venerdì 20 settembre 2013

Una risposta Austriaca ad un sostenitore delle tesi di Gesell





di Francesco Simoncelli


«Guardati dunque dal dire in cuor tuo: "La mia forza e la potenza della mia mano m’hanno acquistato queste ricchezze"; ma ricordati dell’Eterno, dell’Iddio tuo; poiché egli ti dà la forza per acquistar ricchezze, affin di confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri.» ~ Deuteronomio 8:17-18.

Si dice spesso che gli articoli meglio riusciti siano quelli che fanno parlare di sé, nel bene e nel male, per molto tempo. Gli strascichi dei concetti proposti rimangono nella mente del lettore e qui germogliano in una nuova opposizione oppure in un'aggiunta che va a completare la tesi iniziale. In entrambi i casi lo scalpore suscitato dovrebbe far gioire l'autore: si parla di lui e del suo lavoro. La mia presentazione non ha nulla a che fare con un attacco di orgoglio personale, bensì con una sorta di chiarimento a seguito di un saggio che ha creato non poche polemiche. Si tratta del pezzo scritto da Gary North, e tradotto dal sottoscritto, "J. M. Keynes: Un Economista Folle ed Antisemita." I sopraccigli che si sono alzati a seguito di questa pubblicazione non sono stati pochi, e credo che ora vi serva un bel po' di botulino per "cancellare" quelle rughe che vi sono venute dopo questa esplosione di stupore.

Mi dispiace, niente indennizzo da parte di Freedonia. Gli articoli li leggete a vostro rischio e pericolo.

A parte qualche battuta di spirito, tra tutte le contestazione ce n'è stata una che ha particolarmente catturato la mia attenzione data la sua meticolosità e scrupolosità nell'argomentare una risposta opposta alle tesi portate dal suddetto articolo. Potete trovare l'originale a questo indirizzo. Di seguito andrò ad analizzare i punti salienti di tale critica.

Le prime quattro pagine della risposta si concentrano fondamentalmente nel far notare come North avrebbe potuto risparmiarsi determinate "informazioni" sulla figura di Keynes: mi sto riferendo al fatto che non avesse una laurea in economia, che fosse omosessuale e che fosse antisemita. Mi rendo conto della pingue presenza di epiteti "coloriti," ma non bisogna prenderlo per le parole che usa nei confronti delle varie figure presentate. L'obiettivo di North era quello di sottolineare come certe idee folli siano perdurate nel tempo, idee che hanno avuto il solo scopo di denigrare un gruppo di persone in base alla loro religione: gli ebrei.

Trovo disgustoso attaccare queste persone in base alla loro religione solo perché agiscono in nome di quel principio che rende l'economia una scienza "logica": causa ed effetto. Invece ci sono persone là fuori che vorrebbero pasti gratis infiniti, quindi pretendono di demonizzare determinate "categorie" in modo da sponsorizzare agli occhi degli altri le loro idee folli. In questo modo tentano di arrivare al loro obiettivo finale: il controllo della stampante moentaria. Tutto qui? Tutto qui.

Potrei essere d'accordo nella parte in cui North viene criticato per aver sbandierato l'accusa di nepotismo. E' vero, in Inghilterra le raccomandazioni sono all'ordine del giorno... purché siano genuine e veritiere. Che Keynes fosse competente in matematica nessuno lo mette in dubbio e nemmeno che fosse un uomo con un certo genio, lo era molto meno in economia però. In realtà quella di North, per quanto riguarda laurea, omosessualità ed antisemitismo, sono semplicemente notizie "biografiche." Se il lettore si sente indispettito da queste reminiscenze non è colpa di North. Keynes era questo.

Vorrei far notare che per quanto riguarda il "problema" ebraico sono ferocemente e visceralmente opposto a qualsiasi antisemitismo e, contemporaneamente, all'ideologia parimenti raccapricciante del sionismo che, a mio avviso, non è di matrice ebraica ma piuttosto cristiana-protestante-avventista. Che poi i sionisti ed i loro leccapiedi abbiano da un po' di tempo l'impunità totale dietro alla cortina fumogena dell'antisemitismo non è necessario dimostrarlo, tant'è evidente.

Arriviamo ora ad un argomento a lungo dibattuto su queste pagine: il tasso di interesse.

