martedì 9 dicembre 2014

Perché l'élite politica ha bisogno del vostro voto





di Bill Bonner


"Ciao, sono Michelle Obama..."

Si sentono le cose più incredibili per le strade di Baltimora. Il giorno delle elezioni un altoparlante montato su un furgone bianco va su e giù per le strade con un messaggio registrato.

Ci avviciniamo per carpirlo, e scopriamo che è la voce della First Lady la quale esorta a votare tutti gli aventi diritto.

Come si dice a Wall Street, sembrava "un libro parlante". L'élite politica ha bisogno del voto delle masse come il trattore ha bisogno del gasolio — per andare dove deve andare.

La scorsa settimana il Wall Street Journal ha rinfrancato i nostri spiriti quando ci ha comunicato che le aspettative di vita sono più lunghe di quanto pensassimo. I nuovi dati mostrano che un uomo di 65 anni probabilmente vivrà fino a 86.6 anni — ben due anni in più rispetto all'ultima previsione.

Altri due anni? Cosa ci faremo?

Correre per una carica pubblica? Imparare una lingua straniera? Rapinare un negozio di liquori e finire 24 mesi in carcere?

Aspettate un attimo, perché non tutto può essere rosa e fiori. "Le nuove stime [...] potrebbero eventualmente aumentare le passività dell'età pensionabile di circa il 7%", puntualizza il WSJ.

L'ultima volta che abbiamo guardato, gli Stati Uniti erano così sott'acqua da farsi venire un malore da decompressione. Secondo i principi contabili del GAAP, Washington è in rosso di circa $212 bilioni — denaro che non ha — per pagare le pensioni e le prestazioni dell'assistenza sanitaria.

Se le persone vivono più a lungo, tali oneri devono aumentare. Vediamo, il 7% di $212 bilioni... Hmmm... potete farli anche voi i conti. Il nuovo totale dovrebbe essere di circa $15 bilioni in più.

E se le cose stanno così, che cosa significa per le pensioni e i sistemi di assistenza sanitaria in tutto il mondo sviluppato?

Significa che andranno in bancarotta, guidati da quei vecchietti dei giapponesi.

Sì, nella gara per vedere quale welfare state moderno andrà in bancarotta per primo, il Giappone è in testa.

Come i lettori di vecchia data già sanno, l'essenza dello stato è la rapina a mano armata. Persuasi ad andare alle urne da Michelle, gli elettori fantasticano di essere coloro che possono decidere il fato degli Stati Uniti d'America. Ma è l'elite che si trova sul sedile del conducente.

Questa è la nostra osservazione... e la conclusione di due studi universitari riportati di recente su queste pagine. La popolazione si limita a votare per qualsiasi candidato la inganna meglio.

Poi l'élite utilizza il potere dello stato per trasferire ricchezza e potere dagli elettori a sé stessa. Motivo per cui la formazione paramilitare delle forze di polizia locali è così allarmante: suggerisce che useranno il pugno duro su di noi.

Ai vecchi tempi erano antipatiche. Nel XIX secolo l'esercito di Napoleone ancora calpestava tutta l'Europa riempiendosi la bocca con Libertà, Uguaglianza e Fraternità. Ma nel loro cuore albergava solo il furto. I soldati della Grande Armée rubavano tutto quello che potevano.

Lo stato moderno richiede più frode che forza. Il capitalismo dipende da complessi rapporti di fiducia e da investimenti fissi di lungo termine. Rubare le cose sconvolge tali pratiche. La produzione diminuisce. Le nazioni che non hanno alcun rispetto per le esigenze del capitalismo, hanno economie deboli. E le economie deboli non possono permettersi molta potenza di fuoco.

Questo è ciò che ha portato la Cina e la Russia ad abbandonare le loro credenze comuniste nel tardo XX secolo. Le economie di comando sono economie deboli, e le economie deboli non possono competere militarmente.

Dopo la Rivoluzione Francese, quasi tutti i Paesi più importanti percepivano di dover far sentire più importante la gente comune, come se fosse a capo dello stato.

E dopo Bismarck i partiti politici percepirono di dover offrire agli elettori una qualche forma di assistenza sociale. In caso contrario, avrebbero affrontato una "rivolta delle masse".

Questo è quello che ha trasformato i governi di oggi in grandi compagnie di assicurazione cleptocratiche. Gestiscono programmi di assistenza sanitaria e di previdenza gravemente inefficienti; le élite rubano gran parte del flusso di cassa (sussidi, QE, Fannie Mae, prodotti farmaceutici, salvataggi, ecc.).

