

La Federal Reserve potrebbe avere iniettato $1.000 nell’economia ma, ora, l’offerta di denaro consta di $1.800 ($800 creati dal nulla).

Con gli $800 extra, Chembank può ora effettuare un altro prestito di $640 (80%) a un altro prestatario, Joe’s Diner, che potrebbe poi acquistare merci da un fornitore, Robbins Appliance CO., il quale è titolare di un conto con la Banca C, altrimenti conosciuta come banca Great Neck. Di nuovo, un deposito è stato creato dal nulla grazie alle precedenti transazioni. Queste le scritture contabili delle banche alla fine dell’espansione:

Compiuta la transazione e ricevuto il denaro da Chembank (che rimane con 160 dollari di riserva, abbastanza per soddisfare il requisito del 20%), diviene chiara la funzione della riserva frazionaria come ci fa notare Rothbard:

[...] il processo bancario di espansione creditizia ha un effetto a catena a partire dalla banca iniziale: ogni “onda”, però, è progressivamente meno intensa. Per ogni banca che accresce l’offerta di denaro di un ammontare minore (nel nostro esempio, la banca A aumenta i depositi di $1.000, la banca B di $800 e la banca C di $640), ciascun istituto bancario, allo stesso tempo, aumenta i suoi prestiti in maniera decrescente (la banca A di $800, la banca B di $640) e le aumentate riserve vengono distribuite alle altre banche, anch’esse in maniera decrescente (banca A $200, banca B $160).

Il prossimo passo sarà compiuto dalla banca C, che estenderà nuovamente, fino a soddisfare i requisiti di riserva: e così di banca in banca con una diminuzione progressiva dell’effetto a catena.

I depositi finiscono con l’aumentare magicamente, nel caso in cui il moltiplicatore fosse sfruttato al massimo: l’offerta di denaro iniziale di $1.000 aumenta fino a $5.000; il modo in cui le banche estendono credito non garantito da riserve è palese. Questo scenario, però, potrebbe essere di difficile ricezione per alcuni, quindi meglio supportare quanto appena detto con un articolo di Robert Murphy che sicuramente renderà chiaro come le banche abbiano l’abilità legale di creare denaro dal nulla. In questo scenario, paragonabile a quello di Rothbard sopra descritto, Billy trova $1.000 nella sua soffitta, che deposita poi presso la banca A. Questa, vedendo un’opportunità di profitto nei fondi inattivi di Billy, procede a erogare un prestito di $9.000 a Sally, soddisfacendo il requisito del 10% di riserva. Questo il bilancio della banca A:

    Bilancio dopo il deposito di Billy

             Attivi                                                               Passività & Patrimonio netto

              $1.000 contanti                                               $1.000 (saldo del conto di Billy)

    Bilancio dopo il prestito a Sally

              Attivi                                                               Passività & Patrimonio Netto

               $1.000 contanti

               $9.000 prestito a Sally                                     $1.000 (saldo di Billy)
                 (al 5% a un anno)                                           $9.000 (Nuovo conto di Sally)

Di nuovo, la banca A ha $1.000 contanti che coprono i suoi $10.000 di passività, soddisfacendo l’obbligo di riserva del 10%. Ma nel caso in cui Sally usasse il suo prestito per acquistare merci utili alla sua attività, la banca A sarebbe chiamata da un’altra banca a disimpegnare i $9.000 che essa chiaramente non possiede. Mentre la banca A sarebbe stupida nel concedere un prestito così pesante, essa rientrerebbe ancora nell’obbligo di riserva legale. Quindi, aderendo alla legge, le banche possono creare denaro dal nulla con l’ausilio delle loro scritture contabili.

Il problema con tutti questi esempi è che presumono che il depositante originario non si serva del proprio deposito, il che metterebbe a rischio d'insolvenza le banche stesse. Se una banca subisse poderosi ritiri dei depositi, l’offerta di denaro si contrarrebbe, poiché l’espansione del credito in precedenza effettuata non sarebbe più possibile, pena l’insoddisfazione del requisito di riserva. Lo stesso accade, come scritto da Rothbard, quando i prestatari ripagano i loro prestiti. Esempio: la Banca X ha $50.000 di depositi ma ne presta $70.000 a Y. Quando Y ripagherà il suo prestito con gli interessi, i $70.000 registrati saranno cancellati. Poiché le banche, grazie alla riserva frazionaria, finiscono con l’erogare prestiti a svariati soggetti, un rientro singolo dal prestito non presenta grandi rischi. Ciò non toglie il fatto che la riserva frazionaria rende vulnerabili le banche, poiché il credito può sì espandersi ma anche contrarsi.

Se la riserva frazionaria non crea denaro dal nulla, come può M1 crescere con percentuali negative? Dove finisce quel denaro se non è creato unicamente dalle scritture contabili bancarie? E se l’offerta di denaro non si espande a causa del moltiplicatore monetario, come può contrarsi?

Molti commentatori finanziari, stagionati e del fine settimana, confondono il moltiplicatore monetario della riserva frazionaria col moltiplicatore keynesiano, per il quale la spesa pubblica crea extra reddito “se passa di mano un numero sufficiente di volte”. Mentre è vero che la circolazione del denaro non ne aumenta l'offerta, il tentativo d'incassare guadagni prestando fondi a lungo termine sì invece; finché  la maggioranza dei clienti lascia i propri depositi intatti e non li ritira velocemente, lo schema piramidale può continuare all’infinito... almeno in teoria. Milton Friedman, che ne sapeva qualcosa riguardo le politiche monetarie e bancarie, nel suo libro Capitalism and Freedom fece la distinzione tra i non-effetti del moltiplicatore Keynesiano e l’aumento di quindici-venti centesimi, per ogni singolo dollaro depositato, compiuto dalle banche; il resto sarà via via prestato. Colui che presta potrebbe ridepositare il denaro in questa o un’altra banca, ma il processo di fondo non farebbe altro che continuare. Il risultato è che per ogni dollaro detenuto dalle banche, essi devono diversi dollari in depositi. Lo stock totale di denaro (contanti + depositi) è quindi via via più alto man mano che cresce la volontà di detenere lo stesso contante in depositi bancari.

Nonostante le sue difficoltà nel riconoscere la natura distruttiva del sistema bancario centrale, Friedman capì che la riserva frazionaria crea denaro dal nulla, mettendo l’intero sistema a rischio nel caso in cui i depositanti ritirassero i loro fondi in massa.

Ma non è finita qui, perché le obiezioni superficiali e ignoranti abbondano: se gli istituti bancari dovessero essere esclusivamente depositari che ricevono un compenso per la custodia, non sarebbero banche. In realtà, proprio come le persone pagano i depositari per la custodia dei loro beni, alcuni pagano per la custodia del proprio denaro, come spiegato sopra. Se alcuni individui volessero ricevere un interesse per il proprio deposito, dovrebbero esplicitarlo per un determinato periodo, rendendo possibile alla banca la concessione di un prestito a un tasso più alto. Il capitalismo non poggia sulla riserva frazionaria; sono lo stato e un settore finanziario in cerca di rendite a poggiarci. Il fermo fornito dal sistema bancario centrale e dall’assicurazione statale sui depositi costituisce il perfetto mix di incentivi che spinge le banche ad avventurarsi in prestiti rischiosi. Come scrisse Mises:

Sarebbe un errore ritenere che la moderna organizzazione dello scambio è obbligata a continuare a esistere. Essa porta con sé il germe della distruzione: lo sviluppo della valuta fiduciaria conduce, necessariamente, al disastro… è compito del futuro erigere barriere contro l’uso inflazionistico del sistema monetario promosso dal governo e l’estensione dei mezzi fiduciari compiuta dalle banche.

In tempi antichi la sanzione imposta ai banchieri per aver prestato denaro sotto deposito variava dall’imposizione di una dieta a pane e acqua alla decapitazione pubblica. Sebbene queste punizioni fossero estreme, esse mostrano quanto immorale e ingiusta era considerata la riserva frazionaria.


CHI È “AMMANICATO” VINCE, CHI NO PERDE

Sebbene vi siano molti imprenditori innovativi che diventano ricchi fornendo nuovi e migliori prodotti, l’aumento della disuguaglianza negli ultimi 30 anni in particolare è dovuto a un fenomeno estraneo al mercato: non s'è trattato di capitalismo "selvaggio", ma di massiccia espansione creditizia. Questa espansione, appoggiata dalle allegre politiche monetarie del sistema bancario centrale, è il vero colpevole della vasta disuguaglianza. L’economista George Reisman ce lo spiega:

I nuovi fondi addizionali, creati nell’espansione, accedono ai mercati finanziari molto presto, spingendo in alto i prezzi delle obbligazioni e, soprattutto, delle azioni. I proprietari di queste sono, perlopiù, individui ricchi, che ora beneficiano dei sostanziali guadagni capitali i quali, più l’espansione viene prolungata, più essi aumentano, portando verso le stelle i prezzi. Nel processo di nuova moneta che si riversa nei mercati finanziari, le banche di investimento e gli speculatori sono in grado di racimolare grandi guadagni.