[...] che l'inconscio collettivo, generale e non solo di cristiani, mussulmani ed ebrei (almeno quest'ultimi due infatti si ritengono autorizzati a percepire interesse quantomeno contro gli infedeli) é, ugualmente ed UNANIMAMENTE, ostile al saggio d'interesse: questo quindi non ha mai goduto di buona stampa

Allora enunciamo meglio il concetto di tasso di interesse: il "premio" che si chiede perché si rinuncia alla certezza dei propri soldi per prestarli a qualcun'altro non sapendo con certezza se li restituirà indietro in un determinato lasso di tempo. Ma qui viene tirato in ballo qualcosa come "l'inconscio collettivo." Cosa dovrebbe significare? Non viene detto. Se qualcosa è giusto per me deve esserlo anche per il mio vicino? Se per caso è un serial killer nella sua ottica l'assassinio non è un male, quindi se ne avrà la possibilità ucciderà nonostante la maggior parte delle persone pensi il contrario.

Esiste un modo per fermare l'assassino? Impedire che uccida. Esiste un modo per impedire l'interesse? Uccidere il possessore del denaro e rubargli i soldi. Ma questo significherebbe andare contro il cosiddetto "inconscio collettivo," quindi il tasso di interesse in realtà non incappa nelle ostilità degli individui. Incappa nell'invidia e nella gelosia degli individui. Se ci pensate diventerebbe un ottimo cavallo di Troia per veicolare determinate idee ed aizzare qualcuno contro qualcun'altro, ed è questo che North attacca: la promessa eterna, che tutti sanno impossibile, ma ci credono lo stesso, secondo cui esistono i pasti gratis.

Esiste un'altra preposizione sbagliata in questo contesto:

[...] Tornando al tema, M., nel suo fondamentale lavoro, aveva fatto tesoro delle sue lunghissime osservazioni, sull'agricoltura del New England (in USA), constatanti che il benessere alimentare comporta un incremento, esponenziale e non lineare, della popolazione;

[...] l'incrementata necessità alimentare aveva, invece e pian piano, costretto a mettere a coltura appezzamenti sempre più difficili, aridi e problematici, da cui solo con sudore si riusciva ad ottenere lo stesso raccolto, medio e ormai necessario: così B.B. [...] generalizzò il saggio d'interesse come l'incremento di peso che, a distanza d'un anno avrebbe dovuto essere aggiunto - ad un peso unitario prestato l'anno precedente onde attualizzarne il potere d'acquisto, così rendendo equa la transazione.

Comunque non ha fatto gran danno, perché nel corso di oltre 2000 anni, i capitalisti non avevano mai avuto bisogno di avvalersi di questa pseudoautorizzazione di B.B: essi semplicemente hanno RAPINATO e RAPINANO il saggio d'interesse

Malthus è l'autore della previsione più cretina e sballata della storia umana: non ci sarà abbastanza cibo per sfamare una popolazione che aumenta geometricamente dato che il cibo aumenta aritmeticamente. Questa previsione non si è avverata nel XIX secolo, non si è avverata nel XX secolo e quasi sicuramente non si avvererà nel XXI secolo. Perché? Perché scientificamente aveva ragione... per un uomo del suo tempo che guardava al passato. Mi spiego: in tutta la storia dell'uomo fino al XIX secolo la popolazione si era espansa fino al limite delle sue possibilità di cibo, poi sarebbe arrivata una carestia, una guerra o qualcos'altro che avrebbe invertito la crescita.

Fino al 1798 aveva ragione, pero' poi sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la storia dell'uomo. E' una domanda che ancora suscita dibattito, ma una cosa è certa: il mondo in cui aveva vissuto finora sarebbe cambiato in un modo irriconoscibile. Una crescita tra il 2 ed il 3% che nessuno ha visto arrivare. Un cambiamento radicale della società Occidentale, se ci pensate, che ha avuto luogo in una generazione. Quasi incredibile. Cosa cambiò in sostanza? Come ci spiega anche Gary North, fondamentalmente due cose: l'informazione e la retorica.





