martedì 29 settembre 2015

Le élite monetarie globali vengono “Rope-a-doped”


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di James Rickards


Muhammad Alì è senza dubbio uno dei più grandi pugili di tutti i tempi. Si definisce "il più grande", ma tra gli appassionati ed i giornalisti sportivi è chiamato anche "Campione del Popolo", grazie alla sua popolarità e alla capacità di connettersi con i cittadini comuni.

Il suo record nei combattimenti professionali è stato di 56-5 con 37 KO. Prima di diventare un professionista, vinse una medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1960 a Roma.

Alì non aveva un aspetto intimidatorio sul ring; altri come Sonny Liston e Joe Frazier avevano un aspetto più feroce. Ma Alì aveva una combinazione d'intelligenza, agilità e creatività che nessuno dei suoi avversari poteva eguagliare. Dichiarò di poter "volare come una farfalla e pungere come un'ape" sul ring. Un modo efficace per descrivere la combinazione fluida e fulminea del suo pugno.

Alì inventò anche una tecnica che definì "rope-a-dope". L'idea era semplice, ma pochi pugili riuscivano ad applicarla. Alì si appoggiava alle corde e incassava i colpi del suo avversario, anche facendo finta di essere indebolito. Poi avrebbe rimbalzato sulle corde, infliggendo una potente combinazione di colpi dolorosi al suo avversario.

Il rope-a-dope non funzionava una volta, ma ripetutamente. Gli avversari non potevano resistere alla vista di un Alì apparentemente indebolito appoggiato alle corde. Il risultato era sempre lo stesso — un rinfrescato Alì si sarebbe scatenato, avrebbe inflitto un colpo incapacitante e alla fine avrebbe vinto la lotta.

L'economia globale di oggi può essere intesa come un esercizio di rope-a-dope da parte delle forze della deflazione rispetto alle previsioni e agli esperimenti dei banchieri centrali.

La deflazione è causata da una combinazione di dati demografici, debito, riduzione della leva finanziaria e tecnologia. Indebolisce la crescita reale e riduce la crescita nominale ancora di più. Negli ultimi anni gli Stati Uniti e il Giappone hanno periodicamente mostrato una crescita reale negativa, ma la crescita nominale è stata ancora più bassa a causa dell'impatto della deflazione.

La crescita reale ci rende più ricchi, ma la crescita nominale è il modo in cui ripaghiamo il debito, dal momento che i debiti sono nominali — dovete quel dovete indipendentemente dal valore reale. Una bassa crescita reale è un disastro per il benessere sociale, e una crescita nominale più bassa ci mette sullo stesso percorso della Grecia. La combinazione uno-due è mortale.

Nel frattempo le élite globali monetarie — i banchieri centrali, il Fondo Monetario Internazionale, i ministri delle finanze e i professori — continuano a predire una crescita superiore, e continuano a stampare denaro per stimolarla. Si aspettano sempre una crescita migliore il trimestre successivo, il semestre successivo o l'anno successivo.

Si comportano come gli avversari di Alì e credono che la deflazione e la crescita debole siano "alle corde". Un'ulteriore dose di QE, o un altro taglio dei tassi, sarà tutto quello che serve per mettere KO la deflazione e vincere la lotta.

Eppure ogni volta che le élite monetarie sono pronte a cantare vittoria, la deflazione rimbalza sulle corde, inizia a sferrare colpi concatenati e prende a pugni le loro politiche. La cosa sorprendente è che questo schema continua a ripetersi.

Le élite monetarie sono come gli avversari di Muhammad Alì sul ring. Cadono nello stesso trucco ogni volta. Alì dimostrò che affinché il rope-a-dope potesse funzionare, c'era bisogno di un "idiota" — qualcuno che non capisse cosa stesse succedendo. Le élite monetarie sembrano qualificarsi come coloro che proprio non capiscono.

Per illustrare questo fenomeno, guardate questo grafico sullai crescita trimestrale del PIL, indicato come variazione percentuale annualizzata:




La crescita nel terzo trimestre del 2012 è stata del 2.5%, leggermente superiore alla media dopo il 2008. Ma è crollata nel quarto trimestre ed era quasi negativa. La crescita nel terzo e quarto trimestre del 2013 è stata robusta, una media di circa il 4% in entrambi i trimestri. Poi è crollata di nuovo nel primo trimestre del 2014 a -2.1%.

La crescita nel secondo e terzo trimestre del 2014 è stata la migliore in questa (pseudo)ripresa, con una media di quasi il 5%. Ma poi è scesa nel quarto trimestre ed è crollata in territorio negativo nel primo trimestre del 2015.

Il modello è evidente. Possiamo chiamarla rope-a-dope deflazionistica. I crolli nel quartro trimestre del 2012, nel primo trimestre del 2014 e nel primo trimestre del 2015 mostrano come la deflazione rimbalza sulle corde e manda all'aria i piani delle banche centrali. Ogni volta che la crescita nominale rialza la testa grazie alla stampa di moneta, del taglio dei tassi d'interesse e delle guerre tra valute, la deflazione resta in attesa.

