venerdì 15 settembre 2017

Cosa possiamo imparare da Jimi Hendrix?





di Francesco Simoncelli


Sapevo che prima o poi avrei finito per condividere con voi, cari lettori e lettrici di Freedonia, una delle mie passioni musicali più forti. Se in qualche modo io mi sia avvicinato a suonare, amatorialmente, la chitarra, è soprattutto grazie alle note provenienti dalle melodie del grande chitarrista di Seattle. La magia che fluisce dal ritmo e dalle sonorità della sua musica è pane per l'anima e sostegno per lo spirito. Ma questo non è un elogio del suo estro, né voler mettere in mostra una qualche mia dote "nascosta". Ciò che questo breve articolo vuole mettere in evidenza è la capacità degli individui di rappresentare per sé stessi i migliori maestri. Prendete, ad esempio, le umili origini di Hendrix e di come abbia dovuto faticare per affermarsi. Eppure è sempre stato lui a costruire le basi della sua carriera, senza che il padre facesse molto per agevolarlo. Ogni giorno migliorava le sue doti, attraverso la pratica, ma ciò che lo guidava era la passione, non un qualche incapsulamento automatico legato al dover trovare un posto nella società. Era la creatività, l'inventiva, l'immaginazione, ciò che guidavano il suo talento. Iniziò ascoltando alla radio le canzoni di Presley e, andando ad orecchio, sviluppò il suo istinto per la musica. Chi se lo aspettava che un giovinetto che a stento poteva permettersi una chitarra avrebbe potuto fare breccia sulle scene che contano? Che avrebbe sortito la gelosia di artisti del calibro di Townsend e Clapton?

La rigidità di coloro che apprendono in modo apatico questa arte, li porterà lungo una strada fatta di anonimato, incapaci di soddisfare appieno i desideri del grande pubblico. Freddi esecutori, non arcobaleno di sensazioni ed emozioni. Essere autodidatti, infatti, rappresenta l'espressione massima della passione di una persona nei confronti di un determinato mestiere. Attenzione, perché essere autodidatti non vuol dire erroneamente la mancanza di una guida; quest'ultima figura può essere incarnata da chiunque o qualsiasi cosa. Nel caso di Hendrix, la voce e la musica di Presley alla radio. Nel caso di questo blog, le opere degli economisti Austriaci e l'esperienza pluriennale in tal campo, oltre all'iscrizione ai corsi online della Mises Academy, mi hanno permesso di offrire al pubblico una offerta quanto più sofisticata possibile di informazione economica.

È la natura dell'uomo quella di esplorare e scoprire i misteri che la natura ancora li preclude. Non è un caso se questo è quello che insegna loro il metodo Montessori, a differenza della gabbia per cervelli impersonata dalla scuola canonica. Suddetto metodo aiuta il ragazzino a conoscere sé stesso non solo nell'ambito scolastico, ma soprattutto in quello della vita; in questo modo lo conduce verso il sentiero della maturità. Non solo, ma lo aiuta a credere molto in sé stesso e nelle sue potenzialità. Non lo demoralizza quando decide di svolgere un determinato compito e lo mantiene concentrato. Inutile ricordare come la scuola canonica insegni l'esatto contrario.

In questo contesto l'autodidatta è visto come l'eccentrico, la persona incapace di mostrare la propria conoscenza poiché non è passato attraverso il vaglio del mondo accademico e scolastico in generale. L'autodidatta non può meritare fiducia perché non è stato accreditato da una banda di professori che si ritiene abbiano in loro possesso il modo di decretare chi è degno di essere definito "pronto e preparato" e chi no. Questa storia ricorda molto di quando mio nonno, artigiano di lunga data, si ritrovò a dover aggiustare alcuni componenti di lavoro in uno istituto tecnico. Devo sottolineare come lui, arrivato fino alla quinta elementare, sapesse meglio dove "mettere le mani" rispetto ai soloni tra quelle mura e i loro studenti?

La scuola canonica soffoca l'apprendimento e costringe persone eterogenee ad omogeneizzarsi in una comunità forzosa che non riesce a collaborare in sintonia. Perché? Perché non c'è alcun legame professionale che li lega. Solo la volontà di soddisfare ciò che viene preteso da un individuo presumibilmente armato di una conoscenza superiore, il quale non può essere "superato" poiché altrimenti l'orgoglio si sostituirebbe all'insegnamento. Questo è il mondo della scuola canonica, un ricettacolo di ordini e distruzione metodica delle personalità individuali per far spazio ad una società quanto più costituita da automi ubbidienti.

