Visualizzazione post con etichetta Fred Buzzeo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Fred Buzzeo. Mostra tutti i post

mercoledì 17 agosto 2011

Piccole Imprese e la Ripresa Senza Lavoro

La competizione "chi le spara più grosse" è ufficialmente aperta. Ha aperto le danze Krugman Skywalker con le "guerre spaziali". Non solo, ma fino a qualche tempo fa ancora andava seminando la balla che la ripresa fosse iniziata e che l'economia avrebbe presto visto i cosiddetti "green roots". Ovviamente, niente di tutto ciò si è verificato dato che l'economia sta sprofondando ancora una volta e le politiche anticicliche stanno aggravndo solamente la situazione. Ma il nostro giocoliere è "furbo", dato che ora va blaterando che lo stimolto per rimettere in carreggiata l'economia era sufficiente solo per evitare la depressione e non grande abbastanza da riportarla su una strada di totale ripresa. Nonostante i suoi giochi di prestigio, ancora una volta gli Austriaci avevano ragione ed i Keynesiani avevano torto.
_________________________________________


di Fred Buzzeo


Se ascoltiamo la maggior parte degli economisti, ci viene detto che la recessione è finita e che siamo in un periodo di ripresa. Infatti il National Bureau of Economic Research (NBER), la voce ufficiale su questo problema, ci dice che la ripresa è iniziata nel giugno 2009.

Fortunatamente, la maggior parte degli americani ha voluto guardare oltre questo velo di illusioni. Per esempio, un recente sondaggio del New York Times/CBS indica che gli americani stanno diventando sempre più delusi dalle performance dell'economia degli Stati Uniti. Un sorprendente 70% degli intervistati ha detto che il paese si sta muovendo nella direzione sbagliata.

C'è ora un attacco in corso al sistema di libera impresa che per più di un secolo ha reso gli Stati Uniti la più grande potenza economia della storia. Trilioni di dollari sono stati spesi facendo "pump-priming (intervento dello Stato destinato a provocare con la spesa pubblica un incremento degli investimenti privati, suscitando un’ondata iniziale di fiducia, ndt)" sull'economia degli Stati Uniti. In più la Federal Reserve ha inondato l'economia degli Stati Uniti con denaro gratis che deruberà gli americani del potere d'acquisto sui loro dollari guadagnati. Ironicamente, tutto questo interventismo è mirato a "stabilizzare" il mercato ed a ridurre la disoccupazione.

Ma cosa ha ottenuto tutto questo interventismo? Non molto. Il tasso di disoccupazione resta ostinatamente alto, oltre il 9%. In più, l'indice U6 — una misura ampia della disoccupazione che tiene conto della sottoccupazione e dei lavoratori scoraggiati — è quasi al 16%. Mentre vengono rilasciati i numeri dell'occupazione, diventa sempre più chiaro che la crescita del lavoro è anemica.

Quindi, cosa sta causando questa "ripresa" senza lavori?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo guardare alla condizione (difficile) delle piccole imprese. Le piccole imprese negli Stati Uniti sono il motore principale per la crescita del lavoro. Ma quando la recessione è peggiorata nel 2009, il 60% di tutti i lavori persi erano nel settore delle piccole imprese.[Scarica il PDF] Ad oggi le piccole imprese non si sono riprese.

Infatti, dal 2009 al 2010, gli imprenditori hanno avviato meno nuove attività in più di un decennio, secondo il Bureau of Labor Statistics. Se la posizione finanziaria delle piccole imprese non migliora, non miglioreranno nemmeno i dati della disoccupazione. Pertanto è necessario capire costa sta mantenendo le piccole imprese depresse. Perché c'è una mancanza di formazione di capitale in questo settore vitale dell'economia?



L'Importanza delle Piccole Imprese

La Small Business Administration definisce una piccola impresa come uno stabilimento che impiega meno di 500 persone. In realtà, la maggior parte delle piccole imprese ne impiega molte meno. Tante piccole imprese hanno pochi impiegati ed un buon numero di loro opera semplicemente a casa del proprietario.

Tuttavia le statistiche riguardanti i contributi delle piccole imprese nella salute generale dell'economia sono sbalorditivi. Negli ultimi 15 anni le piccole imprese hanno prodotto il 64% dei nuovi lavori negli Stati Uniti. Pagano inoltre i salari del 44% di tutti coloro che lavorano nel settore privato. Inoltre le piccole imprese creano più della metà del prodotto interno lordo (PIL) dei privati non agricoli. Nel 2007 le piccole imprese hanno prodotto poco più del 30% del valore esportato conosciuto.

Le piccole imprese sono la spina dorsale dell'economia degli Stati Uniti. Molte nuove idee sono generate dalle persone che lavorano nelle piccole imprese. Per sempio, la Microsoft e la Apple una volta erano delle piccole imprese. Lo stesso vale per Sam Walton, che prese in prestito denaro da un parente per aprire un negozio in Rogers, Arkansas e da lì rivoluzionò il commercio al dettaglio.

E' ovvio sin dal principio che le piccole imprese svolgono una funzione di incubatrice in base a cui le idee sono sviluppate e testate in un piccolo ambiente e poi, se di successo, introdotte in un mercato più ampio.

Le piccole imprese forniscono molta dell'occupazione per la forza lavoro poco qualificata. Guardate agli architetti dei paesaggi, agli imprenditori edili ed ai camerieri, e scoprirete la maggior parte dei lavori non qualificati. Le piccole imprese permettono ai lavoratori un apprendistato sul campo di lavoro per acquisire un possibile avanzamento verso un'occupazione più qualificata.

I proprietari di piccole imprese foniscono inoltre servizi di cui molti di noi hanno bisogno. Compriamo generi alimentari, ci tagliamo i capelli e ceniamo fuori in luoghi tutti gestiti da proprietari di piccole imprese. Come faremmo senza l'architetto del paesaggio, il tizio della piscina e l'elettricista?



Incertezza di Mercato

Le politiche perseguite da Washington stanno causando squilibri nel mercato. Questi squilibri stanno annebbiando la comunità finanziaria con incertezza, che è il più grande danno alla crescita e all'espansione delle piccole imprese.

La maggior parte dei proprietari delle piccole imprese e dei venture capitalist sono incerti sul dove l'economia stia andando. La spesa è fuori controllo, i deficit di bilancio sono di biliardi di dollari ed il risultato di una politica inflazionistica da parte della Federal Reserve sta iniziando a mostrarsi nei prezzi delle merci. Tutta questa sconsideratezza non induce i proprietari di piccole imprese ad aprire i portafogli ed investire in attività economiche che genereranno nuovi lavori.

C'è anche incertezza riguardo l'ambiente regolatorio. Le persone non investono per "distribuire ricchezza" in giro; investono per trarre profitti. Gli investitori non reagiscono bene quando si parla di "trasformare radicalmente gli Stati Uniti d'America".

