venerdì 7 agosto 2015

Libertarismo “softcore” e libertarismo “hardcore”



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di Richard Ebeling


Una delle questioni più importanti per coloro che hanno a cuore la libertà, è come promuoverla nel modo migliore e cosa dovrebbe includere. Di recente è emersa una polemica su due punti di vista riguardanti la libertà: "softcore" e "hardcore". Questa può sembrare una discussione esoterica o ininfluente, ma, in realtà, è molto importante per il successo di lungo periodo del liberalismo classico e di una società libera.



Libertarismo “Softcore” e la Non Aggressione

I sostenitori di una versione libertaria "softcore" affermano che il problema primario riguarda il principio di "non aggressione". Cioè, il liberale classico, o il libertario, dovrebbe occuparsi di un solo problema: l'abolizione della coercizione in tutte le relazioni interpersonali e nella maggior misura possibile.

Il libertario "softcore" non dovrebbe interessarsi di come gli individui agiscano nella loro vita personale e nei loro rapporti privati ​​e volontari con gli altri.

Non importa se un determinato individuo sia un razzista che ritiene alcuni gruppi etnici "inferiori", o che considera le donne solo come delle "macchine sforna-figli", o che esprima giudizi negativi riguardo qualsiasi orientamento sessuale che non sia quello eterosessuale.

Tutto ciò di cui dovrebbero preoccuparsi i liberali classici, o i libertari, è l'abolizione di ogni intervento politico, coercitivo e normativo negli affari pacifici e volontari della cittadinanza.

Su tutte le altre questioni concernenti le azioni umane e le associazioni, il liberale classico, o il libertario, possono avere i propri valori "soggettivi" e preferenze "soggettive" in base a come le persone dovrebbero comportarsi nella vita privata e nelle loro interazioni sociali, temi che quindi dovrebbero rimanere al di fuori della lotta per la libertà e per una società libera.



Un Presunto Pendio Scivoloso Verso il Paternalismo

Su tutte queste questioni i sostenitori della libertà devono essere "agnostici", soprattutto quando si tratta di considerare e giudicare le azioni degli altri. Chi siamo noi per lodare o condannare la credenze, i comportamenti e le scelte degli altri? Farlo significherebbe permettere all'intervento statale di intromettersi nel discorso politico.

Dapprima si contrastano le idee razziste, o anti-femministe, o sessuali, degli altri, e prima di accorgersene il liberale classico o il libertario ha imboccato il "pendio scivoloso" che conduce all'intervento statale, alla regolamentazione e al controllo per imporre coattivamente valori e relazioni umane attraverso il potere dello stato.

Non è questo il modo in cui il liberalismo classico è stato trasformato nella sua versione moderna, in base alla quale lo stato ricopre il ruolo di figura paterna e "pianifica" le modalità economiche e sociali mediante le quali le persone agiscono e interagiscono?

Dapprima si condannano le idee razziste, e prima di accorgersene si sviluppa accettazione per le azioni obbligatorie e l'integrazione forzata. Si vuole contrastare la visione tradizionale della donna nella famiglia? Ben presto spuntano normative che vietano club per "soli uomini" e l'obbligatorietà delle quote rosa nelle posizioni dirigenziali delle aziende. Si mette in discussione l'esclusività dei rapporti eterosessuali? In poco tempo i fotografi professionisti sono obbligati a scattare foto ai matrimoni "gay".

Lo stato limitato si trasforma, passo dopo passo, in uno stato onnipotente, con le sue braccia coercitive che avvolgono ogni angolo dell'esistenza umana. Non è questo il modo politico in cui l'individualismo viene mutato in collettivismo sociale?



Libertarismo “Hardcore” e Rispetto per l'Individualismo

Il liberale classico, o libertario, "hardcore" sostiene, inoltre, che il principio di non-aggressione in ogni relazione umana sia il valore politico di base per tutti i sostenitori e difensori della libertà. Ma si chiede se tale principio da solo possa essere in grado di stabilire e sostenere una società di uomini liberi.

