venerdì 28 giugno 2013

L'impossibile pianificazione del caos





di Francesco Simoncelli


[Questo articolo è apparso in precedenza sul magazine online The Fielder.]


«Nell’ambito della realtà le cui connessioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi ad una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere (all’interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso.» -- Werner Karl Heisenberg

Credo che il fascino della prasseologia sia saldamente legato al suo utilizzo versatile in ogni momento della nostra vita. Il buon economista, infatti, cerca sempre di prestare attenzione agli episodi che vengono nascosti da quelli più palesi, scava in fondo a quello che si vede per estrarre quello che non si vede. Era un ottimo esercizio quando, ad esempio, Rothbard guardava le persone che correvano come api nella metropolitana; oltre a trarre una lezione sull'azione umana, trascorreva il tempo in maniera fruttuosa senza bisogno di rigirarsi i pollici. O forse era la mancanza di un lettore mp3 che lo portava a fare queste riflessioni?

No, non penso. Gli studiosi di prasseologia hanno questo "vezzo" e studiano l'azione umana quando possono e quando intuiscono che la situazione che osservano avrà un certo valore esplicativo e didattico. L'esempio di Rothbard ci aiuta ad assimilare meglio la lezione enunciata in precedenza da Ludwig von Mises: l'essere umano è un soggetto agente. Nessuno puo' leggere nella mente altrui, quindi a prima vista potrebbe sembrare che certe persone che fanno determinate cosa non sappiano in realtà cosa stanno facendo. In metropolitana, infatti, le persone sembrano impazzire tutte in una volta. Forse potrebbe trattarsi di un caso di empatia portato agli estremi, ma ognuno di noi sa quello che vuole. Ed agisce conformandosi ai propri desideri per raggiungerli.

Questa semplice riflessione per ricordare al lettore distratto come nessuno puo' sapere cosa vorrà un'altra persona, quindi non puo' prendere decisioni per lui. Da qui ne consegue che il mercato (l'insieme di tutte le azioni di ogni singolo individuo) è l'unica entità in grado di allocare correttamente le scelte dei partecipanti al suo interno. Se ci pensate, è un ottimo escamotage della natura per tenere a bada il lato oscuro degli individui.

Quello che la natura non puo' impedire è la truffa. Ci vuole talento anche in questo, non è facile manipolare il pensiero altrui al fine di farlo cadere in una spirale distruttiva che lo porterà a cedere con l'inganno parte del suo guadagno a qualcuno che non lo merita affatto. Perché gli uomini intuiscono che è impossibile controllare il mercato, quello che invece è possibile è manipolare il pensiero altrui facendo credere con l'inganno che ci sono alcuni in grado di controllarlo. Insomma, un bluff. E' lo stesso scenario che avviene all'interno dell'attuale sistema bancario centrale: il corso del fiume è estraneo all'influsso dei sassi lanciati nel suo letto dai banchieri centrali, questi ultimi possono solo influenzare temporaneamente il suo corso.

I pianificatori centrali gestiscono molti artifizi mentali che tentano di imbrigliare il pensiero comune in uno schema più vicino possibile alla prevedibilità. Questo permette loro di prolungare l'illusione e restare al comando il più a lungo possibile. La loro posizione è ambita, ma pochi riescono ad annichilire la loro coscienza a tal punto da arrivare lì in cima. C'è chi direbbe che ricoprire quel ruolo significa perdere progressivamente ogni briciolo di empatia umana e buon senso. Puo' darsi, ma cio' non toglie che essere pianificatori centrali non vuol dire altro che essere ladri. E non tutti sono abili ladri.

Sanno che prima o poi finirà. Ma cercano di farlo durare fintanto che sono al comando. Mediante ulteriori artifizi? Potete scommetterci! Poi il testimone passerà alla nuove generazione di ladri, e se saranno tanto abili da far perdurare ancora un po' la truffa buon per loro, altrimenti addio.



UN ESEMPIO PERSONALE

Lo studioso della prasseologia, quindi, deve avere mille occhi. I momenti di relax non sono molti perché c'è da imparare in ogni momento della nostra vita. La sua fugacità ci permette di trarre vantaggio da ogni situazione in cui ci troviamo, in caso contrario ci sarà solo spazio per il rimorso. E uno dei momenti in cui mi sono ritrovato ad essere profondamente rapito da un "momento prasseologico" è stato quando ho visto una puntata della terza stagione de Il Trono di Spade. Il capolavoro televisivo tratto dalla penna di George R. R. Martin offre una serie di spunti economici davvero intriganti, ma mi limitero' a proporvene alcuni (anche perché il costo di opportunità è alto dato che in questo modo dovrei vedermi le puntate due volte...).

Attraverso questi esempi mi aspetto che capiate come il nostro mondo è stato raggirato da una serie di bluff che non fanno altro che fuorviare la mente di coloro inclini a credere a delle promesse vuote. Il primo esempio ci vede considerare il regalo di Tyrion Lannister ad uno dei suoi tirapiedi: del tempo da passare con tre (tre!) avvenenti e snodate (snodate!) prostitute. Ora, se avessi dovutto immaginare anche come sarebbe stato passare la notte con tre donne di quel tipo, avrei dovuto riguardare la puntata per la terza volta... meglio rimanere concentrati. Non ci interessano i motivi per cui è stato fatto questo regalo, ma ci interessano i fatti successivi.

Il tirapiedi torna abbastanza silenzioso dal suo padrone e riporta l'importo di denaro che Tyrion aveva lasciato alle tre prostitute, come ho detto era un suo regalo per il giovane servo. A questo punto il figlio di casa Lannister si interroga su come sia stato possibile che quelle donne abbiano potuto rifiutare il denaro che era stato dato loro per soddisfare il giovane servo. Nella sua ottica il denaro è sempre stato al centro del mondo, la sua casa è ricca a tal punto da potersi permettere fiumi di oggetti e di servizi... come è possibile che donne che dedicano il loro tempo a degli uomini per poi essere pagate abbiano rifiutato lo scopo del loro essere in affari?

E' qui che Tyrion commette l'errore. Pensa che il denaro sia un fine, uno scopo da raggiungere, un traguardo fine a se stesso. Non c'è niente di più sbagliato, perché il denaro non è altro che un mezzo per raggiungere i propri scopi, proprio perché le persone pagano gli elementi che comprano con gli elementi che hanno venduto in precedenza ad altri attori economici. Ad esempio, un panettiere paga le scarpe che vuole comprare attraverso le pagnotte che sforna; il denaro serve principalmente a superare i limiti del baratto (come la doppia coincidenza di bisogni). Il denaro esiste perché è un mezzo che permette di velocizzare lo scambio tra due parti che si incontrano volontariamente; e per noi esseri umani il tempo è un fattore cruciale.

Ovviamente ci sono altri motivi per cui il denaro è diventato la merce più commerciata (es. unità di conto, ampiamente accettato, ecc.), ma credo che questo sia il primo che viene in mente quando se ne parla. Nella mente di Tyrion, così come nel nostro mondo attuale, il denaro è stato falsamente dipinto come una necessità dalla quale non si puo' prescindere: il fine ultimo di tutti gli scambi. Ed è per questo motivo, principalmente, che le banche centrali di oggi stanno manipolando il mercato monetario: credono di poter innescare la scintilla della ripresa economica attraverso l'induzione al consumo.

Ma si scordano che è in atto una correzione (nonostante si sforzino di contrastarla), la quale sta ridirezionando la produzione mondiale. Questo significa molto denaro in cerca di pochi beni, ovvero, uno scambio di qualcosa per niente.




Il denaro è e resterà sempre un mezzo. Per arrivare cosa? Ognuno di noi conosce la propria risposta a questa domanda. Inoltre, quello che Tyrion Lannister manca di comprendere nel suo stupore è che ogni individuo ha un set di valori i quali possono essere soddisfati solo da elementi considerati da noi di "maggior valore." Nel nostro caso le prostitute hanno valutato la prestazione del giovane servo superiore al denaro, sono state ripagate secondo la loro ottica dalla virilità del tirapiedi. Valore soggettivo, è questo quello che in realtà conta nella vita di ogni individuo e quello che è stato annebbiato dalle mistificazioni mainstream.

Abbiamo un'altra prova di questa tesi quando un altro personaggio aspirante al trono di spade, Daenerys Targaryen, propone un certo scambio ad un venditore di soldati. In questa occasione c'è in ballo una trattativa per un esercito composta da circa 8,000 unità, il quale in termini di denaro costerebbe davvero una fortuna. La giovane pretendente al trono non possiede un tesoro simile, quindi propone uno scambio diverso: quell'esercito in cambio di una bestia mitologica. Il possessore dell'esercito cambia improvvisamente atteggiamento nei suoi confronti, da sposcchioso e superbo a stupito ed interessato.

Possibile che una singola bestia possa valere 8,000 uomini ben addestrati, feroci e disposti a tutto per il proprio padrone... anche a suicidarsi se viene detto loro di farlo? Secondo il suo set di valori sì. Lo stesso accade quando, nella puntata successiva, Lord Varys confida a Tyrion Lannister che nella sua ottica non esiste moneta migliore dei segreti degli uomini.



L'ULTIMO SCHEMA DI PONZI

L'ultimo spunto di cui vorrei parlarvi di questo articolo è molto illuminante perché ci ricorda come gli stati moderni riescono a finanziarsi attraverso un altro grande bluff: il sistema pensionistico. Il protagonista di quest'ultimo esempio è sempre Tyrion Lannister, il quale spiega ad un suo guardiano fidato come il regno sia andato avanti in tutti quegli anni senza doversi impadronire di nuovo oro. Ci sono delle nozze importanti in vista e il regno deve prepararsi ad un esborso di soldi davvero ingente, cosa che in realtà non puo' permettersi perché in passato il tesoriere ha agito in modo sconsiderato. Come? Prendendo in prestito. Ora i nodi sono venuti al pettine ed i debiti devono essere onorati.

Nel nostro sistema esiste uno schema simile che è andato avanti da molto tempo, ma che ora sta iniziando a scricchiolare (cosa che evidenzierà infine la sua natura truffaldina): il sistema pensionistico. Con questo trucco lo stato ha potuto ottenere per anni una fonte di denaro davvero cospicua da gestire per i suoi affari, infatti lo schema pensionistico è potuto andare avanti solo perché è sostanzialmente uno schema di Ponzi e attraverso l'entrata di maggiori polli al suo interno e le "riforme" che lo hanno caratterizzato nel tempo, ha continuato ad operare per tutti questi anni.

Lo stato ha preso in prestito a lungo termine e ripagherà coloro che ne usciranno per tempo con denaro svalutato. Coloro che hanno battuto il sistema sono rappresentati solo da una categoria: quelli che hanno ricevuto i benefici ed ora sono morti. L'attuale programma pensionistico è insostenibile perché non puo' sostenere l'attuale tassazione ed i benefici previsti. E allora l'età pensionabile si allontana.

Inoltre la curva demografica è in progressivo invecchiamento, questo vuol dire meno partecipanti alla truffa. Per far fronte a questa mancanza lo stato deve indebitarsi di più ed emettere più titoli di debito. Ma i fondi pensione, per ottenere dei tassi di rendimento sui soldi investiti (nessuno investirebbe denaro se il tasso di rendimento fosse dello 0%), non hanno fatto altro che accumulare i bond del governo cercando non solo di salvaguardare la solvibilità dello stato (solo di facciata) ma anche di ottenre dei rendimenti decenti. I fondi pensioni non sono altro che questo: montagne di IOU degli stati.

