mercoledì 4 aprile 2018

Soluzione: stallo politico unito alla cooperazione sociale

Inutile sottolineare che l'articolo di oggi è indirizzato anche a descrivere la situazione in cui versa l'Italia dopo le elezioni nazionali di marzo. Il governo è paralizzato e cosa ci potrebbe essere di meglio per la maggior parte della popolazione? Ognuno continua a badare ai propri affari, a staccare ottimi accordi in base ai suoi desideri e il Paese prosegue verso la sua strada. Laddove lo stato non può più arrivare, ci pensano le persone individualmente a sopperire a tale mancanza (come riparare le buche per strada ad esempio). Questo stallo permetterà alle persone di "scoprire" che lo stato non è altro che un parassita che si forgia di obiettivi lodevoli solo per succhiare più linfa vitale dalla popolazione. Inutile dire che non mantiene le promesse. Inutile dire come l'apparato statale sia un'entità incapace di generare profitti in accordo con un'economia di mercato (nonché gestire oculatamente le risorse indebitamente accumulate) e come la solidarietà non sia affatto nei suoi interessi bensì uno specchietto per le allodole per quei gonzi tanto idioti da credere alla favoletta della "necessità" della sua esistenza. In questo modo sarà finalmente visibile di come il saccheggio legale è così pervasivo nella società di oggi, tornando a distinguere la differenza tra la giustizia e l’ingiustizia. Solo perché qualcosa è legale, supponiamo che debba essere giusto, il che non è affatto vero. Tornerà ad essere visibile anche il motivo per cui ci si strappa le vesti per vincere le elezioni: il blocco elettorale a cui fa riferimento il vincitore vuole saccheggiare il resto degli altri, oppure proteggersi da esso. Più importante di sinistra o di destra è il concetto di libertà. La soluzione al problema delle relazioni umane è la libertà e prospera di più quando il ruolo dello stato è limitato, l’uso della forza è limitato e la legge è limitata all’amministrazione della giustizia universale. O più precisamente, la legge è la cosa migliore quando viene usata esclusivamente come un ostacolo all’ingiustizia (es. principio di non aggressione).
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di Gary North


Il mio vecchio amico John Whitehead ha scritto un articolo sul crollo di nervi dell'America:

Come sempre, la soluzione alla maggior parte dei problemi deve iniziare a livello locale, nelle nostre case, nei nostri quartieri e nelle nostre comunità. Dobbiamo astenerci dalla retorica tossica contro di loro che sta consumando la nazione. Dobbiamo lavorare di più per costruire ponti, invece di bruciarli. Dobbiamo imparare a smettere di imbottigliare il dissenso e le idee sgradevoli e imparare come accettare di non essere d'accordo. Dobbiamo de-militarizzare la nostra polizia e abbassare i livelli di violenza qui e all'estero, che si tratti di violenza che esportiamo in altri Paesi, violenza che glorifichiamo nell'intrattenimento, o violenza di cui ci godiamo quando viene applicata ai nostri cosiddetti nemici, politicamente o in altro modo.

A meno che non possiamo imparare a vivere insieme come fratelli e sorelle e concittadini, moriremo come strumenti e prigionieri dello stato di polizia americano.

Questo è un buon consiglio, ma è un consiglio incompleto.

Il problema è la parola "cittadini". Questa parola fa riferimento alla politica: il diritto legale di votare e di servire nelle giurie. Ha a che fare con l'esercizio del potere statale.

In ogni imposizione del potere statale ci sono vincitori e vinti. Una parte vince; un'altra perde. L'accusatore vince, oppure l'imputato. Non è possibile scendere a compromessi. È il vincitore che prende tutto.

Il contrario avviene con l'ordine sociale del libero mercato. Ciò include un mercato strettamente definito: lo scambio volontario. La regola è questa: l'offerta più alta vince. Comprende anche istituzioni in cui non c'è scambio: famiglia e chiesa. Non potete vendere il vostro coniuge. (In Inghilterra dal 1680 circa fino al 1900, gli uomini vendevano le loro mogli, con il loro consenso, in un'asta pubblica. Le offerte più alte vincevano. Non era legale, ma era tollerato.) Non potete vendere la vostra appartenenza ad una chiesa.



CONTRATTAZIONE

La caratteristica cruciale delle transazioni di mercato è il diritto legale di negoziare senza interferenze da parte dello stato. Questo è il diritto legale di fare un'offerta. Lo stato non dovrebbe interferire con il diritto legale di qualcuno a fare un'offerta, purché l'offerta non violi una legge morale fondamentale. (Non avete il diritto di contrattare per un omicidio, su un prezzo per uccidere vostro cognato.) Non appena è possibile la contrattazione, le persone iniziano a cooperare. Ad un certo punto, le persone possono raggiungere un accordo.

Nelle transazioni di mercato, come nel corteggiamento e nello shopping per una chiesa, di solito non troviamo uno stallo. Se due persone non riescono a trovare un accordo, ognuno di loro può cercare di individuare qualcuno che possa elaborare un accordo. Ci sono molte alternative disponibili. In un modo o nell'altro, ad un certo prezzo, qualcuno di solito può trovare qualcun altro che collaborerà con lui/lei.

C'è molta cooperazione in politica. C'è un sacco di "dare e avere". Il problema è che è il "dare e avere" in politica riguarda la proprietà e la libertà dei cittadini. I politici sono pronti a scambiare ciò che non gli appartiene. Vogliono elaborare accordi per i loro elettori, in modo da essere rieletti. I loro elettori vogliono che stringano accordi, ma i singoli cittadini che non sono i principali fruitori di quell'azione politica non ricevono alcun contributo significativo. Questo non è il caso nello scambio sul libero mercato.

