mercoledì 5 febbraio 2025

Libertà di parola in America & censura europea

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Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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di Drieu Godefridi

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/liberta-di-parola-in-america-and)

• Ciò che conta è la solidarietà che si sta creando tra le principali piattaforme di social media statunitensi e la nuova amministrazione statunitense a sostegno della libertà di espressione.

• La nuova amministrazione statunitense non tollererà che un'Unione Europea, la quale sta scivolando verso l'autoritarismo e che allo stesso tempo dipende più che mai dal potere americano, imponga multe da decine di miliardi di dollari alle principali aziende tecnologiche americane.

• Sarebbe nell'interesse duraturo dell'Europa prepararsi al ritorno di una libertà di espressione senza restrizioni.

Chiunque voglia valutare la portata della deriva normativa dell'Unione Europea deve leggere gli articoli 34 e 35 del Digital Services Act (DSA).

Data la loro lunghezza è impossibile citarli integralmente qui, quindi ecco un estratto.

Articolo 34 del DSA, “Valutazione del rischio”:

1. Le piattaforme online di grandissime dimensioni e i motori di ricerca online di grandissime dimensioni identificano, analizzano e valutano diligentemente tutti i rischi sistemici nell'UE derivanti dalla progettazione o dal funzionamento del loro servizio e dei relativi sistemi, compresi i sistemi algoritmici [...] e includono i seguenti rischi sistemici [...] (a) la diffusione di contenuti illegali tramite i loro servizi (i quali includono “incitamento all'odio”); (b) tutti gli effetti negativi, reali o prevedibili, sull'esercizio dei diritti fondamentali, in particolare i diritti [...] alla non discriminazione; (c) tutti gli effetti negativi, reali o prevedibili, sul dibattito civico e sui processi elettorali, nonché sulla sicurezza pubblica; (d) tutti gli effetti negativi, reali o prevedibili in relazione [...] alla salute pubblica [...] e gravi conseguenze negative per il benessere fisico e mentale della persona [...].

L'articolo 35, “Mitigazione dei rischi”, obbliga queste piattaforme ad adottare un intero arsenale di misure preventive e repressive per impedire la condivisione di informazioni che scontentano la Commissione europea.

In breve, l'idea è di costringere queste piattaforme a pagare orde di funzionari pubblici per dare la caccia alle opinioni che non piacciono al Padrone europeo. La natura preventiva di queste misure significa che possono essere descritte come censura, perché i termini usati dal legislatore europeo — odio, non discriminazione, discorso civico, processo elettorale, sicurezza pubblica, salute pubblica, benessere — sono talmente vaghi che i censori con le forbici (digitali) tagliano dove vogliono, a capriccio del Padrone europeo.


Nel frattempo, negli Stati Uniti...

Elon Musk non ha mai nascosto la sua adesione al concetto americano di libertà di espressione, secondo cui essa è indipendente da quanto stabilito dalla legge.

Al contrario, secondo la Convenzione europea sui diritti dell'uomo, l'espressione è libera con eccezioni legali. Per molto tempo queste eccezioni sono state rare, con il risultato che l'espressione è rimasta quasi libera in Europa come negli Stati Uniti. Negli ultimi 30 anni, tuttavia, queste eccezioni europee alla libera espressione si sono moltiplicate (odio, discriminazione, razzismo, islamofobia, transfobia e così via) al punto che i cittadini europei, compresi quelli nel Regno Unito, vengono ora arrestati, processati e imprigionati per aver espresso idee inappropriate su Facebook, X e altri social media.

Ma allora, potreste chiedervi, perché i due concetti di espressione — libera negli Stati Uniti, censurata in Europa — non possono coesistere, ciascuno a modo suo, nei rispettivi continenti?

Il problema è che l'Unione Europea ha una concezione imperialista della sua regolamentazione. L'UE non regola l'Europa; vuole regolare il mondo. Fedele alle tradizioni giurisprudenziali tedesca e francese, l'UE si vede come una sorta di modello legislativo per il pianeta. Non solo sta prendendo l'iniziativa di regolamentare settori che prima non erano regolamentati, ma sembra anche aspettarsi che il resto del mondo segua l'esempio.

