lunedì 12 ottobre 2015

L'economia di Warren Buffet — Perché i suoi giorni sono contati (Parte 3)

Dopo aver appreso da fonti ufficiali che il QE non ha fatto praticamente nulla per l'economia più ampia, adesso apprendiamo che neanche la ZIRP ha fatto nulla per stimolare una ripresa sostenibile dell'economia più ampia. Infatti, chiedere più della stessa cosa che ha fallito, equivale semplicemente ad un'ammissione implicita di fallimento. Se queste due misure non convenzionali sono state messe in campo per sostituire quelle convenzionali presumibilmente più blande, quali armi hanno ancora le banche centrali per dare credito alle loro affermazioni secondo cui l'economia globale è sulla via della ripresa? La Cina è l'esempio empirico che dimostra come le cose non stanno affatto così. Quanto può essere solido un sistema in cui la maggior parte degli asset ha una resa negativa? Anche la fiducia ha i suoi limiti e credere che gli individui possano prostrarsi perennemente davanti ad un ambiente economico permeato da tassi d'interesse negativi è qualcosa fuori dal mondo. I tassi sono sempre positivi, mai negativi; proprio perché le preferenze degli individui sono sempre proiettate al futuro, o al limite estremo al presente. Questa è una verità apodittica, perché le azioni degli individui sono sempre affermanti la vita. Banche centrali, banche commerciali e stato non possono cambiare questo fatto ed è per questo motivo che non hanno il controllo sui tassi d'interesse, bensì hanno la facoltà d'influenzarli attraverso la tassazione (e la NIRP è fondamentalmente questo: aumento delle tasse sulla rendita del capitale). Questo porterà infine il bacino dei risparmi reali a diventare calante, come ho spiegato qui. In sostanza, non solo il potere d'acquisto, ma soprattutto il calcolo economico permesso dalla moneta verrebbe severamente perturbato. Le banche centrali sembrano fondamentalmente focalizzate a perpetrare l'illusione e questo significa che nel futuro prossimo si ricorrerà nuovamente alla stampante monetaria. In sintesi, ci sarà la crescita economica "per decreto" fino a quando ii castello di carte non cadrà a causa di un spiffero di vento apparentemente insignificante. Pensate, ad esempio, all'hedge fund di Talpins.
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di David Stockman


Se non avete letto la prima parte della mia serie, cliccate qui. Allo stesso modo, se non avete letto la seconda parte, cliccate qui.

Negli ultimi 27 anni il sistema finanziario è aumentato a dismisura, mentre l'economia statunitense ha rallentato a passo d'uomo — un andamento divergente che si è intensificato con il passare del tempo. Ad esempio, dal quarto trimestre del 2000 il PIL nominale si è espanso solo del 70% rispetto al 140% del mercato finanziario (cioè, il valore del patrimonio aziendale non finanziario più il debito nel mercato del credito secondo il report del Flusso dei Fondi della FED).

Di conseguenza, e come abbiamo già dimostrato, il rapporto tra finanza e produzione economica è salito a quasi il 540% del reddito nazionale rispetto ad una norma storica di circa il 200%. Se avessimo avuto il rapporto stabilizzato al 240% che sin dal 1986 aveva messo in atto la politica monetaria di Volcker, il debito totale nel mercato del credito e i finanziamenti azionari sarebbero stati $50,000 miliardi inferiori ai giganteschi $93,000 miliardi totali di oggi.




Anche quando nel grafico qui sopra si elimina l'inflazione cumulativa dei prezzi, la storia non cambia. Mentre il reddito familiare medio non si è minimamente mosso sin dalla fine degli anni '80, attestandosi attualmente a solo l'1.03X del suo valore del 1987, il valore delle azioni aziendali aggiustato al deflatore del PIL e il valore del debito nei mercati del credito si attestano all'8.0X e il patrimonio netto reale di Warren Buffett al 19.0X.