Questo modello ha funzionato abbastanza bene negli ultimi 150 anni. I capitalisti hanno aggiunto più carne alla dieta dell'uomo medio e più tempo libero alla sua vita. Sentendosi più ricco, ha richiesto... ed è stato in grado di supportare... programmi di assicurazione sempre più ambiziosi.

Ma il modello di Bismarck ha raggiunto il suo apice nella seconda metà del XX secolo. I grandi aumenti dei redditi reali si sono conclusi negli anni '70 in Europa e negli Stati Uniti. I Ford e i Rockefeller sono spariti. E i nuovi capitalisti sono stati così incatenati da tasse, norme e regolamenti che hanno trovato difficoltà ad andare avanti.

Anche il debito e la demografia hanno ridotto i tassi di crescita. Ma la gente voleva ancora più benefici e si è rivolta allo stato e agli istituti di credito per ottenerli. I presidenti Johnson e Nixon hanno reciso il legame del dollaro con l'oro nel 1968 e nel 1971 — permettendo loro di sprofondare di più nel debito rispetto al passato.

All'aumentare dei benefici, più divenivano importanti agli occhi delle persone che li ricevevano... più divenivano costosi per le tasche degli stati. I politici avrebbero scoperto che non potevano aumentare le tasse o tagliare tali benefici. Tutto quello che potevano fare era prendere in prestito di più.

Come è raccontato superbamente dall'ex-consigliere economico di Reagan, David Stockman, il Partito Repubblicano ha perso la lotta per i bilanci in pareggio nei primi anni '80.

Da allora in poi non vi è stata più un'opposizione seria ai deficit. All'inizio del XXI secolo più della metà degli elettori riceveva un sostegno da parte dello stato. I lupi hanno superato gli agnelli nei seggi elettorali; cosa ci fosse sul menù era una conclusione scontata.

Negli Stati Uniti il taglio delle spese militari potrebbe ancora finanziare la spesa sociale. Ma anche il settore della sicurezza è stato assorbito dal gigantesco complesso assicurativo — con milioni di lupi che bramano posti di lavoro, contratti, assistenza sanitaria e prestazioni pensionistiche.

E ora — con popolazioni brizzolate, un tasso di natalità in calo, un debito insostenibile e una crescita lenta — le rivendicazioni aumentano. Il modello della compagnia di assicurazioni è diretto verso la bancarotta. La buona notizia della scorsa settimana sulle aspettative di vita è che abbiamo una buona possibilità di vivere abbastanza a lungo da vederla.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


7 commenti:

  1. Ciao Francesco,

    anche quest'altro articolo di Bonner è molto ricco e stimolante, nonostante la forte nausea provocatami dalla semplice trasposizione delle argomentazioni sulla misera scala nostrana (quella dei tanti lupi de noantri, dal più grosso al più piccolo).

    Il Grande Default. Inesorabile. Che probabilmente spariglierà le utopie europeiste e le illusorie certezze di tante pecorelle conterranee.

    Mi limito all'eurozona. Gli States hanno l'illusione salvifica dell'apparato militare-industriale come fornitore di potere di ultima istanza.
    Oggi, un caso o vi siete accordati?, ne parla pure Funnyking in termini di ristrutturazione inevitabile (bancarotta dello stato). E la situazione riguarda tutto l'Occidente stato-socialista, tranne la solita Germania (storicamente nazionalista e socialista, come giustamente sottolinea sempre gdb).
    Ragionando terra terra, credo che fare default conclamato a livello di singolo stato-nazione sia una cazzata da evitare assolutamente, mentre fare un default di gruppo sia diverso.
    Come si dice: mal comune mezzo gaudio, che è vecchio buon senso. Come pure: condividere i problemi, invece di tenerseli stretti, serve a mitigarne peso e responsabilità. Proprio quello che pensano i FPIIGS (con la Francia). E proprio quello che non vogliono i Tedeschi: rimetterci loro per le follie altrui.
    Risultato: una scissione nell'eurozona è inevitabile. Ma bisogna vedere se avverrà in modo traumatico o concordato con realismo politico.
    In genere, per una decisione concordata è necessaria o una forte pressione politica esterna (una leadership americana?) o una serie di gravi eventi che costringano a rivedere la situazione. Ma il meglio sarebbe una leadership politica interna all'eurozona stessa, una leadership con una visione realistica e forte. E questo è il deficit numero uno dell'elite attuale che domina l'eurozona. Elite politico-finanziaria (statalisti keynesiani in primis, ma anche liberisti, cioè finanzieri e capitalisti coi soldi pubblici) che sta verticalmente perdendo il consenso dei governati a livello nazionale e sovranazionale.
    Come sempre, è questione di uomini. Che non ci sono. (Spiego anche così il fascino sinistro che esercita un leader autoritario come Putin su molti conterranei pronti a seguire un nuovo capobastone cazzuto; fiatpeople nostrano alla solita ricerca di un duce, altro che libertari!!!).
    Pertanto, al momento, non possiamo che continuare ad assistere alla solita commedia: i primi della classe che ingiungono responsabilità agli ultimi, e questi ultimi che, non potendo giocare con l'inflazione monetaria (tassa occulta), distruggono il proprio tessuto economico con palesi tasse esorbitanti. E questa è sicuramente la strada verso la scissione traumatica.