Con la recenti crisi e la necessità impellente di mantenere a galla i vari stati mondiali, le principali banche centrali hanno stampato denaro a tavoletta abbassando artificialmente i rendimenti dei titoli di stato. Questo costringe tutti coloro affamati di rendimenti in titoli sempre più rischiosi, esponendoli a perdite sempre più grandi. Non sorprende, quindi, se i titoli dei giornali aprono con i fondi pensioni che languiscono in pessime condizioni in Europa così come negli Stati Uniti.

Ottenere più denaro per gl istati ora è davvero dura perché non possono aumentare ulteriormente le tasse (fiscalmente controproducente) e né tagliare i benefici attuali (politicamente suicida). Quindi continuano a spendere.


Spesa ed entrate totali degli stati europei (27 paesi) in miliardi di euro. Fonte: Eurostat



Infine gli stati dovranno rompere le loro promesse, e quelle legate al sistema pensionistico saranno quelle che avranno le conseguenze più aspre. I tassi di interesse sui mutui trentennali che si supponeva il programma dello zio Ben doveva abbassare, stanno invece aumentando. Sono arrivati al 4%. Conseguenze "impreviste." Qual è quindi la soluzione che ha in mente il nostro supereroe barbuto? Semplice, aumentare il programma mensile di QE a $95 miliardi. Non esiste nessun piano B. E' per questo che la bolla del emrcato azionario esploderà. E' per questo che la bolla del mercato obbligazionario esploderà. E' per questo che tutte le altre bolle gonfiate dalle abnche centrali esploderanno.

Nonostante il controllo di quella liquidità creata dalla banche centrali per salvare i TBTF stia tamponando l'impatto inflazionistico nell'economia più ampia, la decisione delle banche centrali di risolvere i problemi dell'economia reale pensando semplicemente di ricorrere ad una politica monetaria accomodante porterà con sé un grande prezzo da pagare: l'inflazione non puo' essere contenuta per sempre. Le riserve in eccesso che le principali banche centrali del mondo tengono parcheggiate presso le loro sedi verranno utilizzate prima o poi.

L'incertezza europea, la spacconaggine americana, la testardaggine giapponese ed il rallentamento cinese saranno gli inneschi.



GLI AUSTRIACI AVEVANO RAGIONE

La pila di menzogne ed illusioni su cui è stata eretta la società odierna ha causato e sta causando enormi sconquassi, ma tutto questo poteva essere evitato se solo si fossero adocchiati i testi giusti i quali non hanno fatto altro che predire i ripetuti fallimenti della pianificazione centrale nel corso del tempo. Pensate all'Azione Umana (1949) di Ludwig von Mises in cui, ad esempio, venivano elencati i motivi per cui il sistema pensionistico sarebbe fallito. Oppure, sempre dello stesso Mises, The Theory of Money and Credit (1912) in cui venivano analizzate le cause dei cicli boom/bust.

Questi testi hanno guadagnato influenza grazie alla loro coerenza ed alle loro analisi specifiche dei problemi economici che più stanno a cuore all'uomo comune. Non hanno avuto risonanza nelle sale accademiche, per questo motivo non sono mainstream. Al giorno d'oggi la Scuola Austriaca è una frangia nel pensiero economico dominante ed è stata un paria per molti anni agli occhi degli economisti e dei commentatori mainstream. Dopo il crollo devastante del 2008 ha iniziato ad avere visibilità. Molte persone si sono avvicinate ad essa perchè sembrava possedere qualità "preveggenti." Non è così.

Tutto nacque da una semplice riflessione pensata da Mises: "Cosa induce tutti gli imprenditori a cadere in errore tutti allo stesso tempo?" Ragionando su questa domanda riuscì a costruire una teoria economica solida che ancora oggi viene utilizzata per mettere in guardia gli individui quando iniziano ad affiorare i primi allarmi di una possibile bolla speculativa. E' accaduto precedentemente al 2008.





Il punto di svolta è arrivato in seguito alla Prima Guerra Mondiale. In precedenza i governi perseguivano una politica essenzialmente di laissez-faire, lasciando le questioni monetarie e commerciali ai diretti interessati. In quel periodo, infatti, il panorama economico agiva in accordo a teorie economiche legate a mercati liberi ed alla proprietà privata. Ma il progetto di creare una banca centrale, fallito nel XIX secolo sotto Madison, fece sbocciare i suoi fiori nel 1913 portando alla luce un sistema di cartello bancario che avrebbe indotto l'ambiente economico a trovare una nuova teoria economica che giustificasse e prolungasse l'esistenza di questo obbrobrio.

Nonostante i residui del libero mercato permisero alla depressione del 1921 di passare inosservata, non accadde la stessa cosa per quella del 1929 dove spiccarono due figure contrapposte in Inghilterra: J. M. Keynes e F. A. Hayek. Entrambi proposero teorie economiche per far fronte a questa Grande Depressione, entrambi ebbero parecchia visibilità; ma solo il Keynesismo riuscì a spuntarla. L'establishment aveva trovato la sua giustificazione. Da quel momento in poi la Scuola Austriaca sarebbe caduta nel buco della memoria.

Il Keynesismo portava con sé uan visione dell'economia fredda e calcolatrice, trasformò una scienza umana in una scienza naturale. Al posto degli uomini c'era spazio solo per numeri e formule matematiche, l'azione umana è stata accantonata per fare spazione all'ingegneria finanziaria. E' un prezzo che ancora stiamo pagando, ed il conto è sempre più salato.

Oggi pero' la Scuola Austriaca sta riguadagnando visibilità. Perché? Perché il pensiero Keynesiano sta fallendo, e nonostante emergano "nuove" teorie sulla falsariga di quella Keynesiana (es. MMT) non riusciranno a sopravvivere ad un semplice fatto: il Keynesismo è stato in carica per oltre 60 anni e non potrà incolpare nessun altro per i suoi errori intrinsechi. Le sue "ricette" hanno accompagnato le politiche del mondo sviluppato e hanno influenzato la risposta dei governi alla recente crisi. La virtù del risparmio, della prudenza negli investimenti e di raziocinio nella contrazione di deibiti è stata soverchiata dalla spesa senza limiti o confini. Ancora una volta Mises offrì una prova di questi aspetti in Planned Chaos (1947).

La Scuola Austriaca ha sempre messo in guardia gli individui su questi problemi e ha presentato la spiegazione più coerente tra le relazioni che intercorrono tra i vari attori economici, accendendo le luci verso una prosperità nella capacità dei singoli individui piuttosto che nei capricci di una ristretta cerchia di presuntuosi ingegneri sociali.



CONCLUSIONE

La pianificazione centrale non puo' gestire e controllare la volontà di miliardi di persone, ma può influenzarle e manipolarle, spingerle con l'inganno verso sentieri tracciati dai capricci di una ristetta cerchia di persone. La percezione della realtà è diversa dalla realtà stessa, e modellare le percezioni è uno strumento potente per annebbiare e truffare la mentalità altrui. La manipolazione delle percezioni puo' essere attuata attraverso la distorsione delle condizioni ambientali in cui gli attori economici si muovono ed operano, veicolando la fallacia secondo cui gli individui sono solo dei pezzi senza volontà su una scacchiera.

Jung ci ricorda che non è vero, le persone nascono con una scelta e di conseguenza modellano secondo le loro volontà le condizioni ambientali in cui si trovano a rapportarsi. I pianificatori centrali non hanno il controllo di nulla, sono degli abili truffatori.

La prova? Si preoccupano del breve termine senza badare al lungo termine. E' per questo che le loro "soluzioni" sono passibili di eventi imprevedibili, ed è per questo che i timori dei banchieri centrali continuano a coinvolgere effetti nefasti se smettessero di intervenire. Non esiste strategia di uscita, sono stati accumulati errori che possono essere corretti attraverso una sana pulizia dei mercati, non lasciando scampo al Grande Default.


mercoledì 26 giugno 2013

Italia Invischiata nell'Ennesimo Fiasco dei Derivati e nell'Ennesimo Scandalo Diretto da Mario Draghi





da Zerohedge


Era circa quattro anni fa quando emersero i primi dettagli sull'affare di Goldman denominato Titlos, col quale divenne chiaro come per circa un decennio, usando deliberatamente transazioni nascoste come gli swap di valute, la Grecia avesse tentato di circonlocuire l'Eurozona nel credere che la sua economia stesse andando molto bene e che il suo carico di debito fosse di gran lunga più basso di quello che era necessario per conformarsi ai requisiti del trattato di Maastricht.

Che ne fossero a conoscenza (implicitamente od esplicitamente) "luminari" del calibro di Helmut Kohl e Mario Draghi, non ha aiutato la credibilità dell'Europa.

Per quanto riguarda il Vaso di Pandora che è stato aperto a seguito della scoperta di quanto fosse nauseante la cruda verità in Europa, soprattutto in relazione alla bancarotta della Grecia, cosa che ha condotto alla comprensione generale che l'esperimento europeo è fallito e ormai è solo una questione di tempo prima che vada definitivamente in pezzi, qualsiasi altro commento è superfluo -- è un argomento che ha avuto ampia copertura su queste pagine e altrove negli ultimi anni.

Ora è il turno dell'Italia.


Il FT ha riportato che "l'Italia rischia perdite potenziali di miliardi di euro in contratti derivati che ha ristrutturato all'inizio della crisi dell'eurozona, secondo un report confidenziale del Tesoro di Roma che getta luce sulle tattiche finanziarie che hanno permesso ad un paese pieno di debiti di entrare nell'euro nel 1999. Il report di 29 pagine del Tesoro, ottenuto dal Financial Times, entra nel dettaglio per quanto riguarda le transazioni e l'esposizione del debito dell'Italia nella prima metà del 2012, inclusa la ristrutturazione di otto contratti derivati con banche estere per un valore totale di €31.7 miliardi."

Qual era lo scopo di questi contratti derivati? Lo stesso per quanto concerne la Grecia: trasformare la realtà e renderla più gradevole: "[...] poco dopo che l'Italia entrò nell'euro, Roma stava ammorbidendo i suoi conti prendendo pagamenti in anticipo dalle banche in modo da soddisfare i target di deficit imposti dall'UE affinché si potesse unire alla prima ondata di 11 paesi che adottarono l'euro nel 1999. L'Italia aveva un deficit di bilancio del 7.7% nel 1995. Nel 1998, l'anno cruciale per l'approvazione della sua appartenenza all'euro, venne ridotto al 2.7%, di gran lunga il calo più significativo tra quegli 11 paesi. Nello stesso periodo le entrate fiscali aumentarono marginalmente e la spesa del governo in percentuale del PIL diminuì leggermente."

La cronologia degli eventi è presentata qui sotto:




E mentre Mario Draghi ha cercato di evadere le indagini per quanto riguarda il suo ruolo come capo della Banca d'Italia all'epoca di quando Monte Paschi era impegnata in varie transazioni di swap come riportato in precedenza, proprio come ha cercato di evadere accertamenti per quanto riguarda il suo ruolo come banchiere della Goldman prima di quell'evento, quando è risultato determinante nei suoi sforzi di favorire l'abbellimento economico greco (anche se Goldman è stata pagata profumatamente per il suo "consiglio") quando nel Giugno del 2012 la BCE si è rifiutata di rispondere alle domande di Bloomberg sugli swap di valute tra Grecia-BCE-Goldman, Mario l'intoccabile potrebbe essere finalmente chiamato a rispondere: dopo tutto è stato ancora una volta determinante nel coprire l'ennesimo crimine finanziario, questa volta pero' come direttore generale del Tesoro italiano!

