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mercoledì 26 agosto 2015

Quando pensate all'oro, dovete avere le idee chiare

Ricordo a tutti i lettori che è in vendita il mio libro "L'Economia E' un Gioco da Ragazzi". Manoscritto incentrato sulla diffusione delle idee della Scuola Austriaca attraverso spiegazioni e analisi semplificate e dirette. Una presentazione adatta ad un vasto pubblico, a dimostrazione che per capire l'economia non è necessario un gergo tecnico ma solo logica e buon senso. Il libro è disponibile sia su Lulu.com sia su Scribd.
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di Simon Black


Il 2 aprile 2001 il prezzo dell'oro chiuse la sessione di mercato a $255.30.

E quello fu il prezzo più basso che l'oro avesse mai visto.

In termini di dollari USA, l'oro chiuse l'anno solare 2001 meglio di come chiuse il 2000. Poi fece la stessa cosa nel 2002. E ancora nel 2003.

Infatti, dopo aver raggiunto il suo minimo nell'aprile 2001, l'oro ha chiuso in rialzo per dodici anni consecutivi – qualcosa che non era mai accaduto prima in QUALSIASI mercato finanziario per QUALSIASI asset finanziario.

Poi è arrivata una correzione; il prezzo ha iniziato a scendere e l'oro è ora sulla buona strada per chiudere il 2015 come terzo anno consecutivo di ribassi.

La cosa è incredibile è che, nonostante la sua storia di guadagni e 5,000 anni di tradizione alle spalle, l'oro sta rapidamente diventando uno degli asset più disprezzati.

Ma prima di pronunciarne la morte e scriverne l'elogio funebre, prendiamo in considerazione quanto segue:


1) Niente sale (o scende) in linea retta.

Dopo 12 anni consecutivi di guadagni senza precedenti, non è raro vedere una correzione significativa.

(Provate a immaginare quanto sarà grave la correzione delle azioni...)

E come tutti i boom frenetici che sorpassano i livelli di sostenibilità, anche le correzioni sorpassano il fair value.

Tale correzione nel mercato dell'oro potrebbe durare ancora per molti anni, con prezzi potenzialmente ben al di sotto dei $1,000.

Ma poi potremmo benissimo vedere un'altra risalita verso i $2,000 e oltre.

Questa è la natura di questi mercati – essere estremamente "volubili" (e altamente manipolati).

Anche in un periodo di pochi anni, il mercato può mostrare tanta maturità quanto una mensa della scuola media, con pettegolezzi pubescenti e stupide gare di popolarità.

Ma è da miopi perdere completamente la fiducia in un asset che ha una storia di 5,000 anni a causa di un paio d'anni di ribassi.


2) Il prezzo dell'oro ha perso quasi il 5% dopo che il governo cinese ha annunciato di recente di possedere 1,658 tonnellate d'oro.

Tale importo è stato inferiore a quello che molti investitori e analisti si aspettavano, e il prezzo dell'oro è sceso di conseguenza.

Mi chiedo: da quando si crede ai rapporti ufficiali del governo cinese?

I cinesi hanno tutto l'interesse a sottovalutare le loro riserve auree.

Sanno che così facendo spingono il prezzo dell'oro IN BASSO, ed è esattamente quello che vogliono.

La Cina è seduta su migliaia di miliardi di dollari di riserve in questo momento, una parte delle quali sta rapidamente cercando di liquidare.

Quindi è chiaramente vantaggioso per il governo cinese vendere dollari, mentre è forte, e comprare oro, mentre è a buon mercato.

E se i cinesi possono spingere l'oro a scendere ulteriormente di prezzo, molto meglio per loro.


3) Tanto per cominciare tenete a mente perché possedete l'oro.

L'oro è una riserva di valore di lungo termine. Nonostante alcuni anni di ribassi, l'oro ha conservato il suo potere d'acquisto per migliaia di anni.

Le valute di carta vanno e vengono. Vengono svalutate, rivalutate e spente del tutto.

Quante cose potreste comprare oggi con il denaro di carta emesso dalla dinastia Tang del VII secolo? Zero. Non esiste più.

O una sterlina del 1817? Molto poche. Oggi vale solo pochi spiccioli.

Eppure l'oro che sosteneva la sterlina inglese del 1817 ora vale oltre $250 (£165).

Anche per quanto riguarda la storia moderna, l'oro che copriva un singolo dollaro USA vale molto di più della cartamoneta stampata 44 anni fa.

