lunedì 1 dicembre 2014

Sulla scia dell'Hormegeddon





di Bill Bonner


L'hormegeddon (tale parola è stata creata da Bonner prendendo ispirazione da Horme, spirito dell'antica mitologia greca, NDT) è un fenomeno moderno. E' diventato una realtà solo dopo l'avvento della civiltà. Senza la civiltà, non ci sono masse. Senza le masse, non ci sono movimenti di massa, illusioni di massa, rivolte di massa ed epidemie di massa.

Tutti i fenomeni di massa funzionano in modo simile alla malattia. Passando da una persona all'altra in grandi gruppi, i batteri infettivi si moltiplicano e mutano. Quelli uccisi dagli antibiotici e dagli anticorpi naturali muoiono. Quelli che non sono uccisi continuano ad adeguarsi e continuano ad evolversi.

Senza il contatto frequente con il nemico, l'obiettivo diventa debole e vulnerabile. Nel corso del tempo, più le persone hanno successo nel difendersi — evitando le invasioni di batteri mortali — più diventano suscettibili al prossimo invasore.

All'indebolimento delle difese, il rapporto rischio/rendimento — per il potenziale invasore — migliora. Più il bersagio ha avuto successo a resistere all'invasione, più diventerà irresistibile per l'invasore.

Questa intuizione ci pone in una cornice mentale estremamente cinica e pessimista. Il progresso nella vita umana sembra impossibile. Più le persone diventano civili, più sono tentate dalla barbarie. Immaginate, per esempio, una comunità talmente civile da non avere serrature agli armadietti dei liquori e mercanti che lasciano i loro beni incustoditi sui marciapiedi, mentre i poliziotti nel pomeriggio si fanno una dormita. Chi potrebbe resistere alla tentazione di rubare?

E' vero che la cooperazione si basa sulla fiducia, e alti livelli di fiducia portano benefici ad una società: riducono i costi di transazione mentre incoraggiano la specializzazione e il commercio. Ma questo aumenta solo i premi per chi vorrebbe infrangere la legge. All'aumentare del rapporto rischio/rendimento, barare diventa più attraente.

Immaginate una città nel Medioevo, circondata da forti mura di pietra. Tale città poteva diventare ricca con lo scambio e col commercio — attività di cooperazione che producono un profitto da accumulare. Le pareti in pietra, presidiate da soldati esperti, avrebbero tenuto a bada i nemici.

Migliori erano le difese, più a lungo i commercianti e i produttori della città potevano portare avanti i loro affari senza essere molestati. E più ricchezza potevano accumulare. Ma questa crescita avrebbe potuto spronare i nemici. Il costo dell' attacco — armi, soldati mercenari, armature, vettovaglie e così via — poteva rimanere lo stesso, ma la ricompensa sarebbe aumentata sotto forma di un miglior ritorno sugli investimenti.

Allo stesso tempo, la città, non subendo attacchi da decenni, sarebbe diventata compiacente. Avrebbe potuto ignorare le sue difese e trascurare il pagamento dei propri soldati. "Perché sopportare il costo della protezione quando è chiaramente inutile?" si potevano chiedere i padri della città. Questo, naturalmente, avrebbe fatto abbassare il costo di un attacco ostile... e tentare ulteriormente il potenziale invasore.

Nel mondo sviluppato di oggi, possiamo osservare questa tentazione in forme molto meno minacciose — assistenza medica gratuita per gli anziani, pagamenti di invalidità per le persone obese, agenzie governative che fingono di "fare del bene", e così via. La possiamo osservare in forme meno benigne — droni, spionaggio, calpestamento dell'habeas corpus, guerre estere, ecc.

Il ciclo della civiltà lo possiamo ritrovare anche nel mercato obbligazionario. La cooperazione e la fiducia nel progreso della civiltà producono rendimenti positivi netti ... e il calo dei rendimenti dell'interesse. Non si tratta solo di speculazione.

Secondo “History of Interest Rates” di Sidney Homer e Richard Sylla, i tassi di interesse del XIV e XV oscillavano tra il 10% e il 25% nei Paesi Bassi e tra il 15% e il 20% in Francia. Al progredire della civiltà, i tassi di interesse sono scesi — nel XX secolo negli Stati Uniti oscillavano tra il 3% e il 4%.