Solo una manciata di funzionari di governo italiani, presenti e passati, sono consapevoli del quadro completo, secondo banchieri e fonti del governo. Il funzionario anziano del governo che ha parlato al Financial Times e gli esperti consultati hanno detto che i contratti ristrutturati citati nel report 2012 del Tesoro, includevano derivati stipulati quando l'Italia stava cercando di soddisfare i duri criteri finanziari per entrare nell'euro.

Mario Draghi, ora capo della Banca Centrale Europea, era il direttore generale del Tesoro italiano all'epoca e lavorava con Vincenzo La Via, allora capo del dipartimento del debito, e con Maria Cannata, allora funzionario anziano coinvolto nella contabilità del debito e dei deficit. La Via ha lasciato il Tesoro nel 2000 e vi è ritornato in veste di direttore generale nel 2012 – spalleggiato da Draghi, secondo i funzionari italiani.

Un portavoce della BCE ha declinato ogni commento sulla consapevolezza della banca circa la potenziale esposizione a perdite dell'Italia o sul ruolo di Draghi nell'approvare i contratti derivati negli anni '90s prima che si unisse alla Goldman Sachs International nel 2002.

Ovviamente la BCE declinerà ogni commento: agendo in questo modo non farà altro che aprire un vaso di vermi sul grado di attività criminale in cui è invischiata per il proprio tornaconto, per quello di membri come la Banca d'Italia, e ovviamente, per quello di "consiglieri finanziari" come Goldman Sachs. Dopo tutto non dimentichiamo che ci troviamo nel quarto anno delle investigazioni della FED sul ruolo della Goldman come catalizzatore degli swap di valute greci. Proprio così: ce lo ricordiamo e stiamo ancora col fiato sospeso.

Per riassumere:

  • Mario Draghi, complice e consapevole dell'accordo sugli swap di valute greci, come membro di Goldman Sachs a metà degli anni 2000.
  • Mario Draghi, complice e consapevole dei vari derivati di Monte Paschi, come capo della Banca d'Italia.
  • Mario Draghi, complice e consapevole nel respingere le domande di Bloomberg che avrebbero fatto scoppiare tutti questi scandali, come attuale capo della BCE.
  • Ed ora, Mario Draghi, complice e consapevole di almeno uno (e probabilmente molti altri) degli accordi italiani in derivati con una o più banche di investimento USA, come Direttore Generale del Tesoro italiano.

Quanto è profonda la tana degli scandali di Mario Draghi?

Stavolta, pero', la capacità di spazzare sotto il tappeto l'ennesimo scandalo incentrato su Draghi potrebbe essere impossibile, specialmente se l'Italia soffrirà di perdite per miliardi su questo ennesimo fiasco dei derivati:

Mentre il report lascia in sospeso dettagli cruciali e pare non voglia fornire un quadro completo delle potenziali perdite dell'Italia, gli esperti che l'hanno esaminato hanno detto al Financial Times che la ristrutturazione ha permesso al Tesoro squattrinato di spalmare i pagamenti dovuti alle banche estere su un periodo di tempo più lungo ma, in alcuni casi, a termini più svantaggiosi per l'Italia.

Ad Aprile la Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici di Maria Cannata, capo dell'agenzia di gestione del debito del Tesoro, chiedendo maggiori delucidazioni sul report abbozzato dall'agenzia, inclusi i dettagli dei contratti derivati originali, ha detto il funzionario di governo anziano.

La fuga di notizie riguardo il report 2012 del Tesoro, che è stata carpita anche dal quotidiano italiano La Repubblica, è probabile che alimenterà un dibattito sull'esposizione dell'Italia ai derivati. Arriva in un momento in cui i mercati hanno iniziato a mostrare un rinnovato nervosismo in relazione ai costi di finanziamento crescenti per paesi periferici come l'Italia.

Inutile dire che l'ultima cosa di cui ha bisogno un paese drogato di scandali, il cui politico più popolare è stato condannato a 7 anni di galera per prostituzione minorile, è l'ennesima prova che il suo sistema finanziario ha mentito fino ad ora, e soffrirà per miliardi di perdite per le passività arretrate. Passività i cui danni totali potrebbero esssere nel range di decine di miliardi:

Il report non specifica le potenziali perdite che affronterà l'Italia per i contratti ristrutturati. Ma tre esperti indipendenti consultati dal FT hanno calcolato le perdite in base ai prezzi di mercato del 20 Giugno e hanno concluso che il Tesoro affrontava in quella data una perdita potenziale di €8 miliardi, una cifra sorprendentemente elevata in base al valore teorico di €31.7 miliardi.

L'Italia non divulga la sua esposizione totale ai derivati. Gli esperti contattati dal FT, che hanno richiesto di non essere nominati, hanno notato che il report ha rivelato solo un'istantanea di sei mesi su un numero limitato di contratti ristrutturati.

E con i derivati che sono a somma zero (a meno che non ci sia un fallimento della controparte nella catena delle garanzie, cosa per la quale tutti perderebbero), la perdita dell'Italia è stata il guadagno di qualcun'altro. In questo caso di Morgan Stanley (tra gli altri):

All'inizio dell'anno scorso l'Italia è stata indotta a rivelare che aveva pagato a Morgan Stanley €2.57 miliardi dopo che la banca aveva esercitato una clausola di rescissione sui contratti derivati che coinvolgevano swap di tassi di interesse e swap di opzioni concordati con l'Italia nel 1994.

Un report ufficiale presentato al parlamento nel Marzo 2012 diceva che Morgan Stanley era la sola controparte ad avere una simile clausola di rescissione con l'Italia e ha scoperto, per la prima volta, che il Tesoro possedeva contratti derivati per coprire parte dei €160 miliardi di debito, quasi il 10% dei bond statali in circolazione.

Bloomberg News ha calcolato che all'epoca l'Italia aveva perso più di $31 miliardi sui suoi derivati, secondo i valori di mercato di allora.

In passato gli ordini per respingere le indagini in tali loschi illeciti quasi certamente non provenivano solo dalle più alte sfere del potere italiano, ma dalla BCE e da banche come la Goldman. La domanda è: la Corte dei Conti si ergerà dalla parte della popolazione, ed esporrà la corruzione e gli individui dietro i miliardi che presto si riveleranno delle perdite?

Rilasciando la sua relazione a Febbraio 2012 sui conti dello stato, Salvatore Nottola, procuratore generale della Corte dei Conti, ha notato che “il danno fatto alle entrate dello stato, costituito dai risultati negativi dei contratti derivati, è particolarmente critico e delicato.”

La Corte dei Conti ha declinato ogni commento sulla relazione e la Guardia di Finanza non ha risposto alle richieste di informazioni. Un portavoce del ministero delle finanze ha confermato l'esistenza della relazione ma ha declinato ogni commento sui contenuti e sulle possibili perdite, citando il segreto d'ufficio. Non ha voluto commentare le richieste avanzate dalla Guardia di Finanza alla Cannata.

Gustavo Piga, un professore d'economia italiano, ha causato una tempesta nel 2001 quando ottenne uno di questi contratti derivati nel 1996 ed accusò i paesi europei di“aggiustare” i loro conti. Piga non ha chiarito quale fosse il paese o la banca coinvolti, ma da allora i media li hanno identificati come Italia e JPMorgan.

“I derivati sono strumenti molto utili,” ha scritto Piga. “Diventano tossici se usati per aggiustare i conti,” ha detto, accusando il paese sconosciuto di trascurare i contratti derivati al fine di ritardare il più possibile i suoi pagamenti degli interessi.

Ed a proposito di apertura, trasparenza e la mancanza della stessa, niente di quanto detto è una novità. Almeno non per la persona più determinante che ha inaugurato l'esperimento monetario fallimentare europeo: Helmut Kohl.

L'anno scorso Der Spiegel, una rivista tedesca, ha ottenuto documenti ufficiali che dimostravano che nel 1998 Helmut Kohl, allora cancelliere, decise per ragioni politiche di ignorare avvertimenti dai suoi esperti secondo cui l'Italia stava “aggiustando” i suoi conti e non avrebbe soddisfatto i criteri del trattato di Maastricht, incluso un deficit di bilancio inferiore al 3%. I funzionari di governo italiani, incluso il precedente ministro delle finanze Giulio Tremonti, hanno detto che l'UE ne era a conoscenza ed approvava l'uso dei derivati (da parte dell'Italia) per entrare nell'euro.

Nessuna sorpresa qui, soprattutto se consideriamo le sue stesse parole: "si è comportato come un dittatore per portare l'euro." E considerando che gli europei hanno ceduto volentieri tutti i loro diritti e poteri per vivere in una chimera dittatoriale negli ultimi dieci anni, e che da allora si è trasformata nel peggior incubo depressive che il mondo "sviluppato" abbia mai conosciuto, forse tutti i disoccupati dovrebbero guardarsi allo specchio per decidere a chi dare la colpa per la loro situazione.

Ma non preoccupatevi -- le Goldman, i Mario Draghi, le Cannata ed i Berlusconi del mondo stanno andando alla grande, anche se la disoccupazione giovanile greca e spagnola è ora nel range del 60%. Che è grosso modo quello che ci si potrebbe aspettare da un qualsiasi regime dittatoriale neo-feudale.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


La Risposta di Mises agli Aspiranti Cospiratori: Perderete





di Gary North


Oltre mezzo secolo fa, Ludwig von Mises fece una osservazione cruciale.

L'ordine sociale capitalistico, quindi, è una democrazia economica nel senso più stretto della parola. In ultima analisi, tutte le decisioni dipendono dalla volontà del popolo come consumatori. Così, ogni volta che c'è un conflitto tra le opinioni dei consumatori e quelle dei manager, le pressioni del mercato assicurano che le opinioni dei consumatori alla fine vincano.

Per molto tempo ho creduto che avesse ragione. Come il discepolo di Mises, Murray Rothbard, sono uno studente delle cospirazioni. Tutte hanno una cosa in comune: cercano un appoggio dello stato. Istintivamente sanno che Mises aveva ragione, che sono servi dei clienti in un libero mercato. Così, cercano di manipolare i mercati per mezzo dello stato.

Una volta che una persona legge l'osservazione di Mises, le cospirazioni appaiono meno temibili. Lo stato è un pic-nic rispetto agli effetti di lungo periodo della libertà. Il libero mercato prospera nella libertà, espande il suo controllo alla produzione e alla distribuzione.

Questo mi porta al tema in questione.

Alex Jones e Paul Watson hanno scritto un report molto interessante sull'amministratore delegato di Google, Eric Scmidt. E' un grande sostenitore di Obama. Si dice che sia dietro ad una nuova organizzazione, Zeitgeist. Si tratta di un'integrazione all'organizzazione Bilderberg e può essere in procinto di assorbirla.

Per quasi mezzo secolo sono rimasto affascinato dai tentativi dei vari gruppi cospirativi di influenzare le vicende degli uomini. Questo è stato l'obiettivo dei potenti sin da quando abbiamo documenti sulle società umane. La ricerca del potere, a titolo di conoscenze particolari ed influenza dietro le quinte, risale alla storia del Giardino dell'Eden. Gli uomini cercano sempre le scorciatoie per il potere. Vogliono avere informazioni privilegiate. Vogliono essere i poteri accanto al trono, almeno nei casi in cui non sono convinti di esservi seduti.



