giovedì 4 dicembre 2014

Un commento sull'esito del referendum svizzero

La Svizzera ha sempre attratto gli investitori per la sua natura conservatrice nel campo della politica monetaria. Questo fenomeno ha visto un'inversione all'inizio degli anni 2000, quando il paese elvetico ha commesso lo stesso errore madornale di Gordon Brown: vendere oro. L'inversione è stata completata nel 2011: corsa al ribasso insieme all'euro. Il recente risultato del referendum sull'oro è la prova che la componente interventista e distorsiva dell'economia mista prende sempre il sopravvento. Alla conferenza Interlibertarians, incentrata proprio su questo argomento e tenutasi il 30 novembre scorso a Lugano, ho illustrato il modo in cui si formano le economie miste e le conseguenze nel voler seguire fino in fondo i dettami ad esse connessi: http://www.movimentolibertario.com/2014/12/banche-centrali-e-oro/
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di Frank Hollenbeck


Il referendum svizzero se n'è andato così com'è venuto: in silenzio. C'è stato molto rumore per nulla. Anche se fosse passato, l'iniziativa non avrebbe avuto alcun impatto reale sulla capacità della Banca Nazionale Svizzera di stampare denaro o condurre la sua politica monetaria.

La BNS sta difendendo un minimo di prezzo tra il franco svizzero (1.2) e l'euro. Legando la propria valuta a quella europea, la BNS ha sostanzialmente scelto di seguire la politica monetaria allentata dei suoi vicini. Ha acquistato euro stampando franchi svizzeri, poi ha rimandato i primi nell'offerta di moneta europea acquistando titoli di stato europei. A questo proposito la BNS potrebbe anche aver usato gli euro per acquistare dollari e poi oro. In entrambi i casi, gli euro o i dollari sono ritornati sul mercato e di conseguenza l'azione svizzera non influenza le rispettive offerte di moneta. Dobbiamo tenere a mente che i tassi di cambio sono determinati dalle differenze nei ritmi di crescita monetaria e dall'anticipazione di queste differenze.

Il governo svizzero e la BNS erano contrari all'iniziativa referendaria. Ciò non dovrebbe sorprendervi, anche perché è usanza dello stato quella di utilizzare tattiche di paura per giustificare i propri furti.

La BNS ha affermato che il referendum avrebbe ostacolato la sua flessibilità nell'affrontare una crisi di liquidità o un'inflazione galoppante. Dal momento che non avrebbe potuto vendere il proprio oro, la BNS sosteneva che avrebbe faticato a fornire liquidità in caso di crisi bancaria. Naturalmente intendeva una limitata capacità di espandere il proprio bilancio, affermazione che in realtà è una sciocchezza. Non c'è niente che possa fermare una banca centrale dallo stampare denaro fiat per fornire liquidità e stamparne ancora di più per comprare oro.

La BNS sosteneva, inoltre, che se avesse dovuto vendere asset sul suo bilancio per combattere l'inflazione, l'impossibilità di vendere il 20% del suo patrimonio avrebbe limitato il suo spazio di manovra. Questa affermazione è più sciocca di quella precedente. Non c'era nulla nei quesiti referendari che avrebbe limitato la capacità della BNS di vendere il restante 80% dei suoi asset. Il 20% è un minimo, non un massimo! Inoltre non dobbiamo mai dimenticare che l'inflazione è un fenomeno monetario. La banca centrale chiede flessibilità per gestire un problema creato dalla sua stessa flessibilità.

Inoltre tra il 1936 e il 2000 il bilancio della BNS era per il 40% costituito da oro. Questo vincolo ha in qualche modo inficiato la sua politica monetaria? Sin dal 1914 il franco svizzero ha perso il 90% del suo valore rispetto all'oro. In che modo, quindi, l'attuale minimo patrimoniale avrebbe intaccato lo spazio di manovra della banca centrale? Una lettura superficiale della stampa finanziaria avrebbe evidenziato chiaramente che non sarebbe accaduto nulla di quanto propagandato.

Nonostante tutto il rumore, la Svizzera non sarebbe tornata ad un gold standard. Quest'ultimo, infatti, impedirebbe ad uno stato di usare la stampante monetaria per finanziare la spesa pubblica. Una caratteristica fondamentale di un vero gold standard prevede che i singoli individui possano convertire la cartamoneta in oro ad un prezzo fisso. Senza questa funzione il gold standard sarebbe simile a quella parodia chiamata sistema di Bretton Woods, il quale fallì rapidamente perché non impediva agli stati di creare più banconote dell'oro esistente.