Poiché troppo importante, merita di essere ripetuto: l’espansione del credito crea una disuguaglianza economica artificiale riversandosi nei mercati azionari e spingendo verso l’alto i prezzi delle azioni.

Il denaro funge da mezzo di scambio ma non è neutrale nei suoi effetti sul ricevente: coloro che ricevono per primi possono far salire i prezzi dei beni prima degli altri attori di mercato. Man mano che il denaro creato ex novo fluisce nell’economia, il livello dei prezzi aumenta, al fine di riflettere il nuovo volume di valuta. In pratica l’espansione creditizia, che porta una riduzione dei tassi d'interesse, aumenta anche la quantità di tempo nella quale le imprese possono andare avanti senza effettuare svalutazioni per ammortamenti nei loro bilanci, acquistando nuovi beni capitali. Poiché l’investimento tende a dirigersi verso beni durevoli, durante l’espansione ci sono meno fondi da destinare al lavoro. Si registrano lauti profitti,  mentre i salari fan fatica a seguire il passo. Poiché l’espansione creditizia e la politica inflazionistica continuano a distorcere i prezzi relativi e devono, alla fine, giungere al termine, il bust che si verifica non fa altro che rivelare gli investimenti improduttivi; la recessione arriva poco tempo dopo.

Stampare denaro non equivale ad accumulare risparmi utili a sostenere investimenti, è solo attraverso l’aggiunta di risparmi reali che la capacità produttiva può essere aumentata nel lungo termine. I ricchi hanno una più alta propensione al risparmio, poiché hanno più reddito; solo attraverso i risparmi nuove attività sono sostenute e l’economia può crescere senza i falsi profitti derivanti dall’espansione promossa dallo stato. Aumentare le tasse ai ricchi, quindi, non è una soluzione al problema della disuguaglianza dei redditi ad esempio: la tassazione sottrae solamente risorse al settore privato per destinarle a quello pubblico, che si concentra sulla spesa politica piuttosto che sulla soddisfazione del consumatore. Tutta la spesa pubblica si riduce a uno spreco di capitale. La verità è che il capitale è sempre scarso.

Far notare ciò non significa essere burattini delle corporazioni, anzi molte di esse sponsorizzano gli aumenti di tassazione al fine di azzoppare i propri concorrenti. Man mano che l’ambito statale si estende, le grandi imprese iniziano a vedere opportunità di profitto nell’uso della forza pubblica, al fine di migliorare la propria posizione rispetto ai concorrenti: diventano cercatori di rendite. Nella loro incessante filippica contro la disuguaglianza, i commentatori mainstream riconoscono i problemi che le dinamiche di rent seeking pongono ai mercati, ma attribuiscono queste non allo stato bensì ai politici e burocrati che occupano gli uffici pubblici. Per dirla chiaramente, questa credenza non è solo infantile, poggia sull’erroneo assunto per il quale lo stato sia sempre composto dagli individui più idonei al compito presenti nella società. Come la storia e la logica insegnano, le anime pie non sono attratte da posizioni di potere assoluto. Lo stato, nelle parole di Max Weber, detiene il monopolio della forza in una data area: praticamente ogni azione compiuta dagli ufficiali pubblici introduce violenza o il bottino di essa in una altrimenti libera società; ne segue che solamente coloro in cerca dell’utilizzo dell’autorità statale per i propri fini gravitano intorno alla politica.

La maggior parte delle persone, tra cui anche Stiglitz, crede che tutti dovrebbero nascere con la stessa opportunità di avere successo. Al fine di creare un ambiente di giustizia, essi propongono una varietà di politiche pubbliche dimodoché anche il più povero degli individui abbia la possibilità di avere successo. Queste convinzioni poggiano più sull’emotività che sulla ragione e hanno lo scopo d'ispirare proteste reazionarie. Ciò che non vedono (o rifiutano di vedere) è che il libero mercato fornisce le migliori opportunità di vita attraverso la fornitura di beni e servizi al consumatore. In un libero mercato i profitti giungono solo a coloro che riescono a soddisfare meglio i consumatori rispetto ai propri concorrenti. Henry Ford, ad esempio, non fu un grande imprenditore poiché pagò profumatamente i suoi operai: egli fece la sua fortuna attraverso la razionalizzazione del processo attraverso cui le macchine sono costruite, al fine di abbattere i prezzi al consumo. I lavoratori della Ford furono capaci di aumentare la produttività, e quindi i salari, attraverso il precedente accumulo di capitale e investimenti in macchinari e attrezzature. Tuttavia i grandi profitti di Ford non durarono molto: i concorrenti stranieri ed esteri copiarono il suo modello produttivo e furono capaci di attrarre a sé quote importanti di mercato. Più macchine sul mercato significavano minori prezzi per il consumatore.

In un libero mercato l’unico modo di mantenere un reddito crescente è produrre a un tasso sempre più efficiente e innovativo; in un’economia afflitta dalla mano pesante dello stato, il mercato viene truccato dagli individui connessi con l’establishment. La competizione diminuisce a causa dell’alto costo della regolamentazione, l’innovazione si ferma e sempre maggior reddito arriva ai più ricchi. Attraverso la riserva frazionaria e l’espansione creditizia, i profitti sono registrati dall’industria finanziaria e dai primi ricevitori del denaro creato ex novo; il che, alla fine, produce ulteriore disuguaglianza reddituale.

Comunque la si metta, la tassazione è un furto. Non è distinguibile dalla rapina di strada e non ha giustificazione morale alcuna. La disuguaglianza dei redditi è un problema non perché lo stato non stia facendo abbastanza per combatterla, ma perché i politici e i burocrati non si stancano mai d'intervenire negli affari privati; con l’intervento pubblico presente in tutte le transazioni di mercato, la soluzione alla disuguaglianza è la rimozione dell’intervento stesso, non il rafforzamento dello stato attraverso l’aumento dei fondi a sua disposizione.


PERCHÈ CON BITCOIN NON ACCADREBBE

Nonostante la sua natura intrinsecamente fraudolenta, la riserva frazionaria potrebbe essere lo stesso praticata in un'economia di mercato, ma, diversamente dalla situazione attuale, coloro che la applicherebbero dovrebbero altresì prendere in considerazione tutte le conseguenze del caso data l'assenza di un player in grado di salvarli. Inutile dire che un ecosistema del genere incentiverebbe l'onestà; di contro, l'attuale ecosistema, invece, la disincentiva dato che la riserva frazionaria è una consuetudine forzata. Il guaio è la valutazione del rischio che viene completamente distorta e con essa, a cascata, i segnali di mercato che potrebbero rendere praticabile una qualsiasi attività che si vuole avviare. Senza contare, poi, che tale situazione viene ulteriormente peggiorata dagli stimoli fiscali/monetari che gonfiano bolle. Se pensate al settore immobiliare, ad esempio, la bolla alimentata dal credito facile ha reso gli asset sottostanti sproporzionati nel prezzo rispetto al loro valore reale (una casa oggi è relativamente di poco superiore rispetto a quelle di 50 anni fa). Senza l'azzardo morale fomentato dalla riserva frazionaria l'elargizione del credito sarebbe senza dubbio sottoposta a uno scrutinio severo, ma asset come gli immobili sarebbero di più facile accesso.

A questo punto dovrebbe essere chiaro che la strada dei presunti pasti gratis offerti dalla riserva frazionaria, ovvero la possibilità da parte del sistema bancario d'investire/prestare i depositi che gli vengono dati in custodia e la crescita della società nel suo complesso con l'erogazione del credito, è sì lastricata di buone intenzioni... ma inevitabilmente conduce all'inferno. Finora questo è stato il "migliore" sistema che si poteva avere per trovare un compromesso tra credito, depositi e contanti, ma il dinamismo del libero mercato lavora per rendere efficiente ciò che non lo è e, soprattutto, rendere più sofisticati quei processi che invece fino a ieri erano praticabili ma macchinosi. Bitcoin è nato precisamente per questo scopo: offrire agli attori di mercato un mezzo di "comunicazione" economico/finanziario attraverso il quale portare a un nuovo livello di sviluppo l'ambiente economico. Oggi, ad esempio, il saldo finale delle transazioni, visto che la maggior parte di esse ormai avviene a livello digitale, è lasciato in mano alle entità preposte. Esistono una pletora d'intermediari in questa "catena di montaggio" preposta a portare a termine il semplice pagamento di un caffè che avviene con la carta. Inutile dire che ci vogliono giorni. Lo stesso discorso vale quando di acquista un asset, che sia obbligazione, azione o ETF. Senza contare che, nel momento in cui si effettua un qualsiasi deposito dei propri fondi presso un istituto preposto a custodirli, si vanta un credito nei confronti di quest'ultimo e si perde completamente il titolo di proprietà su di esso.

