venerdì 26 febbraio 2021

Bitcoin è speranza

 

 

di Robert Breedlove

La speranza ci fa andare avanti ed i nostri valori tracciano la strada. Il denaro vuole essere un porto sicuro per il valore economico, non una causa costante di stress, preoccupazione e intrappolamento, come lo è oggi invece. Una moneta fondamentalmente disonesta, la valuta fiat, rovina le nostre relazioni con l'entropia intrinseca della natura e dei nostri simili. Per ringiovanire la speranza di un'azione umana più armoniosa nel mondo, dobbiamo porre gli occhi sugli obiettivi inestimabili del denaro onesto, dell'imprenditorialità e della civiltà.


La speranza è il vento

La speranza è il vento che ci porta avanti: un'attitudine ad agire invece che a cedere alla disperazione. La maggior parte della nostra vita è trascorsa navigando da "ciò che è" a ciò che crediamo "dovrebbe essere", ognuno di noi tracciando la propria strada in base a ciò che percepiamo come prezioso. Lo stato ideale verso il quale ci stiamo (si spera) avvicinando sempre di più è la realizzazione del nostro potenziale, un orizzonte apparentemente sfuggente, non importa quanto diventiamo ricchi, in forma o benvoluti. Il vero progresso è possibile solo intraprendendo azioni guidate da valutazioni chiare. L'azione è simile ad una falce che taglia, che separa il grano (ciò che è prezioso) dalla lolla (ciò che non ha valore). A volte possiamo perdere la speranza, ma possiamo sempre riscattarla attraverso l'azione.

Attraversare l'abisso eterno tra "qui e ora" e "un domani migliore" è un oceano sconfinato di spaziotempo. Tutti gli obiettivi delle nostre azioni possono solo mirare ad altri luoghi e ad altri tempi. Mentre navighiamo nei mari tempestosi dello spazio-temporale verso le nostre destinazioni desiderate, incontriamo inevitabilmente fattori di stress, battute d'arresto e sfide impreviste. Il dolore, la base indiscutibile dell'essere, diventa acuto quando le conseguenze delle nostre azioni divergono dai nostri obiettivi. Hamartia, questa tendenza a "mancare il bersaglio" propria della nostra natura umana, è onnipresente proprio perché il nostro universo è fatto di entropia.

L'entropia è incertezza, casualità e disordine; sgorga dalla realtà e distrugge le opere dell'uomo nel tempo (basta chiedere a qualsiasi proprietario di case). Fortificandoci dal caos onnipresente della natura all'interno di sistemi artigianali di ordine socioeconomico, ci distinguiamo come umani costruendo civiltà. Eppure la prosperità umana può esistere solo lungo il filo del rasoio dell'ordine e del caos. Gli incontri con l'entropia sono l'unico modo in cui possiamo diventare più forti, più veloci e più intelligenti; un tale adattamento alle molte tribolazioni della vita è la nostra unica speranza di diventare migliori. L'ormesi  fa sì che la vita migliori la sua idoneità ambientale attraverso il fallimento, da qui il vecchio adagio "ciò che non ti uccide, ti rende più forte". Le lezioni raccolte nelle nostre affermazioni sul caos sono strutturalmente incorporate nella legge e nell'ordine creato dall'uomo. Parafrasando Taleb: la fragilità individuale è inseparabile dall'antifragilità d'insieme. Le avversità ci fanno avanzare. Senza le acque agitate della vita, le nostre competenze reali non potrebbero mai emergere, né le nostre civiltà potrebbero prosperare. Come dice l'antico proverbio africano: "I mari tranquilli non formano marinai abili".

Nella modernità, l'istituzione dominante nel mondo è il sistema bancario centrale; il suo scopo (apparente) è quello di "spianare i mari" dei mercati imponendo stabilità dei prezzi e bassa disoccupazione. Questo scopo fuorviante appiattisce gli attori di mercato privandoli dei fattori di stress critici e necessari per l'apprendimento e lo sviluppo delle proprie competenze. Separare gli imprenditori dai flussi vitali di informazioni generati da esposizioni all'entropia provoca distorsione dei prezzi, interruzione dell'innovazione e soppressione delle abilità. L'elevazione della condizione umana si ottiene grazie a scoperte in campo ingegneristico, non artistico-politico. Le macchinazioni politiche possono solo dividere il bottino generato dalla nostra ingegnosità. L'innovazione è lo scatenamento della creatività umana, i frutti dell'imprenditorialità e il ripristino della speranza quando i sistemi di ordine precedentemente vantaggiosi vengono meno. La sperimentazione nell'oscuro laboratorio dell'ignoto è l'unico modo per ottenere l'illuminazione. La natura è terrificante e instabile, ma è anche il territorio inesplorato in cui cacciamo per arricchire il tesoro di conoscenza dell'umanità.


Cacciatori di tesori

Una vita ben vissuta non è altro che una serie di spedizioni per sviluppare le proprie abilità. Prima di qualsiasi imbarco dobbiamo prima impostare la nostra destinazione: una precisa determinazione di dove vogliamo andare. L'impostazione della destinazione è una decisione intrinsecamente soggettiva e guidata dal valore. Dotati delle linee guida motivazionali codificate nei nostri sistemi di valori, impostiamo il nostro obiettivo e salpiamo. Ci stimola la speranza che il nostro ingegno, le nostre capacità e la nostra strumentazione si dimostrino affidabili durante viaggio. Di fronte a linee d'azione ambivalenti, intraprendiamo il percorso percepito come il più progressivo verso i nostri valori. In quanto mappe celesti dell'azione umana, i nostri valori sono schemi comportamentali e morali intesi ad aiutarci a guidarci attraverso le inesorabili ambiguità, complessità e compromessi delle nostre circumnavigazioni attraverso i mari tempestosi dello spazio-tempo. Costituzionale a questa cartografia dell'azione è la risposta ad uno dei misteri più antichi della vita: "Perché il pollo ha attraversato la strada? Perché il pollo ha deciso che stare dall'altra parte era più prezioso?"

Mappare i nostri valori è un arazzo della consapevolezza, un addestramento della bussola morale e un assetto delle vele verso i risultati che alla fine desideriamo. Stabilendo una gerarchia incrollabile di valori personali non facciamo altro che accettare i sacrifici necessari per muoverci in avanti. Tutti gli individui e le istituzioni sono forme finite, nessuna entità può realizzare tutti gli obiettivi. La vita è una serie di decisioni in cui affrontiamo compromessi e costi di opportunità. Sia come individui che come istituzioni scegliamo un'unica linea di condotta con la necessaria esclusione di tutte le altre: una regola della realtà senza eccezioni, anche per le banche centrali (presumibilmente onnipotenti) del mondo. L'azione è il sacrificio della vita ai nostri valori più elevati, nella speranza che i nostri obiettivi siano veri. Tutti i tentativi di manomettere questo calcolo del sacrificio necessario per il progresso possono solo fallire.

Subito dopo aver intrapreso un viaggio verso uno scopo considerato prezioso, osserviamo la congruenza tra le nostre intenzioni e le conseguenze create dalle nostre azioni. Migliorare l'idoneità all'azione e alle aspettative è la più alta speranza dell'umanità; man mano che arriva la convergenza, l'uomo ottiene una maggiore libertà di mettersi alla prova con altre forme di disadattamento all'interno di una più ampia sfera di possibilità: un principio espresso in adattamento, innovazione ed evoluzione. In questo modo l'uomo tiene lo sguardo fisso alla sua "stella polare" orientata al valore attraverso un processo iterativo di tentativi, errori e nuovi processi, scoprendo il suo percorso corretto attraverso la sperimentazione e la perseveranza. Attraverso questo processo intrinsecamente non lineare e instabile, l'uomo converte l'entropia in crescita. Paradossalmente l'umanità può riuscire ad avanzare solo attraverso la volontà di fallire. La via del guerriero (e dell'imprenditore) è l'accettazione risoluta della morte; l'alacrità di affrontare coraggiosamente il caos della natura con l'obiettivo di convertirlo in ordine buono e utile. Parallelo a questo paradosso del progresso c'è l'antica saggezza del guerriero-saggio Musashi in uno dei suoi nove principi per la vita strategica.

Come scrisse G. K. Chesterton sul paradosso del coraggio: "Un soldato circondato da nemici, se vuole ritagliarsi la sua via di fuga, deve combinare un forte desiderio di vivere con una incuria nei confronti della morte. Non deve semplicemente aggrapparsi alla vita, perché allora sarà un codardo e non scapperà. Non deve semplicemente aspettare la morte, perché allora sarà un suicidio e non scamperà. Deve cercare la sua vita in uno spirito di furiosa indifferenza; deve desiderare la vita come l'acqua e tuttavia bere la morte come il vino".

Addestrando le loro menti e spiriti contro l'entropia della natura, gli imprenditori ci consegnano tutti i tesori dell'erudizione conquistati a fatica nelle loro esplorazioni. Gli imprenditori cercano la conoscenza mettendo la loro pelle in gioco e avventurandosi nei territori inesplorati della natura alla ricerca di modi migliori, più economici e più veloci per soddisfare i desideri della società. Sopportare il dolore del fallimento, adattarsi all'ignoto e vivere per raccontare (e vendere) una storia è la via dell'imprenditore. Questi raccoglitori di informazioni comprendono i compromessi intrinseci della caccia e li navigano in modo intelligente per raggiungere la crescita. Antitetica all'etica imprenditoriale è il sistema bancario centrale, che “insegue due conigli” (crescita e stabilità) con risultati deleteri nel lungo periodo. La crescita è puramente un processo di mercato e non può essere indotta per decreto (provate ad urlare al vostro giardino di "crescere più velocemente"). Tentando di scavalcare la realtà darwiniana, le banche centrali soffocano l'adattività imprenditoriale, l'aspetto più importante della sopravvivenza per qualsiasi specie.

