martedì 27 ottobre 2015

Sta arrivando una recessione globale... e non sarà piacevole

La retorica di una ripresa dell'economia statunitense sta guadagnando sempre più trazione. Perché? Perché fondamentalmente la maggior parte degli analisti e dei commentatori osserva i numeri sui monitori dei computer, vede che sono positivi e conclude che è in atto una ripresa economica. Infatti, se si osserva la percentuale di cambiamento annuale del PIL USA, si noteranno dei miglioramenti. Qual è il problema, quindi? Sebbene sia possibile calcolare la ricchezza reale a livello individuale, è estremamente difficile farlo a livello nazionale. E, no, non basta sommare le singole ricchezze individuali, poiché significherebbe sommare patate e pomodori e aspettarsi un risultato significativo. Per questo motivo, quindi, il PIL non calcola la ricchezza reale di un paese, bensì aggrega varie spese che non hanno alcuna connessione tra di loro e aggiusta il risultato finale al deflatore dei prezzi (un parametro di dubbia utilità). Più denaro c'è e più denaro viene speso, più si suppone che l'economia sia forte. Da questo punto di vista non sorprende se la FED viene considerata il primum movens dell'economia, poiché attraverso il pompaggio monetario può influenzare l'andamento del PIL. Una cosa è certa: la ricchezza reale non può assolutamente essere creata dalla stampante monetaria. Quindi, sebbene sia molto difficile stabilire con certezza la quantità totale di ricchezza reale, siamo invece in grado di dire quali fattori la indeboliscono. Ovvero, la crescita del bilancio della FED a circa $4,500 miliardi e l'abbassamento artificiale dei tassi d'interesse allo 0.25%, hanno messo in moto una deviazione delle risorse scarse verso quelle attività che le hanno sprecate e che quindi hanno ridotto la ricchezza reale. Sin dal novembre scorso, però, la FED ha frenato la sua creazione di denaro ex-novo e questo fatto sta mettendo costante pressione verso l'alto a quelle attività che hanno beneficiato della politica monetaria allentata della banca centrale. Anche nelle statistiche ufficiali inizia a vedersi questa incrinatura. Perché queste non sono cattive notizie? Perché i creatori di ricchezza reale potranno di nuovo accedere alle risorse scarse con cui contribuire al benessere reale degli USA.
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di Bill Bonner


SIRACUSA, Sicilia – "In caso di dubbio, andate in Italia", suole dire quel detto.

Noi siamo sempre in dubbio. Quale posto migliore dove andare?

Oggi vi diremo perché una recessione globale è ormai assai probabile.

Ma prima, un aggiornamento sulla Sicilia... dove abbiamo trascorso gli ultimi giorni.

La Sicilia non è esattamente Italia. Si trova al centro del Mediterraneo, dove ogni marinaio assonnato o ambizioso costruttore di un impero doveva lavarsi. I fenici, i greci, i cartaginesi, i romani, i bizantini, gli arabi, i normanni, gli spagnoli e i francesi – tutti hanno cercato di governare la Sicilia. Gli italiani sono solo gli invasori più recenti.

Abbiamo affittato una piccola Fiat 500 per esplorare l'isola. Manca di potenza, ma è perfetta per spostarsi velocemente in spazi ristretti.

Ieri abbiamo visitato le rovine greche e romane. La Valle dei Templi ad Agrigento è una meraviglia. Ivi è situato uno dei templi greci meglio conservati al mondo.

A due ore di distanza c'è una villa romana con alcuni dei migliori affreschi mai scoperti. A quanto pare erano sepolti sotto una colata di fango e quindi si sono conservati per 1,000 anni.

La Sicilia che abbiamo visto finora, è straordinariamente aperta. Montagne rocciose, campi aperti, vasti pascoli – c'è poca ombra. Deve fare terribilmente caldo in estate. Se fossimo noi a gestire le cose, pianteremmo più alberi.

