mercoledì 24 settembre 2014

La Federal Reserve lancerà un altro giro di QE





di Richard Duncan


Nel novembre 2002 il governatore della FED, Ben Bernanke, introdusse nel mondo il concetto di Quantitative Easing. In un discorso dal titolo “Deflation: Making Sure It Doesn’t Happen Here”, spiegò che la FED poteva impedire uno scenario deflazionistico negli Stati Uniti creando denaro per acquistare obbligazioni statali e private (cioè di Fannie Mae e Freddie Mac). Proclamò che questa "politica monetaria non ortodossa" sarebbe stata particolarmente efficace se eseguita in combinazione con una politica fiscale espansiva.

Con questo discorso, Bernanke rassicurò il settore bancario e il resto della comunità degli speculatori che l'onnipotenza della FED era viva e vegeta. In tal modo incoraggiò una creazione di credito ancora più aggressiva, portando irresponsabilità nell'assunzione dei rischi. Di conseguenza la bolla di credito, che era già cresciuta abbastanza, diventò molto più grande. Quando implose sei anni più tardi, il presidente della FED Bernanke, in collaborazione con i Segretari del Ministero del Tesoro Paulson e Geithner, rispose alla crisi con quelle precise politiche che aveva descritto nel 2002.

La FED iniziò a stampare grandi quantità di denaro e ad usarle per comprare debito pubblico e privato. Il Tesoro iniziò a prendere in prestito e spendere migliaia di miliardi di dollari, grazie anche a tassi di interesse molto bassi generati dalle azioni della FED. Questa combinazione di stimolo fiscale e monetario ha impedito una nuova grande depressione ed il crollo dei prezzi che ne sarebbe seguito.

Pertanto, mentre non va dimenticato che Bernanke è colpevole dell'arrivo di questa crisi, bisogna anche riconoscere che aveva ragione quando dichiarò che la FED sarebbe stata in grado di prevenire uno scenario deflazionistico mediante l'uso aggressivo di una politica monetaria non ortodossa.

Molti commentatori finanziari hanno notato che dall'inizio del 2009 le riserve bancarie detenute presso la FED sono aumentate di $2.9 bilioni. Dato che questa cifra è pari all'83% della somma di denaro che la FED ha creato finora, hanno concluso che quasi tutto il denaro creato attraverso il QE è rimasto bloccato nel circuito bancario, e che quindi non ha avuto alcun impatto sull'economia. Questa interpretazione non è del tutto corretta.

Tra il 2009 ed il 2013, il governo ha preso in prestito circa $5.8 bilioni per finanziare i propri deficit di bilancio. Durante questo periodo la FED ha acquistato obbligazioni statali per un valore pari a $1.9 bilioni. Se la FED non le avesse comprate, o il governo avrebbe dovuto spendere $1.9 bilioni di meno, eliminando $1.9 bilioni di domanda aggregata dall'economia, oppure avrebbe dovuto prendere in prestito quella somma dai mercati finanziari.

Ciò avrebbe drenato liquidità dal sistema ed avrebbe spinto verso l'alto i tassi di interesse (innescando un conseguente crowding out). Tassi di interesse più elevati avrebbero causato un crollo più marcato del mercato immobiliare ed avrebbero influenzato il resto dell'economia in molti altri modi. Il QE ha permesso al governo di aumentare la domanda aggregata attraverso una spesa a deficit finanziata da tassi di interesse molto bassi.

La FED ha anche acquistato debito privato per un ammontare di $1.7 bilioni, ovvero, il debito ipotecario emesso e garantito da Fannie e Freddie. Questo ha puntellato il prezzo di tali obbligazioni e ne ha spinto verso il basso i rendimenti. Con l'acquisizione di suddetti titoli obbligazionari ad un prezzo molto più elevato di quello di mercato, la FED ha contribuito a ripristinare la solvibilità di un settore finanziario storpio, il quale era ormai sull'orlo dell'abisso.

Spingendo verso il basso il rendimento dei titoli garantiti da ipoteca, la FED ha fermato il crollo dei prezzi degli immobili e poi, con il QE 3, li ha fatti rimbalzare. L'aumento dei prezzi degli immobili ha aiutato a reflazionare l'economia, spingendo verso l'alto il patrimonio netto del settore delle famiglie. Se la FED non avesse comprato $1.7 bilioni di debito ipotecario, il rendimento di tali titoli sarebbe rimasto elevato, i relativi possessori avrebbero avuto per le mani asset deteriorati ed il mercato immobiliare avrebbe sperimentato ulteriori correzioni.

In questi modi il QE ha notevolmente rafforzato i fondamentali economici degli Stati Uniti. Gli investitori azionari l'hanno compreso e si sono buttati a capofitto nel mercato azionario, portandolo più in alto ogni volta che veniva annunciato un nuovo round di QE. Anche l'impennata dei prezzi delle azioni ha contribuito a reflazionare l'economia statunitense.

Tra il rimbalzo dei prezzi degli immobili ed il forte aumento dei prezzi delle azioni, il valore netto del settore delle famiglie è aumentato di $25 bilioni (o del 45%) dai minimi raggiunti nel 2009. Ora è cresciuto del 17% in più rispetto al suo picco pre-crisi. Questo aumento della ricchezza è stato il risultato del Quantitative Easing. Cos'altro potrebbe spiegarlo? Questo aumento nel patrimonio netto ha chiaramente creato un effetto ricchezza che ha permesso molti più consumi e, di conseguenza, una maggiore crescita economica (nominale, ndt) di quanto sarebbe stato possibile altrimenti.