Mentre navighiamo nel mondo, l'idoneità delle nostre mappe dei valori per cercare il progresso dipende da circostanze sia interne che esterne al nostro controllo. Ad esempio, se un imprenditore che guida una società tecnologica in iper-crescita è intenzionato a sconvolgere un settore ben radicato, può controllare la propria allocazione di tempo e capitale allo scopo di realizzare una soluzione software che (si spera) gli attori di mercato apprezzeranno. Ma nessun imprenditore può controllare forze di mercato più grandi come le preferenze dei clienti, le normative di settore, o le azioni della concorrenza. Anzi, deve sforzarsi coraggiosamente anche di "controllare" gli eventi all'interno della propria organizzazione. Chiaramente possiamo esercitare un certo grado di influenza sulle cose al di fuori del nostro controllo, ma in misura molto minore di quanto possiamo fare con il nostro tempo, attenzione e capitale. In verità, possiamo solo (sperare di) mantenere il controllo sui nostri pensieri, atteggiamenti e azioni mentre viviamo e impariamo.

La conoscenza è un tesoro e gli imprenditori, guidati dalla speranza, sono cacciatori ostinati.


La via della speranza

La speranza, l'emozione motivazionale definitiva, spinge ognuno di noi in avanti e indica quando ci allontaniamo dal percorso ottimale verso la nostra destinazione mappata con i nostri valori. Ogni azione è orientata al futuro e quindi per sua natura ipotetica, il che richiede fiducia in un modello percettivo di un futuro inconoscibile. Quando agiamo e i risultati si manifestano in modo coerente con le nostre intenzioni, allora proviamo emozioni positive e siamo motivati ​​ad andare avanti nella speranza di provare sentimenti più positivi. In questo modo il raggiungimento degli obiettivi rafforza i nostri modelli di azione. Al contrario, quando le nostre azioni causano conseguenze separate dai nostri obiettivi, sperimentiamo emozioni negative e siamo motivati ​​a cambiare rotta nella speranza di evitare altri sentimenti negativi. Il fallimento ci dà una pausa per riconsiderare la nostra traiettoria attraverso l'esperienza vissuta ed i sistemi di valori che ci accompagnano attraverso la vita. Nell'azione umana il piacere è il nostro predicatore e il dolore è il nostro maestro. O, per citare i testi stellari dei Muse: "Le nostre speranze e aspettative, buchi neri e rivelazioni".

I valori determinano non solo dove focalizziamo la nostra attenzione, ma anche come filtriamo le nostre percezioni. Gli obiettivi, per definizione, sono gli scopi dei giochi a cui giochiamo. Nell'esperimento sull'attenzione selettiva, gli scienziati hanno dimostrato che l'attenzione focalizzata può renderci ciechi alla maggior parte degli altri aspetti dell'essere quando esiste un coinvolgimento in azioni dirette verso un obiettivo. Ciò significa che i nostri valori non solo ci dicono dove guardare, ma determinano anche parzialmente ciò che vediamo. In qualsiasi situazione se vi sentite senza speranza o persi, potreste essere vittima di brutte circostanze, o potreste semplicemente essere ciechi di fronte al percorso da seguire a causa di una valutazione errata degli obiettivi, poiché la definizione di questi ultimi determina in ​​parte le vostre percezioni. L'attenzione è diretta e rifratta attraverso la circolarità dei nostri valori, una realtà intersoggettiva che comunichiamo con lo strumento più importante dell'umanità: il denaro.

Il denaro è uno strumento di espressione del valore: viene utilizzato per denominare i valori di scambio di mercato (prezzi) ed è un mezzo attraverso il quale comunichiamo valori interpersonali. Quando decidete che un bene o un servizio è sufficientemente prezioso rispetto al suo prezzo corrente, lo acquistate e il mercato risponde producendo più di ciò che acquistate o facendone aumentare il prezzo (o entrambe le cose). Attraverso l'acquisto i valori interpersonali ed i modelli di azione dei produttori da cui acquistate vengono stimolati, poiché le vostre azioni aiutano a raggiungere l'obiettivo di generare entrate. La vendita, ovviamente, causano il contrario: prezzi in calo, minore produzione o una devitalizzazione generale dei valori del produttore e dei modelli di azione (o tutte e tre le cose). In questo modo, il commercio ridisegna la rilevanza degli elementi nel mondo che ci circonda.


La realtà: un reame della rilevanza

La maggior parte dei membri della civiltà occidentale concepisce il mondo da un punto di vista materialista, ma la realtà dell'esperienza umana è forse meglio compresa come un regno della rilevanza. Sebbene ciò che ci circonda sia composto di materia, lo percepiamo come ciò che conta nelle sequenze delle nostre azioni dirette verso un obiettivo. Quando premiamo l'acceleratore su un'automobile e questa va avanti, la conoscenza dei suoi meccanismi interni è irrilevante per il nostro obiettivo di trasporto. Ma quando il veicolo ha un guasto meccanico, i suoi meccanismi interni diventano piuttosto rilevanti, poiché ora ostacolano il nostro obiettivo di avanzamento. L'obiettivo dell'innovazione e della civiltà, quindi, è rendere le operazioni critiche per la soddisfazione dei desideri meno rilevanti agli occhi della nostra consapevolezza attiva, liberando così i nostri limiti di attenzione e concentrarci su obiettivi sempre più preziosi. Come ebbe a dire Alfred North Whitehead riguardo questo percorso verso la civiltà: "È una verità lapalissiana profondamente errata, ripetuta da tutti i libri e da persone eminenti quando fanno discorsi, che dovremmo coltivare l'abitudine a pensare a quello che stiamo facendo. È esattamente il contrario. La civiltà avanza estendendo il numero di operazioni importanti che possiamo eseguire senza pensarci".

La civiltà, per essere sostenibile, deve essere libera dalla costrizione. Il controllo del quadro di riferimento economico primario, il denaro, significa che le banche centrali possono ridisegnare compulsivamente la rilevanza degli oggetti per gli attori di mercato. In quanto mezzo attraverso il quale l'umanità trasmette valore, il denaro è uno strumento motivazionale e percettivo dei nostri cinque sensi. Quando qualcuno posa la sua bevanda su un tavolo, è uno strumento per lui. Allo stesso tempo, quello stesso tavolo può essere un ostacolo per qualcuno che viene pagato per saltarci sopra. Gli oggetti contano solo nel contesto delle nostre azioni dirette verso un obiettivo. Pertanto un monopolio sul denaro è il potere di riconfigurare la rilevanza nelle menti e riscrivere la storia. Come spiega Mises nel suo capolavoro L'Azione umana:

Il corso della storia è determinato dalle azioni degli individui e dagli effetti di queste azioni. Le azioni sono determinate dai giudizi di valore degli individui che agiscono, cioè i fini che desideravano raggiungere, e dai mezzi che hanno applicato per il raggiungimento di questi fini.
Poiché il raggiungimento del denaro è un obiettivo così importante nella vita (i diritti della proprietà privata sono un imperativo territoriale), il controllo sul denaro significa che le banche centrali hanno il potere di distorcere le nostre valutazioni, percezioni e orientamenti degli obiettivi. Il denaro monopolizzato mutila il nostro senso di significato. Il controllo centralizzato del denaro fa perdere ogni speranza che l'umanità formi una civiltà libera.


La destabilizzazione della civiltà

La libertà è considerata il valore più alto nella civiltà occidentale, in cui la sovranità individuale è superiore alla sovranità statale. I sistemi di prezzo, denominati in denaro, sono determinanti primari della configurazione della rilevanza in un mondo libero. La rilevanza è sempre una qualità relativa e dinamica, e nella sfera dello scambio è scolpita dai prezzi. Possiamo pensare ai prezzi come strumenti di comunicazione per raccogliere o disperdere l'attenzione sulle cose che i mercati vogliono soddisfare o sui problemi che i suoi partecipanti vogliono risolvere.

Man mano che i prezzi aumentano (inflazione), si richiama maggiormente l'attenzione sulla risoluzione del "bisogno" sottostante che ciascuno rappresenta: dissuadere l'acquisto e incentivare la vendita. In un mercato libero questa è una funzione salutare, poiché gli aumenti dei prezzi indicano i desideri più urgenti da soddisfare. Ma quando gli aumenti dei prezzi sono imposti artificialmente attraverso il deprezzamento della valuta, non riflettono i desideri reali per i quali il mercato richiede soddisfazione (tranne forse un desiderio non articolato di eliminare il sistema bancario centrale). In un mercato non manipolato, i prezzi tendono a diminuire naturalmente (deflazione) man mano che diventiamo più intelligenti e più bravi a soddisfare i desideri. Quando i prezzi si sgonfiano, viene liberata maggiore attenzione per cercare la soddisfazione di quei desideri di valore più elevato per la società. In questo modo, l'inflazione indotta dal sistema bancario centrale aumenta i nostri problemi socioeconomici e destabilizza la civiltà: un risultato ironico per un'istituzione che fornisce stabilità. La deflazione riduce i nostri problemi abbassando i prezzi lontano dalla nostra consapevolezza attiva, facendoci concentrare su obiettivi di valore più elevato e permettendoci di diventare più civili (come Whitehead ha brillantemente detto nella citazione sopra). Per affermare succintamente la tesi:

• L'inflazione artificiale dei prezzi è destabilizzante.

• La deflazione naturale dei prezzi è civilizzante.

