(Versione audio dell'articolo disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/il-drenaggio-della-lbma-e-la-ricapitalizzazione)
La “eco chamber” della propaganda europea/inglese è andata in modalità “berserk” nell'ultima settimana sventolando una crisi della liquidità negli USA a causa dell'impennata del SOFR e dell'uso del Repo facility da parte della FED. Come fare a non finire vittime del rumore di fondo? Leggete Il Grande Default. In questo modo vi sarà più facile capire la fondamentale differenza tra mondo finanziario pre-LIBOR e post-LIBOR, l'intervento della FED nell'esclusivo caso in cui il mercato dei titoli del Tesoro americani diventi bidless e che il malato per eccellenza è il sistema bancario europeo. Gli stress attuali nel SOFR possono essere sfruttati al rialzo solo direttamente (vendita di titoli del Tesoro americani di cui inglesi ed europei sono gonfi, ma sanno che è una misura temporanea dato che rappresentano la principale garanzia collaterale credibile attualmente); quelli al ribasso indirettamente, tramite “l'effetto fionda” e la scommessa che la leva finanziaria verrà di nuovo abusata.
Il caso specifico della prima settimana di novembre è stato un attacco esterno agli USA solo a livello mediatico. Infatti il mercato dei pronti contro termine è stato in subbuglio poiché le pressioni sulla liquidità di fine mese si sono scontrate con lo shutdown, che ha causato l'accumulo di liquidità non erogata sul Treasury General Account presso la FED. Nel giro di un paio di settimane ha assorbito $200 miliardi di liquidità dai mercati monetari e i rendimenti del mercato dei pronti contro termine hanno iniziato a salire. Le banche sono intervenute prendendo in prestito fondi dal Repo facility e prestandoli per trarre profitto dallo spread. Si trattava di pronti contro termine overnight che si estinguono il giorno lavorativo successivo, quando la FED recupera i suoi fondi e le banche recuperano le loro garanzie.
Il lunedì suddetti fondi sono stati liquidati e le banche hanno incassato gli interessi. Il mercoledì non sono stati effettuati nuovi pronti contro termine e il saldo era pari a zero, poiché a quel punto i tassi del mercato dei pronti contro termine erano scesi ben al di sotto di quello del Repo facility e ieri il saldo era pari a zero. E il mercato dei pronti contro termine si è calmato; il Repo facility della FED ha fatto il suo lavoro. Quindi prima di seguire gli “starnazzamenti” sui social e diventare “utili idioti” della propaganda europea/inglese, è bene sapere quali sono le nuove basi su cui operano gli Stati Uniti e chi sono i loro avversari. “Stranamente”, però, nessuno si è chiesto a quanto fossero arrivati invece quelli inglesi.
Ma non mancano anche altri gli attacchi da parte della cricca di Davos: sintomi di stress nei mercati del credito, SOFR che schizza in alto, dichiarazioni di gente come Bailey e Carney che parlano di crisi finanziaria negli USA. E la grancassa di utili idioti sui social amplifica questo messaggio fraudolento. Questa è una guerra e si usano i mezzi della guerra per combattere. Affinché Trump possa avere successo deve confondere gli avversari e mostrare al mondo chi sono. Powell sta mostrando al mondo che uno dei nemici è Blackrock. Semmai la FED dovesse tornare al QE, il mercato immobiliare andrebbe su di giri e Blackrock guadagnerebbe senza doverlo manipolare, perché l'offerta di case è esigua. I prezzi schizzerebbero alle stelle e nessuno vuole questo esito. Blackrock, sin dal Build Back Better, non ha fatto altro che acquistare proprietà immobiliari e venderle a un tasso manipolato per intascare dalle tasse sugli immobili e uccidere la classe media americana. Se però Powell tiene i tassi laddove sono adesso o li abbassa per un'altra volta ancora, il mercato immobiliare rimane dove è adesso, le espulsioni continuano e il mercato del lavoro continua a migliorare (come sta accadendo già adesso), l'offerta di case verrà ampliata tramite lo stimolo del settore delle costruzioni. Il valore delle case esistenti calerà, e sarà un bene, e cambierà il tipo di casa (e il prezzo) a cui possono accedere le nuove famiglie. Istituti come Blackrock subiranno un haircut pesante e finalmente finirà il mito della finanziarizzazione del settore immobiliare. Questo circolo virtuoso, coadiuvato dalla IPO di Fannie/Freddie, darà slancio e sostenibilità ai mutui a 30 anni.