Ma questo grande progresso, avendo fatto scendere i rendimenti degli interesse nel corso dei secoli, non era un affare a quote costanti. Era ciclico. Ogni volta che i tassi scendevano "troppo in basso", troppo denaro veniva prestato ad un numero eccessivo di mutuatari marginali.

La regola civile è semplice: quando si prende in prestito denaro, bisogna ripagarlo. Ma le famiglie andavano troppo oltre. I creditori trascuravano la debolezza dei bilanci dei loro debitori. I mutuatari tendevano a sopravvalutare la loro solidità finanziaria. Gli imprenditori intraprendevano progetti troppo ambiziosi. I mercanti ipervendevano. Le bancarotte aumentavano. E il tasso di rendimento reale scendeva non appena la fiducia cedeva il passo alla paura (di perdere denaro).

Alta cooperazione = alta tentazione. Al margine, dove si svolgono tutte le cose importanti della vita, gli standard di prestito lassisti portano i mutuatari a chiedere prestiti che non possono rimborsare. Il desiderio di ottenere privilegi, status e flussi di reddito travolge il rispetto dei protocolli di cooperazione che hanno portato a rendimenti positivi.

Appaiono nuovi "valori" che sembrano giustificare una deroga alle regole originali. Fiducia in sé stessi, tolleranza e indipendenza, per esempio, vengono sostituiti da equità, sicurezza e assistenza sanitaria universale. Tuttavia si noterà ancora una netta distinzione tra i vecchi valori e quelli nuovi.

Essi riflettono un cambiamento di atteggiamento: dall'assunzione di rischi all'evitare i rischi, dalla costruzione del patrimonio alla tutela del patrimonio e dal laissez-faire al controllo centralizzato. Possono anche essere espressi come diritti di diverso tipo. I primi sono i diritti di fare qualcosa per sé stessi. I secondi sono i diritti di costringere qualcun altro a fare qualcosa per voi. I primi richiedono cooperazione. I secondi richiedono solo paura e violenza.

Senza la cooperazione civile, l'hormegeddon non sarebbe possibile. Le imprese collettive su grande scala hanno bisogno della ricchezza e dell'organizzazione delle società civili. Tali società diventano civili perché evitano i benefici di breve termine della violenza favorendo, invece, i benefici di lungo termine della cooperazione.

Il loro successo genera il fallimento, la fiducia genera il parassitismo aggressivo e vediamo un ritorno alla violenza. Sotto la scure del rispetto dei nuovi diritti, il ritorno sugli investimenti scende. Poi l'élite-zombie diventa spietata nei suoi sforzi di proteggere i propri guadagni.

Lo stato è il giocatore chiave in questo processo. Come abbiamo visto, è sempre e ovunque un istituto reazionario che favorisce gli interessi del passato e del presente (che rappresentano un serbatoio di voti, cotributi, tradimenti) rispetto a quelli del futuro (non avvenuto, sconosciuto, impotente e innocuo). Ma sulla scia dell'hormegeddon, lo stato diventa un vero e proprio mostro.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


15 commenti:

  1. Ciao Francesco,

    Bonner vuol indicarci che esiste una soglia, uno spartiacque, superato il quale il processo di civilizzazione si inverte e diventa conveniente il parassitismo, che distrugge la civiltà stessa.
    In altre parole, superato l'apice dello sviluppo, comincia il declino secondo uno schema ciclico.
    Ma Bonner sembra suggerirci che il declino non sia ineluttabile (e pertanto possa essere contrastato), ma cominci quando inizia a prevalere l'azzardo, cioè la tendenza su larga scala (e su scala sempre più ampia) ad approfittare in modo irresponsabile (con lo sguardo miope rivolto prevalentemente al breve termine) delle condizioni di prosperità createsi nella e con la fase di sviluppo.
    Detto ancora in altro modo, quando prevalgono diritti senza doveri, intrallazzi senza sanzione, quando fare la cicala comincia a convenire assai più del fare la formica.
    Quando la crescita esponenziale dei cosiddetti diritti sociali (anche millantati) supera le capacità di sostenerli grazie ad una crescita economica costante.
    Il declino civile inizia quando la coercizione politica opera una folle redistribuzione (sperpero) delle ricchezze prodotte ed accumulate grazie allo svolgimento delle relazioni volontarie di scambio.
    Quando il parassitismo diventa la regola dominante, la convivenza civile volontaria diventa obbligo crescente fino alla sudditanza. Muore la libertà e con essa la civiltà.

