Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
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(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/bitcoin-non-ha-un-massimo-perche)
La svalutazione si riferisce all'azione o al processo di riduzione della qualità o del valore di qualcosa. Quando si parla di valute fiat, la svalutazione si riferisce tradizionalmente alla pratica di ridurre il contenuto di metalli preziosi nelle monete mantenendo invariato il loro valore nominale, diluendo così il valore intrinseco della moneta stessa. In un contesto moderno, la svalutazione si è evoluta fino a indicare la riduzione del valore o del potere d'acquisto di una valuta, ad esempio quando le banche centrali aumentano l'offerta di moneta, riducendo nel contempo il valore nominale di ciascuna unità.
COMPRENDERE LA SVALUTAZIONE
Prima dell'avvento della cartamoneta e delle monete in metalli come il nichel, la circolazione era costituita da monete realizzate in metalli preziosi come oro e argento. Questi erano i metalli più ricercati all'epoca, il che conferiva loro un valore che andava oltre i decreti governativi. La svalutazione era una pratica comune per risparmiare sui metalli preziosi e utilizzare al loro posto una miscela di metalli di minor valore.
Questa pratica di mescolare metalli preziosi con metalli di qualità inferiore consentiva alle autorità di creare monete aggiuntive con lo stesso valore nominale, ampliando l'offerta di denaro a una frazione del costo rispetto alle monete con un contenuto maggiore di oro e argento.
Oggi monete e banconote non hanno un valore intrinseco, sono semplicemente gettoni che rappresentano valore. Ciò significa che la svalutazione si basa sull'offerta, ovvero sul numero di monete o banconote che l'ente emittente consente di far circolare. La svalutazione ha attraversato processi e metodi diversi nel tempo, pertanto possiamo distinguere tra vecchi e nuovi.
METODO TRADIZIONALE
Fino all'introduzione della cartamoneta, i processi di svalutazione più comuni erano il taglio, la sudorazione e la “tosatura”. Tali metodi venivano impiegati sia da malintenzionati che falsificavano monete, sia dalle autorità che ne aumentavano il numero in circolazione.
La “tosatura” consisteva nel “limare” i bordi delle monete per rimuovere parte del metallo. Come nel caso della sudorazione, i frammenti tagliati venivano raccolti e utilizzati per creare nuove monete.
La sudorazione consisteva nell'agitare energicamente le monete in un sacchetto finché i bordi non si staccavano e si depositavano sul fondo. I pezzi venivano quindi raccolti e utilizzati per creare nuove monete.
Il taglio consisteva nel praticare un foro nella parte centrale della moneta, colmando il vuoto con il resto della moneta martellandolo. La moneta poteva anche essere segata a metà con un tassello di metallo estratto dall'interno. Dopo aver riempito il foro con un metallo più economico, le due metà venivano nuovamente fuse.
METODI MODERNI
L'aumento dell'offerta di moneta è il metodo moderno utilizzato dagli stati per svalutare la valuta. Stampando più moneta, si ottengono più fondi da spendere, ma ciò si traduce in inflazione per i cittadini. La valuta può essere svalutata aumentandone l'offerta, abbassando artificialmente i tassi d'interesse, o implementando altre misure che incoraggiano l'inflazione; sono tutti modi “buoni” per ridurne il valore.
PERCHÉ IL DENARO VIENE SVALUTATO?
Gli stati svalutano la propria moneta per poter spendere senza aumentare ulteriormente le tasse. Svalutare il denaro per finanziare le guerre era un modo efficace per aumentare la massa monetaria e impegnarsi in costosi conflitti senza incidere sulle finanze pubbliche – o almeno così si credeva.
Che si tratti di svalutazione tradizionale o di moderna stampa di denaro, l'aumento dell'offerta ha benefici a breve termine nel rilanciare l'economia; a lungo termine, però, porta a inflazione e crisi finanziarie. Gli effetti di ciò sono avvertiti in modo più acuto da coloro che non possiedono beni durevoli e che potrebbero compensare la perdita di valore della valuta.
La svalutazione può essere causata anche da malintenzionati che introducono monete contraffatte in un'economia, ma in alcuni Paesi essere scoperti può portare alla condanna a morte.
«L’inflazione è contraffazione legalizzata, la contraffazione è inflazione illegale.»
~ Robert Breedlove
Gli stati possono adottare alcune misure per attenuare i rischi associati alla svalutazione e prevenire economie instabili e deboli, ad esempio controllando l'offerta di moneta e i tassi d'interesse entro un intervallo specifico, gestendo la spesa ed evitando prestiti eccessivi.
Qualsiasi riforma economica che promuova la produttività e attragga investimenti esteri contribuisce a mantenere la fiducia nella valuta e a prevenirne la svalutazione.
ESEMPI DAL MONDO
Impero romano
Il primo esempio di svalutazione monetaria risale all'Impero romano, sotto l'imperatore Nerone, intorno al 60 d.C. Durante il suo mandato, Nerone ridusse il contenuto d'argento nelle monete dal 100% al 90%.