Quante probabilità ci sono che la parità dei diritti di fronte alla legge venga rispettata in una società in cui molti danno per scontato che alcuni esseri umani sono razzialmente "superiori" mentre altri sono "inferiori"? Le donne saranno adeguatamente rispettate e saranno protette contro le azioni aggressive di quegli uomini che le considerano solo come meri oggetti sessuali al servizio del sesso "forte"?

E può una società libera essere sufficientemente libera dall'intolleranza e dal comportamento aggressivo, quando un gran numero di etero ritiene giusto ridicolizzare e aggredire gli omosessuali?

In altre parole, il principio politico della non-violenza in tutti gli affari umani non può esistere in un vuoto sociale. La libertà dal potere e dal controllo politico richiede un contesto filosofico e ideologico più ampio riguardo la natura, la santità e anche la sacralità del singolo essere umano.

Sono stati fatti molti progressi per liberare le persone dal controllo politico e permetterle di tenere in alta considerazione i diritti individuali (alla vita, alla libertà e ai beni acquistati in modo onesto), soprattutto attraverso un cambiamento degli atteggiamenti nei confronti di ciò che era giusto.



La Fine della Schiavitù Ha Richiesto un Cambio dei Punti di Vista

In tutta la storia una delle istituzioni umane più antiche e più durature è stata la schiavitù. La presunzione di poter possedere, utilizzare e anche abusare di un'altra persona, è stata data per scontata praticamente in tutte le culture e civiltà di tutto il mondo. Ciò è cambiato a partire dal XVIII secolo in Gran Bretagna, dove gli uomini profondamente consapevoli della loro fede cristiana formarono un movimento anti-schiavitù per abolire questa istituzione, un impegno sociale e politico che alla fine trionfò con l'abolizione della schiavitù in tutto l'Impero Britannico nel 1834.

Sostenevano che tutti gli uomini sono creazioni di Dio, fatti a sua immagine, e che tutti sono uguali davanti ai suoi occhi. Era quindi un peccato, un abominio agli occhi di Dio, possedere altri esseri umani e giocare a fare Dio con la schiavitù. C'è solo un Signore nel cielo e solo Egli ci possiede tutti e ha giurisdizione sul nostro destino.

Questo, a sua volta, era un concetto evolutosi dall'idea secondo cui ogni singolo essere umano possiede un "diritto naturale" alla propria vita e alla libertà, dato all'uomo da Dio e dimostrabile dalla ragione umana visto che l'uomo ha la capacità di sostenersi e prosperare.

Ogni essere umano, come un individuo unico e distinto, dev'essere trattato con rispetto e dignità, e non considerato come un semplice "oggetto" da utilizzare coattivamente come "mezzo" per i fini di qualche proprietario di schiavi.

E' difficile immaginare come sarebbe potuta emergere la nostra tradizione individuale e rispettosa dei diritti individuali, fondamento del principio di non-aggressione nei rapporti umani, se nelle menti delle persone non avesse iniziato a prendere piede questa concezione dell'uomo, della sua natura e della sua sopravvivenza.



Il Razzismo E' Incompatibile con lo Spirito della Libertà

Gli atteggiamenti razzisti sono un anatema per qualsiasi filosofia della libertà individuale. Equivalgono ad affermare che l'individuo non esiste se separato dalle caratteristiche biologiche e genetiche di un gruppo di cui fa parte, che non esiste o non ha un'identità distinta da queste caratteristiche tribali; e che gli eventuali "diritti" o "privilegi" in suo possesso sono basati su questa posizione collettiva, o di gruppo, e sullo status sociale.

In una società libera, gli individui possono credere e sostenere qualsiasi punto di vista sugli esseri umani senza oppressione politica o maltrattamenti? Naturalmente, compreso quello razzista.