Anche se l'iniziativa referendaria avrebbe fatto poco per limitare la BNS, si trattava di un passo nella giusta direzione: simile al tentativo di Ron Paul di revisionare la Federal Reserve. Ma il referendum ha sottolineato un punto importante: il sentimento pubblico percepisce che c'è qualcosa di marcio in Danimarca! Ogni dollaro, euro, yen, che stampano le banche centrali, rappresenta una tassa sui saldi di cassa. Una tassa nessuno per cui nessuno ha votato. E' un furto. Anche se i banchieri centrali possono partecipare a pranzi lussuosi con i loro abiti di Armani, essi non sono altro che contraffattori. L'unica differenza tra loro e il tipo che stampa denaro nella sua cantina è che non temono una retata della polizia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


15 commenti:

  1. Bisogna ammettere che l'unico modo per gestire bene uno strumento pericolosissimo come il fiatmoney e' quello tedesco degli ultimi decenni.
    Ogni altro modo lassista apre inevitabilmente il vaso di Pandora e mostra il vero volto del denaro politico.

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    1. Ciao dna.

      Vero, ed è per questo che sono portato a credere che nemmeno un'iperinflazione della moneta (sebbene i banchieri centrali non lo permetteranno mai e poi mai) potrà scacciare il denaro fiat. La Germania, infatti, è un esempio.

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  2. Mi aiutate a capire?

    http://keynesblog.com/2012/08/31/le-vere-cause-del-debito-pubblico-italiano/

    Forse non si domandano perche' la produzione fosse sempre meno competitiva. E perche' l'Italia dovesse continuare a dare interessi altissimi per far acquistare le proprie obbligazioni.
    Prrche' si continuava a perdere competitivita' e si consolidavano solo le posizioni acquisite. Perche' ci si stava sclerotizzando nella conservazione degli accordi tra grande sindacato e grande industria a spese dei contribuenti.

    Chiedo lumi.

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    1. Innanzitutto grazie gdb. :)

      In secondo luogo, le manipolazioni intellettuali sono sempre all'ordine del giorno in quello spazio virtuale. Il keynesismo, prutroppo, si sta divincolando da quella che è la colpa intellettuale di cui si dovrà far carico all'arrivo del Grande Default: giustificazione di pratiche economiche sconsiderate. Io, nel mio piccolo, sto cercando di confutare quanto più possibile le teorie bislacche di questi sciroccati, in modo che non si ripeta un nuovo 1936. Il tag "keynesismo" serve proprio a questo.

      Vorrei aggiungere che l'immagine iniziale è fuorviante. Se si guarda il debito in termini assoluti, senza il deflatore del PIL, le cifre sono nettamente più alte. Ma stiamo parlando di manipolatori mentali qui. Comunque il fatto che ci si lamenti di come la Banca d'Italia abbia smesso di monetizzare il debito pubblico, rappresenta solo fumo negli occhi. Non è questo che ha causato l'accumulo dell'enorme mole del debito pubblico. Il divorzio tra Tesoro italiano e Banca d'Italia si rese necessario per l'insostenibilità dei volumi richiesti dal Tesoro stesso, oltretutto l'inflazione era alle stelle (a doppia cifra) e pertanto le emissioni si ridussero sempre più in durata (proprio per evitare l'ingolfamento nel capitale delle banche). Poi il problema si trasferì, col divorzio, dalle banche al debito pubblico. La banca centrale in mano ai burocrati avrebbe distrutto la lira, quindi si pensò di spacciare la favola dell'indipendenza della banca centrale per calciare il barattolo. I banchieri hanno una gestione più oculata degli affari economici rispetto ai burocrati.

      Pertanto il debito non scoppiò a causa del divorzio, ma fu il divorzio che divenne necessario in seguito all'aumento dell'indebitamento, non più sostenibile solo dal sistema bancario. Infatti, da quel momento in poi si sarebbe sfruttato di più anche i finanziamenti esteri. I keynesiani amano invertire causa ed effetto. O, forse più semplicemente, non hanno idea di cosa sia causa/effetto in economia.

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    2. Grazie Francesco. Hai proprio ragione.