Bitcoin cambia radicalmente questo modo di fare reputato finora il "migliore" dei mondi possibili. Non si limita a essere un semplice mezzo di scambio come molti sono convinti che sia, ma rappresenta esso stesso il saldo finale della transazione. In 10 minuti circa la transazione inviata alla rete viene immutabilmente inscritta nella blockchain di Bitcoin e le parti in causa possono veder concluso il processo dopo questo breve lasso di tempo. Niente più intermediari di fiducia; niente più terze parti imposte dalle autorità e quindi incentivate all'azzardo morale. La volontà diretta degli attori di mercato torna a essere protagonista e quindi a influenzare direttamente i segnali di mercato. Infatti i tassi d'interesse naturali sarebbero totalmente impostati da risparmiatori e mutuatari in prima persona, senza più la necessità di un istituto presumibilmente super partes che ogni trimestre comunica al mondo quali sono i tassi di riferimento. Disintermediazione, decentralizzazione e, soprattutto, trasparenza che andrebbe a gettare una luce su tutte le zone d'ombra che la pianificazione centrale ha accuratamente sparso nell'ambiente economico. Perché l'ha fatto? Per acquisire un privilegio artificiale e decretare chi potesse accedervi.

In parole povere, ha creato un'offerta artificiale sotto forma di regolamentazione e di conseguenza una domanda artificiale per conformarsi a essa. Questa è sostanzialmente la Legge di Parkinson applicata alla burocrazia, con la sottrazione di una delle risorse di capitale più scarse al mondo: il tempo. Bitcoin, scardinando questo sistema clientelare, darebbe una maggiore spinta agli individui affinché possano tornare a innovare e a sviluppare le loro capacità più importanti in una sofisticazione superiore dell'attuale divisione del lavoro. Come? Liberando quella grossa porzione di tempo che deve essere dedicata al conformarsi con la burocrazia. Bitcoin può eseguire centinaia di migliaia di saldi definitivi al giorno e i relativi costi sono molto più bassi rispetto a quelli che si hanno ora, il che si traduce in minori economie di scala per la compensazione centralizzata e quindi in un minore incentivo a un ecosistema bancario centrale. L'autocustodia, poi, dei propri bitcoin è un'attività i cui costi sono stati praticamente azzerati e con un minimo di studio a riguardo si possono mettere in sicurezza i propri fondi senza per forza di cose dover pagare giornalmente qualcuno che lo faccia al proprio posto.

La natura trustless del sistema Bitcoin, la sua natura decentralizzata e il connubio trasparenza/immutabilità lo rendono uno strumento che incentiva l'onestà. E dopo il titolo di proprietà sui propri bitcoin, almeno finché non si cedono (anche fisicamente) le chiavi private, l'impostazione genuina dei tassi naturali e la rimozione degli intermediari obsoleti, Bitcoin rivoluziona anche il mercato del credito. La rigida e rigorosa natura monetaria di Bitcoin, la quale lo rende praticamente hard money, sarà una caratteristica peculiare che gli permetterà di riportare la preferenza temporale degli individui verso un percorso di costante discesa. Non scordiamoci che la nostra società è figlia del successo industriale del XIX secolo e del relativo progresso che nessuno aveva visto arrivare. È stato qualcosa che ha cambiato per sempre la storia dell'uomo. Come mai proprio il 1800? È una domanda che ancora suscita dibattito, ma una cosa è certa: il mondo in cui gli attori di mercato avevano vissuto fino a quel momento sarebbe cambiato in un modo irriconoscibile. Una crescita tra il 2 e il 3% che nessuno ha visto arrivare. Un cambiamento radicale della società occidentale, se ci pensate, che ha avuto luogo in una generazione. Quasi incredibile. Cosa cambiò in sostanza? Fondamentalmente due cose: l'informazione e la retorica. Ai tempi degli antichi Romani l'informazione viaggiava a circa 1 miglio l'ora. All'inizio del 1800 l'informazione viaggiava a 1.4 miglia l'ora. Dall'invenzione del telegrafo la velocità dell'informazione è aumentata di circa cento volte al secondo. La retorica invece ha radici che si possono tracciare fino al XVII secolo, precisamente in Olanda dove iniziò a prendere piede un senso di legittimità nei confronti della ricchezza personale derivata dall'imprenditorialità e dalla creatività personale che avrebbe portato a delle innovazioni tecnologiche. Non solo, a questi cambiamenti nel corso del tempo se ne aggiunsero altri due man mano che si diffondevano in Europa (soprattutto nelle isole britanniche): cambiamento dell'etica, un cambiamento di mentalità alimentato inizialmente dai Calvinisti (la ricchezza personale è legittima); fiducia nel futuro, orientamento verso il futuro.

Queste idee rivoluzionarie vennero formalizzate nel libro, La ricchezza delle nazioni, di Adam Smith, in cui si affermava che la ricerca della ricchezza personale generava ricchezza anche per l'intera nazione. Questi cambiamenti portarono il mondo a sperimentare una delle crescite economiche e sociali più significative della storia umana. L'accumulo di ricchezza personale e l'orientamento al futuro, quindi, diffusero una tendenza affinché la preferenza degli individui diminuisse nel tempo e con essa i tassi d'interesse. Con l'efficientamento dell'ambiente di mercato da parte di Bitcoin si può replicare la prosperità del XIX secolo e, questa volta, arrivare addirittura ad avere tassi a zero. Questo aspetto potrebbe inficiare il mercato del credito? Ritengo di no, perché l'attività di prestito per quanto possa anche limitarsi all'equity porta con sé sempre una componente di rischio e quindi un ritorno positivo; allo stesso modo, il mutuatario può essere fiducioso della sua impresa perché il calcolo economico che andrà a effettuare sarà nettamente più preciso rispetto a quanto accade nell'attuale ambiente economico fiat, in cui burocrazia e politica monetaria rappresentano una mina vagante all'interno del quadro di riferimento imprenditoriale. La rigidità del protocollo Bitcoin, unita alla prevedibilità della sua "politica monetaria", possono aiutare enormemente tutti coloro che hanno un progetto imprenditoriale e vogliono realizzarlo attraverso l'intercessione di chi ha liquidità da prestare.

In questo contesto le banche, inutile dirlo, non scomparirebbero dall'oggi al domani. Ovviamente la funzione di custodia e deposito sarebbe ancora a loro appannaggio, almeno inizialmente, ma è un'attività che non potrebbe durare dato il grado di automatizzazione e sicurezza che hanno raggiunto i wallet di ultima generazione. I benefici dell'autocustodia non solo minimizzano gli sforzi per soddisfare pienamente tale funzione, ma permettono di risparmiare tempo se si prendono in considerazione tutti gli aspetti che oggi riguardano custodia/sicurezza del denaro fiat. Il sistema bancario, invece, potrebbe reinventarsi e potrebbe semplicemente diventare valutatore del rischio piuttosto che erogatore del credito. Infatti anche quest'ultima funzione verrebbe automatizzata attraverso gli smart contract. La funzione che ancora richiederebbe personale specializzato e tempo da impiegare per le valutazioni sarebbe quella legata al gradiente di rischio.

Diversamente da quello che pensa, ad esempio, Ammous riguardo l'assetto di una società futura in cui Bitcoin diventa dominante, non credo che l'attività di prestito e il credito possano scomparire e venire relegati alla "semplice" sfera famigliare con un finanziamento attraverso l'equity. Il credito è stato quel propellente che, nonostante il denaro fiat, ha rappresentato un fulcro grazie al quale l'umanità ha raggiunto gradi di benessere migliori e superiori. Creatività, imprenditorialità, visione del futuro sono componenti dell'azione umana atti a lenire stati d'insoddisfazione e non sempre persone con un 'idea hanno anche liquidità per realizzarla. Non solo, ma Bitcoin non è il deus ex machina in grado di risolvere gli annosi problemi che da tempo hanno attanagliato l'umanità. Una separazione parietana 80/20 ci sarà sempre tra ricchi e poveri e scalare la piramide sociale significherà altresì accedere alla liquidità necessaria per realizzare determinati progetti. Adam Smith, nella Teoria dei sentimenti morali, ci dice che il prestito a famigliari e amici è assente d'interesse a carico del mutuatario perché, sostanzialmente, traiamo gratificazione dal successo da parte di chi, richiedente liquidità in prestito, fa ricadere parte di quello stesso sul nucleo famigliare di cui potremmo far parte o sulla sfera d'amicizie da cui possiamo trarre beneficio. in sintesi, la cosiddetta felicità e distensione nei rapporti è una gratificazione sufficiente. Non succede la stessa cosa con gli "estranei", perché purtroppo non esiste l'albero di Cuccagna o la cornucopia e, come ci ricorda lo stesso Smith, il macellaio non si sveglia presto la mattina per compiacere a livello morale i clienti e quindi farsi trovare presente, anche in periodi di malattia, ogni giorno sul posto di lavoro.

Di conseguenza il prestito a interesse non scomparirebbe, si trasformerebbe come già descritto, perché l'azione umana tenderà sempre a valutare di più il presente rispetto al futuro e quindi necessiterà di una compensazione per separarsi (temporaneamente) da ciò che ritiene "prezioso". Non credo comuqnue che il ritorno della riserva integrale grazie a Bitcoin inficierà in qualche modo il mondo del credito, anzi; l'ambiente economico si adatterà e trasporterà nel nuovo sistema ciò che di buono c'è in quello attuale e potrà liberarsi di tutte le zavorre che alimentano la centralizzazione. Con questo nuovo sistema sarà possibile avere crescita economica, niente inflazione, niente cicli economici e anche un livello dei prezzi in calo.


