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giovedì 17 febbraio 2022

Una risposta al documento della FED su una valuta digitale

 

 

di Keith Weiner

La Federal Reserve ha pubblicato Money and Payments: The US Dollar in the Age of Digital Transformation e sollecita commenti sulle sue idee per una valuta digitale del sistema bancario centrale (CBDC). Questo è il nostro commento esteso offerto in risposta.


Implicazioni del documento della Federal Reserve

Il nostro primo commento è che ogni cambiamento monetario dalla fondazione dell'America fino al presente è stato quello di allontanarsi dal libero mercato e di adulterare la nostra valuta. Si potrebbe fare un'analogia con la nave di Teseo, dove ogni tavola buona è stata sostituita con una tavola marcia. Una  nave zombi di Teseo, in decomposizione, ma ancora a galla.

Esaminiamo il documento della FED. Il primo paragrafo a pagina 1 dice: "La Federal Reserve, in quanto banca centrale della nazione, lavora per mantenere la fiducia della popolazione favorendo la stabilità monetaria, la stabilità finanziaria [...]".

La stabilità monetaria è definita come una svalutazione annua del 2%, una definizione a dir poco orwelliana; e la stabilità finanziaria è un mito. I tassi d'interesse sono schizzati alle stelle tra il 1947 ed il 1981 e sin da allora sono scesi nel buco nero dello zero. Nel frattempo il debito è cresciuto in modo esponenziale e la produttività marginale del debito, ovvero quanto PIL viene aggiunto per ogni nuovo dollaro di debito, diminuisce decennio dopo decennio. Non è solo instabile, ma insostenibile, dirigendosi verso una morte termica dell'universo economico.

"CBDC è definita come passività digitale di una banca centrale ampiamente disponibile al pubblico". In altre parole, è come tenere in mano una banconota di carta da un dollaro tranne che è digitale. Il che implica diverse cose:

• La FED potrebbe scalzare le banche commerciali dal business dei depositi a vista;

• La FED potrebbe acquistare tutti gli asset che ora le banche finanziano con depositi a vista;

• I servizi monetari e di pagamento potrebbero diventare più socializzati;

• Il governo federale potrebbe dichiarare che le banconote di carta non sono più a corso legale, costringendo così tutti ad usare le CBDC;

• Il governo federale potrebbe tenere traccia di chi spende le sue CBDC e cosa acquista;

• Questi dati di spesa potrebbero essere utilizzati in un sistema di punteggio di credito sociale;

• La FED potrebbe rifiutare pagamenti da o verso persone che hanno punteggi bassi;

• La FED potrebbe prestare ad imprese e privati, magari in base al punteggio di credito sociale;

• La FED potrebbe forzare più credito nell'economia;

• Quando i tassi bancari diventeranno negativi, e sono destinati a diventarlo, la FED potrebbe imporre un tasso negativo sulla CBDC pari o superiore al tasso bancario commerciale per evitare corse agli sportelli

Se il governo federale può fare qualcosa, prima o poi lo farà. Nel Signore degli Anelli di Tolkien, Boromir non poteva rifiutare la tentazione di usare l'Unico Anello.

Pagina 3: "Gli americani hanno a lungo detenuto denaro [...] in conti bancari [...]", ma ovviamente questo non è denaro, è invece "[...] registrato come input informatici sui libri mastri delle banche commerciali: una [...] passività [...] di una banca commerciale". In altre parole, la banca commerciale ha un debito nei vostri confronti. Le banche, ovviamente, non si fidano delle altre banche per detenere i propri soldi, ma li detengono invece in saldi presso la FED.

Una CBDC darà a tutti la possibilità di tagliare fuori le banche commerciali, di ottenere "[...] denaro dalla banca centrale, con la sicurezza e la liquidità che ciò comporterebbe [...]". È più sicuro essere un creditore della FED che di qualsiasi banca commerciale.

Poi arriva un'affermazione falsa: "[...] espandere l'accesso dei consumatori al sistema finanziario". Solo una cosa impedisce alle banche di aprire conti per tutti: la compliance normativa. Se l'obiettivo è dare accesso a tutti, la soluzione è semplice: abrogare i regolamenti che rendono tali i cosiddetti unbanked.


Contraddizioni di una valuta irredimibile

Pagina 5: proprio nel tentativo di definirne i termini, la FED si imbatte nella contraddizione fondamentale della moneta irredimibile: "La valuta della banca centrale è una passività della banca centrale". Questo punto solleva alcune domande.

Il denaro è solo una passività? Denominato in quale numerario — unità di conto? Come deve essere pagata questa passività e in quale forma di denaro? La fusione di denaro e credito è onnipresente.

Ciò che viene dopo rafforza questo punto: "I diversi tipi di denaro comportano quantità diverse di rischio di credito e di liquidità".

Se la parola per "input computerizzati sui libri mastri delle banche commerciali", che sono "una passività" e che mancano di "sicurezza", è denaro, allora qual è la parola per quella cosa che non ha controparte, non dipende da alcun libro mastro, non è una passività e non ha rischio di credito? 

A pagina 7 questa contraddizione diventa importante: "Le imprese che gestiscono servizi di pagamento interbancario sono soggette alla vigilanza federale e le imprese di pagamento di importanza sistemica sono soggette ad una maggiore vigilanza e regolamentazione". E poi: "L'uso della valuta della banca centrale per regolare i pagamenti interbancari promuove la stabilità finanziaria perché elimina il rischio di credito e di liquidità nei sistemi di pagamento di importanza sistemica".

Capito? Il governo federale regola e supervisiona le banche e le sottopone sistematicamente ad "una maggiore vigilanza e regolamentazione". Ma forse non è sufficiente a "promuovere la stabilità finanziaria", perché i depositi delle banche commerciali presentano "rischio di credito e liquidità".

Questo pare proprio il motivo per cui la FED vorrebbe vendervi l'idea di dover rilevare l'attività bancaria commerciale.


Regolamentazione, innovazione ed efficienza

Poi arriva una discussione su una compensazione più rapida dei pagamenti, ad un costo inferiore. Non trascuriamo le realtà: per le grandi banche, lento e costoso rappresentano un pregio non un difetto. Alle banche piacciono le commissioni che riescono a riscuotere e lentezza significa che ottengono l'uso gratuito dei vostri soldi durante il periodo di saldo. Quale incentivo hanno per innovare e cannibalizzare le loro entrate protette dallo stato?

Per l'aspirante innovatore, superare la regolamentazione è molto costoso. Non solo è necessario un mucchio di soldi per assumere avvocati, ma è necessario essere un consumatore sofisticato di servizi legali. Si potrebbero facilmente spendere centinaia di migliaia di dollari pagando avvocati per generare  prodotti di lavoro, senza però ottenere chiarezza sulla legalità di un nuovo prodotto.

Internet non ha risolto questo problema una volta per tutte? Se volete più efficienza, smettete di bloccare gli innovatori. L'innovazione nel networking è stata rapida, perché quest'area è in gran parte esente da regolamentazione. Confrontate l'innovazione nello spettro radio non regolamentato a 2,4 GHz (ad es. Wi-Fi) con lo spettro delle trasmissioni radiofoniche e televisive regolamentate.


Rischio, attrito e concentrazione economica

Successivamente, dopo aver ribadito che milioni di persone non hanno accesso ad un conto bancario, il documento introduce la nozione di "servizi finanziari più costosi", uno dei quali sono i prestiti con anticipo sullo stipendio (!). I prestiti con anticipo sullo stipendio sono costosi a causa dell'alto rischio di perdita. Nulla può cambiare questo fatto, a meno che le perdite non vengano scaricate sui contribuenti. Rischio a parte, qualcuno vuole davvero che la FED offra prestiti con anticipo sullo stipendio?!

Successivamente: "I pagamenti transfrontalieri devono attualmente affrontare una serie di sfide, tra cui un saldo lento, commissioni elevate ed accessibilità limitata. Le fonti di questi attriti includono le meccaniche del cambio di valuta [...]". Sì, l'incessante variazione dei tassi di cambio è un attrito artificiale e non necessario. La causa principale è che ogni Paese impone la propria valuta basata sul debito. Stanno tutti fallendo a ritmi diversi, quindi i tassi di cambio delle valute fluttuano.

"Ridurre questi costi potrebbe favorire la crescita economica, migliorare il commercio globale, migliorare le rimesse internazionali e ridurre la disuguaglianza". C'è una soluzione di libero mercato collaudata a questo problema, ma nessuno rivuole un gold standard.

A pagina 12 c'è una idiozia: "[...] le stablecoin come mezzo di pagamento sollevano una serie di preoccupazioni relative al potenziale di [...] concentrazione del potere economico".

La Federal Reserve, un monopolio imposto dallo stato, teme che le società private di stablecoin "concentrino il potere economico". Qualunque siano i rischi di chi emette privatamente le stablecoin, la concentrazione del potere economico non è uno di questi.


Controllo tecnocratico ed un dollaro senza valore

Ci avviciniamo a questa inquietante affermazione: "[...] né una CBDC dipenderebbe dal sostegno di un pool di asset sottostanti per mantenere il suo valore".

Il dollaro, così com'è costituito oggi, è garantito da asset sottostanti che sono i debiti del Tesoro USA e dei mutuatari privati ​​(soprattutto dollari in conti bancari commerciali). Il valore del dollaro deriva dall'urgenza di ogni debitore di produrre e vendere beni, di generare entrate per onorare i propri debiti. La maggior parte delle persone pensa al valore di un dollaro come al suo potere d'acquisto, ciò che può comprare. Ogni agricoltore indebitato sta disperatamente producendo grano da scaricare sul prezzo di offerta di mercato, per raccogliere i soldi per pagare i suoi debiti. Più basso è il tasso d'interesse, in calo sin dal 1981, maggiore sarà l'incentivo offerto a prendere in prestito di più. Ormai la maggior parte degli agricoltori (e ogni altra impresa produttiva) è indebitata fino al collo.

Questo è un sistema terribile e terribilmente perverso.

Ma c'è qualcosa di peggio di una banca centrale che prende in prestito dollari: un sistema in cui i sldi vengono stampati a titolo definitivo, dal legislatore o dai tecnocrati. In altre parole, stampati secondo un processo politicizzato, o stampati da una burocrazia senza obblighi di responsabilità. Senza sostegno o moderazione, non ci sarebbe nulla a sostenere il valore del dollaro.


Implicazioni per il dollaro dalle valute digitali estere

Successivamente: "È importante considerare le implicazioni di un potenziale futuro in cui molti Paesi stranieri ed unioni valutarie potrebbero introdurre CBDC. Alcuni hanno suggerito che, se queste nuove CBDC fossero più attraenti delle forme esistenti del dollaro USA, l'uso globale del dollaro potrebbe diminuire ed una CBDC statunitense potrebbe aiutare a preservare il ruolo internazionale del dollaro". La FED è preoccupata che se i Paesi stranieri (ad esempio la Cina) emettessero una CBDC, potrebbero mangiare quote di mercato dal dollaro USA.

Non devono preoccuparsi di questo, per molte ragioni economiche di cui abbiamo ampiamente scritto altrove.

Il popolo cinese è costretto a mantenere la propria ricchezza in yuan attraverso severi controlli sui capitali, ciononostante continuano a scambiarli con dollari quando trovano scappatoie. Ogni volta rischiano la vita per scaricare lo yuan. Fuori dalla Cina, le persone hanno una scelta.


La tentazione di sostituire le banconote di carta

Pagina 16: "La Federal Reserve si impegna a garantire la continua sicurezza e disponibilità di contanti e sta considerando una CBDC come mezzo per espandere le opzioni di pagamento sicure, non per ridurle o sostituirle".

