Visualizzazione post con etichetta Allan Stevo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Allan Stevo. Mostra tutti i post

martedì 22 giugno 2021

Davvero Bitcoin usa “troppa” energia?

 

 

di Allan Stevo

La senatrice americana Elizabeth Warren ha affermato di recente che Bitcoin utilizza troppa elettricità. In tal modo ha espresso un giudizio sulla quantità "corretta" di elettricità che dovrebbe essere utilizzata, ma ciò solleva la questione di chi ha il diritto di esprimere un tale giudizio.

Va bene che la Warren abbia la sua opinione, ma non va bene che cerchi di imporre questa opinione agli altri attraverso la forza o la coercizione dello stato.

Una domanda successiva da parte di un giornalista decente potrebbe essere: "Non c'è abbastanza energia disponibile?"

Ad oggi ci sono come minimo due secoli di petrolio sottoterra agli attuali livelli di utilizzo. Non è una questione di risorse; è una questione di quanto sia costoso arrivarci. Le scorte di uranio dureranno più a lungo.

L'energia è abbondante e facile da fornire in un ambiente di libero mercato. Tuttavia un ambiente di libero mercato può essere difficile da ottenere, poiché lo stato non permetterà che esista un libero mercato per l'energia. Gli stati di tutto il mondo sono così ansiosi di controllare la produzione e la distribuzione di energia che il meccanismo della domanda e dell'offerta non può fare il suo lavoro. Invece ci ritroviamo con un mucchio di clausole statali poco pratiche approvate da politici e burocrati saccenti.

Chiunque prenda una tale decisione basandosi sul fatto che ci sia abbastanza energia, lo fa perché preda di una mentalità improntata alla scarsità artificiale.

Con la luce solare illimitata, l'uranio quasi illimitato e molti anni di petrolio, qualsiasi tesi secondo cui non c'è abbastanza energia è nel migliore dei casi fuorviante. In un mercato non ci sarebbe mai una tale preoccupazione come "ce n'è abbastanza?" Ci sarebbe invece un'altra domanda: "Quanto ne esiste ad un determinato prezzo?" Il mercato gestisce bene la scarsità, è lo stato che impone barriere artificiali alla gestione di bisogni come l'energia per alimentare lo sviluppo economico.

Nessuno sta dicendo che Facebook usi troppa energia, eppure ha più di un miliardo di persone che usano la sua rete ogni giorno. Ci sono, al contrario, migliaia di computer che operano sulla rete Bitcoin in un dato momento.

Nessuno sta dicendo che la pornografia online usi troppa energia, eppure è un uso dominante di Internet.

Nessuno dice queste cose, perché da tempo consideriamo un diritto di una persona decidere come utilizzare le proprie risorse. Possono decidere cosa fare con il loro tempo ed i loro soldi, senza che qualcuno a Washington, DC. se ne impicci.

Che affari in merito ha un senatore degli Stati Uniti che si intromette in queste cose?

Da tempo immemorabile le persone cattive hanno scoperto come sottrarre le proprietà di altre persone e le brave persone hanno scoperto come proteggerle. "Non rubare" non è "Non rubare a meno che tu non sia un senatore degli Stati Uniti".

Lo stato ha a lungo estorto denaro alle persone con la minaccia del carcere. Stanche di questo meccanismo, hanno spesso dato vita a rivoluzioni in cui si sono liberate da stati oppressivi e ladri. La rivoluzione americana è sempre stata vista come una rivolta fiscale: la gente voleva che lo stato la smettesse di rubare la sua proprietà. Non passò molto tempo dopo la rivoluzione che Washington DC avrebbe estorto molte più tasse di quanto qualsiasi re d'oltre Atlantico avesse mai chiesto ai suoi sudditi. Ancora peggio, nel 1913 una forma di servitù fu aggiunta alla Costituzione degli Stati Uniti con l'implementazione dell'imposta sul reddito nel sedicesimo emendamento, una politica per la quale una parte del lavoro di un uomo doveva appartenere allo stato.