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  3. allo stato l unica possibilità è il socialismo. il socialismo è l esito scontato del denaro fiat. ed anche il più giusto, perché trattandosi di giocare ad un gioco daove il banco, e tutti quelli che ne fanno parte, hanno le carte false, ne deriva che tutti vogliono fare parte del gruppo del banco. allora o diventa un aristocrazia selezionata, o si apre a tutti ed include le masse. nel primo caso avremo la dittatura tecnocratica "liberista". regge finche afra la capacita di ordine oppressivo. i suoi soldati pero sono degli idioti, per definizione. e l accavallarsi di norme correttive dell intervento precedente lascia margini di approfittamento da parte degli attori economici. ci sono punti deboli. monetariamente ci starà un equilibrio continuamente ricercato e promesse non mantenute. soprattutto ci vuole in gran senso dell ordine pianificatorio e della disciplina verso i sudditi. ci vuole, insomma, il nazismo. percio i tedeschi ci riescono bene. anche gli americani. anche singapore. il giappone anche, ma è l esempio del punto di arrivo di quando il sistema non regge piu, nel caso specifico per la sopravvenuta concorrenza della cine e per l alta eta dei giapponesi. l altra possibilità è il socialismo. che è meno tirannico e più inclusivo (il sistema tirannico è più giusto tanto sono meno i tiranni inclusi). magari un socialismo dolce, misto al mercato, sempre anche esso in bilico tra inflazione ed inclusione. un esempio riuscito è il canada. ci vuole un popolo molto docile, non pretensivo, pacifico ed un po' assonnato. i canadesi sono perfetti. il sistema è un tipico sistema di socialismo liberale. più socialista in quebec, più liberale altrove. il canada è dotato di molta terra, spazio, materie prime e poca densità. sono condizioni che favoriscono questo sistema, un po' come i paesi nordici. è facile condividere la ricchezza che sta nel suolo. certo, bisogna lavorare anche per estrarre il petrolio, ma se sono pochi gli abitanti, la possibilità di gestire in maniera più equa è più probabile. e poi il canada gode della vicinanza della superpotenza americana, scena averne gli svantaggi. sotto questo punto di vista l europa soffre di più. la sua ricchezza sta nella diversità, nella cultura diffusa. è un continente hayeckano. e l omologazione è difficilissima, riesce male, e soprattutto non si confà affatto alla sua storia ed alla sua economia. per il liberalismo evo, penso si svilupperà un economia parallela, un circuito ombra. magari in bitcoin.

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    1. "percio i tedeschi ci riescono bene"
      Ma infatti quando nelle discussioni vengono presi a riferimento assoluto i tedeschi, sia nel bene (sono rigorosi) sia nel male (sono corrotti quanto noi), io noto una gigantesca invidia nell'incapacità dell'europa del sud di salvare la forma come solo loro riescono a fare; per loro intendo molto sommariamente politici e popolo.

      Riccardo Giuliani

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  4. ora non ho tempo, ma esamina tutto? abbandono dell oro, crisi petrolifera, aumento dei tassi, inflazione, svalutazione, debito estero, debito interno e verso banca centrale, controllo dei capitali, lotta al terrorismo e politiche monetarie conseguenti? e poli gli altri stati europei che avevano, la banca centrale monetizzante? o piuttosto si trattava di vedere se dovevamo far parte dell europa o del africa? troppe ce ne sono di analisi da fare. non l ho letto, ma ad una rapida occhiata mi sembra sbrigativo e falsamente monofattoriale. l italia è campata internamente (nb: internamente) bene sino a quando c era un patto: noi inflazioniamo e voi non pagate le tasse.
    comunque lascio la palla al padrone di casa, che in termini di ricostruzioni della serie dei dati, ed ovviamente non solo in quello, è fenomenale.

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    1. gdb questi sono commenti smart. Quelli piu asciutti. Il patto inflazione/evasione e' illuminante. Ma e' pur vero che col fiatmoney non hai che quelle due strade. Tasse invisibili o visibili. Le inefficienze sono sopportabili fin quando non ti accorgi che devi pagarle. A quel punto si dovrebbe capire che i pasti gratis non esistono.

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    2. Ottimo commento gdb sulla corruzione su RC.
      La cassa piu e' grande e piu attrae.
      Fosse piu piccola, molto piu piccola, ed avremmo corruzione piu piccola.
      Ma vallo a far capire. Talmente ovvio che sara' negato.

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    3. rc non è il mio target. qui mi sento a casa, anche se sono ospite. solo ogni tanto, tanto, non mi trattengo. la chiave è la lunghezza della catena del comando.

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    4. Vale pure per me.
      Per seguir virtute e canoscenza.

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    5. La cosa che più mi fa rotolare dalle risate è la consapevolezza di come solo qualche giorno prima veniva attaccata la cosiddetta evasione fiscale come modo per sostenere le "riforme". Ogni soldo trattenuto nelle tasche di chi ha faticato per ottenerlo e ha sudato lavorando per entrarne in possesso, è un soldo risparmiato. Soprattutto non finirà nelle mani sudice di coloro che presumo di fare il "nostro bene".

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  5. Alla coda di quelle nazioni che vogliono rimpatriare il proprio oro si unisce anche il Belgio: Gold Repatriation Fever Strikes Belgium.

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    1. Le colonie liberate... Ma cosa vogliono ancora?!?

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