Le tendenze deflazionistiche e disinflazionistiche persistono perché il problema con l'economia globale non è ciclico, è strutturale. Ciò significa che i rimedi monetari possono al meglio produrre risultati temporanei, ma non risolveranno definitivamente il problema. Un buon confronto è la persistenza della Grande Depressione, 1929-1940.

Dopo un brutale calo dal 1929 al 1933, l'economia è risalita dal 1933 al 1936, ma poi è crollata di nuovo nel 1937. Il "rimedio" delle svalutazioni monetarie nei confronti dell'oro — utilizzata dal Regno Unito nel 1931 e dagli Stati Uniti nel 1933 — produsse guadagni temporanei, ma non risolse definitivamente il problema.

Il capitale non veniva investito a causa delle politiche statali. Anche i consumatori erano incerti e risparmiavano piuttosto che spendere. Fu solo quando l'economia entrò in guerra che la crescita si riprese. A parte la guerra, un'economia di pace solida non riemerse sino ai tagli fiscali del 1946.

Ci sono diverse prove che le élite monetarie globali stiano risvegliando l'effetto rope-a-dope della deflazione. Nelle ultime settimane il FMI e la Federal Reserve hanno abbassato le loro rispettive previsioni di crescita. Ma non c'è ancora alcuna prova che le élite monetarie sappiano quale sia la cura per il malessere economico globale.

Ciò che è necessario non sono più soldi, ma investimenti intelligenti in infrastrutture, un abbassamento delle tasse e una regolamentazione intelligente (il che significa una maggiore regolamentazione per le banche e una minore per le imprese e gli imprenditori). Sfortunatamente nessuna di queste politiche è all'orizzonte.

Le "indicazioni e gli avvertimenti" che ho riportato nelle mie newsletter prevedono un rallentamento della crescita globale ancora più pronunciato rispetto a quello previsto dalle élite monetarie.

Il rallentamento della crescita in Cina è impossibile da ignorare. I sei mesi di super-picco dell'indice azionario di Shanghai, erano un tentativo di risolvere un crollo del credito mediante l'emissione di azioni a milioni d'investitori ignari. Ora è anche scoppiata la bolla azionaria.

Con i mercati azionari e del credito in difficoltà, e nessuna possibilità di svalutare la moneta a causa del nuovo peg yuan-dollaro, la crescita in Cina è in una spirale discendente. Lo stesso vale per il Brasile, a causa della cattiva gestione e della corruzione, e per la Russia, a causa delle sanzioni.

I produttori di materie prime, come l'Australia, soffriranno insieme alla Cina. La Grecia è salva per il momento, ma un euro più forte rallenterà la crescita in Europa. Gli Stati Uniti non sono immuni da questo rallentamento globale — il mondo è troppo interconnesso.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. La società dell'immagine. Si lavora solo sul l'immaginario collettivo, l'aggregato della propaganda.
    Soldi truccati, numeri truccati, grafici truccati, notizie truccate, bilanci truccati, concorsi truccati, appalti truccati, parlamenti truccati, cartelle truccate, centraline truccate, distributori truccati, smartphone truccati, ponti truccati, guerre truccate, ...

    La verità, la realtà, la libertà, la proprietà, la vita stessa diventano reliquie barbariche... Un po' alla volta.

    Ma noi facciamo come Rocky! Non è finita finché non è finita....
    Manteniamo le distanze dal sistema.... Secessione individuale....
    http://youtu.be/grN-zwD2XpU

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  2. Nel frattempo i clientelisti si stanno allacciando i bavaglini. I gustosi carry trade di cui hanno goduto finora "non" possono finire. Siamo arrivati al punto che anche 25 irrisori punti base d'aumento dei tassi d'interesse scatenerebbero un caos biblico. Siamo arrivati al punto in cui i front-runner impostano il front-running. Se vi sembra folle e fuori di testa, è perché lo è. Non durerà, ma finirà male: Federal Reserve plans more QE, not rate rise, says Jerome Booth.

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  3. "Ciò che è necessario non sono più soldi, ma investimenti intelligenti in infrastrutture, un abbassamento delle tasse e una regolamentazione intelligente (il che significa una maggiore regolamentazione per le banche e una minore per le imprese e gli imprenditori)"

    un articolo moderato ma ragionevole, che non disdegna keynes e d altra parte mi pare sia stato mosler a dire che nulla sostitutivo del buon governo.
    una cosa è dunque un argomento morale, od un altro quadro. altro è come muoversi nel quadro attuale. e qui si fanno proprio cose assurde, sbagliate, insensate. il problema dell italia, in particolare, non è tanto quello dei falsi invalidi, ma quello dei falsi validi

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