venerdì 31 ottobre 2025

Nuovo libro in uscita: La rivoluzione di Satoshi



di Francesco Simoncelli

(Versione audio dell'articolo disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/nuovo-libro-in-uscita-la-rivoluzione)

Il mondo aveva assolutamente bisogno di questo libro di Wendy McElroy affinché tutti, e dico tutti, abbiano un quadro generale della rivoluzione monetaria in atto. Ed era esattamente la persona giusta per scriverlo. Il libro, tradotto dal sottoscritto, è disponibile per l'acquisto su Amazon al seguente indirizzo: https://www.amazon.it/dp/B0FYH656JK

Il suo lavoro è intriso della storia della libertà e della lotta contro il controllo autoritario, scrivendo articoli e libri pionieristici sull'intero spettro dell'esperienza umana a riguardo. In quest'ultimo manoscritto, La rivoluzione di Satoshi, ha rivolto la sua attenzione a quella che sono convinto sia una delle innovazioni più importanti della storia: Bitcoin e i servizi correlati a esso. Spiega come, oggi, questa tecnologia preannunci cambiamenti fondamentali, grandi cambiamenti, nel rapporto tra individuo e stato.

Negli ultimi sedici anni abbiamo assistito alla creazione di una nuova architettura monetaria e finanziaria che potrebbe sostituire tutto ciò che è stato conosciuto e utilizzato nel corso della vita di ogni persona vivente.

Abbiamo sperimentato una moneta utile e sicura che funziona in tutto il mondo, non è collegata allo stato e non necessita del sistema bancario. Questo stesso sistema può sostituire tutti i sistemi di pagamento esistenti ed è una creazione puramente del mercato che aggiunge alle tradizionali funzioni contabili e di riserva di valore un'ulteriore caratteristica: un mezzo di pagamento peer-to-peer globale.

Sedici anni fa persino i più grandi teorici sostenevano che tutto ciò non sarebbe potuto accadere... poi, però, è successo.

Abbiamo assistito alla creazione di smart contract in grado di gestire un vasto numero di transazioni, impegni e interazioni umane. Abbiamo persino osservato come questo sistema sia diventato uno strumento per raccogliere capitali e sostituire le tradizionali funzioni di prestito; otto anni fa questa era solo un'ipotesi, poi è diventata una realtà da centinaia di miliardi di dollari con nuove forme di capitale raccolte attraverso la tokenizzazione.

Ci troviamo ora di fronte a un'intera gamma di tecnologie che potrebbero sostituire le valute fiat, i metodi di pagamento tradizionali e perfino i mercati dei capitali, e portare a qualcosa di nuovo.

Forse stareste pensando, mentre leggete, che si tratti solo di utopia, ma il punto è questo: non è più solo teoria. Queste tecnologie esistono già, anche se solo nelle loro fasi iniziali. Ecco perché ci sono tanti bitcoiner là fuori che parlano con entusiasmo del futuro. Lo hanno già sperimentato. E non bisogna andare dall'altra parte del mondo visto che in Italia, ad esempio, è già presenta una nutrita comunità che s'è sviluppata lungo tutto il proverbiale stivale.

Da Rovereto a Fornelli fino a Custonaci, anche l'Italia, come fenomeno puramente dal basso, è stata invasa dalla “rivoluzione di Saotshi”.

Potreste non aver utilizzato mai Bitcoin. E va bene. Nonostante tutti i difetti del sistema attuale, le vecchie strutture svolgono ancora il loro compito... finché non si verifica un qualche evento che ci pone di fronte all'imprevisto. Solo in quel momento emerge una forte ragione per cambiare e la storia umana è costellata da situazioni che prima devono verificarsi sulla “propria pelle” per poter solo poi prendere adeguate contromisure. I pionieri hanno sempre fatto fatica, almeno inizialmente, a veicolare la portata di un cambiamento. Inevitabilmente, però, quest'ultimo è sempre arrivato dapprima lentamente e poi improvvisamente.