Difatti c'è stata più intrusione del governo nel mercato durante gli ultimi anni rispetto a quando c'erano i programmi della Great Society. Abbiamo zar economici, assicurazioni sanitarie nazionali e possesso del governo de facto sulle industrie.

La seguente dichiarazione detta da Raymond J. Keating, capo economista del Small Business and Entrepreneurship Council, riassume la situazione molto bene:

Per la maggior parte, gli imprenditori vogliono che i dirigenti federali impongano una leggera tassazione ed un leggero impianto regolatorio, continuino a spendere sotto controllo, mantengano una bassa inflazione o altrimenti si tolgano dai piedi così gli imprenditori e gli investimenti possano crescere vigorosi. [...] Finché i dirigenti federali non si muovono verso una direzione a favore di imprenditori e della crescita, la maggior parte dei possessori di piccole imprese affronteranno grande incertezza.


William Dunkelberg, un economista del National Federation of Independent Business, lo dice anche meglio: "C'è semplicemente un'enorme quantità di incertezza. E quando si è incerti, non si fanno scommesse."

E con questa incertezza, non c'è espansione della produzione — un requisito per creare opportunità d'impiegao. Perché prendersi il rischio?



Mancanza di Finanziamenti

Secondo il membro del consiglio della Federal Reserve Elizabeth Duke, sette su dieci proprietari di piccole imprese usano risparmi personali per avviare o espandere le loro attività. Non hanno il beneficio di essere "troppo grandi per fallire". Pertanto, non vengono inondati di denaro da parte dei pianificatori di governo spaventati da un collasso sistemico affinché venga migliorata la loro posizione rispetto alla liquidità.

Infatti questi proprietari di piccole imprese sono coloro che si prendono i maggiori rischi. Se hanno successo, possono trarre un profitto sostanziale. Tuttavia se falliscono, tutta la loro ricchezza accumulata può essere distrutta. Molti di loro lasciano lavori sicuri per seguire le proprie ambizioni. Sono le vestigia degli accaniti individualisti che un tempo trasformarono gli Stati Uniti da una società agraria alla prima potenza economica del mondo.

L'attuale recessione (o dovrei essere politicamente corretto e dire la passata recessione?) ha distrutto un enorme quantità di ricchezza personale negli Stati Uniti. Pertanto, c'è meno denaro disponibile per l'espansione delle piccole imprese.

A causa delle incertezze elencate sopra, molti venture capitalist — l'ancora di salvezza finanziaria dei proprietari delle piccole imprese — siedono sulle linee laterali. In questa economia, la maggior parte degli investimenti non vale semplicemente il rischio.

Quando una fonte così vitale di finanziamento finisce, il proprietario della piccola impresa si deve rivolgere al sistema bancario. Le banche vengono inondate di denaro dal governo con l'infusione nelle loro casse delle vostre tasse. Ma le banche stanno prestando? La risposta a questa domanda è un fragoroso no.

Il prestito bancario alle piccole imprese è ai minimi sin dal 2008. Solo nel primo quadrimestre di quest'anno è stato giù di $15 miliardi! Le banche stanno semplicemente sedute sul denaro malgrado i salvataggi dei contribuenti — un fulgido esempio di capitalismo clientelare.



Il Fardello della Regolamentazione

Essendo io il proprietario di una piccola impresa, vi posso dire che il fardello della regolazione è travolgente. Aggiunge un costo significativo alla gestione di un'attività, e questo costo è spesso impossibile da quantificare all'inizio.

Una volta fui multato per un significativo ammontare di denaro per non aver messo balle di fieno lungo una proprietà portuale durante la demolizione di una piccola casa. Lo scopo, mi venne detto, era di impedire che qualsiasi parte del terreno fosse piombata nell'acqua. Ero un pò confuso, perché l'intera superficie della proprietà era di calcestruzzo! Fortunatamente, dati i fatti, la multa mi venne ridotta di molto, ma ancora incorsi in una quantità sufficiente di tariffe legali non necessarie.

Attualmente i commercianti al dettaglio in California sono sotto un attacco legale per aver fallito nel fornire posti a sedere, come richiesto da una legge statale sul lavoro, per impiegati il cui lavoro richiede di stare in piedi per la maggior parte del giorno. Secondo il procuratore, qualsiasi impiegato può intentare causa in questo ambito anche se non faceva parte della parte lesa. C'è qualche dubbio sul perché le attività stanno volando via dalla California?

E' comico ripetere l'esperienza di un piccolo imprenditore edile che ricevette la visita di un ispettore OSHA:

Egli [l'imprenditore] disse che l'ispettore scrisse diverse citazioni. La prima cosa che gli disse fu che la sua impalcatura non era ben equilibrata. [...] [Egli] tirò fuori la sua livella e la mise sull'impalcatura per mostrare che l'impalcatura fosse equilibrata. [...] [L'] Ispettore prese nota della marca della livella, come se ci potesse essere qualcosa di sbagliato nella sua attrezzatura. [...] Egli disse che le avrebbe lasciato libertà di camminare sull'impalcatura, ma lei declinò l'offerta e disse che soffriva di vertigini.


Sfortunatamente, queste ostruzioni sono all'ordine del giorno per i proprietari di piccole imprese. E sebbene siano comiche, sono dispendiose e scomode da affrontare. Le multe pagate per coprire queste violazioni senza senso si potrebbero benissimo aggiungere al denaro per ingaggiare un impiegato in più.

Secondo gli economisti della Lafayette University, per attività con meno di 19 impiegati, il solo costo per conformarsi alle regole federali è di $10,585 a lavoratore. Aggiungete a ciò il costo dell'adeguamento ai requisiti municipali e statali, ed il carico della regolamentazione sarà chiaro. Poi aggiungete il costo per conformarsi alle tasse, e ci si potrebbe iniziare a chiedere se non abbia più senso girare gli hamburger al fast food locale!



Conclusione

L'importanza delle piccole imprese per l'economia degli Stati Uniti è determinante. Senza una formazione incrementata di capitale in questo settore, non vedremo la significativa crescita dei lavori necessaria a far diminuire i numeri della disoccupazione.

Potremmo, ovviamente, semplicemente mettere tutti i disoccupati a libro paga del governo. O suppongo potremmo seguire il consiglio di Mr. Keynes e lasciare che il Tesoro riempia le bottiglie di banconote, le seppellisca ad una profondità appropriata e lasciare che le imprese private le vadano a ricercare.

Ciò sicuramente allevierebbe la disoccupazione nel breve termine. Ma quale dislocazione economica causerebbe questa politica nel lungo termine? Per rispondere a questa domanda, basta guardare alla disastrosa performance dell'economia degli Stati Uniti negli anni sessanta e settanta.

Pertanto, c'è solo un modo sicuro per curare la disoccupazione: ripristinare la guida imprenditoriale alleviando la condizione (difficile) delle piccole imprese. Ciò può essere fatto ripristinando semplicemente la fiducia nel mercato. Budget bilanciati, spesa ridotta e ridotta regolamentazione forniranno la strada per raggiungere questo scopo. Ciò allevierà molto l'incertezza fornendo un segnale per cui una politica economica sensata è ancora una volta lo scopo dei dirigenti.