Eppure è bello vedere così tanta campagna. Una cosa che abbiamo notato è che ci sono migliaia di case abbandonate – grandi casali in pietra – in tutta l'isola. Anche le piccole città si sono spopolate.

Nelle grandi città – Siracusa e Palermo, per esempio – si vedono molti immigrati provenienti dall'Africa e dall'India. Ma le piccole città e le zone rurali sembrano perdere persone, lasciando le case vuote.

Di più sulla Sicilia tra un momento...

Torniamo ai mercati, il Dow è salito di 200 punti – o poco più dell'1% – venerdì scorso.

E il gigante Glencore ha recuperato la maggior parte delle perdite rispetto alla settimana scorsa. La paura di un paio di settimane fa sembra essersi attenuata. Tutto è "tornato alla normalità" – o quasi.

Azioni e obbligazioni ancora vengono scambiate a prezzi folli. Gli imbonitori di Wall Street ancora "parlano dei loro libri" in TV. E la FED sta ancora promettendo un rialzo dei tassi – forse entro la fine dell'anno.

C'è chi ci crede, c'è chi non ci crede. Nella misura in cui ci si crede, sarà una strategia disastrosa nel breve periodo. Nella misura non non ci si crede, sarà una strategia disastrosa nel lungo periodo.

Negli Stati Uniti un rialzo dei tassi (o anche la previsione di tassi d'interesse più elevati) spinge gli investitori verso i dollari. Questo aumenta il prezzo dei dollari per i titolari di valuta estera.

Chiunque abbia un debito denominato in dollari e non li può stampare a volontà – in particolare, i governi e le società nei mercati emergenti – è in una posizione scomoda.

E quando si mettono i debitori tra Scilla e Cariddi – cioè, tra l'incudine e il martello – molti di loro sono costretti ad arenarsi.

Il dollaro USA è la valuta di riferimento dell'economia mondiale.

Quando il valore di cambio del dollaro sale, è un altro modo per dire che i dollari sono scarsi. E quando i dollari sono scarsi, il commercio mondiale tende a rallentare.

In altre parole, si crea una situazione opposta a quella accomodante che la FED cerca di raggiungere.

Ne vediamo già gli effetti. Le vendite delle macchine gialle – retroescavatori, caricatori, bulldozer, ecc. – sono in calo da tre anni. Le merci containerizzate provenienti dalla Cina sono scese del 30% sin dal 2013. L'economia mondiale sta rallentando. Una recessione globale è ora alle porte.

D'altra parte, se non credete che la FED alzerà i tassi – e noi non ci crediamo – allora c'è qualcos'altro da dire. La FED non ha rialzato i tassi nella sua ultima riunione per un motivo. Deve vedere il problema in via di sviluppo nell'economia mondiale, come noi. E deve rendersi conto che il suo obiettivo di politica dev'essere quello d'abbassare il prezzo del dollaro, non quello d'alzarlo.

La nostra previsione: la FED si farà avanti, ma non per elevare il dollaro con tassi d'interesse più alti, bensì per seppellirlo con una linea di politica costituita da tassi d'interesse negativi (NIRP)... divieto d'uso dei contanti... e qualunque altra cosa necessaria. Sono misure che stanno arrivando... insieme a bolle più grandi e ancor più pericolose.

Ma lasciamo stare la FED per un attimo...

Venerdì scorso siamo atterrati a Palermo. La città ha una cattiva reputazione.

"Alla gente non piace Palermo perché era controllata dalla mafia", c'ha spiegato un tassista.

"Hanno corrotto chi di dovere e poi hanno costruito tutti quei palazzi brutti che avete visto nella periferia della città. Molte volte hanno dovuto abbattere edifici antichi che erano lì da centinaia di anni."

E' vero che ci sono condomini brutti nelle colline circostanti Palermo. Ma ci sembrava che questa storia appartenesse anche ad altra città. I condomini che ha costruito la mafia non erano più brutti di quelli costruiti dal governo democraticamente eletto di Baltimora.