Quindi la FED non sostituirà mai le banconote di carta con una CBDC... e Boromir ha detto che non avrebbe usato l'Anello.

Questo paragrafo, tra l'altro, era sotto un titolo che dichiarava l'intenzione di "estendere l'accesso del pubblico al denaro sicuro della banca centrale". La FED deve fare pace col cervello perché non può sostenere contemporaneamente ed orwellianamente questi due punti: (a) le banche commerciali sono perfettamente sicure sotto la sua supervisione e (b) le banche commerciali sono così pericolose che abbiamo bisogno di una CBDC affinché la popolazione possa aver accesso a denaro sicuro.


Conseguenze “non intenzionali” ed il destino delle banche commerciali

Pagina 17 solleva questo piccolo problema: "Le banche attualmente fanno affidamento (in gran parte) sui depositi per finanziare i loro prestiti. Una CBDC ampiamente disponibile servirebbe da [...] sostituto del denaro delle banche commerciali. Questo effetto di sostituzione potrebbe ridurre l'importo aggregato dei depositi nel sistema bancario, il che a sua volta potrebbe aumentare le spese di finanziamento delle banche e ridurre la disponibilità di credito o aumentare i costi del credito per famiglie e imprese".

Se la FED dice che le banche commerciali non sono sicure, mentre regola i loro servizi in modo che siano più lente e più costose, allora le persone sposterebbero i loro saldi sulla CBDC? Cosa verrà dopo: sorgerà il sole a est?

Ci saranno conseguenze e in seguito la FED le definirà non intenzionali. La FED dovrebbe fornire credito che ora è fornito dalle banche commerciali: "Le misure tradizionali [...] potrebbero essere insufficienti per evitare ingenti deflussi di depositi dalle banche commerciali alla CBDC [...]".

Soprattutto, poi, quando i depositi delle banche commerciali hanno tassi d'interesse negativi (come in Svizzera). La gente si sposterebbe in massa sulla CBDC e ciò significherebbe successivamente un tasso d'interesse negativo sulla CBDC (e bisognerà dichiarare le banconote non a corso legale): "[...] potenzialmente affrontare questo rischio limitando la quantità totale di CBDC che un utente finale potrebbe detenere [...]".

Esiste un concetto chiamato compensazione: fare la cosa sbagliata, apposta, presumibilmente per riparare qualcos'altro che non si può o non si vuole affrontare correttamente. Un po' come far uscire l'aria da tre pneumatici quando si buca. O limitare la quantità di denaro che le persone possono detenere se la CBDC della FED inizia ad imbarcare i depositi bancari.

Pagina 18 tocca un problema correlato: "[...] l'introduzione della CBDC potrebbe influenzare l'attuazione della politica monetaria ed il controllo dei tassi d'interesse alterando l'offerta di riserve nel sistema bancario".

Nello sviluppo del software, un pezzo complicato di nuovo codice può interagire con il software esistente in modi controintuitivi, imprevedibili e non lineari. Una delle leve della FED per pianificare centralmente l'economia sono le riserve bancarie. La CBDC aggiungerà un modo per la popolazione di modificare le riserve bancarie quando spostano i saldi tra i depositi bancari e la CBDC.

I sistemi software imprevedibili e non lineari  sono difficili o impossibili da modellare. Ed il software è deterministico: le riserve bancarie dipenderebbero ora dalle scelte delle persone. La FED può costruire un modello accurato di come le preferenze per la CBDC cambieranno le riserve bancarie?

Se ritenete che ciò sia possibile, abbiamo del nuovo software da vendervi, che può prevedere il prezzo di tutto!


L'impossibilità della pianificazione centrale

Scherzi a parte, la pianificazione centralizzata è impossibile. Per il Gosplan fu impossibile conoscere il giusto livello delle riserve bancarie e lo stesso sarà prevedere come la CBDC altererà le riserve bancarie.

La FED ammette che si tratta di una questione complessa, affermando: "Le interazioni tra CBDC e attuazione della politica monetaria sarebbero più pronunciate e complicate se la CBDC fosse fruttifera di interessi a livelli paragonabili ai tassi di rendimento di altri asset sicuri".

Se Saruman fosse qui con noi, potrebbe chiedere: "Allora, Gandalf, se il tasso d'interesse sui depositi bancari è zero, o negativo, dove andrai?"


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


giovedì 25 giugno 2020

Come puntellare il bull market dopo il virus C





di Keith Weiner


Tutti pensano di conoscere la causa e l'effetto della risposta della Federal Reserve a crisi come quella del 2008 e del 2020. La FED stampa denaro per acquistare asset. Ciò aumenta la quantità di denaro e fa aumentare i prezzi. È la FED che lo vuole, perché pensa che l'inflazione  alleggerisca gli oneri dei debitori. Il mainstream lo vuole, perché è stato sottoposto al lavaggio del cervello nel pensare che l'inflazione generi effetti positivi come l'occupazione. I critici negano questo effetto, perché considerano l'inflazione come una tassa.

Il dollaro non è denaro. È solo credito. E non è stampato. È preso in prestito. Un aumento della sua quantità non comporta necessariamente un aumento dei prezzi delle materie prime e dei prezzi al consumo. Basta guardare non uno, ma i due cali del prezzo del petrolio. E non di poco, ma crolli epici. A partire da giugno 2014, il prezzo ha iniziato a scendere da $108. A gennaio 2016 era sceso a $26, un calo del 76%. Poi è tornato a salire toccando $77 ad ottobre 2018. Da allora è sceso a $66 nel gennaio, ovvero -14%. Ora è a $25, il che rappresenta un'ulteriore perdita del 62%. Senza contare il breve tuffo a -$38 il 20 aprile scorso... sì, quelli che avevano il petrolio erano obbligati a pagare qualcuno per toglierselo di dosso (sfatando così l'idea che il petrolio è come l'oro).

Quando una banca, un fondo pensione o un investitore vendono un'obbligazione alla FED, non vanno poi a comprare beni di consumo. Comprano un altro asset. Questo è il motivo per cui il risultato non c'è stato un aumento dei prezzi al consumo, ma un aumento dei prezzi degli asset.

Un altro modo di vederlo è concentrarsi sul valore attuale netto di un asset, il quale è determinato sommando tutti gli utili futuri. Ma il trucco è che gli utili negli anni futuri devono essere scontati per calcolare il loro valore attuale. Il tasso di sconto è il tasso d'interesse di mercato. Un tasso d'interesse più basso (che la FED manipola acquistando obbligazioni) significa un tasso di sconto inferiore per gli asset; il che significa prezzi degli asset più elevati.

In precedenza abbiamo scritto che il processo di aumento dei prezzi degli asset è un processo di conversione del capitale di una persona in reddito di un'altra, da consumare. Oggi vogliamo osservarlo da una prospettiva diversa, una che tenga conto del lockdown in risposta al coronavirus.

La radice del problema è che lo stato ha bloccato l'economia. Gli immobili che in precedenza generavano entrate (ad esempio l'affitto) non sono ora in grado di generare nulla. I ricavi possono essere pari a zero, ma ovviamente le spese no. Le attività basate su questo patrimonio immobiliare (ad esempio titoli garantiti da ipoteca, obbligazioni e REIT) sono pertanto deteriorate o prive di valore.

In un  sistema inflazionistico, un calo dei valori patrimoniali è mortale. Questo perché gli asset sono generalmente posseduti con denaro preso in prestito. Quando un asset cala in valore, ovviamente il debito che lo ha finanziato non segue lo stesso percorso. Se il calo è abbastanza grande, allora il mutuatario va in bancarotta. Deve dare l'asset al creditore. Ma anche il creditore poi finisce nei guai, quindi anch'egli va in bancarotta e deve dare l'asset al suo creditore. E così via.

E quando diciamo inflazionistico, non intendiamo la spiegazione da manuale dell'aumento della quantità di denaro e l'aumento dei prezzi al consumo. O forse dovremmo dire medievale, poiché questa è una spiegazione di come funziona il sistema monetario al pari del modello geocentrico tolemaico usato per capire come funziona l'universo.

Quando diciamo inflazione, ci riferiamo alla contraffazione del credito. Parliamo di credito quando una o più delle seguenti affermazioni sono false: (1) il prestatore sa che sta prestando, (2) il prestatore è disposto a prestare, (3) il mutuatario ha i mezzi per rimborsare e (4) il il mutuatario ha l'intenzione di rimborsare.

Conoscete qualcuno che rifiuta di possedere titoli di stato perché non vuole prestare al governo, ma che possiede un considerevole saldo in contanti? Quindi il creditore nel nostro sistema non sa nemmeno che sta prestando denaro. Se provaste a spiegargli che la banca prende i contanti che ha depositato e acquista un buoni del Tesoro con esso, sicuramente avanzerebbe obiezioni: il prestatore spesso non è disposto a prestare, anche se ne è consapevole.

I mezzi per rimborsare fanno riferimento al reddito del debitore, che deve essere sufficiente non solo per servire il debito ma anche per ammortizzare il capitale. Il debito pubblico è ora ben oltre $25.000 miliardi. Stimiamo che siano circa $250.000 per tutti coloro che lavorano nel settore produttivo. Anche un socialista può affermare che lo stato può ammortizzare questo ammontare? Certo che no, motivo per cui i socialisti sono diventati più combattivi e ora promuovono il culto del cargo, nota anche come MMT, che afferma (tra le altre cose) che il debito non deve essere affatto rimborsato.

L'intenzione si riferisce a tutto ciò che fa un mutuatario, a partire dall'indebitamento per finanziare l'acquisto o lo sviluppo di attività produttive. La mancanza di intenti viene tradita prendendo in prestito per spendere poi in programmi di welfare.

Dobbiamo sottolineare che la mancanza di intenti è dimostrata anche dalla mossa del presidente Roosevelt di rendere il dollaro irredimibile agli americani e dalla successiva mossa di Nixon per renderlo irredimibile ai creditori dei governi esteri.

Con una valuta irredimibile, non esiste alcun meccanismo per estinguere il debito. Certo, un debitore può ripagare il suo mutuo, ma nel complesso i debitori non possono farlo. Quindi il debito deve aumentare ogni anno almeno dell'interesse maturato (in realtà è di più, in quanto ciò che è veramente necessario è che il debitore marginale riceva abbastanza liquidità per servire il proprio debito) se si desidera spacciare la favoletta della crescita.

Abbiamo scritto molte volte sulla perniciosità di qualcuno che compra una casa per $100.000 e poi la vende a qualcun altro per $200.000 che poi la vende per $300.000, ecc. Ogni volta l'acquirente prende in prestito i contanti per acquistare la casa (e ogni volta, il venditore ottiene un guadagno che può spendere, vale a dire consumare il capitale dell'acquirente, o più precisamente, il capitale fornito dalla banca dell'acquirente, che è il risparmio dei clienti della banca).

Oggi vogliamo solo concentrarci sul fatto che una casa da $100.000 potrebbe valere oggi $1.000.000. E c'è un debito di $1.000.000 da abbinare. Questo debito è la risorsa di qualcun altro (una banca, molto probabilmente). E la banca ha preso in prestito questa somma, quindi ha una passività (ad es. depositi o obbligazioni) che è la risorsa di qualcun altro. E così via.

Cosa succede se il valore di mercato della casa scende ai $100.000 originali quando Andrew la acquistò?

Tutti gli asset coinvolti vengono spazzati via: la banca, i depositanti, gli obbligazionisti, i loro creditori, ecc. La perdita di valore nominale risale la catena del credito, rovesciando tutti.