LA REGOLAMENTAZIONE NON È TARDATA AD ARRIVARE

C'è un altro fattore che ostacola il passaggio dal vecchio al nuovo. Le normative stanno cercando di forzare la nuova tecnologia a comportarsi come la vecchia. Per acquistare Bitcoin è necessario rispettare le normative “Know-your-customer”, ovvero fornire ogni dettaglio sulla propria persona. Qualsiasi guadagno derivante da oscillazioni di prezzo del nuovo asset deve essere dichiarato e su di esso si devono pagare le tasse. Le aziende che desiderano partecipare alla “rivoluzione di Satoshi” devono registrarsi sugli exchange che sono dei punti di strozzatura tra il vecchio e il nuovo.

Ho visto come queste normative, imposte gradualmente e applicate arbitrariamente, abbiano introdotto un elemento di paura in una tecnologia senza paura, distorcendo il settore e rendendolo meno innovativo e competitivo. Ogni volta che viene svelato e inizia a prendere piede un nuovo utilizzo delle reti distribuite, alcuni pezzi grossi emergono dall'alto per mettere in guardia dal “rispetto delle leggi”, concepite per una tecnologia diversa.

I consumatori sono spaventati e l'esperienza dell'utente finale non è migliorata quanto avrebbe potuto in assenza di enormi costi di conformità. Ho visto come l'incertezza giuridica abbia fatto sì che commercianti e consumatori perdessero l'accesso a una varietà di servizi; ho visto imprenditori sospendere i loro progetti in attesa di un editto amministrativo.

Quanto saremmo più avanti in assenza di questi interventi? È impossibile vedere le innovazioni che non abbiamo sperimentato. Sappiamo solo che le cose sarebbero diverse.


QUANTO ABBIAMO DEVIATO DALLA TABELLA DI MARCIA?

Consideriamo cosa succede quando si ricorre al potere per fermare il progresso di una nuova tecnologia. Funziona davvero nel lungo termine? Per rispondere alla domanda dobbiamo considerare gli aspetti controfattuali.

Immaginate se i governi europei avessero preso misure severe per fermare la stampa. Cosa sarebbe successo se le città di tutto il mondo avessero vietato l'automobile? Quale sarebbe stato il destino delle ferrovie, dell'illuminazione elettrica e degli impianti idraulici se interessi particolari li avessero soppressi per favorire le tecnologie prevalenti?

Possiamo solo fare supposizioni, perché niente di tutto questo è realmente accaduto. È vero che non tutti accolsero con favore la stampa. Gli scribi nei monasteri erano preoccupati per il futuro; alcuni si chiedevano se la fede avesse potuto sopravvivere dato l'accesso pubblico ai testi antichi. La maggior parte delle persone, però, vide l'avvento della stampa come un'innovazione gradita. Lo stesso valeva per la combustione interna, l'illuminazione e gli impianti idraulici. Ci fu innegabile lentezza nella loro adozione, inizialmente, poi, improvvisamente, divennero consuetudine.

Qualcuno crede davvero che queste innovazioni avrebbero potuto essere fermate? Ci sono casi nella storia in cui la concessione di monopoli governativi ha ritardato l'ingresso sul mercato dei concorrenti. È successo con il piroscafo in Inghilterra, con gli aerei negli Stati Uniti e con alcune applicazioni software negli ultimi decenni. Ma questi ritardi sono temporanei; i brevetti scadono e la storia va avanti.

Le normative sono diverse. Gli imprenditori devono innovare attorno a esse. Emergono mercati grigi e neri. Chi si assume rischi deve scontrarsi con le autorità, ma alla fine qualcosa cede. Riflettete, ad esempio, sui posibili esiti se ogni lord e barone in Europa nel XII secolo avesse vietato il ferro di cavallo. Pensate che questo avrebbe fermato l'implementazione di tale tecnologia? Molto improbabile e la ragione è una: le idee sono più potenti degli stati. Alla fine i costi dell'applicazione delle normative superano di gran lunga i benefici per la classe dirigente.


