Ricordo a tutti i lettori che su Amazon potete acquistare il mio nuovo libro, “Il Grande Default”: https://www.amazon.it/dp/B0DJK1J4K9
Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.
____________________________________________________________________________________
Bitcoin confonde molte persone, compresi importanti professionisti nel mondo degli investimenti.
Di recente ho sfatato i dieci equivoci più diffusi su di esso.
Oggi continuerò sfatandone altri cinque.
Equivoco n°11: Bitcoin è vulnerabile alla guerra nucleare e alle interruzioni di servizio
Anche se gli Stati Uniti e la Russia si impegnassero in una guerra nucleare totale, distruggendo gran parte dell'emisfero settentrionale, Bitcoin non perderebbe un colpo nell'emisfero meridionale.
Per avere anche solo una possibilità di fermare Bitcoin, ogni governo del mondo dovrebbe coordinarsi simultaneamente per chiudere l'intero Internet ovunque e poi tenerlo spento.
Anche in un tale scenario improbabile, la rete Bitcoin può andare avanti tramite segnali radio e reti mesh. Allo stesso tempo piccoli pannelli solari portatili possono alimentare i computer che gestiscono la sua rete, se le cosiddette condizioni normali vengono meno.
Inoltre una serie di satelliti trasmette costantemente la rete Bitcoin sulla Terra.
In breve, tutti gli aspetti di Bitcoin sono genuinamente decentralizzati e robusti.
A meno di un ritorno globale all'età della pietra, Bitcoin è inarrestabile.
Equivoco n°12: Bitcoin 2.0 o un “Bitcoin migliore”
In pratica, chiunque può provare a creare un “Bitcoin migliore” quando vuole.
Tutto quello che bisogna fare è prendere il codice open source, disponibile a chiunque, e apportare le modifiche desiderate.
Ma questo non significa che qualcuno seguirà il vostro esempio o apprezzerà la vostra nuova criptovaluta.
Ad esempio, posso facilmente creare un nuovo Bitcoin che aggiunge qualche fronzolo e decantarlo usando l'ultimo termine di moda: Bitcoin 2.0.
Ma questo non significa che posso ereditare le proprietà monetarie superiori del Bitcoin originale, le quali dipendono dalla credibilità della sua offerta, dalla sua estrema resistenza al cambiamento, ecc.
Ecco perché è improbabile che il mercato attribuisca un qualche valore a Bitcoin 2.0.
Ecco un altro modo di vederla.
Immaginate che qualcuno voglia cambiare le regole degli scacchi in modo che le pedine possano muoversi all'indietro. Chiamiamolo Scacchi 2.0.
Ovviamente chiunque potrebbe farlo in qualsiasi momento, ma ciò non significa che Scacchi 2.0 prenderà piede.
Ricordate, chiunque può creare una criptovaluta in pochi minuti.
Questa è la parte facile. Crearne una che nessuno controlla è la parte difficile.
In parole povere, nessun'altra criptovaluta si avvicina minimamente a sfidare l'immutabilità, la decentralizzazione, la resistenza alla svalutazione, la liquidità, gli incentivi economici, gli effetti di rete e, soprattutto, la credibilità della sua offerta di Bitcoin.
Ma supponiamo che arrivi una nuova criptovaluta che sia un vero concorrente di Bitcoin.
Per interromperne il dominio consolidato come rete monetaria, non dovrebbe essere solo un po' migliore, ma di ordini di grandezza migliore.
Secondo il famoso autore Jeff Booth, un nuovo concorrente di una rete consolidata deve essere almeno 10 volte migliore per convincere abbastanza persone ad abbandonare quella esistente e unirsi alla nuova rete.
Ci sono state affermazioni su un “Bitcoin migliore” per molti anni, di solito da parte di persone che non lo capivano o da promotori di altcoin poco raccomandabili.
Non sono propenso a credere a tali affermazioni finché non ci saranno prove concrete che qualcosa potrebbe potenzialmente avere proprietà monetarie di gran lunga migliori di Bitcoin.
Finora, niente ci è andato vicino.
Equivoco n°13: la SEC se la prenderà con Bitcoin
Date le sue dichiarazioni, è chiaro che la Securities and Exchange Commission (SEC) considera quasi tutte le criptovalute come titoli non registrati, rendendole vulnerabili ad azioni esecutive.
Ciò ha portato molti a credere erroneamente che la SEC se la sarebbe presa con Bitcoin.
La realtà è che Bitcoin è l'unica criptovaluta che NON è un titolo.
Il governo degli Stati Uniti ha chiarito che considera Bitcoin, e solo Bitcoin, una merce sotto la competenza della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) e del Commodity Exchange Act.
Bitcoin è una merce perché è un asset senza qualcuno che lo emette.
Allo stesso modo, oro, argento, rame, grano, mais e altre merci hanno produttori, ma non hanno chi li emette.
Ogni altra criptovaluta diversa da Bitcoin ha chi la emette, ha anche fondatori identificabili, fondazioni, team di marketing e addetti ai lavori che possono esercitare un controllo indebito.
Bitcoin non ha nessuna di queste cose, proprio come il rame o il nichel non hanno un reparto marketing o un fondatore.
La SEC non potrebbe perseguire Bitcoin anche se volesse, perché non c'è nessuno da perseguire. Non c'è una sede centrale di Bitcoin, non c'è un amministratore delegato, un reparto marketing e nessun dipendente.
Ma presumendo che la SEC possa andare dietro a Bitcoin, non lo farà perché anch'essa ammette che Bitcoin non è un titolo e quindi non rientra nella sua sfera di competenza.
Equivoco n°14: violare la crittografia di Bitcoin
La crittografia di Bitcoin non è a rischio.