Quindi la FED dovrebbe arrestare questo processo: acquistando buoni del Tesoro (e ora anche: obbligazioni ipotecarie, obbligazioni societarie e persino obbligazioni comunali) cerca di puntellare i prezzi degli asset. Si noti che la FED non può risolvere il problema dell'incapacità del ristorante e del rivenditore di pagare l'affitto, ma può tentare di compensarlo cercando di stabilire un'offerta ferma sul mercato per tali asset.

Chi possiede un bond ce l'ha per una ragione: vuole ottenere entrate possedendolo. La FED ha da tempo assorbito gran parte del rendimento, ma i proprietari di asset possono almeno sperare in plusvalenze. Una plusvalenza è un surrogato del rendimento, il modo in cui la cocaina è un surrogato del sonno.

Il punto è che se gli investitori possono ottenere il rendimento che cercano, non c'è motivo di vendere. Se non vendono, i prezzi degli asset non si arrestano in modo anomalo. Se i prezzi degli asset non crollano, i creditori non vengono rovinati e non c'è cascata di fallimenti tra gli intermediari finanziari. E il PIL può continuare a salire. Quindi va tutto bene, vero?

Non proprio. Da dove viene questo rendimento? Come abbiamo detto, i ristoranti ed i negozianti hanno chiuso le loro attività, o quelli che rimangono aperti stanno sicuramente rinegoziando un nuovo affitto, sostenibile per loro sulla base dei ricavi inferiori post-virus. I proprietari non hanno altra scelta che rinegoziare il pagamento mensile ai loro creditori. Non c'è scelta se si vuole che continuino a pagare. I pagamenti per il servizio del debito devono diminuire, il che significherebbe normalmente che il valore di mercato di questo debito (che è l'attivo della banca o del fondo pensione) deve scendere in modo commisurato.

Questo è ciò che la FED non può permettere che accada.

Quindi come fa la FED a sostenere i prezzi degli asset? Prende in prestito per comprarli. Quanto deve prendere in prestito? Quanto basta per dimostrare al mercato che la FED è il capo, e ora c'è una ferma offerta per sostenere il mercato.

Da chi prende in prestito la FED? Per capire la risposta, bisogna prima considerare che la FED ha una sorta di potere magico. A tutte le banche viene concesso il privilegio legale di assumere prestiti a breve termine e prestare a lungo termine. Ma la FED ha il diritto illimitato di monetizzare il debito, ovvero emettere valuta per pagare obbligazioni a lungo termine come i Treasury a 30 anni (e ora le obbligazioni societarie a 30 anni). Le banche sono soggette a regolamentazione, e alla totale supervisione da parte dello stato, che pone un limite a ciò che possono fare, ma la FED no.

La carta di credito della FED è considerata dalla legge come valuta. Cioè, è un asset corrente. Può essere utilizzato per servire i debiti e ogni creditore deve accettarlo come pagamento.

Pensateci un attimo. Se possedete un'obbligazione a 30 anni, non potete utilizzarla per pagare i vostri debiti alla scadenza. È necessario vendere l'obbligazione, intascare i contanti (la nota di credito della FED) e poi pagare i creditori. Se il mercato obbligazionario non ha offerte d'acquisto in quel momento, sarete costretti al fallimento. Ma la FED non siete voi, essa può acquistare tutte le obbligazioni trentennali che desidera ed emettere valuta. Apparentemente trasforma bond a lungo termine in denaro, il modo in cui un mago sembra trasformare una colomba in un coniglio.

La FED prende in prestito da chiunque abbia bisogno di liquidità o desideri un aumento dei prezzi. Da tutti gli investitori che decidono di aumentare il proprio ammortizzatore in caso di calo degli affari. Da ogni investitore che cerca una plusvalenza sui suoi buoni del Tesoro. Detenere un saldo in denaro significa in realtà detenere un saldo della passività della FED, la sua nota di credito. Significa essere un prestatore della FED, significa essere un fattore che consente alla FED di acquistare tutti gli asset che si desidera acquistare.

Molti attori di mercato scambiano asset buoni con i le note di credito della FED. E sono buone queste note di credito? Tanto quanto le obbligazioni garantite da immobili che hanno alla base ristoranti non paganti. Le note di credito irredimibili di una banca centrale non sono denaro.

Quelle persone ed istituzioni che bramano disperatamente ciò che è stato considerato denaro a livello legale, bramano le note di credito della FED.

Non solo cedono asset deteriorati, ma anche asset di capitale produttivo. Questa è la fonte del capitale che viene immesso nel tritacarne della FED (ridando fuori misere plusvalenze) e che viene quindi sprecato.

Se la FED possedesse solo asset deteriorati, allora questo schema non funzionerebbe, allo stesso modo in cui il corpo umano non funzionerebbe se qualcuno consumasse solo alcol senza cibo. La FED deve seppellire gli asset deteriorati tra gli asset che, anche se non sono buoni, almeno rendono interessi.

Fino a quando la FED può continuare a distribuire guadagni ai proprietari di asset, l'attuale sistema sopravviverà ed i proprietari di asset potranno continuare a farvi leva per far salire i prezzi degli asset, dando poi ai venditori il capitale da consumare. Tutto funziona, allo stesso modo in cui funzionano gli elettrodomestici quando vengono usati senza curarsi della loro manutenzione.

E quanto descritto fin qui è una funzione necessaria: se la FED non intraprende le azioni descritte, i prezzi degli asset crollano e con loro tutti gli intermediari finanziari. I risparmiatori e gli investitori verranno spazzati via.

Riteniamo che sia importante che i lettori comprendano chiaramente la natura della bestia (e dare un po' più di contesto al motivo per cui paghiamo interessi sull'oro, perché il gold standard non consente l'esistenza di un banca centrale per convertire tutto il capitale in reddito e distribuirlo per sostenere un mucchio sempre crescente di credito contraffatto). I regimi malvagi non finiscono semplicemente perché provocano distruzione. Il Venezuela è l'ultimo esempio di questo principio. Finiscono quando un numero sufficiente di persone li considera malvagi.

E vogliamo chiarire una cosa: questo saggio non dovrebbe essere considerato come una previsione che la FED riuscirà a far salire i prezzi degli asset, visto che è tutto da vedere se ce la farà. Non facciamo previsioni sui prezzi di mercato, ma cerchiamo solo di spiegare la teoria e la pratica delle banche centrali in una crisi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


martedì 19 maggio 2020

Sono solo perdite sulla carta!





di Keith Weiner


La risposta al virus ha aggiunto un nuovo meccanismo di consumo di capitale ai molti che abbiamo documentato nel corso degli anni. Le aziende sono chiuse, ma continuano a sostenere spese. C'è un malinteso popolare che attanaglia politici e gente comune: che si tratta semplicemente di perdite sulla carta. Si può quasi immaginare una bomba a neutroni che in qualche modo cancelli le cose solo sulla carta, lasciando incolumi tutti i beni fisici e le piante. È una fantasia piacevole ed è piuttosto popolare, non solo tra tutti i soliti sospetti, ma anche un economista Austriaco di nostra conoscenza lo ha affermato.

A parte questo, ciò dimostra che, troppo spesso, gli economisti non hanno familiarità con gli affari. L'economista guarda un ristorante chiuso e pensa che non ci sia motivo per cui non possa essere sospeso temporaneamente per un giorno, una settimana, un mese o un anno. Il proprietario del ristorante obietterebbe di dover continuare a pagare alcune spese, anche se ha licenziato tutto il suo personale. E l'economista ribatte: "È solo sulla carta!"

La maggior parte degli economisti ed i politici pensano che lo stato e la sua banca centrale possano ripristinare il capitale perduto estendendo un prestito o persino distribuendo denaro gratis. Nei loro sogni è così, la realtà è ben diversa.

Una cosa dovrebbe essere chiarissima: qualunque siano le spese che questo ristorante paga, è un trasferimento di risorse reali dal ristorante ai destinatari. Questi ultimi comprano cibo, carburante, vestiti, case, ecc. Non è solo sulla carta.

Guardando più in profondità vediamo che, anche quando è chiuso, continua a consumare un po' di elettricità (anche se non tanto quanto i tempi normali). Ci sono premi assicurativi e la manutenzione degli edifici. Nel tempo l'esposizione a sole, vento, pioggia e neve danneggia il tetto, le finestre e persino le pareti. In estate e in inverno anche gli edifici non occupati devono avere aria condizionata e riscaldamento. Quindi continua a consumare elettricità e gas. Inoltre questi sistemi meccanici si logorano e devono essere curati e sostituiti. Anche il parcheggio ed i marciapiedi devono essere curati, così come il paesaggio (es. giardino).

Quanto sopra presuppone che tutti i dipendenti siano licenziati, ma questo porta ad un'altra forma di distruzione del capitale. Assumere una squadra richiede tempo e denaro. La formazione di una squadra richiede tempo e denaro. Per capirlo, pensate a cosa dovreste fare per aprire un ristorante. Per quanto tempo paghereste l'affitto mentre cercate uno chef e un direttore generale? Una volta inseriti nel vostro libro paga, di quanto tempo avrebbero bisogno per trovare il resto del personale e insegnare loro a lavorare in gruppo? Tenete presente che il giorno di apertura il cibo deve essere buono, consegnato rapidamente e servito con grazia. I commensali non danno una seconda possibilità ai cattivi ristoranti.

C'è del capitale reale investito in un team funzionale. Se la gente se ne va, questo investimento viene spazzato via.

Passando da un ristorante ad un centro commerciale, ci sono una serie di spese aggiuntive che il ristorante non ha. Quella ovvia è il personale di sicurezza in loco. Un centro commerciale sarebbe un obiettivo allettante se lasciato totalmente abbandonato. L'aria condizionata è molto più significativa in una grande proprietà commerciale che in un piccolo ristorante indipendente. Così come la manutenzione dei numerosi sistemi meccanici.

Le compagnie aeree hanno attirato l'attenzione del pubblico perché hanno chiesto decine di miliardi di dollari di salvataggi, accompagnati però da una folle richiesta: continuare a percorrere le stesse rotte di prima, nonostante un forte calo dei passeggeri. Questo, ovviamente, significa logorare lentamente gli aerei e pagare per costose manutenzioni. Anche a prescindere da ciò, qualsiasi operatore di macchine grandi e complesse deve affrontare lo stesso dilemma: se le macchine continuano a funzionare, bruciano energia e materiali e si consumano lentamente. Se vengono spente, il successivo riavvio può essere sia costoso che molto difficile.

Una compagnia aerea ha un caso molto più grave del dilemma di licenziare il personale: dato che impiega molti specialisti qualificati, come piloti e meccanici, la sfida di assumerne di nuovi quando riprende gli affari è molto più grande di quella affrontata da un ristorante. Una compagnia aerea è un'impresa molto più grande di un ristorante e, di conseguenza, un'operazione molto più complicata. Il know-how incorporato nelle sue risorse umane è esponenzialmente maggiore di quello dei cuochi e dei camerieri di un ristorante.

È altrettanto allettante e piacevole pensare che si possa fermare e riavviare un'economia. Supponiamo che la gente pensi che l'economia sia come un lettore musicale: basta premere il pulsante "Pausa" e, quando è pronto, premere nuovamente il pulsante "Play" per riprendere la playlist. Un'analogia migliore è con un organismo vivente: non potete fermare il battito del cuore di un animale e riavviarlo dopo un giorno, una settimana, un mese o un anno.