UN MONDO “BITCOINIZZATO”

Alla luce di quanto visto in questi ultimi sedici anni, molte delle imposizioni burocratiche/fiscali sono incompatibili con una tecnologia che è nata e opera in un contesto di perfetta libertà.

Alcune legislature hanno iniziato a comprenderlo. Il Wyoming, la Florida, il Texas, il New Hampshire, il Colorado e l'Arizona, ad esempio, hanno una tassazione minima e addirittura inesistente riguardo Bitcoin e gli scambi in bitcoin. Stati come il Wisconsin vagliano leggi che ritengono un diritto l'autocustodia; stati come il Michigan vagliano leggi che inseriranno Bitcoin nella riserva strategica della loro giurisdizione. Questi sono solo esempi immediati, ce ne sono molti altri che ricadono nello stesso alveo e rappresentano un'apertura in rapida crescita nei confronti di questa nuova tecnologia. A riprova che Bitcoin non ha bisogno di loro, ma sono gli stati ad aver bisogno di Bitcoin. Senza contare poi l'incalzante riserva strategica a livello federale che è in canna ai piani dell'attuale amministrazione Trump.

Cosa vi aspettavate che accadesse? Dieci anni fa se il Congresso avesse fatto la stessa cosa, non sarebbe cambiato molto. La tecnologia non esisteva e non sapevamo davvero se avesse potuto esistere.

Cosa succederebbe se domani tutti gli interventi su questa tecnologia venissero revocati? Niente più penalizzazioni per aver acquistato e venduto bitcoin, creato nuove applicazioni, innovato nuovi sistemi di pagamento e così via. Le aziende potrebbero tokenizzare anziché emettere azioni; potrebbero pagare in bitcoin e tenere la contabilità in bitcoin senza subire sanzioni. Riflettete attentamente: potreste trattenere molti più dei vostri guadagni semplicemente passando a una tecnologia migliore.

Quanto tempo ci vorrà prima che l'ecosistema di Bitcoin sostituisca quasi tutto il resto? Perché è tutto qui, in realtà... è sempre stato tutto qui... è sempre stata solo una questione di tempo.


IL PRESENTE COLLIDE NEL PASSATO

Il mondo finanziario e monetario così come esiste oggi è in realtà tenuto insieme da una forza che ci vincola alle vecchie forme. Questa forza non si limita a imporre limitazioni e inefficienze; ​​mantiene letteralmente in piedi una vasta infrastruttura che altrimenti cesserebbe di dominare o addirittura di esistere, e impedisce l'avvento di un nuovo modo di vivere. E questo nuovo modo di vivere non riguarda solo l'acquisto e la vendita. Il denaro fiat e i mercati dei capitali regolamentati sono così centrali nella nostra vita pubblica che l'avvento di un mondo “Bitcoin-centrico” cambierebbe radicalmente il rapporto tra individuo e stato.

Mantenere in vita un vasto sistema solo con la forza non è sostenibile a lungo termine. Se esiste la tecnologia pronta a prendere il sopravvento e frenata solo da mezzi puramente artificiali, ciò non promette bene per il passato affinché possa essere preservato per sempre. Il futuro non può essere rimandato all'infinito nemmeno dagli stati più potenti del mondo. Alla fine le idee prevalgono.

Wendy McElroy, grazie ai suoi studi storici e al suo approfondimento sull'ecosistema Bitcoin, comprende il potere delle idee. Bitcoin e tutto ciò che vi è correlato sono tra le idee più rivoluzionarie della storia. Dimostra come trasformeranno in meglio la struttura dell'economia, della politica e delle relazioni umane. Per arrivare da qui a lì sarà necessaria la più ampia comprensione possibile di ciò che sta accadendo e la McElroy, con il suo libro La rivoluzione di Satoshi, è la guida che tutti stavamo aspettando.


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