La formula “tutte le strade conducono a Londra” rappresenta il modo in cui i vecchi interessi bancari hanno gestito il loro impero mercantilista per centinaia di anni. Oltremanica, ovviamente, perché erano in competizione con gli olandesi. Nel corso del tempo hanno costruito una immensa rete di persone e relazioni finanziarie in tutto il mondo. C'è un intero universo di persone che non è coperto da Wikipedia e di cui non sappiamo niente, ma ai fini della comprensione di come funzionano le meccaniche è più importante la rete e le relazioni piuttosto che le singole persone o i singoli gruppi. Questa rete/relazioni si manifesta attraverso le linee di politica: arrivano le proverbiali telefonate dall'alto e vengono prese da chi deve mettere in atto gli ordini... e così ci ritroviamo roba come lo Steele Dossier, l'MI6 infiltrato nella CIA, conflitti settari che scoppiano improvvisamente (es. India-Pakistan, Azerbaijan-Armenia, ecc.).
Alla domanda perché l'abbiano fatto e lo facciano tuttora, la risposta è: non hanno collaterale. L'Europa ha da sempre costruito imperi coloniali perché non ha abbastanza risorse naturali da poter restare nel cosiddetto “Primo mondo” e quindi le deve prendere da qualcun altro. In un certo senso questa è la sua storia degli ultimi 500 anni. In quest'ottica Londra ha sparso “gaslighting” cucendo addosso agli USA l'etichetta di “impero del male”: gli americani hanno adottato la politica estera inglese, il sistema bancario centrale inglese, policy di tasse e spese inglesi, un maggiore centralizzazione della società in stile inglese. Va bene essere critici del passato degli Stati Uniti, anche del presente sotto certi aspetti, ma quest'ultimo è di certo tutt'altra cosa rispetto a quando c'erano Condoleezza Rice, Paul Wolfowitz, Donald Rumsfeld, Dick Cheney.
“Tutte le strade portano a Londra” perché adesso l'Europa è il giocatore più debole al tavolo della geopolitica (inclusa la City di Londra ed escluso il Vaticano). Qual è un ulteriore elemento di “gaslighting” sparso dagli inglesi? Il mito dell'onnipotenza degli ebrei. Mettere gli uni contro gli altri serve solo al miglior interessi della City di Londra in modo da disinnescare eventuali minacce.
The Great Dragon or London Money Power, è uno dei tanti libri dimenticati dalla storia (o volutamente fatti sparire dal radar pubblico) che disegnano meglio la mappa di come “tutte le strade conducono a Londra”. Uno degli aspetti principali discussi è la nascita dei cosiddetti Board of Trade negli Stati Uniti, quelli che oggi sono i mercati dei futures. Quando ne veniva creato uno, ad esempio sul mais, sul frumento, sul grano, ecc., finivano sempre per distruggere gli agricoltori. Inizialmente avrebbero emesso un sacco di credito nei confronti degli agricoltori, questi ultimi avrebbero creato fattorie sulle loro terre, coltivato i campi, curato i raccolti e infine avrebbero portato i prodotti risultanti nei mercati diretti dai Board of Trade. Essi si sarebbero arrogati il diritto di regolamentare i mercati, saldare gli scambi, stipulare i termini dei contratti. Il libro ci mostra come questo “diritto” di regolamentazione si sarebbe sempre concluso con la depressione dei prezzi agricoli, la bancarotta degli agricoltori e l'acquisizione di tutti gli asset liquidati per saldare i loro debiti. La fonte dei capitali dati in prestito? La City di Londra. L'evoluzione dei futures altro non è che la finanziarizzazione selvaggia delle commodity che negli ultimi 50 anni non hanno fatto altro che scendere rispetto a una valuta fiat che invece s'è deprezzata costantemente. Il ciclo di manipolazione unidirezionale è stato interrotto 3 anni fa con l'emancipazione della FED dalla cosiddetta “coordinated central banks policy”. Ecco perché, ad esempio, la LBMA viene drenata di oro dai suoi caveau. La cavalcata dei prezzi dei metalli preziosi segna una nuova era per le commodity, sostituendo la mano onnipresente dalla City di Londra con qualcosa di più sostenibile e in linea con la realtà.