CONCLUSIONE

Ciò che sta spingendo centinaia di banche sull'orlo del baratro è ciò che ha dato loro l'illusione di poter prosperare senza dover pagare i costi di azioni sconsiderate: la riserva frazionaria. Unita all'azzardo morale non ha fatto altro che moltiplicare quegli errori economici che nel tempo si sono andati ad accumulare. Inutile dire che ciò ha spinto il settore bancario a usare trucchi contabili per fregare regolatori "distratti" e contribuenti innocenti. Sebbene i recenti rialzi dei tassi da parte della FED possano aver innescato il redde rationem, andando a far calare il valore dell'asset di riserva più gettonato ovvero le obbligazioni a lunga scadenza, la vera causa rimane sempre e solo una: la manipolazione arbitraria dei processi di mercato attraverso la pianificazione artificiale top-down. Questo incidente al rallentatore ha scatenato un panico tale che di recente $152 miliardi in prestiti sono usciti dalla finestra di sconto della FED (strumento a cui si rivolgono le banche nei momenti di disperazione).

Tale cifra fa impallidire addirittura quella vista nella crisi del 2008: $111 miliardi.

Come proteggersi? Bitcoin se lo capite abbastanza da sapere che può aiutarvi a resistere a una tempesta, oro se invece non lo capite. I periodi di caos economico/finanziario determinano grandi oscillazioni nei mercati e nei prezzi, quindi sarete tentati lungo la strada verso azioni e obbligazioni ma ricordate una cosa: il primo obiettivo nel mondo degli investimenti è riuscire a dormire la notte, di conseguenza è utile tenere la polvere da sparo asciutta fino a quando non passa la tempesta.


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giovedì 30 marzo 2023

Se l'implosione del sistema bancario erode la fiducia, Bitcoin aggiusta l'azzardo morale

 

 

da Bitcoin Magazine

Man mano che le perdite non realizzate si accumulavano, la Silicon Valley Bank (SVB) gradualmente, poi improvvisamente, è diventata insolvente, cosa a cui ha fatto seguito il crollo di Signature Bank. Poi le persone hanno iniziato a svegliarsi di fronte ai problemi che pervadono il nostro sistema finanziario. Le corse agli sportelli dell'epoca moderna, sebbene digitali, possono costringere le banche a vendere asset di riserva in perdita, portando inevitabilmente alla loro insolvenza.

Come ha sottolineato Balaji Srinivasan, quello che una volta era considerato il gold standard tra gli asset di riserva privi di rischio, ora è sull'orlo di una potenziale e nuova crisi. È questa la fine dei titoli di stato americani così come li conosciamo?

Se non altro gli eventi recenti, dal fallimento di SVB ai problemi con altre istituzioni finanziarie fino all'intervento allarmante del governo federale, dimostrano quanto sia diventato fragile il sistema, sottolineandone la dipendenza dalla stampa di denaro... fattore che esso stesso ha causato il caos attuale. La dicotomia è netta, ma ci sono lezioni da apprendere.


NON SI SFUGGE DA UNO SCHEMA PONZI: PERCHÈ IL SISTEMA BANCARIO È PRONTO PER CAPITOLARE

Il modo in cui funziona il sistema bancario è essenzialmente questo: le banche prendono i vostri depositi e li prestano a tassi d'interesse più alti di quelli che vi pagano. Spesso tengono riserve in obbligazioni del Tesoro statunitensi, tra le altre cose, e tutto sembra funzionare... almeno fino a quando non funziona più.

Con il ciclo di tightening della Federal Reserve, rialzare i tassi d'interesse ha significato abbassare il prezzo delle obbligazioni, svalutando gli asset di riserva delle banche. Quando i depositanti vengono a riscattare i loro depositi, le banche sono costrette a vendere i propri asset in perdita, diventando infine incapaci di arginare l'emorragia.

Le banche regionali sopporteranno il peso maggiore di questo colpo, come dimostrato dal recente fallimento di SVB. I regolatori federali stanno cercando disperatamente di rafforzare la fiducia nel sistema sostenendo il 100% del denaro dei depositanti, ma a quale prezzo?

I depositanti stanno sicuramente già fuggendo via verso le banche più grandi, il che si tradurrà in un sistema più concentrato e fragile di prima. Penso che tutti sappiano nel profondo che non saranno in grado di salvare tutti i clienti delle banche, quindi la domanda è: quanta stampa di denaro tollererà la popolazione in nome della stabilità finanziaria?

In termini di detentori di azioni, arrivati a questo punto perché qualcuno dovrebbe voler detenere azioni di una piccola banca? Se le banche falliscono e le FED sceglie di salvare i depositanti mentre tutti gli altri soffrono, il rischio verrà trasferito su tutti tranne che sui depositanti incentivando le vendite di azioni ed erodendo il capitale di assorbimento del rischio di quelle banche in difficoltà. Questa mossa potrebbe costringere le banche più piccole a finire in guai molto peggiori rispetto a prima.


FIDUCIA SISTEMICA & INAFFIDABILITÀ SISTEMICA

Lo scenario che si sta svolgendo davanti ai nostri occhi è una cruda illustrazione di ciò che accade quando la fiducia inizia a crollare in un sistema fondamentalmente basato sulla percezione di fiducia piuttosto che sulla verifica della stessa. Oggi le persone pensano di dover tenere i loro soldi in una banca, ma devono fidarsi di quest'ultima affinché persegua strategie efficaci di gestione del rischio al fine di proteggere i loro depositi.

Bitcoin è fondamentalmente diverso: con esso è possibile eliminare gli obblighi di riserva, i rischi di durata, i rischi di controparte e simili. Non c'è fiducia centralizzata in Bitcoin, c'è solo il codice. Non ha bisogno d'essere coperto da alcunché e fintanto che possedete le vostre chiavi private, non dovete preoccuparvi di una corsa agli sportelli.

Mentre le aziende fanno fatica a pagare gli stipendi, penso che questa potrebbe essere una scintilla che accenderà un fuoco sotto Bitcoin. Il denaro sano/onesto è la cosa che aiuterà ad arginare la catastrofe in un sistema in cui la fiducia si sta sgretolando.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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mercoledì 29 marzo 2023

La guerra per il dollaro è già finita — Parte II

 

 

di Tom Luongo

Nella prima parte di questa serie vi ho detto che la guerra per il dollaro è già finita perché i futures sull'eurodollaro hanno perso la battaglia con il SOFR, il nuovo standard per la determinazione del prezzo dei dollari.

L'ignominiosa fine del sistema dell'eurodollaro è uno studio sull'evoluzione dei mercati, poiché un nuovo sistema ne sostituisce un altro vecchio. I vecchi sistemi non muoiono dall'oggi al domani, non è possibile premere un interruttore e svegliarsi in una nuova realtà, a meno che non si è i protagonisti di un romanzo di Philip K. Dick.

Più di un decennio fa ho ritenuto l'esclusione dell'Iran dal sistema SWIFT come l'inizio della fine del sistema dei petrodollari. L'obiettivo era quello di portare l'Iran fuori dai mercati petroliferi mondiali escludendolo dal sistema di pagamento dominante.

Per necessità l'Iran ha aperto un canale commerciale con i suoi principali partner di esportazione, in particolare l'India, usando qualcosa di diverso dai dollari. L'India e l'Iran hanno avviato un commercio di "merci in cambio di petrolio", o come lo etichettava all'epoca Bloomberg, “spazzatura in cambio di petrolio”.

Il bastone delle sanzioni ha creato un nuovo mercato per il prezzo del petrolio iraniano e un modo per aggirare il monopolio dei pagamenti in dollari. L'India, alle prese con massicci disavanzi delle partite correnti a causa del costo elevato delle importazioni di energia, ha accolto con favore quel tipo di commercio come un modo per ridurre la pressione sulla rupia.

L'Iran aveva bisogno di merci, ha elaborato un nuovo sistema commerciale e sono stati fatti i primi tagli superficiali al sistema del petrodollaro.

La Turchia alla fine si è unita alla festa, vedendo l'opportunità di agire da intermediario nell'accettare oro dai clienti iraniani e accordandosi con l'Iran in dollari o altro.

La Turchia è stato il primo Paese a fare dell'oro un asset di riserva al 100%, sfidando le regole sul capitale di Basilea I. Le "riserve" auree della Turchia sono salite alle stelle per questo motivo.

Più di 10 anni dopo, ora stiamo guardando il fulcro del petrodollaro, l'Arabia Saudita, che prende seriamente in considerazione l'idea di accettare altre valute per il suo petrolio. Il petrodollaro non sarebbe mai morto dall'oggi al domani, sarebbe morto poiché il costo di fare affari in dollari sarebbe aumentato tanto da rendere l'utilizzo di altre valute un percorso migliore per acquistare/vendere petrolio.

Ogni volta che gli Stati Uniti hanno fatto ricorso alle sanzioni per costringere la conformità, "i sistemi stellari gli sono scappati di mano", tanto per citare la Principessa Leia. Anche se oggi scherziamo sul non "diventare completamente ritardati", questo è solo un altro modo per dire che non dovreste mai minacciare di bombardare qualcuno.