Ai tempi degli antichi Romani l'informazione viaggiava a circa 1 miglio l'ora. All'inizio del 1800 l'informazioen viaggiava a 1.4 miglia l'ora. Dall'invenzione del telegrafo la velocità dell'informazione è aumentata di circa cento volte al secondo. La retorica invece ha radici che si posson otracciare fino al XVII secolo, precisamente in Olanda dove iniziò a prendere piede un senso di legittimità nei confronti della ricchezza personale derivata dall'imprenditorialità e dalla creatività personale che avrebbe portato a delle innovazioni tecnologiche. Non solo, a questi cambiamenti nel corso del tempo se ne aggiunsero altri due man mano che si diffondevano in Europa (soprattutto nelle isole britanniche): cambiamento dell'etica, un cambiamento di mentalità alimentato inizialmente dai Calvinisti (la ricchezza personale è legittima); fiducia nel futuro, orientamento verso il futuro.

L'idea rivoluzionaria, però, arrivò con The Wealth of Nation di Adam Smith in cui si affermava che la ricerca della ricchezza personale generava ricchezza anche per l'itnera nazione.

Questi cambiamenti portarono il mondo a sperimentare una delle crescite economiche e sociali più significative della storia umana. Quindi non è stato Bohm Bawerk o i capitalisti a determinare il tasso di interesse, bensì le forze di mercato che hanno creato incentivi e disincentivi nella popolazione facendola agire di conseguenza.

“Se ti piace il tuo progetto, se ci tieni a realizzarlo, dai atto che non ci riuscirai senza il mio denaro; allora caccia questo saggio d'interesse perché - se non ci guadagno nulla io - tanto vale che io tenga chiuso il mio denaro in cassaforte, tanto attualmente il farlo non mi costa nulla........!”

Uhm... quindi tutti coloro che hanno un deposito presso una banca e ci prendono un interesse sopra in realtà stanno schiavizzando le banche, secondo questo ragionamento. In realtà capitalista ed imprenditore agiscono sempre seguendo le leggi immutabili dell'economia: domanda ed offerta. Il prestito presuppone un risparmio precedente, quindi dei sacrifici, e colui che dovrebbe prestare denaro lo metterebbe in conto qualora dovesse separarsene per un certo periodo di tempo. (Se qualche amico presta denaro a tasso zero, evidentemente lo fa come un favore. A molti fare favori fa sentire meglio, quindi al posto dell’interesse si accontenta di quel “sentimento” dovuto all’aver aiutato qualcuno.)

Come spiegava anche Bohm Bawerk in Critique of Interest Theories, la preferenza temporale è il punto cardine dell'interesse: si preferisce avere beni presenti rispetto a beni futuri e quindi, quando viene chiesto di rinunciare a beni presenti in cambio di beni futuri, si chiederà un numero maggiore di beni futuri in cambio.

Tutte storie opinabili e semmai vere limitatamente a quel volume monetario talmente indispensabuile ad assicurare i nostri immediati bisogni che nessuno penserebbe mai a privarsene:

infatti come altrimenti si potrebbe spiegare l'odierna constatazione che, miliardi di persone ed in tutto il mondo non fanno altro che preoccuparsi di commissionare i loro risparmi a mani giuste ed oneste, affinché glieli custodiscano e facciano arrivare ad immutato potere d'acquisto e senza CIPRATE, fino al momento del loro effettivo bisogno.

Non è opinabile. Prova a chiedere a chiunque di prestarti denaro da qui a 30 anni a tasso zero. Io non ho trovato nessuno che finora abbia accettato. Perché? Perché il tempo è la risorsa più scarsa che esista, e per ogni risorsa scarsa esiste un prezzo. Non esistono pasti gratis. Infatti ogni materia prima ha un prezzo; la manodopera ha un prezzo (stipendi); ed anche il capitale ce l'ha ma non è l'interesse. In realtà il prezo di quest'ultimo è determinato dalla combinazione dei primi due, il tasso di interesse invece determina solo il pagamento del tempo impiegato. Una discussione più chiara ed approfondita di questa posizione la si può ritrovare nel Capitolo 7 di Man, Economy and State di Murray Rothbard.