Ma l'amico dell'individualismo e del liberalismo classico non deve né tollerare né acconsentire a tali opinioni. Un liberale classico, o libertario, non è fedele ai suoi principi se, ad esempio, rimane in silenzio di fronte ad un nazista che sostiene l'inferiorità di ebrei, neri o slavi, e che in quanto "sub-umani" dovrebbero essere ridotti in schiavitù o eliminati per il bene di una presunta "razza superiore".



La Parità dei Diritti per le Donne E' Iniziata con la Libertà Commerciale

Anche in questo caso, per la maggior parte della storia umana le donne sono state considerate come proprietà dei loro padri, trasferibile ad un marito mediante matrimoni combinati per permettere alla famiglia d'origine di guadagnare un qualche beneficio di status.

Spesso la donna non poteva possedere o ereditare proprietà; non poteva stipulare contratti, o intraprendere un lavoro al di fuori della famiglia, senza il consenso del padre o del marito; e tutto ciò che era suo, in realtà era proprietà dell'autorità maschile.

Solo la nascita del capitalismo commerciale alla fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX cominciò cambiò questa situazione. L'opportunità di lavorare nello sviluppo dei centri di produzione diede alle donne la prima vera occasione per liberarsi da questo dominio maschile. I nuovi industriali e gli imprenditori erano interessati solo a trovare dipendenti disposti a gestire le macchine e i processi produttivi nelle fabbriche e nelle varie imprese.

Come molti uomini, le donne lasciarono le zone rurali della società e si diressero verso le città e le comunità urbane in espansione per trovare lavori migliori e paghe migliori.

Nel corso del tempo le donne si sono dimostrate tanto laboriose, affidabili e operose quanto gli uomini. Guadagnando a modo loro, si sono ritrovate un reddito da spendere, risparmiare o investire. Indipendentemente dalle sottigliezze legali, hanno cominciato a stipulare contratti, acquistare proprietà e lasciare i soldi e altra ricchezza ai loro cari.

Questo cambiamento della figura della donna nella società industriale e commerciale ha cominciato a trasformare lentamente gli atteggiamenti della gente. Le donne sono state progressivamente considerate uguali agli uomini, e questo ha portato a riflessioni sulla ragionevolezza e la logica d'introdurre la parità dei diritti legali e politici.

Ad esempio, il grande liberale britannico Herbert Spencer nel suo libro del 1851 in difesa della libertà, Social Statics, dedicò un capitolo ai "Diritti delle Donne". Sottolineò che, data la loro natura, le loro qualità, le loro caratteristiche e le loro potenzialità come esseri umani, era ragionevole e giusto che la società riconoscesse formalmente alle donne questa parità di diritti con gli uomini.

Cambiare gli atteggiamenti sociali e i punti di vista riguardanti le donne nella società e nella relazione con gli uomini, ha portato ad uno status legale più giusto nei confronti delle donne. A questo si è aggiunto anche il rispetto del corpo delle donne, il quale non doveva essere più abusato o molestato.

Perché? Perché avendo "diritti naturali", una donna, proprio come un uomo, "possiede" sé stessa, la sua mente, il suo corpo e i frutti del suo lavoro.



La Mancanza di Rispetto nei Confronti delle Donne E' Incoerente con l'Individualismo

Anche nei paesi occidentali c'è voluto molto tempo prima che raggiungessimo e rispettassimo questa evoluzione della figura della donna. Ma l'estensione giuridica e politica dei diritti individuali alle donne sarebbe stata molto più difficile, o impossibile, se non fossero emerse società commerciali e orientate al mercato. Sono queste, infatti, che hanno fornito alle donne l'opportunità di sfuggire all'ordine tradizionale delle cose in cui si trovavano.

In una società libera, gli uomini possono pensare quello che vogliono del "gentil sesso" e possono avere qualsiasi relazione volontaria e consensuale con un membro del sesso opposto.

Ma un amante della libertà che mostra una mancanza di rispetto per la dignità delle donne, è come se mostrasse una mancanza di rispetto nei loro confronti come singoli esseri umani.

Come si può sostenere il principio della non-aggressione nei confronti degli altri esseri umani, se poi si giudica e si definisce in modo irrispettoso il prossimo?