Trump ha adottato sanzioni contro l'Iran nel 2018 e ha fallito.

Biden e la cricca di Davos hanno fatto il passo più lungo della gamba nei confronti della Russia nel 2022, andando oltre persino Trump, e hanno fallito ancora di più. Tutto quello che hanno fatto è stato aumentare il costo dell'uso dei dollari nelle menti dei migliori clienti del biglietto verde.

Quando il quadro costi/benefici si capovolge, il comportamento cambia di conseguenza.

Nel mondo del denaro, dal momento che non abbiamo nulla che assomigli a mercati dei capitali reali, e anzi sono estremamente politicizzati, la linea di politica delle autorità è la cosa che altera maggiormente la struttura costi/benefici. Ciò significa che mentre si analizza la reazione dei mercati ai dati quotidiani, ascoltare solamente la retorica dei commentatori diventa un esercizio futile se non si includono i cambiamenti nella linea di politica.

Quindi, con questo in mente, dobbiamo analizzare i cambiamenti strutturali dei mercati da una prospettiva politica per vedere come sarà realmente il futuro. Non è che i mercati non abbiano voce in capitolo, è che se analizzate le linee di politica attraverso la lente del flusso di capitale dove viene trattato meglio, allora il risultato futuro è abbastanza prevedibile se non c'è una linea di politica concorrente per reindirizzarlo in seguito.

In questo senso l'analisi finanziaria dei mercati politicizzati è meglio descritta dalla politica piuttosto che dagli output economici.

La gente vuole il petrolio e lo comprerà indipendentemente da ciò che dirà al riguardo la cricca di Davos o Biden o chiunque altro. Fino a quando non si sostituirà il petrolio stesso, nessun cambiamento politico modificherà radicalmente il mercato del petrolio... a meno che non si distrugga la catena di approvvigionamento che sostiene l'industria petrolifera.

E analizzare i fondamenti della domanda e dell'offerta di petrolio in questo caso è un'impresa da pazzi, quando attori maligni stanno influenzando materialmente l'offerta e la domanda di petrolio e sono incentivati ​​a "manipolare le statistiche". Non è che questi numeri siano inutili, è che dovrebbero essere fortemente scontati fino a quando non verranno valutati i cambiamenti politici.


I rendimenti decrescenti del socialismo

Alla fine tutti i mercati rispondono in modo prevedibile alla legge dell'utilità marginale decrescente. Se non ci credete, allora siete un malthusiano e ammettete pubblicamente di essere un deficiente con l'incapacità di accettare risultati che non riuscite a percepire personalmente.

Le persone che credono nel "Peak Oil" le metto in questa categoria.

Ci metto in questa categoria anche i sostenitori del cambiamento climatico. Sì, per la proprietà transitiva della matematica retorica, li ho appena chiamati tutti idioti.

La soluzione della cricca di Davos alle promesse che non avrebbe mai potuto mantenere è di andare in default attraverso l'inflazione monetaria, usando la guerra contro la Russia e la Cina come copertura e il cambiamento climatico come motivo per cui è necessaria.

Devono salvarsi in qualche modo e garantire altresì il controllo totalitario per i posteri nel prossimo ciclo della storia.

Ma quest'ultima dimostrerà che si sbagliavano, perché, alla fine, non si può combattere contro un fiume che scorre più di quanto non si possa alterare il comportamento umano rispetto alle proprie preferenze. Se la gente vuole guidare una macchina, mangiare una bistecca, vivere in una casa di proprietà, possedere una pistola o avere un figlio, lo farà.

Si può ritardarlo o renderlo più costoso, ma quella spesa è un'arma a doppio taglio, perché come disse Margaret Thatcher: “Il problema del socialismo è che alla fine si finiscono i soldi degli altri”.

Pensate al sistema dell'eurodollaro come alla massima espressione di questo aforisma.

Se volete davvero cambiare il loro comportamento umano, bisogna dare più carota che bastone. Questo approccio ha funzionato per decenni per guidarci verso una tecnocrazia distopica man mano che il denaro veniva progressivamente svalutato durante il dollar standard.

Questo sistema si è rotto nel 2008 e nel 2011 e ha costretto il mondo, attraverso una Federal Reserve compiacente, a far nascere il Coordinated Central Bank Standard, in cui tutte le principali banche centrali avrebbero a turno inflazionato il sistema di credito mondiale.

Ma torniamo all'utilità marginale decrescente. Tale legge afferma semplicemente che l'acquisizione dell'unità successiva di una cosa, qualsiasi cosa (acqua, denaro, cibo, dollari di credito, ecc.), vale meno dell'unità precedente. Agiamo per alleviare il nostro bisogno percepito di proteggerci dall'incertezza futura, quindi, nella stagione degli uragani, noi floridiani facciamo scorta di acqua in bottiglia, propano, carta igienica, cibo in scatola, ecc.

Il prezzo dovrebbe dirci quando smettere di fare scorta e valutare davvero ciò che è importante per noi.

È questa verità sull'azione umana, riguardo scarsità e abbondanza, che crea la "reazione contraria" newtoniana all'aumento/riduzione dei costi.

È ciò che spiaccica le paure del pensiero malthusiano contro il parabrezza della storia.

Mentre potete costringere le persone ad agire contro i loro risultati preferiti per un po' aumentando i costi della disobbedienza in modo che siano maggiori del rendimento marginale dell'infrazione, alla fine si verifica un'inversione di quel quadro costi/benefici.

Per la FED e gli interessi bancari nazionali, il modo migliore per raggiungere il loro fine preferito, una struttura dei costi basata sul dollaro, significava offrire gradualmente al mercato un'alternativa migliore al vecchio sistema o agli eurodollari.

Il SOFR è un tasso garantito, consegnato al mercato dal mercato in dollari. È un tasso d'interesse fondamentalmente superiore al LIBOR, che è un numero scelto dal nulla da 18 banche di dubbia integrità e motivazioni ancora più dubbie.

I futures sull'eurodollaro sono impostati in base al LIBOR e poiché quest'ultimo serviva in precedenza per calcolare ogni vecchio debito e strumento derivato del debito, il LIBOR era la coda che agitava il cane della politica monetaria.

La nascita del SOFR ha introdotto un sistema migliore e ha gradualmente consentito al mercato di giungere alla conclusione "giusta". Se il SOFR non fosse stato un prodotto superiore al LIBOR, non importa quanto la FED avesse cercato di forzarlo sul mercato, quest'ultimo lo avrebbe rifiutato.

I futures sull'eurodollaro sarebbero rimasti un mercato vivace e liquido fino all'ultimo giorno e avrebbero chiamato il bluff della FED.

Ma il SOFR è un prodotto superiore, il quale sta svezzando gradualmente i mercati dal LIBOR. C'è ancora un sacco di debito indicizzato al LIBOR e molte persone sperano che questo sia solo un brutto sogno, ma purtroppo non lo è.

Finora quest'anno c'è stato un aumento dei prestiti che sono passati dal LIBOR al tasso di finanziamento overnight garantito (SOFR) raccomandato dalla Federal Reserve, ma "un volume enorme" deve ancora passarci, ha affermato.

Dei crediti, molti dei quali detenuti da CLO, che devono ancora essere sanati, circa il 55% rischia di tornare al prime rate, che è del 7,75%, contro il 4,5% circa del SOFR, se non trova una via di transizione prima della scadenza, secondo KKR.

Tale differenza potrebbe danneggiare i mutuatari con molti debiti e rating di credito inferiori, come CCC o B-, poiché le loro possibilità di downgrade aumentano, e mette in difficoltà anche i prestatori, come i CLO che sono misurati dal numero di CCC nei loro veicoli, ha detto Reback.

“Questo è un rischio significativo per il mercato dei prestiti”, ha affermato.

Preso tra lo Scilla (uno spread di 25 punti base sul LIBOR) e il Cariddi del prime rate, 3,50% in più, il risultato è inevitabile. Chiunque resista spera probabilmente in un cambiamento della linea di politica dell'ultimo minuto per aiutarli. Se ho ragione, queste resistenze provengono da Blackrock che cerca di ricattare la FED come ha ricattato la Banca d'Inghilterra la scorsa estate tramite gli oneri pensionistici del Regno Unito.

Non so se la situazione sia analoga, ma di certo puzza allo stesso modo.


I BRICS e il sentiero aureo

Di recente ho ospitato Vince Lanci sul mio podcast per discutere proprio di questa cosa: come sostituire gradualmente un vecchio sistema con uno nuovo.

Pensa che la soluzione passi dalla rimonetizzazione dell'oro e abbiamo discusso di titoli di stato rimborsabili in oro, o come ha detto lo stesso Vince, “buttare l'oro sulla curva dei rendimenti”.

Come la caduta del petro ed euro dollaro, la rimonetizzazione dell'oro non può avvenire dall'oggi al domani, deve accadere nel tempo. Ancora una volta, usare più carota che bastone è il percorso migliore e più sostenibile.

I mercati chiedono a gran voce una soluzione all'attuale pasticcio – vogliono meno debito, ancor meno leva finanziaria, meno guerre, più decentralizzazione – ma non vogliono nemmeno finire sul lastrico e tutto ciò che questo implica.