"Com'è stato vivere in una città controllata dalla mafia?", abbiamo chiesto.

"Non era poi così male. Hanno ucciso persone che li minacciavano – ma oltre a ciò, la mafia gestiva la situazione in modo abbastanza decente."

"Non c'era molto crimine. Se qualcuno rubava qualcosa, di solito potevate andare dalla mafia e il maltolto vi sarebbe stato ridato indietro."

E c'è dell'altro…

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


6 commenti:

  1. Dobbiamo prepararci psicologicamente ad una consistente decrescita felice? Almeno fin quando non si è ripulita la realtà?
    Ma è possibile che tutto debba cambiare affinché tutto resti come prima?
    Bonner e' comunque un americano. Dotato e riflessivo, ma non credo sia in grado di capire realtà così lontane e sedimentate come la Sicilia, che tra l'altro, è un posto molto particolare che ne ha viste tante e sta sempre lì, disperatamente rassegnata e sospesa.

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    1. Sono siciliano, devo dire che alcune cose dette sono vere, non conosco bene la situazione nell'entroterra perchè abito nella costa orientale (la più tranquilla e la più ricca, per fortuna), ma che molti lasciano le piccole città è plausibile, io stesso sto riflettendo dove andare a salvarmi la pelle.
      Mi dispiace molto quando sento certi discorsi come quello fatto dall'intervistato alla fine dell'articolo, sintomo di una mentalità ormai introiettata e difficile da estirpare.

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  2. Domanda scema. Ma se a dicembre la Yellen alza e Draghi abbassa, cambia qualcosa?

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    1. Ciao Dna.

      Questo sì che sarebbe uno scenario interessante. Significherebbe che gli USA saranno i primi a tirarsi indietro dalla race to debase in atto ora. La totale pazzia in materia monetaria è tutta rappresentata nei tassi negativi supervisionati dalla banca centrale svedese. Al momento, infatti, la carovana delle banche centrali del mondo si sta sincronizzando affinché non rimanga nessuno al di fuori di questo coro. Oltre alla Svezia, ci sono anche Svizzera e Danimarca che, non curandosi dei prezzi immobiliari alle stelle, continuano a seguire la linea di politica monetaria della BCE. Perché? Perché sono mercantilisti, oltre che keynesiani. Una valuta che si apprezza per loro rappresenta una nemesi. Sebbene Smith e Hume abbiano scritto opere per confutare il mito mercantilista, dopo 300 anni ancora ce lo ritroviamo tra le mani.

      Ciononostante, semmai i tassi dovessero aumentare negli USA e diminuire ulteriormente in Europa, succederebbe quello che è successo in Cina sin dal presunto tapering della FED: fuga verso i dollari e pressione al rialzo su quelle attività ultra-indebitate. A quel punto bisognerebbe vedere chi cederà per primo, ovvero, se la BCE seguirà l'esempio e smetterà d'inflazionare la base monetaria, allora assisteremo ad un default incontrollato di tutte quelle realtà che finora sono state sostenute artificialmente. Il convoglio delle banche centrali si sfalderà e sarà possibile tornare a godere di fondamentali di mercato più sani.

      Se invece gli USA sceglieranno di tornare a stampare denaro per sostenere un mercato eccessivamente orientato al dollaro, si avrà un rally di breve termine seguito da una fuga verso un porto sicuro (in mancanza di altri hedging a causa di una monetizzazione pressoché totale del paperm commercial market), molto probabilmente l'oro.

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  3. per i curiosi, parla della villa del casale e piazza armerina. meravigliosa

    https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_del_Casale

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  4. La Sicilia sta come tutto il resto del mondo proprio perché il dollaro è riserva monetaria mondiale, quanto al tassista palermitano la mafia come tutti i siciliani l'ha vista nella cinematografia americana la racconta per fare folclore, che lo stesso autore conosce bene.


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