Inutile dire che questo non è capitalismo; sono bolle alimentate dalla banca centrale.

La domanda rimane: perché la FED ha espanso il proprio bilancio del 22X negli ultimi 27 anni (da $200 miliardi a $4,500 miliardi)? Dopo tutto, il risultato empirico è stato un brusco rallentamento della crescita per Main Street, un'enorme finanziarizzazione dell'economia degli Stati Uniti e monumentali guadagni inattesi per gli speculatori finanziari che hanno navigato in una bolla da $50,000 miliardi.

Warren Buffett non è un genio e non ha inventato nulla — neanche uno straccio di metodo d'investimento e d'allocazione del capitale. Potrebbe aver letto Graham e Dodd da giovane, ma il suo patrimonio netto nominale non è cresciuto da $2.1 miliardi nel 1987 ai $73 miliardi attuali seguendo i vecchi precetti riguardanti l'investimento.

Invece ha comprato i nomi di quelle società che sono prosperate grazie ai baby boomer, come Coca-Cola e Gillette; ha acquistato quello che credeva gli investitori più lenti avrebbero acquistato più tardi; ha saputo apprezzare il valore di quelle banche e quelle aziende che si allattavano al capezzolo pubblico; e soprattutto ha cavalcato quell'onda ventennale che ha fatto salire il mondo della finanza da $12,000 miliardi a $93,000 miliardi dopo che Greenspan ha preso il timone della FED.

Detto in altro modo, in un sistema economico con denaro onesto e finanza di libero mercato, nessun manager di una compagnia d'assicurazione avrebbe potuto guadagnare il 19X in termini reali in 27 anni. Forse ci sarebbe riuscito un inventore di qualcosa di fondamentalmente nuovo ed economicamente innovativo — come Thomas Edison, Henry Ford, o Bill Gates.

Ma la parte migliore della fortuna di San Warren è stata prodotta dall'Eccles Building. Anch'egli l'ha ammesso nella sua famosa lettera di rigraziamenti alla FED per aver salvato il sistema finanziario (e i suoi investimenti in Goldman, Well Fargo e in altre istituzioni finanziarie) durante la cosiddetta crisi finanziaria.

Il mito della presunta abilità d'investimento di Buffett è emblematico di quella nebbia che offusca la pericolosità dell'attuale sistema monetario. Come sostengono i media mainstream, la bolla da $50,000 miliardi rappresentata nel grafico qui sopra è completamente naturale ed è un segno del progresso — anche se la sua espansione è stata interrotta da crolli tonanti nel 2000-2001 e nel 2007-2008.

Ovviamente queste crisi sono causate da fattori esogeni, mica dalle azioni della banca centrale! I bust devastanti che si sono susseguiti sin dal 1987 sono stati causati da un'eccessiva esuberanza degli investitori, da un'eccessiva deregolamentazione e dall'avidità di Wall Street.

E non scordiamoci alcune delle ragioni più inverosimili affibiate ai due grandi crolli finanziari di questo secolo. In cima a questa lista c'è la favola di Greenspan-Bernanke secondo cui i lavoratori cinesi sottopagati stavano risparmiando troppo, causando tassi ipotecari bassi e un boom del mercato immobiliare in America.

Come indicato nella Parte 2, l'ipotesi che il capitalismo di mercato sia cronicamente instabile e che il ciclo economico abbia bisogno di gestione costante e di stimolo da parte dello stato, è smentita dai fatti storici. Ogni battuta d'arresto dei tempi moderni, inclusa la Grande Depressione, è stata causata dallo stato — o sotto forma di finanziamenti bellici inflazionistici, oppure tramite un'espansione del credito alimentata dalla banca centrale — non dalle carenze o dall'instabilità del capitalismo di libero mercato.

