mercoledì 19 giugno 2013

E' la politica fiscale allentata l'ingrediente mancante per la ripresa degli Stati Uniti?

Credo che lo zio Ben sia stato abbastanza chiaro quando ha ripetuto per l'ennesima volta che il suo programma di quantitative easing finirà quando la disoccupazione arriverà al 6.5%. Quindi qualsiasi voce su una possibile inversione di marcia non troverà riscontro, e la creazione di quasi $1 bilione l'anno continuerà. Lo zio Ben è disperato, non sta facendo altro che guadagnare tempo. Vuole lasciare la patata bollente a qualcun altro, poi se il suo target non verrà raggiunto quando passerà la consegna di Governatore della FED non gli interesserà. Pero' fin quando ci sarà lui questa politica andrà avanti. Anche perché, nel frattempo, continuano a deteriorarsi quelle agenzie che hanno concesso prestiti che si sono rivelati non performanti. Dopo la FHA, si aggiunge Sallie Mae alle compagnie da tenere sott'occhio. In questo comunicato ci fa sapere come la società si è divisa in due e ci saranno alcuni asset messi sotto "firewall." Quali? I prestiti studenteschi, altra grande bolla gonfiata dalla stampante dello zio Ben. I vari ticchettii delle bombe a tempo innescate dalla sua follia monetaria e da quella fiscale dello stato lo stanno mandando ai pazzi, ed è per questo che non vede l'ora di andarsene.
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di Frank Shostak


Nel suo articolo del 7 Maggio sul New York Times l'editorialista Bruce Bartlett lamenta che, data l'attuale situazione economica, sono necessarie più cure Keynesiane per aggiustare l'economia americana. Secondo Bartlett il concetto di base dell'economia Keynesiana è che ci sono particolari circostanze economiche in cui non si applicano le regole generali dell'economia, le quali sarebbero addirittura controproducenti. Questo accade quando i tassi di interesse ed il tasso di inflazione sono così bassi che la politica monetaria diventa impotente; un aumento dell'offerta di moneta non ha alcun effetto stimolante perché non porta ad ulteriori spese da parte dei consumatori o delle imprese. Keynes definì questa situazione "trappola della liquidità." Keynes scrisse:

Vi è la possibilità, per i motivi di cui sopra, che dopo che il tasso di interesse è sceso ad un certo livello, la preferenza per la liquidità può diventare praticamente assoluta, nel senso che quasi tutti preferiscono i contanti al possesso di un debito che produce un tasso di interesse basso. In questo caso l'autorità monetaria perderebbe il controllo effettivo sul tasso di interesse.[1]

Bartlett sostiene che in tali circostanze la spesa pubblica può essere molto stimolante perché mette in circolo il denaro inattivo parcheggiato nelle riserve bancarie o nei conti di risparmio attraverso il consumo o l'investimento. Così la politica monetaria può tornare ad essere ancora una volta efficace. Bartlett ritiene che questo sia un punto di vista estremamente importante, che pero' i responsabili politici devono ancora cogliere. Secondo il nostro editorialista, nonostante il massiccio pompaggio monetario dalla FED sin dal 2008, esso ha prodotto uno scarso effetto stimolante sull'economia. Il bilancio della FED è passato dai $0.897 bilioni del Gennaio 2008 ai $3.3 bilioni all'inizio di Maggio 2013. Il tasso dei Fondi Federali è pari allo 0.25% all'inizio di Maggio, contro il 3% del Gennaio 2008.




Secondo Bartlett, in tempi normali ci si aspetterebbe che un tale aumento di denaro sia altamente inflazionistico e che aumenti drasticamente i tassi di interesse di mercato. Che questo non è avvenuto, dice Bartlett, è una prova del fatto che siamo finiti in una trappola della liquidità da diversi anni. Bartlett conclude dicendo che abbiamo bisogno di molta più spesa pubblica per portare l'economia fuori dalla sua depressione. Si noti inoltre che anche il premio Nobel per l'economia Paul Krugman ha opinioni simili. Secondo loro ciò di cui abbiamo bisogno è una ri-attivazione del flusso monetario che per alcuni motivi sconosciuti resta accatastato nel sistema bancario. Si osservi che nel quadro Keynesiano il flusso monetario in continua espansione è la chiave per la prosperità economica. Quello che spinge la crescita economica è la spesa monetaria.