POTERE E TRONI

Uno degli esercizi fondamentali degli scrittori che si specializzano nella storiografia delle cospirazioni è quello di affermare che le persone sui troni in realtà non sono la vera fonte del potere. Diventa difficile sostenere questa posizione quando avete a che fare con una persona come Josef Stalin o Hitler. Quando c'è un vero megalomane sul trono del potere, e dice a tutti cosa fare pena la morte, è difficile sostenere che vi siano poteri dietro le quinte. Governanti di questo calibro sembrano avere una sorta di fiuto che consente loro di individuare quelle persone che pensano di essere i poteri dietro le quinte, e queste persone tendono a scomparire.

Tuttavia, quando si tratta di esercitare il potere, ogni persona su un trono dipende dalle informazioni. Migliori sono le informazioni alle quali ha accesso, tanto efficacemente può esercitare il potere. Il problema è questo: la gente non vuole dire agli uomini sul trono che spesso quello che viene detto loro rappresenta un mucchio di bugie, o peggio, sciocchezze assolute. Si può essere uccisi. Così, la qualità delle informazioni che scorre verso la persona sul trono è sempre degna di sospetti. Quindi, l'uomo sul trono cerca di avere più fonti di informazioni. Ma più sono le fonti di informazioni, più gli eventi diventano confusi.

Un flusso di informazioni accurate è una risorsa fondamentale. La persona senza tali informazioni va alla cieca. Credo che questo, più di ogni altra cosa, è quello che abbia abbattuto l'Unione Sovietica nel 1991. Quanto più complessa diventa una società, più difficile sarà l'accesso ad informazioni affidabili.

Poi c'è la burocrazia. E' difficile far rispettare le vostre decisioni, non importa quanto siate potenti.

Non mi sorprenderebbe se alcuni ai vertici di Google abbiano una qualche visione di un futuro in cui sia possibile pianificare centralmente, nello stesso modo in cui gli ingegneri operano su un circuito. Ma se uno guarda alla storia di Internet, noterà come le cose vanno fuori controllo molto velocemente. Internet è stato il prodotto della DARPA, un'organizzazione di ricerca militare. La ragione per cui venne inventato Internet alla fine degli anni '60 fu a causa della minaccia di una guerra nucleare. L'esercito voleva un sistema di comunicazione che avrebbe potuto resistere agli attacchi nucleari. Doveva essere decentrato. Così, inventarono Internet per fornire a questo sistema una comunicazione decentrata. Ma quello che venne fuori da tale progetto andava al di là di qualsiasi cosa chiunque avesse potuto concepire alla fine degli anni '60. Il mondo intero viene ristrutturato da questo progetto, che ora ha poco a che fare con la guerra nucleare o con le comunicazioni militari.

Lo stesso vale per quei tipi intelligenti che pensano che questo massiccio flusso decentralizzato di informazioni possa essere controllato da un gruppo di tecnici al vertice del sistema. Non esiste un vertice del sistema, è questo il punto. Questo è stato il motivo per cui è stato inventato Internet. E' stato specificamente progettato in modo che non ci fosse un vertice del sistema. A questo proposito, è chiaramente l'invenzione tecnologica più geniale di tutti i tempi. Fu pianificato per essere totalmente decentrato.



IL PROSSIMO SUCCESSONE

La probabilità che un qualsiasi gruppo possa identificare i punti cruciali delle informazioni è inesistente. Alcune persone potrebbero riconoscerli, ma probabilmente non hanno alcun potere. Inoltre, anche se avessero accesso alle persone con potere, sarebbero in concorrenza con tante altre persone che affermano anche di aver individuato il prossimo successone. Nessuno sa quale sia, o se qualcuno lo può intuire, probabilmente non ha né soldi né influenza.

Siamo di nuovo al dilemma che fu posto secoli fa da un filosofo scozzese di nome Adam Ferguson. Discusse la società come il prodotto dell'azione umana, senza alcuna progettazione. Nella nostra epoca, l'esponente principale di tale posizione fu F. A. Hayek. Hayek chiarì che la conoscenza decentrata da cui puo' attingere il libero mercato è di gran lunga superiore alla conoscenza posseduta da una qualsiasi commissione. La conoscenza centralizzata non può competere in modo efficace con la conoscenza decentrata, in cui le persone che la possiedono cercano i modi di trarne profitto. Quanto più intensamente è capitalizzato il libero mercato, migliore sarà la conoscenza a disposizione degli imprenditori.

Nessuno sa quali imprenditori avranno successo e quali falliranno. Ciò che sappiamo è che la maggior parte di loro fallirà. Ma la conoscenza che portano sul mercato va a vantaggio dei clienti. Questi ultimi pagano per questa conoscenza e per i relativi risultati. Esiste questo enorme sistema decentrato di ricerca del profitto che traffica per lo più in informazioni. L'Unione Sovietica non poteva tenere il passo. Nessuna tirannia centralizzata può tenere il passo, era questo il punto di Hayek a partire dalla metà degli anni '40.

Può essere vero, come sostiene David Rothkopf nel suo libro Superclass, che ci sono tra le 6,000 e le 6,600 persone al vertice delle molteplici piramidi mondiali del potere. Una parte di loro -- non tutti in una volta -- si riunisce regolarmente nel tentativo di plasmare la società. Si riunisce a Davos ogni anno. L'impressione che ho avuto dal suo libro è che queste persone condividono una visione del mondo di base, e che chiaramente hanno una grande influenza sulle grandi corporazioni.

Queste persone affrontano un fatto ineluttabile: queste corporazioni hanno successo solo nella misura in cui servono le esigenze dei clienti. Fanno un sacco di soldi, ma solo perché rispondono alle richieste del mercato. Quindi qualsiasi tentativo da parte dei proprietari, il che significa i singoli azionisti più grandi, di usare le loro corporazioni per plasmare il mercato è in ultima analisi autodistruttivo. I manager di queste aziende non hanno una sufficiente conoscenza di tutte le informazioni decentrate che sono possedute dai partecipanti nel mercato. Quanto più i partecipanti comunicano tra di loro attraverso Internet, tanto più queste sacche di informazioni e di opinioni guadagnano accesso al potere.

Google fa un sacco di soldi, ma li fa grazie ad individui che operano decisioni di acquisto. Google cerca sempre di scoprire come la gente cerca le informazioni, ma ciò non dà a Google il potere di dire alla gente cosa pensare. Se qualcuno al vertice di Google pensa che attraverso di esso si possa plasmare il modo di pensare, e poi voglia costringere la gente a pensarla in questo modo, scoprirà che Google inizierà a perdere soldi. Si tratta della vasta complessità di Internet, che è il grande ed unico ostacolo all'espansione del potere centrale. In combinazione con la complessità del libero mercato, Internet contrasterà ogni tentativo di dirigere lo spettacolo da parte dei pinnacoli del denaro. Il libero mercato costringe i padroni del denaro ad essere gli steward delle masse.

Mai nella storia si era vista una tale valanga di informazioni. Non è coordinata da nessuna istituzione centrale. La sua mancanza di coordinamento è il fatto centrale dei tempi moderni. Internet è stato progettato per produrre questo, e questo è ciò che ha prodotto. Più grande diventa Internet e più penetrerà nella vita delle persone in tutto il mondo, e meno sarà possibile per qualsiasi fonte d'informazione influenzare il pensiero di tutte quelle persone che sono connesse a Internet.

Assistiamo ad una crescita esponenziale della conoscenza. Non solo questa conoscenza esiste: questa conoscenza può essere condivisa a basso costo. Può anche essere venduta. Gli algoritmi che vengono utilizzati dagli operatori di mercato vanno al di là della loro capacità di modellare i prezzi. Sono predittori dei prezzi, non modellatori. Nessuno è in grado di battere un algoritmo sul tempo.

Gli unici mercati che possono essere manomessi in modo tale da poterne beneficiare prevedibilmente, sono mercati relativamente ristretti. I mercati che contano davvero, come ad esempio quelli azionari ed obbligazionari, possono al massimo essere influenzati dalla politica monetaria, ma solo per periodi di tempo relativamente brevi. Gli effetti di mercato di tali manomissioni portano sempre al fallimento gli obiettivi dei pianificatori, i quali pensano di poter ottenere risultati da questa mossa. Le persone in generale sono più intelligenti di quanto lo siano le commissioni. L'unico modo con cui questi manipolatori sono stati in grado di sopravvivere è stato attraverso i salvataggi dello stato. Questi tipi sono, secondo il famoso detto inglese, intelligenti a metà.

Warren Buffett, che è davvero un genio nel settore degli investimenti e probabilmente il più grande investitore di tutti i tempi, ha descritto la progressione: in primo luogo, ci sono gli innovatori; in secondo luogo, ci sono gli imitatori; in terzo luogo, ci sono gli idioti. Questa progressione è inevitabile.

Ci possono essere i broker dietro le quinte, ma sui troni siedono gli algoritmi. Diventano più complessi, ma ci vogliono ancora i programmi informatici per progettarli. Ad un certo punto, ci vorranno algoritmi per progettarli. La legge di Moore non sembra smettere di tagliare i costi dell'informazione della metà ogni anno o 18 mesi. Ciò significa potere al popolo, per mezzo degli algoritmi. Il potere non si sta concretizzando per gli Al Gore-ismi.



COMMISSIONI vs. LIBERO MERCATO

Sappiamo che la Federal Reserve infine andrà fallita. Perché? Perché si fonda sul presupposto che un numero relativamente piccolo di persone con dottorati in economia sia in grado di prendere decisioni sulla base del flusso di informazioni che viene fornito da un sacco di altre persone con dottorati in economia. Le informazioni che vengono raccolte dalle agenzie governative vengono inviate ad una piccola commissione che dovrebbe essere in grado di analizzarle, e quindi impostare la politica monetaria per modellare l'esito generale dell'economia.

L'idea che una commissione possa riuscire in questa impresa è semplicemente assurda. E' l'essenza del Keynesismo. L'essenza della pianificazione centrale. Questo è ciò che Mises definì del tutto irrazionale nel 1920. Questo è quello che Hayek disse che non avrebbe prodotto risultati prevedibili, perché le commissioni non dispongono di informazioni sufficienti né di intelletto sufficiente per avere la meglio sulle conoscenze decentrate del libero mercato.

Il cuore, la mente e l'anima dell'economia della Scuola Austriaca sono questi: il libero mercato offre informazioni migliori ed incentivi migliori per soddisfare i clienti rispetto a qualsiasi altro sistema concorrente. Pertanto, il libero mercato crescerà a spese della pianificazione centrale. Le decisioni decentrate della gente attraverso il denaro -- decisioni prese in base ai prezzi di mercato -- saranno più accurate rispetto alle decisioni centralizzate di qualsiasi commissione.