L'imperatore Vespasiano e suo figlio Tito affrontarono spese enormi per progetti di ricostruzione post-guerra civile, come la costruzione del Colosseo, il risarcimento alle vittime dell'eruzione del Vesuvio e il grande incendio di Roma del 64 d.C. Il mezzo scelto per sopravvivere alla crisi finanziaria fu quello di ridurre il contenuto d'argento del “denario” dal 94% al 90%.
Il fratello e successore di Tito, Domiziano, vide abbastanza valore nella “moneta forte” e nella stabilità di una massa monetaria credibile tanto da aumentare nuovamente il contenuto d'argento del denario fino al 98%, una decisione che dovette cambiare quando scoppiò un'altra guerra e l'inflazione incombeva di nuovo sull'impero.
Questo processo continuò gradualmente fino a quando, nei secoli successivi, il contenuto d'argento non superò il 5%. L'Impero iniziò a sperimentare gravi crisi finanziarie e inflazione a causa della continua svalutazione della moneta, in particolare durante il III secolo d.C., periodo a volte definito “crisi del III secolo”. In quel periodo, che va dal 235 al 284 d.C. circa, i romani chiesero salari più alti e un aumento del prezzo dei beni venduti per far fronte alla svalutazione. L'epoca fu caratterizzata da instabilità politica, pressioni esterne dovute alle invasioni barbariche e problemi interni come il declino economico e la peste.
Fu solo quando l'imperatore Diocleziano e in seguito Costantino adottarono diverse misure, tra cui l'introduzione di una nuova moneta e l'attuazione di controlli sui prezzi, che l'economia romana iniziò a stabilizzarsi. Tuttavia questi eventi misero in luce le vulnerabilità del sistema economico romano, un tempo potente.
Impero ottomano
Durante l'Impero ottomano l'unità monetaria ufficiale ottomana, l'akçe, era una moneta d'argento che subì una costante svalutazione, passando da 0,85 grammi nel XV secolo a 0,048 grammi nel XIX secolo. La misura volta a ridurne il valore intrinseco fu adottata per coniare più monete e aumentarne l'offerta. Nuove valute, il kuruş nel 1688 e poi la lira nel 1844, sostituirono gradualmente l'akçe ufficiale a causa della sua continua svalutazione.
Enrico VIII
Sotto Enrico VIII, l'Inghilterra aveva bisogno di più denaro, così il suo cancelliere iniziò a svalutare le monete utilizzando metalli meno costosi come il rame per coniarne di più a un costo più accessibile. Alla fine del suo regno, il contenuto d'argento delle monete scese dal 92,5% a solo il 25%, un modo per guadagnare di più e finanziare le ingenti spese militari che la guerra europea in corso richiedeva.
Repubblica di Weimar
Durante la Repubblica di Weimar degli anni '20, il governo tedesco fece fronte ai suoi obblighi finanziari legati alla guerra e al dopoguerra stampando più moneta. La misura ridusse il valore del marco da circa otto marchi per dollaro a 184. Nel 1922 il marco si era deprezzato a 7.350, per poi crollare in una dolorosa iperinflazione quando raggiunse i 4200 miliardi di marchi per dollaro.
La storia ci offre toccanti promemoria dei pericoli dell'espansione monetaria. Questi imperi, un tempo potenti, servono tutti da monito per il moderno sistema fiat. Mentre questi imperi espandevano la loro offerta di moneta, svalutando le loro valute, erano, per molti versi, come la proverbiale aragosta nell'acqua bollente. La temperatura – o in questo caso, il ritmo della svalutazione monetaria – aumentava gradualmente e non riuscivano a riconoscere il pericolo imminente finché non fu troppo tardi. Proprio come un'aragosta non sembra rendersi conto di essere stata bollita viva se la temperatura dell'acqua aumenta lentamente, questi imperi non compresero appieno la portata delle loro vulnerabilità economiche finché i loro sistemi non divennero insostenibili.
La graduale erosione del loro valore monetario non era solo una questione economica; era il sintomo di problemi sistemici più profondi, che segnalavano il declino della forza di imperi un tempo potenti.
LA SVALUTAZIONE NELL'ERA MODERNA
Lo scioglimento del sistema di Bretton Woods negli anni '70 segnò un momento cruciale nella storia economica globale. Istituito a metà del XX secolo, il sistema di Bretton Woods aveva vincolato in modo flessibile le principali valute mondiali al dollaro, a sua volta coperto dall'oro, garantendo un certo grado di stabilità e prevedibilità economica.
Tuttavia la sua dissoluzione slegò di fatto il denaro dalle sue radici auree. Questo cambiamento garantì a banchieri centrali e politici maggiore flessibilità e discrezionalità nella politica monetaria, consentendo interventi più aggressivi nelle economie. Se da un lato questa ritrovata libertà offrì strumenti per affrontare le sfide economiche a breve termine, dall'altro aprì la strada a un uso improprio e a un graduale indebolimento dell'economia.