Quindi il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è segnalare ai mercati che questo obiettivo è esattamente quello si vuole raggiungere. Si inizia con la linea di politica, nel caso della FED con l'essere totalmente impenitente di fronte alle conseguenze di una politica monetaria restrittiva.

Il presidente del FOMC, Jay Powell, ce l'ha detto all'inizio del mese testimoniando davanti alla commissione bancaria del Senato.

Powell ha ribadito il suo mantra "tassi più alti più a lungo", ma, a differenza del passato, ora i mercati lo stanno davvero ascoltando. Ci sono ancora resistenze, cercando di indebolire la FED, ma per ora lascerò fuori dalla discussione la BCE e la BoJ. I mercati obbligazionari lo stanno accettando a malincuore, ma la curva dei rendimenti sul debito del Tesoro statunitense è ancora ostinatamente invertita.

Powell ha detto alla senatrice Cynthia Lummis che la FED non considera la situazione fiscale a Capitol Hill un qualcosa che riguarda la politica monetaria.

Leggete attentamente questo passaggio e vedrete che il presidente del FOMC sta dicendo al Congresso di farsi i fatti propri. Potreste non credere a Powell, ma sappiamo che ci sono modi per uscire da questo pasticcio fiscale e monetario, se ci impegniamo a farlo, piuttosto che versare benzina sul fuoco socialista come ha fatto ancora l'amministrazione Biden con la sua proposta di bilancio.

Inoltre quello che non viene detto da Powell e da altri nella posizione di sostenerlo è ciò che si nasconde dall'altra parte dell'International North South Transport Corridor (INSTC), un quadro internazionale in crescita per il commercio e completamente al di fuori dal controllo o dalle minacce dell'establishment politico occidentale.

Powell può vedere "de-dollarizzazione" scritto sul muro e sa che ora è il momento di rallentare quella tendenza e trovare un modo per rendere il dollaro più affidabile. Ma, ancora una volta, può occuparsi solo di un lato dell'equazione: il lato della politica monetaria. Il lato fiscale e normativo, invece, è ancora saldamente controllato, detto in modo molto franco, da comunisti di merda: vecchi e terrorizzati interessi coloniali in Europa e nel nord-est degli Stati Uniti che si rifiutano di accettare l'idea che ormai hanno fatto il loro tempo e devono cedere il passo.

Persone che preferirebbero radere al suolo il mondo piuttosto che lasciarlo cadere nelle mani di coloro che considerano "l'altro".

Ma quest'ultimo ormai non è più impotente di fronte a un grande e prepotente dollaro. "L'altro" ha un piano e lo sta mettendo in pratica: esso prevede il ritorno dell'oro come risorsa per bilanciare i libri commerciali e ricostruire la fiducia mondiale. E se gli Stati Uniti e l'Europa non smettono di comportarsi come bambini viziati sulla scena mondiale, "l'altro" abbandonerà il gradualismo e un giorno noi ci risveglieremo in una realtà diversa.

Questo è stato il messaggio di Powell al Congresso all'inizio del mese. È un chiaro imperativo geopolitico davanti a tutti noi, ma se non iniziamo ora e volontariamente, il sistema monetario superiore alla fine supererà la concorrenza e il capitale fluirà dove viene trattato meglio.

Questa è la scelta politica futura con cui dobbiamo fare pace. Perché se non lo facciamo mi viene in mente una vecchia e brutta barzelletta che ho sentito per la prima volta da adolescente: "Qual è l'ultima cosa che passa per la testa di una mosca prima che colpisca il parabrezza della tua macchina? Il culo".


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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👉 Qui il link alla Prima Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2023/03/la-guerra-per-il-dollaro-e-gia-finita.html


martedì 28 marzo 2023

Nel frattempo in Yemen il governo statunitense manda armi e il massacro va avanti

Quello che i devastati mentali non capiscono, o non vogliono capire altrimenti non sarebbero tali, è che bisogna diffidare da chi racconta menzogne. Gli stessi che spacciano le miriadi di bugie sul conflitto russo-ucraino sono gli stessi che per due interi anni hanno mentito sulla crisi sanitaria. MENTITO. Le cosiddette autorità, lo stato, sono inaffidabili. Questo, inutile dirlo, non significa gettarsi tra le braccia dei carcerieri dal lato opposto della barricata. Significa semplicemente non farsi fregare da narrative polarizzanti che hanno il solo scopo dapprima di spennare le persone e poi macellarle. Ecco l'ennesimo caso di studio, oltre a quello presentato nell'articolo di oggi sullo Yemen. Zelensky alla fine ha ammesso in un’intervista rilasciata il 9 febbraio 2023 al Der Spiegel il proprio rifiuto di attuare l’accordo di pace di Minsk con la Russia dell'11 febbraio 2015. Tale accordo, firmato da Ucraina, Russia e Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e supervisionato da Germania e Francia, ufficialmente puntava a fermare il conflitto scoppiato in Ucraina a seguito del violento colpo di stato appoggiato dagli Stati Uniti nel 2014 che ha innescato la guerra civile tra i fedeli al governo filo-occidentale di Kiev, post-golpe, e i separatisti filo-russi nell'est. Nel corso dell’intervista rilasciata a Der Spiegel, Zelensky, dopo l’ammissione di aver scelto intenzionalmente di sabotare Minsk lamentando il fatto che gli accordi fossero una “concessione” inaccettabile, ha ricordato di aver comunicato sia al presidente francese Emmanuel Macron che alla cancelliera tedesca Angela Merkel di non poterlo attuare, come del resto confermato dalla stessa Merkel, nel dicembre 2022, in un'intervista al quotidiano Die Zeit nel corso della quale ha avuto modo di dire che “l'accordo di Minsk del 2014 era stato un tentativo di guadagnare tempo per l'Ucraina”. Un'affermazione sottoscritta dall’ex-presidente francese Hollande con un laconico “Angela Merkel ha ragione su questo punto” e che poi ha aggiunto: “Dal 2014 l'Ucraina ha rafforzato la sua posizione militare. Infatti l'esercito ucraino era completamente diverso da quello del 2014. Era meglio addestrato ed equipaggiato. È merito degli accordi di Minsk aver dato questa opportunità all'esercito ucraino”. Ovvio che con tali maestri Zelensky abbia dichiarato ora che, in fondo, “la procrastinazione va perfettamente bene in diplomazia”, spiegando poi che è solo “saltato sul treno” e ha finto di sostenere Minsk per negoziare uno scambio di prigionieri con la Russia e dare al suo Paese più tempo per prepararsi alla guerra. L'ammissione di Zelensky di aver sabotato un accordo di pace con la Russia è arrivata subito dopo che l’ex-primo ministro israeliano Naftali Bennett ha rivelato in un'intervista che USA e UE hanno “bloccato” il suo tentativo di negoziare la pace tra Russia e Ucraina.

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di Trenton Hale

Sin dal 2014 il piccolo Paese dello Yemen è stato devastato dalla guerra civile a seguito della salita al potere da parte degli Houthi. E non ha fatto altro che peggiorare, soprattutto quando il presidente Barack Obama ha iniziato ad aiutare i sauditi nello sforzo bellico. A febbraio 2022 oltre 370.000 persone hanno perso la vita a causa della mancanza di cibo, della mancanza di necessità mediche e dei bombardamenti.

Nonostante la gravità della guerra, la stampa ne ha parlato molto poco. Tra il 2015 e il 2019 i media generalisti hanno dedicato solo novantadue minuti al conflitto. Sulla base delle atrocità commesse da quelle parti, è un numero incredibilmente basso, specialmente quando i media hanno scelto invece di coprire la falsa ingerenza russa nelle elezioni degli Stati Uniti. La MSNBC ha persino passato un anno intero senza menzionare ciò che stava accadendo in Yemen.

Ci si potrebbe chiedere perché i media generalisti non stiano coprendo questa guerra e il motivo è molto semplice: gli Stati Uniti sarebbero visti come cattivi.

Sin dal loro coinvolgimento nella guerra, gli Stati Uniti non hanno fatto altro che danneggiare la regione. Nemmeno un anno dopo il loro coinvolgimento, sono subito stati accusati di crimini di guerra da Human Rights Watch. Solo nel 2015 sono stati registrati dieci attacchi aerei illegali da parte della coalizione guidata dai sauditi, i quali hanno provocato la morte di oltre trecento civili e altri quattrocento feriti.

Nell'ottobre 2016 una bomba saudita è stata sganciata durante una cerimonia funebre a Sanaa, la capitale dello Yemen: sono morte oltre cento persone e cinquecento sono rimaste ferite, molte delle quali erano bambini. Il filmato mostra corpi carbonizzati e mutilati sparsi dentro e fuori la sala funeraria.

Un altro orribile incidente si è verificato nel settembre 2018, quando una bomba è stata sganciata su uno scuolabus durante una gita scolastica. Molti dei bambini a bordo avevano meno di quindici anni, la maggior parte dei quali è morta. A peggiorare le cose per gli Stati Uniti, queste bombe sono state prodotte dalla società americana Lockheed Martin.