Un atteggiamento pro-business deve essere ripristinato. Gli imprenditori sono i veri eroi della storia americana. Sono loro che si prendono i rischi e ci forniscono le necessità della vita di ogni giorno. Sfortunatamente, sono attualmente tassati e regolati fino allo stremo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 1 luglio 2011

Tassare vuol dire distruggere

Lo Stato finanzia la spesa pubblica in due modi: tassando ed emettendo titoli di debito pubblico. Il primo modo é quello più politicamente rischioso, poiché mette in evidenza il ruolo da sanguisuga che ricopre lo Stato. Se il versare o no il contributo allo Stato per acquisire i fantomatici "servizi" mediante la spesa dei nostri soldi, che in realtà loro decidono come spendere (grazie a qualche X su qualche foglietto) tanto per sostenere che l'hanno fatto col "mandato" della gente, fosse facoltativo, l'evasione fiscale non esisterebbe più. Si evade solo se si é prigionieri, ma se si é liberi di fare quel che si ritiene più giusto non si devi evadere nulla. Quindi la scelta é tra prigionia (la classica prigione "mentale" senza sbarre, abbellita con la carta da parati colorata) e libertà. Si desiderano ardentemente i "servizi" che lor signori amministrano (compresi i massacri per le "missioni di pace" [eterna])? Si? Paghi e ne usufruisci. Non paghi? Non ne usufruisci e ci si rivolge altrove. Fermo restando che se non fosse una truffa si dovrebbe essere anche in grado di sapere quale quota é destinata alle "missioni di pace" (eterna) e riservarsi la scelta di non contribuire.
_____________________________________________


di Fred Buzzeo


Il verdetto di riferimento della Corte Suprema su McCullogh v. Maryland (1819) ha avuto un ampio impatto sui poteri del governo federale. Infatti questo verdetto, più di ogni altro, è responsabile per l'incredibile crescita dell'autorità federale in tutti gli anni. Oggi Washington ha un presa stretta su ogni aspetto delle nostre vite e molta di questa intrusione federale è dovuta alla dottrina dei "poteri implicati" che è fuoriuscita da questo verdetto.

Nel caso un impiegato della Banca degli Stati Uniti, James McCullogh, fece causa allo Stato del Maryland. Nei confronti della banca nazionale, il Maryland aveva imposto una tassa sulla Banca degli Stati Uniti — sperando di tassarla per tutta la sua esistenza. McCullogh prese la posizione secondo cui una tale tassa era un'interferenza incostituzionale con le attività del governo federale da parte di uno Stato — in questo caso il Maryland. Pertanto McCullogh fece causa per fermare il Maryland nel tassare la banca nazionale per sempre.

Difendendo McCullogh, l'eminente giurista Daniel Webster disse che il Maryland non aveva alcuna autorità a tassare la banca. L'essenza del suo ragionamento era abbastanza semplice: "Un potere illimitato di tassare coinvolge, necessariamente, un potere di distruggere".

La corte concordò. Parlando a nome di tutta la corte, il capo giudice John Marshall fece eco alle parole di Webster. Scrisse: "Il potere di tassare implica il potere di distruggere. Se gli Stati potessero tassare uno strumento, non potrebbero anche tassare gli altri strumenti...? Questa non era la volontà dei cittadini americani".

Successivamente, dopo l'aiuto di questi due stimati giuristi, abbiamo infine fissato un punto di discussione tra gli studiosi — che il potere illimitato di tassare è il potere di distruggere, chiaro e semplice. E senza dubbio, il governo ha un potere illimitato a tal riguardo.

Esaminiamo ora alcuni dei molti modi in cui il potere di tassare distrugge.



Il Potere di Tassare Distrugge la Libertà

In modo da avere un effetto, la legge deve essere imposta. Il meccanismo d'imposizione è la burocrazia. Senza un sistema burocratico di impositori, le leggi sarebbero solamente una collezione di parole restrittive sun una simpatica pergamena. Ecco perchè il presidente Jackson disse su un altro caso nella corte di Marshall: "John Masrhall ha preso la sua decisione. Adesso lasciategliela imporre". Questo era un riferimento all'ovvio fatto che il capo giudice non aveva un esercito di impositori burocratici per mettere in azione le sue parole.

Per chiarezza, non invoco l'abolizione di tutte le leggi. Tuttavia dobbiamo definire leggi legittime quelle che proibisocno un atto che di per se cattivo. Un esempio di questo tipo di legge é quella che proibisce l'inflizione di lesioni fisiche su un altra persona. Quelle leggi che rendono illegale un'attività innocente, in natura sono semplicemente politiche. Sono quello che il filosofo Trasimaco, conosciuto come il protagonista della Repubblica di Platone, etichettava come "il vantaggio del più forte".

In modo da imporre il "vantaggio del più forte" è necessaria una burocrazia sempre più grande. Ed in modo da finanziare questo cane da guardia burocratico, è necessario denaro. Senza denaro non ci sarebbe burocrazia e non ci sarebbe alcun esercito di funzionari legislativi che scrivono vagonate di leggi mirate a limitare i vostri "diritti inalienabili".

Il denaro per alimentare questa macchina burocratica deriva dalle vostre tasse! Sin dal principio della tassa sul reddito, l'intrusione del governo nelle nostre vite è cresciuta a passi da gigante. Secondo il Tax Policy Center, il 57% dei profitti erariali federali deriva dalle imposte sul reddito individuali e corporative. Un 36% aggiuntivo viene raccolto attraverso l'imposta sul monte salari. Sin dal 1950 l'imposta sul reddito individuale è stata l'area di maggior crescita delle entrate erariali del governo federale.

Secondo lo US Census Bureau, ci sono 2,8 milioni di impiegati che lavorano per il governo federale e pagati con le vostre tasse. I governi degli Stati danno lavoro a 5,3 milioni di ulteriori cittadini. Questi impiegati si trovano in tutte le innumerevoli agenzie, dipartimenti e divisioni.

Una volta fui associato per poco tempo con un politico locale che ricordava costantemente ai suoi elettori che aveva scritto oltre 120 leggi. Pensava che ciò era un grande raggiungimento da parte sua ed una ragione per essere eletto per una carica superiore. Tuttavia non ero sicuro se stesse correndo per una carica a New York oppure per un posto nel Politburo sovietico!

In ogni occasione, senza il sistema tributario di confisca, tutte queste leggi e regolamentazioni che limitano la vostra libertà non sarebbero possibili. Vedremmo un ritorno a quei giorni in cui il governo americano era piccolo, il sistema di libera impresa era forte ed i punti di vista dei padri fondatori erano ancora presenti nel corpo politico.