I costituenti hanno vari gradi di interesse politico e abilità politica. I piccoli blocchi elettorali che cercano il denaro di altre persone attraverso lo stato sanno come far sì che i loro rappresentanti approvino determinate leggi. L'unico modo per fermarli è che un altro piccolo blocco elettorale svolga un lavoro migliore di persuasione politica. A volte questi blocchi elettorali si compensano a vicenda. A quel punto, c'è uno stallo politico. Questo significa il trionfo dello status quo.

Una parte di ciò che Whitehead chiama il crollo di nervi dell'America è l'avvento dello stallo politico, ma è una notizia positiva. Lo stallo politico impedisce al governo di fare più cose. Praticamente tutto ciò che il governo fa oggi per estendere il suo potere è sbagliato moralmente, oppure è controproducente dal punto di vista operativo. Il governo dice che otterrà una cosa per mezzo di un atto legislativo. Se approva tale legge, il risultato è generalmente l'opposto di quello che era stato promesso. La soluzione è lo stallo.

La base dello stallo è un impegno per fermare gli avversari politici. Impedire loro di raggiungere i loro obiettivi dichiarati.

Ciò significa che più i cittadini si fidano dello stato come mezzo per riconciliare le differenze, risolvere i problemi, ottenere risultati migliori, ridurre i costi dell'azione e benefici simili, meno saranno in grado di raggiungere uno di questi obiettivi.

È l'affidamento sull'azione politica come un modo per risolvere i problemi che è il cuore di ciò che Whitehead chiama il crollo di nervi dell'America. Ma nel regno delle transazioni volontarie, ci sono pochi segni di un crollo di nervi. C'è una crescita economica. Ciò significa che ci sono più opportunità allo stesso prezzo di prima.



GLI SMARTPHONE

Prendete in considerazione gli smartphone. Apple lo introdusse nel 2007. Questa tecnologia si è diffusa più rapidamente di qualsiasi altra nuova tecnologia nella storia dell'uomo. Ha rivoluzionato la vita di due miliardi di persone. (Non ha rivoluzionato la mia vita, uso ancora un telefono cellulare, ma faccio parte di una piccola minoranza in America).

Le comunicazioni accurate sono il singolo aspetto tecnologico più importante della crescita economica. Non c'è mai stato un dispositivo di comunicazione che è stato più efficiente, più ampio e più vantaggioso per più persone rispetto allo smartphone. Questo non è il segno di un crollo di nervi; è il segno del progresso economico su una scala mai vista prima in un periodo di 10 anni.

Il governo federale non ha inventato lo smartphone, ma ha inventato Internet. Il Dipartimento della Difesa ha costruito l'infrastruttura via cavo di Internet. Ciò fu fatto per ragioni militari: decentralizzare le comunicazioni, in modo che un attacco nucleare a Washington non distruggesse le comunicazioni militari. La più grande forza centralizzata della tecnologia militare ha creato la forza tecnologica più decentralizzata nella storia dell'uomo. Non lo vedo come un crollo di nervi. La vedo come la conseguenza più utile, ma non intenzionale, nella storia del governo civile.



LA POLITICA DEL SACCHEGGIO

Se oggi c'è davvero un crollo di nervi in America, è il risultato dell'eccessiva fiducia dei cittadini nei benefici della coercizione politica. Le persone vogliono mettere le mani nei portafogli degli altri. Come Frederic Bastiat scrisse in La Legge nel 1850, questa è la politica del saccheggio. Stava portando terribili conseguenze per la società, e aveva ragione.

Il problema è questo: i cittadini di tutto il mondo sono stati indotti a fidarsi della coercizione politica. Sono asserviti alla politica del saccheggio. Bastiat descrisse le opzioni. La questione del saccheggio legale deve essere risolta e ci sono solo tre modi per farlo:
  1. I pochi saccheggiano i molti.
  2. Tutti saccheggiano tutti.
  3. Nessuno saccheggia nessuno.

Dobbiamo fare la nostra scelta tra il saccheggio limitato, il saccheggio totale e il non saccheggio. La legge può seguire solo uno di questi tre corsi.

La prima opzione è inevitabile, dato il potere monopolistico dello stato. La minoranza saccheggerà sempre la maggioranza. Una società libera metterà limiti rigorosi alla capacità dello stato di farlo.

La seconda opzione era il tema dominante nel XX secolo. Il movimento socialista e il movimento interventista iniziarono ad organizzarsi nel 1880 in Occidente, compresi gli Stati Uniti. Accelerarono la loro diffusione intorno al 1900, diventando preponderanti con lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914. Vennero soffocati nella Cina comunista nel 1979, quando Deng Xiaoping liberò il settore agricolo dell'economia cinese. Vennero fatti arretrare significativamente nel 1991, quando l'Unione Sovietica cadde a pezzi. Negli Stati Uniti e nell'Europa occidentale c'era solo la resistenza della retorica, principalmente da parte di Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Le dimensioni dei governi di entrambi i Paesi crebbero, ma almeno c'era una resistenza basata sulla retorica. L'Occidente si sta ancora spostando in modo irregolare per sviluppare il secondo stadio.

Leonard E. Read, fondatore della Foundation for Economic Education nel 1946, enunciò un punto cruciale non più tardi del 1950. Disse che sarebbe stata una tragedia se il socialismo avesse prodotto conseguenze benefiche. Se così fosse, la gente avrebbe avuto bisogno di più socialismo. Disse che è uno dei grandi benefici della vita che il socialismo e l'interventismo economico producano conseguenze negative. Ciò impedisce alla gente di affidarsi alla coercizione politica come mezzo per raggiungere i propri obiettivi nella vita.