L'UE sta sostenendo le sue normative globali con sanzioni altrettanto globali. Apple è stata di recente colpita da una multa dell'antitrust europeo da $2 miliardi. Le violazioni del Digital Services Act (DSA) sono punibili con sanzioni calcolate in percentuale dei ricavi — quindi non più dei profitti — in tutto il mondo. Nel caso di aziende come Meta (Facebook) o X, stiamo parlando di multe che ammontano a miliardi di dollari. Dal momento che non sono in grado di innovare, gli europei tassano gli americani.

Tutte le “grandi piattaforme” che l'Unione Europea sta regolamentando con imperiale alterigia sono in realtà americane, pertanto nessuna di esse è soggetta all'UE. Come osserva l'esperto di tecnologia, Jason Oxman , “l'UE [è] diventata tanto sterile nell'innovazione quanto fertile nella regolamentazione”.

Ciò mette l'UE e il suo DSA in rotta di collisione con la nuova amministrazione Trump. Con incredibile ingenuità, l'8 gennaio i media tedeschi hanno chiesto che le sanzioni del DSA venissero applicate a X e a Meta (Facebook).

La notizia principale del 7 gennaio è stata il dietrofront, almeno per ora, di Mark Zuckerberg e del suo Facebook/Instagram e l'abbraccio del concetto muskiano di libertà di parola, più o meno come sancito dalla Costituzione degli Stati Uniti. Che questo sostegno sia o meno egoistico è irrilevante. Ciò che conta è la solidarietà che si sta forgiando tra i principali social media statunitensi e la nuova amministrazione statunitense a sostegno della libertà di espressione.

Di conseguenza o la libertà di parola americana si imporrà all'Europa, o, cosa meno probabile — a meno che gli europei non mostrino un improvviso desiderio di tirannia — l'Europa imporrà la sua concezione alle piattaforme americane. Non può esserci coesistenza dei due concetti. Se l'UE avesse legiferato solo per l'Europa e avesse previsto sanzioni locali, i due concetti avrebbero potuto coesistere. L'arroganza della visione dell'UE di sanzioni globali rende improbabile questa coesistenza.


Il re europeo è nudo

Una previsione: la libertà di parola americana vincerà. L'Europa è debole e l'UE come burocrazia è sempre più odiata dagli europei, e non senza valide ragioni. Senza la NATO l'Europa non esisterebbe militarmente. Senza garanzie di sicurezza americane, l'Europa può prepararsi al ritorno delle truppe russe a Berlino. Soprattutto, l'Europa esporta più negli Stati Uniti di quanto importi. Nel 2022 il commercio di beni e servizi tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea ha totalizzato circa $1.300 miliardi. Le esportazioni statunitensi ammontavano a $592 miliardi e le importazioni a $723,3 miliardi, come Trump ci ricorda in ogni sua conferenza stampa.

La nuova amministrazione statunitense non tollererà l'imposizione di multe da decine di miliardi di dollari alle principali aziende tecnologiche statunitensi da parte di un'UE che sta scivolando verso l'autoritarismo e che allo stesso tempo è più che mai dipendente dal potere americano. Per immaginare il contrario, bisognerebbe essere stupidi come un burocrate tedesco.

Sarebbe nell'interesse duraturo dell'Europa prepararsi al ritorno di una libertà di espressione senza restrizioni.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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2 commenti:

  1. Ma io dico, invece di censurare non possono limitarsi a scrivere un post di critica nel primo commento ?

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    1. Quello è gratis. Invece bisogna costruire tutta una architettura con cui estrarre finanziamenti altrui... infatti mantenerla in piedi costa. Anche perché bisogna spendere somme crescenti di denaro per tenere a galla le menzogne, mentre invece la verità si vende da sé. :)

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