Il motivo per cui questa analogia è più calzante è perché un'economia è costituita da innumerevoli persone, cose e processi che sono in costante movimento: il flusso. Se interrompete queste persone, cose e processi, se interrompete il flusso, il riavvio richiede un investimento completamente nuovo e un grande sforzo.

Il filo conduttore che attraversa la discussione di cui sopra è che, anche quando viene sospesa temporaneamente, un'azienda continua a consumare risorse reali.

C'è un ultimo principio da tenere a mente: per consumare, si deve prima produrre. Ciò significa che se si consuma nel presente, ma non si produce nel presente, ciò che si consuma è ciò che è stato prodotto in passato. Ciò significa capitale: semi. Ogni azienda chiusa consuma capitale. Se l'attività si esaurisce, deve chiudere completamente o ricevere capitale che viene saccheggiato da un'altra attività che non ha ancora esaurito il proprio capitale.

Alla luce di ciò possiamo dire che la risposta al virus aggiunge un fattore completamente nuovo e molto grande di consumo di capitale a tutti gli altri fattori del nostro sistema monetario. E poi, per compensare l'ondata di consumo di capitale, lo stato offre sussidi e stimola un consumo ancora maggiore di capitale.

Ci viene in mente un vecchio spot di Febreze. L'annunciatore descrive i deodoranti convenzionali in modo sommario, affermando in modo spiritoso che coprano solo gli odori: "Ora la vostra casa odora di pesce e fiori!" Ora avete sovvenzionato le imprese che consumano capitali e il consumo del capitale delle imprese che miracolosamente continuano a funzionare.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


mercoledì 5 febbraio 2020

Cosa non vogliono farvi sapere sui prezzi





di Keith Weiner


Nella prima parte di questo saggio abbiamo discusso sul perché un pianificatore centrale non può conoscere il tasso d'interesse esatto. Le misure aggregate macroeconomiche del pianificatore centrale, come il PIL, sono cieche di fronte al problema del consumo di capitale, incluso in particolare il consumo di capitale causato dallo stesso pianificatore centrale. Il PIL ha una propensione intrinseca a prediligere il consumo e non fa distinzione tra consumo del rendimento del capitale e consumo del capitale in sé.

Si potrebbe cavillare dicendo che i pianificatori centrali dovrebbero usare una metrica diversa. Questo non è soddisfacente, perché se esiste una metrica migliore del PIL, allora perché non la usano? Il PIL, di per sé, dovrebbe essere quella metrica migliore! Il targeting del PIL nominale è una proposta della destra , presumibilmente migliore dell'indice dei prezzi al consumo e della disoccupazione (poiché la MMT è la teoria prediletta dalla sinistra).



Non è possibile che un pianificatore centrale possa impostare i tassi

Una cosa è sostenere che i pianificatori centrali non abbiano una metrica per aiutarli a conoscere il tasso giusto, un'altra è sostenere che non esista tale metrica. Ma andiamo oltre e ammettiamo per un momento che il pianificatore centrale in qualche modo lo conosca. Come dovrebbe impostarlo?

Un problema nell'impostazione del tasso giusto è che la domanda stessa presuppone che il tasso sia statico, o almeno che non si muova in tempo reale. Ma ovviamente in un mercato reale i prezzi si muovono costantemente. Ecco un grafico del Federal Funds Rate, che è impostato direttamente dai nostri pianificatori centrali.


C'è un problema tecnico, perché questo grafico mostra il tasso effettivo (che a volte può discostarsi dal numero impostato dalla FED), ma questo modello di gradini quadrati non assomiglia a nessun prezzo reale di mercato.

Un altro difetto nell'idea stessa di interesse centralizzato, è pensare all'economia in termini eccessivamente semplificati. Ad esempio, molti potrebbero dire che "l'inflazione è moderata, la disoccupazione è bassa e il PIL è in crescita". Nella migliore delle ipotesi è come guardare un'anatra sull'acqua: sopra la superficie l'anatra appare calma, ma sotto sta remando freneticamente.

Secondo questa gente ci sono solo alcune variabili e ognuna di esse può essere descritta come un articolo per la casa in un qualsiasi negozio: mediocre, buono, migliore.
Questa visione semplifica eccessivamente l'economia, il modo in cui un FAX a bassa risoluzione (ricordate il FAX?) di una foto del Grand Canyon semplifica eccessivamente l'esperienza di camminare su quelle rocce, accamparsi e poi fare rafting lungo il fiume.

Questo punto di vista potrebbe essere sufficiente per le notizie della sera, ma non riuscirete mai a capire l'economia guardando il PIL, l'IPC e la disoccupazione se adotterete questo modo di pensare. Supponiamo che qualcuno proponga di aumentare l'imposta sui ricchi, non solo di tassare il loro reddito, ma anche di tassare la loro ricchezza. Voi dite che non va bene, ma quella persona ribatte che avevamo tasse più elevate negli anni '50 e che il PIL stava crescendo più velocemente.

Come rispondereste?

Non con il modello delle metriche macroeconomiche!



Il cambiamento si verifica al margine

Se Carl Menger ci ha insegnato qualcosa, è che il cambiamento avviene al margine. Se aumentate il ​​salario minimo di un centesimo, qualcuno viene licenziato: il lavoratore marginale. La definizione stessa di lavoratore marginale è proprio quella di chi perderà il lavoro se il profitto guadagnato dal suo datore di lavoro diminuisce.

Se si afferma che "l'economia va bene" dopo aver aumentato il salario minimo, non solo si tratta di una semplificazione eccessiva, ma manca del tutto il punto. La risoluzione del PIL potrebbe essere troppo bassa (come il FAX del Grand Canyon) per vedere che qualcuno ha perso il lavoro quando è entrata in vigore il salario minimo.

Ogni cambiamento nell'economia si increspa attraverso innumerevoli variabili. Il pianificatore centrale non sa nemmeno quali siano queste variabili. Dato che la persona che guarda il FAX non può determinarne i colori, allo stesso modo il pianificatore non saprebbe cosa fare con tutte le modifiche ai margini, anche se tutti i dati fossero riversati nel suo sistema informatico.

Il prezzo del latte è aumentato di 10 centesimi a Portland, il prezzo dell'espresso è sceso di un centesimo a Portland, il prezzo del cemento è salito di $5 a Phoenix, il salario a Boston (mediano o medio?) è sceso di 25 centesimi, il prezzo delle tegole è aumentato di $10 a Phoenix, il prezzo della sabbia è sceso di 13 centesimi a New Orleans, il prezzo del legname 2X4 è salito di $1 a Baton Rouge, il prezzo di... credo abbiate capito.

Ognuno dei venditori e degli acquirenti coinvolti in tutti questi mercati si preoccupa molto delle variazioni di prezzo. E ognuno ha un certo potere di modificarli. Ad esempio, il consumatore marginale di caffè a Portland può passare dal latte all'espresso. La finitrice lastricata marginale a Phoenix può passare dal cemento all'asfalto. E la segheria marginale può inviare più legname in Louisiana.

Questo ci porta ad una teoria dei prezzi basata sul singolo attore economico. Non esiste un prezzo giusto per il cemento e neanche un prezzo giusto per il cemento a Phoenix. Ogni produttore ha un prezzo, al di sotto del quale non produrrà. Ciò si basa in parte sul costo ovviamente, incluso il costo del capitale, e anche il suo profitto minimo accettabile che, a sua volta, può dipendere da quali altre cose potrebbe produrre e vendere.

Allo stesso tempo, ogni acquirente di calcestruzzo ha anche un prezzo al di sopra del quale trova un sostituto o se ne va. Potrebbe sostituire l'asfalto con il calcestruzzo. Oppure può andarsene, perché può fare più soldi facendo qualcos'altro.



Un mercato semplice

Pensate a tre produttori di cemento, uno con un punto di vendita a $80, uno a $75 e uno a $70. E quattro consumatori di cemento, i cui punti di acquisto sono $65, $64, $62,50 e $61. Il signor 65 potrebbe venderlo a Tucson per $70, ma gli costerà $2 trasportarlo e non è disposto a lavorare per meno di $3. Il signor 64 può vendere finitrici di cemento, ma non vale la pena ad un prezzo superiore a $64. L'offerta di acquisto a $62,5 proviene da un produttore di marciapiedi in cemento, e così via.

$70 è il prezzo dell'offerta di vendita marginale, o semplicemente "l'offerta di vendita". $65 è il prezzo dell'offerta d'acquisto marginale, o semplicemente "l'offerta di acquisto". Se questa è un'istantanea del nostro mercato alle 9:01 di lunedì mattina, non ci sarà acquisto o vendita di calcestruzzo. Poi alle 10:04 un imprenditore edile arriva sul mercato, con un contratto per costruire una casa da un milione di dollari. Non è così sensibile al prezzo del calcestruzzo e ha bisogno di cemento per consegnare la casa. Quindi va dal signor $70 e ordina 50 yard cubiche.

Questo appaltatore accetta il prezzo dell'offerta di vendita.

È una giornata impegnativa, poiché un altro appaltatore ordina del cemento. E poi un altro ancora. Ora il produttore da $70 ha venduto tutta la sua capacità produttiva per la settimana, quindi ritira la sua offerta di vendita. Diciamo che "l'offerta di vendita marginale è stata revocata", o semplicemente l'offerta di vendita è stata aumentata: $75, $5 in più rispetto al giorno prima.

Nel nostro esempio abbiamo tre potenziali produttori che chiedono $80, $75 e $70. Abbiamo quattro potenziali consumatori che offrono $65, $64, $62,50 e $61. E abbiamo tre imprenditori edili che accettano la migliore offerta a $70. Quale di questi è il prezzo giusto?

Ora il problema non è semplicemente che le statistiche macro sono a bassa risoluzione, come quel FAX della foto del Grand Canyon, ma che non possiamo nemmeno capire se si tratta di 1000 piedi dal Bright Angel Trail guardando in basso, o il campo base guardando in alto, o se si tratta di rafting sul fiume Colorado.

In alta risoluzione possiamo vedere che ogni partecipante ha il suo prezzo giusto e non è disposto a spostarsi al di sopra o al di sotto di esso. E ogni partecipante che accetta l'offerta di vendita o di acquisto lo fa perché è giusto per lui in quel momento.

Il FAX monocromatico a bassa risoluzione indica semplicemente che il prezzo del calcestruzzo è salito di $5.

Il cemento è semplice, considerando che l'interesse è il fenomeno più complesso di tutti i fenomeni nei mercati. Ci sono molti più partecipanti al mercato, poiché ogni salario è un risparmio (o lo sarebbe se non avessimo banche centrali e piani pensionistici Ponzi). E ogni azienda è un potenziale mutuatario. Il prezzo di ogni asset di capitale produttivo, compresi le azioni e gli immobili, dipende dal tasso d'interesse.

Anche il semplice scenario del mercato del cemento, di 9 partecipanti una mattina a Phoenix, mostra che non esiste un prezzo giusto e il prezzo di chiusura non ci dice nulla su di loro o sulle loro esigenze o sui motivi di tali esigenze. Dovrebbe essere chiaro che il prezzo giusto del cemento non può essere definito. E se è così, lo stesso vale mille volte per il prezzo giusto del tasso d'interesse.



L'interesse non è un mercato semplice

Solo un libero mercato può conoscere il tasso d'interesse giusto, e non c'è modo che un pianificatore centrale possa stabilirlo, anche se lo sapesse.