LIBERAZIONE

La buona notizia è che lo stallo politico sta ponendo limiti alla capacità dello stato di espandere la propria giurisdizione. I governi nazionali sono divisi in tutto l'Occidente. Sono paralizzati.

Vediamo anche comunicazioni decentralizzate su una scala mai vista prima. Questi sono sviluppi positivi che stanno ora compensando quella che era stata un'estensione apparentemente inarrestabile del potere statale nelle nostre vite.

Lo stallo politico è positivo. Le comunicazioni decentrate sono positive.

Quando i programmi di welfare dell'Occidente andranno in bancarotta, come accadrà inevitabilmente, a livello attuariale (passività non finanziate), la capacità dello stato di espandere la propria giurisdizione si invertirà. Lo chiamo Grande Default. Nel frattempo, l'economia mondiale continuerà a crescere, così come l'economia americana.

Questa è la soluzione al presunto crollo di nervi dell'America. Non accadrà tanto presto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/


22 commenti:

  1. L'unico progetto e l'unica cooperazione volontaria cui sono interessati davvero gli Italiani è la sistemazione del ponte tra il 20 Aprile ed il 2 Maggio.

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    1. Tu hai ben altro a cui pensare, una coppa uefa in palio non è poca roba. Torneranno le estati di Cragnotti.

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  2. C'è sempre l'incognita violenza. Purtroppo è come se fosse successo qualcosa di demoniaco all'occidente: occupazione fisica dei marxisti dei luoghi di produzione culturale o meglio dei monopoli della cultura, scuole e università in primis, tv pubblica ed editoria, crescita del femminismo ed aggressione della famiglia cristiana, conseguente crollo demografico con riflessi evidenti su tutta l'economia a cui già da tempo in parallelo si andavano applicando politiche keynesiane sempre più spinte. In tutto ciò, aumenta la gente dedita alla carità statale e non credo si tratti di una combinazione o di un effetto collaterale, piuttosto quanto un piano ben congegnato dalle elites ; gente che chiaramente fa pesare il proprio peso elettorale in questa farsa della democrazia.

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  3. un po visionario come punto di vista. lo stato esiste da sempre, ovunque c'e' una societa' piu' o meno civile c'e' uno stato. monarchia, oligarchia, democrazia o qualsivoglia, un paese senza stato non e' mai esistito, ne mai esistera'. l'assenza di uno stato equivale all'anarchia, l'anarchia non offre quei minimi benefici di cui chiunque vuole poter usufruire quali sicurezza ed ordine. si possono cambiare i connotati degli stati, ma non si puo' pregare che questi vengano a mancare. da che mondo e mondo qualcuno deve comandare o non puo' esistere una societa', non puo' esserci ordine e non puo' essere garantina nessuna liberta'. certo che la liberta' paga dazio in cambio di quest'ordine garantito ed ecco in cosa eventualmente si distinguono le varie forme di governo. la democrazia non offre la liberta' assoluta, ma solo piu' liberta' di altre forme di governo piu' autoritarie, la liberta' assoluta e' un utopia legata all'anarchia che rischia di portare piu' problemi che benefici a chi l'abbraccia. Non sono socialista' e sono fortemente contrario all'eccesso d'interventismo, ma preferisco la storia come guida rispetto a delle visioni new age. Collasseranno i governi di oggi, ci saranno rivoluzioni, ma poi come sempre nasceranno nuovi stati e o governi qualsivoglia, altrimenti sara' il caos

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    1. Salve Giacomo.

      A tal proposito vorrei che leggesse la trilogia di articoli tradotti a suo tempo riguardanti proprio questo argomento: http://francescosimoncelli.blogspot.com/2012/01/lo-stato-la-sua-ascesa-ed-il-suo.html

      [cit.] l'assenza di uno stato equivale all'anarchia, l'anarchia non offre quei minimi benefici di cui chiunque vuole poter usufruire quali sicurezza ed ordine.

      Mi permetto di dissentire facendo notare questo piccolo esempio: https://www.huffingtonpost.it/2018/04/03/il-ticket-sospeso-per-i-pazienti-bisognosi-liniziativa-di-uno-studio-medico-napoletano-vogliamo-incentivare-la-solidarieta_a_23401490/?ncid=NEWSSTAND0011

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    2. [cit.] si possono cambiare i connotati degli stati, ma non si puo' pregare che questi vengano a mancare. da che mondo e mondo qualcuno deve comandare o non puo' esistere una societa', non puo' esserci ordine e non puo' essere garantina nessuna liberta'.

      In mancanza dello stato gli uomini sarebbero cattivi o buoni? Propongo un'altra visuale.

      Noi oggi siamo portati a credere che il tessuto sociale funzioni (bene o male che sia) perché c'è lo stato, e che quindi il difetto dell'anarchia sia quello di non considerare le conseguenze di una mancanza di stato. Io contesto il fatto che lo stato permetta il funzionamento della società. Gli uomini non si massacrano a vicenda non perché c'è lo stato che glielo impedisce, ma perché lo sentono come moralmente corretto. Tanto è vero che negli USA, dove lo stato (sotto forma di polizia e carcere) è presente in dosi massicce, la criminalità violenta è ben più presente e virulenta che da noi.

      Ancora: si crede che, ad esempio, i posti di lavoro funzionino per la gerachia che li ordina; ma non è così: una fabbrica va avanti perché chi ci lavora la manda avanti, cioè gli operai. Tanto è vero che quando si mette in atto uno sciopero bianco, cioè ci si attiene rigidamente alle norme imposte dalla gerarchia, normalmente tutto si blocca.

