mercoledì 31 agosto 2016

La maledizione dell'effetto ricchezza delle banche centrali





di David Stockman


I robo-trader e i permabull sono usciti di nuovo dalle loro caverne, offrendo l'ennesimo dead cat bounce privo di volume in un mercato che per 600 giorni non è andato da nessuna parte.

Proprio così. L'indice S&P 500 ha dapprima varcato la soglia dei 2060 punti a metà novembre del 2014, e poi ha fallito 40 tentativi di rottura sin da allora.




Tuttavia, c'è una ragione e c'è un colpevole dietro ai rally falliti.

Per quanto riguarda la prima, è tutta una questione di picco del ciclo economico. Il ciclo dei profitti ha raggiunto un picco sei trimestri fa, quando gli utili dell'indice S&P 500 sono arrivati a $106 per azione durante il periodo annuale conclusosi a settembre 2014. Per il periodo conclusosi a marzo 2016, invece, ha fatto registrare un utile a $87 per azione.

I profitti sono scesi del 18%, e questo dato è stato contenuto a causa dei $700 miliardi di riacquisti di azioni.

Allo stesso modo, quasi ogni misura dell'economia imprenditoriale reale ha raggiunto un picco. Per esempio, gli ordini delle spese in conto capitale esclusa la difesa sono in calo del 12% sin dal settembre 2014, le spedizioni su ferrovia e autotrasporto sono scese del 21% e del 6% rispettivamente, e le spedizioni dell'export sono giù del 13%.

Ma le misure più complete riguardanti l'attività economica — vendite totali delle aziende e rapporto scorte/vendite — raccontano la vera storia. Le vendite totali sono scese di quasi il 5% dal loro picco ad agosto 2014, e il rapporto scorte/vendite è salito costantemente a livelli da recessione.




Inoltre, non solo gli 84 mesi di espansione del ciclo economico nazionale volgeranno al termine, ma anche il super-ciclo globale.

Ci riferiamo qui al boom del credito ventennale e senza precedenti alimentato dalle banche centrali, il quale ha fatto salire la montagna del debito mondiale da $40,000 miliardi a $225,000 miliardi. Non solo tutto questo è diventato un enorme onere per l'attività economica, ma ha anche causato una massiccia baldoria di spese in conto capitale inefficienti e costruzioni di infrastrutture che non potevano essere sostenute e che finiranno per generare perdite impressionanti sul capitale reale.

Il cuore di questo super-ciclo, naturalmente, era lo Schema Rosso di Ponzi e la monumentale campagna di scavi, costruzioni, investimenti, prestiti e speculazioni che sono stati generati dopo il 1994 dalla stampante monetaria cinese. Ma l'economia cinese è ora bloccata con $30,000 miliardi di debito impagabile e quantità inimmaginabili di investimenti improduttivi, capacità in eccesso e sprechi (forse i Faraoni hanno sprecato di più nel costruire le piramidi).

È stato tutto alimentato da infinite dosi di credito sfornate dallo stato. Per esempio, sembra che la Cina abbia anche costruito campi sterminati di pale eoliche in base a questa situazione. Ma, ahimè, i venti non si sono alzati.

In breve, l'economia mondiale sta cambiando radicalmente. Il crack-up boom alimentato da due decenni di credito a basso costo, con epicentro in Cina e che a cascata s'è riversato in tutta la sua catena di approvvigionamento tra i mercati in via di sviluppo e tra i mercati sviluppati suoi fornitori di beni strumentali e beni di lusso, come la Germania e gli Stati Uniti, sta volgendo al termine. Ora stiamo entrando nella fase di bust e una lunga era crepuscolare di deflazione, liquidazioni e stagnazione.

Così il mercato azionario ha un disperato bisogno di una profonda correzione. La valutazione odierna degli utili al 23.8X è semplicemente ridicola, dato che i profitti aziendali sono in calo e senza possibilità di ripresa. Anche al 15X, o a 1300 punti per quanto riguarda l'indice S&P 500, sarebbe una valutazione esagerata in un mondo che sta finendo nella discarica economica.

E ciò ci porta al colpevole — il gruppo di folli domiciliati presso l'Eccles Building. Il mercato azionario e altri tipi di mercati non possono affrontare una correzione, perché la determinazione onesta dei prezzi è sostanzialmente stata distrutta dal cosiddetto effetto ricchezza delle banche centrali.

Cioè, in condizioni di Picco del Debito la repressione dei tassi d'interesse e la massiccia espansione del credito sono inutili per quanto riguarda l'economia di Main Street. Questo perché lo storico canale di trasmissione della politica monetaria è ormai rotto.

Piuttosto che mobilitare l'ultimo acquirente di auto che può appannare uno specchio retrovisore e l'ultimo giovane che può scarabocchiare una firma su un prestito per studenti, i tassi d'interesse a buon mercato non hanno fatto nulla per stimolare il vecchio adagio keynesiano "prendere in prestito e spendere" tra il 90% delle famiglie americane. Queste ultime non sono degne di credito e hanno già preso in prestito fino ai limiti dei loro redditi reali stagnanti.

Allo stesso tempo, il canale di trasmissione del credito alle imprese — il ciclo dei fondi presi in prestito che finisce per aumentare gli investimenti di capitale fisso — è stato compromesso ancora di più. La FED, dopo aver trasformato i mercati finanziari in casinò, ha trasformato i piani alti delle grandi aziende americane in bische clandestine amanti dell'ingegneria finanziaria.

Di conseguenza, anche se il debito commerciale non finanziario è salito da $11,000 miliardi alla vigilia della grande crisi finanziaria ai $13,500 miliardi di oggi, la totalità di tale aumento è stato riciclato nei mercati secondari, non negli investimenti primari in stabilimenti, attrezzature, tecnologia e altri investimenti reali.

In breve, il massiccio stimolo monetario della FED non ha mai lasciato i canyon di Wall Street. Non ha rinvigorito l'economia di Main Street, ma ha gonfiato solo una bolla finanziaria ancora più gigantesca rispetto alle due bolle precedenti di questo secolo.

L'aggiornamento di questa settimana riguardante la tiepida "crescita" del PIL reale all'1.1%, fornisce un ulteriore esempio di come lo "stimolo" monetario sia stato ridotto alla semplice inflazione degli asset finanziari e alla manipolazione dei mercati monetari e dei capitali.

In base alla sua terza revisione, il BEA ha concluso che il PIL reale è cresciuto di $44 miliardi, ma l'assistenza sanitaria ricopre $26 miliardi o il 58.4% del totale.

Detto in altro modo, a parte l'inefficiente settore sanitario della nazione — una condizione decisamente aggravata dall'Obamacare — il PIL reale è cresciuto di appena lo 0.47% nel primo trimestre. Questa è una cifra sufficientemente vicina allo zero anche per i feticisti dei numeri presso la FED e per i loro megafoni nella stampa finanziaria.




Il punto è questo: come può qualcuno sano di mente pensare che 90 mesi di ZIRP, o $3,500 miliardi in monetizzazione del debito statale, possano avere qualcosa a che fare con un settore dell'economia USA che ha generato una quota di gran lunga sproporzionata nella flebile crescita totale della nazione?

Il fatto è che praticamente tutti i nuovi posti di lavoro creati negli Stati Uniti sin dal volgere del secolo, sono stati creati in quello che noi chiamiamo Complesso HES, o salute, istruzione e stato sociale. Eppure questi posti di lavoro sono prevalentemente alimentati dal macchinario erariale della nazione.

Infatti, sono stati i $4,000 miliardi tra Medicare, Medicaid, benefici sanitari, spesa per l'istruzione, sussidi fiscali e programmi di assistenza sociale che hanno spinto la crescita di quei posti di lavoro. Lo stimolo monetario e la ZIRP non hanno fatto un bel niente al confronto.

Eppure, al di fuori del complesso HES, l'economia americana ha generato solo 2.9 milioni di posti di lavoro — principalmente nel settore part-time — sin da quando Bill Clinton ha fatto i bagagli nel gennaio 2001. Parliamo solo di 16,000 posti di lavoro al mese in un'economia che ne ha bisogno di 150,000 al mese, come minimo.




Alla fine lo stimolo monetario si riduce ad un effetto ricchezza nel contesto dell'odierna economia infatuata dal debito.

Il pompaggio monetario inaugurato da Alan Greenspan in risposta al Lunedì Nero dell'ottobre 1987, ha avuto due conseguenze fondamentali: i redditi reali del 90% della popolazione negli strati bassi della scala economica sono stati stagnanti; i livelli della ricchezza reale sono più bassi e le sue relative quote della torta economica sono costantemente diminuite.

Infatti i 13 punti percentuali di quote perse sono stati catturati dalle 120,000 famiglie (0.1%) all'apice della scala economica. Questa piccola fetta della nazione è stata la vera beneficiaria dell'effetto ricchezza sfoggiato dalla FED.




Allo stesso tempo, le bolle finanziarie e i bust sono diventati più frequenti e violenti, perché la FED ha distrutto i controlli naturali e gli equilibri di un mercato finanziario onesto. L'incapacità del mercato azionario, follemente sopravvalutato, di correggersi, come dimostrato ancora una volta negli ultimi due giorni, ne è la prova.

È anche la prova del pericolo estremo imminente. La recessione si sta avvicinando velocemente, come indicato da ogni punto dell'attività economica. Come mostrato di seguito, anche il traffico in corrispondenza dei fast food ha avuto una battuta d'arresto nel corso degli ultimi tre mesi.

Ma quando la presenza della crisi diventa innegabile, non dovete far altro che guardare di sotto. La FED è incagliata allo zero bound, senza nessuno strumento credibile di stimolo per Main Street.

In realtà, una mossa disperata verso tassi d'interesse negativi garantirebbe praticamente una rivolta populista, capeggiata da Donald Trump, contro la FED. In alternativa, un ritorno ad un nuovo round di QE causerebbe sicuramente una fuga precipitosa verso le uscite del casinò; sarebbe un'ammissione palese che il QE è stato un fallimento abissale.




Alla fine, anche i giocatori d'azzardo nel casinò — dopo essere stati raggirati per la terza volta in questo secolo — riusciranno a capire la verità. Le banche centrali si sono ridotte a gonfiare l'effetto ricchezza, e questa è una maledizione mortale.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


martedì 30 agosto 2016

Il post-mortem del Brexit





di Alasdair Macleod


È passato un mese dopo il voto della Gran Bretagna per lasciare l'UE. Sono subentrati un nuovo primo ministro e un nuovo cancelliere, mentre David Cameron e George Osborne sono rimasti senza parole. Il terzo uomo nel triumvirato, Mark Carney, è ancora in carica. Dopo aver preso una posizione politica nel dibattito pre-referendario, non c'è dubbio che la caduta post-referendum della sterlina sia stata maggiore proprio a causa di ciò.

Questo articolo prende in considerazione le stime del Tesoro sugli effetti del Brexit sull'economia britannica e il ruolo di Carney nella vicenda, poi valuta le conseguenze effettive.