L'inflazione è un furto invisibile, un nemico insidioso della speranza e un amplificatore dei problemi socioeconomici. Quando le persone si sentono libere e in grado di influenzare in modo significativo il corso della loro vita, sviluppano naturalmente maggiori speranze per il futuro. La libertà è importante per la coesione sociale sostenibile e lo sviluppo di competenze. Mettendo la libertà al vertice della nostra gerarchia di valori sociali, come intendeva la civiltà occidentale, generiamo un ambiente più conducibile alla risoluzione cooperativa dei problemi, sia a livello individuale che istituzionale. La coercizione va contro questo principio fondamentale. Un mondo pieno di speranza è uguale alla libertà meno la forza legislativa. Come scrisse Bastiat nel suo famoso trattato anti-stato La legge:

Cercate di immaginare una regolamentazione del lavoro imposta con la forza che non sia una violazione della libertà; un trasferimento di ricchezza imposto con la forza che non sia una violazione della proprietà. Se non riuscite a conciliare queste contraddizioni, allora dovete concludere che la legge non può organizzare il lavoro e l'industria senza organizzare l'ingiustizia.

La mancanza di una legislazione ingiustificata negli affari umani ci lascia liberi di impegnarci nelle attività che riteniamo rilevanti e significative. La libertà ci consente di dare più soddisfazione alla vita e generare più ricchezza attraverso il lavoro. Intuitivamente, un mondo in cui tutti lavorano su ciò che amano è migliore economicamente, culturalmente e spiritualmente. La libertà dalla costrizione è un ingrediente essenziale di questo stato ideale. Visualizzate in modo vivido le vostre più alte speranze e sogni e sono sicuro che la libertà è un elemento indispensabile nella vostra esistenza quotidiana. Ma questo sbiadito residuo del sogno americano è in contrasto con l'attuale incubo finanziario del nostro mondo causato dal denaro fiat inflazionistico.


L'inflazione è disperazione

Nel mondo di oggi le regole del denaro sono piegate e infrante per favorire pochi a spese di tutti gli altri (es. Effetto Cantillon). Ciò ha la conseguenza di risucchiare la speranza dalla società, poiché non importa quanto bene i cittadini gestiscano i loro affari personali o commerciali, sono continuamente spinti più lontano dal percorso del progresso. Nella vita il progresso è il massimo e la speranza in più ci spinge avanti. La banca centrale inverte la speranza provocando una persistente regressione della civiltà attraverso la distorsione dell'inflazione dei prezzi.

Non importa quanto la società possa diventare produttiva, o quanti problemi possano risolvere i suoi imprenditori, le banche centrali rubano vaste fasce di surplus economico imponendo "inflazione dei prezzi" attraverso la contraffazione del denaro fiat su larga scala. Inoltre, e in modo più devastante, questi proventi rubati agli imprenditori sono sempre più utilizzati per finanziare stati di polizia e guerre perpetue in tutto il mondo. Il denaro disonesto che usiamo oggi è asimmetrico e siamo tutti vittime della frode più colossale della storia. In verità vi dico, l'inflazione è descritta più accuratamente come uno o tutti questi cinque atti malevoli:

  1. Furto
  2. Tassazione senza rappresentanza
  3. Un'imposta ingiusta ma legale
  4. Una violazione della legge naturale (diritti innati alla vita, alla libertà e alla proprietà)
  5. Un atto di turpitudine morale

L'inflazione dell'offerta di denaro fiat saccheggia continuamente il surplus economico delle persone produttive, non importa quanto duramente lavorino. Aumentare sempre il ritmo dell'inflazione per superare i guadagni di produttività dell'economia reale lascia le persone completamente senza speranza. Le valute fiat svalutate costringono tutti a combattere le loro battaglie economiche in salita su un pendio sempre più ripido: i costi continuano ad aumentare, le disparità di ricchezza continuano ad aumentare e le leggi continuano ad ostacolare. L'inflazione è tossica per i prezzi veritieri, l'ambiente naturale e la ricerca della virtù. Senza prezzi accurati, la rilevanza diventa più una questione di dettatura che di scoperta. Sottraendo i diritti della proprietà privata alle persone, gli incentivi a prendersi cura della Terra e delle sue numerose e diverse ecologie vengono interrotti, portando ad un inquinamento di massa. E poiché il valore è più facilmente guadagnato con uno standard monetario fiat attraverso il posizionamento politico anziché la risoluzione dei problemi, l'inganno viene premiato e lo sviluppo della virtù viene in gran parte abbandonato. La civiltà moderna è arrivata così lontano in tanti modi, ma l'inflazione rimane il nostro principale impulso alla disperazione.

Quando si arriva a vedere la verità dietro il denaro fiat, un gioco con regole in continuo mutamento progettato per sfavorire coloro che sono già spodestati nella gerarchia socioeconomica, diventa chiaro perché le sue vittime sono costantemente prive di morale e tutte sperano in un futuro più fortunato. Il sistema bancario centrale è una tirannia economica: una burocrazia top-down costruita su bugie e furti, costruita per massimizzare il valore dei suoi azionisti ad ogni costo; è un monopolio che si arricchisce deprezzando i nostri soldi. Come la Regina Rossa disse ad Alice nel Paese delle Meraviglie: "Ora, qui, ci vuole tutta la corsa che puoi fare per restare nello stesso posto".


Una nuova speranza

Privati ​​del sound money necessario per il progresso economico e delle emozioni positive associate, i cittadini che detengono i loro risparmi in denaro fiat sono afflitti dalla disperazione. In questo senso, e per molti versi, Bitcoin è una nuova speranza per il mondo. Innanzitutto Bitcoin ripristina l'indipendenza economica agli imprenditori dando loro un modo per immagazzinare ricchezza che non può essere saccheggiata. Le persone della classe operaia ora hanno un mezzo di risparmio che non le costringe a correre rischi inutili o ad allungare la loro vita lavorativa in una corsa per superare l'inflazione. In secondo luogo, ogni unità incrementale di Bitcoin è decrementale rispetto alla valuta fiat, poiché per risparmiare Bitcoin bisogna disinvestire dal denaro fiat. Un valore di mercato in calo per il denaro disonesto può solo avvantaggiare l'umanità, poiché la valuta fiat è la fonte di finanziamento invisibile per ogni dittatore, guerra mondiale e campo di concentramento nella storia umana. Annullando il finanziamento attraverso l'inflazione, Bitcoin rappresenta un ripristino della speranza per il ritiro dalla guerra globale e il ritorno al progresso. Infine, interrompendo l'istituzione attraverso la quale i politici si arricchiscono ed esternalizzano i costi (la banca centrale), Bitcoin costringe gli stati ad essere più responsabili nei confronti delle preferenze dei loro cittadini. In un mondo denominato in Bitcoin, i cittadini sarebbero trattati più come clienti dello stato che come schiavi. Il denaro onesto potenzia la realizzazione di tutte le nostre grandi speranze di civiltà.

Un cambiamento così radicale può sembrare spaventoso per le persone generalmente conservatrici. Coloro che si trovano a proprio agio nella relativa stasi del loro ambiente socioeconomico sono spesso riluttanti ad "agitare le acque", anche quando l'inflazione rende certo l'affondamento della barca (gradualmente e poi improvvisamente). Il sistema bancario centrale dipende in modo critico da una cittadinanza ignorante e passiva in modo da perpetrare perennemente il suo piano di saccheggio dei nostri diritti a beneficio dei suoi azionisti. Questa istituzione parassita sfrutta il capitale accumulato dagli imprenditori come cuscinetto contro l'incertezza allo scopo di massimizzare il proprio valore per gli azionisti. La nostra compiacenza dà all'entropia esternalizzata (inflazione) un periodo di incubazione per infettare il nostro tessuto socioeconomico, facendo sì che il futuro della civiltà diventi meno certo ad ogni nuovo dollaro prodotto. L'inflazione è saccheggio a norma di legge che inietta disarmonia nella naturale capacità umana di collaborazione. Sfortunatamente, una tale politica è ortodossa, come scrive Mises:

La storia economica è una lunga storia di politiche governative che hanno fallito perché sono state progettate con un audace disprezzo per le leggi dell'economia [...] l'economia in quanto tale è una sfida alla presunzione di chi detiene il potere.

L'incertezza è entropia e il denaro è una polizza assicurativa sull'incertezza del futuro. Poiché il denaro può essere utilizzato per acquistare qualsiasi cosa sul mercato, è uno strumento di pura opzionalità e lo strumento più efficace per affrontare l'incertezza. Confiscando denaro attraverso l'inflazione, le banche centrali massimizzano la certezza (negentropia) per i loro azionisti sotto forma di profitti, crescita e dividendi, il tutto esternando l'incertezza (entropia) alla società sotto forma di distorsioni dei prezzi, cattiva allocazione del capitale e guerra.

L'entropia è una proprietà inestirpabile della realtà termodinamica; quando i suoi squilibri crescono troppo a causa di ridistribuzioni forzate, le nostre istituzioni socioeconomiche possono rompersi. Razziare le nostre strutture intersoggettive in questo modo è l'essenza della rivoluzione sociale: una dissoluzione delle convenzioni sociali, un capovolgimento delle nostre istituzioni venerate e una sfida ai valori che in precedenza guidavano i nostri orientamenti. Tutte conseguenze sinistre, ma non intenzionali, derivanti da tentativi sbagliati delle banche centrali di sopprimere l'entropia dei prezzi e dell'occupazione. Fortunatamente Bitcoin può aiutarci ad eliminare gli squilibri forzati dell'entropia socioeconomica causati dal sistema bancario centrale.