Perché il denaro non è il motore della crescita economica?

Contrariamente al pensiero popolare, il flusso monetario non ha nulla a che fare con una crescita economica. Il denaro è solo un mezzo di scambio e niente di più. Inoltre, si noti che la gente non paga con i soldi, ma piuttosto con beni e servizi che ha prodotto.

Per esempio, un panettiere che compra delle scarpe le paga per mezzo del pane che ha prodotto, mentre il calzolaio che compra il pane lo paga mediante le scarpe che ha fatto. Quando il fornaio scambia i suoi soldi per le scarpe, in un certo senso le ha già pagate con il pane che ha prodotto prima di cimentarsi in questo scambio. Il denaro è solo utilizzato per lo scambio di beni e servizi. Essendo un mezzo di scambio, il denaro può aiutare solo nello scambio dei beni di un produttore per i beni di un altro produttore.

Quello che spinge la crescita economica è il risparmio che viene utilizzato per finanziare la proliferazione e la valorizzazione di strumenti e macchinari, ovvero, beni strumentali e l'infrastruttura che permette l'aumento di beni e servizi finali (cioè, la ricchezza reale che sostiene la vita ed il benessere delle persone).

Contrariamente a quanto si pensa comunemente, un aumento del flusso monetario è in realtà dannoso per la crescita economica in quanto mette in moto uno scambio di qualcosa per niente -- porta alla deviazione di ricchezza reale dai generatori di ricchezza ai consumatori di ricchezza. Ciò riduce la quantità di ricchezza a disposizione dei generatori di ricchezza, diminuendo così la loro capacità di migliorare e conservare l'infrastruttura. Questo a sua volta indebolisce la capacità di far crescere l'economia.



Cosa c'è dietro alla cosiddetta trappola della liquidità?

Il fatto che finora l'enorme pompaggio monetario della FED non abbia portato ad una massiccia inondazione monetaria dovrebbe essere considerato come una buona notizia. Immaginate se tutto quel pompaggio dovesse entrare nell'economia, decimerebbe interamente la macchina della produzione di ricchezza e produrrebbe un gigantesco impoverimento economico. Sembra che le forze di mercato finora siano riuscite a resistere all'assalto da parte della banca centrale americana. Quello che ha permesso questa resistenza non è una sorta di ideologia aggressiva contro il pompaggio della FED (in realtà la maggior parte degli esperti e dei commentatori è del parere che la FED dovrebbe pompare un sacco di soldi in tempi difficili), ma il fatto che il processo di generazione di ricchezza reale è stato gravemente danneggiato dalle precedenti politiche monetarie accomodanti della FED di Greenspan e Bernanke.

Il processo di produzione di ricchezza ha gravemente compromesso la crescita economica, e ovviamente questo ha fortemente ridotto il numero di mutuatari di buona qualità e quindi ha ridotto la disponibilità delle banche a concedere prestiti. Ricordate che le banche prestano ricchezza reale per mezzo del denaro. Sono solo intermediari. Quindi, se la formazione della ricchezza viene compromessa, possono essere concessi meno prestiti. Suggeriamo che questo è il solo fatto che spiega perché tutto il pompaggio della FED ha finito per accatastarsi nel sistema bancario. Finora nelle banche sono parcheggiati oltre $1.7 bilioni in liquidità. A Gennaio 2008 tale liquidità era pari a $2.4 miliardi.




Data l'elevata probabilità che il processo di generazione di ricchezza reale sia stato gravemente danneggiato, questo significa che anche il ritmo di produzione di ricchezza è stato danneggiato. Contrariamente a quanto si pensa comunemente, un aumento della spesa pubblica non può rilanciare il processo di generazione di ricchezza, ma al contrario può solo peggiorare le cose. Ricordate: lo stato non è un'entità che puo' generare ricchezza, quindi in questo senso un aumento della spesa pubblica genererà lo stesso effetto dannoso della stampa monetaria (portando alla deviazione di ricchezza dai generatori di ricchezza ai consumatori di ricchezza). Si osservi che nel 2012 gli esborsi governativi degli Stati Uniti ammontavano a $3.538 miliardi, un incremento del 98% dal 2000.

Fino a quando il tasso di crescita del bacino di ricchezza reale resta positivo, può continuare a sostenere le attività produttive e non produttive.