Le armi economiche di distruzione di massa del Tesoro inglese

Uno dei modelli del Tesoro prevedeva che il Brexit sarebbe costato ad ogni famiglia £4,300 ogni anno. C'erano almeno due cose sbagliate in questa previsione. In primo luogo, suddetto costo era stato presentato come perdita di reddito netta, in altre parole, la porzione di salario che la famiglia media avrebbe perso. La stima non riguardava nulla del genere, rappresentava invece le valutazioni del Tesoro in caso di Brexit: la perdita di PIL annuo diviso il numero di famiglie.

L'altra cosa sbagliata è altrettanto ovvia. Nessun modello economico è in grado di prevedere un risultato senza input soggettivi. Questo è il motivo per cui la spazzatura statistica in entrata produce spazzatura statistica in uscita. Si possono anche ricercare risposte specifiche in un modello economico alimentandone le ipotesi, ma si ha il sospetto che questa era la base principale di ciò che la stampa aveva soprannominato "Progetto Paura".

C'erano infatti due modelli del Tesoro, il primo descritto qui sopra, che aveva lo scopo di prevedere le prospettive a medio-lungo termine; e un secondo, che prevedeva una recessione immediata in caso avessero vinto i "leave". Questo è il modello VAR del Tesoro, il quale utilizza l'analisi statistica per misurare e quantificare il livello di rischio finanziario. L'ipotesi, senza alcuna base empirica, era che il Brexit sarebbe equivalso ad uno shock economico così grande come la crisi finanziaria del 2008.

Le conclusioni di questi due modelli hanno permesso a George Osborne di minacciarci con un disastro economico se non avessimo votato per il "remain".

Un punto importante che sembra essere stato ignorato dagli economisti del governo al momento delle loro previsioni, è che noi tutti andiamo avanti con la nostra vita, e con un certo successo se lo stato ci lascia in pace. È quando quest'ultimo interferisce che le cose iniziano ad andare male. Inoltre, i burocrati statali sono convinti che necessitiamo di accordi commerciali nazionali e sembrano incapaci di comprendere che la popolazione se la cava meglio col libero scambio.

Non divagheremo spiegando l'inutilità dei modelli economici, ma evidenzieremo l'abuso che ne fa il Tesoro. Un documento indipendente del professor David Blake, pubblicato dalla Cass Business School, espone l'intento reale del Tesoro. Egli si spinge fino a descrivere le conclusioni pubblicate come "dossier loschi", termini usati in precedenza per descrivere la relazione fasulla dell'intelligence che ci ha condotto nell'ultima guerra in Iraq. Tanto per fare un'analogia con quest'ultimo caso, è come se lo scopo della valutazione economica del Tesoro era quello di minacciarci con armi economiche di distruzione di massa inesistenti.

Le scoperte del professor Blake sono schiaccianti, ma hanno avuto scarsa risonanza negli ambienti finanziari rispetto alle previsioni del Tesoro, le quali sono state quasi sempre accettate senza riserve. Le previsioni del Tesoro sono state poi rafforzate quando Mark Carney, Governatore della Banca d'Inghilterra, è insolitamente intervenuto nel dibattito politico. Affermando che la Banca ha un mandato per avvertirci di minacce economiche, ha fornito alle previsioni del Tesoro una credibilità ingiustificata. Anche se ha negato la natura politica del suo intervento, non c'è alcun dubbio che era una bugia.

Se la Gran Bretagna avesse votato per rimanere nell'UE, non ci sarebbe stato alcun problema immediato per i mercati. In vista del voto, la sterlina si è apprezzata in una crescente convinzione che avrebbero vinto i "remain", perché le probabilità degli scommettitori dicevano così. Invece il voto è andato nella direzione opposta. E la ragione per cui i mercati hanno reagito in modo scomposto, è praticamente dovuta ai dossier loschi del Tesoro ed ai moniti di Mark Carney.

La sterlina è scesa subito di oltre il 10% e anche i mercati del mondo hanno preso una bella botta. Si è anche venuta a creare una corsa ai fondi immobiliari commerciali. Ma l'evento più importante, dal punto di vista della Banca d'Inghilterra, è stato il crollo della sterlina. Un evento contrario alla missione dichiarata della Banca: "Promuovere il bene del popolo del Regno Unito mediante la conservazione della stabilità monetaria e finanziaria."

L'intervento di Carney era una scommessa per il "remain", che poi è andata male. Spalleggiare l'inganno del Tesoro è stata una mossa sciocca e i mercati se ne sono accorti, e sebbene questi ultimi abbiano cercato di riacquistare il loro equilibrio, è rimasta la triste eccezione della sterlina. Il 14 luglio la Monetary Policy Committee ha deciso che non era necessario uno stimolo economico aggiuntivo. In altre parole, i mercati e la Banca stavano segnalando che per il Regno Unito il Brexit non ha avuto le conseguenze minacciate dal Tesoro, al di là di una svalutazione della sterlina del 10%. E questo molto probabilmente non si sarebbe verificato se i mercati non fossero stati condizionati a pensare che il Brexit sarebbe stato un disastro per la valuta inglese.

Se non fosse stato per la sensibilità della sua posizione, ci si sarebbe aspettati le immediate dimissioni di Carney. Ma la sostituzione di un governatore della banca centrale non è mai una cosa da fare in fretta, nell'interesse della stabilità del mercato. Pertanto Carney può fare le valigie tranquillamente.



Che cosa è successo alla recessione post-Brexit?

Un mese dopo il referendum, le previsioni del modello VAR del Tesoro sono ancora assenti. Londra è piena di persone, molte delle quali turisti stranieri che spendono soldi in caffè, ristoranti, teatri e altre attrazioni turistiche. Le strade di campagna pullulano ancora di roulotte, trattori, turisti e furgoni bianchi. Gli uomini d'affari vanno avanti con la loro vita e i loro investimenti, e va notato che questa settimana i sostenitori del "ramain", GSK, hanno annunciato un nuovo programma d'investimenti di capitale, uno dei tanti annunciati in questi ultimi giorni.

I nostri amici commerciali nel Commonwealth sono pronti a parlare con noi, anche la Cina. E chi può dimenticare la minaccia del presidente Obama quando si trattava di negoziare il T-TIP con l'UE? Ebbene, non siamo più nella parte posteriore della coda, ma davanti. Solo questa settimana è stato annunciato che i nostri amici americani potranno tornare a mangiare agnello gallese e manzo scozzese per la prima volta dopo vent'anni.

Improvvisamente tutti, con l'eccezione dell'UE, vogliono commerciare con noi. Un burocrate fino all'osso, Michel Barnier, è stato nominato per rappresentare la Commissione Europea nella vicenda Brexit. Ci si aspetta che metta i bastoni tra le ruote per qualsiasi accordo commerciale che il Regno Unito voglia stringere. Buona fortuna a lui, soprattutto ora che l'attenzione di tutti s'è spostata altrove.

La comunità scientifica, che ci ha messo in guardia circa la perdita dei sussidi e della cooperazione europea su vari progetti di ricerca, sta ora facendo marcia indietro. Il presidente della Royal Society dice che non esiste prova che gli organismi di finanziamento europei stiano discriminando i progetti di ricerca britannici. Il professor Nick Donaldson dell'University College di Londra, sottolinea che "il denaro sta scorrendo lungo il canale della ricerca e sviluppo, ma i nuovi prodotti non stanno arrivando sul mercato a causa dei costi incorporati nella direttiva europea Active Implantable Medical Device Directive del 1990 (Letters, Daily Telegraph, 26 luglio). Alla fine, saremo in grado di impostare le nostre regole in questa e altre questioni a beneficio della gente comune.

Dev'essere straordinario, soprattutto agli occhi di chi è stato traviato dalle previsioni del Tesoro, quanto velocemente i mercati e l'economia abbiano recuperato il loro equilibrio. Gli economisti mainstream sono confusi. Ancora una volta, dobbiamo fare riferimento alla relazione del professor Blake. Egli sottolinea che l'economia della Groenlandia è cresciuta rapidamente quando nel 1985 ha lasciato l'Unione Europea, e il commercio dell'Irlanda con il Regno Unito è rimasto invariato quando abbandonò la sterlina nel 1979. Entrambi questi risultati sono del tutto in contrasto con le ipotesi del Tesoro. Blake sottolinea, inoltre, che i modelli del Tesoro prevedevano un miglioramento economico del Regno Unito se avesse adottato l'euro, e che tutti i paesi del mondo starebbero meglio se aderissero all'UE. Andatelo a dire a Donald Trump.

Come minimo val la pena leggere i suoi punti chiave, se non si vuole leggere il documento del professor Blake nella sua interezza. Che il Tesoro abbia preso una simile cantonata induce a pensare che c'era un altro ordine del giorno, impresso nella mentalità dell'establishment geopolitico sin dal dopoguerra.

Nell'immediato c'è il problema evidente che la traiettoria economica e finanziaria dell'Unione Europea è diretta verso la crisi, e che l'intero progetto rischia di crollare. Se la Gran Bretagna fosse rimasta nell'UE avrebbe dovuto sacrificare i suoi valori di libero commercio per dirigersi insieme all'UE nel baratro.

Naturalmente c'è la possibilità che il governo britannico si rovini da solo. I segnali provenienti dall'establishment sono misti, per non dire altro. La Royal Bank of Scotland e la sua controllata NatWest stanno preparando i propri clienti a tassi d'interesse negativi sui loro conti di deposito. Molti economisti, immersi nelle credenze della scuola di Cambridge e fiduciosi nelle previsioni del Tesoro, desiderano ulteriori tagli dei tassi d'interesse e addirittura l'elicottero monetario.

Non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro, in particolare quando i governi tentano di micro-gestire le attività economiche dei loro cittadini. Non esiste alcuna prova che ci obbliga a sostenere che il governo britannico e la Banca d'Inghilterra siano molto meglio di qualsiasi altro governo occidentale e banca centrale. Né si può supporre che una fuga dall'UE sia una fuga dal loro modo di pensare.

Sappiamo con ragionevole certezza, sulla bilancia delle prove certe, che se le economie inglesi o europee finiranno in crisi, ciò non avrà nulla a che fare con il Brexit.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 29 agosto 2016

Perché la presunta “prosperità di Clinton” degli anni '90 è un mito ridicolo





di David Stockman


Che Hillary Clinton sia rimasta — inspiegabilmente — vicina al suo uomo per 40 anni sono fatti suoi. Ma ora lei vuole che anche 320 milioni di americani stiano dalla sua parte eleggendola presidente, in modo che possa fare di Bill lo zar economico della nazione:

Nel corso di un discorso in Kentucky ha detto: "Mio marito, che metterò a capo della rivitalizzazione dell'economia perché lui sa quello che sta facendo."

A dire il vero, no invece.

In realtà la presunta prosperità degli anni '90 è stata elargita da Alan Greenspan, e non in senso buono.

L'era della prosperità tecnologica s'è dimostrata in realtà il solito crack-up boom. Cioè, un simulacro di prosperità; un artefatto dell'inflazione monetaria e della speculazione finanziaria. Non solo era insostenibile; ma era sicuro che si sarebbe ritorto contro la nostra economia, e l'ha fatto col doppio dell'intensità prevedibile.

