lunedì 27 dicembre 2010

L'alba degli zombie di libero mercato

E' interessante vedere come gli zombie si rivolgono agli umani per tentare di depistarli facendoli credere che tutti sono nella stessa squadra, così una volta che si aggregano al loro gruppo gli zombie fanno festa col loro cervello. Un'orda sempre alle porte e sempre affamata. Proprio per questo motivo sono estremamente felice di tornare a pubblicare un'articolo che prende a randellate sulla zucca quel saltimbanco di Krugman. Ultimamente pare stia gongolando per alcune previsioni non verificatesi da parte degli Austriaci; aspettiamo solo che finiscano gli effetti soporiferi del "quantitative easing" e vedremo chi riderà. Poichè con questo sistema, parafrasando il suo vate, "al lungo andare saremo tutti morti".
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di Robert P. Murphy


Per la sua colonna domenicale Paul Krugman ha scritto un pezzo intitolato "Quando gli Zombie Vincono". Krugman sostiene che "i fondamentalisti del libero mercato" — incluso Ron Paul — hanno avuto politicamente successo, nonostante siano stati profondamente screditati dagli eventi recenti. Come possiamo vedere è una buona cosa vedere come rifiutino di morire le idee che danno per spacciato il governo, non importa quanto spesso Krugman le attacchi.


La Tesi di Krugman sugli Zombie

Il paragrafo d'apertura spiega il titolo dato all'articolo di Krugman:
"Quando gli storici guardano indietro al 2008, ciò che li rende perplessi, credo, sia lo strano trionfo di idee fallimentari. I fondamentalisti del libero mercato si sono sbagliati quasi su tutto — tuttavia ora dominano la scena politica più intensamente che mai."


Prima di addentrarci nelle specifiche affermazioni di Krugman, dobbiamo fermarci e sottolineare quanto realmente distorcente sia questa apertura. Una cosa, "i fondamentalisti del libero mercato" non si sono sbagliati su nulla. E' vero — come ci arriveremo tra poco — che molti oppositori dello stimolo fiscale e del quantitative easing avvertivano degli alti tassi d'interesse e del prezzo dell'inflazione. Queste minacce non si sono materializzate (almeno non ora) e su questa base Krugman crede di potersi dare delle pacche sulle spalle.

Ma i fondamentalisti del libero mercato erano sicuramente nel giusto quando dissero che il pacchetto di stimolo di Obama non ci avrebbe spinto fuori dalla recessione. Non erano solo gli Austriaci ma anche molti economisti della Scuola di Chicago che ricordavano alla gente le osservazioni base, come "il governo può solo spendere ciò che prende per primo dal settore privato".

Al tempo, Keynesiani come Brad DeLong e Krugman andarono su tutte le furie al solo pensiero, ma se qualcuno è stato vendicato da cosa è successo all'occupazione e al PIL negli ultimi due anni sono stati coloro che hanno detto che lo stimolo di Obama avrebbe solo fatto peggiorare le cose.

Non fu solamente Christina Romer che aveva predetto a meraviglia che la disoccupazione senza lo stimolo non sarebbe aumentata come sarebbe invece accaduto con lo stimolo. Anche Mark Zandi (che Krugman in seguito ringraziò per i suoi meravigliosi modelli Keynesiani) ha predetto nel novembre del 2008 (vedi pag. 21 di questo pdf) che il PIL reale senza lo stimolo sarebbe caduto del 2,2% nel 2009. Poi con lo stimolo di Obama l'economia infatti è caduta del 2,6% all'anno.

Visto che i fondamentalisti del libero mercato dominano la scena politica "più intensamente che mai", suppongo che Krugman ha ragione, nel senso che due barboncini possono sfidare un pitbull piuttosto che uno. Ma non appena la FED svelerà i suoi 9$ trilioni cumulativi in prestiti, non appena l'FBI intaccherà gli hedge funds e non appena la spesa federale come parte dell'economia sarà ai suoi più alti livelli sin dalla Seconda Guerra Mondiale, dubito fortemente che Washington sarà invasa da truppe di sostenitori del laissez-faire.