La coalizione guidata dai sauditi ha continuato a danneggiare il popolo dello Yemen prendendo di mira silos di grano, bestiame, cavalli, sistemi di irrigazione, camion e altri componenti dell'infrastruttura di distribuzione alimentare.

La coalizione ha continuato ad aggravare ulteriormente la crisi umanitaria imbastendo un blocco navale sullo Yemen, nazione diventata dipendente per il 90% dalle importazioni internazionali a causa della distruzione della distribuzione alimentare interna.

Se queste notizie diventassero più di dominio pubblico, allora il popolo americano sarebbe arrabbiato con il governo degli Stati Uniti. Se qualsiasi altro Paese facesse la stessa cosa (si pensi all'invasione russa dell'Ucraina), i media americani accuserebbero quel Paese di crimini di guerra. Eppure si continua a chiudere un occhio sulla crisi che essi stessi hanno contribuito a far scoppiare.

I media generalisti possono parlare solo di alcuni eventi per far sembrare che gli americani siano i buoni, come in Siria, dove il principale antagonista del popolo americano era l'ISIS, un'organizzazione terroristica che aveva effettuato molteplici attacchi contro civili americani ed eseguito decapitazioni pubbliche. Con le affermazioni secondo cui il presidente siriano Bashar al-Assad stava gasando i suoi stessi cittadini, è stato facile trovare sostegno agli sforzi degli Stati Uniti per cacciare l'ISIS dalla regione.

Al contrario, lo Yemen non è così in bianco e nero. Tra gli Houthi che vogliono prendere il potere e il conflitto tra Houthi e sauditi, gli osservatori devono elaborare molte informazioni.

Nessuno dei lati della guerra è virtuoso: gli Houthi hanno ucciso zero cittadini americani, tuttavia hanno commesso numerose violazioni dei diritti umani e praticato la tortura.

I sauditi, invece, hanno un vasto potere militare, hanno commesso esecuzioni di massa non conformi alle leggi umanitarie e sui diritti umani internazionali, e hanno preso parte a numerosi crimini di guerra. Anche le bombe di fabbricazione americana che stanno usando per commettere tali crimini complicano la questione.

L'ex-segretario alla difesa, James Mattis, ha cercato di giustificare la guerra dicendo che l'Iran stava sostenendo gli Houthi. Siti di notizie come Business Insider hanno anch'essi affermato che gli Houthi sono sostenuti dall'Iran.

Sebbene sia vero che l'Iran e gli Houthi hanno rapporti amichevoli tra loro, ciò non significa che l'acquisizione del governo da parte degli Houthi sia stata sostenuta dall'Iran. Infatti quest'ultimo aveva sconsigliato agli Houthi di assaltare la capitale perché non avrebbero fatto altro che provocare i sauditi.

I media generalisti hanno anche affermato, falsamente, che l'Iran stava inviando armi per aiutare gli Houthi. In un caso in cui sono state trovate armi, esse però stavano lasciando lo Yemen per finire poi in Somalia; un ex-ambasciatore delle Nazioni Unite ha cercato di dimostrare che l'Iran era colpevole d'aver inviato agli Houthi le armi sparate contro Riyadh, tuttavia la bomba mostrata come prova era una Burkan-2, fabbricata localmente; l'Iran ha mostrato derivati ​​Scud con testate a forma di volano, ma non corrispondevano alla versione yemenita, secondo Scott Horton.

La situazione è che l'Ucraina ha attratto tutte le attenzioni dei media, dimenticandosi deliberatamente della guerra in Yemen. La situazione ha suscitato molto interesse, dato che gli Stati Uniti hanno inviato oltre $100 miliardi in aiuti all'Ucraina. Con la guerra che include in qualche modo gli Stati Uniti e la Russia, molti hanno iniziato a preoccuparsi dello scoppio di una guerra nucleare se gli scenari andassero fuori controllo.

Con i media generalisti che tacciono sul conflitto in corso nello Yemen, ci si chiede quali altre atrocità di politica estera gli Stati Uniti stiano nascondendo al pubblico.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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lunedì 27 marzo 2023

La guerra per il dollaro è già finita — Parte I

 

 

di Tom Luongo

E la FED ha vinto. Parafrasando le parole dell'Ambasciatore Kosh della serie televisiva, Babylon 5: “Quando la valanga è partita, i sassolini non possono riunirsi per votare e fermarla (Quando si è in ballo, si può solo continuare a ballare)”.

Negli ultimi due anni sono stato una voce quasi solitaria nel deserto che ha messo in discussione l'ortodossia finanziaria sul comportamento della Federal Reserve. È iniziato tutto con una semplice domanda, se non apertamente ingenua, nel giugno del 2021: "La FED potrebbe scendere dal treno globalista?"

Quando mi sono posto questa domanda, mancavano pochi giorni alla riunione del FOMC del 16 giugno 2021 e la FED avrebbe dovuto intervenire per difendere il dollaro. La debolezza del dollaro durante la presidenza Trump non poteva durare per sempre, ma anche così non avevo una buona risposta su come ci sarebbero riusciti.

Sapevo solo, intuitivamente, che doveva essere fatto.

Allora non c'era alcuna indicazione che la FED fosse pronta a rialzare i tassi, ma aumentando il tasso di pagamento Reverse Repo dello 0,05% al ​​di sopra del Fed Funds Rate, la FED ha dato il via alla valanga che è persistita fino ad oggi.

E i sassolini adesso urlano: "Pivot!". Sono stati costantemente sopraffatti dall'inversione del flusso di dollari, dall'estero verso gli USA, ed ora si stanno estinguendo a un ritmo senza precedenti.

È stata quella risposta estrema del mercato al tasso RRP che ha spinto a pormi quella domanda. Niente di più, niente di meno.

Le implicazioni erano di vasta portata e, inutile dirlo, sono stato tempestato da tutta una serie di domande sugli effetti a catena. ne ho scritto nei giorni successivi al vertice di Ginevra in cui Biden e Vladimir Putin hanno siglato un cessate il fuoco sull'Ucraina. In quell'articolo non ho azzaccato tutto tutto, ma il punto principale, che la FED non era più disposta ad accettare la distruzione della formazione di capitale, era più che vero.

Ecco il punto più importante:

La FED è ora pronta, credo, a entrare in guerra contro la cricca di Davos per il futuro del denaro e non sono pronti a consegnare le chiavi della nazione a un gruppo di comunisti europei, tagliando fuori nel processo anche Wall St. dal Nuovo Ordine Mondiale [...].

[...] Il piano {della cricca di Davos} è abbastanza ovvio a questo punto: consegnare le chiavi per la formazione del capitale alle banche centrali e distruggere ogni valutazione del rischio. Le banche commerciali non sono necessarie. In futuro solo i progetti socialmente accettabili verranno finanziati ed è questo ciò che vuole Christine Lagarde con la sua nuova Green Stock Exchange tutta europea che ha presentato ad Ankara la scorsa settimana.

Ma quello che mi è chiaro ora è che la cricca di Davos ha puntato troppo in alto troppo velocemente durante la prima all'Eschaton. È troppo, troppo presto, e tale accelerazione ne sta esponendo i fianchi. Perché la Cina e gli Stati Uniti dovrebbero entrare in guerra per il COVID-19 e questioni commerciali quando vengono manipolati da un gruppo di eurocrati incapaci con manie di adeguatezza?

In un recente podcast con Danielle Dimartino Booth ho esplorato la possibilità che la FED, che alla fine risponde agli interessi delle banche commerciali statunitensi, stia perseguendo la propria di agenda piuttosto che concentrarsi solo sull'inflazione, sperando di ottenere la sua prospettiva su questa ipotesi.

Una delle maggiori lamentele sulle linee di politica della FED sin dalla crisi finanziaria del 2008 è che abbia agito come la banca centrale del mondo piuttosto che come banca centrale degli Stati Uniti. Quello che trovo esilarante, onestamente, se non un po' patetico, è che nel momento in cui la FED inizia a comportarsi come una banca centrale nazionale, il lamento e lo stridore di denti provengono da ogni parte.

Me lo aspetto dai globalisti e dagli avvoltoi che amano prendere i dollari a costo zero della FED, sottoporli a leva per abbellire i propri nidi e costruire i propri imperi privati ​​nel sistema bancario ombra. Tuttavia non me l'aspettavo dalla sfera dell'economia alternativa.

È come se la FED fosse appena diventata il sacco da boxe di tutti.

Ok, sfogatevi. Torniamo alla valanga adesso.

Ripensate al 2021, o anche all'inizio del 2022, e ricorderete che nessuno poteva nemmeno immaginare dove saremmo oggi: il Fed Funds Rate al 4,75%, che probabilmente andrà al 5%, e la struttura dei mercati dei futures sul dollaro che ammette con riluttanza un tasso compreso tra il 5,50% e il 5,75%.

Ho sostenuto strenuamente che per far sì che il presidente del FOMC, Jerome Powell, sostenesse questa nuova linea di politica monetaria degli Stati Uniti, avrebbe dovuto "fare il verso a Volcker" e rialzare i tassi in modo aggressivo. Ciò avrebbe smascherato le bugie dell'amministrazione Biden sulla deflazione e la necessità di altre migliaia di miliardi di dollari in fondi di soccorso COVID-19: il disegno di legge Build Back Better.