Il Potere di Tassare Distrugge la Prosperità

Abbastanza semplicemente, se uno è tassato ha meno denaro sia da investire sia da spendere. Più è alto il livello tributario, più denaro verrà preso da quegli individui che possono investire e creare l'opportunità economica per se stessi e per gli altri.

Un accumulo di capitale è essenziale per incrementare la capacità produttiva di una nazione. Pertanto è importante capire il vero significato del risparmio. Quando il denaro è depositato in una banca, è di solito prestato a qualcun'altro. Il denaro è poi o investito in espansioni finanziarie o usato per comprare prodotti delle imprese — automobili, televisioni, barche, ecc. Un accumulo di ricchezza è essenziale per un'economia redditizia.

Cuba non permete un accumulo di ricchezza. E' stato di recente riferito dalla stampa che la leadership cubana permetterà ora pagamenti monetari limitati agli impiegati. Tuttavia l'amministrazione comunista ancora non permetterà a nessuno (eccetto se stessa, ovviamente) di accumulare ricchezza. C'è qualche dubbio sul perchè non ci sia formazione di capitale ed un'industria produttiva sull'isola?

Negli Stati Uniti, una presunta nazione capitalista, la ricchezza è tassata a tutti i livelli. Per esempio, se si vende un immobile per più denaro di quanto lo si era pagato, il guadagno della transazione è tassato. Ciò è così anche se il guadagno era dovuto al proprio intuito e senso imprenditoriale. L'esattore è un partner silenzioso con una partecipazione nei vostri profitti, anche se questi profitti erano il risultato del vostro fiuto per gli affari. Lo stesso scenario esiste se i guadagni erano il risultato di profitti ottenuti in azioni, bond o merci.

Se si è una persona ricca, si faccia attenzione. La tassa sugli immobili distruggerà quello che si è creato col proprio duro lavoro e diligenza. A meno che non si spende una piccola fortuna per pianificatori finanziari, ragionieri ed avvocati tributari, i frutti del proprio lavoro potrebbero essere goduti dal governo invece che dai propri eredi. Anche quando i membri della famiglia sono partecipanti attivi nel rendere un'impresa di successo, non c'è garanzia che non saranno soppiantati dal governo attraverso un sistema tributario di confisca.

Una delle ragioni principali per cui molte piccole imprese hanno difficoltà é a causa delle regolamentazioni e dei fardelli tributari imposti su di esse. Una piccola impresa é soggetta non solo alla tassa sul reddito, ma anche ad una moltitudine di altre tasse e requisiti. Questi includono l'imposta sul monte salari, l'assicurazione di indennizzo dei lavoratori ed una lista di multe mirate ad ingrassare le casse del governo. Se la piccola impresa fallisce, l'economia zoppicherà perché le piccole imprese sono il motore principale della crescita occupazionale.

Esplicativamente, non dovremmo cadere preda del conflitto sociale che é spesso impiegato dall'esattore. Parlando di politica, un elettricista che una volta lavorò per me disse: "Non ho alcun problema con le persone ricche. Devo vivere. Non ho mai beneficiato dall'essere assunto da una persona che non aveva il denaro per pagarmi". Questo è un punto importante che dovrebbe essere tenuto a mente da tutti coloro che cercano un lavoro.



Il Potere di Tassare Distrugge l'Efficienza del Mercato

Iniziando con Joseph Stalin, i leader sovietici concentrarono gli sforzi centralizzati e nazionali verso una rapida crescita economica. All'inizio, questi sforzi cosiddetti piani quinquennali furono indirizzati all'industria pesante. Nel 1970 l'obiettivo cambiò e si rivolse alla produzione di beni al consumo.

Infatti Paul Samuelson era così impressionato dalla produzione industriale sovietica che credeva nel sorpasso della stessa nei confronti degli Stati Uniti, anche alla luce di fatti innegabilmente opposti pubblicati nei suoi libri. Si riferì al capitalismo non regolato come ad "un fragile fiore che commette il suicidio". Sebbene debba ammettere che sono perplesso nell'apprendere che un fiore possa suicidarsi, sono ancora più perplesso di come la deregolamentazione possa causare "un suicidio capitalista".

Nonostante ciò l'Unione Sovietica crollò sotto il peso della sua economia centralizzata. La ragione di ciò é che le economie pianificate sono inefficienti. I pianificatori centrali non possono valutare correttamente i sentimenti dei consumatori.

Il sistema tributario negli Stati Uniti produce le stesse inefficienze della precedente economia pianificata dell'Unione Sovietica. Quando viene imposta una tassa, il denaro é portato via dagli individui e speso dal governo. E, come l'esempio dell'Unione Sovietica ha provato, il governo é un inefficiente produttore di beni. La ragione di ciò è semplice: i pianificatori centrali non hanno il meccanismo per determinare cosa i consumatori vogliono.

Quando i pianificatori del governo producono, lo fanno basandosi su direttive politiche. L'Obamacare é un perfetto esempio di ciò. Sebbene altamente impopolare tra gli americani, la riforma dell'assistenza sanitaria é stata spinta al Congresso semplicemente per raggiungere il fine politico dell'amministrazione. A meno che non sia respinta, risulterà nell'allocazione errata di risorse e costi maggiori dell'assistenza sanitaria per tutti.

La pianificazione centrale non funziona perché la forza centrale dietro la realizzazione delle decisioni economiche é nelle mani dell'individuo. Rothbard lo spiega: "Solo gli individui hanno scopi e possono agire per realizzarli. Non esistono cose simili a scopi o azioni da parte di "gruppi", "colletività" o "Stati", che non avvengono come aizoni di vari specifici individui".

Pertanto solo un individuo può determinare quali prodotti dovrebbero essere prodotti. Le azioni dei produttori si devono focalizzare sui bisogni ed i desideri degli individui che esprimono la loro utilità nel mercato. I produttori devono imbroccare la strada giusta perchè il loro capitale é a rischio.

Il denaro dato ad un burocrate affinché lo spenda é inefficace, perché non c'é alcun capitale a rischio. Se viene fatto uno sbaglio, il progetto viene semplicemente terminato oppure più denaro viene buttato in esso finchè non produce un risultato politcamente favorevole. Tuttavia, come nel caso sovietico, nessuna economia può sostenere questa struttura per molto tempo.

Il capitalismo di libero mercato ha dato al consumatore più beni e servizi rispetto a qualsiasi altro sistema economico mai impiegato. E' il solo sistema in cui il consumatore é il re. Se un imprenditore non realizza correttamente i desideri dei consumatori, non rimarrà in affari per molto. Questo non é il caso dei pianificatori centrali. Da loro si genera l'inefficienza della tassazione.



Conclusione

Ci sono molti altri modi in cui il potere di tassare distrugge. Ciononostante il punto è stato esposto. Le tasse sono un improduttivo spreco di risorse.

L'attuale amministrazione é alle prese con un deficit da triliardi di dollari. Questo deficit é stato creato da un enorme interventismo del governo nell'economia — presumibilmente atto a creare lavori.