CONCLUSIONE

Ecco perché non presto molta attenzione al Bilderberg, al Council on Foreign Relations ed alla Commissione Trilaterale. Alla fine della fiera perderanno, così come hanno perso i loro pari inglesi, 1914-1945. Il genio della digitalizzazione è fuori dalla lampada. Il suo più grande regalo all'umanità è che continua a vendere i suoi servizi a prezzi sempre più bassi. Serve sempre più persone tagliando i costi. Nessuno puo' farlo ritornare nella lampada.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 24 giugno 2013

Washington lo rende chiaro: la sua guerra al terrore è "permanente"

E' dalla guerra del Vietnam che gli USA costruiscono un palco internazionale su cui inscenano la tragedia dell'interventismo militare a tutti i costi pena la catastrofe globale. Oggi assistiamo alla sua ennesima riedizione in Siria dove è in corso un braccio di ferro geopolitico più grande di quello che ci raccontano. Non mi sorprenderebbe se venisse usato come espediente per far scoppiare una guerra con cui coprire con una foglia di fico il crash economico verso cui ci stiamo dirigendo. USA, UE ed Israele stanno finanziando i cosiddetti "ribelli," mentre Assad viene spalleggiato da Russia, Cina ed Iran. Non fate vi cogliere in fallo, non ci sono buoni in questa storia... solo poteri da consolidare. L'ONU in questa storia non farà da pacificatore, bensì da temporeggiatore perché fornirà alle truppe occidentali la possibilità di riorganizzarsi in caso di sconfitte. Per quanto posso vedere sarà Israele l'innesco dell'escalation bellica (rivendicando la necessità di fermare l'Iran e Hezbollah dal rifornire la Siria), la quale tirerà direttamente dentro questo pantano gli USA. Questo a sua volta chiamerà in causa la Cina che avrà l'occasione di scaricare il dollaro ed iniziare il suo cammino per detronizzare gli USA dalla scena mondiale. Da qui in poi sarà tutto in "discesa"...
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di Glenn Greenwald


Lo scorso Ottobre gli alti funzionari di Obama hanno presentato in maniera anonima sul Washington Post il loro nuovo giocattolo chiamato "matrix disposition," un complesso sistema di computer che verrà utilizzato per determinare come ci si potrebbe "sbarazzare" di un sospetto terrorista: detenzione a tempo indeterminato, azione penale in un vero e proprio tribunale, assassinio attraverso droni della CIA, ecc. Ecco la loro logica per cui tutto ciò è necessario ora, ben 12 anni dopo l'attacco del 9/11:

Tra gli alti funzionari dell'amministrazione Obama, vi è un ampio consenso sul fatto che tali operazioni possono essere estese come minimo per un altro decennio. Dato il modo in cui al Qaeda continua a metastatizzarsi, alcuni funzionari hanno specificato che non è in vista una fine chiara. . . . Questa linea temporale suggerisce che gli Stati Uniti hanno raggiunto solo la metà di quella che una volta era conosciuta come la guerra globale al terrorismo.

Giovedì il Comitato per i Servizi Armati del Senato ha tenuto un'audizione in cui si interrogava se dovesse essere rivista (traduzione: espansa) la base legale per questa "guerra" -- l'Autorizzazione del 2001 ad Usare la Forza Militare (AUMF). Così è come Spencer Ackerman di Wired (presto redattore del Guardian sulla sicurezza nazionale USA) ha descritto il cambio significativo:

Alla domanda in occasione di un'audizione al Senato su quanto durerà la guerra al terrorismo, Michael Sheehan, assistente segretario alla difesa per le operazioni speciali ed il conflitto a bassa intensità, ha risposto: "Come minimo dai 10 ai 20 anni."... Una portavoce, il Colonnello dell'Esercito Anne Edgecomb, ha chiarito che Sheehan intendeva che il conflitto rischia di durare dai 10 ai 20 anni da oggi -- oltre ai 12 anni in cui si è protratto finora. Benvenuti nella Guerra dei Trent'Anni dell'America.

Che l'amministrazione Obama dichiari ormai ripetutamente che la "guerra al terrore" durerà come minimo un altro decennio (o due) rappresenta la notizia più significativa tra tutte le grandi polemiche nei media di questa settimana (Bengasi, IRS e AP/DOJ). Lo storico militare Andrew Bacevich ha passato anni a dire che i pianificatori politici degli Stati Uniti hanno adottato una dottrina esplicita di "guerra infinita." I funzionari di Obama, nonostante si siano vantati più volte di aver assestato colpi permanentemente invalidanti ad al-Qaeda, lo stanno dichiarando aprtamente, in chiaro inglese tra l'altro.

E' difficile non affermare che questa guerra non ha altro scopo se non la propria perpetuazione eterna. Questa guerra non è un mezzo per qualsiasi altro fine se non quello di continuare a belligerare all'infinito. Non solo è il fine in sé, ma è anche il suo combustibile: è proprio questa guerra senza fine -- giustificata per fermare la minaccia del terrorismo -- che è la principale causa di tale minaccia.

A Gennaio l'ex-consigliere generale del Pentagono Jeh Johnson ha tenuto un discorso nel quale affermava che la guerra al terrorismo finirà; ha auspicato tale risultato dicendo:

La "Guerra" deve essere considerata come uno stato di cose straordinario, finito ed innaturale. Non dobbiamo accettare il conflitto in corso, e tutto ciò che comporta, come una "nuova normalità."

In risposta, ho scritto che la "guerra al terrore" non può finire e non finirà per due ragioni:
  1. è stata progettata per essere permanente, in quanto la guerra stessa assicura ironicamente che non esisterà mai un momento in cui si smetterà di voler portare violenza agli Stati Uniti (la definizione operativa di "terrorismo");
  2. le fazioni politiche ed economiche più potenti della nazione incassano montagne di benefici dalla sua continuazione.
Ora è fuor di dubbio che la fine di questa guerra è l'ultima cosa che hanno in mente il vincitore del Nobel per la Pace 2009 e coloro che operano ai più alti livelli della sua amministrazione. Possono renderlo più chiaro di così?

Il genio della macchina da guerra senza fine dell'America è che, imparando dalle fastidiose proteste contro la guerra del Vietnam, ha reso i costi della guerra in gran parte invisibili. Ciò viene compiuto accatastando tutto l'onere dei combattimenti su una fazione molto piccola e soprattutto economicamente emarginata della popolazione, utilizzando strumenti meccanizzati per consegnare violenza, e sopprimendo ogni discussione nei media mainstream sulle vittime innocenti e sulla rabbia anti-americana che questo comportamento genera.

Anche se poco visibili, i costi sono comunque pantagruelici. In termini finanziari, mentre agli americani viene detto che devono sacrificare le indennità della Previdenza Sociale e del Medicare e che devono mandare i loro figli in un sistema educativo fatiscente, il Pentagono rimane il più grande datore di lavoro del mondo e continua a spendere con un margine significativo. La mitologia della presidenza Reagan è che indusse il crollo dell'Unione Sovietica spingendola verso spese militari insostenibili e guerre: arriverà un momento in cui questa lezione si applicherà anche a noi?

Poi ci sono le minacce alla sicurezza degli americani. Con il loro governo che ha speso decenni reclamizzando orgogliosamente di essere "Una Nazione in Guerra" e portando violenza orribile nel mondo, diviene una certezza l'esistenza di persone che vogliono attaccare gli americani, quello che il governo degli Stati Uniti sostiene che sia accaduto a Boston (e quello che è accaduto più volte nel corso degli ultimi anni).

E poi c'è il costo più immateriale e più significativo: ogni anno di guerra infinita che passa, normalizza le costanti erosioni dei diritti. Il secondo mandato dell'amministrazione Bush ed i primi cinque anni della presidenza Obama sono stati dedicati a codificare ed istituzionalizzare gli enormi ed incontrollati poteri di cui si rivestono tipicamente i leader nel nome della guerra. Tali poteri di segregazione, detenzione a tempo indeterminato, sorveglianza di massa e assassinio senza processo non stanno concludendo nulla. Ora sono pratiche permanenti non solo nel sistema politico degli Stati Uniti, ma, peggio, nella cultura politica americana.

Ogni anno che passa milioni di giovani americani arrivano alla maggiore età dopo aver trascorso tutta la loro vita, letteralmente, a convivere con queste situazioni e questo clima: per loro non c'è nulla di radicale o aberrante nella loro implementazione. L'era post-9/11 è tutto quello che hanno conosciuto. E' così uno stato di guerra permanente devasta non solo i suoi obiettivi stranieri, ma anche la popolazione della nazione che promuove tale guerra.

Questa guerra finirà solo quando gli americani si renderanno conto dei costi enormi e sfaccettati che stanno sostenendo, solo per fornire maggior potere alle élite politiche della nazione e per far prosperare gli oligarchi. Ma Washington non ha nessun timore che una tale eventualità sia imminente. Si sta muovendo nella direzione opposta: pianificazione aggressiva su come radicare ed espandere ulteriormente questa guerra.

Si potrebbe pensare che se ci dovesse essere un dibattito sull'AUMF, sarebbe solo indetto per terminarlo. Il membro del Congresso Barbara Lee, che sulla base di probabili abusi del programma diede l'unico voto contrario quando venne originariamente emanato, sostiene la sua abrogazione da un po' di tempo ormai favorendo l'uso di ragionevoli misure di sicurezza per difendersi dalle minacce e applicando la legge standard per punirle (cose che si sono dimostrate molto più efficaci delle soluzioni militari). Ma proprio come è accaduto nel 2001, né lei né i suoi avvertimenti sono ritenuti sufficientemente seri da essere presi in considerazione, figuriamoci metterli in atto.

Invece, il "dibattito" sull'AUMF riconosce solo due posizioni:
  1. il Congresso dovrebbe codificare i poteri ampliati dell'amministrazione per combattere una guerra più ampia di quella prevista dall'AUMF nel 2001 (questa è la tesi del Washington Post, del suo think tank di teorici a favore della guerra e anche di molti Senatori di entrambi i partiti);
  2. l'amministrazione non ha bisogno di alcuna autorità più ampia perché è già libera di condurre una guerra globale con pochissime limitazioni secondo "l'interpretazione" deformata dell'AUMF, che sia Obama sia Bush hanno convinto i tribunali ad accettare (questa è la posizione dell'amministrazione Obama).
In altre parole, la premessa condivisa è che il governo degli Stati Uniti deve continuare a condurre una guerra illimitata e permanente, e l'unico dibattito verte se dovesse farlo in base ad una nuova legge o a quella vecchia.

Giusto per trasmettere un senso di degrado, ecco il "dibattito" a Washington: i funzionari di Obama all'audizione di ieri al Senato hanno più volte insistito sul fatto che questa "guerra" è già senza limiti geografici e senza vincoli concettuali reali. La potenza bellica dell'AUMF, hanno detto, "si estende da Boston alla [aree tribali del Pakistan]" e può essere utilizzata "ovunque in tutto il mondo, compreso l'interno della Siria, dove i ribelli del Nusra Fronte si sono recentemente alleati con gli affiliati di al-Qaeda in Iraq, o anche per quello che il senatore Lindsey Graham (R-SC) definisce 'mettere i piedi in Congo'." Il consiglio generale del Pentagono ha detto che puo' anche "autorizzare la guerra contro le forze associate di al-Qaida in Mali, Libia e Siria." Il neo-eletto senatore indipendente Angus King, dopo aver ascoltato come l'amministrazione Obama interpreta i suoi poteri di guerra sotto l'AUMF, ha detto:

Questa è l'udienza più sorprendente e più inquietante a cui abbia mai preso parte da quando sono qui. Avete sostanzialmente riscritto la Costituzione oggi.

L'ex-ufficiale Jack Goldsmith, che ha testimoniato all'udienza, ha sintetizzato ciò che è stato detto: i funzionari di Obama hanno sostenuto che "avevano l'autorità nazionale per usare la forza in Mali, Siria, Libia e Congo, contro le minacce terroristiche islamiste"; che "stavano considerando attivamente le minacce emergenti e la possibilità di tornare al Congresso per nuove autorità contro queste minacce, ma attualmente non ne hanno bisogno"; che "il conflitto autorizzato dall'AUMF non era affatto finito"; e che "alcuni membri della Commissione erano rimasti sorpresi dalla vastità dell'interpretazione dell'AUMF." Facendo dell'ironia pungente sulla macchina da guerra americana, apparentemente uscita fuori dalla pellicola de Il Dottor Stranamore, Goldsmith ha aggiunto:

Anche all'interno dell'Armed Services Committee se lo chiedono in molti contro chi stiano combattendo gli Stati Uniti e dove, e come vengono fatte tali determinazioni.