Mi auguro che molti, se non la maggior parte dei lettori, sia concorde con me sino a qui, o almeno comprenda cha l'idea di una società politicamente libera si basa sul principio di non aggressione come fondamento basilare dell'individualismo. In caso contrario, non si può sostenere la libertà e si sfocia in una cornice culturale razzista e volgarmente sessista nei confronti di alcuni membri della società.



Orientamento Sessuale nella Società

La questione dell'orientamento sessuale e il suo riconoscimento legale rischia d'essere inquadrata in una cattiva luce. E' una questione sociale e politica troppo nuova per essere considerata allo stesso modo della schiavitù o della negazione dei diritti individuali alle donne.

E' un fatto biologico innegabile che la specie umana, come quasi tutte le altre forme di vita sulla terra, sia divisa in due sessi, la cui unione è necessaria per la procreazione. La relazione eterosessuale sembra, dunque, quella più "naturale" per l'esistenza umana.

Ma è altrettanto un fatto che una certa percentuale della specie umana abbia attrazioni omosessuali. Che sia per "natura" o "tradizione", o una combinazione delle due, l'omosessualità è stata presente nelle vicende umane così come lo è stato il rapporto maschio-femmina.



Orientamento Sessuale e la Società Libera

Ma in quanto amanti della libertà, il liberale classico e il libertario, fermamente credenti nell'individualismo su cui basano il principio della non-aggressione, dovrebbero essere rispettosi e tolleranti nei confronti delle decisioni altrui per quanto riguarda la scelta del partner sessuale.

Questo non richiede "accettazione" o "accordo" con la scelta di qualcun altro. Diamo per scontato che il credente cristiano possa essere assolutamente certo che il buddista o l'Ebreo, non accettando Gesù come suo Signore e Salvatore, finirà all'inferno nella vita ultra-terrena.

Ma in una società libera ci aspettiamo che il cristiano rispetti la decisione pacifica di un'altra persona. Qualsiasi cristiano che crede nella libertà deve trovare in sé il coraggio e la determinazione per osteggiare ogni tentativo di negare la libertà di scegliere ad un individuo, anche se la scelta in discussione non è quella cristiana.

Allo stesso modo, l'amante della libertà può credere fortemente, per motivi religiosi o socio-culturali, nel valore e nell'importanza del rapporto eterosessuale. Ma se è un sostenitore della libertà, dovrebbe rispettare e difendere il diritto di ogni individuo a prendere la propria scelta sessuale senza essere aggredito verbalmente o fisicamente.

In una società libera, chiunque è libero di essere scortese, rozzo e gretto nelle parole e nel comportamento, almeno finché non vìola il diritto di qualsiasi altra persona alla vita, alla libertà e alla proprietà. Ma l'amante della libertà non dovrebbe tollerare o rimanere silente di fronte a simili atteggiamenti, sia che si tratti di una discriminazione sessuale, sia che si tratti di una discriminazione razziale



Lo Spirito dell'Individualismo per Conservare la Libertà

Il liberale classico, o il libertario, "hardcore" capisce che la salvaguardia dei diritti individuali e del principio della non-aggressione negli affari umani richiede un contesto sociale in cui le persone credono, rispettano e adottano lo spirito dell'individualismo in tutti gli aspetti della vita.

A differenza di alcuni liberali classici, o libertari, "softcore", quelli "hardcore" non temono che l'esternazione di "giudizi di valore" su determinati comportamenti e atteggiamenti possa condurre al temuto "pendio scivoloso" del liberalismo paternalista.

Questo è accaduto nel XIX e XX secolo poiché è stata abbandonata l'idea dei "diritti naturali" a favore dell'utilitarismo, in base al quale alcuni hanno affermato che determinati risultati "sociali" dovevano avere la precedenza sui diritti della persona "per il bene della società". Di conseguenza si è considerato accettabile annacquare varie libertà individuali in nome di questo "bene collettivo superiore".