    E' un monito quello di Bonner.
    Una constatazione basata sulla semplice osservazione di eventi ciclici.

    In conclusione, nascondere il ciclo, raccontare un'altra storia, un'altra trama, serve a celare il nocciolo del problema: l'azzardo morale non è solo il credito facile erogato dalle banche, è anche l'esito inevitabile della progressiva rinuncia al proprio impegno e lavoro come mezzo responsabile per raggiungere crescente prosperità a favore dell'ingresso in meccanismi irresponsabili di appropriazione e distruzione dei frutti del lavoro altrui. Si chiamino deresponsabilizzazioni individuali (illusioni pensionistiche) o svalutazioni monetarie competitive (gestione politica del mezzo di scambio) solo per fare due esempi tra i più eclatanti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aggiungo qualche altra considerazione.

      Nella prima parte dell'articolo Bonner chiarisce che la superficialità nei comportamenti, fino alla irresponsabilità, deriva dall'illusione dell'invincibilità e comunque dalla illusione di trovarsi in una condizione di assoluta ed innegabile sicurezza permanente. Nulla di più sbagliato dell'abbassare la guardia. Nulla di più sbagliato del sentirsi al riparo una volta per tutte, come se non esistesse la possibilità di tutte le altre volte.
      Tutto ciò ci espone, in realtà, ad eventi improvvisi ed inattesi che ci appaiono come cigni neri. Ma i cigni neri, per la teoria "austriaca", non esistono. Sono sempre conseguenze di errori più o meno gravi compiuti a monte. Errori frutto di valutazioni imprudenti, proprie o condizionate da altrui inganno o azzardo.
      Che fare?
      Agire con la prudenza del buon senso. Evitare di affidare il proprio destino presente o futuro a qualcun'altro. Diversificare le proprie risorse e riserve (non tutte le uova nello stesso cestino). Autonomia di giudizio. Verifica personale delle indicazioni altrui. Occhi sempre aperti. Organizzazione di soluzioni alternative. Valutare opportunità e risultati nel breve, nel medio, nel lungo termine. E così via.
      Per prepararsi almeno alla resilienza se non addirittura riuscire a raggiungere l'antifragilita', cioè il miglioramento durante la fase critica (esempio: la vicenda di Alex Zanardi).

      Insomma, Bonner scrive di economia, ma parla di azioni umane e di conseguenze. Perciò il suo ragionare è filosofico ed etico. Riscopre e mostra una strada antica, ma collaudata. Una strada che impedisce probabilmente gli eccessi e certamente i drammi.

      Elimina
  2. qui si è perso totalmente il controllo della situazione. il back office è fortemente indipendente dal front office. la distanza tra "il teatrino della politica" e la ferita dei poteri che si muovono dietro è troppo forte. tempo fa un politico russo disse: "tra un po' in europa ci sarà la guerra." ora abbiamo un bel pasticcio in moldavia. ed una stampa mainstream sempre pronta ad attaccare putin. intendiamoci, non è che sia un angelo. ma neanche gli americano lo sono. è ovvio che tra usa e russia è meglio usa. per gente, vita, cultura, musica, letteratura, costumi, poesia, cinema. tutto, insomma. fuorché le tasse. ma al potere, gentaglia di pari livello. perché declinare non è accettato, ma rimboccarsi le maniche è escluso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grattiamoci e speriamo che prevalgano le logge "buone".
      Certo e' che la verita' muore sempre per prima e noi viviamo da anni nella menzogna e nell'illusione.
      Qualcosa down - top di sensato puo' venire solo dalla rete e dagli USA in primis.