      Questo perché lo stato ha mera funzione repressiva. Non nel senso delle squadracce di picchiatori, ma perché può solo intervenire su chi ha già violato le regole, ma non riesce a impedirne la violazione.

      Io credo che l'anarchia abbia già risolto il problema "cosa succede senza stato", perché la realtà ci ha presentato la soluzione: noi viviamo senza bisogno dello stato, ma crediamo che ci sia necessario perché ci è stato insegnato. Pensate solo che a scuola, o in libretti pseudo-storici come quelli di Montanelli, si dice che lo stato moderno (il Leviatano) è la fase finale del progresso, senza la quale gli uomini sarebbero in una condizione animalesca. Evitano di spiegare, però, come nei 3000 anni prima questa situazione animalesca non esistesse, pur in assenza dello Stato-Leviatano.

      Eliminando lo stato non si eliminerebbe alcun connettivo sociale, soltanto un apparato repressivo (nel senso che ho detto) che non ha alcuna utilità pratica nemmeno adesso.
      In questo senso credo che l'anarchia serva a scardinare la falsa polarità Gerarchia/Ordine contro Libertà/Caos, ma soprattutto scardini il principio che l'autorità, di qualsiasi genere, sia utile. In questo senso credo prosegua idealmente lo spirito illuminista nella definizione di Kant, come uscita dallo stato di minorità da parte dell'individuo che in tal modo si rende responsabile di sè stesso di fronte al mondo. Nel momento in cui non vale più lo autòs èfe, l'ipse dixit, insomma cade il principio di auctoritas in favore del principio di veritas, lì si ha il primo nucleo e fondante del pensiero anarchico. Non è banalmente una questione di ordine organizzativo-sociale, quanto un atteggiamento di ogni singolo, che è libero e responsabile. Per questo anarchia non è caos: anarchia è responsabilità.

      La questione sulla democrazia mi permetto di risoverla in breve con una battuta.
      Demou kratos non significa potere al popolo, perché il greco demos non significa il latino/italiano populus. La democrazia era il governo del demos, cioè di una parte ben precisa della società (ateniese per lo più): significa maschio, ateniese (cioè nato da entrambi i genitori ateniesi), con un reddito sufficiente e non privato dei diritti politici. In pratica una minoranza all'interno del popolo ateniese (che infatti veniva indicato con lo spregiativo plethos, massa, confusione, plebe).

      Quindi oggi ben chiamiamo il nostro sistema politico democrazia, perchè è qualcosa di un po' più allargato della oligarchia, ma non c'entra niente col governo del popolo.

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    3. 1) Se lo stato è sempre esistito vuol dire che l'anarchia non è mai stata sperimentata, pertanto è un po' difficile giudicare quel che si riesce solo ad immaginare.
      Non ricordo chi, forse la Merini, disse che "chi non capisce tende ad inventare. E questo è pericoloso". Me lo sarò inventato?
      2) Anarchia per me non significa assenza di stato: significa semplicemente che chi vuole lo stato se lo paghi da sé invece di farselo pagare anche da me.
      3) Uno dei costi dello stato è quello che non si vede, o che non si vuole vedere: la guerra contro gente che non ci ha fatto nulla di male, la devastazione del loro territorio e la riduzione delle loro vite ad uno stadio di... oh caxxo... anarchia!! stato = anarchia!?
      3) Fino a neanche 4 secoli fa la storia-come-guida non avrebbe mai permesso di immaginare il metodo scientifico né tanto meno il capitalismo. Oggi i due fenomeni fanno parte dell'ovvietà e li si associa allo stato: roba al cui confronto i sincretismi impallidiscono.
      Ma hai ragione: escludendo ciò che non si può prevedere, il resto è facile.
      4) Se lo stato esiste da sempre e sempre esisterà vuol dire che esso è effettivamente un dio, e pertanto è giusto sacrificarsi per il suo bene che è evidentemente comune, dunque che non si critichino mai più le schifezze... pardòn, le meraviglie della rivoluzione francese.
      Però, se non ti dispiace e visto che l'ordine statale è inevitabile, facciamo che io sono al comando mentre tu esegui gli ordini.
      5) "Non sono socialista": excusatio non petita.
      6) "da che mondo e mondo qualcuno deve comandare": giusto, pertanto stai zitto e smettila di inventare.
      Ah! e lasciami i tuoi soldi e il controllo delle tue proprietà, altrimenti si scopre troppo facilmente che il mio potere non ha nulla di concreto dietro. Altro che i fuffoni new age, per dio stato!

      R.G.

      P.S.: come puoi notare non ho neanche nominato la parola libertà: non è necessaria per evidenziare la serie di innumerevoli contraddizioni che hai offerto.