Ma cosa ha ottenuto questo interventismo? Non molto. La disoccupazione é ancora alta, i prezzi delle merci stanno aumentando ed il credito é ancora ristretto. Ovviamente la cura Keynesiana fatta di politiche fiscali e monetarie ha ancora una volta fatto un buco nell'acqua.

L'amministrazione comprende questo fatto indiscutibile? Ovviamente no, dal momento che sta tentando di spingere al Congresso un'altra impennata di tasse! Ironicamente il presidente sta provando a giustificare l'aumento delle tasse dicendo che il deficit è il "principale assassino del lavoro". Sembra che abbia intuito la connessione tra i deficit e la lenta crescita del lavoro. E' possibile che abbia preso una copia di Economics in One Lesson e l'abbia praticamente letta?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


domenica 6 marzo 2011

Il Fascino del Settore Immobiliare

Protagonista dello scoppio della relativa bolla del 2008, il settore immobiliare continua la sua discesa; ma non è solo, è anche accompagnato dal dollaro. Era "bello" quando la FED stampava allegramente e sosteneva il boom del settore immobiliare, sembrava davvero non finisse mai quella crescita iperbolica, eh? Invece un bel giorno ha schiacciato il freno ed i fessi con mutui esorbitanti sono stati fregati. Ora la FED è principalmente impegnata a sostenere il debito enorme degli USA gonfiando la bolla obbligazionaria, mentre il settore immobiliare, giustamente, è in perenne discesa. Vediamo come stanno le cose in questo settore a quasi 3 anni dallo scoppio della bolla, cosa che forse farà piacere a Miss Brown che ancora non "ha capito" il perchè di questa caduta.
_____________________________________


di Fred Buzzeo


In questi giorni ognuno si sta sedendo sul ciglio della sedia in attesa della ripresa del settore immobiliare. Infatti durante gli ultimi dieci anni, tutti sono diventati dei drogati da settore immobiliare. E' difficile per me camminare per strada senza incontrare qualcuno che mi dice che il mercato abbia "toccato il fondo" o che il mercato è in "rimbalzo".

Mi chiedono se conosco qualcuno che potrebbe essere interessato a certe proprietà. E' giusta la tempistica? Posso raggiungere un accordo? Queste sono le domande con cui sono costantemente bombardato dai "drogati" da settore immobiliare che incontro mentre faccio i miei giri in cerca del prossimo affare — e del mio prossimo stipendio.

La maggior parte delle persone sono attratte dal settore immobiliare perchè percepiscono che sia un gioco molto potente. Immaginano di costruire imperi nel modo in cui la maggior parte di noi faceva quando giocava al Monopoli. Alle persone piace il settore immobiliare perchè è un investimento sexy. E diversamente dai bond e dalle azioni, può effettivamente essere toccato ed ammirato. Ci si può anche vivere dentro. E' parte del Sogno Americano.

Come promotore (immobiliare), posso dire per esperienza personale che completare un progetto, non importa quanto piccolo, ti conferisce un gran senso di soddisfazione. Ho colleghi d'affari che hanno trasformato intere linee dell'orizzonte in città. Wow! Mi fa venir voglia di precipitarmi in questo settore al solo pensarci.

Queste caratteristiche, tuttavia, sono quelle che rendono il settore immobiliare così imprevedibile e, perciò, pericoloso. Fortune sono state create e perse — a volte all'intero del corso dello stesso ciclo economico. La verità è che la maggior parte del processo di sviluppo del settore immobiliare non è nemmeno sotto il vostro controllo. Si può essere ostacolati in tutti i propri sforzi da qualche pianificatore del governo che non ha mai rischiato un dollaro del suo stesso denaro e che non ha mai aggigunto una singola unità all'inventario del settore immobiliare. Un riferimento degno di nota è anche il turbinio di alti e bassi che la maggior parte degli sviluppatori deve sopportare a causa delle politiche monetarie inaffidabili della Federal Reserve.

Visto che il mercato immobiliare costituisce una larga porzione del PIL, il governo guarda da vicino l'attività del settore immobiliare. Sono studiati la lista degli immobili ed i tassi sui posti vacanti. Anche il numero delle licenze di costruzione archiviate è monitorato insieme ad una dozzina di altre statistiche che fanno riferimento all'attività immobiliare.

Non si può negare che il settore immobiliare è una componente importante dell'economia. Infatti l'economia mondiale è attualmente in tilt a causa degli investimenti improduttivi che hanno trovato la loro via nel processo di sviluppo del settore immobiliare.

Inoltre il governo è focalizzato sulla stabilizzazione del mercato. Ogni giorno che leggete il giornale troverete qualche nuovo intruglio del governo che mira ad invertire il crollo del settore immobiliare. Infatti si legge ogni sorta di idea che mira a stabilizzare il mercato immobiliare cosicché la crescita economica possa essere stimolata.

Nonostante tutto il "sostegno" che il governo ha dato al mercato immobiliare negli ultimi anni, ha fatto molto poco. Anche il S&P/Case-Shiller Index ha indicato che il mercato immobiliare si è indebolito ulteriormente. Secondo le recenti cifre rilasciate, sei città hanno toccato nuovi fondi. Questa non è una buona notizia per i maghi del governo che lavorano sulla ripresa del settore immobiliare.

Inoltre la vera domanda da porre è, si può stimolare l'attività economica facendo muovere di nuovo al rialzo il mercato immobiliare? Mi pare che questo è come mettere il carro davanti i buoi. Lasciatemi spiegare:

In modo da far muovere di nuovo il mercato immobiliare, ci devono essere compratori in grado e desiderosi di acquistare. Le persone di solito sono in grado e desiderose di comprare quando hanno lavoro. Senza l'espansione economica, non c'è alcuna creazione del lavoro. Senza lavoro, le persone non hanno fiducia o potere d'acquisto per effettuare un acquisto o un investimento nel settore immobiliare.

Ancora una volta possiamo rivolgerci alla legge di Say per un'aiuto qui. Un aumento nell'attività produttiva, e pertanto una crescita del lavoro, creerà la domanda per i prodotti in generale, inclusa la domanda per le case ed altri asset del settore immobiliare.

Con un tasso di disoccupazione al di sopra del 9%, per non parlare dell'attuale tasso di sottocupazione, l'economia degli Stati Uniti non è in posizione per creare una crescita significativa di posti di lavoro. Il piccolo imprenditore, il motore principale della crescita del lavoro, è ancora finanziariamente a corto di denaro ed incapace ad espandersi e creare valore. A meno che questa situazione non venga alterata, non ci sarà alcuna crescita significativa negli asset del settore immobiliare. Questa non è astrofisica.