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— Francesco Simoncelli (@Freedonia85) September 21, 2025
L'elefante nella stanza: il drenaggio delle riserve della LBMA. Questo campo di battaglia fa parte della strategia dei NY Boys di ridimensionare la leva nel mercato degli eurodollari e l'influenza degli inglesi sugli USA. pic.twitter.com/lyuBM1Pvk1
Prima di passare a trattare il tema dell'articolo di oggi, però, ecco un promemoria di come funziona la geopolitica inglese. Prima dello scoppio della Prima guerra mondiale Kuwait e Iraq erano un solo stato. Poi sono arrivati gli inglesi e “hanno separato” il Kuwait dall'Iraq, affinché quest'ultimo non avesse più uno sbocco sul mare. Come hanno fatto “ad arrivare”? Si sono inseriti all'interno delle linee etniche stressando una fazione affinché ne attaccasse un'altra, in modo da tenere in perenne divisione l'intera nazione ed esercitando così con estrema facilità il potere. Saddam Hussein aveva lo scopo di riunificare ciò che era stato diviso tramite trame sotterranee inglesi nel sottobosco della società. I neocon americani, trotskisti fino al midollo, sono stati facilmente raggirati dagli inglesi affinché facessero il “lavoro sporco” al posto loro. Stesso discorso si può farlo per India e Pakistan.
Lo schema è sempre lo stesso. C'è una maggioranza al controllo di un Paese, e se prendiamo un Paese musulmano ad esempio, diciamo che siano gli sciiti. Un 80% sciita, quindi, e un 20% sunnita. Allora gli inglesi prendono contatti con la minoranza del 20% e la armano, creando i presupposti affinché ci sia una guerra civile. L'obiettivo di armare la minoranza affinché sfidi la maggioranza è quello di alimentare il malumore. La stessa cosa l'hanno fatta al Sud degli Stati Uniti: hanno nutrito l'odio del Sud nei confronti del Nord, quest'ultimo ha imposto dazi al primo, hanno amplificato il movimento abolizionista e, in sostanza, hanno agitato entrambi gli animi affinché arrivassero allo scontro.
E la stessa cosa l'hanno fatta tra Stati Uniti e Canada all'indomani della Guerra d'indipendenza. I lealisti del Nord-est si spostarono più a Nord e presero l'area di Toronto. Trent'anni dopo ci fu la guerra del 1812. I canadesi si credono una potenza militare solo perché sono un'appendice dell'Impero britannico ed ecco perché ancora oggi obbediscono ai dettami del “padrone”.
NOW - Canada PM Carney says AI data centres must be carbon neutral, by paying carbon credits, "We need a price on carbon, I salute my neighbor, the European Union, in pricing carbon and putting in place a CBAM." pic.twitter.com/u8Sja2deT9
— Disclose.tv (@disclosetv) November 22, 2025
Ma quella spiegata qui altro non è che la filosofia del “divide et impera”. Se ci spostiamo poi a livello finanziario, vediamo le stesse impronte digitali: sono le succursali della Banca d'Inghilterra, inclusa la Banca del Canada, e la BoE stessa che stanno cercando di manipolare il mercato obbligazionario americano per scatenare una crisi tale da spingere la FED a inondare i mercati di dollari. Non essendoci più il LIBOR un tale compito non è più semplice come una volta. Per avere un indizio che punta in questa direzione basta guardare le relazioni del TIC: Banca d' Inghilterra e Banca del Canada si avvicendano nel ruolo di posizionamento short e long dei titoli del Tesoro americani. Stanno giocando nello spazio dei decennali e trentennali, fingendo un'inversione nel front-end della curva dei rendimenti; solo che a questo giro non c'è una Janet Yellen che vende il front-end e compra il back-end per semplificare la vita a gente come la Lagarde e Bailey: ci sono i capitali della BCE e della BoE in prima linea adesso. Infatti Bessent non sta amplificando l'inversione della curva dei rendimenti americani tra i 6 mesi e i 3 anni. Ma, soprattutto, non c'è fuga di capitali dagli Stati Uniti, anzi...