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    4. Grazie Francesco, apprezzo la differenza di punti di vista e mi piace scambiare idee. Leggo i link che mi hai passato e ti rispondo a mia volta.
      Intanto rispondo all'anonimo polemico. 1) l'anarchia non e' mai stata sperimentata? Oltre alla filosofia ed il latino forse andava studiata anche la storia mi sa. Potrei citarti molti casi di anarchia, ma puoi documentarti da solo grazie a Google. Evidentemente c'e' chi si documenta come c'e' chi preferisce immaginare, ma non sono io quello che immagina. 2) Quello che significa anarchia per te e' irrilevante, questa parola ha un significato e solo a tale significato mi riferivo, non a cervellotiche interpretazioni di presunti filosofici significati. 3) Stato = guerra a gente che non ci ha fatto nulla di male? Di nuovo posso citarti diversi stati neurtrali che non hanno mosso guerra a nessuno e sopratutto che hanno una serie di costi che si vedono
      come infrastrutture, istruzione, sicurezza e pensa un po difesa contro altri che magari potrebbero attaccarti senza che tu gli abbia fatto nulla di male, magari solo perche' sanno che non sei organizzato a difenderti. Scusa, forse sono troppo analitico e ti sto sfidando con tecnicismi esagerati? A proposito il tuo stato attuale quale altrui territorio ha devastato? 3-bis) Visto che ci sono metodo scientifico (solo da 4 secoli fa???) e capitalismo proponi di bruciarli i libri di storia? Beh tanto che non t'interessa si capisce dai concetti che vai esprimendo, la storia non insegna nulla a chi e' filosoficamente illuminato. La storia aiuta a fare previsioni piu del capitalismo ed anche della tecnologia in certi casi. Direi che i sincretismi impallidiscono fin poco rispetto al buonsenso nel tentativo di dare un signifcato a questo tuo contorto punto di vista. 4) Lo stato forse non e' sempre esistito, ma la gerarchia si, difficile mettere insieme una societa' civile senza regole. Esiste anche in natura la gerarchia, quindi non parlerei di "Dio", anche perche' non sono religioso, ma utilizzerei una parola piu' illuminista quale "naturale" o "natura". So che Francesco ad altri qui potrebbero dissentire e mi fa piacere discuterne, ma se lo facciamo in maniera intelligente preferisco. Sono disposto a sacrificare qualcosa, sotto forma di tasse per esempio, per avere un paese civilmente organizzato. Logico che preferirei uno stato che gestisce bene, non sperpera, non ruba e fornisce buoni servizi. In questo tutti gli stati differiscono, ma alcuni offrono livelli di vita migliori di altri. Non sono io che ti devo mettere al comando, prova a mettertici da solo, ma francamente leggendo i tuoi pensieri ammetto che non me lo auguro. Non e' che qualcuno comandi comunque il mio problema, ma che comandi bene. Ah e personalmente non ho menzionato ne le schifezze ne le meraviglie della rivoluzione francese, ottimo esempio di temporanea anarchia comunque, bravo 5) Hai letto solo i commenti o anche l'articolo che si commentava? Nel mio commento ho chiaramente assunto un tono critico verso Gary North, ma ci tenevo a sottolineare che ero d'accordo con lui sopratutto su un passaggio del suo ragionamento, quello dell'eccesso di stato sociale ed interventismo. Bella citazione latina comunque, fa sempre il suo coreografico effetto. 6) Stai zitto lo dici a tua sorella, io non invento nulla, esprimo solo il mio punto di vista. Quello che faccio con i miei soldi sono fatti miei e se ci fossi tu che comandi dalle mie parti sicuramente emigrerei piuttosto che fare il suddetto sacrificio. Tutti i politici mangiano, l'importante e' che sappiano stare a tavola, decisamente non sarebbe il tuo caso. P.S. menomale che almeno la liberta' l'hai lasciata fuori, ci siamo risparmiati una genialita' delle tue. Stammi bene Anonimo R.G.

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    5. beh proprio anonimo non è....

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    6. "Ottime" risposte: speravo che ti saresti fermato al tono volutamente polemico, che serviva a mantenerti nello stesso livello del tuo precedente intervento; davvero non credevo sarei stato così fortunato.

      Le mie critiche sono basate sulle tue parole: se lo stato è sempre esistito e sempre esisterà in una società civile, ciò vuol dire che tu associ l'anarchia all'assenza di una tale società: è gioco-forza da quanto hai scritto.
      Sta bene così.

      La parola anarchia ha almeno due significati letterali: assenza di comando e assenza governo. I due concetti possono parzialmente sovrapporsi ma non sono la stessa cosa.
      Decisamente se io invento, c'è chi fa di peggio.

      Nessuna sfida, non c'è gusto a giocare con chi si spara sui piedi: nella tua risposta hai appena ammesso che altri, tra cui potenzialmente degli stati (ma "altri" è comodo, ti permette di non dover esplicitare gli stati), potrebbero attaccarmi se non fossi organizzato alla difesa: in realtà se fossi disorganizzato, il mio nemico non dovrebbe neanche attaccarmi, gli basterebbe mettere quattro soldati e dichiarare quel territorio di sua giurisdizione, è così semplice.
      Ah... sostituisci pure "potrebbero" con "possono": lo stato buono è come lo scorpione della favola di Esopo, punge alle spalle coloro che lo sostengono: morale, lo stato vive solo grazie ai fessi, anarchici o meno ha poca importanza (ed io sono tra questi fessi, purtroppo).
      Ancora una volta una palese contraddizione, e perfino all'interno della stessa frase: record!
      Ora: non è che se qualche stato non espande troppo il proprio potere ciò implichi che non abbia il desiderio di farlo: il fatto stesso che degli stati evitino di attaccare "altri" nasconde il pericoloso fatto che possano farlo a tempo debito.

      Passiamo al 3-bis, che è un capolavoro di straw man argument.

      Galilei visse a cavallo dell'anno '600, direi che posso aver sbagliato di pochi decenni, ma capisco che tecnicamente hai ragione.
      Sta bene così.