Nessuno sa davvero contro chi siano in guerra gli Stati Uniti, o dove. Tutti sanno solo che è di vitale importanza che questo continui a tempo indeterminato.

In risposta a ciò, l'unico vero movimento del Congresso è quello di pensare a come approvare una nuova legge per ampliarne ancora di più l'autorizzazione. Ma è un dibattito inutile e illusorio, che interessa solo i pretesti ed i simboli utilizzati per giustificare quello che sarà, in ogni caso, una guerra permanente e senza limiti. Il dibattito a Washington sull'AUMF non è altro che una discussione su quante foglie di fico siano ancora necessarie per far apparire il tutto abbastanza legale.

L'amministrazione Obama rivendica già il potere di muovere una guerra senza fine e senza limiti, in una segretezza pressoché totale e soprattutto senza vincoli e senza vigilanza. Nessuna istituzione con un briciolo di potere contesta questa posizione. Al contrario, gli unici che esercitano un'influenza reale -- il Congresso, i tribunali, i media dell'establishment, la classe plutocratica -- favoriscono la continuazione di questa guerra e pensano solo a come alimentarla ulteriormente. Ciò continuerà a meno che (e fino a quando) gli americani non si renderanno conto di quale sia il prezzo che stanno pagando per questo sfoggio di spese di guerra e di aggressione senza fine.



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Anche se non sono un fan dell'insensata paccottiglia patriottica, si deve riconoscere, se si vuole essere onesti, che a volte produce scene altamente esilaranti del tipo che pochi altri sono in grado di produrre.

In una nota correlata: quando il Procuratore Generale Eric Holder ha parlato dei tabulati telefonici di Associated Press richiesti dal Dipartimento di Giustizia -- consegnati, si suppone, al fine di trovare la fonte della storia su un attacco terroristico sventato con successo nello Yemen -- ha parlato anche della fuga di notizie su cui Associated Press stava indagando: "se non è la più grave, è tra le prime due o tre fughe di notizie più gravi che io abbia mai visto." Ma ieri il Washington Post ha riferito che i funzionari della CIA hanno dato il via libera ad AP affinché riportasse questa storia, basata in parte sul fatto che l'amministrazione stessa prevedeva di fare un annuncio formale vantandosi del suo successo nell'aver sventato l'attacco. Nel frattempo, il prezioso Marcy Wheeler propone una tesi forte secondo cui l'amministrazione Obama si è impegnata in una campagna di allarmismo su questa trama che sapevano di essere falsa -- il tutto allo scopo di giustificare gli "attacchi dei droni" in Yemen annunciati dal presidente.

La lezione fondamentale avremmo ormai dovuto impararla da tempo: nulla è meno affidabile delle affermazioni non controllate dei funzionari politici il cui comportamento viene giustificato da Minacce alla Sicurezza Nazionale e dal desiderio di Tenerci al Sicuro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 21 giugno 2013

Perché i Greenbacker si Sbagliano





di Tom E. Woods, Jr.


[Presentato all'Austrian Economics Research Conference del 2013, Mises Institute, Auburn, Alabama]


Uno dei grandi successi di Ron Paul è stato quello di far affrontare alla Federal Reserve un'opposizione più marcata rispetto al passato. I lettori di questo sito avranno familiarità con tali argomenti: la FED gode di privilegi speciali dello stato; la sua interferenza con i tassi di interesse di mercato dà luogo al ciclo economico boom-bust; ha indebolito il valore del dollaro; crea azzardo morale dal momento che gli operatori di mercato sanno che il produttore di denaro può intervenire in loro aiuto; ed è inutile e in contrasto con una libera economia di mercato.

Purtroppo non tutti i critici della FED, anche tra i sostenitori di Ron Paul, affrontano il problema in questo modo. Un sottoinsieme di sostenitori del movimento End the FED si oppone alla FED per motivi del tutto sbagliati. Secondo questo gruppo la FED non sta inflazionando abbastanza. (Mi è stato detto da un critico che il nostro problema non può essere l'eccessiva crezione di denaro, dato che lui non conosce chi ha troppe Banconote della Federal Reserve.) Le loro lamentele, oltre a quelle principali, sono:
  1. la FED è "proprietà privata" (il problema della FED evidentemente è che non è abbastanza socialista),
  2. il denaro fiat va bene fintanto che viene emesso da rappresentanti fidati del popolo invece che dalla FED, e
  3. nel sistema attuale siamo gravati da quello che loro chiamano "denaro basato sul debito"; la loro riforma monetaria chiave comporta lo spostamento verso una "moneta priva di debito."

Questi critici sono stati chiamati Greenbacker, un riferimento al denaro fiat usato durante la Guerra Civile. (Una quarta affermazione è che la Scuola Austriaca, promossa da Ron Paul, è composta da imbonitori del sistema bancario e dello status quo; ho già fatto esplodere questa affermazione — qui, qui e qui.)

Con così tanto da discutere non ho intenzione di entrare in merito al punto (1) in questo momento, ma dovrebbe essere sufficiente notare che essere creati da un atto del Congresso, avere personale nel consiglio di amministrazione nominato dal presidente degli Stati Uniti e godere di privilegi di monopolio concessi dallo stato, non sono caratteristiche tipiche di un'istituzione "privata." Mi concentrerò sui punti (2) e (3).

Il punto di questa discussione è quello di confutare le principali falsità che circolano tra i Greenbacker: (a) un gold standard (o riserva al 100% o riserva frazionaria) o un sistema monetario fiat della Federal Reserve producono una situazione in cui i prestiti non possono essere ripagati perché non ci sono "abbastanza soldi" per pagare sia il capitale e gli interessi; (b) se le banche sono autorizzate a concedere prestiti ad interesse finiranno per avere tutto il denaro per loro; (c) l'unica alternativa è la cartamoneta fiat "priva di debito" emessa dallo stato.

Le mie risposte saranno le seguenti:
  1. l'affermazione che non ci sono "abbastanza soldi" per ripagare il capitale e gli interessi è falsa, indipendentemente da quale di questi sistemi monetari stiamo considerando; e
  2. anche se il denaro "privo di debito" fosse la soluzione, il miglior produttore di tale denaro sarebbe il libero mercato, non Nancy Pelosi e John McCain.

Per capire quello che hanno in mente i Greenbacker con la loro proposta di una "moneta esente da debito," e quello che intendono con "denaro come debito" (espressione che usano spesso), diamo un'occhiata al processo di creazione di moneta secondo la riserva frazionaria fiat vigente nel sistema monetario che abbiamo oggi. Supponiamo che la FED si impegni in una delle sue "operazioni di mercato aperto" ed acquisti titoli di stato da uno dei suoi operatori primari. La FED paga per questo acquisto scrivendo un assegno, dal nulla, e lo consegna all'operatore primario. Quest'ultimo, a sua volta, deposita l'assegno presso il suo conto bancario — diciamo nella Banca A.

La Banca A non si limita a sedersi su questi soldi. L'attuale sistema praticamente la obbliga ad usare quei soldi come base per l'espansione del credito. Quindi se sono stati depositati $10,000 in banca, circa $9,000 o giù di lì verranno prestati — al Mutuatario C. Quest'ultimo ora ha $9,000 di potere d'acquisto evocato dal nulla, mentre la Persona B può ancora scrivere assegni in base ai suoi $10,000.

Questo è il motivo per cui i Greenbacker parlano di "denaro come debito." I $9,000 che la Banca A ha creato nel nostro esempio sono entrati nell'economia sotto forma di prestito alla Persona B. Nel nostro sistema le banche non sono autorizzate a stampare denaro, ma possono fare quello che dal loro punto di vista è la cosa migliore: creare depositi a vista dal nulla. Le banche concedono prestiti dal nulla mediante l'apertura di un conto corrente per il cliente, il cui saldo è creato dal nulla secondo l'importo del prestito.

La denuncia del Greenbacker è questa: quando la banca a riserva frazionaria crea quel prestito da $9,000 (per esempio) al 10% di interesse, si aspetta $900 in pagamenti di interessi al termine del periodo del prestito. Ma se la banca ha creato solo $9,000 per il prestito e non i $900 che saranno dovuti come interessi, da dove dovrebbero saltare fuori quei $900?

In un primo momento questo può sembrare un problema insignificante. Il mutuatario può racimolare i $900 lavorando di più o consumando di meno. Ma questa non è affatto una risposta, secondo il Greenbacker. Dal momento che tutto il denaro entra nel sistema sotto forma di prestiti a qualcuno — tenete a mente come la nostra banca a riserva frazionaria abbia aumentato l'offerta di moneta concedendo un prestito dal nulla — questa soluzione posticipa semplicemente il problema. L'intero sistema è costituito da prestiti per i quali è stato creato solo il capitale. E dal momento che le banche hanno creato solo la quota capitale di questi prestiti, e non il denaro in più necessario per pagare gli interessi, non ci sono abbastanza soldi per tutti affinché possano ripagare i loro debiti tutti in una volta.

E così il problema con il sistema attuale, secondo loro, è che il nostro denaro è "basato sul debito," entrando nell'economia come un debito nei confronti di una banca. Preferiscono un sistema in cui il denaro viene creato "senza debito" — cioè, stampato dallo stato e speso direttamente nell'economia, piuttosto che prestato tramite i prestiti delle banche.

Nella sezione commenti del mio blog mi è stato detto da un critico che anche sotto un gold standard al 100%, senza alcuna riserva frazionaria, l'imposizione di interessi significa chiedere ai mutuatari di fare ciò che è letteralmente impossibile, o come minimo condurrà inevitabilmente ad una situazione in cui le banche finiranno per avere tutto il denaro.

Tutte queste affermazioni sono categoricamente false.

Non è vero che "non ci sono abbastanza soldi per ripagare gli interessi" sotto un gold standard o una moneta di libero mercato, e non è nemmeno vero sotto il sistema fiat a riserva frazionaria che abbiamo ora. Non è certamente vero che "le banche finiranno per avere tutto il denaro." Ci sono molte ragioni per condannare l'attuale sistema bancario, ma questa non è una di esse. I Greenbacker si concentrano su una irrilevanza, un po' come criticare Barack Obama per il suo gusto in abiti da uomo.

Voglio rispondere a questa affermazione in entrambi gli scenari:
  1. gold standard al 100% senza riserva frazionaria; e
  2. l'attuale sistema a denaro fiat a riserva frazionaria.

Per fare ciò, cerchiamo di ricordare cos'è il denaro e da dove viene.

Il denaro emerge dal sistema primitivo del baratto in cui le persone scambiano merci direttamente con un'altra: formaggio in cambio di carta, scarpe in cambio di mele. Questo è un sistema evidentemente maldestro, perché (tra le tante altre ragioni che confido i lettori cercheranno da sé) i fornitori di carta non necessariamente possono essere interessati ai formaggi e viceversa.