Per affrontare in modo più efficace l'incertezza su larga scala, gli imprenditori, i nostri eroi economici, hanno bisogno di libertà senza ostacoli e di una solida cornice di riferimento per i valori. "Misura due volte, taglia una volta" è il mantra più importante per ogni imprenditore di successo. Con Bitcoin, ci allontaniamo da un sistema economico basato su "prezzi stabili" verso uno basato su misurazioni stabili del valore. Imporre la stabilità dei prezzi e dell'occupazione, lo scopo (apparente) del sistema bancario centrale, ignora l'entropia ed incrementa la volatilità di lungo periodo. Bitcoin è progettato in conformità con le inevitabili realtà entropiche della scoperta dei prezzi, della disoccupazione e dell'instabilità della crescita. Bitcoin è denaro radicato nella termodinamica, ottimizzato per la stabilità di misura.

Se speriamo di prosperare in questo universo, non possiamo barricare centralmente flussi inarrestabili di entropia; dobbiamo invece imparare a sfruttare questa forza cosmologica innata in modo decentralizzato.


Raddrizzare la nave

La via del decentramento è il libero mercato: un forum di libera sperimentazione in cui i risolutori di problemi scommettono per provare a risolvere l'entropia per la società. La risoluzione dell'entropia imprenditoriale si presenta sotto forma di soddisfazione del desiderio ed innovazione. I veri imprenditori sono quelli che giocano con il fuoco e imparano dai propri errori, facendo crescere il tesoro della conoscenza della civiltà nel processo. Gli imprenditori armeggiano e cercano convessità positive di guadagno sperando di non scottarsi, contribuendo tuttavia all'illuminazione di tutti noi quando occasionalmente vanno in fiamme. L'armeggiare è un'azione antifragile che trasmuta la casualità in rivelazioni. Come afferma Nassim Taleb nelle prime righe del suo capolavoro Antifragile: "Il vento spegne una candela e dà energia al fuoco. Allo stesso modo con casualità, incertezza e caos: volete usarli, non nascondervi da essi. Volete essere il fuoco e desiderate il vento".

La mia speranza è che Bitcoin aiuti gli imprenditori a riguadagnare la loro antifragilità economica, dando loro la possibilità di schermare i risparmi dal saccheggio statale e scoraggiando l'accumulo di debiti in eccesso. Gli imprenditori, che risolvono i problemi, fortificati da risparmi solidi, sono la nostra migliore forza di combattimento contro l'eterna entropia. Onoriamoli come veri eroi e rinneghiamo gli odiosi burocrati che indeboliscono i loro risultati attraverso una legislazione e un'inflazione non necessarie. Lasciamoci guidare dalla libertà, non dai legislatori.

Una civiltà senza leader è, per la prima volta, possibile con Bitcoin. Come mezzo per preservare la ricchezza attraverso i cambiamenti politici del mare, perfezionando i nostri diritti di proprietà privata nel campo monetario, Bitcoin offre al mondo una grande speranza per rinnovare il virtuosismo. I diritti di proprietà privata perfezionati sono un prerequisito per il corretto posizionamento di libertà, crescita e responsabilità nella nostra gerarchia sociale di valori. La mia speranza è che Bitcoin aiuti la civiltà a blasonare in modo permanente l'imprenditorialità e la ricerca della virtù come valori più alti, come era vero per alcuni antichi stoici romani. Non ci sono risposte definitive ai problemi illimitati del mondo: la nostra unica speranza è quella di responsabilizzare sempre più risolutori di problemi. L'imprenditorialità è cruciale per la risoluzione dei problemi e quindi la nostra più grande speranza. A tal fine, Bitcoin è denaro creato appositamente per la responsabilità imprenditoriale, l'avventura e l'arricchimento (mentale e finanziario).

Bitcoin non soffre per la presenza di eventuali re. Come moneta caratterizzata in modo univoco da una finitezza dell'offerta saldamente fissata, Bitcoin è in grado di comunicare un'infinità di valori economici e interpersonali senza essere politicizzato, portando così ad un'armonia senza precedenti nell'azione umana attraverso lo spazio-tempo. Con Bitcoin contano solo le nostre idee, non il nostro ego. Sebbene la navigazione entropica non sia mai liscia, un denaro composto da principi di pura giustizia ci spinge tutti a diventare più competenti facilitando un'arena equa per la competizione e la cooperazione economica. Rimuovere la superficie di attacco per aspiranti predoni monetari è un grande balzo in avanti per la potenziale proliferazione e moralizzazione della civiltà. Bitcoin trasmette una rinnovata speranza per l'umanità, mentre navighiamo sempre più in profondità negli orizzonti impenetrabili del futuro.

La speranza è il vento che ci spazza attraverso gli infiniti mari spaziotemporali. Navigare in base a valori forti e cercare la loro istanza nei nostri personaggi come virtù è l'unico modo in cui possiamo far progredire noi stessi e la nostra civiltà. Visto in questo modo, Bitcoin è un campo di battaglia per ripristinare la libertà, la verità e la virtù nel mondo. In questa campagna globale per la libertà, la nostra strategia è semplice: trattenere i nostri risparmi nel denaro più duro della storia per ricostituire la speranza per i miliardi di anime addolorate in tutto il mondo e per tutte le generazioni che devono ancora nascere. Dove vanno i nostri soldi, le nostre menti li seguono, guidando ognuno di noi lungo percorsi che troviamo significativi e rilevanti: si spera nelle proprie attività imprenditoriali per soddisfare proficuamente i desideri dei nostri simili. Attraverso Bitcoin possiamo riscoprire il valore dell'imprenditorialità senza ostacoli, il principio idilliaco alla base della civiltà occidentale.

Risparmiare in denaro onesto toglie il vento intellettuale, politico e filosofico dalle vele del denaro disonesto, permettendoci di raddrizzare una volta per tutte la "nave socioeconomica". Nella sua ascesa, Bitcoin promette di "decapitalizzare" le autorità monetarie, legali e fiscali eccessivamente complesse (per impostazione predefinita) che ostacolano le abilità imprenditoriali di oggi. Sfidando gli attriti imposti attualmente al libero scambio, Bitcoin dà al mondo la speranza per un futuro caratterizzato dalla vera libertà.

La speranza è il vento che ci spinge in avanti. Il denaro fiat è una falsa tempesta: un uragano distruttivo che colpisce tragicamente la nostra civiltà. Risparmiando in Bitcoin alziamo costantemente le nostre vele mentre gli imprenditori corrono verso cieli più soleggiati.

Bitcoin è speranza.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


giovedì 25 febbraio 2021

Il Trono di Spade ci mostra i problemi del potere centralizzato

 

 

di Daniel Buck

Di recente Barry Brownstein ha scritto un articolo su come il Trono di Spade funga da pubblicità per il capitalismo. Ha puntualizzato come la serie sia rappresentativa di un'Europa feudale: povera ed economicamente stagnante. Se non fosse stato per l'Illuminismo e la nascita della libera impresa, il mondo occidentale sarebbe rimasto tale. Continuando su questo tema, c'è un'altra difesa del capitalismo all'interno della serie: l'aumento della popolarità delle teorie di uno stato centrale in Occidente.

La serie agisce quasi come un esperimento mentale per ciò che accade quando gli esseri umani si contendono il controllo in un vuoto di potere e successivamente raggiungono il loro obiettivo. Nel Trono di Spade vediamo che nessun individuo è adatto al trono, la sede del potere assoluto, così come nessun individuo o commissione è adatta a governare un governo centralizzato nel mondo reale. Ciascun pretendente al trono incarna un problema politico: il potere centralizzato, che il populismo e il socialismo abbracciano.


Il problema del male

Qualsiasi personaggio nella serie è emblematico di tale problema. Iniziamo con gli esempi ovvi.

Joffrey Baratheon, che per un certo periodo di tempo si siede sul trono, è un sadico; chiede alla sua guardia personale di tagliare la lingua ad un uomo perché cantava una canzone sarcastica sulla famiglia reale. Sua madre, Cersei Lannister, che salirà sul trono dopo la scomparsa dei suoi figli, non è migliore: prepara esplosivi per uccidere i suoi rivali insieme a centinaia di altri. Spinge il fratello, con il quale ha una relazione incestuosa, a buttare giù da una finestra un giovane ragazzo che li aveva scoperti. Il principe Viserys manifesta tutta la sua arroganza per la sua pretesa al trono quando dice alla sorella che avrebbe permesso ad un intero esercito di abusare di lei se questo gli avrebbe permesso di prendere il potere.

Questi sono tre dei personaggi più crudeli e cattivi della serie, ma non sono caratterizzazioni iperboliche dei tiranni. Nel corso della storia, quando gli individui assumono una posizione di potere, compiono genocidi, assassinano i rivali, torturano i dissidenti, spargono carestie e censurano i mezzi di comunicazione.

Le teorie sulla natura corruttrice del potere sono innumerevoli, ma al centro di ognuna c'è che gli esseri umani sono imperfetti. Quando viene posto in una posizione di autorità, ogni uomo o donna è soggetto alle stesse inclinazioni egoistiche e alla paura di perdere i propri privilegi. Questi difetti portano la persona media ad intraprendere azioni di dubbia moralità, ma quando il potere è centralizzato, la capacità di un tiranno di ferire gli altri è amplificata. In breve, gli esseri umani sono imperfetti e, come mostrano ulteriori esempi, anche i più virtuosi soccombono alla loro natura.


Jon Snow e il problema della rappresentazione

Il re del nord è il protagonista centrale della serie e il miglior candidato a governare. A sua insaputa, Jon Snow ha la legittima pretesa al trono e agisce come il prototipo di eroe: un abile combattente e un leader naturale. Assomiglia ad un politico ideale: combatte per i bisogni della sua gente e, se ci fidiamo delle sue parole, rifugge le prospettive di governare.