Avrebbe scoperto chi a Capitol Hill era allineato con la FED e le banche di New York che rappresenta, o, almeno, chi aveva il loro sostegno {Kyrsten Sinema (D-AZ) e Joe Manchin (D_WV)} e chi stava attivamente lavorando contro loro {Joe Biden, il vicepresidente della Federal Reserve Lael Brainard, il Partito Democratico e la maggior parte del Partito Repubblicano e il Segretario al Tesoro Janet Yellen}.

Anche mentre esponevo queste argomentazioni, non avrei mai pensato che Powell l'avrebbe fatto davvero.

Poi lo ha fatto.

Ed eccoci qui oggi (beh, chiusura del 3 marzo).

Quando dico che i mercati hanno aderito con riluttanza al programma della FED, intendo dire che solo un mese fa queste curve stavano tutte segnalando un “Pivot” al 5% e che sarebbe avvenuto a giugno. Ora i Fed Funds Futures sono sostanzialmente invariati al 5,45% fino a dicembre.

Queste curve stanno evidenziando esattamente ciò che ho detto negli ultimi due anni: la FED, attraverso rialzi aggressivi dei tassi e modifiche fondamentali alla sua trasmissione della politica monetaria, ha posto l'onere maggiore sui mercati del dollaro all'estero, non a livello nazionale.

Inoltre ogni importante cambiamento nella linea di politica, le dichiarazioni provenienti da Powell e gli imminenti cambiamenti nei mercati del dollaro hanno tutti sostenuto questa ipotesi.

Tutto ciò è avvenuto a fronte di un graduale cambiamento nella base dei mercati del dollaro, introdotto gradualmente negli ultimi cinque anni: il passaggio dal LIBOR, come tasso d'indicizzazione del debito in dollari a livello mondiale, al SOFR.

Ad oggi ci sono tre principali mercati a termine per coordinare l'offerta di dollari nel tempo: l'Eurodollaro, i Fed Funds e ora il SOFR.

Ma alla fine tutti questi erano sottomessi al LIBOR, perché era quello il punto di riferimento dei mercati monetari overnight.

È giusto ricordare che nel gennaio 2022 si è svolta la penultima fase della sostituzione del LIBOR da parte del SOFR. È stato allora che tutto il nuovo debito statunitense doveva fare riferimento al SOFR come tasso di base, piuttosto che al LIBOR. Quest'ultimo sarebbe stato destituito il 30 giugno 2023.

Tenete a mente questaa data, perché incombe su tutto ciò che sta accadendo attualmente.

Tornando a quello che dico da più di un anno, la FED non sta rialzando i tassi per combattere l'inflazione, lo sta facendo invece per prosciugare i mercati del dollaro offshore e costringere il trading di dollari offshore a prendere come punto di riferimento il costo interno dei dollari come prezzato dal SOFR, non dal LIBOR.

Se non siete ancora convinti da questa tesi, allora perché la curva dei futures sull'eurodollaro, al primo segnale dei mercati obbligazionari che finalmente credono che la FED sia seriamente intenzionata a non fare "Pivot", si è attestata significativamente al di sopra di entrambi i Fed Funds e i mercati dei future SOFR? (si veda il gradico sopra)

Il differenziale positivo (26 punti base!) significa che la domanda di dollari all'estero è di gran lunga maggiore della domanda interna. Un tale differenziale è la soglia del dolore non per la FED ma, principalmente, per la BCE e la Banca d'Inghilterra.

Per quanto vorremmo incolpare la FED per tutto ciò che accade, la creazione di capri espiatori è semplicemente un meccanismo di difesa per non voler riconciliare ciò che sta accadendo con ciò che vorremmo che accadesse.

Sono un riflesso della nostra ansia per ciò che non possiamo controllare. E potreste sostenere che il mio punto invoca incessantemente lo spauracchio della cricca di Davos, sempre in agguato dietro le quinte... beh, proprio perché è così.

Ed è per questo che andremo più in profondità e ci porremo le domande necessarie per mappare dove sono gli incentivi di tutti e come reagirebbero a pressioni specifiche, cambiamenti nella linea di politica o nel personale.


Ciao ciao eurodollari, benvenuto SOFR

Due anni fa l'idea che il SOFR avrebbe sostituito con successo gli eurodollari come curva dei rendimenti del mercato mondiale per i dollari era ridicola. Quando il SOFR è stato introdotto nel 2017, la sua implementazione doveva essere graduale con un piano quinquennale di realizzazione, culminante nel gennaio 2022. Il SOFR doveva essere il tasso d'indicizzazione degli Stati Uniti e basta.

Nel dicembre del 2021 i futures SOFR sono stati trattati a circa 290.000 contratti al giorno. Secondo questo rapporto dall'IFR, partendo dai numeri del CME, il volume è salito a 964.000 contratti.

I volumi medi giornalieri dei futures SOFR hanno raggiunto 964.000 contratti nelle due settimane terminate il 4 febbraio, secondo l'exchange di derivati CME Group, rispetto ai circa 290.000 di dicembre e più di cinque volte superiori al livello di settembre.

Era l'anno scorso, meno di un mese prima che Powell iniziasse a spremere a morte i mercati dell'eurodollaro.

Oh, ma aspettate, c'è di più da febbraio 2022:

Ma quest'anno i futures SOFR hanno anche colmato il divario rispetto ai futures sull'eurodollaro, i contratti legati al LIBOR che sono stati a lungo un pilastro dei mercati di negoziazione dei tassi e che i futures SOFR sono destinati a soppiantare del tutto a partire dalla metà del 2023. I volumi dei futures SOFR come quota dei contratti in eurodollari ha raggiunto il 37% questo mese, rispetto a una media del 10% nell'ultimo trimestre del 2021.

“Negli ultimi mesi c'è stato un cambiamento significativo nei comportamenti e ora stiamo assistendo a una crescita esponenziale dell'attività dei futures SOFR. I record vengono battuti quasi ogni giorno”, ha affermato Mark Rogerson, responsabile dei prodotti sui tassi d'interesse per l'EMEA presso CME Group.

“Pensavamo che ci sarebbe stata un'accelerazione nel 2022, quando la guida normativa avrebbe fornito un catalizzatore. Ora siamo a un punto in cui abbiamo già raggiunto la massa critica nei futures SOFR: la liquidità è più che sufficiente per quasi tutte le esigenze dei clienti”.

Non siete ancora convinti? Forse potreste aggrapparvi al fatto che un anno fa il SOFR ricopriva il 37% del business dell'eurodollaro. Quindi facciamo un salto in avanti a febbraio di quest'anno con un comunicato stampa dello stesso CME.

Il CME Group, il principale mercato mondiale dei derivati, ha annunciato oggi nuovi traguardi nella crescita dei suoi contratti derivati ​​SOFR, con un record in un solo giorno di 7.558.467 futures e opzioni SOFR trattati e un record di open interest (OI) di 35.698.298 contratti il ​​12 gennaio...

[...] Nelle prime due settimane di gennaio 2023, il volume medio giornaliero (ADV) di futures e opzioni SOFR trattati ha raggiunto 4.674.007 contratti. Da inizio gennaio 2023 SOFR futures ADV è pari al 572% di Eurodollar futures ADV e SOFR options ADV è equivalente a 1,334% di Eurodollar options ADV.

Oops!

Se fosse stato un incontro di pugilato, sarebbe stato chiamato un knockout tecnico due round fa.

Oh, ma aspettate un attimo, è già accaduto! Vedete, questo è il motivo per cui vi ho nascosto questo punto per tutto articolo. Uno, perché sono un bastardo e due, perché lo sono anche i tizi che gestiscono il CME.

Quest'ultimo ha annunciato lo scorso ottobre che avrebbe sospeso le negoziazioni del suo ex-campione Eurodollar Futures e Opzioni su contratti Futures datati dopo (rullo di tamburi) il 30 giugno 2023. L'ultimo giorno di negoziazione sarà il 14 aprile. Per un po' più di divertimento potete dare un'occhiata al rapporto quotidiano SOFR Futures del CME.

Penso che la valanga ora sia così forte che potrebbe essere sentita dallo spazio. Poveri sassolini!

Il SOFR ha eliminato l'eurodollaro perché quello era l'obiettivo finale della FED e di New York: sostituire il tasso globale per i dollari con uno nazionale. Il globo prende spunto non da ciò che vogliono l'Europa o Hong Kong, ma da ciò di cui ha bisogno l'America.

Questo stabilizzerà il nostro sistema bancario, riprendendo il potere che la FED aveva ceduto sotto Greenspan, Bernanke e Yellen.

Ancora più importante, riporterà liquidità da tutto il mondo nei mercati statunitensi, fornendo una base per un futuro in cui la cricca di Davos non controllerà più DC. Ci sono ulteriori implicazioni, ma le lascerò per la Parte II.

La domanda con cui vi lascio è la seguente: "C'è un'altra valanga più grande e più in alto sulla montagna?"


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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👉 Qui il link alla Seconda Parte: https://www.francescosimoncelli.com/2023/03/la-guerra-per-il-dollaro-e-gia-finita_0477862984.html