La logica della pianificazione monetaria centrale è fallace e il modello su cui si basa l'intervento dello stato è ancora più fasullo. Vale a dire, presuppone che gli Stati Uniti siano un'economia chiusa e che ciò che conta siano i volumi aggregati, non i miliardi di prezzi, tra cui il prezzo del lavoro e del capitale entrambi facenti parte dell'economia reale.

Il modello keynesiano è completamente sbagliato. Gli aggregati macroeconomici nazionali non possono essere misurati su una base accurata e tempestiva; non possono essere affidabili e nemmeno influenzabili dai rozzi strumenti della banca centrale, come l'ancoraggio del tasso del mercato monetario, la manipolazione della curva dei rendimenti attraverso il QE, o lo sballottamento degli spiriti animali tramite l'effetto ricchezza e altre forme d'interventismo; e tra l'altro non generano creazione di ricchezza. Lavoratori, imprenditori, risparmiatori, investitori e milioni di attori di mercato rispondono agli incentivi e a precisi segnali di prezzo.

Per motivi che ho già spiegato, per tre decenni è sembrato che gli strumenti keynesiani di gestione della domanda potessero funzionare, ma si trattava solo di un trucco monetario una tantum. Cioè, le famiglie e gli altri operatori economici sono stati più volte indotti ad indebitarsi tramite cicli periodici di denaro a buon mercato, ma tutto ciò si riduceva solamente a prendere in prestito dal futuro; non si è generata ricchezza nuova e sostenibile. E ora non funziona più, perché i bilanci sono saturi rispetto al reddito.

Tuttavia la teoria di questo sistema funesto di pianificazione monetaria centrale, ha sempre sventolato il feticcio della cosiddetta "domanda aggregata". Quest'ultima riguarda la "spesa" di famiglie e imprese che dovrebbe innescare il pieno utilizzo delle risorse di capitale e della manodopera.

Di conseguenza è compito dello stato — le autorità fiscali secondo la teoria keynesiana originale, ora invece la banca centrale — fornire la "domanda" mancante in modo che la vasca economica della nazione venga riempita fino all'orlo con la piena occupazione, l'industria a pieno regime, le casse del governo piene di ricavi e unicorni saltellanti in tutto il paese.

Il PIL potenziale e la piena occupazione sono solo favolette. Si tratta di una serie di parametri di riferimento assolutamente senza senso, soprattutto in un'economia fluida e tecnologicamente dinamica come quella di oggi. Infatti il PIL potenziale e la piena occupazione sono concetti così stupidi, primitivi, voltatili e superficiali, che bisognerebbe domandarsi: se la massiccia finanziarizzazione e il denaro a buon mercato non fossero così convenienti per Wall Street e Washington, verrebbero davvero presi in considerazione?

Penso di no. Ma il motivo per cui la FED e le altre banche centrali continuano a manomettere i mercati finanziari, con 80 mesi di ZIRP, è quello di colmare il divario tra il PIL effettivo e quello potenziale.

Beh, vediamo. Tutti sanno che la nostra è un'economia di servizi, quindi come si misura la capacità degli studi di pilates e se i loro istruttori sono pienamente assunti? Dovremmo contare sette giorni alla settimana, otto turni di un'ora a lezione al giorno? E contano anche le lezioni individuali, i duetti, le sessioni di gruppo?

E le flotte di autisti di limousine? Ora che Uber è arrivato in molte città, le flotte di limousine rimangono dentro i garage ad aspettare i clienti. In questo caso il progresso tecnologico ha liberato alcuni lavoratori da mestieri usuranti.

Allo stesso modo, in un mercato globalizzato per il lavoro, ciò che conta è il prezzo del lavoro (cioè il salario), non il volume teorico degli organi non utilizzati inseriti dal BLS nella forza lavoro. Se il lavoro interno è troppo caro al margine, allora nessuno stimolo della domanda aggregata farà tornare in attività i lavoratori liquidati nel settore tessile e in quello del mobile.