Il Boom di Greenspan era la fonte delle tossine finanziarie che hanno afflitto questo secolo. Vale a dire, le implosioni immobiliari e del credito dopo il 2007, il crollo del mercato azionario e il crollo delle bische clandestine a Wall Street nel 2008-2009, l'economia di Main Street in stallo dopo la crisi, gli indicibili guadagni inattesi per l'élite finanziaria abilitati dalla NIRP e dal QE, e la disperazione dell'entroterra statunitense che ha dato carburante alla campagna elettorale di Donald Trump — tutte queste cose hanno le loro radici nelle perfidie monetarie dello zio Al durante gli anni '90.

Nessuno degli "economisti" di Wall Street o di Washington è in grado di esporre il mito della Prosperità di Clinton. Ecco perché sono allineati alle parole presenti nel vangelo keynesiano.

Di conseguenza, pensano che l'intervento politico — soprattutto lo stimolo della banca centrale — possa fare la differenza. Cioè, possa innescare la crescita economica, migliorare gli standard di vita e la ricchezza rispetto a quello che accadrebbe se si lasciassero agire indisturbate le forze recessive e correttive dei mercati.

A dire il vero, perché dovrebbero pensarla diversamente? Anche quelli che fanno la danza della pioggia credono nella propria magia.

Ma una giusta lettura degli ultimi 25 anni suggerisce che non c'è stata affatto magia. Infatti la massiccia intrusione monetaria avviata da Greenspan dopo il Black Monday dell'ottobre 1987, non ha disinnescato il ciclo economico, ma l'ha sostituito temporaneamente con cicli sempre più furiosi di boom e bust. In tal modo ha distorto e deformato l'attività economica, non l'ha espansa; e la falsificazione dei prezzi finanziari e l'inflazionamento dei valori patrimoniali, non ha migliorato in modo permanente la ricchezza economica.

Di conseguenza ciò che viene esposto dai keynesiani come prova del successo economico del periodo Clinton, è in realtà il suo esatto contrario. Infatti la crescita media del PIL reale del 3.8% l'anno tra il quarto trimestre 1992 e il quarto trimestre 2000, è esattamente il motivo per cui la crescita è drasticamente rallentata all'1.2% annuo nel corso degli ultimi otto anni.

La presunta magia monetaria di Greenspan non ha fatto altro che rubare dal futuro in modo da pompare gli anni '90. Così facendo, ha lasciato il futuro profondamente e permanentemente compromesso. I posti di lavoro buoni della classe media sono andati persi, i redditi reali delle famiglie sono stagnanti, e il grande debito pubblico e privato sono la sua eredità.

Al centro della questione c'è l'esplosione del debito, e soprattutto dopo la cosiddetta rivolta dei bond vigilantes nel 1994. Da allora in poi, i mercati monetari sono stati ultra-allentati e il credito è diventato troppo a buon mercato.

Ma, come spiegato di seguito, la conversione dello zio Al alla dissolutezza monetaria non poteva arrivare in un momento peggiore, dato il contesto finanziario ed economico globale. Quello che il libero mercato avrebbe generato a fronte della massiccia eruzione del mercantilismo in Cina e nel resto dei mercati emergenti asiatici, sarebbe stato esattamente l'opposto del boom Greenspan/Clinton.

Cioè, al fine di adattarsi al drastico spostamento verso il basso della curva del lavoro e della produzione globale promulgato dal "made in China", l'economia degli Stati Uniti sarebbe dovuta tornare a tassi d'interesse elevati, risparmi elevati, crescita dei consumi tiepida, basso debito interno e mercati finanziari austeri.

Invece il tasso di risparmio delle famiglie è sceso dal 10% alla fine del 1992 al 4% alla fine del 2000. Allo stesso tempo, il debito totale nel mercato del credito è salito da $15,800 miliardi a $28,600 miliardi, o ad un tasso annuo del 7.7%.

Questa crescita del debito di famiglie, imprese e settore finanziario ha di gran lunga superato la crescita del PIL nominale, il quale è cresciuto invece ad un tasso annuo del 5.5%.

Vale a dire, durante la presidenza Clinton il debito nei mercati del credito è salito di quasi $13,000 miliardi, o del 3.4X rispetto ai $3,700 miliardi di crescita del PIL nominale nel corso del suddetto periodo.




Da questa equazione deformata è seguito tutto il resto. Ancora più importante, la spesa per i consumi ha cominciato a correre più veloce dei salari, il che significa che il processo di saturare i bilanci al fine di consentire alle famiglie di vivere oltre i propri mezzi, ha avuto pesanti ritorsioni. Non ha raggiunto il punto di rottura fino al 2007, quando infine i nodi sono venuti al pettine.




Più volte su queste pagine abbiamo sottolineato l'enorme crescita dei rapporti di leva delle famiglie, trucco da salotto una tantum della FED di Greenspan. Le banche centrali possono far crescere più rapidamente il PIL nominale, soppiantando temporaneamente la legge di Say.

Cioè, se viene aumentata la fonte naturale dei consumi e della spesa per investimenti (es. salari delle famiglie e flusso di cassa delle aziende) con finanziamenti incrementali rispetto alla capacità di bilancio, la spesa totale o il PIL si gonfieranno. Ma questo trucco funziona solo fino a quando il rubinetto della leva finanziaria raggiunge il punto di saturazione, o ciò che altrimenti potrebbe essere chiamato Picco del Debito.

Inutile dire che tale condizione è stata raggiunta nel 2007-2008, e sin da allora l'economia della nazione è rimasta in stallo. Ma i frutti del boom sono stati raccolti durante gli anni '90. I Clinton si sono semplicemente goduti il viaggio.

Poi è successo che a poco a poco la bolla monetaria di Greenspan ha perso la sua efficacia, mentre il sistema finanziario è diventato più saturo di debiti e speculazioni. Così, dopo un'espansione ad un ritmo del 3.8% durante il periodo 1992-2000, la crescita del PIL in termini reali è rallentata al 2.4% nel corso dei sette anni successivi fino al picco ciclico nel quarto trimestre del 2007. E poi durante gli otto anni successivi è scesa all'1.2% l'anno.

Ecco il punto. Non esiste alcun arco di otto anni nella storia moderna in cui la crescita economica s'è minimamente avvicinata a questa misura. Lo stato miserabile in cui si trova l'economia della nazione, rappresenta essenzialmente il giorno dopo la sbornia offerta da Bill e Hillary.

Detto in modo diverso, la massiccia speculazione finanziaria che ha alimentato il boom immobiliare e il boom del credito post-2000, e quindi il relativo bust, era parte integrante della deformazione finanziaria che nel corso degli anni '90 ha messo tutti questi grandi numeri sul tabellone. Contrariamente alla narrativa keynesiana, il 15 settembre 2008 non siamo stati colpiti da una sorta di "contagio" alieno arrivato su una cometa e la tiepida "ripresa" sin da allora non è stata causata da una sorta di battuta d'arresto una tantum. Era tutto opera delle intrusioni distruttive delle banche centrali.

Quindi l'essenza della prosperità di Clinton deriva da errori nella politica di Greenspan — un errore fatale che ha lasciato le famiglie sepolte sotto montagne di debiti e con redditi reali stagnanti.

È accaduto perché quando all'inizio degli anni '90 Deng lanciò la grande macchina cinese dell'esportazione mercantilista, Alan Greenspan era più interessato a coccolare Washington piuttosto che a tener fede alle convinzioni di una vita riguardo una moneta sonante.

Infatti quando entrò nell'Eccles Building nell'agosto 1987, lasciò alla reception il suo cappello colmo di principi sul gold standard. Non solo non l'ha mai richiesto indietro, ma, invece, ha abbracciato l'anti-deflazionismo istituzionale della banca centrale.

Questo tradimento ha provocato un mix letale culminato con lo svuotamento dell'economia americana, perché ha impedito al capitalismo americano di adattarsi allo tsunami di manufatti a basso costo provenienti dalla Cina e dalla sua catena di approvvigionamento nell'est asiatico.

Come abbiamo spiegato molte volte su queste pagine, l'unica politica compatibile con il regime monetario inflazionistico di Greenspan è stata il ritorno ad un commercio completamente manipolato e il passaggio a dazi elevati sui beni e servizi importati.

Ciò ha notevolmente rallentato la produzione estera, rimanendo fedele all'economia del Grande Pensatore. Dopo tutto, nel 1931 Keynes si trasformò in un protezionista e scrisse addirittura un'ode alle virtù dei "beni tessuti a mano".

Ahimè, nemmeno l'inflazione in un paese barricato dietro barriere commerciali funziona, come abbiamo visto durante la spirale inflazionistica tra la fine degli anni '60 e '70. Questo perché in un'economia chiusa l'allentamento monetario conduce ad un aumento di salari e prezzi interni a causa di troppa spesa alimentata dal credito facile; e questa spirale va fuori controllo in assenza della disciplina imposta dai beni e servizi esteri a basso prezzo.

Al contrario, l'impennata del debito nazionale in un'economia aperta — come in quella durante l'amministrazione Clinton — non ha come risultato la salita dell'IPC, ma la salita del costo delle importazioni. Infatti l'esplosione dei prestiti alle famiglie stimolata dalla FED nei primi anni '90, ha provocato un crescente indebitamento delle famiglie e un'impennata dei costi dei manufatti cinesi a basso costo.




Detto in modo diverso, se il rapporto della leva finanziaria delle famiglie non fosse stato fatto levitare, il debito totale delle famiglie al momento della crisi finanziaria sarebbe stato di $6,000 miliardi, e non di $14,000 miliardi. E questo significa, a sua volta, che negli anni '90 l'economia nazionale sarebbe stata messa sotto torchio dalla deflazione.

Non ci sarebbe stata alcuna prosperità sotto l'egida di Clinton. L'interazione tra denaro sonante e il sistema dei prezzi avrebbe ripristinato la posizione competitiva dell'economia degli Stati Uniti. I prezzi nominali, i livelli salariali e i costi sarebbero stati di gran lunga inferiori a quelli che abbiamo visto durante il Boom di Greenspan. Di conseguenza meno imprese avrebbero delocalizzato.

A quest'ora la crescita competitiva dell'economia nazionale sarebbe stata rigenerata. La sbornia di Main Street a causa della festa finanziaria 1992-2007, non sarebbe affatto esistita.

Allo stesso modo, Wall Street non si starebbe crogiolano nei suoi guadagni imprevisti da migliaia di miliardi, provenienti da sopravvalutazioni di bond, azioni e immobili; né le élite starebbero banchettando sugli zampilli di crescita nella Silicon Valley e altrove.

Le politiche inflazionistiche della FED di Greenspan e dei suoi successori hanno creato un buco gigante nel lato dell'offerta dell'economia degli Stati Uniti, e poi l'hanno riempito con $8,000 miliardi di debito incrementale che ha aspirato lo tsunami delle importazioni mostrato qui sopra. Ciononostante rappresenta ancora un avvoltoio sull'economia di Main Street.

Sotto la rosea superficie dei conti del PIL durante l'era Clinton e dopo, è sorta un'economia "panem et circenses". Le importazioni illimitate hanno massicciamente spostato la produzione nazionale e i redditi — nonostante abbiano imposto un limite massimo alla salita dell'IPC.