Alla fine queste affermazioni dicono la stessa cosa, questo perché il meccanismo per impostare il prezzo giusto è lo stesso meccanismo per conoscerlo in primo luogo. Anche per arrivare alla risposta a bassa risoluzione, con il cemento che passa da $70 ieri a $75 oggi, quei 9 partecipanti al mercato devono fare affari o astenersi dal farlo.

Quindi il prezzo incentiva alcuni di loro ad agire e altri a non agire. E la loro azione o inazione, a sua volta, influenza i prezzi.

Come si possono separare questi due fenomeni? Come si può impostare direttamente il prezzo a $75? Per chi? I produttori di finitrici e marciapiedi non accetterebbero nemmeno $70, figuriamoci $75. Si imporrà ciò che i loro clienti sono disposti a pagare per finitrici e cordoli? Si imporrà ai clienti dei loro clienti, paesaggisti e proprietari di immobili commerciali, quali pavimentazioni dovrebbero valere per loro?

Questo non funzionerebbe mai. O bisogna imporre a tutti cosa otterranno e in quali quantità, oppure bisogna lasciare che perseguano i loro interessi.

L'idea che il pianificatore centrale possa dettare un prezzo, lasciando il resto al libero mercato, è ridicola ed insostenibile. Offre ad alcuni partecipanti un prezzo troppo basso, quindi domandano quel bene in quantità crescenti, e ad altri un prezzo troppo alto, quindi vanno in perdita.

Se il prezzo che stanno impostando è il tasso d'interesse, allora si ottiene la distruzione del capitale.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


martedì 4 febbraio 2020

Chi conosce il tasso d'interesse esatto?





di Keith Weiner


In questo articolo approfondiremo il motivo per cui le seguenti due affermazioni sono dei veri principi: (1) non c'è modo che un pianificatore centrale possa stabilire il tasso d'interesse, anche se sapesse quello esatto, e (2) solo il libero mercato può conoscerlo.

Consideriamo innanzitutto come conoscere il tasso giusto. Se lo stato stabilisce un limite di prezzo, diciamo su una pagnotta di pane, ciò danneggia i fornai e questi ultimi cercheranno ogni possibile via di fuga. In primo luogo, possono provare a ridurre la pagnotta, ma i burocrati l'hanno previsto e approvano un mucchio di regole che dettano le dimensioni minime di una pagnotta, il peso, la lunghezza, la larghezza, la densità, ecc. Successivamente l'industria della panetteria cambia il nome al prodotto: non vende più pagnotte di pane, ma le chiama invece torte di pane. E così via.

C'è sempre una piccola corsa agli armamenti ovunque ci siano controlli statali. Un esempio recente è Uber. Questa azienda illustra due diverse soluzioni a questo problema. Una per quanto riguarda le leggi sul lavoro, le quali stabiliscono non solo un prezzo minimo per il lavoro, ma anche molte altre restrizioni che rendono le aziende meno flessibili e quindi meno in grado di fornire ciò che i clienti desiderano. Quindi gli autisti di Uber non sono dipendenti, bensì appaltatori indipendenti.

L'altra per quanto riguarda la normativa sui taxi. Uber non è un servizio di taxi, ma un servizio di ride-sharing. Ai sensi delle norme, le definizioni determinano la differenza tra vita e morte. Quindi tutti sono costretti a spaccare il capello.

Quel che non succede è che i consumatori possono acquistare tutto il pane che vogliono al di sotto dei costi di produzione. Perché se succede i forni vanno in bancarotta e si arriva al Venezuela. Lì l'adulto medio ha perso 11 kg (24 libbre) nel 2017.

Ciò che non accade: i forni pagano i lavoratori $15 per produrre $12 di pane.

Perché no? Qual è il costo di produzione che rende i panettieri incapaci di scendere al di sotto anche se volessero? Che cosa rende i datori di lavoro incapaci di pagare i lavoratori più delle entrate generate dal lavoro? I nostri amici socialisti possono provare a trasformarlo in un attacco al salario minimo, a sostegno dei fornai malvagi, avidi e sfruttatori.

Naturalmente non ha nulla a che fare con tutto ciò. La realtà non vi consente di consumare più di quanto producete. Se spendete $1,01 per produrre una pagnotta di pane che vendete a $1,00, perdete un centesimo su ogni pagnotta. Questo è vero indipendentemente dal fatto che una legge sui prezzi limiti il ​​pane a $1,00 o che un salario minimo ne aumenti il ​​costo a $1,01.

La produzione consuma risorse. Ad esempio, cuocere una pagnotta consuma farina, acqua, lavoro, ecc. Consuma anche risorse non così ovvie che la maggior parte delle persone non vede, come l'usura delle attrezzature di miscelazione e dei forni, l'ammortamento dell'edificio, ecc. Consuma capitale.

Per illustrarlo, diamo un'occhiata ad Able Bakery. Questo forno pubblica bilanci che mostrano solo la prima categoria (la farina, il lavoro e altri ingredienti), ma non tiene affatto conto del capitale, dei forni e dei miscelatori, dell'edificio, ecc.

I rendiconti finanziari di Able non dipingono di un quadro accurato dell'attività.

Supponiamo che Able abbia un piccolo profitto. Non conta i costi (potenzialmente elevati) dell'usura delle attrezzature e dell'edificio, quindi non si rende conto che sta perdendo denaro. Non lo sappiamo per certo, ma lo sospettiamo dal piccolo profitto e dal costo potenzialmente elevato che è escluso.

Anche se un'azienda utilizza gusci di arachidi per fare acquisti e vendite, è facile contare quanti gusci ha avuto al mattino e quanti ne ha alla fine della giornata. Se il numero aumenta, allora crea ricchezza. Finché non vi è capitale utilizzato per la produzione.

Tuttavia, nella maggior parte delle aziende, ci sono spese non ovvie (cioè non in contanti) e sono tali perché si verificano lentamente. Il fornaio può accendere il forno ogni giorno per anni, può aprire e chiudere la porta esterna migliaia di volte, ma ad ogni ciclo di caldo e freddo, rotazione delle cerniere e impatto della porta di chiusura sulle guarnizioni, il forno si degrada impercettibilmente. Alla fine è logoro e smette di funzionare. L'usura deve essere inclusa nel bilancio. Questo dovrebbe essere ovvio, e lo è per chiunque nel mondo degli affari o della contabilità.

Quanto detto è necessario, ma non sufficiente. Anche le aziende hanno bisogno di una valuta sana ed i cambiamenti di quest'ultima durante la vita dell'apparecchiatura possono causare imprecisioni nella misurazione dell'usura. Vedremo due esempi: il primo è quando l'unità di conto scende, ciò che la maggior parte delle persone chiama inflazione; il secondo è quando il tasso d'interesse scende.

Charlie Bakery acquista un forno per $10.000. Gli ingredienti e il lavoro per produrre una pagnotta di pane sono $0,90 e il prezzo di vendita al dettaglio è di $1,00. Si potrebbe dire che il forno vale 10.000 pani (anche se una pagnotta non è un'unità di valore costante).

Dieci anni dopo il forno necessita di riparazioni. Ora però fare una pagnotta costa $9,00 e viene venduta a $10,00. La svalutazione del forno è di $1.000 all'anno, ma non viene registrata sui libri contabili. Il decimo anno l'usura del forno sembra essere di 100 pani, ma questa è un'illusione che svanisce quando Charlie ne acquista uno nuovo e scopre che ora costa $100.000. L'usura annuale è davvero di 1.000 pani.

Oops! Ecco che la svalutazione appare sui suoi libri contabili, il 90% in meno di quanto dovrebbe essere. I profitti sono sopravvalutati di $9.000. L'ammortamento avrebbe dovuto essere di $10.000 all'anno se un forno nuovo costa $100.000 e dura 10 anni. Se Charlie ha 20 forni, i profitti sono sopravvalutati di $180.000 all'anno.

Supponiamo che i dati finanziari di Charlie abbiano mostrato un profitto di $150.000, quindi la verità è che hanno subito una perdita di $30.000. Dovrebbe rifare i conti di tutti e dieci gli ultimi anni.

Ciò che sembrava un'attività redditizia, si scopre che ha sempre generato perdite. Questo è un problema, poiché la società potrebbe pagare bonus e dividendi, mentre si sta lentamente auto-distruggendo.

Questo quando una valuta cala, ma il problema con il tasso d'interesse è peggiore. Con ogni calo del tasso d'interesse, anche i produttori di forni e i fornai hanno un crescente incentivo a prendere in prestito di più per acquistare più attrezzature e produrre più prodotti. L'industria dei forni prende in prestito per acquistare più freni di metallo. I dirigenti sono disposti ad operare con un margine inferiore, perché il costo del prestito è inferiore (e non calcolano che quando il tasso scenderà di nuovo, la prossima azienda fornitrice prenderà in prestito di più a tassi ancora più bassi, e metterà loro pressione). Charlie Bakery prende in prestito per comprare più forni, per cuocere più pagnotte di pane. È questa la creazione di ricchezza? O è consumo di ricchezza?

Il problema quando l'inflazione distorce i libri contabili di Charlie è semplice al confronto. Si può riconoscere la perdita di valore della valuta (specialmente se la valuta è misurata in termini di oro).

Ma in questo caso come vediamo il problema se i pianificatori centrali hanno abbassato non il potere d'acquisto della valuta ma il tasso di interesse? Il potere d'acquisto della valuta è in realtà in aumento ed i produttori potrebbero realizzare profitti maggiori (soprattutto all'inizio). Quindi dove dovremmo guardare?

Potremmo esaminare il rendimento degli asset. Se un'azienda è obbligata ad acquistare molti più forni, per generare profitti simili, ebbene questa è un'indicazione. Potremmo anche misurare il rapporto tra debito e profitto. Non solo c'è un aumento dei prestiti per ottenere lo stesso profitto, il che è abbastanza grave, ma le attività hanno anche aumentato il loro rischio.

E c'è un altro punto da sottolineare qui. Se un'azienda è obbligata ad accollarsi un debito, laddove non era mai stato necessario in precedenza, allora potrebbe essere un segno che ha consumato il suo capitale. Il suo capitale sta diventando negativo: gli investitori stanno lasciando che la società utilizzi il loro capitale, in cambio di un rendimento decrescente o addirittura negativo (cosa che si è verificata in Svizzera e Germania).

Diamo un'occhiata da un'altra prospettiva. Supponiamo che l'acquisto di un nuovo forno comporti un profitto di $7.500 all'anno per dieci anni. Qual è il valore attuale netto del forno? Uno utilizza il tasso d'interesse per scontare gli utili futuri. Se il tasso d'interesse è del 10%, oggi il forno vale circa $48.500. Ma se il tasso scende al 5%, il valore attuale netto del forno salta a oltre $60.000.

Pertanto, quando il tasso scende, le nuove apparecchiature generano un aumento del flusso di cassa (ricavi al netto degli interessi passivi). E c'è un effetto sinergico: ogni dollaro di quel flusso di cassa vale di più. Non c'è da stupirsi del perché le aziende si carichino di debito per aumentare la produzione... e non c'è da stupirsi del perché il calo dei tassi porti al calo dei prezzi!

Non abbiamo ancora dimostrato che solo un libero mercato può conoscere il tasso giusto, tuttavia abbiamo dimostrato che quando il pianificatore centrale altera il valore dell'unità monetaria o il tasso d'interesse si verificano perdite di capitale non riconosciute. Non lo sono perché sono difficili da calcolare, anche se uno le cerca dappertutto e ovviamente la teoria mainstream non incoraggia a guardare.

Prendete il PIL, ad esempio, una statistica economica che è il prodotto perfetto della visione mainstream. Anche i liberi professionisti lo usano.