      Elimina
  3. c è molto in questo breve articolo. iniziamo dalla fine: lo stato protegge lo status quo. ovvero sé stesso. è il suo fine, come indicato dal suo etimo. lo stato, in particolare lo stato nazione, è la culla della civilizzazione di massa. la civita di massa degenera nell iperdemocrazia. quando ci sta più benessere, l azzardo morale aumenta. senza benessere, non è possibile alcun azzardo morale. devi alzarti e guadagnati la pagnotta. nel medioevo, l azzardo morale era per pochi, e l azzardo di massa era possibile solo nell esempio. non nella realtà. l impero romano era caduto, e si stava ricostruendo. nel medioevo ci stanno le radici della nostra civiltà. nella modernità, l apogeo e contemporaneamente l inizio della fine. laddove l azzardo morale prevale. le civilta nascono sulle ceneri della caduta di altre civiltà. il ciclo dello stato. questo non vuol dire che non è possibile il progresso. perché siamo nani sulle spalle di giganti, e la nuova civiltà porta dentro la precedente. ma il progresso va a boom and bust anche esso. gli imperi crollano e risorgono. si potrebbe fare, ma solo concettualmente essendo diverso il quadro, il discorso sui monopoli di rothbard: sono la forma politica più efficiente se si ripropongono in continuazione. ma"più efficiente" per cosa? per mantener il più a lungo la fase di bust sulle spalle altrui, sembra di poter dire. l impero sembra l "attrattore strano" delle teorie del caos nel campo politico. se le dinamiche del caos sono applicabili alla storia, se i boom ed i bust si applicano alla storia, allora son dolori: che più c è boom e più c è bust. di sangue. abbiamo bisogno di una scuola storica austriaca. che eviti l imperialismo della storia fiat.

    ps nel commento di prima, la "ferita" sarebbe la "verità"

    RispondiElimina
  4. allora, ho perso un commento piuttosto lungo nel postare. riprovo, ma magari scordo qualcosa che prima mi era venuto di getto. amen. l articolo, pur breve, dice tante cose. partendo dalla fine, lo stato, come dal suo etimo, sta, conserva. ed essendo potere, conserva il potere dello status quo. si colloca nel passato, e si evolve, sin quando ci riesce, solo per quel che serve a mantenersi. lo stato nazione ha permesso l irruzione delle masse e l iperdemocrazia. non ci sta bisogno del "romanticismo" tipico tedesco di spengler per diagnosticare il tramonto di una civiltà: quando prevale l azzardo morale. con la caduta di roma, nel medioevo si doveva ricostruire, non c era tempo molto da sfruttare. quando non c è da sfruttare, non si sfrutta: o lavori o non mangi. nel medioevo ci sono le radici della nostra civiltà, che trova il suo apogeo con l irruzione della civilta di massa dopo la rivoluzione industriale, e da lì il suo sfarzoso declino. pieno di benessere materiale. d altronde solo col benessere è possibile lo sfruttamento ed il parassitismo. e così crollano gli imperi. l impero, utilizzando il linguaggio della teoria del caos, tende nella storia a ripresentarsi potendosi definire come l "attrattore strano" delle forme di organizzazione politica. parafrasando rothbard sul monopolio, l impero è la forma più efficiente di potere politico, dato che si torna sempre ad esso. ma più efficiente rispetto a cosa? come dicevo, al parassitismo, all azzardo morale, ovviamente, in cio consistendo l efficientizzazione del potere. porta il parassitismo un po' più in là. ma non è vero che non ci sta percio progresso nell umanità, come dice bonner. che una nuova civita sorge sulle ceneri della precedente, conservandola al livello di inconscio collettivo. la storia è storia di boom and bust. e più forte il boom, più sangue ci sara nel bust. ci vuole una scuola storica austriaca, che ci permetta di non eccedere nelle ascese e nelle cadute.