Un'economia monetaria, d'altra parte, è quella in cui le merci vengono scambiate indirettamente con un'altra: invece di dover essere un proprietario di cappelli in cerca (forse invano) di un acquirente, si può invece scambiare la propria merce per qualunque cosa il mercato reputi denaro — oro e argento, per esempio — e poi scambiare i soldi per qualsiasi altra cosa si possa volere.

Le persone insoddisfatte con il sistema goffo e inefficace del baratto percepiscono che se possono acquisire una merce più desiderata e più commerciabile di quella che attualmente possiedono, hanno più probabilità di trovare qualcuno disposto a fare uno scambio con loro. Quella merce più commerciabile tenderà ad avere determinate caratteristiche: durabilità, divisibilità, valore relativamente alto per unità di peso. E più quella merce comincia ad essere usata come un mezzo comune di scambio, più le persone che non hanno alcun desiderio particolare di venirne in possesso saranno ansiose di acquisirla comunque, perché sanno che le altre persone la accettano in cambio di beni. In questo modo, l'oro e l'argento (o qualunque cosa sia il denaro) evolvono a pieno titolo come mezzi di scambio, e infine come denaro (che è definito come il mezzo di scambio più accettato).

Il denaro, dunque, emerge spontaneamente come una merce utile sul mercato. Il fatto che le persone lo desiderano per i servizi che fornisce direttamente contribuisce alla sua commerciabilità, la quale spinge le persone ad usarlo negli scambi, che a loro volta lo rendono ancora più commerciabile, perché ora può essere utilizzato sia per uso diretto nonché come mezzo di scambio indiretto.

Si noti che non vi è nulla in questo processo che richieda uno stato, la sua polizia o qualsiasi forma di privilegio monopolistico. Il sistema preferito dei Greenbacker, in cui il denaro è creato da uno stato, è completamente estraneo all'evoluzione naturale del denaro.

E non siate tratti in inganno: il denaro deve emergere nel modo in cui l'abbiamo descritto. Non può emergere per la prima volta come cartamoneta fiat emessa dallo stato. Ogni volta che nella storia abbiamo trovato un esempio di denaro fiat imposto dalla stato, uno sguardo più attento ci rivela sempre qualche connessione tra quella moneta ed un'altra pre-esistente, la quale è o una merce o a sua volta riconducibile ad una merce.

Per prima cosa, pezzi di carta con i volti dei politici sopra non sono beni vendibili. Non hanno alcun valore d'uso, e quindi non potrebbero emrgere dal baratto come la merce più commerciabile all'interno della società.

In secondo luogo, anche se il governo cercasse di imporre una cartamoneta emessa dal nulla, non potrebbe essere usata come un mezzo di scambio o uno strumento di calcolo economico, perché nessuno potrebbe sapere quanto vale. Tre Tom valgono un mela o sette cappotti di pelliccia? Come si può sapere?

Dall'altra parte, il denaro scelto dal mercato può essere utilizzato come mezzo di scambio e come strumento per il calcolo economico. Durante il processo in cui è passato dall'essere una merce ad essere una moneta merce, veniva offerto in baratto per tutti o per la maggior parte delle altre merci. Come risultato, sono emersi una serie di prezzi in termini di quella merce. (Per semplicità, immaginiamo l'oro come la merce che il mercato ha scelto come denaro.) Le persone possono individuare il prezzo degli orologi in oro, il prezzo del burro in oro, ecc., dal periodo del baratto. La moneta merce non è un oggetto arbitrario a cui lo stato costringe la popolazione ad assegnare un valore. Ordinare alle persone di credere che dei pezzi di carta senza valore siano preziosi è un compito abbastanza difficile, ma aspettarsi che utilizzino questo elemento misterioso per facilitare gli scambi senza prezzi pre-esistenti come base per il calcolo economico è davvero assurdo.

Naturalmente, il denaro fiat esiste in tutto il mondo oggi, quindi a prima vista sembra che ciò che ho appena affermato debba essere falso. Evidentemente gli stati sono stati in grado di introdurre la cartamoneta dal nulla.

Qui è dove il lavoro di Murray Rothbard ci viene in aiuto. Nel suo classico What Has Government Done to Our Money? sviluppa l'analisi di Ludwig von Mises e descrive sinteticamente le fasi in cui una merce scelta dalla popolazione, attraverso i suoi scambi volontari, si trasforma in un sistema monetario del tutto diverso basato sulla carta fiat.

I passi sono i seguenti. In primo luogo, la società adotta una moneta-merce come descritto sopra. (Come ho già detto, per facilità di esposizione sceglieremo l'oro ma potrebbe trattarsi di qualunque merce selezionata dal mercato.) Lo stato poi monopolizza la produzione e la certificazione dell'oro. Le banconote di carta emesse dalle banche o dagli stati, che possono essere convertite in un determinato peso d'oro, iniziano a circolare come un sostituto conveniente al posto di trasportare monete d'oro. A questi certificati monetari vengono dati nomi diversi in paesi diversi: dollari, sterline, franchi, marchi, ecc. Questi nomi nazionali condizionano la popolazione a pensare al dollaro (o alla sterlina o ad altro) come se fosse denaro, così diviene meno disorientante quando scatta la fase finale e lo stato confisca l'oro a cui i certificati cartacei danno diritto, lasciando le persone con denaro di carta scoperto.

Così è come nasce la cartamoneta scoperta. Nasce come un sostituto convertibile per una merce come l'oro, e poi lo stato toglie di mezzo l'oro. Continua a circolare anche senza la copertura in oro, perché le persone possono ricordare i rapporti di cambio esistenti tra i soldi di carta ed altri beni, quindi la cartamoneta non viene imposta loro dal nulla.

Il denaro di libero mercato, quindi, è una moneta-merce la quale non è "basata sul debito." Quando un cercatore d'oro estrae oro e lo porta alla zecca affinché venga trasformato in monete, spende semplicemente il denaro. Quindi il denaro di libero mercato non entra nell'economia soto forma di prestito. Si tratta di un esempio di "denaro esente da debito" che i Greenbacker dovrebbero favorire. Ho il forte sospetto che molti di loro non hanno mai pensato al problema secondo questo punto di vista. Se quello che favoriscono è una "moneta esente da debito," perché affermano automaticamente che debba essere prodotta dallo stato? Per amor di coerenza, dovrebbero sostenere tutte le forme di denaro esente da debito, compreso il denaro che ha origine da un bene prodotto volontariamente sul mercato e senza alcuna forma di privilegio monopolistico.

Il "denaro esente da debito" del libero mercato, inoltre, non richiede un monopolio dello stato e non fa affidamento sull'ingenua speranza che la produzione di "denaro senza interessi" da parte dello stato sarà effettuata senza corruzione o in un modo non arbitrario. (Qualsiasi "politica monetaria" che interferisce con lo stock di moneta, determinato dagli scambi volontari in un libero mercato, è arbitraria.)

Ma ora concentriamoci sull'affermazione dei Greenbacker secondo cui i pagamenti degli interessi, per loro natura, non possono essere pagati da tutti i membri della società.

Questo è chiaramente falso per una società in cui la produzione di denaro viene lasciata al mercato. La denuncia dei Greenbacker sui pagamenti degli interessi in un sistema a riserva frazionaria recita che le banche creano dal nulla il capitale per un prestito e che non creano la quantità di denaro necessaria per ripagare gli interessi, quindi è utopico pensare che possa essere rimborsata la somma collettiva dei prestiti (capitale e interessi). Alcuni, dicono i Greenbacker, possono rimborsare i loro prestiti con gli interessi, ma non tutti.

Ma questo non è ciò che accade nella situazione che abbiamo descritto, in cui il denaro viene scelto spontaneamente e volontariamente dagli individui nella società, e in cui lo stato non ha alcun ruolo. Il denaro in questo sistema veramente laissez-faire viene introdotto nell'economia una volta che viene prodotto, non prestato dal nulla, quindi non c'è nessun problema legato ad una "moneta basata sul debito" che genera una situazione in cui "non ci sono abbastanza soldi per ripagare gli interessi." Non esiste "debito" in nessun punto del processo di produzione del denaro nel libero mercato. Quest'ultimo ci offre "denaro esente da debito," ma i Greenbacker non ne vogliono sapere.

Supponiamo che io, un banchiere, voglia prestare dieci once d'oro al 10% di interesse. L'anno prossimo mi dovrete versare 11 once: dieci once per il capitale e un'oncia di interesse. Dove guadagnate i soldi per pagarmi l'interesse? O astenendovi dal consumo e risparmiando, o guadagnando attraverso l'offerta di beni o servizi. In altre parole, guadagnerete i soldi per pagare gli interessi allo stesso modo in cui guadagnate i soldi per pagare qualsiasi altra cosa.

(Anche sotto il gold standard classico, in cui l'oro copriva solo una parte dei soldi di carta in circolazione, esisteva ancora una parte dell'offerta di denaro — ovvero, i sostituti del denaro coperti dall'oro — che non veniva prestata, e che quindi poteva servire come fonte di pagamento degli interessi.)

Anche se la tesi "non ci sono abbastanza soldi per pagare gli interessi" è falsa, voglio riprendere un argomento simile riguardo al denaro sonante — fatto notare all'inizio di questo saggio — che ho letto nella sezione commenti del mio blog: il prestito di denaro ad interesse da parte delle banche produrrà un risultato di lungo periodo in cui i banchieri si ritroveranno in mano tutti i soldi.

La tesi è la seguente: se le banche possono prestare 1,000 once d'oro oggi e guadagnare 100 once di interessi (ipotizzando un tasso di interesse del 10%) al termine del periodo di prestito, allora nel prossimo periodo avranno un totale di 1,100 once da prestare e potranno guadagnare 110 in interessi. Poi avranno un totale di 1,210 once, e quando le presteranno guadagneranno 121 once in interessi. Nel periodo successivo ne avranno 1,331 (1,210 più le 121 che hanno guadagnato di interessi nel periodo precedente), ecc. Alla fine le possiederanno tutte.

Questo è completamente sbagliato, ma anche se fosse giusto, anche i banchieri dovrebbero comprare le cose ad un certo punto, in modo che il denaro tornerebbe in circolo in ogni caso. Raramente il denaro merce spinge le persone a possederlo a spese di cibo, acqua, vestiario, alloggio, intrattenimento, ecc. E quando torna in circolo, lo stesso denaro può essere usato per saldare gli interessi dei vari prestiti.

La ragione più importante per cui questa tesi è da cartellino rosso è che si potrebbe applicare a qualsiasi attività commerciale, non solo al settore bancario. Ad esempio, se Apple ci vende apparecchiature elettroniche, guadagna profitti. Questi utili permettono di investire in modo più efficiente nei processi di produzione, il che significa che l'anno prossimo Apple sarà in grado di produrre computer e altri dispositivi in modo migliore e in quantità maggiore. Se compreremo anche questi ultimi, Apple incamererà ancora più profitti, il che significa che sarà in grado di produrre ancora di più e meglio l'anno dopo, e prima che ve ne accorgiate Apple si ritroverà in mano tutto il denaro del mondo.

Cosa manca in questi scenari? La domanda. I consumatori non hanno una domanda infinita per i prodotti elettronici. Se Apple continua a produrre più iPod, dovrà venderli a prezzi sempre più bassi per indurre a comprarli. Questa è l'ABC dell'economia — la legge della domanda, derivante a sua volta dalla legge dell'utilità marginale. Più prodotti elettronici compro, meno utilità traggo da quote aggiuntive di tali beni (e quindi sono meno desideroso di acquistarne di più). Nel frattempo, all'esaurirsi del mio saldo a causa di questi acquisti, aumenta l'utilità marginale dei miei soldi restanti (e quindi sono più desideroso di trattenerli invece di scambiarli per altri prodotti elettronici).