Il "made in Cina" su lato dei beni e il "made in India" sul lato dei servizi, hanno strozzato l'inflazione interna e hanno impedito una spirale inflazionistica. La domanda sempre crescente (alimentata dal debito) delle famiglie degli Stati Uniti per beni e servizi è stata incanalata nelle importazioni, le quali hanno svuotato le risaie e i campi agricoli nelle economie emergenti a favore delle fabbriche.

In una parola, l'inflazione monetaria della FED è stata esportata e con essa un pezzo enorme della produzione nazionale. Infatti il grafico qui sotto rappresenta la proverbiale pistola fumante. Il profondo rosso nelle partite correnti degli Stati Uniti durante il periodo 1992-2008, non sarebbe mai potuto accadere in un sistema con una moneta sonante.




Gli stampatori keynesiani e i presunti liberali dicono di passare oltre a queste cose. Secondo loro gli americani scelgono di prendere in prestito sempre di più dai loro fornitori esteri al fine d'importare beni e servizi meno costosi.

E invece no, non hanno "scelto" di tumularsi nel debito; sono stati indotti, incentivati ​​e sovvenzionati dal credito a basso costo. Il libero mercato non ruba dal futuro per vivere alla grande oggi, perché i tassi d'interesse onesti ripuliscono il mercato prima che le bolle del debito sfuggano di mano.

Il presunto libero commercio ha anche permesso a molte aziende d'ingrassare i propri profitti tramite l'arbitraggio tra salari gonfiati negli Stati Uniti e salari nei mercati emergenti. Infatti l'alleanza tra grandi imprese e FED a favore di denaro gratuito e presunto libero commercio, è uno dei patti più distruttivi della storia economica.

In ogni caso, il grafico qui sotto centra il punto. Durante i 29 anni da quando Greenspan è diventato presidente, sono aumentati i salari nominali dei lavoratori nazionali, passando dai $9.22 l'ora nell'agosto 1987 ai $21.26 l'ora di oggi. È stata questa crescita del 2.3X nei salari nominali che ha reso attraente il mondo del lavoro in Cina, India e nel resto dei mercati emergenti.

Allo stesso tempo, i salari aggiustati all'inflazione dei lavoratori nazionali non sono andati da nessuna parte.

Proprio così. Sono state create decine di milioni di posti di lavoro all'estero, ma in dollari costanti di potere d'acquisto, il salario medio dell'operaio nel 1987 era di $383 la settimana e 29 anni dopo è di $380 la settimana.




Durante l'arco di suddetti 29 anni, il bilancio della FED è cresciuto da $200 miliardi a $4,500 miliardi. Si tratta di una salita del 23X in un lasso di tempo decisamente breve. Greenspan ha sostenuto di essere il salvatore della nazione per aver portato il tasso d'inflazione fino a circa il 2% durante il suo mandato; e Bernanke e la Yellen si sono anch'essi presentati come aspiranti salvatori, pompando denaro per evitare che suddetto target scendesse al di sotto del parametro di riferimento.

Ma il 2% d'inflazione è un errore keynesiano fondamentale, e la massiccia esplosione del bilancio della banca centrale è la più grande farsa monetaria nella storia.

La presidenza Clinton s'è ritrovata in mezzo a questa fase, ma non si trattava di prosperità — e in modo particolare per quanto riguarda la bolla del mercato azionario e il boom di Wall Street alimentati dalla stampante monetaria della FED.

Infatti è stato da quest'ultimo che la Fondazione Clinton ha raccolto i suoi miliardi. Di conseguenza ciò di cui ha davvero bisogno l'America, non è una nuova presidenza Clinton, ma una resa dei conti per le bolle che sono spuntate fuori quando Bill era alla Casa Bianca.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 26 agosto 2016

Quando il denaro muore





di Gary North


È raro che il denaro possa morire, ma di tanto in tanto accade. È morto in Germania e Austria nel 1921-1923. È morto in Ungheria dopo la seconda guerra mondiale. È morto in Zimbabwe nel 2008-9, quando il resto del mondo era in recessione.

Ecco un caso famoso:

Or in tutto il paese non c’era pane, perché la carestia era gravissima; il paese d’Egitto e il paese di Canaan languivano a motivo della carestia. Giuseppe ammassò tutto il danaro che si trovava nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan, come prezzo del grano che si comprava; e Giuseppe portò questo danaro nella casa di Faraone. E quando il danaro fu esaurito nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero a Giuseppe e dissero: "Dacci del pane! Perché dovremmo morire in tua presenza? giacché il danaro è finito". E Giuseppe disse: "Date il vostro bestiame; e io vi darò del pane in cambio del vostro bestiame, se non avete più danaro". E quelli menarono a Giuseppe il loro bestiame; e Giuseppe diede loro del pane in cambio dei loro cavalli, dei loro greggi di pecore, delle loro mandrie di buoi e dei loro asini. Così fornì loro del pane per quell’anno, in cambio di tutto il loro bestiame. Passato quell’anno, tornarono a lui l’anno seguente, e gli dissero: "Noi non celeremo al mio signore che, il danaro essendo esaurito e le mandrie del nostro bestiame essendo passate al mio signore, nulla più resta che il mio signore possa prendere, tranne i nostri corpi e le nostre terre.  (Gen. 47:13-18)

La vecchia moneta in Egitto era morta. Era stata sostituita da un'altra: il grano. Aveva i tratti caratteristici del denaro. Era divisibile, portabile, facilmente riconoscibile e aveva un alto valore di mercato in relazione al volume e al peso. In tempi normali, il grano deficitava di queste quattro caratteristiche. Ma durante una carestia, le acquisiva temporaneamente. Questo è il motivo per cui, durante le carestie, il grano è denaro. Questo è il motivo per cui coloro che lo possiedono diventano ricchi, ammesso che non vengano uccisi.

"Non puoi mangiare l'oro." È una frase che solevo sentire da una persona che ridicolizzava il gold standard. Ma questo non è un buon argomento contro l'oro. Si tratta di un argomento a favore del cibo. Non solo non si può mangiare l'oro, non si può mangiare neanche il denaro di carta e le carte di credito in plastica. Quando il cibo è scarso, il denaro non ha più valore rispetto al cibo. Il denaro non può sostenere la vita, il cibo sì invece. Le previsioni degli egiziani erano inesatte. Avevano conservato il loro denaro piuttosto che acquistare cibo la stagione precedente e metterlo da parte. Le previsioni di Giuseppe erano esatte. Questo lo mise a capo del futuro dell'Egitto.

Ma cosa sarebbe successo se gli egiziani avessero sentito parlare del sogno e dell'interpretazione di Giuseppe? Che cosa sarebbe successo se tutti avessero creduto alla sua storia? Il denaro sarebbe morto l'anno precedente. Se tutti fossero corsi ad acquistare il raccolto, avrebbero scoperto che le loro offerte competitive avrebbero fatto salire il prezzo del grano. Questo aumento dei prezzi non sarebbe stato così marcato come quello dell'anno seguente, quando ci sarebbe stata una drastica riduzione dell'offerta di grano, ma sarebbe stata sufficiente a trasformare il grano in denaro.



PICCO DEL MERCATO

Questo dovrebbe metterci in guardia: non tutti possono uscire da un mercato al suo picco. Il motivo: oggi la quantità offerta per la vendita al prezzo di ieri, supera la quantità domandata al prezzo di ieri. Se i venditori vogliono tirarsene fuori, devono vendere ad un prezzo inferiore a quello di ieri. Se tutti vogliono tirarsene fuori oggi e nessuno vuole comprare, il prezzo scende a zero. Il mercato cessa di esistere.

Visto che è raro che noi possiamo vedere il futuro nello stesso modo contemporaneamente, i mercati non scendono a zero molto spesso. Ma nel passaggio biblico, abbiamo un caso in cui un gran numero di persone vede il futuro nello stesso modo contemporaneamente. Tutti hanno cercato di uscire dal vecchio mercato -- il mercato del denaro -- nello stesso momento. Così, il vecchio denaro è morto. Quello che era stato denaro l'anno precedente, ha cessato d'esserlo.

Quando avvengono eventi come questi, cambiamenti sociali senza precedenti sono all'ordine del giorno. Quando cala il valore del denaro, cala anche il precedente consenso sociale. Il valore del denaro si basa sul consenso. La popolazione prevede normalmente il futuro in questo modo: "Domani sarà più o meno come oggi." La maggior parte delle volte tale previsione è corretta. Ma quando non lo è, i membri della società scoprono che i loro sogni e progetti svaniscono. Cercano qualcuno da incolpare. Se incolpano loro stessi, sono maturi per il pentimento. Se incolpano i loro leader, la società è matura per una rivoluzione.

Prendete in considerazione gli anni '20. Gli "anni ruggenti" ruggivano di fiducia nelle nazioni alleate vittoriose. La gente aveva fiducia nelle interpretazioni di Freud per giustificare la loro infedeltà sessuale. Sognavano di diventare ricchi grazie ad un mercato azionario perennemente in ascesa. Poche persone guardavano con fascino la Germania e l'Austria che avevano distrutto le loro valute in un'ondata d'inflazione, 1920-1923. Ma poi tutto tornò alla normalità in entrambe le nazioni, e il boom dei prestiti passò dalle economie alleate a quelle sconfitte.

Negli Stati Uniti Darwin regnava sovrano dopo l'umiliazione del fondamentalismo nel processo di Scopes nel 1925 e la morte, cinque giorni dopo, di William Jennings Bryan. Sembrava che fosse iniziata una nuova era, un'epoca di illuminismo laico, tecnologia miracolosa e crescita economica. Liberati dalla "vecchia superstizione," gli uomini mangiavano, bevevano ed erano allegri. "Venite, io prenderò vino e ci ubriacheremo di bevande inebrianti; domani sarà come oggi, ce n'è una riserva molto grande." (Isaia 56:12)

Il sogno è finito in modo miserevole: la Grande Depressione, l'ascesa di Hitler, l'ascesa dello stato sociale e la seconda guerra mondiale. È stato proclamato un nuovo dio: il dio della pianificazione centrale. Questo dio è stato adorato da un manipolo di discepoli sin dal 1880, ma ora sarebbe stato posto sul trono, in tutto il mondo. Gli uomini proclamarono la saggezza delle élite scientifiche, le quali avrebbero usato la forza per ridistribuire la ricchezza del mondo. Ci sarebbe stata ricchezza per tutti.

Nel 1929 tutti non potevano tirarsi fuori contemporaneamente dal mercato azionario. Molti hanno cercato di farlo ad ottobre. Il mercato era stato in forte espansione a partire dalla fine della recessione nel 1921. Nel 1929 le persone avevano dimenticato che esistono i cicli economici nella vita. Nel 1931 la casa editrice Viking pubblicò una piccola antologia delle previsioni ottimistiche riguardanti l'economia e il mercato. Il libro aveva un titolo tipicamente americano, Oh, Yeah? Nel 1931 il peggio doveva ancora venire.