Nella sua terra è un buon signore, in grado di soddisfare la maggior parte delle richieste. Il castello è piccolo, il suo popolo è disperso e una minaccia imminente al suo territorio attira la sua attenzione. Tuttavia se avesse governato sul Trono di Spade sarebbero sorti interessi contrastanti e, nonostante il suo onore, Jon non sarebbe stato in grado di soddisfarli tutti.

Anche come signore, i suoi interessi personali sono in conflitto. Durante una battaglia per riprendere le terre rubate, il suo avversario Ramsey Bolton crea uno scenario per mettere in contrasto le alleanze di Jon e il suo paese. Jon deve scegliere tra la morte di suo fratello o una battaglia ben strategizzata. Dovendo decidere in fretta, si lancia alla carica e, se non fosse intervenuto un deus ex machina, avrebbe perso la battaglia.

Tornando al mondo reale, in The Road to Serfdom Friedrich Hayek scrive che in qualsiasi sistema centralizzato "le opinioni di qualcuno decideranno quali interessi sono i più importanti". In ogni piccolo stato in cui la cultura e le opinioni sono coerenti in tutto il Paese, come il territorio di Jon, gli interessi contrastanti sono pochi.

Al vertice di un governo federale è impossibile soddisfare una richiesta senza calpestarne un'altra: i bisogni delle imprese rispetto alle preoccupazioni ambientali, l'equilibrio tra le preferenze nel campo dell'istruzione di un gruppo culturale rispetto ad un altro, l'allocazione di fondi per condizioni esistenti o per tempi più duri, ecc. Tutte sono situazioni contrastanti che nessun governo potrebbe gestire. Pertanto, poiché Jon sceglie la sua famiglia al suo popolo, i politici in un sistema centralizzato devono privilegiare un gruppo o i bisogni di un altro.


Daenerys e il problema dell'autorità

Se Jon è un politico ideale, Daenerys Targaryen è un combattente per la libertà. I suoi obiettivi sono nobili, volendo liberare la terra dalla schiavitù. A differenza di Jon Snow, rifiuta le decisioni avventate, è raro che agisca senza prima consultare i suoi consiglieri. Tuttavia non importa quanto sia nobile il suo uso della forza nella distruzione della schiavitù, la sua inclinazione autoritaria è chiara.

Più volte nella serie si affida ai suoi draghi e all'esercito per uccidere potenti schiavisti o coloro che rifiutano di inginocchiarsi.

Nel Giulio Cesare di Shakespeare, mentre Bruto prende la decisione di uccidere il suo sovrano, medita se "[Cesare] fosse stato incoronato/in che modo ciò avrebbe cambiato la sua natura". Bruto si preoccupa delle azioni di Cesare una volta salito al potere: il disprezzo che avrebbe potuto sviluppare per le persone comuni, il rischio di una guerra con la gente usata come pedine, o le tasse che avrebbe potuto imporre per aumentare ulteriormente il suo potere.

Per Dany la questione è cosa succede quando la schiavitù viene abolita e lei, come Jon Snow, si trova di fronte a sfide eticamente ambigue. Di volta in volta, in nome della libertà, ha bruciato vivi individui, comandato al suo esercito di macellare persone e conquistare terre. Di fronte alla questione relativamente insignificante di Jon Snow che si deve inginocchiare di fronte a lei, gli ricorda dei draghi che possiede. Una volta combatteva per i diritti individuali; nella sala del trono, di fronte a sfide più complesse, combatte per conservare il potere.

Nel mondo reale il quesito è cosa accade quando il potere centralizzato affronta questioni di stato più piccole: assicurazioni, istruzione, o persino per chi cuocere una torta. Quindi, passando da un problema di rappresentazione ad uno di forza, una volta presa una decisione riguardo quali interessi sono più importanti, l'autorità fa sempre ricorso alla forza.


Eddard Stark

Persino Ned Stark, il cui unico "difetto" è il suo impegno nei confronti dell'onore, sarebbe incapace di governare. Forse ci sarebbe riuscito in un piccolo stato come re simbolico dedicato a risolvere questioni di arbitrato; tuttavia se Ned Stark avesse tentato di gestire l'economia dei Sette Regni, si sarebbe trovato spaesato.

Friedrich Hayek ha affrontato il problema posto dalla complessità in tutti i suoi lavori. Nel suo saggio, "L'uso della conoscenza nella società", scrive:

Visto che ogni individuo sa poco e, in particolare, è impossibile che qualcuno sappia meglio di noi stessi cosa vogliamo, ci fidiamo degli sforzi indipendenti e competitivi dei molti per far emergere ciò che vorremmo quando lo vediamo.

Qualsiasi individuo, o anche un solo organo direttivo, è incapace di possedere le conoscenze necessarie per gestire un'intera civiltà. Non esiste un unico sistema di assicurazioni che possa soddisfare le esigenze mediche reali di una popolazione. Non esiste un curriculum scolastico che ispiri e istruisca adeguatamente ogni studente in una nazione. Non esistono sistemi di regolamenti che, applicati in un Paese, possano proteggere il consumatore e al contempo conservare la libertà dell'industria di innovare e produrre.


La soluzione

Ci sono tre problemi. Di fronte agli interessi contrastanti, un governo centralizzato deve favorirne uno rispetto ad un altro. Una volta presa la decisione, la forza diventa lo strumento per raggiungere l'obiettivo. Qualsiasi governo centralizzato non sarebbe in grado di prendere decisioni e soddisfare tutti i bisogni degli individui. Invece il sistema capitalista fornisce una soluzione a tutti e tre questi problemi.

In risposta a questo problema di conoscenza, Hayek fornisce il suo punto di vista in The Road to Serfdom, scrivendo che "gli sforzi spontanei e incontrollati degli individui [sono] in grado di produrre un ordine complesso di attività economiche". Con il processo decisionale esteso ad ogni individuo (compratore e venditore), la popolazione può prendere collettivamente tutte le decisioni necessarie per raggiungere i propri fini ideali.

Per quanto riguarda l'uso della forza, a differenza di Daenerys, quando il potere si estende ad innumerevoli produttori e compratori è la società nel suo complesso che inizia a dirigere i propri obiettivi; le persone possono votare con i loro soldi per sostenere un settore o chiuderlo, lasciando che le industrie siano recettive nei confronti dei consumatori.

I desideri conflittuali di Jon Snow non potranno mai essere soddisfatti da uno stato centralizzato. Tuttavia, qualora ci fossero piccoli organi di governo al potere, un sistema federalista potrebbe soddisfare le richieste locali.

Infine il capitalismo non nega il problema del male, ma nel decentralizzare autorità e potere, offre sufficienti controlli contro di esso.

Ci sono quattro problemi che pone ognuno di questi personaggi: il problema del male, un problema di interessi contrastanti, un problema di forza e un problema di conoscenza. Populismo e socialismo non sono adatti a risolverli; può farlo invece un sistema capitalista unito ad uno stato limitato.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


mercoledì 24 febbraio 2021

Allucinazioni finanziarie alla massima potenza

 

 

di David Stockman

A volte ci chiediamo cosa stiano fumando a Wall Street, ma oggi la domanda potrebbe applicarsi meglio ai trader amatoriali che speculano sui mercati nel seminterrato dei loro genitori.

Ci riferiamo all'aumento del 47% delle azioni di Tilray, il coniglio principale su cui la banda di Reddit sta puntando gli occhi.

Il giorno in cui GameStop ha raggiunto il picco il 27 gennaio, Tilray, data ormai per morta, era valutata a $2,9 miliardi. Successivamente ha visto un'impennata micidiale, con un valore di $10,6 miliardi alla chiusura di mercoledì scorso.

Non male per un'azienda con solo $201 milioni di vendite annue, una perdita netta di $487 milioni e un flusso di cassa negativo di $261 milioni. E non sta neanche migliorando.

Dal momento che s'è presentata al pubblico nel 2018, la perdita netta della società (linea viola) è cresciuta di 60 volte e il suo flusso di cassa (linea arancione) è peggiorato di 15 volte.

Infatti quando si guarda alla storia degli ultimi tre anni di Tilray come società quotata in borsa, le enormi oscillazioni nella capitalizzazione di mercato di questa meraviglia che perde denaro sono quanto di più vicino alla pura follia.

La sua capitalizzazione di mercato è oscillata di 25 volte nel periodo:

• IPO luglio 2018: $2,7 miliardi;

• 19 settembre 2018, picco: $20,0 miliardi;

• 19 marzo 2020, svenimento: $425 milioni;

• Recupero di fine anno 2020: $1,3 miliardi;

• 10 febbraio 2021, pump di Reddit: $10,6 miliardi.

Capitalizzazione di mercato di Tilray, 2018-2021

Determinazione onesta dei prezzi? Scordatevene proprio. Il grafico qui sopra rappresenta semplicemente i detriti degli speculatori ubriachi che hanno la liquidità fornita dalla FED, inseguendo il coniglio del momentum da un titolo all'altro e viceversa.

Né questa presa in giro dei mercati dei capitali è solo un caso di esuberanza irrazionale, un'aberrazione che non ha alcuna relazione con il quadro economico e finanziario più ampio.

Al contrario, il prezzo più importante in tutto il capitalismo è il prezzo del debito e del capitale azionario: una determinazione dei prezzi efficiente e l'allocazione del capitale scarso è l'elisir che fa sbocciare la prosperità, mentre il suo opposto (il gioco d'azzardo e basato sul momentum) è foriero di cattivi investimenti, sprechi e stagnazione.