Lo stesso vale per i prestiti al consumo (e alla produzione). L'obiezione dei Greenbacker presuppone che la domanda di prestiti sia infinita. Come zombie, continueremo a chiedere prestiti trascurando il tasso di interesse, e le banche saranno sempre in grado di trovare più gente disposta a consumare più credito. Ma come abbiamo visto sopra, al fine di indurci a consumare una maggiore offerta di prodotti della Apple, e/o indurre altri acquirenti ad entrare nel mercato, i prezzi di tali beni devono scendere.

Questo principio vale anche per il credito. Per indurre le persone ad accettare una crescente offerta di credito, le banche non avranno altra scelta, data la legge della domanda, se non quella di abbassare il tasso di interesse. Ne derivano due conseguenze. Guadagnando meno interessi, diminuirà la loro capacità di pagare ai loro clienti tassi di interesse competitivi sui conti di risparmio e sui prodotti finanziari. E all'allontanarsi di questi clienti dal sistema bancario alla ricerca di rendimenti più elevati, le banche dovranno concedere meno prestiti. Queste pressioni gemellate applicheranno un limite alla quantità di credito che le banche possono concedere.

Quindi potete dormire sonni tranquilli. Le banche, dopo tutto, non finirebbero per ritrovarsi tra le mani tutto il denaro del mondo.

In un libero mercato, il denaro verrebbe prodotto nello stesso modo in cui viene prodotto ogni altro bene, senza che a nessun produttore venga concesso alcun privilegio di monopolio. Senza dubbio la persona media potrebbe trovare difficoltoso immaginare come possa esistere il denaro senza un produttore di monopolio. Ma questo non significherebbe che tutti vorrebbero entrare nel business della produzione di denaro? Dopo tutto, bisogna creare denaro. Potrò creare il mio denaro e spenderlo! Non è un'operazione più redditizia che produrre altri beni?

Prima di tutto, nessuno può aspettarsi di stampare pezzi di carta con il proprio volto sopra e poi spenderli. Nessuno li accetterebbe, manco a dirlo, e come abbiamo visto è impossibile che i soldi possano essere introdotti ex nihilo in questo modo. L'unico tipo di moneta che può emergere dal libero mercato è una che veniva considerata come una merce utile. I soldi di carta sono nati nel libero mercato e senza coercizione, servivano come richiesta di rimborso della moneta-merce, ma i soldi di carta irredimibili non possono originarsi senza le minacce o la violenza dello stato.

Anche in questo caso, come abbiamo visto in precedenza, il modello è il seguente: una merce è scelta liberamente dai partecipanti al mercato affinché serva come denaro, per comodità iniziano a circolare ricevute cartacee pienamente convertibili come sostituti del denaro, infine lo stato rimuove la merce a copertura della carta e resta solo la carta. Questo è quello che è successo negli Stati Uniti nel 1933.

Quindi il vostro amico Joe non dovrebbe aspettarsi che in un libero mercato possa stampare alcune banconote di carta con il suo volto sopra e le possa scambiare per beni e servizi. Oltre ai problemi logici che abbiamo esaminato in precedenza, sembrerebbe semplicemente un pazzo anche se ci provasse.

Inoltre, come per ogni altra industria, il profitto regola la produzione. La produzione di denaro, come la produzione di tutte le altre merci, si assesta su un normale tasso di rendimento e non è unicamente destinato ad inondare i partecipanti a tale settore con fiumi di profitti. All'aumentare delle imprese che entrano in tale settore, la domanda crescente di fattori di produzione necessari a produrre il denaro fa aumentare i prezzi di tali fattori. Nel frattempo, l'aumento della produzione di denaro fa diminuire il potere d'acquisto del denaro prodotto.

In altre parole, queste pressioni gemelle
  1. costo crescente della produzione di denaro e
  2. valore decrescente del denaro prodotto (in quanto più denaro esiste, a parità di condizioni, minore sarà il suo potere d'acquisto)
servono a regolare la produzione del denaro nello stesso modo in cui regolano la produzione di tutti gli altri beni nell'economia.

Una volta che l'oro viene estratto, deve essere convertito in monete per l'uso generale e successivamente timbrato con una qualche forma di certificazione affidabile che ne indichi il peso e la finezza. Le imprese private svolgono una tale certificazione per una vasta gamma di prodotti nel libero mercato. Questo servizio sarebbe altrettanto fornito per i soldi coniati dalle zecche.

I servizi bancari esisterebbero sul libero mercato nella misura in cui le persone valuterebbero l'intermediazione finanziaria, nonché i vari servizi che fornirebbero le banche come gli assegni e la custodia del denaro.[1]

L'intermediazione del credito consiste nel prestare denaro dei risparmiatori, mettere in comune questi fondi ed utilizzarli per concedere prestiti ai mutuatari. Le banche guadagnano dal differenziale del tasso di interesse che esiste tra i tassi applicati ai mutuatari ed i tassi che pagano ai risparmiatori. La messa in comune dei risparmi e l'identificazione dei progetti a cui possono essere temporaneamente diretti tali fondi, rappresenta un servizio importante in un'economia di mercato.

E come con la produzione di tutti gli altri beni e servizi sul mercato, l'intermediazione creditizia è regolata dal profitto. Non può essere moltiplicato all'infinito, come un gran numero di commentatori Greenbacker sembra credere. Nello stesso modo in cui gli alti profitti attraggono nuove leve in qualsiasi settore produttivo e quindi vanno a moderare tali profitti, un differenziale elevato dei tassi di interesse tra i mutuatari e risparmiatori attirerà più persone nei servizi di intermediazione creditizia. Questi operatori dovranno pagare tassi di interesse più alti ai risparmiatori al fine di acquisire ulteriori fondi per intermediare con i mutuatari. Viceversa, al fine di attirare mutuatari aggiuntivi avranno bisogno di abbassare i tassi di interesse praticati per tali mutuatari. Queste due pressioni — tassi più elevati pagati ai risparmiatori e tassi più bassi per i mutuatari — dissipano i profitti delle banche e mettono un limite all'attività di intermediazione creditizia. Quindi, le banche devono affrontare un limite naturale per le loro attività, e non possono guadagnare tutti i nostri soldi.

Finora abbiamo considerato il caso di un gold standard o di una moneta di libero mercato. Ma in un sistema a denaro fiat non di mercato ed a riserva frazionaria, le preoccupazioni dei Greenbacker sono ancora fuori luogo. Ci sono molte ragioni per criticare il denaro fiat e la riserva frazionaria, ma dal momento che tali critiche vengono vanificate da falsi argomenti, voglio prenderli da parte.

Sappiamo dalla nostra precedente analisi che il denaro deve emergere sul mercato come una merce utile e che la teoria secondo cui il denaro ha valore solo quando lo dice lo stato è insostenibile.

Quando Franklin Roosevelt confiscò l'oro degli americani nel 1933 e diede loro in cambio cartamoneta, questo denaro non entrò nel sistema "come debito." Fu un semplice atto di conversione dal metallo alla carta. (Grazie a J.P. Koning per aver rintracciato questo link.) E' così che tutti i sistemi hard-money diventano fiat: il metallo prezioso che sostiene la moneta viene portato via, e la gente viene lasciata solo con la carta (in cambio del loro metallo). E dal momento che quella parte di massa monetaria coinvolta nella trasformazione da metallo a carta non è basata sul debito — il governo sta dando loro denaro, non glielo sta prestando — diventa una parte permanente della massa monetaria totale da cui si possono trarre interessi. Esiste sempre una parte della massa monetaria che è estranea da qualsiasi debito, e quindi non esiste alcun processo implicito (neanche in un sistema fiat a riserva frazionaria) per cui i debiti risulterebbero collettivamente impagabili.

Sotto il gold standard come esisteva negli Stati Uniti, le banche emettevano entrambi i tipi di sostituti del denaro secondo la tipologia misesiana: certificati monetari (carta che funge da ricevuta per l'oro in deposito) e mezzi fiduciari (carta che, pur fisicamente indistinguibile dai certificati monetari, non corrisponde all'oro in deposito; questo è quello che le banche creano quando vogliono aumentare l'offerta di moneta oltre lo stock di oro). Solo i mezzi fiduciari si qualificherebbero come "moneta basata sul debito," perché solo i mezzi fiduciari entrano nel sistema sotto forma di nuovi prestiti. I sostituti del denaro che corrispondono all'oro nelle riserve delle banche non sono basati sul debito. Non entrano nell'economia sotto forma di prestito; entrano nell'economia come ricevute per l'oro in deposito presso le banche. Anche questa parte della massa monetaria diventa un fondo permanente, anche dopo il passaggio ad un sistema di denaro fiat, da cui si possono trarre interessi.

Ricordate, ancora una volta, che quando la gente paga alle banche un interesse sui propri prestiti, tali pagamenti saranno in larga misura spesi dai dipendenti della banca. La stessa unità di moneta può quindi essere utilizzata per pagare il capitale o gli interessi su più prestiti poiché circola ancora e ancora. Non c'è ragione per cui i banchieri o chiunque altro che voglia realizzare dei profitti non debba spenderli o investirli, a meno che non sia un feticista che trae piacere dal nuotare nel denaro stesso. Ciò è insolito.

Le migliori difese e descrizioni di una moneta di libero mercato le ritroviamo nel libro di Jörg Guido Hülsmann The Ethics of Money Production e nella stupefacente testimonianza al Congresso di Jeffrey Herbener davanti la sottocommissione sulla politica monetaria di Ron Paul. Vi invito vivamente a leggere almeno la testimonianza di Herbener. E' ben scritta e la sua logica costringe il lettore praticamente all'assenso. (Visto che ci siete, guardate questo video in cui il professor Herbener spiega perché è diventato un Austriaco a metà della sua carriera, anche se non ha guadagnato professionalmente nulla da questa scelta.)

In breve, non vi è alcun bisogno di sostituire la FED con un'altra creazione del governo. Non vi è alcuna buona ragione per sostituire il monopolio della FED con un monopolio governativo esercitato in modo più diretto. Tutti quello di cui si ha bisogno per un sistema a moneta sonante, sono le leggi ordinarie del commercio e del contratto.

Opponiamoci alla FED per le giuste ragioni, ed opponiamoci duramente: non perché non crea abbastanza denaro dal nulla (non è una critica importante alla FED, dopo tutto?), ma perché la libertà, la pace sociale e la prosperità economica sono in contrasto con qualsiasi monopolio coercitivo, e perché l'ingenua fiducia nella classe politica americana (considerata dai Greenbacker come l'alternativa) non è degna di un popolo libero.

(Grazie a Robert Murphy per i suoi commenti su questo articolo.)


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Esiste una particolare tradizione all'interno della scuola Austriaca (in particolare tra i Rothbardiani) che prevede la separazione delle funzioni delle banche. Le banche possono agire come depositi di denaro o come intermediari del credito, o come entrambi. Non sono la stessa cosa. Si può immaginare banche che offrano un servizio o l'altro, così come si può concepire banche che offrono entrambi i servizi distinguendosi nettamente fra di loro. I conti di deposito, per esempio, sarebbero disponibili per i clienti su richiesta, e in questo caso la banca opererebbe come magazzino per il denaro; mentre i conti di risparmio verrebbero considerati come un prestito alla banca, con il quale la banca potrebbe impegnarsi in attività di intermediazione.

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