Nel 1929 il mercato aveva raggiunto il picco: nelle azioni e nella più antica tradizione americana dell'individualismo. Naturalmente questa tradizione è stata sotto attacco sin dalla Guerra Civile (1861-1865). In Gran Bretagna è stata sotta attacco sin dal 1870. In Germania l'individualismo non aveva alcuna tradizione. Nel 1929 lo stato sociale stava per diventare la nuova ideologia. Lo stato avrebbe presto usato la coercizione su una scala senza precedenti per "salvare il capitalismo da sé stesso", come recitava lo slogan.

Quando gli uomini di una certa intelligenza proclamano che l'unica salvezza dell'uomo autonomo sarà sempre a sua disposizione, dirigetevi verso le uscite. Il mercato si sta avvicinando ad un nuovo picco.



È INIZIATO TUTTO NEL 1694

Nel 1694 il governo britannico concesse l'atto costitutivo ad una banca di proprietà privata, affinché servisse la nazione come banca centrale: la Banca d'Inghilterra. Questa istituzione di proprietà privata avrebbe avuto in possesso la sovranità politica riservata di norma al governo civile: il diritto di creare denaro. Questa istituzione è stata unica nella storia occidentale. Avrebbe avuto il diritto di emettere moneta e credito sulla base di riserve di debito pubblico. La Banca d'Inghilterra divenne il modello per tutte le banche centrali del futuro.

In un primo momento è stata l'unica. Si era guadagnata la sua autorità sul denaro per mezzo di una promessa: comprare il debito del governo britannico. La banca promise di fare in modo che ci fosse sempre stato un mercato per i titoli di stato britannici. In cambio, la banca avrebbe avuto autorità sull'emissione del credito. Era un accordo comodo e molto redditizio per il gruppo chiuso di investitori della banca.

In questo secolo, il modello della Banca d'Inghilterra si è diffuso in ogni nazione industriale e nella maggior parte delle altre. Ogni nazione ha la sua banca centrale presumibilmente indipendente. La giustificazione di questa indipendenza è che i banchieri centrali non saranno tentati di soddisfare quei politici che richiederanno l'inflazionamento della moneta. C'è un grosso problema con questo argomento: le banche centrali e le banche commerciali traggono profitto dall'emissione di moneta fiat. Il XX secolo è stato il secolo dell'inflazione. È stato il secolo del settore bancario centrale.



L'OBIETTIVO DEL NWO: UNA MONETA UNICA

Il Nuovo Ordine Mondiale ha sempre voluto una moneta centrale. È fondamentale per uno stato centrale.

L'euro è il meglio che potevano ottenere. Questo non fa ben sperare per il NWO.

La zona Euro ha una moneta unica. Le nazioni della zona Euro hanno deciso di raccogliere le tasse in euro.

In teoria, l'euro potrebbe essere legato all'oro. La Banca Centrale Europea potrebbe quindi stabilire una completa convertibilità dell'euro in oro ad un rapporto fisso. "Portate X euro alla vostra banca locale e otterrete un certo ammontare d'oro." Altre banche centrali potrebbero fare lo stesso.

Ma i banchieri centrali non vogliono una cosa del genere. Nemmeno i governi civili. Un gold coin standard riduce l'autorità dei banchieri e dei politici nel creare soldi e spenderli senza dover prima ricevere nuovi depositi (banche) o aumentare le tasse. Un gold coin standard li costringe ad uscire dal business della creazione di moneta. Non possono più manipolare l'economia attraverso la creazione di denaro fiat. Questo riduce il loro potere, o, come preferiscono definirla loro, la loro flessibilità. Banchieri e stati è come se fossero incatenati da manette d'oro, e soffrono profondamente per questa restrizione.

Ciò che vogliono i banchieri centrali è flessibilità e stabilità allo stesso tempo. Vogliono controllare l'offerta di moneta nazionale, ma vogliono che le loro valute rimangano in circolazione ad un rapporto fisso con le altre. Preferiscono sempre inflazionare, ma non possono essere tutti d'accordo sul tasso d'inflazione adeguato. Vogliono essere come Dio, creare ricchezza con il potere fiat della loro parola collettiva. Ma i banchieri centrali hanno un problema: non si fidano degli altri banchieri centrali. Inoltre, non si fidano dei politici. E i politici non si fidano di loro.

Nella preparazione del trattato di Maastricht, i team di programmatori delle banche commerciali avevano un compito impossibile: creare un programma sui tassi di cambio che avesse consentito alle banche di operare come se avessero avuto una sola valuta quando invece ce n'erano 17.

I governi europei hanno un programma: creare la prima fase di un unico ordine mondiale. Secondo loro non troveranno resistenza. Un sistema con una moneta unica è il marchio della nuova sovranità politica inter-europea. Nulla ritarderà l'arrivo di questo nuovo agente sovrano. Se i codici di computer non lo permetteranno, allora tanto peggio per i codici di computer.

L'arroganza dell'uomo è alle stelle. Sin dalla torre di Babele, non s'era più vista un tale sovrastima della capacità dell'uomo. I risultati saranno simili. La torre di Bruxelles non verrà finita.



POLITEISMO E DIVISIONE DEL LAVORO

Siamo arrivati ​​ad un punto particolarmente vulnerabile nella storia. Credo che sia il punto più vulnerabile nella storia dell'uomo. L'uomo oggi crede nell'uomo. Sebbene gli occidentali riconoscano l'importanza della religione come cemento sociale che mantiene i cittadini obbedienti, non riconoscono l'autorità della legge di Dio. Non esiste alcun quadro morale, perché non esiste alcun quadro teologico. Non c'è altro dio se non quello della pianificazione centrale.

La società ha adottato alcune regole economiche, ma sono pragmatiche. Non hanno radici né nella teologia né nella metafisica. Il darwinismo ha verniciato il regno del soprannaturale con vernice rossa e poi ha dato occhiali da sole rossi a tutti coloro che frequentano le scuole pubbliche, le strutture d'intrattenimento e quasi tutti gli istituti d'istruzione superiore accreditati. "Non vedete niente, vero? Certo che no."

Questo ha portato la società a finire in trappola. Abbiamo fatto affidamento su esperti affinché inquadrassero le questioni morali, ma lo hanno fatto usando il darwinismo. Abbiamo creduto che l'economia fosse moralmente neutra -- una questione di pragmatismo -- ciononostante l'unica moralità accettata dagli economisti di libero mercato è il vangelo dell'efficienza del mercato. L'efficienza è il dio trionfale del nostro tempo, soprattutto ora che il dio della proprietà socialista è andato in bancarotta.

Ma, per parafrasare la madre di Forrest Gump, efficienza è chi efficienza fa. L'efficienza sotto una serie di condizioni potrebbe non essere efficienza sotto un'altra serie di condizioni. Ciò che ha funzionato ieri potrebbe non funzionare domani. Questa è la legge del darwinismo -- l'unica legge del darwinismo. Vi è sempre la possibilità di un gene mutante casuale, o un cambiamento nell'ambiente. Cambiate l'ambiente e cambierete l'equilibrio della natura. Una nuova specie potrebbe rivelarsi capace di sopravvivere in questo nuovo ambiente.

I darwinisti sociali sono alla ricerca di un fattore mutante casuale? Uno è stato pianificato: il Millennium Bug. Cercano la prova di un contesto mutato? Sembra che uno sia imminente: il crollo del sistema bancario a riserva frazionaria. Le regole del gioco -- la concorrenza -- stanno per cambiare. Com'è vero che le regole sono cambiate per la Torre di Babele, cambieranno anche quelle dell'efficienza economica nel futuro prossimo.



UN MONITO NEL 1942

Wilhelm Röpke non è stato l'economista di libero mercato più tecnico del nostro tempo, ma è stato il più preciso. È stato quell'economista di libero mercato che senza mezzi termini ha affermato che la teoria sociale è più ampia della teoria economica. L'economia è un sottoinsieme della teoria sociale, non il contrario. Röpke ha speso una grande quantità di tempo a riflettere sui fondamenti morali dell'ordine sociale moderno.

La Ricchezza delle Nazioni (1776) di Adam Smith inizia con una descrizione della produzione di uno spillo da parte di un artigiano. Un tale uomo poteva produrre una dozzina di spilli al giorno. Ma con le macchine, un gruppo di uomini poteva produrre migliaia di spilli. La differenza è la divisione del lavoro.

La divisione del lavoro ha reso l'Occidente la società più ricca nella storia dell'uomo. Ma per raggiungere questa ricchezza, disse Röpke, abbiamo ceduto la nostra vita al buon giudizio degli altri. Scrisse questo monito nel 1942. Viveva in Svizzera. Era un uomo segnato. I suoi libri erano stati soppressi dai nazisti. Se i nazisti avessero invaso e sconfitto le forze di difesa svizzere, probabilmente lui non sarebbe sopravvissuto. Nel frattempo, la divisione del lavoro era stata interrotta dalla guerra. La divisione del lavoro s'era ristretta. Questo mise in pericolo lo stile di vita delle persone.

Iniziò la sua analisi con la società. "Abbiamo visto che un rapporto economico serrato, che coinvolge una vasta scala di divisione del lavoro e un alto grado di dipendenza reciproca degli individui, è possibile solo in una serie di condizioni, tutte rientranti nell'integrazione 'socio-politica.' È quest'ultima che, in ultima istanza, fissa i limiti dell'integrazione economica. Ci dev'essere una struttura di istituzioni e un forte ordinamento giuridico, e dietro di essi, ci dev'essere un codice di norme osservato e principi di comportamento morali." Questo non è un problema tecnico; si tratta di una questione morale. La divisione del lavoro non sarebbe aumentata in Occidente senza un ordine sociale e morale.

È l'ordine morale e legale che ci protegge. "In questo modo, è possibile avere una società in cui tutti i membri possono sentirsi riparati in un'atmosfera di reciproca fiducia, sicurezza e continuità. Solo in questo modo è possibile ridurre e rendere sopportabile gli enormi rischi di un alto grado di dipendenza, inevitabilmente connesso con la divisione del lavoro." (p. 72) Cosa voleva dire con "enormi rischi"? Questi sono i rischi dell'interdipendenza. Se il quadro giuridico che sostiene il libero mercato dovesse fallire, la vita degli uomini sarebbe a rischio.



IL CIECO CHE ACCOMPAGNA UN ALTRO CIECO

Gli uomini hanno delegato ad altri il compito di produrre le merci che sostengono la vita. Questi altri hanno a loro volta delegato gran parte dei loro compiti alle macchine. Pochissime persone possono capire i linguaggi che fanno funzionare i computer.

Ora l'uomo considera sé stesso come un colosso che cammina a grandi passi attraverso la storia. Ma è dipendente. È totalmente dipendente dalle informazioni, soprattutto quelle riguardanti i prezzi. Se le informazioni sui prezzi spariranno all'improvviso, che cosa accadrà? Sarà cieco. E il rumore che lo circonderà lo renderà anche sordo.

Quel rumore possiamo immaginarlo. Quando gli assegni non saranno scritti in modo corretto, quando non ci si potrà fidare dei bonifici bancari, quando i comandi non potranno più essere eseguiti non appena verranno emessi, ognuno alzerà la cornetta del proprio telefono per chiamare qualcuno responsabile del proprio conto.