Inoltre, secondo il mio punto di vista, quello che è accaduto a Cipro è lecito. Infatti in questo modo si ricorda ai depositanti cosa vuol dire depositare soldi in una banca le cui attività non vengono monitorate da coloro che ci mettono dentro i soldi. I depositanti sono convinti che infine verrà sempre qualcuno che salverà loro le chiappe (come è successo negli anni '30 con l'istituzione del FDIC). Questo significa che lo stato è in grado di creare pasti gratis. Illusioni, e Cipro ne è l'evidenza. Questo dovrebbe invece spronare coloro che mettono i propri soldi in una banca a controllarne lo stato di salute ed assicurarsi che non si diletti in giri di azzardo morale.

In sintesi, dovrebbero favorire in questo modo l'abolizione della riserva frazionaria.

– Come dimostra Gesell nella sua deliziosa Robinsonada (vedi http://www.gesell.it/L5_1.htm) - la capacità predatoria del denaro gli é assicurata non da una forza propria ma esclusivamente dall'enorme debolezza, indotta in tutti gli altri contenitori di potere d'acquisto, dalla loro deperebilità e/o costi di ricovero e custodia,

talché basta indebolire anche solo di poco in denaro – ad esempio introducendogli un costo di conservazione anche solo del 5% annuo (moneta di ghiaccio, vedi http://www.gesell.it/L4_1.htm) e l'equilibrio é raggiunto con definitiva scomparsa di tale annoso inconveniente.

[...] allora e similmente – se l'attuale conformazione del denaro gli conferisce così tanta salute da apportarci danno, consentendo ai banksters di predare un'autentica montagna d'interessi e profitti di capitale – forse, conclude Gesell, per il meglio generale sarebbe opportuno ipotizzare d'ammalarlo, d'indebolirlo un poco:

mai più si riuscirà ad ottenere risultato similmente straordinario ed importante con novazione similmente facile e non significativa!!

Quindi secondo il ragionamento finora enunciato, il tasso di interesse rappresenta il male da combattere nella nostra attuale situazione, poi pero' si vuole imporre un tassa del 5% sul possesso del denaro (anche quello non speso). Quindi non appena le perssone entreranno in possesso di denaro, correranno per comprare beni reali... indovina che succede poi?

[...] Evidenzio il concetto: se anche il sistema bancario sia già intervenuto l'anno prima a completamente assicurare (il modo non c'interessa) la succitata mancanza di mezzo di scambio, essa si ripeterà immancabilmente col nuovo ciclo economico, IN ETERNO e peggio ancora maggiormente se il PIL sia aumentato.

Dato allora che la merce é costantemente introdotta in un mercato, impropriamente detto libero in quanto IMMANCABILMENTE carente di denaro, le conseguenze logiche saranno:

a) il produttore non riuscirà mai a percepire il giusto prezzo della sua merce, perché si vedrà probabilmente costretto ad accollarsi una quota parte, del finanziamento necessario all'acquisto, onde maggiormente invogliare l'acquirente alla transazione;
b) l'acquirente ne viene altrettanto danneggiato, dovendosi quantomeno accollare il resto del costo del finanziamento, necessario all'acquisto;
c) si afferma falsamente che l'attuale mercato, cosiddetto libero, sia progettato a favore della produzione e del consumo, perché in realtà esso lo é a vantaggio esclusivo dei banksters.

Falso. Un'economia non è mai carente di denaro e di certo tale presunta carenza non innesca cicli economici e crisi. Questa è la stessa accusa mossa dai Keynesiani ad un'offerta di moneta pressoché stabile come lo sarebbe quella sotto un gold standard. Abbiamo visto prima che durante il XIX secolo, periodo in cui vigeva il gold coin standard, il mondo ha sperimentato una delle crescite economiche e tecnologiche più straordinarie mai viste dall'uomo. Il denaro è semplicemente un mezzo di scambio, e come tale è utilizzato per adempiere a questo fine. Sono gli investimenti improduttivi, alimentati da credito facile, quelli che avviano i cicli economici.

E' falso anche affermare che dato un prestito della banca è impossibile ripagarlo senza stampare altro denaro per coprire gli interessi. Sarebbe vero se capitale ed interessi dovessero essere restituiti nello stesso momento, ma se rateizzati (come succede normalmente) il capitale e gli interessi possono essere tranquillamente restituiti col denaro esistente mediante una sua circolazione ripetuta nel sistema stesso.