      "proponi di bruciarli i libri di storia?"
      Fantastico! No, davvero... ti immagino impettito e trinariciuto mentre distendi le dita sulla tastiera componendo una tale assurdità.
      A parte il fatto che scienza e capitalismo sono argomenti anche di storia e che pertanto nella mia furia risparmierei almeno quelli [attenzione: la frase nasconde ironia], il punto che ho evidenziato è chiarissimo: la storia non può insegnare tutto, per due semplici motivi:
      a) nessuno conosce tutta la storia;
      b) anche ammettendo il contrario, la storia non funziona per induzione: per dirla che una frase ad effetto, la storia non ha memoria completa del futuro.
      Permettimi un episodio personale: non sei il primo ad affibbiarmi la volontà di bruciare libri. Lo fece già a suo tempo tale Riccardo Di Segni, pubblicamente anche se indirettamente, per il semplice fatto di avergli ricordato che il Talmud era un libro leggermente violento.
      Ravviso in te la stessa coda di paglia del Di Segni di allora.
      Pertanto, come ti ho già scritto, fare previsioni del tipo "tanto lo stato esisterà sempre" ha validità finché non ne ha più.

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    7. Ooohhh... arriviamo poi a dire che forse... forse lo stato non è sempre esistito, ma la gerarchia sì.
      Ti ho già risposto indicandoti il doppio significato letterale di anarchia: uno solo è troppo poco.

      Anch'io sono disposto a sacrificare qualcosa per il quieto vivere, tutti teniamo famiglia in un modo o nell'altro: ma vedi, i costi nascosti di uno stato sono molti, ma molti di più di quanto non si riesca ad immaginare.
      Mi parli di infrastrutture, bene: chissà che i crolli di cavalcavia e le voragini nelle strade non siano dovute anche al fatto che, qui lo scrivo e subito lo nego, ogni tanto i materiali siano allungati con le ceneri prodotte dagli inceneritori... pardòn, termovalorizzatori (sai, lo stato è così buono che magari ci sta uccidendo lentamente, ma almeno non usa brutte parole).
      Mi riferisco allo stato che occupa lo stivale, quello stesso che ha contribuito a devastare la terra dei fuochi, il delta del Po, Taranto con l'Ilva, la Maddalena con i poligoni di tiro degli "alleati" (vai a guardare in faccia i bambini che nascono malformati, come sono stati ben difesi), il mediterraneo con le scorie radioattive e chimiche, che ha fatto il cane da guardia mentre i buoni devastavano l'Iraq e portavano l'anarchia come la intendi tu, ecc...

      Google c'è anche per tutto quanto ho accennato, mica solo per tirarmi le orecchie.

      Ripeto: anarchia è, anche, che chi vuole lo stato se lo paghi da sé.

      "Non sono io che ti devo mettere al comando, prova a mettertici da solo, ma francamente leggendo i tuoi pensieri ammetto che non me lo auguro"
      Ne deduco che tu non voti da bravo anarchico, a meno di essere sicuro al 100% che chi riceva il tuo voto non sia come me, cosa che non puoi dimostrare e che non vai a controllore se non ex-post, ovvero dopo aver messo tu qualcuno al tuo comando.
      Il festival delle contraddizioni è al suo culmine!

      La rivoluzione francese non fu anarchica: come hai dovuto ammettere, di malavoglia, c'è sempre stata gerarchia nelle società, e così fu all'epoca.
      Carneficine di quella portata non si sostengono tanto a lungo senza almeno un centro di comando.

      Ho letto l'articolo, poi i commenti, tra cui il tuo: "un po' visionario".
      Un po' come dire: sì, interessante sto internet, ma nelle nostre vite avrà un impatto non più grande di quello del fax.

      Non voglio i tuoi soldi: forse ti piace cullarti nell'idea che non darai mai i soldi ad un tipaccio come il sottoscritto, peccato che con le tasse di cui non conosci l'esatto percorso vai a foraggiare gente decisamente peggiore di me, senza che questo smuova in te lo stesso risentimento.
      Quando si dice la coerenza.

      "Tutti i politici mangiano, l'importante e' che sappiano stare a tavola, decisamente non sarebbe il tuo caso"
      La tavola è la tua schiena, e la mia: ma siccome conta solo la verità che percepiamo, ecco che i politici sono ladri per natura, e non perché gli si dà loro modo di rubare, uccidere e indebitarci, sempre nel rispetto delle buone maniere.

      Ah... saluti da mia sorella, che essendo intelligente ha subito capito il vero tono del mio precedente commento senza che dovessi spiegarglielo.

      Riccardo Giuliani

      P.S.: la libertà non l'ho inserita nel discorso perché è parecchio sfuggente.
      Le contraddizioni però le noto, le faccio notare, e non sono affatto geniali.
      Hai un modo di argomentare debole.

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    8. Bella risposta RG. Purtroppo viviamo in tempi tristi, sempre più soffocante si fa questa cappa d'ignoranza arrogante che proviene da diplomati e laureati scadenti, gente che non legge, parla male e scrive pure peggio, tutti rancorosi e frustrati perché a pancia vuota. Potenzialmente la situazione è anche peggiore di quella che c'era nei primi due decenni del secolo scorso; allora l'ignoranza era genuina, perché veniva dai campi, dall'agricoltura, piena di buonsenso ed agli intellettuali sfaccendati ed a pancia vuota di allora, ci volle la caserma per raddrizzarli insieme agli altri. Speriamo sia diverso questa volta.