Tutto ciò che si acquista è espresso in denaro. Un prezzo è il prodotto di miliardi di offerte d'acquisto in competizione. Queste offerte d'acquisto ci danno informazioni sul valore di quasi tutto. La gamma dei prezzi per tutti i componenti di un'intera civiltà si basa sul sistema bancario a riserva frazionaria. Che cosa succede se c'è una corsa agli sportelli delle banche?

Il prezzo di ogni elemento che si compra cambierà drasticamente. Cadrà come una pietra, forse a zero, se lo stato si rifiuterà d'intervenire. Ma se né lo stato né la banca centrale creeranno cartamoneta per soddisfare la domanda di contanti, allora i prezzi saliranno alle stelle, almeno per un certo periodo di tempo. La cartamoneta non è la risposta. Come potete comprare qualcosa con i soldi di carta, se è necessario spedirli per posta? Non potete fidarvi del destinatario. Torniamo, quindi, al monito di Röpke sull'ordine morale e la divisione del lavoro. È possibile acquistare oltre i confini nazionali, o regionali, solo perché il destinatario si fida che la vostra banca onorerà il vostro pagamento. Cosa accade se la banca è vuota?

Se avviene una cosa del genere, e se non potete acquistare un oggetto guardando in faccia il venditore, allora non avrete alcun modo per acquistarlo. Né potrà farlo chiunque altro. Il castello di carte crollerà. La base di questo castello di carte è l'ordine morale e legale. Il secondo piano è il sistema dei prezzi e tutte le informazioni che esso trasmette. Questo castello di carte supporta l'intero ordine sociale. La sua costruzione è iniziata nel 1913 (Federal Reserve System).

"Quanto vale per te?" Questa domanda apparentemente innocua mantiene vivo il mondo di oggi. Di norma siamo in grado di fornire risposte rapide. Guardiamo il cartellino del prezzo, prendiamo in considerazione la nostra situazione finanziaria e diciamo: "Non tanto quanto mi stai chiedendo." Prendiamo decisioni, di giorno in giorno, perché abbiamo una buona idea di quanto possa valere quello che ci viene offerto in vendita. Questa storia finirà in un'economia dell'Alzheimer.

"Quanto vale per voi?" Questo è ciò che chiese Giuseppe al popolo d'Egitto. La risposta fu semplice: la loro stessa vita, la loro libertà. Si vendettero in schiavitù al faraone.



IO, LA MATITA

Nel 1957 Leonard E. Read scrisse quello che è diventato un classico, "Io, la matita." Che strumento meraviglioso è la matita. Read non aveva idea di come fosse fatta una matita, e questo fatto lo colpì. Parlò con un uomo che era a capo della produzione di matite. Nemmeno quest'ultimo sapeva come fossero fatte. La sua azienda acquistava tutti i componenti, ma non aveva idea di come fossero prodotti. Read si spinse oltre. Qualcuno sapeva come fossero fatte le macchine che creavano quei componenti? E le macchine che facevano le macchine? Conclusione: nessuno sa come fare una matita. Nessuno sa come fare una matita, ma una matita è così comune da costare poco -- e quasi nessuno ci fa caso.

Allora come può accadere un tale miracolo? Grazie alla divisione del lavoro e alla libertà che abbiamo di stipulare contratti l'un l'altro. Moltiplicate l'esempio di Read per tutta la gamma di alimenti che compriamo e strumenti che usiamo. Tempo fa, recandomi presso un negozio di ferramenta, ricordo di un ragazzino che chiedeva al proprio genitore di come funzionasse un televisore. La risposta: spingendo un interruttore.

Cosa accadrebbe se l'interruttore non funzionasse come previsto? Un crollo dell'Occidente. Cosa accadrebbe se solo l'1% di essi non dovesse funzionare come previsto? Su quanti interruttori facciamo affidamento per tenerci in vita e far funzionare i nostri sistemi? La cascata di fallimenti creati dal fallimento di un misero 1% potrebbe essere sufficiente ad arrestare sistemi dopo sistemi, fino al punto in cui nessun interruttore funzionerà più.

Quanto varrebbe una matita se non poteste comprarne un'altra?



CONCLUSIONE

Il libero mercato può impedire che il denaro muoia nella maggior parte degli scenari. Ma in un vero disastro -- una guerra nucleare o una pandemia causata da una guerra biologica -- il denaro potrebbe venire meno. La divisione del lavoro potrebbe crollare. Questo è il motivo per cui conservare gelosamente la pace è fondamentale.

Se il nostro denaro dovesse risultare inutile, allora il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di possedere quel tipo di denaro che non sarà mai inutile. Ma mantenere la pace è fondamentale affinché il denaro possa continuare ad esistere. Tendiamo a dimenticarlo. Partiamo dal presupposto che la pace sia in qualche modo gratuita. Non lo è. Non esiste una cosa come una pace a costo zero.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


giovedì 25 agosto 2016

Imposta progressiva sul reddito: la storia di tre fratelli





PS: Qualora i sottotitoli in italiano non partissero automaticamente, cliccare sul primo pulsante in basso a destra presente nella schermata del video.


mercoledì 24 agosto 2016

Lo spettro dell'oro sta infestando il sistema monetario





di James Rickards


Per un secolo le élite hanno lavorato per eliminare l'oro sia fisicamente che ideologicamente.

Questa operazione ha avuto inizio nel 1914, con l'ingresso del Regno Unito nella prima guerra mondiale. La Banca d'Inghilterra voleva sospendere la convertibilità delle banconote in oro. Keynes lo reputò un errore. L'oro è una merce finita, ma il credito è pressoché infinito.

Rimanendo con l'oro, il Regno Unito avrebbe potuto conservare il suo status di credito e finanziare lo sforzo bellico. E accadde proprio questo, con i Morgan che infusero massicce dosi di credito nel Regno Unito, mentre tagliarono fuori la Germania. Questo finanziamento fu fondamentale e sostenne il Regno Unito fino a quando gli Stati Uniti non abbandonarono la neutralità e perturbarono l'ago della bilancia a sfavore della Germania.

Nonostante la convertibilità formale della sterlina con l'oro, la Banca d'Inghilterra scoraggiò con successo la conversione effettiva.

Le sovrane d'oro vennero ritirate dalla circolazione e trasformate in barre da 400 once. Questi lingotti limitarono la proprietà dell'oro ai ricchi e confinarono la presenza del metallo giallo nei caveau. Un simile scomparsa dell'oro, come moneta in circolazione, si verificò anche negli Stati Uniti.

Nel 1933 il presidente americano Franklin Roosevelt approvò un ordine esecutivo che vietava la proprietà dell'oro. Roosevelt si basò sul Trading with the Enemy Act del 1917 per avere l'autorità legale d'approvare suddetto editto. Dal momento che gli Stati Uniti non erano in guerra nel 1933, il nemico era presumibilmente il popolo americano.

Nel 1971 il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon pose fine alla convertibilità dei dollari USA in oro per i partner commerciali degli Stati Uniti. La chiusura della finestra dell'oro si supponeva fosse temporanea. Quarantacinque anni dopo, quella finestra è ancora chiusa.

Nel 1973 le nazioni del G-7 e il Fondo Monetario Internazionale demonetizzarono l'oro. I membri del FMI non erano più tenuti a detenere riserve auree. L'oro era ormai solo una merce come qualsiasi altra. Secondo le élite monetarie, ormai l'oro era morto.

Eppure, come il fantasma di Banquo, l'oro conserva ancora il suo posto al tavolo monetario. Gli Stati Uniti possiedono 8,133 tonnellate d'oro. I membri della zona Euro e la BCE ne possiedono 10,788 tonnellate. I possedimenti cinesi sono di 1,788 tonnellate, ma le cifre effettive dicono circa 4,000 tonnellate, in base ai dati affidabili provenienti dalle esportazioni di Hong Kong e dalle aziende minerarie cinesi.

La Russia possiede 1,447 tonnellate d'oro, e ne ha acquisite oltre 200 tonnellate l'anno. Di recente Messico, Kazakhstan e Vietnam, tra le altre nazioni, hanno aggiunto oro alle loro riserve. (Peccato per il Regno Unito, che invece ha venduto più della metà del suo oro a prezzi stracciati tra il 1999 e il 2002.)

Dopo decenni come venditori netti d'oro, le banche centrali sono diventate acquirenti netti nel 2010. È praticamente iniziata una corsa all'oro.

Perché? In alcuni casi, le banche centrali si stanno assicurando una protezione contro l'inflazione del dollaro USA.

La Cina ha $3,200 miliardi di riserve in valuta estera, oltre la metà delle quali è denominata in dollari USA (perlopiù titoli del Tesoro USA). Il dollaro non ha amico più grande della Cina. Ciononostante c'è ancora un pericolo d'inflazione. La Cina non può scaricare i buoni del Tesoro in suo possesso; il mercato per questi titoli è ampio, ma non così tanto da assorbire la quantità in mano ai cinesi.

Se la vendita di questi titoli diventa una minaccia per gli interessi degli Stati Uniti, un presidente degli Stati Uniti potrebbe congelare i conti cinesi con una telefonata.

I cinesi lo sanno. Sono bloccati con i loro dollari. Temono, a ragione veduta, che gli Stati Uniti vogliano usare l'inflazione per demolire la loro montagna di debiti da $19,000 miliardi.

La soluzione della Cina prevede l'acquisto di oro. Qualora il dollaro soffrisse per l'inflazione, i titoli del Tesoro USA in possesso della Cina si svaluteranno, ma il prezzo in dollari del suo oro salirà. Una riserva d'oro di grandi dimensioni è una diversificazione prudente. Le motivazioni della Russia sono geopolitiche. L'oro è l'arma del XXI secolo per le guerre finanziarie.

Gli Stati Uniti controllano i sistemi di pagamento in dollari e, con l'aiuto degli alleati europei, possono espellere gli avversari dal sistema dei pagamenti internazionale chiamato Swift. L'oro è immune a tali attacchi. L'oro fisico in custodia non può essere violato, cancellato, o congelato. Spostare l'oro è un modo semplice affinché la Russia possa regolare i suoi conti senza interferenze da parte degli Stati Uniti.

I paesi stanno anche acquisendo oro in previsione di un collasso del sistema monetario internazionale. Il sistema è crollato per tre volte il secolo scorso. Ogni volta i grandi poteri finanziari si sono riuniti per scrivere nuove regole.

È accaduto a Genova nel 1922, a Bretton Woods nel 1944 e allo Smithsonian Institution nel 1971. Il sistema monetario internazionale ha una durata di circa 30 anni.

Sono passati 30 anni dagli Accordi del Louvre (una sorta di versione aggiornata degli Accordi dello Smithsonian). Questo non significa che il sistema crollerà domani, ma nessuno dovrebbe rimanerne sorpreso se dovesse accadere. Quando i poteri finanziari si riuniranno per riformare il sistema, non ci sarà alcun desiderio di conferire privilegi al dollaro.

Lo yuan cinese e il rublo russo non sono vere e proprie valute di riserva. Gli unici punti di riferimento possibili per un nuovo sistema sono la moneta del FMI (i DSP) e l'oro.

I critici sostengono che non ci sia abbastanza oro da sostenere il sistema finanziario. Questa è una sciocchezza. C'è sempre abbastanza oro, è solo una questione di prezzo.