Attenzione, però, perché non si tratta solo del mercato obbligazionario americano: tramite rehypothecation e leva finanziaria gli inglesi e le relative succursali hanno gonfiato l'importanza delle cosiddette MAG7 rispetto alle 493 voci restanti nell'indice S&P. Questo significa che quando vogliono ingegnerizzare il panico finanziario, come hanno fatto la penultima settimana di novembre, basta solo vendere un po' di azioni MAG7, vendere un po' di trentennali, vendere un po' di Bitcoin e usare i proventi per soffocare l'ascesa dell'oro. Quest'ultima è una variante dell'attacco al SOFR della scorsa primavera, quando tutti sventolavano il feticcio del “basis trade” senza capire che gli spike violenti che si vedevano lungo la curva dei tassi SOFR era un preciso assalto alla sua tenuta. Powell sta facendo esattamente quello che deve fare, ovvero, drenare liquidità dal mercato dell'eurodollaro. Uno degli “effetti collaterali” dello shutwodn era che il Dipartimento del Tesoro ha riempito il suo conto presso la FED (TGA) e la cosa ha fatto schizzare in alto il SOFR. Nessuna crisi di liquidità nei pronti contro termine, ma semplicemente denaro che non scorreva nel sistema. Ma chi è che è stato danneggiato e ha ottenuto un “free ride” sui social e sui canali d'informazione principali? La Banca d'Inghilterra, l'uso del proprio Repo facility è stato 3 volte superiore a quello della FED. La BoE, insieme alla Banca del Canada, ha attaccato il SOFR all'indomani del termine dell'ultimo contratto saldato col LIBOR lo scorso marzo. Migliaia di miliardi di (euro)dollari a leva gettati per attaccare le curve dei futures del SOFR, ma il tentativo è fallito soprattutto perché Bessent, tramite il sopraccitato TGA, ha iniziato a drenare d'oro fisico la LBMA e successivamente s'è spostato sul rame. Un lasso di tempo di 6 mesi.
Quali altri eventi hanno mostrato lo stesso lasso temporale? Crisi nei pronti contro termine nel settembre 2019 e il successivo intervento della FED a marzo 2020, crisi nei pronti contro termine nel settembre 2007 e successivo crollo di Bear Sterns a marzo 2008. La FED doveva sempre intervenire per stabilizzare i mercati, giocare in difesa. Il gigantesco cambiamento che ancora pochi riescono a percepire è questo: mentre la FED gioca in difesa, il Dipartimento del Tesoro va all'attacco. Sono coordinati adesso nell'intenzione di difendere gli Stati Uniti, mentre invece in passato il coordinamento verteva sulla loro spoliazione. Lo shutdown (ricordiamolo, voluto dai Dem) doveva spingere il drenaggio di liquidità dai pronti contro termine e creare lo stesso tipo di crisi vista nel passato. Cosa ha fatto desistere Londra dal perseguire questo tentativo? Il Dipartimento del Tesoro americano (aiutato dai cinesi tra l'altro) all'assalto del mercato dell'argento fisico, di gran lunga più importante per gli inglesi, e la FED che ha fatto uscire una relazione in cui smascherava le Isole Cayman per le succursali della BoE che sono e le minacciava indirettamente.
La ciliegina sulla torta di tutta questa storia è che se ci sarà un nuovo giro di stimoli fiscali agli americani, non avverrà allo stesso modo di quello del 2021 causando un boom al consumo. Stavolta ci sarà un boom del ripagamento di debiti ed ecco perché le grandi aziende continuano a sfoltire personale. Sarà un problema? No. Facciamo una digressione su questo tema. Lo shutdown voluto dai Dem aveva lo scopo di frenare l'uscita dalla conservatorship da parte di Fannie/Freddie, frenare l'approvazione del Clarity Act e frenare la ripartenza dei mutui a 30 anni (potenzialmente a 50 adesso). La FED è ancora stracolma di titoli garantiti da ipoteca, ma se si cambia il modo in cui funziona il mercato dei mutui negli Stati Uniti allora i titoli sopraccitati potrebbero avere di nuovo un mercato. La FED potrebbe vendere questi titoli, contrarre con decisione il proprio bilancio e non avrebbe più bisogno del quantitative tightening. A spese di chi? Private equity.