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    9. Caro riccardo, io ho esposto un punto di vista, tu l'hai criticato con una lista di pensieri contorti. Ho capito che ti piace fare il borioso dietro la tastiera e vista la mancanza di tue argomentazioni non ribatto alla tua seconda risposta. Ti faccio però i miei complimenti per una cosa, la tua capacità di dilungarti nel dire niente. Un poema di nulla ammetto che non lo leggo tutti i giorni, sono arrivato alla fine solo nella speranza di carpire qualcosa, purtroppo non ci sono riuscito. L'unica risposta che ti do è sul tuo additarmi come anarchico, evidentemente non sai leggere o non conosci il significato della lingua italiana se m'hai preso per tale. D'altra parte cosa potevo aspettarmi da chi nella prima risposta m'aveva dato del socialista, o meglio insinuato che mi auto accusavo di esserlo. Ti lascio alle tue strambe idee perché è chiaro che sei solo in cerca di risse virtuali con cui sfogare le tue frustrazioni e far sfoggio della tua illuminata cultura mista filosofia. Al tuo amico Dino invece dico che triste c'e' sopratutto la sua patetica presunzione di essere un'illuminato in tempi tristi fatti d'ignoranti. Son certo che leggi molto, scrivi benissimo, hai la pancia piena e nessuna rancorosa frustrazione repressa, ecco perché intervieni nelle discussioni altrui con atteggiamento di presunta superiorita'. Devo dire che sei riuscito a risultare più indisponente di riccardo. Vi lascio farvi i complimenti a vicenda chiamandomi fuori dalla discussione, infondo scusate, ma chi siete? Riccardo giuliani e dino sgura, non mi dicono nulla solo 2 simpaticoni incrociati per sbaglio in un blog

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    10. Non mi riferivo a lei, quantomeno non direttamente. Facevo una semplice constatazione su quelle che sono ormai le "normali" discussioni su argomenti di natura economica, sociale e politica, sul web e fuori. Se l'ho offesa, la prego di scusarmi. Più che illuminato, mi sento luminoso in special modo quando mi rado il cranio.

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    11. Giacomo,

      scrivo raramente su internet, tutto il contrario di un borioso da tastiera: in genere mi smuovo dalla mia pigrizia quando sento puzza di incoerenza ed inconsistenza argomentativa, peggio ancora se rivestita da un linguaggio cerchiobottista, quasi clericale, come ho ravvisato fin dal tuo primo commento.

      Di tutto il mio discorso riprendo solo un pezzo: vai in Sardegna, Maddalena o altri posti situati nell'intorno di poligoni militari, e guarda bene in faccia (o in ciò che dovrebbe essere una faccia) i bambini nati malformati e che continuano a nascere tali, probabilmente grazie all'inquinamento da nanoparticelle e nanopolveri provenienti dai poligoni.

      Se qualche mamma dovesse lamentarsi dell'abbandono da parte dello stato rispondi pure loro che lo stato deve prima rincorrere i boriosi da tastiera, noti nemici della pace sociale e del sol dell'avvenire.

      Come vedi non ti propongo di rispondere a me, non mi toccano le tue contro-offese: vai piuttosto da chi non può neanche sognare di diventare un borioso da tastiera e digli che il suo sacrificio serve a permetterci di scornarci su internet in santa pace.

      Vuoi sapere l'aspetto più bello? quei bambini non capiranno niente del tuo discorso, perché oltre alla faccia non hanno sviluppato neanche il cervello.
      Più facile di così!

      R.G.

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  4. Mauro Biglino in versione anarchica

    https://youtu.be/YEi3-XfJZco

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  5. Buongiorno Francesco, mi scuso per l'attesa e per averle dato del tu nel mio precedente. Ho letto la trilogia, nella terza parte dove North arriva alle conclusioni, riscontro l'allineamento del suo pensiero con il mio punto di vista. Lui stesso parla della fine di uno stato o governo come una fase tempoaranea e di transizione, come un qualcosa di non auspicabile sopratutto nel lungo periodo, ma sopratutto che ovunque si crei un vuoto di potere presto o tardi questo vuoto viene riempito da altri. Cita somalia e sierra leone come esempi attuali di perdurante anarchia, dubito che qualcuno sia invidioso della situazione politica di paesi come questi, sappiamo tutti bene come se la passano. Non posso che trarre conferme di ciò che ho detto, ma posso aggiungere che personalmente non vedo di buon occhio la globalizzazione selvaggia e la sostituzione degli stati con organizzazioni internazionali, multinazionali o altre corporazioni che non rispondono a nessuno del loro implicito comando. Non odio la globalizzazione, ma vorrei che fosse controllata, piuttosto che subita. Non vedo solo maggiore libertà con essa, ma anche perdita di diritti e confusione generalizzata. I vari movimenti così detti populisti provano che il malcontento cresce e per molti proprio a causa di questa globalizzazione selvaggia. Per il secondo link lo ammetto, sono confuso. Premetto che già la fonte la trovo personalmente orrenda, sempre pressapochista e scarsamente attendibile. Questo articolo ne è l'esempio perfetto, decisamente una "non notizia". Incoraggiare l'evasione del ticket per offire aiuto a chi non ce l'ha sarebbe un esempio di anarchia positiva? Io mi riferivo al diritto che ha chi paga le tasse per usufruire dei benefici. Le 2 persone curate se si recavano al pronto soccorso potevano usufruire di quanto è stato garantito dai 3 moschettieri comunque e sopratutto i 3 moschettieri o chiunque controllasse questo fondo si è sostituito allo stato, questo per dire che sempre terzi hanno dovuto gestire i soldi altrui. Per quel che ne sappiamo i fondi versati erano 600 e 300 se li sono intascati. Tranne qualche eccezione, per esempio la ricerca, personalmente preferisco pagare le tasse che fare beneficenza alle ONG. Almeno ho una minima certezza di come tali soldi verranno spesi, per esempio se mi devo recare io al pronto soccorso, mentre con le ONG non solo non ne beneficero', ma Dio sa come verrano spesi. Sono stato frainteso o non mi avrebbe citato questo strano fatto. Aggiungo che si verifica in una zona dove l'incidenza dell'evasione è piu' alta che altrove senza a quanto mi risulta offrire standard di vita migliori come conseguenza di tale fatto (nord vs sud).