    Resta da chiedersi se l'assenza di leadership politica innovatrice, di idee nuove e la sclerosi ideativa involutiva non siano chiari segni conclamati di declino, vecchiaia, pannoloni e cateteri di un intero modus di concepire il mondo.
    L'immigrazione africana giovane, irrefrenabile e crescente lascia immaginare scenari di profondo mutamento nel vecchio continente. Non mi spaventano "argomenti" miopi come tra trenta-quarant'anni anni non ci saranno più gli Italiani. Al massimo, non ci sarò più io.
    Ma chi sono gli Italiani? Sono quelli che, di volta in volta, lungo tutta la storia di questa penisola hanno percorso ed abitato questi territori così diversi ed accoglienti dando luogo ad una civilizzazione mutevole e contrastante. In certo modo antifragile per tradizione. Non c'è una identità nazionale in Italia, non c'è stata mai. Solo famiglie e cosche. E le cose continueranno ad andare come debbono andare.

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  2. Il fiatmoney rappresenta il potere, l'elite, che lo eroga.
    Queste elites inconcludenti e sclerotiche sono tutte figlie del fiatmoney, del sistema fiatmoney.
    Il fiatmoney, storicamente, tende sempre a morire quando mostra il suo vero volto: inconcludente, inutile. E muoiono pure le elites che avevano prosperato con esso.
    Nulla di nuovo.
    Viviamo e vivremo eventi di portata storica. Non so se sarà un privilegio. Dovremo cercare di essere antifragili o, almeno, resilienti.

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    1. Resisteranno le elites che non si reggono sul fiatmoney.
      La Chiesa? Probabile. Papa Francesco è un leader? Un leader occidentale?
      Ma è il leader che servirà, come hanno immaginato in Vaticano, o solo il leader che ci sarà ancora?

      Quali altre elites sopravviveranno? I signori della guerra? I leader mafiosi? I leader nazionalisti?

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    2. Ciao dna.

      E' lecito chiedersi chi andrà a sostituire chi. In fin dei conti gli assuefatti vogliono che il sistema vada avanti così com'è. Oggi abbiamo riscoperto che la Grecia è un morto che cammina. La settimana scorsa abbiamo riscoperto che in Italia è cambiato tutto affinché non cambiasse nulla. SI usa lo stato per rubare a man bassa, ricoprendo il tutto con una sottile patina di virtù. Con che coraggio si vogliono punire i ladri ora dopo il caos legato all'EXPO? Non verranno puniti. Si cambieranno le carte in tavola e tutto tornerà come prima. Si pensa ingenuamente alle persone piuttosto che alle sedie che rappresentano. Consapevolmente? Inconsapevolmente? Chi lo sa. Sta di fatto che il welfare state è una vacca che ancora può essere munta, quindi il treatro kabuki andrà avanti.

      Ci sarà, quindi, continuità col passato. Solo uan grande discontinuità porrà fine a questo scempio: il Grande Default.

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  3. Magari i Rockefeller fossero scomparsi davvero!

    PS: Qualcuno mi sa dire a quanto ammontano gli scoperti relativi alla spesa sociale in Italia? Ovvero: esiste un Kotlikoff italiano?

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    1. Elite criminale... Roma capoccia 2014.
      Perche' io so' io e voi non siete un cazzo.

      Fossi Massimo Carminati, in Carcere non Berrei Caffè - Rischio Calcolato - http://www.rischiocalcolato.it/2014/12/fossi-massimo-carminati-carcere-non-berrei-caffe.html

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    2. Oramai siamo in avvitamento...

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