Infine, è falso anche affermare che l'attuale mercato sia libero. Non è così quando ci ritroviamo tra i piedi un'ente centralista come la banca centrale che può manipolare arbitrariamente tassi di interesse e mercati. E' bene ricordare anche che questa ogni fine anno gira allo stato la maggior parte dei suoi introiti; il cartello bancario centrale si regge in piedi solo grazie allo stato. Infatti portare avanti la giustificazione che serve più denaro nel sistema affinché si ripaghino i debiti non è altro che una scusa per consentire all'ente più indebitato di tutti di trarre maggior profitto da questa invocazione: ancora una volta, lo stato.

Prima di passare all'argomento successivo qualche parola su C. H. Douglas. Invocò la creazione di un programma, una sorta di inventario, che collezionasse al suo interno un elenco di beni. Ovviamente era prima dell'avvento dei computer e non faceva distinzione tra proprietà pubblica e privata. Oltre ai beni capitali, si doveva includere anche un'altra forma di capitale: l'uomo. Ecco un passaggio tratto da Social Credit:

Dalla mole di materiale raccolto, potrebbe essere ottenuto un numero che rappresenta il valore del capitale Scozzese. Da qui, può essere creato credito finanziario equivalente da qualsiasi agenzia, come il Tesoro Scozzese, autorizzata dal popolo. (p. 205)

Questo significa che Douglas stava invocando la monetizzazione del capitale stimato della nazione, ovvero, lo stato avrebbe dovuto stampare denaro in base alla ricchezza totale del paese. Inoltre una percentuale di questo capitale sarebbe servita più in là per emettere nuovo denaro. In realtà, quella di Douglas non si trattava di una novità; accadde prima nella storia e sorpattutto in Francia. Durante la Rivoluzione Francese vennero confiscate terre e possedimenti alla classe clericale, ed in seguito anche a coloro che avevano lasciato il paese. Poi il governo emise cartamoneta usando come garanzia le proprietà confiscate; ma la domanda che sorge spontanea è questa: davvero quella cartamoneta era rimborsabile in terre? No.

Il governo sosteneva che quella terra sarebbe dovuta servire come garanzia per ulteriori emissioni di cartamoenta. Il risultato? Gigantesche e sequenziali emissioni di denaro con relativa distruzione della moneta. La domanda che ogni riformatore monetario dovrebbe porsi è questa: cosa impedirebbe, legalmente ed economicamente, allo stato di emettere credito in eccesso? L'onestà dei politici? La "preveggenza" dei burocrati? Queste domande rimasero senza risposta da parte di Douglas.

Io ovviamente non azzarderei una risposta perché per me non sussiste affatto la questione: abolizione dello stato. E' una presunzione la mia? Può darsi, ma pare sia l'unico modo per permettere a coloro che vorrebbero organizzarsi in maniera differente di far valere la propria scelta. Così come Rothbard, vorrei arrivare a vivere in un mondo senza stato; ma non mi arrogherei il diritto di definire quale forma possa avere questo mondo. Non ne sarei in grado. Quindi questo significa che chi volesse organizzarsi una una comunità socialista potrebeb farlo, ma data l'inefficienza dello stato (di cui siamo testimoni ogni giorni e di cui sono coscienti anche i socialisti) dubito che tale organizzazione possa durare a lungo.

A tal proposito, vorrei concludere questa critica con uno dei passaggi che più adoro di Murray Rothbard:

[...] In breve, l'avvento dell'industrialismo e la rivoluzione industriale ha irreversibilmente cambiato la prognosi per la libertà e lo statalismo. Nell'era pre-industriale, lo statalismo e il dispotismo poterono imperversare indefinitamente, contenti di mantenere i contadini al livello di sussistenza e di vivere della loro eccedenza. Ma l'industrialismo ha rotto i vecchi schemi; perché è diventato evidente che il socialismo non può far funzionare un sistema industriale e sta diventando gradualmente evidente che neanche il neo-mercantilismo e l'interventismo, a lungo termine, non possono far funzionare un sistema industriale. Il capitalismo del libero mercato, la vittoria del potere sociale e dei mezzi economici, non è solo l'unico sistema morale e di gran lunga il più produttivo; si è trasformato in nell'unico sistema possibile per l'umanità nell'era industriale. Il suo trionfo finale è quindi virtualmente inevitabile.


18 commenti:

  1. non ho capito una cosa: l eterno è bernanke o stan lee?