Quindi secondo me la preoccupazione principale dovrebbe essere focalizzarsi sull'aumentare la capacità produttiva degli Stati Uniti. Essendo operativo in un libero mercato, potrei essere prevenuto. La mia prescrizione è perciò semplice — lasciare operare il libero mercato e raggiungeremo un nuovo equilibrio nel più breve tempo possibile. La Depressione del 1920-21 dimostra ciò in ultima istanza. E' durata un solo anno ed è stata etichettata come "la nostra ultima ripresa naturale alla piena occupazione". Questa breve durata e la minima quantità di interferenza del governo sono le ragioni per cui questa svolta economica venga convenientemente "dimenticata" dal mainstream.

Il mio prossimo suggerimento sconvolgerà molti non credenti: fermarsi nel provare a stabilizzare il mercato. Lasciare che il mercato si sgonfi. I prezzi del settore immobiliare sono ancora troppo alti in molte aree. Inoltre gli investitori esperti — almeno coloro che hanno ancora soldi a disposizione — non stanno comprando. Il rapporto rischio-ricavo non è ancora positivo, o almeno non è ancora accettabile.

I prezzi devono calare in un punto dove i pagamenti dei mutui non consumano l'intera busta paga. Dopo tutto ci sono ancora da comprare pane e latte, per non parlare dei pagamenti per l'istruzione del piccolo Johnny. E non concentriamoci solamente sul Housing Affordability Index (un indice di accessibilità all'abitazione, ndt), un dato che proprio prima del crollo ci diceva quanto poco costoso era possedere una proprietà.

La via appropriata per guardare a questa situazione è paragonare il costo dell'acquisto di una casa col costo dell'affitto di una unità simile. Se dopo aver calcolato le agevolazioni tributarie e qualsiasi possibile rivalutazione ha ancora più senso affittare che comprare, allora il prezzo è troppo alto. Quando commercializzo una unità, questa è la prima analisi che eseguo per determinarne il valore. Ovviamente la stima è più complicata per gli investimenti su proprietà più ampie dove dobbiamo impiegare l'analisi del flusso di cassa scontato ed altri modelli finanziari. Ma il punto cruciale dei problemi che stiamo affrontando oggi si trova nei mercati immobiliari primari e secondari.

Una deflazione nel mercato risanerebbe anche la fiducia degli acquirenti potenziali. Nessuno comprerà una casa che è sommersa e sull'orlo della chiusura. Ognuno vuole che ci sia un qualche valore nell'asset che compra. Non abbiamo ancora raggiunto questo punto.

Da un punto di vista personale — osservo gli asset immobiliari quasi ogni giorno — non riesco ancora a trovare un qualsiasi accordo che abbia senso. Le vendite allo scoperto sono la sola via possibile e molte di queste non sono ancora ragionevoli dato l'ammontare di lavoro necessario per portare l'unità ad uno stato commerciabile. In aggiunta, la maggior parte delle vendite allo scoperto finiscono col non chiudersi. Per proteggersi da ciò, le compagnie con cui ho a che fare richiedono una tariffa anticipata quando comprendono che stanno lavorando su una vendita allo scoperto.

E' solo quando i prezzi crollano al punto in cui l'affare ha senso che l'inventario degli immobili calerà a livelli normali — un segno che il "fondo" è stato raggiunto. Anche oggi l'inventario in molti mercati è troppo alto. Il 10 dicembre 2010 il livello dell'inventario nazionale era a 10,5 mesi. E' molto più alto in mercati specifici. Per esempio, ci vorrebbero approssimativamente 20 mesi per assorbire le diverse migliaia di unità prezzate al di sopra i 500 mila dollari che attualmente sono in vendita nella Contea di Miami-Dade. Un salutare inventario di case è all'incirca tra 4 e 6 mesi. Pertanto i prezzi sono ancora troppo alti.

Non mi danno affatto fastidio le risoluzioni per i compratori che hanno stabilito una sostanziale caparra e possiedono azioni nelle loro case ma semplicemente non possono pagare il mutuo a causa di una riduzione delle proprie entrate. Questo è un approccio di libero mercato che molti banchieri furbi stanno impiegando. Tuttavia quelle case che sono sommerse e non possono essere salvate dovrebbero andare dritte verso il pignoramento. Più velocemente accade, più velocemente il mercato raggiungerà il fondo e più velocemente il proprietario della casa sarà libero da questo pesante carico finanziario. Questa deflazione, una condizione che è semplicemente un riassestamento economico, è un requisito necessario per domare un mercato surriscaldato.

Lo stesso scenario è applicabile al mercato degli immobili commerciali. Dovunque si guarda si possono vedere spazi commerciali vacanti che sono stati occupati per anni dallo stesso inqiulino. Se i piccoli imprenditori sperimentano una perdita, alla fine chiuderanno e lasceranno vacanti gli spazi che una volta occupavano. A meno che le piccole imprese non inizino a crescere, gli spazi rimarranno vuoti. Inoltre non c'è alcun modo per aiutare il mercato degli immobili commerciali finchè non si genera un tasso salutare di formazione di piccole imprese.

Infine dovrei sottolineare che tutto il denaro del TARP dato alle banche non ha assolutamente fatto nulla per aiutare il consumatore ordinario. Tutto quello che ha fatto è stato aggiustare positivamente i bilanci delle istituzioni "troppo grandi per fallire". La maggior parte delle banche stanno sedute sul denaro contante e semplicemente non concedono prestiti finchè si trovano in una posizione estremamente favorevole. Ciò è ironico perchè sono stati proprio i loro prestiti senza ostacoli che hanno creato il casino in primo luogo.

Contrariamente al pensiero degli economisti di governo le banche non presteranno denaro, anche se appartiene di diritto al contribuente, semplicemente per incrementare il numero di prestiti non remunerativi nei loro bilanci. Perchè aggravare la situazione? A parte tutto, qualcuno veramente pensava che i salvataggi erano mirati a salvare il consumatore?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


martedì 15 febbraio 2011

Creazione del Lavoro ed Altri Miti Economici

Una risposta chiara e semplice a tutti coloro che si stanno chiedendo come mai il mercato del lavoro sia così lacunoso nonostante le trombe dei governi annunciano la"famosa" ripresa. La disoccupazione è ancora alta ed i posti di lavoro che vengono "creati" non soddisfano le leggi del mercato e devono essere soppressi poco dopo poichè improduttivi. Ovviamente, a parte quelli che fanno comodo al governo perchè sfornano voti, quindi mantenuti a suon di "incentivi". Ma rimangono quello che sono: produttivamente morti. Quali sono le frottole che consentono a questo circo improduttivo di rimanere in piedi ed al governo "l'obbligo" di intervenire? Vediamo.
___________________________________


di Fred Buzzeo

La creazione del lavoro è diventata il tema centrale dell'attuale recessione. L'attenzione sulla crescita del lavoro è scoppiata sia tra i conservatori (se posso usare questo termine liberamente) sia tra gli economisti di sinistra. Inoltre se si chiede all'uomo della strada quale sia il problema economico pressante del momento, sicuramente egli risponderà "il lavoro".