Detto in modo diverso, sprecare il prodotto di Tilray potrebbe aumentare l'utilità del consumatore individuale e inoltre non è affare dello stato; ma sprecare capitale e scambiare risorse nel modo illustrato nel grafico sopra è al centro di ciò che affligge l'economia degli Stati Uniti.

Vale a dire, Main Street sta fallendo perché il sistema bancario centrale ha trasformato Wall Street in un casinò gigantesco, pericoloso e dispendioso che devia sia il capitale finanziario che quello umano da usi produttivi a scommesse insensate. Alla fine i guadagni e le perdite inaspettati che ne derivano creano disordini sociali, oltre ad indebolire una crescita sostenibile e la creazione di ricchezza.

Riteniamo che una startup di vero splendore tecnologico, protetta da brevetti e roba simile, potrebbe inizialmente valere qualcosa come 53X le sue vendite durante i suoi primi anni, che è dove Tilray ha chiuso mercoledì scorso; o anche il 15X i ricavi pro-forma che sostiene sarà il risultato dopo una fusione con un altro morto che cammina chiamato Aphria.

Tuttavia un fornitore di droghe legali che coltiva la roba in serra, vende attraverso farmacie e online, non ha brevetti, opera in un settore senza barriere all'ingresso e nessun marchio sui materiali è un altro paio di maniche.

Il fatto è che, indipendentemente dal numero di operazioni di fusione/acquisizione estremamente costose che compie, Tilray non ha alcuna speranza di dominare un mercato strapieno di concorrenti e startup. Ciò è dovuto all'ondata di legalizzazione ora in pieno vigore in tutto il mondo, da un lato, e all'infinito diluvio di capitale di rischio dall'altro.

Quindi semmai ci fosse un nuovo prodotto destinato ad una rapida mercificazione, la cannabis lo sarebbe. In tal contesto vale la pena di notare che Tilray è anche valutata con multiplo folle rispetto alla sua produzione di materie prime.

Vale a dire, il suo prezzo medio di vendita per i fiori di cannabis durante il 2020 era di circa $1700 per libbra, e anche se credete ai $685 milioni di entrate pro-forma dopo la fusione con Aphria, la sua produzione totale non supererebbe le 400.000 libbre (in realtà meno perché vende un po' di canapa a prezzi più alti).

Quindi, al prezzo di chiusura di oggi, l'azienda è valutata ad un minimo di $25.000 per libbra di erba venduta.

Quindi vediamo: essendo residente nello stato illuminato del Colorado, chi scrive ha una certa conoscenza dei prezzi correnti per il prodotto in questione e, come mostrato di seguito, il prezzo medio più recente è di circa $1700 per libbra. A tal livello Tilray guadagna solo $200 per libbra di profitto lordo, perché poi bisogna togliere i suoi considerevoli costi generali e di marketing.

Quindi i robo-trader e la folla di Reddit oggi sono riusciti a far valutare Tilray 133 volte il suo profitto lordo pro-forma!

Ma questa non è nemmeno la metà dell'intera storia. Come ha affermato la rivista Forbes, una volta rimosse completamente le barriere legali negli Stati Uniti e in Canada, la coltivazione della cannabis finirà sullo stesso terreno competitivo di mais, soia, lenticchie e lattuga, il che significa che i prezzi all'ingrosso attuali crolleranno.

Infatti il prezzo odierno di $1700 per libbra in Colorado è estremamente sopravvalutato. Al contrario, il prezzo all'ingrosso per libbra di mais, soia, lenticchie e lattuga è rispettivamente di $0,10, $0,15, $1,50 e $2,50.

Anche se immaginiamo che la cannabis finirà negli stessi corridoi di lenticchie e lattuga rispetto agli scaffali di mais o olio di soia, se sarà 40 volte più preziosa della lattuga sul mercato libero della coltivazione su larga scala, avrà ancora un prezzo 17 volte troppo alto.

Quindi dove li mettiamo $25.000 di capitalizzazione di mercato per libbra di produzione per cose che si potrebbero vendere per $100 per libbra e generare $10 per libbra di profitti?

Ma dobbiamo anche sottolineare che Tilray non è un'aberrazione: la follia finanziaria di oggi è solo una metafora della follia tutt'intorno. E su questo punto Zero Hedge lo ha detto bene quando ha parlato della mania furiosa molto più grande e più consequenziale nei mercati del debito spazzatura.

Come indicato nel grafico qui sotto, l'indice Bloomberg Barclays US Corporate High Yield è sceso al 3,96%, la sua sesta sessione consecutiva di ribasso, e ora si trova al livello più basso della storia.

Ma ecco il punto: nel migliore dei mondi le obbligazioni spazzatura tendono a produrre perdite del 3-5% durante il ciclo economico e il tasso d'inflazione tendenziale è ancora intorno al 2%. Vale a dire, rispetto ad un margine dal 5% al 7% per perdite ed inflazione, i rendimenti dei titoli spazzatura sono assurdamente sopravvalutati e non riflettono nient'altro che la frenesia speculativa delle orde di trading alimentate dalla liquidità.

Come misura di quanto siano diventati distorti i mercati ad alto rendimento, prestate attenzione alla freccia verde nel grafico qui sotto. Il rendimento delle obbligazioni spazzatura di oggi è inferiore a quello del decennale USA (presumibilmente privo di rischio) nel 2010!

Non sorprende che i gestori di fondi si siano precipitati nella spazzatura nonostante l'orribile stato in cui versa l'economia generale, perché l'alternativa di un rendimento dell'1,1% sui decennali USA è ancora più ridicola.

Di conseguenza le nuove emissioni di obbligazioni spazzatura fino al 3 febbraio hanno superato i $55 miliardi, una cifra che supera il periodo comparabile di tutti gli anni precedenti, incluso il boom pre-Covid dello scorso anno.

Inutile dire che questo massiccio aumento non è destinato ad investimenti produttivi in ​​impianti, attrezzature, tecnologia o risorse umane. È solo ingegneria finanziaria in base alla quale i flussi di cassa ed i bilanci delle società operative sono sfruttati fino in fondo al fine di spingere riacquisti di azioni, ricapitalizzazioni e fusioni/acquisizioni nelle fauci speculative di Wall Street.

Come risultato di questa richiesta incessante di bond spazzatura, la maggior parte delle nuove emissioni, anche quelle classificate a livello CCC più rischioso, sono state sottoscritte in massa.

Infatti, secondo Credit Suisse, quest'anno si è assistito ad un rally rovente nel mercati delle obbligazioni spazzatura. Soprattutto il tipo che storicamente è stata ad una stazione di passaggio dalla bancarotta e che ha prodotto perdite superiori al 20%, mentre invece ora viene trattata ai minimi storici: 6,7%.

Inutile dire che questa valanga di debito spazzatura è una grande notizia per le corporazioni zombi che potranno ottenere un accesso a basso costo al denaro, consentendo loro di continuare la loro esistenza per un altro anno o due.

Inoltre, quando il "mercato" si precipita ad acquistare debito spazzatura a multipli EBITDA del 9X, incoraggia solo l'ingegneria finanziaria: maggiore leva finanziaria e sempre più aziende caricheranno i loro bilanci con debiti ultra economici.

Naturalmente quando l'effetto sistematico del pompaggio di denaro della FED è quello di mantenere indefinitamente in vita le corporazioni zombi, allora si può benissimo dire che l'Eccles Building è diventato una vera minaccia nazionale. Questo perché le aziende zombi piene di debiti sono esattamente l'opposto della "distruzione creativa" di Schumpeter.

Piuttosto che permettere al libero mercato di ripulire l'economia da operazioni finanziarie inefficienti e non competitive, la drastica repressione dei tassi d'interesse da parte della FED ostacola la riallocazione e il riutilizzo del lavoro e delle risorse di capitale su cui poggia la prosperità capitalistica.

Quindi, sì, non sono solo i trader amatoriali nel seminterrato di mamma e papà che fumano qualcosa e vivono in un mondo a parte, le persone nell'Eccles Building che stanno favorendo questa follia stanno dando al concetto di allucinazione una definizione completamente nuova.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


martedì 23 febbraio 2021

Una valuta che sale di valore cambierà tutto

 

 

di Jeffrey Tucker

Nei primi anni del boom di Bitcoin partecipai ad una conferenza davvero esilarante di quelli che potremmo definire i nuovi ricchi nell'era del digitale. L'anno era il 2014, credo, la città era Miami e Bitcoin aveva appena raggiunto i $1000. A quei tempi, l'etica dei primi investitori era quella di spendere a più non posso.

Dopotutto, questo buffo gettone spendibile sembrava crescere sugli alberi. Tutto d'un tratto il vostro computer sta macinando denaro magico che nessuno usava e la prossima cosa che vi sareste ritrovati per le mani sarebbero stati $100.000. Non avreste fatto nulla per "guadagnarli", oltre ad offrire volontariamente un po' di potenza di elaborazione. Perché non viverci?

Regnava una strana psicologia a quei tempi. Che questo minuscolo protocollo funzionasse sfidava ogni credenza, eppure era reale. Quindi bisognava provarlo per capire quanto fosse reale!

A quella conferenza, sì, lo standard di vita era alto. Ferrari e Maserati riempivano le strade di Miami e le persone effettuavano scambi usando i wallet digitali sui loro smartphone. Il liquore scorreva come non mai, così come la musica, le luci, l'opulenza. Per non parlare delle uscite in barca a vela con infinite quantità di cibo, divertimento e musica dal vivo.

Quelli erano i bei tempi!

Poco dopo Bitcoin sarebbe crollato di prezzo: da $1000 scese a $335. C'era tristezza tutto, tutta quella celebrazione sarebbe svanita in uno schiocco di dita. I nuovi ricchi non solo non erano più ricchi, ma erano bloccati con auto, barche e case che non potevano permettersi. Che fine aveva fatto il grande slogan "to the moon?" A quei tempi sembrava che il denaro magico di Internet si stesse trasformando in polvere.