Ogni amante della libertà che rimane ancorato e fedele all'idea dei diritti inalienabili appartenenti all'individuo, non deve temere di cadere nella trappola del "bene sociale superiore".



Diritti Naturali e Libertà Naturale

Lo spirito della libertà individuale venne descritto in modo chiaro e conciso dal filosofo scozzese del XVIII secolo, Francis Hutcheson (1694-1746), il quale insegnava presso l'Università di Glasgow e fu maestro di Adam Smith.

Nel suo System of Moral Philosophy (1737), Hutcheson spiegò il concetto e il significato di "diritto naturale":

I seguenti diritti naturali di ciascun individuo sembrano davvero perfetti: il diritto alla vita, e alla perfezione del corpo che la natura ci ha dato, appartiene ad ogni uomo. Questo diritto è violato da attacchi ingiusti, mutilazioni e omicidi. [...] Poiché la natura ha impiantato in ogni uomo il desiderio di ricercare una propria felicità, è chiaro che ognuno ha un diritto naturale d'esercitare il proprio arbitrio, secondo il proprio giudizio e le proprie inclinazioni, per raggiungere suddetto scopo senza danneggiare l'altrui corpo o proprietà. [...] Questo diritto si chiama libertà naturale. Ogni uomo percepisce questo diritto; e la percezione del male, o della crudeltà, interrompe questa libertà.

Ma gli altri uomini non perseguono strade che possono essere considerate poco sagge, sbagliate e possibilmente pericolose? Hutcheson lo ammette prontamente.

Ma se ad ogni persona devono essere assicurati i propri diritti naturali, che possibilità rimangono a coloro che desiderano assistere quegli individui fuorviati e farli rinsavire?

Hutcheson afferma che l'unica strada coerente con il rispetto dei diritti individuali altrui passa attraverso la ragione e la persuasione:

Lasciate che gli uomini istruiscano, insegnino e convincano i loro simili, per quanto possibile, sul corretto uso dei loro poteri naturali, o li persuadano a sottomettersi volontariamente ad alcuni piani sapienti del potere civile, dove verranno assicurati i loro interessi importanti. Ma prima di ciò, gli uomini devono godere della loro libertà naturale, purché non sia a danno di altri. Il diritto alla libertà naturale non solo viene suggerito dalla nostra Costituzione, ma anche da molti affetti generosi [...] come la grande dignità e la perfezione della nostra natura.

L'apice della morale sociale, secondo Hutcheson, è il rispetto di ogni individuo, affinché egli possa vivere la sua vita come vuole senza molestare la parità dei diritti di tutti gli altri. E il principio etico adeguato per promuovere la concezione di una vita migliore per gli altri, è l'uso della ragione, della persuasione e dell'esempio della propria vita.

Inoltre Hutcheson aggiunse: "L'uguaglianza naturale degli uomini consiste principalmente nel fatto che questi diritti naturali appartengono a tutti. [...] Le leggi di Dio e la natura [...] vietano anche al più saggio e più grande del genere umano d'infliggere qualsiasi vile miseria, o qualsiasi coercizione, contro i diritti naturali."



Una Teoria della Libertà "Più Solida"

Il mondo e l'America si sono allontanati dal principio politico della non-aggressione in tutti gli aspetti delle vicende umane, perché abbiamo perso la comprensione, l'apprezzamento e la pratica dell'individualismo liberale classico, il quale non si riflette più nel pensiero, negli atteggiamenti e nelle azioni della vita di tutti i giorni.

Senza questo fondamento "più solido" a sostegno della libertà, un libertarismo "softcore" potrebbe non essere sufficiente a resistere e prevenire la continua diffusione del collettivismo politico e sociale.