    ps nel mio primo commento di prima "ferita" era "verità".
    ps2 le logge buone sono per l autore quelle keynesiane. il libro è pieno di retorica che non regge con analisi macrostorica superficiale ed economica nulla. buoni keynesiani, cattivi conservatori aristocratici, folli bush e co. nella sua ottica, il discorso è accettabile, se preso per quello che è: una visione politica. è vero anche che la moneta fiat è socialista, e che se si stampa per tutto e mi si indebita non vedo perché non stampare anche un po' per me; e che la concorrenza sotto moneta fiat è schiavitù. l ottica è semplicistica e manichea, ma non lo nasocnde. e non è importante. se macroscopicamente non supportato da una teoria adeguata, è microscoricamente eccezionale, con dovizia di fonti, aneddoti, episodi, richiami: dall inzio della modernità all isis, passando per le guerre mondiali e l 11 settembre. vero, non so. ma di sicuro rende l idea. massoneria progressista e conservatrice unita contro massoneria folle. leggendo i richiami esoterici, che richiama con cultura (che il signore che scrive è certamente colto) sembrano pazzi tutti, ma evidentemente ci sono dei pazzi più pazzi di altri. una cosa che mi è balenata leggendo è che questi a furia di cercare la pietra filosofale, l hanno trovata. e se la pietra non va all alchimista, l alchimista è andato alla pietra, o meglio alla stampante. i nuovi sacerdoti delle banche centrali sono gli alchimisti moderni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Me lo ero immaginato che i buoni fossero statalisti. I difensori del monopartitismo imperfetto o regime del finto bipolarismo o bipartitismo. Che e' la cifra politica di tutto l'occidente.
      Ma i cattivi? Imperialisti old style? Vecchi cowboys texani sporchi di petrolio? Affaristi wasp scaltri alleati di dinastie sunnite del petrolio?
      Cmq la storia fa la rima. Non si ripete uguale. E ci sono sempre trattative. Non si smette mai di parlarsi. Qui ci sta un collasso. Ma anche una spartizione che riesca a nascondere il collasso. Chissa' che prezzo!!!

      Elimina
    2. non ti confondere dna, siamo nel back office. e non usare le fasulle categorie del front office. tutte le elezioni sono farsa. per tutti il bipartitismo è farsa. qui sono tutti statalisti e nessuno lo è. sono tutti statalisti, solo in maniera diversa. che monti e draghi sono meno statalisti di hollande o blair? e nessuno è statalista perché sono un elite sovranazionale (la superclass) e listato è solo il por proprio strumenti per raggiungere i propri fini. incluso quello di falro, con la creazione del moderno stato nazione, e disfarlo, raccontando un altra epica, quella attuale del mondialismo. anche qui nelle 2 modalità. sono tutti construttivisti. d altra parte, sono massoni, originariamente architetti costruttori di cattedrali. si tratta solo di vedere se sono inclusivi (buoni) od aristocratici (cattivi). per ora, solo i cattivi uccidono: da jf kennedy a mattei, da robert kennedy a luther king. sino agli attentati a reagan e john paul 2. non troverai critiche all alchimia della moneta fiat. ma un racconto di fatti e lotte intestine. quel che non si vede. mentre quel che si vede è tutta propaganda. ecco, il limite è questa visione molto manichea. laddove il conservatorismo non dà mai buoni frutti. ma del decantato roosevelt non si dice l ammirazione per il duce. né che prima di margie l inghilterra non aveva l elettricità per le sale operatorie. si nega il lato buono del conservatorismo e solo qualche brano si parla di logge conservatrici (lati sensu) liberali classiche e quindi più o meno accettabili. il trade off che si fa è tra statalisti inclusivi, per le masse (considerate comunque pecore da accudire) e statalisti etilisti aristocratici, laddove i frutti migliori sono per gli iniziati e per il resto dell umanità: debito. devo dire, ora parlo io e non il libro, che pero oggi il materiale è piuttosto questo, in europa come in usa, essendo il liberalismo classico scomparso dall orizzonte. restano i libertari, anche por usati talora come strumenti dei cattivi (ho conservato un articolo in proposito ma ora non lo ho sotto mano). i cattivi sono dunque gli aristoi dell iniziazione, l industrial military complex. già perlato denunciato da wright mills e dallo stesso eisenhower. schieramenti trasversali: nel back office napolitano sta coi conservatori elitisti. come i capi di stato urss e persino lenin. insomma, tutto come sapevamo gia :) realtà e relata virtuale, non sappiamo quale è l una e qual è l altra. in effetti io con bandar bush ed i sauditi non mi trovo molto bene. alla fine, se la scelta è questa, preferisco kennedy ed obama. anche se... il nonno di un amica di scuola di mia figlia era l ambasciatore usa a roma sotto bush 1. la mamma della ragazzina mi ha detto: "ospite da loro in usa, ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare: cose repellenti, affari sporchissimi e considerazione delle persone come degli schiavi" e si riferiva sia ad incontri di potere, come del modo di trattare le persone. non mi ha voluto dire i particolari. ma uno di questi giorni la convincerò. il libro infine (non sono ancora arrivato lì, ma ho sbirciato) collega l isis alla candidatura di joe bush. nessuna sorpresa, se consideri che la lotta interna sta emergendo a galla come la merda: http://www.newsmax.com/Newsfront/Clinton-Cheney-Iraq-ISIS/2014/06/27/id/579645/
      come concludere? la massoneria ha fatto la modernità nel bene e nel male, e contribuito anche a creare le liberta moderne. ma ora puzza di rancido. ora va uccisa, come si devono uccidere i grandi vecchi, i padri che fanno troppo danno. è ora dei libertaria (mi sono fatto prendere da un attimo di foga)