L'intera faccenda era ridicola. Ho visto Bitcoin passare da $0 a $14 prima di scrivere il mio primo articolo al riguardo, e presto salì a $30. La gente urlava che si trattava di una bolla che stava per esplodere, cosa che fece prima di raggiungere nuovamente nuovi massimi. Non avrei mai pensato di considerare $300 un prezzo basso. Anche $3 era una specie di miracolo, per quanto mi riguardava. Bitcoin era finalmente diventato la valuta digitale su cui sognavamo da 15 anni.

Non l'ho mai visto come un investimento tanto quanto una tecnologia. Il prezzo era secondario, ma comunque piuttosto... divertente! Era la fonte del fascino sul pubblico in generale, ovviamente.

Dopo tutti questi anni, possiamo vedere come gli enormi crolli del passato, e che all'epoca sembravano così spaventosi, siano solo piccoli segnali acustici, appena distinguibili nel modello di lungo periodo. Dopo i sudori freddi delle prime volte, passa tutto e poi si vive normalmente. Per tutti questi anni fino a poco tempo fa il modello è stato "3 passi avanti, 2 passi indietro", poi è cambiato quando abbiamo visto $20.000, poi $30.000 e poi $40.000. Bitcoin sta facendo passi da gigante per diventare una valuta di riserva mondiale alternativa, non presto ma forse alla fine.

Diamo un'occhiata a cosa questo potrebbe significare per le nostre vite. Bitcoin ha funzionato per 12 anni come asset deflazionistico, questo per dire che il valore dell'unità cresce sempre più in termini di beni e servizi. Questo è l'opposto di un asset inflazionistico come il dollaro USA, che vale circa 5 centesimi rispetto al suo valore pre-prima guerra mondiale, soprattutto a causa della cattiva gestione monetaria dove la Federal Reserve ha inondato i mercati di liquidità per pagare la spesa e il debito del governo e salvare i sistemi bancari quando sono finiti nei guai.

Se si possiede un asset inflazionistico, si ha un maggiore incentivo a spenderlo oggi piuttosto che a risparmiarlo, poiché ci si può ragionevolmente aspettare che l'unità monetaria diminuirà di valore nel tempo. È anche più probabile che possiate prendere in prestito e vivere al di sopra delle vostre possibilità, perché ripagate il prestito con denaro più economico di quello che avete ricevuto (ceteris paribus).

Come cambia questa psicologia se si possiede un asset monetario che cresce di valore nel tempo? Si ha un incentivo non solo a risparmiare, ma a ripensare seriamente a tutte le proprie abitudini di vita. Influenza scelte come acquistare o affittare, trovare un lavoro statale o correre un rischio nei mercati, se avere figli o meno. Tutto ciò dipende dalla propria valutazione del potere d'acquisto futuro, legato alla direzione del valore di un'unità monetaria.

E questo è quello che è successo alla comunità Bitcoin tre anni dopo quella folle conferenza, quando l'asset digitale ha recuperato il suo prezzo precedente espresso in termini di dollari. All'improvviso divenne evidente che questa cosa sarebbe rimasta e sarebbe cresciuta. Quelle persone che avevano speso i loro bitcoin, scambiandoli con dollari o beni e servizi, avrebbero provato un senso di rimpianto; così anche le molte persone che li avevano venduti dieci anni fa quando il valore raggiunse $1. La gente pensava che non avrebbe mai potuto diventare più forte della moneta cartacea più forte del mondo.

Con l'inesorabile ascesa di Bitcoin, e dopo la lunga marcia verso i $10.000, le persone con macchine e case stravaganti si sono chieste perché avessero fatto una cosa del genere. Se avessero aspettato qualche anno prima di buttare via i loro soldi magici, sarebbero stati dieci volte più ricchi. Ricco è buono, ancora più ricco è meglio. Hanno appreso una lezione di economia monetaria.

Questo è stato quando un nuovo ethos ha colpito improvvisamente la comunità: sono diventati estremamente frugali. Guarderebbero le loro cianfrusaglie e penserebbero a quanto potrebbero valere in termini di Bitcoin. Hanno ripensato alle vacanze, fanno acquisti nei negozi dell'usato, si trasferiscono in un quartiere più economico, acquistano un'auto usata, smettono di mangiare fuori, ecc.

Le aziende specializzate nelle tecnologie blockchain hanno iniziato a guardare con maggiore attenzione alle proprie spese, frenando la dissolutezza ove possibile. In altre parole, hanno iniziato a pensare al futuro, non a causa di un cambiamento nella virtù interiore, ma a causa della realizzazione molto pratica che un Bitcoin risparmiato è un Bitcoin guadagnato.

I ricchi nel mondo di Bitcoin hanno iniziato a vivere come i poveri nel mondo del dollaro.

Questo è il punto in cui essere ricchi nel mondo delle criptovalute ha fatto nascere una casta completamente diversa. Il cosiddetto movimento HODL è diventato di moda (è un deliberato errore di ortografia di HOLD che significa "conservare"). Piuttosto che migliorare i loro stili di vita, hanno iniziato a ricomporli, trasformando i dollari di riserva in criptovalute con un occhio al futuro.

E questo è andato avanti per tre lunghi anni durante i quali il prezzo in termini di dollari è balzato su e giù intorno ai $10.000 prima di scoppiare. Meno possiedi, più Bitcoin potrai possedere (anche se ormai nessuno se ne vanta).

Se la valuta di riserva della società è inflazionistica o deflazionistica può avere un impatto importante sulla cultura. Una valuta deflazionistica come Bitcoin premia il pensiero futuro, il differimento del consumo, il lavoro più duro e meno dissolutezza, e una svolta generale verso il risparmio e gli investimenti (si spera in qualcosa oltre a più Bitcoin). Aumentare lentamente il potere d'acquisto nel tempo premia i risparmiatori, i creditori e gli investitori rispetto a chi spende e ai debitori. È un bene per la prosperità.

Una valuta inflazionistica fa esattamente l'opposto, ricompensando un ethos "sbarcare il lunario". Una valuta deflazionistica spinge le persone a vivere in un modo che le generazioni precedenti avrebbero potuto definire responsabile.

Con l'eccezione di alcuni anni durante i tempi difficili della Grande Depressione, nessuno in vita ha sperimentato una valuta prevedibilmente deflazionistica o ha rivalutato le proprie vite alla luce di ciò che avrebbe potuto significare per esse.

A causa di così tanta inflazione nel dopoguerra, abbiamo dato per scontato che detenere solo dollari sia solitamente una cattiva idea. Alla fine del XIX secolo, invece, l'aspettativa di utilizzare una valuta di valore crescente era comune. Di conseguenza le persone erano davvero più frugali e questo ha contribuito a costruire prosperità, almeno fino a quando l'istituzione della Federal Reserve ha cambiato tutto in peggio.

Forse la proprietà e l'uso diffuso di Bitcoin e altre criptovalute possono dare un contributo culturale ed economico per convertirci da dissoluti a parsimoniosi, in un modo che i nostri bis-bisnonni avrebbero apprezzato. Dopotutto, sono stati loro e il gold standard che ci hanno messo sulla strada per costruire uno stile di vita moderno e prospero che invece la moneta cartacea inflazionistica ha fatto così tanto per distruggere. 


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


lunedì 22 febbraio 2021

Come l'azione umana ed i valori individuali determinano i prezzi

 

 

di Frank Shostak

Perché gli individui pagano prezzi molto più alti per alcuni beni rispetto ad altri? La risposta comune è la legge della domanda e dell'offerta. Cosa c'è dietro questa legge? Per fornire una risposta a questa domanda gli economisti fanno riferimento alla legge dell'utilità marginale decrescente.

L'economia mainstream spiega la legge dell'utilità marginale decrescente in termini di soddisfazione che si trae dal consumo di un determinato bene. Ad esempio, un individuo trae grande soddisfazione dal consumo di un cono gelato.

La soddisfazione che deriverà dal consumo di un secondo cono potrebbe anche essere grande, ma non così grande come la soddisfazione derivata dal primo. È probabile che la soddisfazione derivante dal consumo di un terzo cono diminuisca ulteriormente, e così via.[1]

Da ciò l'economia mainstream conclude che più beni consumiamo in un dato periodo, minore è la soddisfazione o l'utilità che deriviamo da ogni unità aggiuntiva.

Di conseguenza se l'utilità aggiuntiva di un prodotto diminuisce man mano che ne consumiamo sempre di più, diminuisce anche il prezzo che siamo disposti a pagare per unità.

L'utilità, secondo questo modo di pensare, è presentata come una certa quantità che aumenta ad un ritmo decrescente man mano che si consuma più di un particolare bene.

Non solo, ma date queste premesse una quantità totale può essere etichettata anche come utilità totale e quindi diventa possibile introdurre la matematica per calcolare l'aggiunta a suddetto totale di utilità aggiuntiva o utilità marginale.

Secondo il modo di pensare mainstrem, la legge del declino dell'utilità marginale deriva dalla cosiddetta diminuzione della soddisfazione nel consumare un particolare bene. Dopo aver consumato diversi coni gelato, un individuo si sente sazio.

In questo modo di pensare non c'è spazio per l'azione umana, la quale avviene in base a bisogni biologici. Secondo Ludwig von Mises:

È impossibile descrivere un'azione umana se non si fa riferimento al significato che l'attore vede nello stimolo e a cui indirizza la sua risposta.[2]


La spiegazione di Menger

Secondo Carl Menger, il fondatore della Scuola Austriaca d'economia, le persone classificano vari obiettivi che desiderano raggiungere in base alla loro importanza nella loro vita.