Tuttavia i guai saltano fuori quando, a causa delle politiche monetarie e fiscali accomodanti, emerge una struttura di produzione che assorbe molta più ricchezza rispetto alla quantità che rilascia.

Questo consumo eccessivo rispetto alla produzione di ricchezza porta ad un declino nel bacino della ricchezza.

Questo a sua volta indebolisce il sostegno alle attività economiche, con conseguente flessione economica. (La contrazione del bacino della ricchezza reale espone la fallacia comunemente accettata secondo cui le politiche monetarie e fiscali accomodanti possono far crescere l'economia.)

Inutile dire che una volta che l'economia cade in una fase di recessione a causa di un bacino della ricchezza reale in declino, qualsiasi tentativo del governo o delle banche centrali di rilanciare l'economia deve fallire.

Ciò significa che una politica come l'aumento della spesa pubblica per contrastare la trappola della liquidità peggiorerà solo le cose.

Non solo questi tentativi non rilanceranno l'economia; ma esauriranno ulteriormente il bacino della ricchezza reale, prolungando in tal modo la crisi economica.

Allo stesso modo ogni politica che costringerà le banche a concedere prestiti "dal nulla" danneggerà ulteriormente tale bacino e ridurrà ulteriormente la capacità delle banche di concedere prestiti.

La base dei prestiti è la ricchezza reale e non il denaro in quanto tale. E' la ricchezza reale che impone restrizioni alla capacità delle banche di concedere prestiti. (Il denaro è solo un mezzo di scambio che facilita il flusso di ricchezza reale.)

Si noti che senza un bacino della ricchezza reale in crescita, ogni espansione del credito bancario non farà altro che aumentare la presenza di asset non performanti.



Sintesi e conclusione

Contrariamente ai vari esperti, suggeriamo che nel clima economico attuale un aumento delle spese del governo non renderanno più efficaci le politiche monetarie accomodanti della FED (per quanto riguarda lo stimolo dell'attività economica).

Al contrario, indebolirà il processo di generazione di ricchezza e ritarderà la crescita economica.

Per far funzionare l'economia è necessario chiudere tutte le scappatoie per la creazione di moneta e ridurre drasticamente le spese dello stato.

Ciò rilascerà una maggiore quantità di ricchezza nelle mani dei generatori di ricchezza e aumenterà la loro capacità di far crescere l'economia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] John Maynard Keynes, The General Theory of Employment, Interest, and Money, MacMillan & Co. Ltd. (1964), p. 207.

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13 commenti:

  1. "How will the train wreck play itself out? [...] But my prediction is that politicians will eventually be tempted to resolve the crisis the way irresponsible governments usually do: by printing money, both to pay current bills and to inflate away debt.

    And as that temptation becomes obvious, interest rates will soar. It won't happen right away. Even though the business community is starting to get scared [...] investors still can't believe that the leaders of the United States are acting like the rulers of a banana republic."


    Accadeva nel 2003. Indovinate di chi sono queste parole.

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  2. Sono parole di quel fesso che non sembra essersi messo d'accordo con se stesso.
    Ma la ragione della contraddizione credo sia altra: l'opportunismo.

    Quando disse quelle parole il Presidente era Bush, che andava demonizzato e demolito.
    Da quando c'è Obama, invece, bisogna assolutamente confermare che al comando ci sono le persone giuste al momento giusto.

    Sul post:
    "Per far funzionare l'economia è necessario chiudere tutte le scappatoie per la creazione di moneta e ridurre drasticamente le spese dello stato.
    Ciò rilascerà una maggiore quantità di ricchezza nelle mani dei generatori di ricchezza e aumenterà la loro capacità di far crescere l'economia."

    E se i generatori di ricchezza decidessero che in un certo Paese, tipo l'Italia, non conviene comunque il rischio d'impresa a causa di molte mancanze storiche, culturali, infrastrutturali, giuridiche, burocratiche, ideologiche, ecc ecc ecc? E che è molto meglio andare altrove perchè la vita è breve ed è intelligente non perder tempo in un posto del genere?

    L'Italia, e noi tutti con lei, è fottuta a prescindere dalla politica monetaria.
    A prescindere.