Ma ancora più importante, oltre ad essere una riserva di valore di lungo termine, l'oro è una protezione – una forma di denaro che agisce come una polizza d'assicurazione contro un sistema finanziario pericolosamente indebitato.

Quanto varranno i vostri dollari ed euro in caso di calamità finanziaria? O se ci sarà un default del governo o il fallimento della banca centrale?

Non importa ciò che accade nel sistema finanziario – sia che crolli sotto il proprio peso, sia che la criptofinanza rivoluzioni il modo in cui facciamo business – l'oro vi assicura protezione.


4) Resistere alla tentazione di valutare l'oro in cartamoneta.

Tutti noi abbiamo questa tendenza – investiamo in qualcosa e poi speriamo che guadagni valore.

Ma questo è un errore con l'oro. È una cosa difficile per alcune persone, ma cercate di non pensare all'oro in termini di prezzo in cartamoneta.

(È anche importante ricordare che c'è un enorme scollamento tra il prezzo spot dell'oro e il prezzo dell'oro fisico.)

Ricordate, l'oro non è un investimento; ci sono molte opzioni migliori là fuori se siete alla ricerca di una grande speculazione.

Quindi scambiare una pila di cartamoneta per oro, solo per fare l'operazione inversa in cambio di una quantità maggiore di valuta cartacea, non coglie il punto.


5) Detto questo, se lo trovate troppo difficile da fare, e vi accorgete che state costantemente aggiornando il prezzo dell'oro e controllando il vostro portfolio, potreste possederne troppo.

Ascoltate il vostro istinto; se non sopportate la frenesia delle rotazioni giornaliere del mercato, alleggerite il carico.

Non amate tutto ciò che non vi ama. Rimanete razionali. Accumulate abbastanza oro affinché, in caso di crisi, sentiate d'avere abbastanza "risparmi reali"... ma non accumulatene tanto che vi costringa costantemente a preoccuparvi del prezzo spot.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 9 settembre 2011

Mettete le Vostre Mani sul Programma Politico del Governo

Leggendo le notizie in rete, si può osservare come la dottrina Keynesiana sia il punto di riferimento delle varie banche centrali. Prendiamo, ad esempio, Trichet in veste di "chiromante". Da questa pila di caratteri si intuiscono gli ordini impartiti a zio Mario. Ma non solo, la combriccola "inflazionisti allo sbaraglio" è pronta sulle linee di partenza e con mano ferma sul pulsante "stampa in corso". Ciò scatenerà un'inflazione di massa senza precedenti. Ma non solo, c'è anche la Svizzera. Per chi invece vuole partire per i paesi nordici, come la Norvegia, sentite questo comunicato sfornato dalla banca centrale locale: "Una Corona troppo forte potrebbe generare troppo poca inflazione e troppo poca crescita economica. In uno scenario simile saranno intraprese le azioni monetarie appropriate, con i ltasso d'interesse come uno strumento importante." Allacciate le cinture, presto si andrà giù; esponenzialmente parlando.
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di Simon Black


In questo mondo pieno di bolle e di deficit da trilioni di dollari, di salvataggi sovrani e di misure fiscali di stimolo di proporzioni storiche, c'è un'economista le cui teorie e filosofia rafforzano le fondamenta della moderna macroeconomia.

Il suo nome è John Maynard Keynes ed il suo lavoro più famoso, The General Theory of Employment, Interest and Money (1936) è diventato il taccuino da cui i politici ed i banchieri centrali stanno prendendo le loro decisioni da trilioni di dollari.

Quasi ogni politico conosce il nome di Keynes. La maggior parte si considera "Keynesiana" poiché crede nella spesa del governo come un mezzo per mantenere la stabilità economica. Pochi hanno letto il suo libro. E tuttavia comprendono anche di meno che Keynes era un grande invocatore della pianificazione centrale di stampo sovietico.

Tra i tanti punti di vista fascisti nella sua General Theory, Keynes disse che:

  1. Un tasso d'interesse alto che incoraggia il risparmio è un male per la società. Devono essere promossi il consumo ed il prestito. Gli alti tassi d'interesse sono da incolpare perché "il mondo dopo diversi millenni di regolare risparmio individuale, è così povero..."

  2. Di conseguenza il governo dovrebbe rendere il denaro poco costoso, controllando i tassi d'interesse con un livello di bersaglio a zero. Inoltre il governo non dovrebbe mai aumentare deliberatamente i tassi poiché l'inflazione non insorgerebbe "finché la disoccupazione non sia completamente scomparsa."