Ai vari fini che gli individui considerano i più importanti per il proprio benessere vengono assegnati i gradi più alti.[3] Ai fini meno importanti viene assegnato un rango inferiore.

Pensate ad esempio a John il panettiere che ha prodotto quattro pagnotte di pane: esse sono le sue risorse o mezzi che impiega per raggiungere vari obiettivi.

Diciamo che la sua massima priorità o il suo fine più alto, per quanto riguarda la sua vita, sia quella di dirottare una pagnotta per il consumo personale.

Ciò significa che dalla produzione di quattro pagnotte John dedicherà al suo consumo personale una pagnotta (se non la consuma, ciò potrebbe mettere in pericolo la sua vita).

La seconda pagnotta di pane aiuta John a raggiungere il suo secondo obiettivo più importante, per quanto riguarda la vita, e cioè consumare cinque pomodori.

Diciamo che John ha avuto successo e trova un coltivatore di pomodori che accetta di scambiare i suoi cinque pomodori con una pagnotta di pane.

John usa la terza pagnotta per scambiarla con la terza cosa per lui più importante, ovvero avere una camicia. Alla fine John decide che assegnerà la sua quarta pagnotta al nutrimento degli uccelli selvatici.

Si noti che per raggiungere il secondo e il terzo fine John ha dovuto scambiare le sue risorse (pagnotte di pane) con beni che sarebbero serviti per raggiungere i suoi fini.

Per acquistare una camicia, John ha dovuto scambiare la sua pagnotta. La pagnotta da sola, però, non è adatta a svolgere i servizi che la camicia fornisce.

L'idoneità dei mezzi è ciò che gli conferisce valore per un fine particolare. Da ciò possiamo dedurre che un dato fine determina o stabilisce, per così dire, i mezzi o le risorse specifiche che l'individuo seleziona per il raggiungimento di quel fine.

Ad esempio, per acquistare una camicia, John deve decidere se sarà una camicia per il tempo libero o una camicia da lavoro.

John dovrà scegliere tra varie camicie quella più adatta al suo specifico fine, diciamo una camicia da lavoro. Essendo un fornaio, John può concludere che la camicia deve essere di colore bianco e fatta di materiale sottile piuttosto che spesso per tenerlo a suo agio mentre lavora vicino ad un forno caldo.

Per quanto riguarda la vita di John, nutrire gli uccelli selvatici è classificato come il più basso tra i fini a cui John punta, dato il suo bacino di risorse: quattro pagnotte di pane.

Si noti che la prima pagnotta di pane viene impiegata per raggiungere il fine più importante, la seconda pagnotta di pane il secondo fine più importante, e così via. La classificazione dei vari fini viene effettuata rispetto alla loro utilità nel sostenere la vita e il benessere.

Si noti che il fine assegna l'importanza alla risorsa impiegata per raggiungerlo.

Ciò implica che la prima pagnotta ha un'importanza molto più alta della seconda a causa del fine più importante che la prima pagnotta garantisce per quanto riguarda la vita di John.


Il fine meno importante definisce lo standard di valutazione

John considera le quattro pagnotte in suo possesso intercambiabili. Ciò implica che ogni pagnotta per lui avrà lo stesso valore. Come si concilia questo con il fatto che ogni pagnotta presuppone fini che sono valutati da John in ordine decrescente? Questa contraddizione è risolta una volta che si capisce che John assegna ad ogni pagnotta l'importanza attribuita dal fine meno importante, che è nutrire gli uccelli selvatici. Perché il fine meno importante serve come standard per valutare le pagnotte?

Immaginate che John utilizzi la fascia più alta come standard per assegnare valore a ciascuna pagnotta. Ciò implicherebbe che egli valuti la ​​seconda, la terza e la quarta pagnotta molto di più dei fini che esse possono garantire.

Che senso avrebbe, quindi, cercare di scambiare qualcosa che è valutato di più con qualcosa che è valutato di meno? (Abbiamo visto che per soddisfare il suo secondo fine, ottenere cinque pomodori, cedeva una pagnotta. Tuttavia se John valuta una pagnotta di più rispetto ai cinque pomodori, ovviamente non avverrà nessuno scambio.)

La quarta pagnotta di pane è l'ultima unità nell'offerta totale di John. È anche chiamata unità marginale, cioè l'unità al margine.

Questa unità marginale assicura il fine meno importante. In alternativa, possiamo anche dire che per quanto riguarda la vita di John, l'unità marginale fornisce il minor beneficio.

Se John avesse solo tre pagnotte, ciò significherebbe che ogni pagnotta sarebbe valutata in base al fine raggiunto con la terza pagnotta (comprare una camicia). Questo fine è classificato più in alto rispetto a quello di nutrire gli uccelli selvatici.

Da ciò possiamo dedurre che man mano che l'offerta di pane diminuisce, l'utilità marginale del pane aumenta. Ciò significa che ogni pagnotta sarà valutata molto di più rispetto a prima che l'offerta di pane fosse diminuita.

Al contrario, all'aumentare dell'offerta di pane, la sua utilità marginale diminuisce e ogni pagnotta viene valutata meno rispetto a prima che si verificasse l'aumento dell'offerta.

Si noti che la legge del declino dell'utilità marginale è stata qui derivata dal fatto che gli individui utilizzano mezzi per garantire vari obiettivi o vari fini.

Inoltre si noti che la classifica dei vari obiettivi è determinata dalla loro utilità nel sostenere la vita e il benessere degli individui.

Nel caso di John il panettiere, la pagnotta meno importante determina il valore del pane in base ad una data offerta di pane.

Man mano che l'offerta aumenta, il suo valore diminuirà perché la pagnotta marginale serve l'obiettivo meno importante per quanto riguarda la conservazione della vita.

Di nuovo, la prima pagnotta permetterà di raggiungere l'obiettivo più importante per la vita di John il panettiere. La seconda pagnotta permetterà di raggiungere il secondo traguardo più importante, ecc.


Gli individui non impostano obiettivi arbitrariamente

Si noti che i fini non sono impostati arbitrariamente, ma classificati in base alla loro importanza nel sostenere la vita e il benessere.

Sebbene sia vero che le valutazioni vengono effettuate dal soggetto, ovvero da un individuo, tuttavia non sono arbitrarie. Gli individui valutano i mezzi disponibili a loro disposizione rispetto agli obiettivi che consentiranno loro di sostenere la loro vita e il loro benessere. In questo senso, le valutazioni soggettive sono in accordo con i fatti della realtà, cioè non arbitrarie.

Se John avesse classificato i suoi obiettivi in ​​modo casuale, avrebbe corso il rischio di mettere in pericolo la sua vita. Ad esempio, se avesse destinato la maggior parte delle sue risorse all'abbigliamento e all'alimentazione degli uccelli selvatici e pochissimo al nutrirsi, avrebbe corso il rischio di indebolire il suo corpo e ammalarsi gravemente.

Inoltre l'utilità marginale non è, come ritiene l'economia mainstream, un'aggiunta all'utilità totale, ma piuttosto l'utilità del fine marginale.

Non esiste un'aggiunta all'utilità totale a causa dell'unità aggiuntiva di un bene. L'utilità non riguarda le quantità, ma le priorità o la classifica che ogni individuo stabilisce rispetto alla propria vita.[4]

Ovviamente non si possono aggiungere priorità, poiché l'utilità totale non esiste in quanto tale ed i vari metodi matematici introdotti in economia e nella modern portfolio theory (MPT) per trattare l'utilità totale e l'utilità marginale sono a dir poco discutibili.

Secondo Rothbard:

Molti errori nelle discussioni sull'utilità derivano dal presupposto che si tratti di una sorta di quantità, misurabile almeno in linea di principio. Quando ci riferiamo alla "massimizzazione" dell'utilità di un consumatore, per esempio, non ci riferiamo ad uno stock o ad una quantità definita di qualcosa da massimizzare. Ci riferiamo alla posizione più alta nella scala dei valori dell'individuo. Allo stesso modo, è l'assunzione dell'infinitamente piccolo, sommata a sovrapporre utilità e quantità, che porta all'errore di trattare l'utilità marginale come la derivata matematica dell'utilità totale di diverse unità di un bene. In realtà non esiste una tale relazione e non esiste una cosa come "utilità totale", solo l'utilità marginale di un'unità di dimensioni maggiori. La dimensione dell'unità dipende dalla sua rilevanza per la particolare azione.[5]


Sommario e conclusioni

La determinazione del prezzo avviene attraverso la legge dell'utilità marginale decrescente. Secondo l'economia mainstream questa legge è legata all'intensità della soddisfazione dell'individuo nei confronti di un bene particolare. La soddisfazione diminuisce con la maggiore offerta di un particolare bene. Secondo questo modo di pensare, l'intensità della soddisfazione è la chiave per determinare il prezzo di un bene.

L'approccio alternativo è l'utilità del bene per garantire i fini degli individui. L'importanza dei vari fini è stabilita in base alla loro importanza nel sostenere la vita e il benessere degli individui.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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Note

[1] Case, Karl E., and Ray C. Fair, Principles of Microeconomics (7th Edition) (Case/Fair Economics 7e Series). Amsterdam: Prentice Hall, 2003.

[2] Ludwig Von Mises, The Ultimate Foundation of Economic Science. Capitolo 2 (Mises Institute).

[3] Carl Menger, Principles of Economics, capitolo 3.

[4] Murray N.Rothbard, Man,Economy,and State with Power and Market, pp 302-310.

[5] Ibid, pp 305-306.

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