Krugman contro Ron Paul

Per provare che i fondamentalisti del libero mercato hanno catturato il potere, la prima prova di Krugman è Ron Paul:
"Come è accaduto? Come, dopo che le banche incontrollate hanno messo l'economia in ginocchio, siamo finiti con Ron Paul che dice "non penso che abbiamo bisogno di regolatori", il quale è in procinto di prendere un posto chiave nella Camera dove si prevede la supervisione della FED?"


Ovviamente se guardiamo al contesto attuale di ciò che Paul sta dicendo, scopriamo che egli intende dire che è sciocco fidarsi dei regolatori del governo per stroncare sul nascere le bolle, mentre la FED ed altri programmi del governo avevano la loro parte nell'alimentazione di tali bolle. Ron Paul non stava dicendo "lasciamo che le banche facciano quello che volgiono", invece stava dicendo che non dovremmo salvarle quando sono fottute. Lasciamole invece andare in bancarotta come qualsiasi altro business che vi finirebbe dopo aver compiuto orribili decisioni d'investimento.

Nel suo articolo Krugman propone alcuni buoni esempi di "conservatori" che hanno fatto predizioni che, a posteriori, li hanno fatti sembrare degli sciocchi. Ma ciò non significa che la sinistra manchi di simili categorie, anche se ci focalizziamo solo sulla bolla immobiliare e la crisi bancaria.

Per esempio, gli economisti della FED e Ben Bernanke stesso hanno negato che ci fosse una bolla immobiliare. Barney Frank — a stento un Cavaliere Jedi del libertarismo — difese turpemente la solvibilità di Fannie e Freddie fino alla loro confisca.

E non dimentichiamoci di Paul Krugman stesso, che — dobbiamo ammetterlo — ha invece riconosciuto prima di molti altri la bolla immobiliare. Ma, ironicamente, elogiò Greenspan per averla creata. Molte persone hanno puntato il dito alla richiesta di Krugman del 2002 verso Greenspan di creare la bolla immobiliare, ma non molti hanno visto Krugman appoggiarla dopo il fatto, come dimostra questo scambio di opinioni con uno dei suoi lettori nell'ottobre 2006:
"NEERAJ MEHRA, AMRITSAR, INDIA: Mr. Greenspan ha fatto un danno alla nazione creando il boom immobiliare. Da osservatore profano, questo è il persistente pensiero che ho. Il suo articolo lo conferma.

La domanda che pongo è questa: ha fatto la cosa giusta — agendo moralmente nell'architettare un boom immobiliare, più come prestiti a breve termine (Bridge Loan: prestito dato nel breve termine in attesa di un finanziamento più a lungo termine. Per un individuo potrebbe servire per comprare un'altra casa prima di aver venduto quella vecchia, n.d.t.), finchè all'orizzonte non fosse saltato fuori qualcos'altro per sostenere l'economia — perchè non aveva scelta, oppure ha intrapreso un sentiero di mero opportunismo politico? E questa è la domanda che mi sta tormentando da un pò.

Apprezzerei se lei mi potesse illuminare.

PAUL KRUGMAN: come Paul McCulley di PIMCO ha sottolineato quando il boom sulla tecnologia è esploso, Greenspan aveva bisogno di creare una bolla immobiliare per rimpiazzare la bolla tecnologica. Quindi entro i limiti potrebbe aver fatto la cosa giusta. Ma alla fine del 2004 avrebbe dovuto vedere i segni del pericolo ed avvertire contro ciò che stava per accadere; tale avvertimento avrebbe potuto aver luogo come un'aumento dei tassi d'interesse. Non l'ha fatto ed ha lasciato un terribile casino a Ben Bernanke."


Dalla politica monetaria agli sforzi del governo per stimolare il boom immobiliare, la storia di Krugman — in cui egli prova ad esonerare Freddie e Fannie e dà la colpa interamente ai cattivi del settore privato — continua a cambiare, mentre gli altri correggono costantemente i suoi fatti. Raghuram Rajan fa un resoconto per filo e per segno qui.

Infine, riguardo ai salvtaggi delle banche, molti economisti Austriaci (non così tanti tra gli altri sostenitori del libero mercato, sfortunatamente) si opposero veementemente a questi, mentre l'argomento veniva dibattuto.