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  2. Ciao gdbarc.

    La citazione di apertura l'ho "rubata" a North, pero' al di là del lato religioso evoca (secondo me) la natura delle forze di mercato: la loro incomprensibile efficienza per gli uomini. Attraverso le nostre azioni riusciamo a mantenere onesta l'asta in cui tutti i giorni siamo immersi, in assenza di influenze esterne. Come è possibile? Smith la chiamava mano invisibile, proprio perché la nostra razionalità non riesce ad afferrare concetti che vanno al di sopra della razionalità (es. sovrarazionali, come riuscire a discutere della natura di Dio attraverso le nostre parole; un compito arduo e soprattutto che indeboliscono la stessa argomentazione data la necessità di semplificazioni).

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  3. eh, gia: teologia negativa, economia negativa, epistemologia negativa. sappiano di non sapere

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  4. sappiamo, lapsus con sappiano... esortativo ai banchieri centrali

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  5. Però ce ne vuole a non riuscire a capire cosa è il tasso di interesse!

    Certo che il tempo è una risorsa scarsa. È la vita!
    Il tempo che abbiamo a disposizione. Amministriamola con giudizio.
    Ma quante volte mi tocca ricordarlo ai miei pazienti!

    P.S.: attenti ai Trasformers! Lavorano coi federali...
    Trasformano la carta in illusioni. Sono maghi. Anche lo zio Ben e la zia Yellen sono Trasformers.
    O decepticons?

    Francesco vedi che succede ad insultare il profeta della religione del deficit spending?

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  6. Propaganda pervasiva. Fumetti cinema ed i teschi nell' abbigliamento. Dalla passione per la morte dei nazifascisti al catastrofismo contemporaneo. Ma arrivano i nostri!!! Cioè, loro.

    http://www.lewrockwell.com/2013/09/paul-cantor/zombie-apocalypse/

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  7. a rileggere la fine dell artico, tu e rothbard sarete mica stati troppo ottimisiti?

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  8. http://www.project-syndicate.org/commentary/the-danger-of-a-japanese-style-lost-decade-for-italy-by-federico-fubini

    sì, ma quanto può durare questa distruzione?

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  9. Ehehe, gdbarc, sono stato un ottimo (modestamente) allievo della retorica del caro zio North. ;)

    ***

    Ciao Dna.

    Finché non si mangiano tutto il capitale, secondo me, cosa che stanno facendo alla grande. Non si sfugge dalla legge dei rendimenti decrescenti, si può rimandarla certo, ma è un'inevitabilità che pende sulle teste di tutti. Saranno costretti a cambiare. Meglio? Peggio? Il tempo ce lo dirà, ma dalla nostra abbiamo i mezzi per capirlo prima dei pianificatori centrali. Non so fino a che punto possa essere un bene.... :'D

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  10. http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=181693

    Il Papa deve spiegarsi meglio. Il denaro ed il sistema economico di cui parla è il capitalismo? Oppure il sistema finanziario fiatmoney con la banca centrale?
    Ron Paul non potrebbe chiedere udienza?

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  11. La centralità della Persona/Individuo sta nello scambio che decide di fare, sta nel mezzo di scambio che decide di usare insieme alla controparte, sta nel prezzo che accetta di pagare sulla base delle proprie soggettive valutazioni e preferenze. Tutto liberamente/volontariamente.

    Non c'è nulla di libero se lo scambio è "obbligato" o limitato o interferito, se il mezzo di scambio è scelto ed imposto da forze terze rispetto agli scambiatori, se il mezzo di scambio è manipolabile, falsificabile, inflaziona ile, svalutabile, confiscabile da parte di forze terze interferenti, non c'è nulla di libero se il prezzo non emerge spontaneamente dai rapporti tra gli scambiatori, ma dipende da una "manipolazione a monte" del mezzo di scambio.