La crescita del ragazzino viene soppressa, negandogli i piaceri della sua età e le passioni che sarebbe più incline a sviluppare. Invece lo stato ricopre con una falsa patina di perbenismo il cosiddetto "lavoro minorile" ed impedisce ai ragazzini di svolgere piccole mansioni durante la loro adolescenza. Quindi li stipa in un recinto e li sovrasta di compiti di lavoro che niente hanno a che fare con la realtà di tutti i giorni. Viene da chiedersi chi stia sfruttando i ragazzini...

I bambini devono apprendere attraverso il gioco, in prima istanza, poiché se qualcosa stimola il loro intelletto e la loro curiosità saranno essi stessi a ricercare la fonte di quell'apprendimento. E, sì, questo incorpora anche leggere e scrivere. Segregarli dentro quattro mura a ripetere cose imparate a memoria, invece di lasciarli liberi di esplorare il mondo come intendono farlo, li renderà incapaci di scoprire il proprio ruolo all'interno della società. In questo modo avremo di fronte una serie di cloni, i quali tenderanno ad agire in modo alquanto schematico, stringendo le maglie a coloro che vorrebbero emergere per le loro capacità particolari. Ma guarda il caso! Individui quanto più prevedibili possibile è proprio il desiderio che lo stato ha espresso sin dalla sua nascita.

L'incapacità di controllare gli individui lo costringe a renderli quanto più prevedibili possibile, attraverso il cosiddetto indottrinamento insegnamento e la manipolazione di uno dei beni più importanti all'interno della società, ovvero, il denaro. In questo modo può riuscire a prevedere con una difficoltà inferiore le azioni degli individui, limitando quindi la loro sfera d'azione a suo vantaggio.

Ma la dinamicità del libero mercato non è rimasta a guardare. Grazie alla dedizione e alla solerzia di genitori preoccupati per il futuro dei loro figli, l'homeschooling è iniziato a fiorire in molte zone. Spesso sono stato "accusato" di non fornire soluzioni ai problemi che sottolineo. Ma è questo quello che si vuole? L'ennesima soluzione top-down? Qualcuno che vi dica cosa fare? Ognuno di noi è l'artefice della propria fortuna, allora facciamo in modo di acquisire di nuovo tale libertà. Ciò non si riuscirà a fare fino a quando gli individui non capiranno il recinto che li circonda. Finché crederanno di essere liberi da influenze, allora non sprecheranno tempo a trovare "soluzioni". Vedere la gabbia o il recinto per quello che è, significa avere l'ardore di abbandonarlo.

Su questo blog c'è "la soluzione", ma è sparpagliata nei suoi vari articoli. C'è un prezzo da pagare per essere liberi ed avere una soluzione a portata di mano con cui arrivare salvaguardare la propria vita, la propria famiglia e le proprie finanze. Ma non è qualcosa di dato. Bisogna sudarselo. Col mio messaggio cerco di far notare dove c'è qualcosa che non va e far ragionare gli individui su possibili soluzioni. Non ne esiste una sola, infatti, bensì molteplici. Più saranno, maggiore difficoltà avrà la pianificazione centrale a fermarle o ostacolarle. Una di queste è l'homeschooling, in grado di riportare le menti dei ragazzini ai legittimi proprietari: essi stessi.

Credete nei sogni dei vostri figli, aiutateli ad essere i padroni del loro fato e non dateli in pasto alla bestia famelica che vuole soltanto sbranare il loro prezioso individualismo. La storia di Jimi Hendrix, infatti, ci ricorda come essere autodidatti possa condurre al successo attraverso la scoperta genuina delle proprie passioni.





5 commenti:

  1. sono un vecchio batterista. francesco, a quando una jam session?

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    1. Ciao gdb.

      Questo è un invito che voglio proprio accettare. Tra l'altro stavo davvero pensando, parlando anche con Riccardo, di fare una riunione di Freedonia.

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  2. Non so come commentare questo prezioso, immenso, magistrale articolo....

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