      Elimina
    3. Non sono confuso. Il potere di spostare le montagne in silenzio usa strumenti. Lo statonazione come proprieta'. Gli intellettuali come keynes per la copertura culturale. Il fiatmoney e la banca centrale come lubrificante. La potenza militare come bastone.
      I patrizi di oggi. Quelli dell'acropoli. Quelli del film Il gigante o Il petroliere.
      Il quadro ci e' chiaro e non e' nuovo. Siamo un think tank investigativo.

      Elimina
    4. Insomma, se tutto è fondamentalmente top->down, e dipende solo da quale top prevale di volta in volta, anche quando sembra che il nuovo o una soluzione giunga spontaneamente dal down, ....
      Il down non conta nulla. Proprio nulla.
      Solo la violazione di leggi eterne non scritte che regolano da sempre le interazioni umane ha la sua sanzione.
      Gli imperi cadono quando non sono più sostenibili. Quando le fondamenta sono logore. Cadono da se'.
      Con essi l'elite dominante.
      Non è il down che agisce consapevolmente. È il top che si sclerotizza e perde spinta propulsiva. Non crea più nulla. Mira solo all'autoconservazione statica. A quel punto in un modo o in un altro cede il passo a qualcos'altro.

      Elimina
    5. lo chiamerei front-back più che top down.
      questo libro dice cose allucinanti. e dice anche che tira fuori le prove in caso di smentita. guarda tu se c è stata una smentita. solo silenzio omertoso. e nessun pm ha aperto un fascicolo. altro che p2....

      Elimina
    6. Ho capito cosa intendi con front-back. Ma io intendevo proprio il down. We the People non conta. Pura finzione. A meno che non si riferisca soltanto ai kaloi kai agatoi. Appunto, l'elite vincente.
      È ciò conferma che il down è sempre inevitabilmente out anche quando vota online o i referendum svizzeri.
      Chissà perché quel libro proprio ora. Prima delle presidenziali USA?
      Rivelazioni casuali? Chi ci sta dietro? Quale élite? I moderati dell'impero?

      Elimina
    7. http://www.treccani.it/enciclopedia/teoria-delle-elites_%28Enciclopedia_delle_scienze_sociali%29/

      Elimina
  5. è sempre stato così, le elites decidono ed il popolo bue segue. perché non sono persone libere. chi ha deciso le guerre mondiali? l elite. ma il popolo andava sotto il terrazzo del duce ad applaudire. oggi tifosi per o contro putin. manipolati diventano supporters da curva senza pensiero critico. quel che si può fare è risvegliare le coscienze il più possibile in una rivoluzione culturale rothbardiana. la lotta è feroce, e lì dietro si stanno così scannando che stanno (soprattutto chi vede i cattivi prendere sempre più potere) venendo allo scoperto e denuciandosi. quindi no, non è un caso. e lo dicono espressamente che non è un caso. i progressisti ed i moderati contro i cattivi.
    guarda clinton accusare cheney di aver creato l isis (il cui nome sarebbe massonicamente collegato al culto di iside) (?) ed avvisare bush di stare fuori dai giochi (facendo finta di blandirlo) in specie dalle presidenziali prossime dove il gov. della florida joe bush è uno dei cangiabili rep.
    l impero, da sempre, è roba di famiglia. dall egitto, a roma, agli usa.


    http://www.newsmax.com/Newsfront/Clinton-Cheney-Iraq-ISIS/2014/06/27/id/579645/

    RispondiElimina
  6. fai prima a comparti il libro :)

    RispondiElimina