Una difesa filosoficamente ragionata dei diritti individuali e dell'individualismo è, forse, la base migliore per ripristinare e migliorare l'ordine sociale liberale classico, il quale ci ha dato tutto ciò che la libertà ci ha permesso di conquistare in passato.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. si, ha grande ragione. un mio amico mi ha chiesto un articolo sulla rivista giuridica che dirige, in via di pubblicazione, che è molto simile come visione a questo di oggi. la base per comprendere la non aggressione è costruire l identità sull individuo, e non sul gruppo. io ad esempio sono assolutamente d accordo, e mi sono confrontato con libertari che erano contrari e per me non avevano capito il punto, con quelle sentenze in usa da parte di corti supreme degli stati (persino del liberty state) che hanno vietato discriminazioni nell atto di commercio, come non vendere la torta di nozze ad omosessuali. questo comportamento, non dissimile al non far entrare i neri nel negozio (il che non vieta club per sole donne o uomini, che è ben altro) è infatti basato sulla appartenenza di gruppo e sulla esclusione dei non appartenenti (tutti meno i gay: mentre i club riservati lo sono sulla inclusione: club per sole donne; e si tratta di limitati momenti specifici aggregativi): "noi" etero siamo contrari "voi" omo. ma quella persona che si rivolge a te per comperare non ti ha fatto nulla. è individuo e tu che vendi sei un altro individuo. il problema è solo ideologico, del venditore, ed alla base ci sta un concetto molto socialista, anzi IL concetto che permette tutti i socialismi: l identità comune come appartenenza di gruppo. il venditore che si rifiuta è uno che costruisce la sua indentita ed il rapporto interindividuale in base ad una visione di "noi" e "voi". e non come rapporto tra 2 soggetti come individui. non sta percio esprimendo la sua liberta; sta costruendo il socialismo, il gruppo, in programma politico, una forma di "stato". altro sarebbe rifiutarsi di vendere la torta ad un nazista od un comunista, perfettamente lecito in quanto lecito non entrare in contato con un aggressore delle liberta individuali altrui. sono contento che si parli di temi geopolitici o filosofici oltre che economici. l economica oggi è molto geopolitica, o comunque transazionalmente ideologica. e la filosofia è alla fine alla base di tutto.

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    1. Io sto con Ricossa. Intollerante con gli intolleranti.

      Offtopic. Della serie la Via verso la schiavitù. Le farmacie devono comunicare qualsiasi dato dei loro clienti al pianificatore centrale per la completa schedatura fiscale.

      Dichiarazione precompilata, invio dati spese sanitarie dall’autunno
      07/08/2015 00:01:56
      Le farmacie cominceranno da quest’autunno a trasmettere i dati dello scontrino parlante per la dichiarazione dei redditi precompilata, senza alcun aggravio burocratico e con le stesse modalità già in uso dal Sistema tessera sanitaria. E’ l’esito di quanto concordato da Federfarma, ministero delle Finanze e Sogei nella riunione che il 22 luglio scorso ha completato l’architettura tecnica dell’operazione. Le linee essenziali sono desumibili dal Provvedimento del 31 luglio 2015 con cui il Direttore dell’Agenzia delle entrate ha dettato modalità di trattamento e accesso ai dati (delle spese sanitarie sostenute privatamente).

      Le informazioni da inviare, in sostanza, saranno: codice fiscale del contribuente o del familiare a carico cui si riferisce la spesa o il rimborso; codice fiscale o partita iva e denominazione di chi eroga la prestazione; data del documento di spesa; tipologia di spesa (ticket, farmaci, acquisto o affitto di dispositivi medici, servizi sanitari erogati dalle farmacie, farmaci per uso veterinario, visite mediche generiche e specialistiche, prestazioni chirurgiche ricoveri ospedalieri, eccetera); importo della spesa o del rimborso; data del rimborso.