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    1. Sulle restanti riflessioni, partiamo dalla prima, non esistono ne i buoni, ne i cattivi, ma se non ci sarà stato, come dice lo stesso North nella trilogia, qualcos'altro riempirà il vuoto. Preferisco lo stato all'organizzazione internazionale e/o privata. Lo stato garantisce il funzionamento di gran parte del tessuto sociale, l'alternativa sono le privatizzazioni, per visto che mette a contro US ed europa, pensi alla sanità, la dove non è pubblica manca a chi non se la può permettere. Da noi invece persino il clandestino che non paga le tasse ne ha diritto e deve ringraziare lo stato. Questa è elemosina seria, non quella dei 3 presunti moschettieri dell'articolo citato. Ingiusto paragonare la sicurezza US alla nostra invece, pensi alla questione delle armi che vanifica quest'improbabile paragone. Confronti invece la sicurezza USA di oggi con quella di 30 anni fa, noterà i benefici di ciò che critica. Gli uomini non sono mossi dalla moralità, ma dall'egoismo, se tutti fossero liberi di far quello che vogliono il mondo sarebbe meno sicuro, l'eccessiva fiducia che ripone nei suoi simili è storicamente provato che sia realisticamente infondata. Dissento anche con l'esempio della fabbrica, senza qualcuno che la crea proprio organizzandola non ci sarebbero operai per fare scioperi bianchi. Gli stessi operai devono essere organizzati da qualcuno per fare il lavoro, posso farle un esempio. Supponiamo che ci sono 2 operai 2 lavori da fare, uno deve caricare le casse e l'altro guidare il furgone che le trasporta. Entrambi vogliono guidare, come stabiliscono chi lo fa? Tirando una moneta mi rispondera', ma magari questo porta l'operaio piu' debole e lento a caricare e quello meno bravo a guidare che le porta in giro. Chi ci rimette? La produzione. Questo non è dispotismo, ma una necessità dettata dal buonsenso. Lo stato è solo repressivo perché non riesce ad impedire che le regole vengano rispettate? Almeno fornisce delle regole ed il suo intervento su chi non le rispetta aiuta a limitare che tali regole siano violate piu' che in assenza del suo intervento, ergo scopo deterrente. Credo che la sua sensazione di vivere senza stato sia contestabile. Lei ha figli da mandare a scuola? È mai stato in ospedale? Chi pensa che le fornisca marciapiedi per camminare e strade per guidare in citta'? Piu altri aspetti, ma inutile elencarli tutti. Non bisogna andare indietro di 3000 per comprendere il risultato dell'anarchia, come suggerisce North basta guardare alla Somalia oggi.

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    2. Infine non avevo citato la democrazia come governo del popolo, questo lo fa lei nella spiegazione della sua etimologia. Io ho detto solo che offre più liberta che altre forme di governo. Se goverano tutti allora è anarchia, non democrazia, ed ecco che tutto si trasforma in caos. La dove tutti comandano, quindi nessuno comanda, praticamente la legge della giungla. Purtroppo gli uomini sono e restano animali, per quanto evoluti, questo inevitabilmente quando vi è assenza di controllo ne fa esplodere gli istinti portandoli a comportarsi peggio e non meglio. All'idealismo preferisco il pragmatismo, sarà anche per questioni anagrafiche, quand'ero più giovane il mio idealismo era più forte. L'idealismo può far più danni della gerarchia e dell'ordine, ma molti piu' danni. Anche qui cito un esempio, gli eco warrior, chi non simpatizza per l'ecologismo, ammetto che è un ideale stupendo. Ora supponiamo di eliminare i combustibili fossili, fin qui tripudio di applausi. Però ci sono delle conseguenze nefaste che i governi devono gestire, i soliti cattivoni. Che ne facciamo delle centinaia di migliaia di lavoratori dell'indotto che restano disoccupati? E se la causa di queste nuove energie pulite si presenta sotto forma di triplicamento dei costi energetici? Questo renderà più gente felice o inflice? Solo per indurre a pensare che non tutto si riduce a nobili pensieri carichi di idealismo, ma bisogna implementare sempre tutto con una certa dose di pragmatismo. Attenzione a quello che si desidera, si potrebbe realizzare qual'era l'utilità di quello di cui si vuole fare a meno proprio quando questo viene a mancare con la conseguenza di aver peggiorato la propria situazione al contrario di quelle che erano le aspettative. Molto meglio sperare nell'evoluzione positiva degli stati che non nella loro completa estinzione per ottenere una pericolosa alternativa chiamata anarchia.

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    3. No il paragone con la "Somalia anarchica" o meglio anarcocapitalista non regge con quanto sostiene North; la Somalia è ancora in vita come nazione che è cosa diversa dallo stato, proprio grazie all'anarchia di mercato, giacché fosse stato per le istituzioni politiche e religiose presenti in loco, avremmo avuto una tragedia peggiore del Rwanda. Gli stati come "evoluzione positiva", purtroppo conoscono soltanto la via autoritaria e quella del fisco amico.

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  6. https://www.youtube.com/watch?v=UooepLs3Fqs
    Ritornando alla Somalia, istituzioni politiche religiose ovviamente foraggiate da stati esteri, da sempre.

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