La ricapitalizzazione della classe media e la re-industrializzazione del Paese passa dalla capacità degli americani di accendere un mutuo a tassi sostenibili e in un ambiente economico che permetta loro di abbassare l'incertezza. I colletti blu, quindi, devono essere in grado di potersi permettere una casa da $200.000 a un tasso del 3% da estinguere in 50 anni. Questo tasso sarebbe fisso e al di sotto dell'ottimale di mercato, la cui sostenibilità verrebbe scaricata sul private equity che invece si vedrebbe aumentare le proprie commissioni. Il denaro rubato durante la demolizione controllata degli Stati Uniti, sponsorizzata dalle amministrazioni Obama, verrebbe re-investito nella crescita delle industrie manifatturiere e nel sostentamento finanziario di giovani famiglie. Realtà come Blacorock e Blackstone vedrebbero invertiti quei privilegi finanziari che hanno caratterizzato i loro affari immobiliari a spese della classe media americana: si vedrebbero caricato un costo del capitale più alto per le loro proprietà in affitto e i loro spazi immobiliari nella sfera commerciale, pagherebbero più tasse che verrebbero canalizzate per finanziare l'industria dei mutui per la classe media, gli agenti ICE che buttano fuori dal Paese tutti gli H1-B farlocchi potrebbero accendere un mutuo a tasso agevolato e... sentite questa, perché è grossa e la sentirete dapprima qui... esportare un tale modello a livello internazionale tramite Tether.
Vediamo di spiegare ancora meglio la questione immobiliare e mutui. Siamo d'accordo che l'idea di un mutuo a 50 anni, sulla carta, sia tutt'altro che l'inizio di un processo di deleveraging, anzi probabilmente un modo per calciare ulteriormente il barattolo lungo la strada. La questione rimane: come si fa a ricostruire la classe media? Dando loro una possibilità. E non è tanto diverso da quanto fece Roosevelt coi mutui a 30 anni. Durante la Grande depressione non c'erano mutui, permettersi una casa era un lusso per pochi e la povertà dilagava. Il governo federale avviò il programma dei mutui iniziando da quelli a 1 e 2 anni, passando poi a 5 e infine a 30. L'idea dei titoli garantiti da ipoteca nacque allora: venne creato un mercato dei mutui per aiutare la classe media, permettergli di trovare un lavoro, dargli la capacità di poter avere accesso a tutta una serie di beni che avrebbe agevolato la loro vita. E la cosa funzionò abbastanza rapidamente. Quale fu il meccanismo di base: togliere il denaro dagli “oligarchi” e darlo alla classe media, creando la “proprietà sulla casa” e altresì il motore di un'economia.
Oggi ci si lamenta che passare dai mutui a 30 a quelli a 50 anni fa risparmiare molto poco, i dati sono pessimisti, ecc. Ma se lo si fa mettendo in prima linea il denaro del private equity, “persuadendolo” che adesso deve pagare per il salvataggio ottenuto sulla scia della crisi del 2008, allora le cose cambiano: subirà un haircut sugli MBS esistenti e in questo modo il denaro “risparmiato” sarà dirottato sulla classe media che usufruirà di tassi per i mutui al di sotto di quelli di mercato.
Il sistema fiscale americano è stato costruito dagli inglesi per estrarre quanta più ricchezza possibile dalla loro colonia, soprattutto dalle generazioni più giovani. Circa il 12% delle tasse pagate dai contribuenti va a finire in uno dei peggiori veicoli d'investimento possibili: la previdenza sociale. Senza contare poi i premi dell'assicurazione schizzati in alto a causa dell'Obamacare e i mutui trentennali ibridi (5 anni di tasso fisso, 25 anni di tasso variabile che richiedono giocoforza un rifinanziamento lungo il percorso e rata finale cospicua; in alternativa c'è il mutuo a 30 anni classico a tasso fisso che richiede però un anticipo del 20% della somma totale) che sono una trappola per aragoste piuttosto che la possibilità di comprarsi una casa. Guarda il caso, poi, allo scadere esatto di ogni 5 anni abbiamo assistito a una crisi importante che ha inevitabilmente ritoccato i tassi variabili a livelli più alti. Uno, quindi, parte all'1% e si ritrova dopo 5 anni all'8%. C'è stata letteralmente una flessione economica ogni 4.7 anni sin dal 1971 a causa dell'instabilità crescente del mercato degli eurodollari. E questo spiega anche perché le banche sono reticenti a prestare denaro oltre l'arco temporale dei 5 anni.