In un sondaggio del Gallup nel marzo del 2010, la disoccupazione era ritenuta come il problema più importante che affrontava il paese. Questa scoperta fu rinforzata in un sondaggio condotto dal Washington Post nell'ottobre del 2010. Infatti la mancanza di creazioni di posti di lavoro era una delle maggiori ragioni per cui il GOP ha raggiunto ampie vincite elettorali nelle elezioni di medio termine del 2010.

E' chiaro che la creazione del lavoro è essenziale. Ma da dove devono venir fuori questi lavori? L'enorme piano di stimolo dell'amministrazione Obama ed il quantitative easing della Federal Reserve hanno fallito nel risolvere il problema. Infatti, col tempo, queste azioni creeranno maggiori malattie rispetto al problema che avrebbero dovuto curare.

La realtà dell'alta disoccupazione continua ad appestare l'economia. Inoltre dobbiamo guardare altrove per le soluzioni al problema della disoccupazione. Dobbiamo chiederci, qual'è la via corretta per una crescita sostenuta e non inflazionistica?

Per rispondere a questa domanda suggerisco di fare un passo indietro nel tempo ed esaminare gli scritti dei primi pensatori economici. Nel fare ciò scopriamo che la preoccupazione principale di questi economisti era la produzione di beni e servizi.

Jean-Baptiste Say ha succintamente descritto i fatti; egli scrive:
«In una comunità, città, provincia o nazione che produce abbondantemente ed aggiunge ogni momento alla somma del suo prodotto quasi tutte le branche del commercio, della fabbricazione ed in generale dell'industria, essa rende profitti considerevoli, perchè la domanda è grande e perchè c'è sempre una grande quantità di prodotti nel mercato pronti ad offrire nuovi servizi produttivi. E viceversa, in ogni momento, per errori di una nazione o del suo governo, la produzione è stazionaria o non mantiene il ritmo del consumo, la domanda in genrale cala ed il valore del prodotto è inferiore rispetto alle spese della sua produzione; nessuno sforzo produttivo è ricompensato; profitti e salari diminuiscono; l'impiego del capitale diventa meno vantaggioso e pià azzardato; è consumato poco alla volta, non attraverso lo spreco ma tramite la necessità e perchè le fonti di capitale si sono prosciugate.»[1]


Il periodo citato sopra si riferisce comunemente alla cosidetta legge di Say. L'essenza dell'argomento è che un'aumento nella capacità produttiva creerà occpuazione ed incrementerà naturalmente la domanda in generale per i prodotti. Inoltre la capcità produttiva è vista come la base per la creazione di lavoro ed il benessere economico che ne segue. La legge di Say è stata alla base della crescita economica per decenni.

Tuttavia, per gli ultimi 50 bizzarri anni, è stata un punto di discussione e di scherno tra la maggior parte degli economisti mainstream. La legge di Say è stata rimpiazzata con miti economici come la curva di Philip, lo stimolo della "domanda aggregata" e lo spettro della deflazione. Cosa ha causato questo cambiamento dannoso nella percezione?


Tutte le Strade Conducono a Keynes

Con la maggior parte dei tranelli del pensiero economico, John Maynard Keynes è la persona responsabile di aver deviato in generale la maggior parte del senso logico della professione. E' sorprendente vedere che, con tutte le prove empiriche del contrario, gli economisti mainstream e la politica del governo ancora si aggrappino ai logori postulati della General Theory.

Sebbene i suoi principi siano stati dimostrati come errati molte volte nel tempo, Keynes è costantemente ringiovanito dalla fontana della giovinezza intellettuale che occupa le nostre istituzioni di "alto insegnamento". A conferma di questa frase, Paul Krugman la reincarnazione moderna di Keynes, è stato perfino premiato col Nobel!

Il punto fondamentale che mantiene insieme le illusioni dell'economia Keynesiana è la cosidetta confutazione della legge di Say. Henry Hazlitt ha eloquentemente smentito questo mito Keynesiano. Le sue argomentazioni non hanno bisogno di essere ripetute qui.[2]

Perciò impieghiamo semplicemente un pò di logica per imbastire il discorso. Un uomo d'affari non spende il giorno a considerare come un lavoro deve essere creato. Al contrario, se è un uomo d'affari di successo spende il suo tempo a pensare a quelle attività in cui egli si può lanciare per ricavare un profitto. Una volta che ha determinato l'attività redditizia, può in seguito incanalare le risorse per raggiungere il risultato desiderato: fare denaro.

E' da questo scopo di profitto, questo potenziale incremento dell'attività produttiva, che i lavori sono creati. Come promotore (immobiliare), non assumo un'impiegato prima di aver concepito un'attività costruttiva che mi farà guadagnare un ricavo decente. Assumo un'impiegato quando ho un bisogno produttivo per i suoi servizi. Come Say chiaramente capì, è l'attività produttiva che crea l'occupazione la quale mette i soldi nelle tasche delle persone i quali possono essere in seguito usati per acquistare altri prodotti.


La Curva di Phillips

La curva di Phillips è un altro mito economico; porta all'illusione che i lavori possono essere magicamente creati incrementando semplicemente il livello dei prezzi. E' il concetto economico che portò al presunto compromesso tra l'inflazione ed i lavori che quasi distrusse l'economia statunitense negli anni settanta.

Infatti l'economia degli anni settanta fornisce la prova empirica necessaria per provare infine che la curva di Phillips non funziona. Sottolineo l'uso della prova empirica perchè è la linea di comunicazione dell'economista mainstream. E sono gli economisti mainstream che ci indottrinano con questi miti economici non appena passiamo nelle loro aule.

L'applicazione della curva di Phillips da parte delle amministrazioni Johnson e Nixon hanno talmente devastato l'economia che fu coniato un nuovo termine per identificare le condizioni fino ad allora sconosciute dell'alta inflazione e dell'economia stagnante: la stagflazione. Hazlitt ha dimostrato la storica mancanza della prova empirica per sostenere il mito della curva di Phillips. Ancora una volta non c'è alcuna ragione per ripetere queste scoperte.[3]

Perciò ci rivolgeremo semplicemente alla logica. E un'azione che è progettata per causare un panorama inflazionistico sfida la logica se si pone come scopo il creare lavoro. Non appena i prezzi aumentano e sono calcolate le aspettative della gente, scopriamo l'economia in un panorama inflazionistico con una crescita del lavoro stagnante.

La capacità produttiva è diminuita perchè gli imprenditori — quegli individui le cui azioni creano praticamente i lavori — sono incerti sul futuro. E l'incertezza è il più grande deterrente per l'investimento produttivo. Senza quest'ultimo non c'è alcuna espansione economica e crescita del lavoro.

I lavori, nel lungo termine, non possono essere creati portando l'economia ad un livello di prezzi più alto, il che scoraggia l'investimento produttivo e mantiene le relative entrate e le attività allo stesso livello. Ancora una volta tale attività sfida la logica. Non sfida, tuttavia, gli imperativi ideologici di coloro che espongono tale azione come "stimolante".