Sulla base dell'offerta di denaro M1 di Cina, zona Euro e Stati Uniti, e con il 40% di copertura aurea, il prezzo dell'oro sarebbe di $10,000 l'oncia.

A tal prezzo, potrebbe essere sostenuto un sistema monetario stabile basato sull'oro. Quando si tratta di élite monetarie, guardate quello che fanno, non quello che dicono.

Mentre le élite screditano l'oro in ogni occasione, lo stanno comprando, lo stanno accaparrando e si stanno preparando al giorno in cui l'oro fornirà un posto al tavolo della riforma sistemica.

È tempo che anche voi reclamiate il vostro posto con una asset allocation in oro fisico.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


martedì 23 agosto 2016

Brexit: il prodotto civetta è stato smascherato





di Gary North


La sconfitta del "remain" il 23 giugno ha rappresentato uno dei più grandi giorni della mia vita. Ma io sono un americano. Perché dovrebbe interessarmi?

Risposta: perché mi oppongo al Nuovo Ordine Mondiale da più di mezzo secolo. Ho guardato queste persone intelligenti arrivare alla fase finale del più grande prodotto civetta del XX secolo. E ora ha iniziato a disintegrarsi. Il Brexit è stata la prima fase di questa disintegrazione.

La prima fase è iniziata in Inghilterra nel decennio dopo la guerra anglo-boera e prima della prima guerra mondiale. L'istituzione centrale, letteralmente e figurativamente, era il Round Table Group. Fondato nel 1909, era gestito da Lord Milner ed era finanziato da Cecil Rhodes. Il suo impegno era nei confronti dell'impero britannico. Si cercava una maggiore integrazione tra i paesi del Commonwealth, più la colonia in fuga: gli Stati Uniti d'America. Questo obiettivo risale a Rodhes, in onore del quale sono state proprio istituite le borse di studio di Rodhes.

La fase due è iniziata poco dopo la prima guerra mondiale. John D. Rockefeller, Jr. ha rappresentato la fonte principale di finanziamento negli Stati Uniti. Il suo agente era Raymond Fosdick, il fratello del pifferaio magico liberal del protestantesimo, Harry Emerson Fosdick.



PRODOTTO CIVETTA

Qual è stato il prodotto civetta? Attirare nella trappola di un governo unico mondiale gli intellettuali e poi i politici, promettendo una maggiore ricchezza attraverso il libero scambio. Creare alleanze di libero scambio non equivale ad un libero commercio, ma piuttosto scambi commerciali gestiti da burocrati internazionali. Stiamo parlando di dazi bassi e normative dettagliate riguardo produzione e distribuzione. La regolamentazione economica favorisce le grandi multinazionali che possono permettersi un sacco di avvocati costosi. Questo sistema di regolamentazione crea barriere economiche contro concorrenti neonati e più innovativi, ma purtroppo sotto-capitalizzati. In breve, utilizzare l'esca di una maggiore ricchezza nazionale per persuadere i leader nazionali ad accettare un governo internazionale basato su un trattato che richiede ai paesi membri di cedere gran parte della propria sovranità nazionale. La fase finale è la creazione di governi regionali centralizzati che assorbono i governi nazionali, in quello che diventa un immenso sistema burocratico internazionale che regola la maggior parte dei settori della vita quotidiana.

Gli argomenti a favore del libero scambio risalgono al 1752 con David Hume e in seguito al suo amico Adam Smith, il cui libro, La Ricchezza delle Nazioni (1776), è l'esempio per eccellenza. La libertà è più produttiva rispetto alla burocrazia statalista.

Il libero commercio significa due persone che possono legalmente accettare uno scambio, se decidono di farlo. Semplice. L'idea dello scambio volontario è odiata da quei produttori che non possono competere in modo efficace.

Il motivo per cui la Rockefeller Foundation pagò F. A. Hayek, Wilhelm Röpke e Ludwig von Mises per scrivere libri sul commercio internazionale, era quella di fornire l'esca economica.

Raymond Fosdick finì sul libro paga di John D. Rockefeller Sr. nel 1913. Finì sul libro paga di John D. Rockefeller Jr. nel 1916. Aveva incontrato Fosdick nel 1910. Fosdick era uno dei pupilli di Woodrow Wilson a Princeton. Qui trovate un breve riassunto della sua carriera. Però non parla della sua presenza alla Conferenza di Pace di Versailles, dove lui e Jean Monnet lavorarono insieme nel 1919 per creare la Società delle Nazioni. Anzi, Monnet non viene affatto menzionato. Inoltre non si parla del suo ruolo come avvocato personale e consigliere di John D. Rockefeller Jr., 1920-1936. Suo fratello Harry nel 1917 entrò a far parte del consiglio della Rockefeller Foundation.

Un altro protetto di Wilson fu John Foster Dulles. Era il nipote di John Foster, Segretario di Stato sotto Harrison, conosciuto come "the fixer". Era anche il nipote di Robert Lansing, Segretario di Stato di Wilson, il quale contribuì a far entrale gli Stati Uniti nella prima guerra mondiale. Fu Segretario di Stato sotto Eisenhower. Fu l'avvocato di Harry Emerson Fosdick nel processo del 1924 contro la Chiesa presbiteriana settentrionale. Era uno degli avvocati più ricchi d'America negli anni '30. Era un globalista. Era un intermediario tra le imprese americane e il governo di Hitler fino a quando una rivolta nel suo studio non lo costrinse a smettere. Fu un promotore precoce del Consiglio Mondiale delle Chiese, fondato poi nel 1948. Negli anni '30 presentò anche un programma per la creazione di un governo internazionale finanziato da una bassa tassazione sul commercio internazionale, organizzazione che sarebbe andata a vantaggio delle grandi aziende -- i suo clienti. Sarebbero state esenti dai dazi nazionali.

Questi uomini erano globalisti. Proclamavano la dottrina del libero scambio, ma sempre con questa clausola: il libero scambio è l'esca per la creazione di un governo internazionale con un commercio pianificato.



IL MODELLO

Il modello era lo Zollverein del 1833. La maggior parte dei principati tedeschi vennero portati in una zona di libero scambio: niente dazi all'interno di tale zona, e dazi elevati nei confronti delle importazioni. Funzionò. La voce di Wikipedia è corretta: "La fondazione dello Zollverein ha rappresentato il primo esempio nella storia in cui stati indipendenti si sono fusi in un'unione economica completa senza la creazione simultanea di una federazione politica o sindacale." Nel 1871 Bismarck riuscì a trasformare questa zona di libero scambio in un'unione politica nazionale: la Germania.

Jean Monnet comprese questa strategia. Nel 1951 fu il promotore dietro le quinte della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio. Il francese Robert Schuman era il proverbiale uomo visibile a tutti. Dice Wikipedia:

La Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA) era un'organizzazione internazionale destinata ad unificare alcuni paesi dell'Europa continentale dopo la seconda guerra mondiale. Venne istituita formalmente nel 1951 col trattato di Parigi, firmato da Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Paesi Bassi e Lussemburgo. La CECA è stata la prima organizzazione internazionale ad essere basata su principi di sovra-nazionalità, e avrebbe aperto la strada alla fondazione dell'Unione Europea.

La CECA venne istituita per mezzo di un trattato. I trattati sono la chiave di questa strategia. Gli elettori non hanno voce in capitolo.

Segue questo:

Con l'obiettivo di creare gli Stati Uniti d'Europa, vennero proposte altre due comunità, ancora una volta dai francesi. La Comunità Europea per la Difesa (CED) e la Comunità Politica Europea (CPE). Mentre il Trattato per quest'ultima venne elaborato dall'Assemblea Comune, la camera parlamentare della CECA, la CED venne respinta dal Parlamento francese. Il presidente Jean Monnet, una figura di spicco dietro le comunità, si dimise dall'Alta Autorità in segno di protesta e iniziò a lavorare su comunità alternative, in base all'integrazione economica piuttosto che all'integrazione politica.

Poi arrivò il trattato di Roma del 1957: la Comunità Economica Europea.

Passo dopo passo, decennio dopo decennio, le nazioni europee finirono in trappola.

La maggior parte di questa storia è di dominio pubblico. Tutto ciò che serve è Wikipedia, ma bisogna sapere dove cercare.

Il Trattato di Roma, nome originale del Trattato che istituiva la Comunità Economica Europea, è stato modificato da trattati successivi che ne avrebbero cambiato il contenuto. Il Trattato di Maastricht del 1992 istituì l'Unione Europea, con la CEE che diventava uno dei suoi tre pilastri. Quindi il trattato venne rinominato nel Trattato che istituiva la Comunità Europea (TCE).

Quando il trattato di Lisbona è entrato in vigore nel 2009, il sistema dei pilastri è stato abbandonato, e quindi la CE ha cessato d'esistere come entità giuridica separata dalla UE. Ciò ha portato a modifiche nel Trattato ed è stato rinominato Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE).

Nel 1973 il partito conservatore di Edward Heath portò la Gran Bretagna nella Comunità Europea (CE). Quest'ultima era costituita da "tre organizzazioni internazionali che erano governate dallo stesso insieme di istituzioni: la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA), la Comunità Europea dell'Energia Atomica (CEEA o Euratom) e la Comunità Economica Europea (CEE)." Non c'era alcuna Unione Europea. Non ancora.

Nel 1975 il governo laburista di Harold Wilson autorizzò un referendum. Votarono circa 25 milioni di persone. Due terzi votarono sì. Non ci fu alcun referendum per l'adesione all'Unione Europea quando l'UE venne creata col Trattato di Maastricht nel 1993.



LA PREVISIONE DI ENOCH POWELL

Fu dopo il referendum del 1975 che Enoch Powell, leader avversario della nazione, rilasciò un'intervista su quel voto importante. È stata ristampata qui. È  stato semplicemente profetico.

Powell: Ci sono due eventi, se così si possono definire, un po' confusi. Uno è la conferenza del Partito Conservatore in cui ho detto che non avrei mai dato l'assenso all'atto di abnegazione che porterebbe la Gran Bretagna ad aderire al Mercato Comune; e un incontro a East Ham nel settembre 1971, quando dissi che una cosa del genere non sarebbe accaduta. Sono ancora convinto che non accadrà. Sono convinto che la gente di questo paese non si lascerà assorbire in uno stato europeo.

Day: Ma lei ha detto che non ci saremmo uniti al Mercato Comune, e invece è accaduto il contrario, quindi non ha torto adesso come allora?

Powell: No signore, il popolo britannico non significa che lo sia perché non è ancora stato in grado di calcolare le implicazioni dell'essere nel Mercato Comune. Pensano ancora d'essere una nazione. Pensano ancora che avranno voce in capitolo sulle normative burocratiche e fiscali. Si sbagliano. Non è colpa dei molti pro-mercati se si sbagliano, ma il punto è che non posso neanche biasimarli. Ma impareranno.

Il 23 giugno 2016 l'elettorato britannico ha confermato la previsione di Powell. Hanno tirato fuori la nazione dalla trappola in cui era finita.

Ora, per grazia di Dio mediante i referendum, questa trappola cadrà a pezzi.