Ecco perché, in base all'assetto qui descritto, i mutui a 30 anni con tasse agevolate dal governo federale sono un compromesso pratico percorribile: il mutuatario pone un piccolo anticipo e il rischio viene diluito attraverso i titoli garantiti da ipoteca. Si passa quindi da un modello bancario 3-9-3, a uno 3-6-3 o 3-5-3. La necessità di mutui a 50 anni rappresenta quanto gli Stati Uniti siano stati devastati dagli infiltrati nelle precedenti amministrazioni e quanto siano sbilanciati salari e prezzi degli asset. Certo, si può lasciare che questi ultimi calino del 50% e poi vedere quanto indietro regrediamo all'era della pietra, oppure invece di perorare l'ulteriore implosione della società si può cercare una certa stabilizzazione della stessa e ripartire da lì. Sì, il livello dei prezzi fa schifo, ma due delle principali caratteristiche dell'azione umana sono l'inventiva e l'ingegno... soprattutto in un ambiente che permette la loro piena espressione.
Ripartire dal settore immobiliare, conosciuto molto bene da Trump, ha i suoi vantaggi per ricostituire comunità solide che rimangono in un posto e lo fanno prosperare. Pensate alla Florida dove le tasse sulla proprietà sono state fortemente abbattute e potrebbero addirittura essere portate a 0. Chi avvierà un progetto edilizio avrà la possibilità di incanalare tutte le risorse in quello che sta costruendo, senza dover pensare a mettere una parte dei suoi fondi per pagare burocrati e roba del genere. L'incentivo sarà quello di costruire qualcosa che dura, col tempo necessario e anche bello; non più qualcosa di rassomigliante a una casa nel minor tempo possibile. I materiali saranno più longevi perché l'incentivo è quello di costruire qualcosa di bello e che dura piuttosto che funzionale e conveniente. È questa distinzione che ha permesso di far entrare nell'immaginario collettivo il semplice fatto che le case erano un investimento per le generazioni, facendone aumentare il valore nel tempo. Adesso quest'ultimo cala e la casa si deprezza. Con la IPO di Fannie/Freddie e un mutuo a 50 anni, con una rata inferiore a quello di 30 anni e tassi meglio definiti/prevedibili, le cose cambierebbero. Ma non è finita qui, perché togliere le tasse sulla proprietà oltre ad agevolare la vita a chi costruisce e a chi compra, e avere più asset il cui valore è dettato da materiali solidi alla base, renderebbe più credibili strumenti finanziari come i titoli garantiti da ipoteca (MBS). Un circolo virtuoso tra Fannie/Freddie, compagnie d'assicurazione/fondi pensione e classe media: listare gli MBS costerà una commissione (anche dello 0.1% e Fannie/Freddie passeranno dall'essere una compagnia da $600 miliardi a $3.000 miliardi con utile netto raddoppiato rispetto a quello attuale), ciò permetterà di finanziare i mutui degli americani, gli investitori istituzionali opereranno con derivati coperti dalla solvibilità dei mutuatari e di solidi immobili.
Ciò che davvero conta qui è la prevedibilità, a differenza dell'incertezza seminata dagli inglesi. Infatti anche se le persone si muovessero da un posto all'altro, e vendessero casa, i termini precedenti se li porterebbero dietro attraverso la cosiddetta “portabilità dei mutui”. Infatti qual è il super potere degli inglesi? Manipolare il costo del denaro attraverso l'arbitraggio delle valute e manipolazione del mercato obbligazionario. Se si permette agli americani di impostare un mutuo a 50 anni a tasso fisso e portabile vengono schermati da tali manipolazioni. Niente più finanziarizzazione della classe media: essa ha un flusso di cassa stabile, le compagnie d'assicurazione hanno flussi di cassa stabili e il modello delle agenzie di credito per impostare i tassi dei mutui può essere mandato al diavolo perché non ce n'è più bisogno. E perché Bessent parla di Bitcoin? Perché l'amministrazione Trump ha aperto a Bitcoin? Perché potrà essere usato come collaterale per i prestiti, così come oro e argento (cosa che non si poteva fare prima). Il Dodd-Frank Act precludeva anche questo, soprattutto per le piccole-medie imprese, impedendo di porre flussi di cassa e margini di profitto come base per ottenere prestiti.
Questo è ciò su cui sta lavorando l'amministrazione Trump.
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