      La trasmissione verrà effettuata automaticamente dal gestionale della farmacia attraverso un’implementazione del sistema di trasmissione già in uso per gli adempimenti dell’articolo 50. A tale scopo Federfarma, con il supporto della propria società di servizi informativi Promofarma, organizzerà a settembre una riunione con le software house per concordare i necessari adeguamenti tecnici. I dati trasmessi verranno elaborati dall’Agenzia per determinare l’importo delle spese sanitarie fiscalmente “agevolabili”, ma potranno anche essere consultati dal singolo contribuente. Dalla dichiarazione precompilata, infatti, sarà possibile accedere a un elenco di dettaglio delle spese sostenute e portate detrazione/deduzione. Il cittadino inoltre potrà anche escludere una specifica spesa dall’invio alle Entrate, chiedendo al farmacista di omettere il codice fiscale sullo scontrino. (AS)

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    2. http://www.ilgiornale.it/news/sergio-ricossa-libert-ribellarsi-stato-predone.html

      http://www.ilgiornale.it/news/lironico-ricossa-contro-i-preconcetti-sulla-solidariet-1153239.html

      http://www.buongoverno.it/rico09.html

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    3. il paradosso della tolleranza era di popper ancor prima che di ricossa. popper ribalta il paradosso della liberta di platone (che è un paradosso fasullo)

      http://www.ilrompiblog.com/2008/10/intolleranza-karl-popper-lo-aveva-detto.html

      hardocre e softcore sono termini non appropriati, un poco confusivi e anche un poco comici. l articolo all inzio parte confuso, ma poi si sviluppa molto bene. e sopratutto ha ragione nel doversi indicare una libera rigida e coerente della liberta. ed indica la via giusta. la via da seguire è la corretta identificazione dell aggressore, che è colui che ragiona in termini di gruppo, laddove costruisce la sua identità pecoreccia, invece che di individualismo. il "noi" è il principio dello stato, del socialismo, della guerra, del razzismo. il "noi" evoca necessariamente il "loro". cio che è epistemologicamente al di là dell individuo è sospetto di aggressione dell individuo.

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  2. Softcore / hardcore mi sembra un altro modo di dire thick / thin o brutalist / humanitarian, etc.. Posso chiederti come mai questo articolo? e come la pensi personalmente?

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    1. Ciao Anonimo.

      Credo sinceramente che queste siano le basi attraverso le quali poter parlare di società libera in un quadro più pratico che teorico. Come dice Gdb, i termini hardcore e softcore sono probabilmente inutili perché non catturano la profondità dei concetti espressi, i quali fondano sostanzialmente la loro ragion d'essere nel principio di non aggressione. Quando viene applicato abbiamo "garantita" la libertà, altrimenti no. Con softcore credo che Ebeling intendesse quegli individui proni al compromesso, o i cosiddetti "libbbbberisti". Le "linee guida" tracciate da Ebeling stanno lì a ricordarlo.

      Infatti non bisogna sottovalutare la piccola parte iniziale dell'articolo in cui Ebeling sottolinea come ogni individui, in quanto possessore esclusivo del proprio corpo e dei frutti del proprio lavoro, ha il diritto d'escludere quelle persone che non gli "vanno a genio". Ciò è nel suo diritto in quanto proprietario, ma non lo renderà un libertario. Infatti la sua esclusione è fondata sull'aggressione verbale e psicologica, e questo è un comportamento grave per chi si professa "sostenitore della libertà".

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  3. più rileggo questo articolo più sono d'accordo, la libertà/ il NAP non può esistere in un vuoto sociale. Eppure è a partire da qui che diversi libertari fanno riflessioni opposte - come Hoppe - invocando il fatto che il mantenimento di un ordine libertario fuori dalla pura teoria astratta richieda una certa cultura. Mentre l'articolo dicendo questo propone poi un atteggiamento aperto, tollerante, verso i gay, le donne, le razze, etc.. Hoppe fa lo stesso discorso ma è convinto sostenitore di una cultura di segno opposto.. tutti i suoi scritti sono (o almeno a me appaiono) imbevuti di intolleranza verso i gay, inferiorità delle donne, disprezzo per chi non è bianco, repulsione verso gli stili di vita alternativi e così via. Sinceramente Hoppe è stato allievo di Rothbard e i suoi scritti sono straordinari per intelligenza, logica, coerenza, etc.. sono spesso illuminanti, eppure sono imbevuti di una cultura che è l'antitesi di quella che l'articolo associa alla libertà.

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