L'essere umano ha la capacità di decidere cosa ha valore per lui e di agire di conseguenza. Ciò che ha valore economico per uno può non avere valore per un altro. Il valore economico è soggettivo. Quello che Elizabeth Warren e molti altri stanno realmente dicendo è: "Decreto per me stesso il potere di decidere che il valore economico non è soggettivo, ma oggettivo, e basato sulle decisioni dello stato".

Questo è il cuore del socialismo: il controllo statale di un'economia. Quando si prova, fallisce sempre. Rimuove l'importante strumento rappresentato dal prezzo, che condivide così tante informazioni in un mercato ed è necessario per l'individuo, e consente invece ad un comitato di impegnarsi in una pianificazione centralizzata con la forza bruta.

Questo è un danno incalcolabile per la società.

Si dice che Elizabeth Warren voglia che le persone abbiano erba e porno, elementi che indeboliscono e danneggiano, ma non vuole che le persone abbiano i loro bitcoin


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


giovedì 6 agosto 2020

Lo stato è vorace per i vostri dati sulle criptovalute





di Allan Stevo


Il governo venezuelano ha di recente annunciato che il suo servizio amministrativo per l'identificazione, la migrazione e gli stranieri (SAIME) ora accetta Bitcoin come metodo di pagamento per i passaporti.

Il problema è che Bitcoin non è anonimo, ma pseudoanonimo.

Interagire con qualsiasi stato usando Bitcoin significa rivelargli il wallet da cui state pagando. La blockchain è pubblica. Quando commentatori come Caitlin Johnstone e Stefan Molyneux, o organizzazioni come il Mises Institute o la TOR Foundation chiedono contributi in Bitcoin, si può seguire i soldi con un esploratore blockchain per vedere quanto arriva e come viene speso. Si può anche vedere chi c'è dietro la donazione, se un donatore non ha prestato molta attenzione a proteggere la propria privacy.

Non vorrei mai che il governo venezuelano, il governo degli Stati Uniti o chiunque altro potesse abusare di tali informazioni per poter sbirciare nelle mie finanze in criptovalute, soprattutto non attraverso una transazione legata al mio passaporto. Chi può dire che la prossima volta che comparirò ad un checkpoint sull'immigrazione non sarò segnalato per avere troppi Bitcoin o per aver speso soldi per una causa politicamente scorretta?

Sebbene il governo venezuelano dedichi solo una frazione delle risorse che il governo degli Stati Uniti dedica allo spionaggio degli americani, non è necessario fornire a nessuno stato dati personali aggiuntivi. La conoscenza nelle mani dello stato sarà usata come un'arma nelle mani dello stato.

Ci sono un sacco di elenchi di grandi wallet in Bitcoin e ci sono persone che si fanno un nome guardando il passaggio di Bitcoin da un conto all'altro. Tra questi c'è il governo degli Stati Uniti.

Il 6 febbraio 2018 il presidente della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), Chris Giancarlo, ha detto davanti il Comitato Bancario del Senato degli Stati Uniti che il governo degli Stati Uniti utilizza exchange come Bitstamp, Coinbase, itBit e Kraken per tenere traccia del settore.

Chainalysis, gestito dal cofondatore di Kraken ed ex-COO Michael Gronager, esiste per legare l'identità personale alle transazioni di Bitcoin. Il loro modello di business è la riduzione della privacy personale delle altre persone, i dati che poi monetizzano vendendoli ai loro clienti. Molto più sinistro di Google o Facebook, che almeno anonimizzano i dati prima di venderli agli inserzionisti, Chainalysis collega i dati personali della vita reale, incluso il nome legale, ad un wallet specifico. Esistono molti concorrenti nell'analisi della blockchain.

Di recente Coinbase è stato messo sotto accusa per avere un servizio simile, Coinbase Analytics, che ha un contratto con il Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. "Coinbase si unisce ad un gruppo affollato di società di analisi delle criptovalute (Chainalysis, Elliptic, CipherTrace e altri) in lotta per un pezzo della torta federale. Le agenzie di tutti gli angoli del governo degli Stati Uniti stipulano regolarmente contratti con società di criptovalute per il loro software di tracciamento, contratti per un valore di milioni dollari e talvolta estendendoli per anni", riferisce Coindesk.