Non è stato un caso che il patrimonio netto sia aumentato di $25 bilioni nello stesso periodo in cui la banca centrale stava creando quantità senza precedenti di denaro fiat per acquistare attività finanziarie. E' certo che il QE abbia reflazionato l'economia degli Stati Uniti, spingendo in alto i prezzi degli asset. Non è affatto certo, tuttavia, che l'economia rimarrà "reflazionata" quando ad ottobre il QE finirà. In realtà, le probabilità sono molto alte che inizierà a sgonfiarsi di nuovo.

Se dovesse accadere, la FED dovrebbe quindi decidere se non fare nulla e lasciare che quanto fatto finora venga inghiottito da una nuova recessione (più grave) e dalla deflazione, oppure lanciare un altro round di Quantitative Easing. Credo che per la FED sarà una decisione facile. Dopo tutto, che cosa sono un paio di miliardi di dollari in più (condivisi) tra gli amici degli amici?

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Hai fatto bene ad inserire quella nota: nominale.
    Altrimenti, o questo Duncan ci piglia per il culo e scherza oppure non ha capito nulla.

    Cosa c'è di più illusorio ed illusionistico di una crescita nominale?

    Offtopic: quanto luogo-comunismo online. Anche dove spereresti di trovare qualcosa di originale...
    Su RC una realistica previsione demografica UN che prospetta la semi-estinzione di Italiani, Tedeschi e Giapponesi nei prossimi decenni... Ed allora, chi dovrebbe preoccuparsene?
    Credo chi ragiona in termini di stato-nazione. Ma non chi ragiona in termini di individualismo metodologico.
    Ha ragione gdb a ricordare l'agorismo, l'assenza di confini imposti dovrebbe essere una prospettiva libertariana.
    Solo confini volontari.
    Una secessione che non chiude, ma apre.
    Oggi utopia pura. Ma un domani, chissà...

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    1. Ma è un articolo provocatorio?
      Non tanto in questa sede, ma nei siti che lo ripropongono?
      Vuoi verificare il livello di keynesismo/monetarismo della platea degli utenti?
      Parafrasando Stalin: quanti cannoni ha, online, lo zio Mario?
      ;)

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    2. Ciao Dna.

      Sì, l'articolo di oggi è alquanto provocatorio (altrimenti è raro che io inserisca note nella traduzione stessa). Ogni tanto ce n'è bisogno. Oltre a ciò, l'ho pubblicato perché le ragioni di fondo che spingeranno la FED a lanciare un altro giro di acquisto di pattume obbligazionario/azionario sono quelle elencate. Cioè la rimozione dell'interventismo della banca centrale, della sua manipolazione dei tassi di interesse e della monetizzazione futura degli asset, farebbe crollare il sistema finanziaro in poche ore poiché non potrebbe più godere della deviazione di risorse reali dai risparmiatori ai settori privilegiati e gl ispeculatori che finora hanno fatto front-running alle politiche monetarie andrebbero nel panico.

      Quindi la macchina gonfia bolle della FED rimarrà accesa, catapultando l'economia in una serie di boom & bust sempre più violenti e brevi (con tutti gli effetti negativi del caso, ovvero, distorsione dei fondamentali di mercato ed erosione progressiva del bacino dei risparmi reali). La strategia delle banche centrali è sempre la stessa: gonfiare una nuova bolla in modo che sostituisca quella scoppiata in precedenza. Non esiste un piano B. I pianificatori centrali sono andati troppo oltre nel 2008 ed uscire da questo circolo, per tornare ad un sano price discovery ed a fondamentali di mercato in accordo con la volontà degli attori di mercato, richiede la sopportazione di un dolore economico acuto. Quindi, i pianificatori central isceglieranno la strada più facile: maggiori dosi di quelle strategie che finora hanno avuto successo a creare un'illusione di prosperità, mentre hanno indebolito considerevolmente l'economia reale. Nel frattempo si distrugge tutto: il risparmio, l'investimento, il capitale.

      Finirà male.

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  2. Non era Greenspan il governatore della FED nel 2002 ?

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    1. Vero. Errore di Duncan.

      Ma leggete questo da Wikipedia su Greenspan:
      " Secondo altri Oggettivisti["senza fonte
      "]Greenspan invece avrebbe deliberatamente agito in modo da minare il sistema della Federal Reserve col risultato di accumulare di amministrazione in amministrazione un debito pubblico destinato a causare il collasso del sistema della Fed stessa, con la naturale conseguenza di preparare la strada al ritorno alla "parità aurea". Questo scenario mostrerebbe un certo parallelismo con quanto descritto da Ayn Rand nel suo "Atlas Shrugged" ("La rivolta di Atlante") in cui il personaggio di Francisco d'Anconia sabota l'industria del rame deliberatamente contribuendo allo sfascio dell'economia americana. Da più parti Ayn Rand
       viene indicata come il romanziere preferito di Greenspan["senza fonte
      "].

      Gombloddo?

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