Ma il PIL è cieco di fronte al capitale persa dagli Able Baker del mondo. Questa cecità non è un bug, ma una caratteristica. Il PIL è anche cieco di fronte al capitale perso dai Charlie Baker.

L'economia mainstream si basa sul non vedere il consumo di capitale. Il flusso di cassa non presenta il quadro completo di profitti e perdite. Bisogna considerare il conto capitale. La decisione di investire capitale, così come il rendimento grazie ad esso generato, viene distorto dal cambio indotto dal pianificatore centrale nell'unità di conto e nel tasso d'interesse. E le statistiche macroeconomiche sono cieche di fronte al consumo di capitale.

Questo ci porta alla domanda chiave: quali misure dovrebbero essere utilizzate dai pianificatori centrali per determinare il giusto valore della valuta fiat? O il giusto tasso d'interesse? O il giusto salario? O il giusto prezzo del pane o dei forni? I pianificatori centrali dispongono di statistiche macroeconomiche come il PIL e che presentano difetti di progettazione: non distinguono la creazione di capitale dalla sua distruzione. Possono vedere il PIL, le entrate fiscali e l'occupazione, ma tutto ciò può aumentare con un aumento del consumo di capitale. Sia Able che Charlie impiegano persone per generare i loro falsi profitti.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


martedì 29 ottobre 2019

Una tassa sulla ricchezza erode il capitale





di Keith Weiner


Sembra che non ci si possa fare un nome tra i ranghi della Sinistra se non si propone almeno una volta una tassa sulla ricchezza. Accademici come Tomas Piketty l'hanno proposta e ora anche i candidati democratici alla presidenza negli Stati Uniti la propongono, mentre Jeremy Corbyn la propone nel Regno Unito. A luglio il Venezuela ha infine aggiunto un'imposta sul patrimonio.

Ma come funziona una tassa sul patrimonio? I politici cavillano tra loro, come se i piccoli dettagli di attuazione tra le varie giurisdizioni siano importanti, ma condividono l'idea chiave: il fisco deve andare da quelle persone che hanno ricchezza e prenderne un po'. E l'anno successivo poi torna e ne prende di più, e così via.

Dovrebbe essere ovvio come tutto questo sia moralmente sbagliato, ma concentriamoci sull'economia. Per farlo, dobbiamo approfondire la natura della ricchezza. Cos'è la ricchezza?

Il socialista direbbe che è un mucchio di beni di consumo che i ricchi intendono consumare avidamente e non condividere con tutti gli altri. Come se avesse immagazzinato potere d'acquisto. Non è letteralmente un mucchio di beni di consumo, ma qualcosa che in futuro può essere scambiato con beni di consumo.

Tutti si immaginano una Bentley, un jet, un vino Bordeux e un attico in un grattacielo a New York. Hanno torto. Il consumo è l'effetto della ricchezza, non la causa e nemmeno la sua natura.



La Legge di Say

L'economista Jean Baptiste Say, all'inizio del XIX secolo, sottolineò una di quelle verità universali che oggi viene spesso ricordata come: "L'offerta costituisce la propria domanda".

Questo concetto viene spesso frainteso, spiegandolo come l'offerta aggregata va a creare una domanda aggregata (specialmente in un contesto di pianificazione centrale). Ad esempio, se la Direzione della Pianificazione ordina la produzione di 1.000.000 di pneumatici di una taglia, allora i conducenti di auto li richiederanno.

Say aveva un altro modo di riassumere la sua Legge: "I prodotti sono pagati con i prodotti".

In altre parole, per consumare bisogna prima produrre. Cosa potete consumare? Potete consumare ciò che producete, o ciò che qualcun altro produce e che è disposto a scambiare con ciò che producete. Se coltivate 1.000 mele, potete mangiarne 1.000. Oppure se volete scambiare 100 mele con 100 patate, potete consumare 900 mele e 100 patate.

Se non producete nulla, non potete consumare nulla. I socialisti considerano questa Legge una sorta di ingiustizia e cercano di porvi rimedio con una varietà di mezzi, inclusa una tassa sul patrimonio.



Ricchezza come beni di consumo

Quindi considerano la ricchezza come beni di consumo. E molti di coloro che ipotizzano di aumentare il loro potere d'acquisto, cioè di ricevere la ricchezza altrui convertita in reddito, sono d'accordo. La ricchezza è potere d'acquisto in base a questa prospettiva. Il modo per massimizzare il valore di un'azienda agricola, secondo questo punto di vista, è di venderne i pezzi per acquistare generi alimentari.

Pensiamo che un'azienda agricola debba essere gestita per coltivare alimenti, non essere liquidata per acquistare generi alimentari.

Questo esempio ci dà un'idea della ricchezza: una fattoria non è un mucchio di beni di consumo, immagazzinati, in attesa di essere consumati; non viene immagazzinato potere d'acquisto. È un bene capitale, non usato per il consumo ma usato per produrre altri beni.

Il capitale aggiunge leva allo sforzo umano. Oggi non lavoriamo più duramente di quanto facessero nel mondo antico, ciononostante produciamo molto di più. Proprio perché abbiamo accumulato una grande quantità di capitale.

Questo è ciò che Thomas Piketty, Elizabeth Warren, Bernie Sanders, Jerry Yang e Jeremy Corbyn vogliono portare via. E lo scopo di separare la ricchezza (il capitale) da coloro che ce l'hanno, non significa semplicemente metterla nelle mani dello stato. Non è il semplice mantra di possedere i mezzi di produzione.

Significa consumarla.

Secondo le stesse parole della Warren et al., ci sono milioni di persone a cui manca il cibo, l'abitazione e le cure mediche di cui hanno bisogno. Quindi cercano di prendere il capitale dei ricchi per pagare tutto questo. Lo fanno anche per prevenire il riscaldamento globale, la plastica negli oceani e altri mali ambientali. (Inoltre lo fanno per correggere la disuguaglianza, cioè rendere i ricchi più simili ai poveri, ma non è una tesi che affronteremo qui).

In realtà lo consumano.



Liquidazione

Facciamo un esempio. Supponiamo che Richard Filthy possieda una fattoria di 1000 acri. Richard è ricco e per renderlo meno ricco e nutrire gli affamati, curare i malati e curare la Terra, il governo gli sottragga ogni anno il 3% della sua ricchezza. Supponendo che Richard non abbia altro che la sua fattoria, allora può pagare questa tassa o vendendo un po' di terra oppure indebitandosi.

Quindi Richard vende alcuni acri per soddisfare la voracità assassina del fisco. Fa la stessa cosa l'anno successivo, e così via.

Dopo 24 anni Richard si ritrova meno della metà della fattoria, ma probabilmente è peggio di così. Se la fattoria di 1.000 acri è stata sufficiente per sostenere il suo stile di vita, man mano che la superficie si riduce deve integrare il suo reddito agricolo cercando di vendere più di quello che prende il fisco (cosa che fa scattare le sirene del fisco sul suo reddito).

In questo esempio la terra non è utilizzata per coltivare cibo dopo che è stata venduta. Lo stato ci ospita i senzatetto, quindi converte i terreni agricoli in lotti abitativi. La terra è stata sottratta all'uso produttivo. Una casa è un bene durevole, ma è pur sempre un bene di consumo.

Ora prendiamo in considerazione il fratello di Richard, William. Anche lui vende un po' di terra per pagare il fisco. L'acquirente è Happy Debtmore, un agricoltore che sta espandendo la sua superficie. Almeno non c'è distruzione della produzione alimentare in questo caso.

Ma come fa Debtmore a pagare William visto che anche lui viene privato del 3% del suo capitale ogni anno? Va alla ConBank di Conversionville.

La banca ha molti fondi da prestare a buon mercato, perché la città ospita numerosi riciclatori di attrezzature agricole. Comprano trattori da Richard e William, visto che le aziende agricole sono diventate più piccole e hanno bisogno di meno trattori. Le aziende agricole, però, hanno bisogno di soldi e quindi si rivolgono ai riciclatori di Conversionville.

I riciclatori le pagano e poi vendono alcune delle parti per creare oggetti d'arte dove possono, e fondono il resto e lo vendono alle acciaierie. Con l'imposta sulla ricchezza che schiaccia gli agricoltori, i riciclatori fanno affari e depositano molti contanti nella ConBank.



Incentivi perversi

Quindi Debtmore accende un prestito per acquistare i terreni agricoli di William. La tassa sul patrimonio è perversa, perché trasferisce la terra da un agricoltore prudente ad uno accecato dal debito. E la tassa sul patrimonio non ha alcun impatto su Debtmore: ha una passività, il prestito, per bilanciare il patrimonio fondiario. Quindi la terra aggiuntiva non si aggiunge al suo patrimonio netto e il fisco la ignora. Tutto funziona a condizione che gli interessi passivi siano inferiori alle entrate aggiuntive derivanti dalle vendite delle colture.

Abbiamo detto che non vi è alcuna distruzione della produzione alimentare. Questo è vero, ma solo nel contesto limitato dei terreni agricoli di William Filthy, venduti a Happy Debtmore. Quando guardiamo al quadro generale, vediamo che il prestito di Debtmore è possibile perché qualcun altro sta distruggendo il capitale (che in questo esempio è il capitale utilizzato nella produzione alimentare, ma non è necessariamente così).

A parte ciò, si potrebbe obiettare che le banche prestino risparmi e che il risparmio non sia liquidazione del capitale. È vero, in un mondo normale le persone non fondono trattori agricoli funzionanti per il valore dell'acciaio alla base, arricchendo alcuni riciclatori e impoverendo gli agricoltori ed i loro clienti. Ma questo non è un mondo normale ora c'è una tassa sulla ricchezza.



Preservare il potere d'acquisto

Ed è un mondo con una banca centrale e un tasso d'interesse in calo. Quindi torniamo a Richard Filthy. Supponiamo che il tasso d'interesse stia scendendo abbastanza velocemente da far salire i prezzi dei terreni dell'1,030928% all'anno (gli asset vanno su quando gli interessi scendono).

Ad esempio, un acro inizialmente vale $1.000 e Richard ha 1.000 acri, quindi la sua fattoria vale $1,000,000. L'anno successivo è costretto a vendere il 3% della sua terra, ma la FED spinge un aumento proporzionale del valore di un acro di terra. Quindi il 3% di terreno in meno vale lo stesso di prima, e così via. La sua fattoria rimane allo stesso valore di $1.000.000, anno dopo anno.

Dopo 24 anni Richard rimane con soli 496 acri, ma grazie alla FED ognuno di esso vale $2.015. La fattoria molto più piccola, al prezzo del terreno molto più alto, vale ancora $1.000.000. Richard dovrebbe esserne contento?

Ciò ci illustra il concetto di rendimento del potere d'acquisto. Un terreno che vale $1.000.000 ora produce metà del raccolto rispetto a prima.

Coloro che pensano solo in termini di valore della liquidazione, il potere d' acquisto degli acri in diminuzione, non comprendono il dolore di Richard. Pensano che abbia ancora una fattoria del valore di $1.000.000 e che conservi gli stessi beni di consumo di prima.

Ma quelli che pensano come un contadino sanno che la fattoria di medie dimensioni produce metà del grano e genera la metà del reddito per la sopravvivenza di Richard.