    Caro Papa Francesco, mi piaci così tanto, che non posso credere in altra interpretazione delle tue accorate parole.
    Un mondo fondato su denaro, cioè sul mezzo di scambio, creato dal nulla e non dal lavoro, dalla produzione, davvero rappresenta la fonte del male dei nostri tempi. Non favorisce gli uomini e le donne, ma soltanto alcuni pochissimi uomini e donne.
    Non favorisce la libertà e la realizzazione della Persona umana, ma l'azzardo morale, l'asservimento, il dominio di pochissimi su tutti gli altri. È un sistema nemico dell'Uomo. Fatto apposta per renderci schiavi. Chi più chi meno, ma schiavi. È non esistono schiavi a metà. Esistono solo uomini ingannati e miopi.
    Se sei davvero Leader e Pastore delle anime libera gli uomini da questa maledizione, apri gli occhi ai disperati, mostra loro come si manifesta il male che distrugge le Persone!

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  12. cambi argomento del pomeriggio, eh? è domenica, sono le 17,39 e giustamente pensi ad altro....

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  13. Stasera hai il diritto di sognare i tuoi fiatgoal... Ma io sogno il soundgoal del 26 Maggio...:P

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  14. Dna, credo che siamo tutti figli del nostro tempo. Coloro che sperimentarono il tragico passaggio dal sound money al fiat money sono morti da un pezzo ormai. Pochi ricordano o hanno epserienza di quel periodo se non attraverso racconti o letture apocrife (stando all'ottica accademica); pochi ricordano l'uso dell'oro come moneta di scambio perché nati in un contesto in cui è stato pesantemente demonetizzato ed osteggiato.

    Questo è il mondo che abbiamo conosciuto, un luogo in cui la sua presunta auto-conservazione è la sola via verso il benessere collettivo. Un trucco sapiente per pemrmettere ad una truffa di andare avanti, soprattutto quando si propaganda un'assurda idolatria fideistica nei confronti dell'empirismo. Il problema è questo: così come molte altre cose i derivati dell'empirismo possono essere viziati e manipolati.

    Poi, beh, se uno si mette a studiare per bene può benissimo riuscire a vedere oltre le solite fregnacce che vengono spacciate come verità assolute. E forse assistere ad una scintilla di cambiamento.

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  15. Purché non vengano poi assunti in banca...

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  16. ... a meno che il sistema pensionistico non salti prima. :)

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  17. Che fregatura per i socialisti europei, Hollande in primis, il trionfo della Merkel ...
    E adesso pure noi... ci attacchiamo ...
    Cacciagione per diabetici .... ;)

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  18. Ciao,
    siccome voglio capire meglio il senso di ciò che ha detto ieri questo nuovo Papa in campo economico, pur conoscendo per sommi capi la dottrina sociale della Chiesa, sono andato a cercare una fonte di sapere economico in ambito accademico pontificio.
    Ed ho trovato la rivista online di scienze sociali Oikonomia (www.oikonomia.it) edita dalla Pontificia Università SanTommaso D'Aquino (PUST).
    Ed ho visionato i lavori pubblicati dal 1999 al 2012.
    E molto, se non tutto, si è chiarito. Non che mi aspettassi di trovarvi testi di Rockwell o Rothbard, ma è molto peggio di quanto pensassi.

    Non aspettatevi niente, assolutamente nulla di vagamente austriaco. Nemmeno un cenno a W.Ropke, che certi austriaci un po' li conosceva.

    Si trovano, invece, solo relazioni sulle contrapposizioni teoriche tra i monetaristi (visti come promotori della speculazione finanziaria causa delle crisi finanziarie/economiche) ed i keynesiani, con questi ultimi straordinariamente vincenti (ahimè).
    Ci sono poi una marea di lavori sulla responsabilità sociale dell'impresa, sull'intervento dello stato per la redistribuzione della ricchezza, pezzi di Rifkin, uno di Giddens, più di qualcosa su Latouche e la decrescita felice e la sostenibilità, qualcosa sulla guerra/stato, sull'immigrazione, sul ruolo della donna, sull'ambientalismo, ...

    Pertanto, non so se voialtri l'avevate già compreso (e credo di sì), ma il sottoscritto, che è più duro d'orecchie, è voluto andare a cercarsi le fonti personalmente. E le ha trovate. E gli son cadute le braccia.
    E quindi questo Papa umile, simpatico ed innovatore è economicamente un classico pauperista ecumenico che si relazionerà con i pianificatori politici e finanziari centrali contro la libertà dello scambio inteso come lo intendono gli statalisti, i keynesiani ed i socialisti di ieri e di oggi all over the world.

    Signore perdona loro che non sanno quello che fanno.

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