Se la sua crittografia lo fosse, sarebbe anche un problema esistenziale per ogni banca, sistema di brokeraggio, banca centrale, provider di posta elettronica e qualsiasi altro aspetto essenziale della vita digitale moderna.
Metterei questo rischio nella stessa categoria di un'invasione aliena, qualcosa di teoricamente possibile ma irrilevante per le decisioni di investimento odierne.
Ma supponiamo che un ipotetico problema di calcolo quantistico, o qualche nuova tecnologia, rappresenti una minaccia per la crittografia di Bitcoin.
Esiste una soluzione ipotetica: sarebbe possibile aggiornarla ottenendo il consenso dei nodi per renderla resistente al calcolo quantistico o a qualsiasi nuova tecnologia che rappresenti una minaccia esistenziale per essa.
Equivoco n°15: Bitcoin è troppo volatile per essere denaro
È essenziale chiarire innanzitutto che, sebbene il prezzo di Bitcoin sia volatile, il suo protocollo è la cosa più stabile, prevedibile e affidabile che io conosca nella finanza.
Sin dall'inizio di Bitcoin nel 2009, l'offerta totale di 21 milioni non è cambiata, la rete non si è mai fermata, i miner hanno continuato a creare un nuovo blocco ogni 10 minuti in media e chiunque è sempre stato in grado di utilizzare Bitcoin per inviare valore a chiunque, ovunque, senza bisogno di una terza parte di fiducia.
In breve, nonostante tutto ciò che è accaduto dal 2009, la rete Bitcoin non ha perso un colpo.
Detto questo, la monetizzazione non avviene dall'oggi al domani ed è intrinsecamente un processo volatile per il prezzo.
Mentre l'oro è una moneta consolidata, Bitcoin è una moneta emergente.
Ci sono voluti secoli affinché l'oro completasse il suo processo di monetizzazione. Bitcoin ha buone probabilità di completarlo in un periodo di tempo molto più breve, ed è già sulla buona strada.
Qualcosa non passa dall'avere nessun valore all'essere una moneta globale senza volatilità nel suo prezzo. Ad esempio, Bitcoin è passato da non avere alcun valore nel 2009 a oltre $67.000 nel 2021.
Non è raro che Bitcoin subisca correzioni del 50% o più, cosa che è accaduta otto volte. Inoltre ci sono state tre occasioni in cui Bitcoin è sceso dell'80% o più.
Ecco un grafico che mostra le maggiori correzioni di Bitcoin nel corso degli anni per mettere in prospettiva la sua volatilità.
Se si allarga lo sguardo e si osserva il quadro generale, la volatilità del prezzo di Bitcoin è stata principalmente al rialzo nel lungo termine.
È una serie di massimi e minimi più alti.
Sopportare la volatilità di Bitcoin è il prezzo che dobbiamo pagare per ottenere guadagni sproporzionati mentre si prosegue lungo il processo di monetizzazione.
Sarà un viaggio movimentato, come sulle montagne russe, ma credo che ricompenserà gli investitori pazienti.
Ci sono un paio di modi per aiutare a domare la volatilità del prezzo di Bitcoin.
Innanzitutto, invece di acquistare la quantità desiderata di Bitcoin in un'unica grande transazione, usate la media dei costi in dollari (MCD) per distribuirla nel tempo.
Ad esempio, supponiamo che vogliate investire $10.000 in Bitcoin. Invece di acquistare $10.000 in una volta, effettuate un acquisto di circa $192 ogni settimana per un anno.
La MCD riduce significativamente il rischio di acquistare troppo all'inizio di un ciclo e di non acquistare al minimo.
Ecco come la MCD può trasformare la volatilità di Bitcoin a vostro favore.
In secondo luogo, pianificate di risparmiare per almeno quattro anni, attraverso un ciclo di halving.
Raramente c'è stato un periodo in cui il prezzo di Bitcoin è stato inferiore a quello di quattro anni prima... ma, naturalmente, le performance passate non indicano risultati futuri.
Terzo, ogni volta che vedete volatilità nel prezzo di Bitcoin, chiedetevi due cose:
- Bitcoin ha ancora proprietà monetarie superiori (totale resistenza alla svalutazione ed estrema portabilità)?
- Bitcoin è ancora inarrestabile?
Se la risposta a queste due domande è “Sì”, non mi preoccuperei.
Man mano che l'adozione cresce e Bitcoin diventa più affermato come forma di denaro, la volatilità dovrebbe attenuarsi, ma probabilmente a un prezzo molto più alto.
Ecco perché dovreste acquistare Bitcoin prima che il resto del mondo capisca le sue proprietà monetarie superiori.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/
Supporta Francesco Simoncelli's Freedonia lasciando una “mancia” in satoshi di bitcoin scannerizzando il QR seguente.
Equivoco n°16: Bitcoin rende liberi
RispondiEliminail soprannome giusto per il bitcoin sarebbe "schiavi delle macchine", perchè per poterlo avere, usare, ricevere, bisogna usare le macchine.. con AI cantante al seguito.
Il dramma inizierebbe nel momento in cui qualcuno riuscisse a costringere via via sempre più persone ad usare esclusivamente bitcoin per pagare uno o più determinati beni/servizi, i quali siano molto richiesti/indispensabili/obbligatori.
Sponsorizzare bitcoin equivale a voler entrare (o far entrare) in una tonnara.
Il fatto che il pupillo del prossimo PUSA ami il bitcoin alla follia, preoccupa giustamente le persone di buon senso, ma ovviamente esalta gli speculatori, che pensano solo a quanto aumenterebbe di valore il loro gruzzolo di bitcoin se qualcosa di importante/obbligatorio in USA si potesse pagare solo in bitcoin.
il bitcoin rende liberi? no, rende schiavi delle macchine.