Invidia

Questo non è un difetto, è un pregio. Thomas Piketty ha proposto la sua tassa sulla ricchezza non per pagare il costo per curare Madre Gaia, ma per correggere un grande errore: "R > G"

R è il tasso di rendimento del capitale e G è il tasso di crescita dell'economia. Piketty è come una vittima di un incidente che dopo essere rimasto in coma per decenni, all'improvviso si sveglia e osserva un fatto casuale (nel nostro caso, il tasso di rendimento del capitale è superiore alla crescita economica). Ma, essendo stato in coma per decenni, non nota che abbiamo una banca centrale che ha presieduto un calo dei tassi d'interesse. E non pensa che l'interesse decrescente provochi un aumento del prezzo degli asset.

Quindi Piketty propone una tassa sul patrimonio, che in teoria dovrebbe rimediare a questa malattia immaginaria secondo cui i ricchi si arricchiscono ad un ritmo più veloce di quanto cresca l'economia. Inutile dire che si sbaglia di grosso. Un raddoppio del prezzo della terra non rende Richard più ricco; significa solo che la liquidazione dei terreni consentirà di acquistare il doppio dei generi alimentari.

I politici non sono così eruditi come accademici del calibro di Piketty. Non scrivono formule pseudo-matematiche, fanno invece appello all'invidia. Alcune persone non sono felici quando altri hanno qualcosa. Ci viene in mente una vecchia battuta sovietica: "Un contadino scavando in un campo trova una lampada magica. La sfrega ed esce il genio: “Ti concederò un desiderio, ma qualunque cosa farò per te la raddoppierò al tuo vicino". "OK, allora accecami un occhio."



Consumo di capitale

Qualunque sia la motivazione alla base di coloro che sostengono una tassa sul patrimonio, possiamo dire che toglie il capitale a coloro che ce l'hanno. E possiamo dire che questa sottrazione è una conversione del capitale produttivo in reddito, il quale può essere consumato dagli altri.

La tassa sul patrimonio significa consumo di capitale.

Quello che abbiamo detto molte volte sul calo dei tassi d'interesse e sull'aumento dei prezzi degli asset. Ogni nuovo speculatore investe il proprio capitale sul venditore di un bene, che poi lo consuma come reddito. Gli speculatori lo fanno perché si aspettano che gli speculatori successivi diano loro ancora più capitale. Con ogni aumento del prezzo degli asset, il capitale di qualcuno viene convertito in reddito di qualcun altro e consumato.

Il socialismo, sotto forma di banca centrale o confisca della ricchezza, è un processo deliberato e intenzionale di consumo di capitale.

Al socialismo non deve essere permesso di consumare il nostro prezioso capitale ed erodere la base da cui dipende la nostra civiltà. Nessuno sa quando si verificherà il momento del collasso, ma possiamo affermare con certezza che questa è la fase finale del socialismo. Come in Venezuela.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


mercoledì 9 ottobre 2019

Com'è possibile che esistano tassi d'interesse negativi?

Dopo l'Europa, anche gli USA si preparano all'arrivo dei tassi d'interesse negativi come dice anche Greenspan. I tassi d'interesse negativi rappresentano il prezzo che paghiamo per l'esistenza delle banche centrali. La distruzione del capitale e di conseguenza l'impoverimento economico, sono contrari ad ogni impulso umano. La civiltà richiede accumulo di capitale e produzione; la de-civilizzazione avviene quando troppe persone in una società prendono in prestito, spendono e consumano più di quanto producano. Nessuna società nella storia umana ha mai nemmeno pensato all'idea di tassi d'interesse negativi, quindi come i banchieri centrali ora siamo tutti in un territorio inesplorato.
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di Keith Weiner


La Germania di recente si è unita alla Svizzera nel Club dei rendimenti obbligazionari tutti negativi: il tasso d'interesse su ogni titolo di stato è ora negativo. Molti direbbero "congratulazioni", convinti che ciò provi che il loro rischio di credito sia... beh... uhm... negativo (?). E comunque permetterà loro di prendere in prestito di più per poi spendere e stimolare... uhm... beh... tutto il consumo dispendioso per il quale gli stati sono famosi.

Mentre coloro che prendono in prestito hanno motivo di essere allegri (a differenza di quelli che hanno già preso in prestito, a tassi più alti, che ora sono svantaggiati), i risparmiatori sono danneggiati. Come si può risparmiare in un ambiente in cui il risparmio ha un costo?

John Maynard Keynes auspicava "l'eutanasia del rentier". Congratulazioni, Germania, diciamo con serio sarcasmo, sei andata oltre l'idea terribile di Keynes.



La preferenza dei risparmiatori

Invece di scrivere di più sulla distruttività di questo fenomeno, oggi affronteremo una aspetto diverso. Com'è possibile? Quali sono i meccanismi? Perché i risparmiatori non si ribellano?

Abbiamo scritto del crimine del '33 qualche mese fa, e val la pena di rileggerlo prima di continuare. Il 1933 è stato l'anno in cui il presidente Roosevelt rese il dollaro irredimibile. Prima di ciò, se non vi piaceva il tasso d'interesse, potevate vendere l'obbligazione e tenere monete d'oro. La moneta d'oro non ha alcun rischio di default e all'epoca col gold standard non aveva rischio di prezzo.

Oggi si può possedere oro per evitare il rischio di default, questa è il motivo per cui l'oro è ora a $1.500, ma ci si assume il rischio del prezzo e la volatilità dei prezzi è considerata un pregio, non un difetto, dai gold bug!

Esprimere la preferenza di voler possedere monete d'oro piuttosto che obbligazioni denominate in oro non ha semplicemente cambiato il livello di rischio personale, ha anche avuto un effetto economico: ha modificato il tasso d'interesse tra le obbligazioni denominate in oro rispetto alle monete d'oro. Ha cambiato il prezzo dell'obbligazione denominata in oro, ovvero il tasso d'interesse. È di vitale importanza capire questa cosa: la preferenza dei risparmiatori poteva cambiare il tasso d'interesse.

Quando un risparmiatore sceglieva di rinunciare all'obbligazione denominata in oro, ne faceva salire il tasso d'interesse. E questo, ovviamente, rendeva l'obbligazione più attraente per tutti gli altri risparmiatori. L'interesse è il compenso pagato per correre il rischio.

Pertanto il gold standard poneva delle fondamenta molto solide sotto il tasso d'interesse: preferenza temporale. Quest'ultima è parte della natura della condizione umana: essendo mortali dobbiamo mangiare oggi per essere vivi domani. Quindi c'è una propensione a preferire i beni ora rispetto ai beni in futuro.



Le valute scoperte scoraggiano i risparmiatori

Tuttavia oggi non abbiamo un gold standard e nell'attuale sistema le obbligazioni non hanno un prezzo in termini di oro, hanno invece un prezzo in termini di dollari.

Ciò significa che se si opta per possedere oro piuttosto che obbligazioni, non si influenza il tasso d'interesse ma si influenza il prezzo dell'oro (o come ricordiamo sempre ai lettori, il prezzo del dollaro misurato in oro). Il prezzo dell'oro non ha alcun impatto sull'economia di oggi (tranne che per i minatori e la catena di approvvigionamento dell'oro). Potrebbe essere $300 o $3.000 e non farebbe alcuna differenza.

Per inciso, scriviamo molto sul calo del tasso d'interesse che provoca l'aumento dei prezzi degli asset e quest'ultimo è un processo che converte la ricchezza di una persona in reddito di un'altra. Quest'ultima lo consuma. I mercati toro infiniti possono essere popolari, ma sono solo consumi di capitale. Fanno parte del piano malvagio di Keynes. Non fa alcuna differenza se le persone speculino su azioni, proprietà, o metalli preziosi, il risultato è lo stesso: gli speculatori precedenti spendono la ricchezza degli speculatori successivi.

Torniamo all'ultima affermazione, sopra, "non si influenza il tasso d'interesse". Questa è la chiave per capire perché il tasso d'interesse è sceso così tanto. Se acquistate azioni, proprietà, auto d'epoca, opere d'arte di antichi maestri, o metalli preziosi, non avrete alcun impatto sul tasso d'interesse.

Scambiate il vostro saldo in denaro con qualcun altro. In cambio ottenete i suoi beni non monetari, in questo caso, l'oro. Quindi cos'è cambiato? Solo il nome nel registro del sistema bancario e il titolo di proprietà della merce.

E il venditore eredita la vostra posizione. Anche lui non può fare alcuna differenza, perché indipendentemente dal nome che si trova nel registro di ciascun saldo monetario, i dollari sono vincolati all'interno del sistema bancario. Non possono uscire.

Col gold standard il tasso d'interesse saliva quando le persone toglievano il loro oro dal sistema bancario. Nell'attuale sistema monetario col dollaro scoperto, non c'è modo di rimuovere dollari dal sistema bancario.



Ruota tutto attorno allo spread

Nel nostro articolo precedente abbiamo detto: "L'interesse è uno spread tra la moneta d'oro e l'obbligazione denominata in oro".

Ora possiamo vedere questa frase sotto una nuova luce. Il tasso d'interesse è lo spread tra il denaro posseduto al di fuori del sistema bancario e il denaro posseduto all'interno del sistema bancario. Se il differenziale è piccolo, le persone al margine sono incentivate a prelevare più denaro. Ciò provoca un aumento dei tassi d'interesse.

Tuttavia, in un sistema in cui non è possibile prelevare denaro, questo meccanismo non è operativo. Come nel nostro sistema: una persona può scambiare un saldo monetario nel sistema bancario con una moneta d'oro, ma poi il venditore della moneta ottiene solo quel saldo monetario e continua ad avere la stessa carenza di opzioni. Un acquisto da parte di altri non è la stessa cosa di un rimborso.

Per inciso, usiamo esclusivamente la parola denaro per indicare la merce più commerciabile e quella che può estinguere del debito. Nei paragrafi precedenti l'abbiamo usata in un altro senso. Nulla è cambiato nelle nostre intenzioni. Abbiamo semplicemente ritenuto che la terminologia del denaro fosse il modo più semplice per chiarire il punto.

La prova è sotto i nostri occhi: un certo numero di grandi economie ha tassi d'interesse negativi. Ora due grandi economie sono completamente prive di un interesse positivo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


mercoledì 12 dicembre 2018

Cosa può uccidere una valuta inutile





di Keith Weiner


Esiste un'idea abbastanza popolare, almeno tra i libertari americani ed i gold bug: la gente un giorno "si sveglierà" e improvvisamente si renderà conto che il dollaro è cattivo/scoperto/fiat/manipolabile/senza valore/ecc. Quando arriverà questa epifania, allora lo ripudieranno. Cioè, venderanno tutti i loro dollari per comprare beni di consumo (vale a dire iperinflazione), oro e/o criptovalute.



Rimborsi in equilibrio con i depositi

Oggi nessuna valuta è coperta dall'oro. Con una valuta ancorata all'oro, ogni unità monetaria inizierebbe la sua vita con qualcuno che sceglie di depositare la sua moneta d'oro in cambio della valuta cartacea. E terminerebbe con qualcuno che chiede il rimborso della carta nella moneta d'oro. Una buona analogia sono le ossa nel corpo umano. Un processo rimuove costantemente il materiale osseo e un altro processo lo fa crescere di più. Quelle che sembrano essere ossa sempre uguali, con lunghezza e massa fisse, vengono costantemente abbattute e ricostruite. Le ossa apparentemente immutabili sono in realtà in equilibrio tra due forze opposte.

Lo stesso accade con il gold standard. Alcune persone chiedono il rimborso della carta per ottenere monete d'oro. Altri depositano monete d'oro per ottenere la carta. Il gold standard sembra apparentemente stabile, ma in realtà è in equilibrio tra due processi opposti.