Al contrario Krugman era in favore dei salvataggi (sebbene non fossero l'ideale, secondo lui). Interessante quando Krugman ha recentemente provato a sostenere che lui ed i suoi eterodossi colleghi erano a favore di lasciare che le banche Islandesi andassero fallite, mentre gli ortodossi matusa erano a favore del salvataggio delle banche Irlandesi, ciò ha causato una tale dissonanza cognitiva tra i lettori di Krugman (che hanno ricordato il suo sostegno per il TARP) che egli ha dovuto dare una spiegazione plausibile per la contraddizione.

In sintesi, riguardo la visione del mondo di Ron Paul contro Paul Krugman, ecco cosa possiamo dire:

Ron Paul pensava che fosse un terribile errore da parte di Greenspan alimentare la bolla immobiliare, da parte delle agenzie di governo di incoraggiare le banche ad abbassare i loro standard di prestito e da parte del Tesoro (come anche da parte della FED) salvare le grandi banche dai loro errori.

Krugman, al contrario, ha raccomandato che Greenspan gonfiasse la bolla immobiliare e la sua unica critica era che Greenspan avrebbe dovuto iniziare ad incrementare i tassi d'interesse per reprimerla piuttosto che fare semplicemente pressione sugli speculatori. Krugman continua a minimizzare qualsiasi ruolo che il governo ha avuto nell'incoraggiare il prestito sconsiderato. Inoltre Krugman era a favore del salvataggio delle banche, che secondo lui hanno agito sconsideratamente.

Quindi se guardiamo all'attuale e tetra economia ed accusiamo le politiche di qualcuno, di sicuro possiamo assolvere Ron Paul. Ciò non prova assolutamente che i punti di vista di Ron Paul siano corretti, ma certamente mettono in dubbio le costanti affermazioni di Krugman secondo cui egli stesso è stato un faro di chiarezza negli anni con il suo accurato modello Keynesiano.


Tassi d'Interesse e Prezzo dell'Inflazione

Infine vediamo l'unico argomento legittimo che Krugman affronta nel suo articolo:
"Vale anche la pena sottolineare che tutto quello che la destra ha detto sul perchè l'economia di Obama avrebbe fallito è sbagliato. Per due anni siamo stati avvertiti che il prendere in prestito del governo avrebbe mandato i tassi d'interesse alle stelle; infatti i tassi hanno fluttuato con ottimismo o pessimismo sulla ripresa, ma sono rimasti costantemente bassi per gli standard storici. Per due anni siamo stati avvertiti che l'inflazione, perfino l'iperinflazione, era dietro l'angolo; invece la disinflazione ha progredito, con l'inflazione — il che esclude i prezzi oscillanti di cibo ed energia — ad un basso tasso da mezzo secolo."


E' vero che molti oppositori dei massicci deficit e della stampa di denaro hanno dato avvertimenti sui tassi d'interesse e sul prezzo dell'inflazione che nel migliore dei casi erano precoci; anch'io ricado in questo gruppo. Ciò è spiacevole, perchè i nostri avvertimenti sbagliati danno ora a Krugman un'obiettivo di convenienza quando prova a distrarre le persone dal fallimento della pompa d'innesco Keynesiana.

Affrontare questo argomento richiederebbe un'articolo a parte. Per ora è sufficiente dire che ci sono abbondanti segni che l'inflazione della FED sta distorcendo l'economia, non ultimo il prezzo record dell'oro. Anche usando gli stessi numeri del governo, i prezzi alla produzione stanno aumentando in proporzione a quanto a lungo sono rimossi dal consumatore disoccupato ed indebitato. Sono stato un fedele lettore di Krugman negli ultimi due anni e non ricordo una sua predizione all'inizio del 2009 in cui il prezzo del petrolio sarebbe raddoppiato in 15 mesi.


Conclusione

Paul Krugman non sa di cosa parla quando dice che gli ultimi due anni hanno dimostrato il fallimento delle politiche del libero mercato. Nonostante le sue affermazioni, è incoraggiante vedere il rispetto crescente verso Ron Paul e gli altri esponenti della retorica sul governo limitato. Se queste stelle nascenti del movimento per la libertà sono zombie, possiamo solo sperare che abbiano abbastanza cervelli per finire il lavoro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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