Peggio ancora, quando la pianificazione monetaria centrale si estende a livello mondiale, com'è accaduto nella maggior parte di questo secolo, ciò provoca un enorme eccesso d'investimenti in capacità industriale a causa della repressione dei costi del capitale. Tanto per fare un esempio, la Cina ora ha una capacità in eccesso d'acciaio maggiore dell'intera industria siderurgica degli Stati Uniti e dell'Europa.

Tale eccesso sta finendo nel mercato mondiale dell'acciaio, mentre i signori di Pechino cercano disperatamente di raffreddare la loro bolla immobiliare e del credito. Di conseguenza i dati riguardanti l'utilizzo della capacità di ferro e acciaio sono solo rumore, almeno nella misura in cui si parla di politica monetaria, ma per la FED rappresentano un punto di riferimento nel mondo della produzione su cui basare il suo incessante pompaggio monetario.

Tornate dopodomani per la Parte Quattro.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


4 commenti:

  1. Fermo restando che, dalla lettura attenta e scrupolosa dell'articolo odierno, si ricava e si conferma che sei una cassandra prezzolata dalle banche e dal sistema finanziario turbocapitalista..., non si può negare che l'aver tradotto questa enorme qualità di articoli contrarian per farli conoscere nel nostro mentalmente decrepito ed arido paese sia assolutamente lodevole e meritorio. Al di là degli effetti concreti di breve, medio e lungo periodo.

    Ai tempi delle folli ZIRP e NIRP, che servono IN PRIMIS a non svelare i default degli stati sovraindebitati e quindi il fallimento delle ultradecennali politiche interventiste (o dirigiste che dir si vogliano) e che fanno IN SECUNDIS ricchi e forse felici gli speculatori del front-running alle banche centrali (e questo è l'unico aspetto che il mainstream dirigista consente che si veda e che funga da catalizzatore del pubblico ludibrio...), l'unica rendita valida è proprio e soltanto quella di posizione (gdb copyright). Finché dura...

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    1. Fin che dura...
      Stavo giusto leggendo un articolo sul sole24 on line 62 % di yankee nel conto ha meno di 1000 dollarozzi....
      infettato

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  2. Ieri il capoclown ha dato prova di non aver la minima idea di cosa sia la "teoria economica". Questo perché segue una linea di pensiero affine al keynesismo. La maggior parte dei politici in occidente segue la stessa linea di pensiero. Lo stesso vale per quelli orientali. In realtà, questi saltimbanchi non hanno mai letto la General Theory. Perché? Perché è un testo illeggibile. Nelle università questo testo viene assegnato agli studenti, ma nessuno si sogna di fare domande a riguardo. Ciò che in realtà doveva passare con quel libro illeggibile era questo messaggio: "Il risparmio è una passività per la società."

    I risultati a cui c'ha portato questo mantra sono stati caratterizzati da una continua erosione del bacino della ricchezza reale, cosa che a sua volta s'è riverberata sulla società nel suo complesso conducendola lungo i binari di una stagnazione economica logorante. Ma davvero l'Italia soffre di un eccesso di risparmi "nascosti"? In realtà, come vedete dalla seguente immagine, è tutto il contrario. Negli ultimi tre anni è colato a picco. Lo stato è diventato un cane idrofobo ormai, e finché potrà parassitare gli individui produttivi, lo farà. Guardatevi dalla propaganda statale, poiché a tali livelli di diperazione arrivano anche misure disperate e folli. Tipo la NIRP...

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    1. Risultato? Chi se ne rende conto e può farlo riduce la propria produttività o chiude l'attività. L'utilità marginale del lavoro autonomo è ridotta quasi a zero. Si arricchisce solo chi, in qualche modo, gode della vicinanza/dipendenza dal settore pubblico e parapubblico.

      Coi risparmi ridotti al lumicino il denaro di plastica serve solo a raschiare il fondo. È l'ultimo passaggio prima della schiavitù palese.

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