Sentiamo spesso dire che gli stati odiano il gold standard perché non possono stampare l'oro. Questo è vero, ma c'è un altro motivo. Quando le persone non amano il tasso d'interesse, o la solidità delle banche, ritirano le loro monete d'oro. Quello che sembrava essere stabile, non lo è più. Questo non ha nulla a che fare con la quantità di valuta o d'oro. Ha invece a che fare con l'onestà.

Pertanto la nostra definizione di inflazione non si basa sull'aumento della quantità (o sulla sua presunta conseguenza, l'aumento dei prezzi). L'inflazione è contraffazione monetaria: prendere in prestito senza i mezzi o l'intenzione di rimborsarlo.

Per qualche strana ragione, le persone tendono a voler ritirare le loro monete d'oro da una banca che si impegna in questa pratica. È un vero grattacapo. Qualcuno dovrebbe scrivere su questo mistero...

Comunque col gold standard le persone hanno una scelta: possono depositare o riscattare i loro depositi.

Nel rendere irredimibili le valute una volta rimborsabili, gli stati hanno tolto la facoltà di scelta alla popolazione. Se non vi piace un deposito bancario, forse perché il suo tasso d'interesse è troppo basso, potete ritirare le banconote. Tuttavia tali banconote pagano zero, quindi finite dalla padella alla brace. Inoltre la banca centrale presta allo stato e alle banche. Quindi la sua carta trasporta gli stessi rischi.



Dichiarare che una valuta sia coperta dall'oro

Molte persone pensano che uno stato potrebbe re-introdurre la convertibilità con l'oro. Ma questo equivale a voler far rivivere un osso morto. La valuta non ha più alcun processo: depositi o rimborsi. Lo stato inizierebbe, nel migliore dei casi, con un grande tesoro in oro. Avrebbe inoltre una grande quantità di valuta cartacea, in parte produttiva e in gran parte contraffatta. E non ci sarebbe modo affinché le persone potessero differenziare.

Chi depositerebbe oro in un sistema simile?

A parte questo piccolo problema, né lo stato né le banche possono permettersi di prendere in prestito l'oro oggi. Non hanno un reddito in oro, né rappresentano imprese commerciali.

Oggi dichiarare un "gold standard" potrebbe significare solo un sistema di prezzi dell'oro fissi. Senza depositi, né depositanti, né scopo produttivo per effettuare un deposito d'oro e quindi nessun interesse per l'oro, sarà un processo unilaterale. Ci sarà richiesta di oro da parte di persone che detengono carta, ma nessuna richiesta inversa.

E questa domanda non rappresenterebbe realmente un rimborso, in quanto non estinguerebbe un debito. Tutto il debito (dai prestiti agli studenti alle carte di credito, ai mutui per le auto e le abitazioni, ai prestiti alle imprese, alle obbligazioni fino ai disavanzi accumulati) rimarrebbe denominato nella vecchia valuta cartacea irredimibile. Nessuno inizierebbe a ripagare i debiti in oro.

Quindi questo presunto gold standard avrebbe: nessun interesse sull'oro, nessun deposito in entrata e l'oro non verrebbe usato per estinguere i debiti. Ci sarebbero solo persone che scambierebbero la loro valuta con l'oro.

Se lo stato stabilisse un prezzo basso, allora la gente acquisterebbe tutto l'oro. Se impostasse un prezzo troppo alto, non ci sarebbero acquisti. E, naturalmente, non esisterebbe un prezzo "giusto" fisso per l'oro. Il prezzo di compensazione del mercato si muove per molte ragioni, non ultima la diluizione infinita del potere d'acquisto della valuta contraffatta.

Come tutti gli altri schemi di imposizione dei prezzi da parte della banca centrale, una tale "moneta con garanzia l'oro" fallirebbe.

E questo ci riporta al franco svizzero, che è stato oggetto di un sistema di imposizione dei prezzi per mantenerne basso il valore a $0,83. Questo schema è fallito nel gennaio 2015 ed è stato doppiamente interessante, perché se la moneta viene stampata come la maggior parte della gente suppone, non c'è motivo per cui la Banca Nazionale Svizzera non abbia potuto continuare a farlo.



Il meccanismo del crollo di una valuta

Abbiamo detto che il franco svizzero crollerà.

Proprio come le persone non si sveglieranno domani e ripudieranno il dollaro, non lo faranno neanche con il franco svizzero. Non è così che funziona. Il percorso che condurrà a tale esito è pingue di meccanismi insidiosi.

Uno è il tasso di deposito negativo. Attualmente i depositanti al dettaglio non pagano; ricevono un tasso pari a zero e quindi non hanno motivo di ritirare la valuta cartacea da un deposito bancario.

Le corporazioni e le istituzioni sono molto meno equipaggiate per accumulare denaro cartaceo. Per prima cosa, le quantità sono molto più grandi e di solito i controlli finanziari aziendali non sono progettati per gestire centinaia di milioni o miliardi di documenti.

Fin qui tutto bene, giusto? Non proprio. Ci sono due problemi: le banche stanno perdendo su ogni deposito al dettaglio. Interessi a 0 rappresentano un costo troppo alto in un mondo in cui regnano i tassi negativi. Se questo, di per sé, causerà una crisi, lo lascio all'analisi di qualcun altro. Possiamo solo dire che le perdite nel frattempo non sono sostenibili.

E il problema peggiora, perché i tassi riprenderanno la loro tendenza al ribasso. Quindi, anche se oggi le banche possono permettersi un sussidio di 75 punti base ai depositanti al dettaglio, domani non potranno permettersi un sussidio di 100 bps o 150 bps. C'è una linea di confine, da qualche parte, e sarà superata prima o poi.

Non sto dicendo che le persone improvvisamente realizzeranno qualcosa. Sto discutendo sull'inevitabilità matematica che le banche dovranno addebitare interessi negativi ai depositanti al dettaglio.

Quando ciò accadrà, le persone avranno un motivo per ritirare il denaro (il contante rende lo 0%, il che è meglio di un tasso negativo). Questa sarà una corsa agli sportelli a tutti gli effetti. Quando lo stato ha reso irredimibile il denaro, i pianificatori centrali pensavano di aver posto fine alla possibilità di una corsa sistemica agli sportelli bancari. Ma questo è vero solo se i tassi di interesse sono >/= 0%.

"OK", potreste dire, "possono risolvere il problema vietando i franchi in contanti. Tutti riceveranno una carta di credito e dovranno usarla per addebiti e accrediti." Non affronterò i toni sinistri del totalitarismo impliciti in questa idea. Mi concentrerò solo sull'economia.

In primo luogo, guardiamo i depositanti al dettaglio. In che modo si suppone che chiunque possa risparmiare se deve rinunciare a 75 punti base all'anno (o più) a causa degli interessi negativi addebitati dal sistema bancario commerciale? È impossibile. A prescindere da quanto aumenti il ​​saldo in franchi, l'interesse negativo farà scappare i depositanti.

Tutti i cittadini svizzeri che desiderano accumulare risparmi saranno costretti a farlo in un'altra valuta.

Non è questione di svegliarsi; questa è semplicemente una lotta in presenza di una valuta con un tasso d'interesse negativo.

Le persone saranno costrette a vendere franchi e comprare dollari (principalmente dollari, subito l'oro). Non perché improvvisamente capiscono la teoria monetaria. Non perché hanno una visione a lungo termine del franco svizzero. Non perché sono consapevoli di un crollo della valuta. Ma semplicemente per evitare che il loro conto in banca venga ripulito.

"OK", potreste dire, "questo potrebbe accadere in futuro ma non sta succedendo oggi." Questo è vero. Ma le imprese sono una storia diversa.

Esse hanno un incentivo a concludere accordi con i loro clienti e venditori per usare dollari. Inoltre se un'azienda può prendere in prestito denaro ad interessi negativi, allora può distruggere il capitale mentre realizza un profitto. Se distruggere il capitale è redditizio, allora verrà fatto su larga scala. Nessuna valuta (o economia) può sopravvivere a tempo indeterminato.

E c'è un altro problema. Ogni azienda ha un mix ottimale di liquidità, asset correnti e asset a lungo termine. I gestori intelligenti determinano questi livelli e li conservano di conseguenza. Un tasso d'interesse negativo distorce necessariamente questo calcolo. Tutti vogliono evitare le perdite, quindi cercheranno di ridurre al minimo i saldi di cassa. Questo avrà diversi effetti secondari. Uno di questi è ovvio: un rischio maggiore a causa della riduzione dei saldi di cassa.

Un altro è che le aziende diventeranno meno liquide, e quindi meno flessibili e meno agili.

Un terzo effetto: preferiranno che i clienti paghino più tardi piuttosto che prima. Questo aspetto viola migliaia di anni di commercio. Ma ora c'è un incentivo perverso a voler essere pagati a 90 giorni anziché in contanti. Quindi ci sarà una preferenza per estendere il credito ai clienti, per evitare di essere pagati fino a quando non ci sarà una spesa dovuta. In altre parole, se Acme deve incassare 1 milione di franchi svizzeri il 1° gennaio, allora vorrà che i suoi clienti paghino il 1° gennaio e non prima.

O vorrebbe che fosse così, a parità di condizioni. Naturalmente estendere i termini aumenta il rischio di credito. I clienti chiederanno uno sconto per estendere la scadenza del pagamento? È logico...

Le aziende faranno aumentare il prezzo degli altri asset e quindi abbasseranno i rendimenti. Bisogna anche prendere in considerazione il costo del trading dei franchi e dei dollari e l'acquisto di un future in franchi. Non c'è modo di sfuggire alla ricaduta dei tassi negativi. Tutti gli saranno coperti da radioattività tossica che ridurrà i loro rendimenti.

Infine, diamo un'occhiata al concetto di valore attuale netto e applichiamolo alle passività aziendali. In un mondo normale, cioè con tassi d'interesse positivi, un pagamento da effettuare o ricevere in futuro ha un valore inferiore rispetto ad un pagamento presente. Il valore attuale di un pagamento futuro è scontato dal tasso d'interesse di mercato. Così, ad esempio, se il tasso di interesse è del 10%, un pagamento di 100 franchi tra un anno vale oggi 90,91 franchi.



Il nostro vecchio amico: il valore attuale netto

Ma con tassi d'interesse a zero, un pagamento futuro vale il suo valore nominale di oggi. Questo, di per sé, causerà il collasso poiché tutto il debito irrecuperabile è perpetuo. Il valore di una perpetuità a zero interesse è: infinito.

E quant'è il valore attuale netto di un pagamento futuro con tassi d'interesse negativi? La matematica dice che è più alto nel presente. In altre parole, con un interesse del -10%, un pagamento di 100 franchi l'anno prossimo vale oggi 111,11 franchi.

Se abbassare i tassi d'interesse è come cadere nel pozzo gravitazionale di un buco nero, i tassi negativi sono come essere all'interno della massa dell'oggetto stesso. Il peso del debito sale finché non vi schiaccia.

E come abbiamo visto, c'è un modo comune per capire questo fenomeno: preferireste che qualcuno vi debba una somma fissa, piuttosto che pagarvi. Almeno fino a quando il suo credito è buono, cosa che il tasso d'interesse in calo sta compromettendo. In sintesi, il tasso d'interesse in calo distruggerà la capacità dei debitori di pagare.

Bancarotte, una serie a cascata di fallimenti, e così via, distruggeranno una valuta alla fine. Questa è la nostra previsione per il franco.

Mi rendo conto che una tale previsione sia desolante ed è per questo che la scrivo: per avvertire il mondo di ciò che sta arrivando. E perché perseguiamo la visione di pagare gli interessi sull'oro, che è l'unica via da questa catastrofe imminente.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.com/