giovedì 16 febbraio 2017

La Trumponomics non aiuterà l'entroterra americano





di David Stockman


Le principali misure necessarie per sradicare la cultura della Finanza delle Bolle sono poche e semplici: abrogazione della legge Humphrey-Hawkins, abolizione del Federal Open Market Committee (FOMC) e vendita del debito di Tesoro USA e delle GSE in pancia alla FED.

Questo è tutto — perché la determinazione dei prezzi in un mercato libero farebbe tutto il resto.

In una parola, farebbe rigare dritto la FED e permetterebbe ai tassi d'interesse, alla curva dei rendimenti, ai prezzi delle azioni e dei derivati d'essere determinati dalle forze della domanda e dell'offerta, le quali si originano nell'economia di Main Street e non dalle agenzie di pianificazione centrale. I mercati potranno quindi ripristinare, costantemente e in modo affidabile, la prosperità capitalistica.

Queste semplici misure sono cruciali. L'abolizione dell'idea keynesiana di banca centrale, infatti, spiega anche il motivo per cui ciò che passa per Trumponomics è in contrasto con la cosiddetta accensione del motore della crescita reale e della prosperità.

Basti dire che l'abolizione del FOMC sarebbe molto più efficace nel ripristinare la prosperità capitalistica per l'entroterra americano piuttosto che migliaia di miliardi in "stimoli" sotto forma di tagli fiscali, muri di confine, autostrade, ponti e protezionismo commerciale.

Questo perché le attuali banche centrali keynesiane falsificano in modo sistematico i prezzi di azioni, obbligazioni, derivati ed altre forme di debito, ed è questo che sta frantumando gli investimenti, la produttività, la crescita, l'occupazione e il reddito reale delle famiglie.

Visto dal punto di vista della storia e del pensiero economico pre-keynesiano, l'idea stessa di 96 mesi consecutivi di tassi del mercato monetario a zero è palesemente assurda.

La falsificazione dei tassi d'interesse in tale misura poteva essere lontanamente giustificata solo da qualche crisi inimmaginabile di debito insufficiente. Proprio così — una circostanza in cui quantità irrazionali di debito causerebbero tanto danno economico da diventare priorità dello stato e della banca centrale sopprimere drasticamente i tassi d'interesse e, quindi, sovvenzionare i mutuatari al fine di indurli ad accumulare più obbligazioni sovrane.

Inutile dire che, dopo 30 anni di leveraged buyout nazionali (LBO) in cui l'economia degli Stati Uniti è stata ricoperta da $35,000 miliardi di debito, una crisi dovuta ad una carenza di debito è l'ultima cosa che affligge l'economia americana. Ed indurre artificialmente il settore pubblico e privato a sprofondare ancora di più nel debito, è l'ultima cosa che dovrebbe fare un organo dello stato.

Non esiste prova più definitiva del rapporto d'indebitamento nazionale per spiegare l'attuale condizione di Picco del Debito, e il declino sistematico nel tasso tendenziale di crescita economica. È aumentato drammaticamente sin dagli anni '80. È la pistola fumante che la Finanza delle Bolle della FED, inaugurata da Alan Greenspan, è stata un misero fallimento e dev'essere eliminata alla radice dall'Eccles Building.

Data questa prova schiacciante, e che troppo poco debito e tassi d'interesse troppo alti non sono il problema, perché la FED s'è seduta sullo zero-bound per 96 mesi consecutivi? La risposta è che ha usato il mandato Humphrey-Hawkins come una storia di copertura per giustificare un regime intrusivo di pianificazione monetaria centrale.

Il fatto è che, in un'economia globale con massicci flussi di commercio e capitali, la FED non ha alcuna possibilità di raggiungere obiettivi quantitativi per quanto riguarda disoccupazione ed inflazione al consumo — anche se potessero essere misurate con precisione, e non è possibile.

Infatti in condizioni di Picco del Debito l'unica cosa che la FED può fare è gonfiare bolle e distorcere i prezzi a Wall Street, mentre trasferisce migliaia di miliardi in ricchezza delle famiglie ad una piccola fetta della popolazione composta da speculatori e proprietari di asset finanziari.

Nel Capitolo 4 del mio ultimo libro, Trumped!, “The Case Against Keynesian Central Banking and Why the FOMC Should Be Abolished”, dimostro perché la massiccia intrusione della FED nei mercati finanziari è del tutto inutile. Dimostro anche che se davvero vogliamo mantenere una banca centrale, allora dovrebbe funzionare sulla falsariga della "banca dei banchieri" immaginata dal deputato Carter Glass nel 1913.

Lo scopo di quest'ultima doveva essere fornire liquidità al sistema bancario con prestiti (a tassi più alti di quelli di mercato) a breve termine in cambio di garanzie commerciali solide. Allo stesso tempo, le era vietato perseguire obiettivi macroeconomici come la crescita del PIL, l'occupazione, le vendite al dettaglio, il settore immobiliare e tutto il resto dell'armamentario di pianificazione centrale.

In tale contesto, i tassi d'interesse dovrebbero salire a livelli di compensazione del mercato.

Dovrebbe esistere un mandato istituzionale affinché il bilancio della FED venga ridotto di nuovo a $900 miliardi nei prossimi dieci anni — o circa $350 miliardi l'anno — al fine di ripristinare lo status quo antecedente la folle baldoria monetaria di Bernanke dopo il fallimento della Lehman. Chiamatelo pure "QE negativo".

Inutile dire che, in un sistema di rendimenti sul denaro e sul debito determinati dal mercato, l'idea di un programma per infrastrutture sarebbe molto meno attraente, e infatti si sarebbe rivelato per quello che è: un espediente keynesiano abbracciato per disperazione e l'incapacità di capire perché la nazione soffra di una scarsità di crescita, posti di lavoro e redditi.

Sin dall'inizio del secolo gli Stati Uniti hanno quasi raddoppiato la spesa pubblica per aeroporti e per il trasporto di massa.

Gli investimenti in infrastrutture, quindi, non sono mancati e sono completamente in contrasto con l'idea che una maggiore spesa per questi sia la chiave per far tornare l'America di nuovo grande.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. A parte i tavoli rovesciati dal dilettante Trump, guardando dall'Europa continentale, il cosiddetto "moderno che vacilla" è il sistema politicofinanziario anglosassone, massonico e pure un po' sionista che ha preso il potere dopo il crollo del muro di Berlino e con la globalizzazione dei mercati finanziari. Un sistema di potere tecnocratico, autoreferenziale ed elitario. La terribile alleanza internazionale tra la pianificazione economica e la pianificazione politica.
    Tra il turbocapitalismo finanziario sorretto dalle banche centrali ed il socialismo burocratico interventista dello Stato centralista.

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