Gli exchange che richiedono il KYC (know your customer) ai loro clienti sono un luogo perfetto per la raccolta dei dati. Coinbase potrebbe monetizzare e semplificare il processo di raccolta dei dati, non solo addebitando commissioni per i loro servizi in quanto exchange, ma facendo un ulteriore passo avanti e monetizzando i dati dei loro utenti, rendendoli il ​​prodotto. Ciò è particolarmente dannoso nel mondo delle criptovalute ossessionato dalla privacy e dalla libertà.

Quanti soldi ci sono voluti per questa compagnia da $8 miliardi affinché vendesse i clienti degli exchange al governo degli Stati Uniti? Le informazioni fornite dal governo mostrano che il contratto ha un importo di aggiudicazione attuale di $49.000, con un potenziale di altri $134.750 in totale nei prossimi quattro anni.

Coinbase ha rassicurato gli utenti che sta solo raccogliendo dati disponibili al pubblico sui suoi utenti, niente di più. Il suo CEO, Brian Armstrong, ha incoraggiato gli utenti a non usare Bitcoin se non vogliono essere spiati da Coinbase, ma ad usare invece criptovalute basate sulla privacy.

Fortunatamente il mercato sta rispondendo a queste incursioni sulla privacy:
  • Esistono exchange decentralizzati come Bisq che non possono essere facilmente tracciati perché non esiste un'entità centrale da segnalare.
  • Stiamo assistendo all'introduzione di "coin basate sulla privacy". Sono progettate per essere molto più difficili da rintracciare, alcune potrebbero persino essere impossibili da tracciare, anche se molto tempo fa ho appreso che la parola "impossibile" non è poi così accurata, poiché la possibilità o l'impossibilità è semplicemente una questione di volontà e risorse disponibili.

Questa tesi, conservare la privacy nelle transazioni Bitcoin, è particolarmente pertinente in quanto la privacy continua ad essere attaccata sempre di più.
  • I senatori degli Stati Uniti Lindsey Graham (R-South Carolina), Tom Cotton (R-Arkansas) e Marsha Blackburn (R-Tennessee) hanno introdotto il "Lawful Access to Encrypted Data Act", una legge anti-criptovalute che insiste sul fatto che tutta la crittografia senza una backdoor per lo stato è illegale. Seguire un tale ordine significherebbe la morte della crittografia.
  • Scott Alexander di Slate Star Codex è stato minacciato di doxxing dal New York Times e di conseguenza ha cancellato il suo blog popolare per motivi di privacy. Il New York Times si è difeso affermando che ha una politica per identificare tutte le persone di cui scrive. Alexander, dopo un mese di silenzio sul New York Times, ritiene che la minaccia si sia attenuata. Rimane l'insensibile disprezzo per la privacy.
  • Google e Apple stanno implorando gli stati affinché consentano loro di utilizzare i telefoni cellulari per monitorare la posizione degli utenti in nome dell'ultima causa contro la libertà: la salute pubblica.

Come ha sottolineato il giornalista Peter Chawaga: "La privacy sta diventando una delle risorse più scarse al mondo".

Se questi attacchi alla privacy fossero senza conseguenze, forse uno potrebbe sentirsi sollevato, ma come dimostra l'attuale ondata di annientamento della cultura (da Central Park Karen al dito medio di Seattle Karen) avere una telecamera accesa quando viene immortalato un comportamento spiacevole può essere sufficiente per distruggere le fragili vite che molti vivono. C'è quasi una fame sociopatica nel voler distruggere una persona... Quanto sarebbe peggiore l'impatto di quella folla di sociopatici se anch'essi avessero accesso a tutti i dati finanziari di una persona?

È un grande momento per più crittografia e più privacy, e un momento terribile per aiutare gli stati o qualsiasi altra organizzazione a riempire database che un giorno potranno essere usati contro di voi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/