  3. Anche se l'inflazione dovesse comparire, probabilmente sarebbe causa "dell'arbitraria ed ingiusta distribuzione di ricchezza e guadagni..." In questo caso, la soluzione migliore per controllare i prezzi e mantenere in moto il boom è di imporre semplicemente tassi segli alti guadagni e tasse di successione in modo da rendere la società economicamente più giusta.

  4. Se il boom inizia a sbiadire ed i tassi d'interesse bassi non stanno facendo il loro lavoro, è compito del governo entrare in scena ed "investire" enormi quantità di denaro per stimolare la crescita. Solo il governo è capace di fare ciò, poiché "il compito di ordinare l'attuale volume d'invetimenti non può essere lasciato al sicuro nelle mani dei privati."

  5. Visto che Keynes favorì "una certa socializzazione degli investimenti", comprese che per quanto riguarda l'insieme decisioni riguardo l'investimento del denaro delle altre persone sarebbe stato "al di sopra delle teste della vasta maggioranza degli elettori più o meno ignoranti."

  6. I dirigenti chiave dell'economia gestita dallo Stato avrebbero la "posizione morale" giusta, quindi è solo una questione di accertarsi che le persone giuste stiano dirigendo l'economia.

  7. Nel caso di una crisi, la risposta è semplice. Un governo dovrebbe semplicemente prendere in prestito e spendere di più. In un articolo del 1934 per la rivista Redbook intitolato "Può l'America mediante la Spesa perseguire la Ripresa?", Keynes iniziò con "Ovviamente!"


Se la crisi non si placa dopo una sostanziale spesa ed un taglio del tasso d'interesse, Keynes incolpa il non aver seguito il suo consiglio abbastanza bene per la continuazione di questi problemi: "[Le] autorità del mondo hanno difettato del coraggio o della convinzione ad ogni stadio del declino nell'applicare i rimedi disponibili in dosi sufficientemente radicali."

Potrei andare avanti, ma non vi voglio rivelare il finale in cui l'intero sistema finanziario mondiale collassa come conseguenza del sostegno di queste ridicole politiche.

In termini di filosofia economica, molto poco separava Keynes da Lenin. Keynes lodava Lenin quando scriveva: "Non sminuiamo questi magnifici esperimenti oppure non rifiutiamo di imparare da essi [...] il Piano Quinquiennale in Russia, lo Stato Corporativo in Italia [...]"

E questo è l'uomo che ancora viene considerato l'architetto della felicità economica dai leader mondiali. I politici ed i banchieri centrali stanno seguendo le sue idee quasi alla lettera – pacchetti di timolo enormi dove volume e quantità sono tutto quello che conta, la qualità non conta niente; tassi d'interesse a zero; uscita dalla recessione attraverso la spesa; uscita dal debito prendendo in prestito...

E' assolutamente incredibile come i governi moderni hanno costruito un simile apparato per controllare le loro economie e condurle al baratro. Ironicamente, ogni volta che arriva una crisi a queste agenzie regolatorie, a queste banche centrali ed a questi poteri esecutivi viene garantita una maggiore autorità. Ciò non fa altro che peggiorare le cose.

Nel "Seventh Quarterly Report" che il Council of Economic Advisors del presidente Obama ha rilasciato venerdì (proprio prima del weekend lungo, naturalmente), i numeri mostrano che lo stimolo Keynesiano della spesa ha salvato 2.4 milioni di lavori al costo di $666 miliardi. Un totale di $278,000 a lavoro, il tutto a spese dei contribuenti.

Nel mondo di Keynes dove il debito conta e l'inflazione non esiste, questo numero è completamente accetabile, giusto compagni? Nel mondo reale è un'ulteriore prova di quanto terribile sia l'allocazione errata di capitale che sta mandando a gambe all'aria l'economia.

Per Keynes, non ci si può fidare delle persone che lavorano duro per creare valore vista la loro grande quantità di denaro. Deve essere confiscata dai politici affinché possano investirla data la loro massima oggettività ed esperienza, tutto per il bene della società come dicono a loro discrezione. E se falliscono, dobbiamo ricompensarli con maggiori poteri di tassare, stampare, prendere in prestito e spendere.

Questa è la filosofia sottostante dell'uomo le cui idee hanno guidato la macroeconomia mondiale negli ultimi 60 e più anni... e continua a creare inflazione, bolle e rovina economica.

Se volete leggere di più sul soggetto, vi raccomando caldamente un libro chiamato Where Keynes Went Wrong di Hunter Lewis. E' disponibile su Amazon sia in versione stampata che su Kindle.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/