Sulla scia di questo cambiamento monumentale, gli Stati Uniti subirono modifiche significative nella loro politica monetaria e nell'offerta di moneta. Entro il 2023 la base monetaria sarebbe salita a $5.600 miliardi, con una crescita di circa 69 volte rispetto agli $81,2 miliardi nel 1971.
Riflettendo sull'era moderna e sui significativi cambiamenti nella politica monetaria statunitense, è fondamentale tenere a mente queste lezioni storiche. La continua svalutazione e l'espansione monetaria incontrollata possono protrarsi solo per un certo periodo prima che il sistema raggiunga il punto di rottura.
EFFETTI DELLA SVALUTAZIONE
La svalutazione può avere diversi effetti significativi sull'economia, la cui portata varia a seconda dell'entità della svalutazione e delle condizioni economiche sottostanti.
Ecco alcune delle conseguenze più significative che la svalutazione può generare nel lungo termine.
Tassi d'inflazione più elevati
I tassi d'inflazione più elevati sono gli effetti più immediati e significativi della svalutazione. Man mano che il valore della valuta diminuisce, servono più unità per acquistare gli stessi beni e servizi, erodendone il potere d'acquisto.
Aumento dei tassi d'interesse
Le banche centrali possono rispondere alla svalutazione e all'aumento dell'inflazione rialzando i tassi d'interesse, il che può avere un impatto sui costi di prestito, sugli investimenti aziendali e sui modelli di spesa dei consumatori.
Deterioramento del valore del risparmio
La svalutazione può deteriorare il valore dei risparmi detenuti nella valuta nazionale. Ciò è particolarmente dannoso per gli individui con attività a reddito fisso, come i pensionati che dipendono dalle pensioni o dagli interessi.
Importazioni più costose
Una valuta svalutata può rendere le importazioni più costose, con conseguenti costi più elevati per le imprese e i consumatori che dipendono dai beni esteri. Tuttavia può anche rendere le esportazioni più competitive a livello internazionale, poiché gli acquirenti stranieri possono acquistare beni nazionali a un prezzo inferiore.
Indebolire la fiducia della popolazione nell’economia
La continua svalutazione della valuta può indebolire la fiducia della popolazione nella valuta nazionale e la capacità del governo di gestire l'economia. Questa perdita di fiducia può ulteriormente aggravare l'instabilità economica e causare persino iperinflazione .
SOLUZIONE ALLA SVALUTAZIONE
La soluzione alla svalutazione risiede nella reintroduzione di una moneta sana, ovvero una moneta la cui offerta non può essere facilmente manipolata. Sebbene molti anelino nostalgicamente a un ritorno al gold standard, che si può sostenere fosse superiore ai sistemi contemporanei, non si tratta della soluzione definitiva. Il motivo risiede nella centralizzazione dell'oro da parte delle banche centrali. Se dovessimo tornare al gold standard, la storia probabilmente si ripeterebbe, portando alla confisca e alla svalutazione ancora una volta. In parole povere, se una valuta può essere svalutata, lo sarà.
Come Bitcoin evita la svalutazione
Bitcoin offre una soluzione definitiva a questo problema. La sua offerta è limitata a 21 milioni, un numero codificato e protetto dalla Proof-of-work e da una rete decentralizzata di nodi. Grazie alla sua natura decentralizzata, nessuna singola entità o governo può controllare l'emissione o la governance di Bitcoin. Inoltre la sua scarsità lo rende resiliente alle pressioni inflazionistiche che si verificano tipicamente con le valute fiat.
Essendo un sistema distribuito, gli utenti di Bitcoin possono garantire che l'offerta non si discosti mai dal limite predeterminato eseguendo il software che scarica e convalida l'intero registro delle transazioni. Verificando ogni transazione nella storia di Bitcoin, da dove proviene ogni moneta e dove è andata, gli utenti possono essere assolutamente certi che l'offerta non sarà svalutata e che non saranno create monete che non dovrebbero essere create.
Un full node è essenzialmente una macchina per il rilevamento di contraffazioni che chiunque può usare. Garantisce che l'offerta sia intatta, che le monete spese siano state correttamente autorizzate e che non si verifichino illeciti. Qualsiasi software per wallet Bitcoin può anche garantire che nessuno possa limitare l'accesso ai vostri fondi.
In periodi di incertezza economica, o quando le banche centrali si impegnano in un'intensa attività di stampa di moneta, gli investitori spesso si rivolgono ad asset come oro e Bitcoin per le loro proprietà di riserva di valore. Col passare del tempo, c'è il potenziale per far sì che le persone riconoscano Bitcoin non solo come una riserva di valore, ma come la prossima evoluzione del denaro.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
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