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  3. Contrariamente al pensiero popolare, il flusso monetario non ha nulla a che fare con una crescita economica. Il denaro è solo un mezzo di scambio e niente di più

    ecco, la questione è tutta là. ma siccome il denaro è stato creato per superare il baratto, inefficiente, se non c'è od è accumulato nei fondi sovrani o nei primi pensatori, non si commercia. in specie in corso forzoso. parto ovviamente dal presupposto che la produzione e la libertà di mercato sono la prima cosa, e che oggi la impediscono. ma poi, il problema del denaro c è. ora, in una trappola della liquidita, la spesa pubblica non fa che aumentare l afflusso della liquidita nei prenditori aumentando il debito su tutti. insomma, funziona sui libri e basta. spesa e tasse gravano su produzione ed arricchiscono gli accumulatori parassitari. la teoria è bella, ma è utile? si, se serve a far bella figura in tv

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  4. pensatori=prenditori :)


    davveroè lui, il voldemort dell economia, che ha detto quello?

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  5. ... andate a spiegarlo a questi ...:

    http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=VYt98cfElHo

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  6. Ciao And e gdbarc.

    Ebbene sì, è stato proprio lui. Per la serie ipocrisia portami via: A Fiscal Train Wreck.

    ***

    Ciao Al.

    Finché non si brucerà, la stampante sarà agognata da vari gruppi che vorranno impossessarsene. Gli MEMMTers non fanno una piega, poi non sono riuscito ad andare oltre il minuto 6 quando prende la parola quel tipo che se ne esce così: "La MEMMT è una teoria economica (???) che vuole la piena occupazione."

    Questi cialtroni monetari dovrebbero trasferirsi in Venezuela dove il deficit è triplicato nel 2012 e la stampante monetaria romba alla grande. Eppure non mi sembra che sia un paradiso in terra, anzi...

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  7. and, come hai fatto ad indovinare subito?


    "E se i generatori di ricchezza decidessero che in un certo Paese, tipo l'Italia, non conviene comunque il rischio d'impresa". ma hanno gia deciso, no?

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  8. ciao gdb.

    ho indovinato subito perchè sono molto bravo, ovviamente.

    ;D

    vabbè! ho copiato il testo e l'ho cercato con google. c'ho messo 15 secondi in tutto. ;D

    Sì, qualcuno l'ha già fatto, altri lo stanno facendo. Perciò non è solo questione di politica monetaria. La cosa è moooolto più complessa.
    Perciò questo Paese è fottuto. Irrimediabilmente.

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  9. Offtopic. Ma non tanto perché tutto si tiene.

    In attesa di assistere alle mega adunate pacifiste contro Obama ...
    http://lewrockwell.com/spl5/us-false-flag-on-syria.html

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  10. http://www.24hgold.com/english/news-gold-silver-the-smart-way-to-keep-people-passive-.aspx?article=2950347900G10020&redirect=false&contributor=Food+for+thought

    per esempio, mettendo la partitocrazia sempre al primo posto nei media...

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  11. Ciao heavymetal
    la partitocrazia è lo stato. Mettono al primo posto lo stato. Io sono lo stato dio tuo e non avrai altro dio al di fuori di me... Ecco qual è il messaggio.

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  12. «E se i generatori di ricchezza decidessero che in un certo Paese, tipo l'Italia, non conviene comunque il rischio d'impresa a causa di molte mancanze storiche, culturali, infrastrutturali, giuridiche, burocratiche, ideologiche, ecc ecc ecc? E che è molto meglio andare altrove perchè la vita è breve ed è intelligente non perder tempo in un posto del genere?»

    Chiunque abbia creduto alla possibilità che questo paese potesse avere una chance di sopravvivenza può benissimo ricredersi. Questo è un grafico della Corte dei Conti in cui scopriamo che l'evasione fiscale è in calo sin dal 1997. Nel tempo quei soldi sono stati recuperati, quindi.

    Diminuzione del carico fiscale? Nient'affatto. Diminuzione del debito grazie ai tassi di interesse più bassi sin al 2010? Nient'affatto. Spesa in aumento e debito alle stelle. Stiamo meglio? Non credo proprio. Pagare tutti per pagare meno? Una balla colossale, perché ogni euro di tasse è finito in spese. Sevizi migliorati? Nient'affatto.

    Quello che dobbiamo temere è il controllo sociale che porta alla morte il tessuto sociale ed umano, non l'evasione che è sintomo del fatto di essere prigionieri.

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  13. ma vogliamo scherzare? mi devono spiegare come fanno a non recuperare, con tuti i controlli minuziosi che fanno a tutti, i miliardi di euro mossi dalla criminalita organizzata

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