CONCLUSIONE

Ecco perché alle 3 del mattino del 24 giugno è iniziato uno dei migliori giorni della mia vita. I sogni di Cecil Rhodes, Lord Milner, Jean Monnet, John D. Rockefeller Jr., Woodrow Wilson, Raymomd Fosdick, John Foster Dulles, Robert Schuman, Edward Heath, Harold Wilson e David Cameron, sono andati in frantumi grazie al referendum britannico.

Non poteva accadere ad un gruppo più meritevole di imbonitori.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 22 agosto 2016

La rivincita degli elettori/zoticoni: perché i giorni dell'élite finanziaria sono contati





di David Stockman


Gli oracoli dell'establishment si sono sbracciati per proclamare che il Brexit è già stato cancellato. A quanto pare, come nel caso del primo voto negativo per il TARP, due giorni di turbolenze nel mercato azionario e monetario hanno segnalato agli elettori/zoticoni dove hanno sbagliato.

La tesi è che le masse al di fuori di Londra si sono date la zappa sui piedi, dal punto di vista economico, sulla base di alcune paure ataviche degli immigrati e della globalizzazione culturale. Razzismo, anche.

Ma queste sono solo esplosioni emotive momentanee. Presto torneranno di nuovo a dove hanno imburrato il pane, e chiederanno un secondo referendum al fine di rimettere la Gran Bretagna sul treno europeo.

Così, Gideon Rachman, uno dei numerosi globalisti sul Financial Times, c'ha comunicato la sua depressione per il Brexit:

Ma poi mi sono reso conto che ho già visto questo film. So come va a finire. E non finisce con il Regno Unito che lascia l'Europa.

Qualsiasi osservatore lungimirante dell'UE dovrebbe avere familiarità con il risultato shock del referendum. Nel 1992 i danesi hanno votato per respingere il Trattato di Maastricht. Gli irlandesi hanno votato per respingere sia il Trattato di Nizza nel 2001 sia il Trattato di Lisbona nel 2008.

E cosa è accaduto? L'UE è andata avanti. Ai danesi e agli irlandesi sono state garantite alcune concessioni dai loro partner dell'UE. È stato indetto un secondo referendum. E la seconda volta che hanno votato, i trattati sono stati accettati. Allora perché qualcuno deve credere che la decisione del referendum della Gran Bretagna sia definitiva?

Ma naturalmente la nenia sprezzante di Rachman è esattamente il motivo per cui siamo arrivati al Brexit. I burocrati finanziari internazionali, che per diversi decenni hanno tirato le leve del potere presso le banche centrali, i Ministeri delle Finanze e le istituzioni ufficiali sovranazionali, sono diventati così abituati a non prendere un "No" come risposta che non riescono vedere la proverbiale scritta sul muro.

Vale a dire, gli elettori/zoticoni sono arrivati al limite della sopportazione e ormai non ce la fanno più ad andare avanti. Votando per lasciare il super-stato dell'UE domiciliato a Bruxelles, hanno compreso cosa significa ignorare per molto tempo i costi economici delle loro scelte.

Dopo tutto, il Regno Unito contribuisce al bilancio dell'UE con una somma di $10 miliardi l'anno e in cambio ottiene una dose economicamente dispendiosa di dirigismo normativo. Per non parlare della perdita di controllo alle frontiere e la cessione de facto dei suoi poteri legislativi e delle funzioni giudiziarie a burocrazie europee non elette.

Allo stesso tempo, l'aumento del commercio è generalmente un vantaggio, ma non è affatto la tirannia statalista della UE che può spronarlo. Questo perché per le sue esportazioni l'UE-27, e in particolar modo la Germania, ha molto più bisogno del mercato del Regno Unito che il contrario.

Dopo il Brexit, l'UE andrà al tavolo delle contrattazioni per un nuovo accordo commerciale con il Regno Unito, perché queste economie socialiste vacillanti hanno un disperato bisogno delle esportazioni. Allo stesso tempo, per la prima volta dopo tanto tempo i negoziatori britannici saranno liberi di cercare accordi commerciali più vantaggiosi con Stati Uniti, Canada, Australia e altri Paesi.

Non ci vuole tanto per capire che il Regno Unito dovrà puntare sul commercio. E contrariamente agli apologeti globalisti, disavanzi commerciali persistenti sono un grosso problema. Se accoppiati con un tasso di risparmio in indebolimento, significa che un Paese sta affondando sempre di più nel debito internazionale.

La bilancia dei pagamenti del Regno Unito è affondata nell'inchiostro rosso per 20 anni. Al 5% del PIL, l'attuale deficit delle partite correnti — che include i vantaggi favorevoli delle esportazioni dalla City di Londra e gli utili sugli investimenti esteri — è tra i più alti nel mondo sviluppato.

Per dirla senza mezzi termini, il Regno Unito sta lentamente andando in bancarotta.




Inoltre, la fonte della tendenza del conto delle partite correnti indicata qui sopra, è attribuibile al suo squilibrio commerciale unilaterale con l'UE-27. Come mostrato nel grafico qui sotto, il suo deficit con l'UE si è ampliato sempre di più a partire dal 2000, mentre il suo surplus commerciale con il resto del mondo è in costante crescita.

Qui non si tratta di mercantilismo. Il saldo bilaterale con un determinato paese, o un blocco commerciale, non importa se il trend complessivo del conto delle partite correnti è in buona salute.

Al contrario, il punto è che l'UE-27 ha bisogno dei mercati britannici aventi $65 miliardi d'eccedenze nette all'anno. E più della metà di queste eccedenze è imputabile alla Germania, la quale guadagna dal Regno Unito il 40% del suo surplus commerciale con il resto dell'UE.

Pertanto la continuazione di un accordo commerciale aperto, non richiede il sacrificio della democrazia britannica sull'altare degli statalisti di Bruxelles; richiede solo un accordo commerciale che offra vantaggi economici reciproci, e non impegni ingarbugliati con l'infrastruttura socialista del continente.




Queste tendenze commerciali negative non sono migliorate grazie ad una frenesia di risparmi interni che potrebbero finanziare il deflusso in modo sano. Al contrario, nell'ultimo quarto di secolo il tasso di risparmio delle famiglie inglesi è finito pericolosamente in basso.

I risparmiatori interni non finanziano il conto delle partite correnti del Regno Unito; sono gli istituti di credito stranieri e le banche centrali che lo fanno.




Lo stesso vale per il settore pubblico. Il Regno Unito ha avuto deficit di bilancio profondi e cronici a partire dai primi anni '90. Da allora il suo debito pubblico in rapporto al PIL è salito dal 35% a quasi l'85%.




Questi dati rendono cristallino che il Regno Unito ha un problema gigantesco: vive ben oltre i suoi mezzi, e tutte le sciocchezze di sinistra sulle cosiddette politiche di "austerità" del governo conservatore sono solamente un sacco di frottole politiche.

Infatti il governo Cameron ha sepolto nel debito i contribuenti britannici, proprio mentre proclamava la sua adesione alla rettitudine fiscale. Com'è evidente dal grafico qui sotto, l'unica diminuzione della quota di spesa in rapporto al PIL è dovuta alla fine della recessione globale. A quasi il 44%, le spese statali ancora ricoprono una quota considerevole della produzione economica.




Ecco il punto: rimanere nell'UE non può contribuire a risolvere i problemi economici e fiscali del Regno Unito. Ciò di cui c'è bisogno è meno tasse, meno stato sociale e una drastica riduzione dell'intervento normativo statale. Queste, però, non sono politiche che animano gli eurocrati di Bruxelles.

Quindi la nenia rumorosa di oggi, secondo cui il Brexit ha fatto del male all'economia inglese, è una sciocchezza. Per contro, che lo si voglia capire o meno, il Brexit ha liberato il Regno Unito da quello che sarà il disastro economico dello slogan "più Europa".

Infatti proprio questa formula, "più Europa", significa solamente mutualizzazione del debito e un tesoro comune con cui espropriare la prosperità tedesca.

Al contrario, per i tedeschi significa imposizione di controlli fiscali dell'UE sempre più onerosi in modo che possa continuare a calciare il barattolo (es. salvataggi bancari e saldi Target2) delle sue gigantesche passività.

L'esposizione tedesca è enorme ormai — con $75 miliardi di fondi di salvataggio già designati per l'ESM e l'EFSF, e saldi Target2 da $700 miliardi.

Infatti questi ultimi sono una bomba ad orologeria finanziaria e la vera ragione per cui l'ortodossia monetaria storica della Germania ha lasciato il posto alla follia della stampante monetaria di Draghi. Vale a dire, la Germania non può permettersi che l'euro e il sistema bancario centrale della BCE saltino in aria.

Di conseguenza, la Germania ha accettato un sistema di trasferimento fiscale folle condotto dalla BCE e mascherato da politica monetaria.

Ma i $90 miliardi al mese di Draghi non sono indirizzati alla "lowflation", allo stimolo del credito nei confronti del settore privato, alla crescita dei posti di lavoro, o ad una qualsiasi delle altre variabili macroeconomiche. Al contrario, il suo scopo è quello di monetizzare il debito di Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Francia e del resto degli altri stati bancarottieri, sovvenzionandoli con costi di carry molto bassi.

Inutile dire che questi tassi confezionati da Draghi non avrebbero mai potuto essere raggiunti in un mercato obbligazionario onesto. Eppure sono assolutamente necessari per far continuare la farsa della solvibilità fiscale di questi eurocrati amanti dello stato sociale.

Attualmente i saldi Target2 della Grecia sono negativi per $100 miliardi, mentre quelli della Spagna sono negativi per $325 miliardi e quelli dell'Italia sono negativi per $300 miliardi. In breve, il resto dell'UE-18 deve così tanto denaro alla Germania che permettere ad un altro paese di lasciare l'Unione Europea è impensabile per Berlino.

La richiesta di "più Europa", dunque, non deriva da un'illuminazione cosmopolita, come sostengono invece i media mainstream; si tratta di una mossa disperata per mantenere viva un'unione politica, monetaria e fiscale assolutamente difettosa che non avrebbe dovuto essere affatto inventata, e che ormai ha raggiunto la sua "data di scadenza".

Per lo stesso motivo, le forze del Brexit e le loro controparti populiste in tutto il continente non sono semplicemente un caso di impulsi nazionalistici, xenofobi, razzisti e roba simile. Al contrario, gli elettori/zoticoni vogliono semplicemente indietro i loro governi, e hanno ragione.

La verità è che il "progetto europeo" rappresenta gli impulsi più oscuri del regime Bruxelles/Francoforte, il quale ha poco a che fare con il libero scambio o la conservazione di relazioni pacifiche fra gli Stati d'Europa, e non ha nulla a che fare con il favorire la prosperità capitalistica.

Invece è una tirannia basata su globalismo, statalismo, finanziarizzazione e culto del settore bancario centrale. I suoi giorni sono contati perché anche gli elettori/zoticoni hanno capito che non funziona più, e che le sue enormi contraddizioni interne si stanno dirigendo verso un'enorme implosione.

Gli elettori britannici hanno deciso di uscire ed evitare i danni. Si spera che ci saranno presto molti altri casi di elettori/zoticoni in rivolta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/