Lo Spettro della Deflazione

La paura illogica della deflazione è una delle principali cause della crisi finanziaria — con il suo alto tasso di perdita del lavoro — che ancora stiamo sperimentando oggigiorno. Sin dal 1998, con il collasso del Long Term Capital Management (LTCM) — un hedge fund gestito da economisti vincitori di premi Nobel — l'allora presidente della Federal Reserve Alan Greenspan combattè lo spettro della deflazione come un drogato che prova a perdere il vizio. Era ossessionato da essa. La sua risposta alla crisi del LTCM fu di abbassare il tasso dei fondi federali aumentando l'offerta di denaro.

Poi nel 2000 un'altra crisi ha colpito il mercato finanziario. La bolla tecnologica è scoppiata ed il NASDAQ è andato molto male dal suo picco di 5132,52 del 10 marzo 2000. Quale fu la risposta del presidente Greenspan? Ha ancora una volta aumentato l'offerta di denaro ed abbassato il tasso dei fondi federali. E' interessante notare che egli non ha mai apparentemente messo in relazione la sua politica espansionistica monetaria con "l'esuberanza irrazionale" a cui si è veementemente opposto.

Nel dicembre 2001 il tasso dei fondi federali fu portato giù all'1,87%. Alla fine del 2002 restava all'1,25%, il più basso livello in 41 anni e stava rapidamente dirigendosi verso lo zero.[4]

Infatti il presidente Greenspan era così preoccupato per la deflazione che dichiarò l'inflazione battuta e non più una minaccia. In una dichiarazione alla Joint Economic Committee of Congress, Greenspan disse: "L'inflazione è ora sufficientemente bassa che non pare essere più di un fattore nei calcoli economici delle famiglie e delle imprese".[5] Il presidente Greenspan stava segnalando la sua nuova battaglia sul fronte deflazionistico.

Ancora una volta dobbiamo impiegare la logica per spiegare il mito deflazionistico. Prima di tutto la maggior parte dei prezzi negli ultimi 15 anni non è collassato ma è continuato a crescere. Come promotore immobiliare durante questo periodo, fui scioccato dall'aumento dei prezzi di determinate merci come il rame e l'acciaio che usavo nei progetti di costruzioni. Potevo solo desiderare che quei prezzi diminuissero.

In secondo luogo, la deflazione è buona in un'economia inflazionistica se a tutti i prezzi è permesso di diminuire. Se i profitti rimangono gli stessi in relazione ai beni ed ai servizi che ho bisogno di comprare, non sono preoccupato del prezzo finale a cui vendo un'unità immobiliare. Sono solo preoccupato dei profitti in ribasso in relazione a più alti prezzi che devo pagare per le cose di cui ho bisogno.

Come Rothbard ha dimostrato, se ai salari fosse stato permesso di calare durante la Grande Depressione non avremmo visto tassi di disoccupazione al 25%.[6] E' solo quando ai prezzi non è permesso di aggiustarsi che la deflazione diventa un problema. Tale scenario scaturisce quando il governo interferisce mantenendo il prezzo delle merci ed il lavoro alti, come avvenne nella Grande Depressione.

La ragione per cui i politici falliscono nel permettere la diminuzione dei prezzi è per calmare i gruppi di pressione — come i sindacati — che sono utili per i voti e per i contributi politici. Un'altra ragione è una mancanza di comprensione riguardo la quantità di denaro in una società.


Conclusione

Abbiamo visto come i miti economici che devastano l'attività produttiva sono perpetuati dagli economisti mainstream ed applicati dai legislatori del governo. Ora dobbiamo rispondere alla domanda originale di sopra: Qual'è la via verso una crescita economica sostenuta e non inflazionistica — e di conseguenza per una creazione sostenuta del lavoro?

Primo, dobbiamo capire che la creazione artificiale del lavoro da parte del governo non è la risposta. Come hanno dimostrato i programmi della "Grande Società", i governi non possono produrre lavori non inflazionistici. La ragione di ciò è semplice: i governi non possono produrre beni. Non si aggiungono alla capacità produttiva della nazione. Il governo, attraverso la tassazione e la redistribuzione, distrugge la ricchezza. Non la crea.

Per creare occupazione sostenuta e non inflazionistica dobbiamo, come Jean-Baptiste Say ci disse 200 anni fà, incoraggiare la produzione, e non semplicemente il consumo dei beni. Il concetto Keynesiano dello stimolo della domanda aggregata è semplicemente un altro mito economico. Corre contro tutte le politiche economiche sensate. E' inflazionistico e non conduce ad una crescita sostenuta.

Nelle parole di John Stuart Mill: "Ciò di cui un paese ha bisogno per diventare ricco non è mai il consumo, ma la produzione. Quando c'è quest'ultima, possiamo essere sicuri che non c'è alcun bisogno del primo".

Per espandere l'attività produttiva e così creare lavoro, dobbiamo ripristinare la fiducia nel sistema. Come si è detto prima, gli imprenditori non investono liberamente in tempi di incertezza o quando percepiscono che i loro profitti duramente guadagnati saranno confiscati in qualche schema di redistribuzione delle entrate.

La fiducia nel sistema può essere ristorata da semplici azioni. Il modo principale è di lasciare le decisioni nelle mani del sovrano — l'individuo. Le azioni dell'individuo esprimendo la sua utilità nel mercato determineranno il corretto livello d'investimento, di produzione e di consumo. Questo è l'unico modo infallibile per raggiungere un'espansione economica non inflazionistica con una crescita del lavoro.

Lo scenaro di sopra nega il ruolo del pianificatore centrale e del banchiere del governo. Questa è la ragione principale per cui tale scenario è considerato oltraggioso dall'economista mainstream. Poichè senza un pianificatore centrale, non c'è alcun bisogno di economisti che forniscono la giustificazione della sua esistenza.

I miti economici esplorati sopra devono essere aggrediti nei libri di testo che indottrineranno le legioni dei futuri economisti che passeranno nel tritacarne dell'istruzione. Tuttavia poichè questi miti forniscono una giustificazione per le azioni di così tanti figuri, sfortunatamente rimarranno una realtà che continuerà ad appestare l'economia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


__________________________________________________________________

Note

[1] John Baptiste Say, "Of the Demand and Market for Goods," in The Critics of Keynesian Economics, Henry Hazlitt, ed. (Foundation for Economic Education: 1993) pp. 21–23.


[2] Vedi Henry Hazlitt, The Failure of the New Economics, (Auburn, Alabama: Ludwig von Mises Institute, 2007) pp. 32–42.


[3] Vedi Henry Hazlitt, The Inflation Crisis and How to Resolve It, (Foundation for Economic Education, 1978).


[4] Consiglio Direttivo della Federal Reserve.


[5] Peter Gosselin, Greenspan Paints Deflation Scenario, (Los Angeles Times, 22 maggio 2003).


[6] Murray Rothbard, America's Great Depression, (Auburn: Ludwig von Mises Institute, 2006) pp. 267–270.


__________________________________________________________________