giovedì 5 giugno 2025

Perché Tether si rifiuta di conformarsi al MiCA

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Il manoscritto fornisce un grimaldello al lettore, una chiave di lettura semplificata, del mondo finanziario e non che sembra essere andato "fuori controllo" negli ultimi quattro anni in particolare. Questa è una storia di cartelli, a livello sovrastatale e sovranazionale, la cui pianificazione centrale ha raggiunto un punto in cui deve essere riformata radicalmente e questa riforma radicale non può avvenire senza una dose di dolore economico che potrebbe mettere a repentaglio la loro autorità. Da qui la risposta al Grande Default attraverso il Grande Reset. Questa è la storia di un coyote, che quando non riesce a sfamarsi all'esterno ricorre all'autofagocitazione. Lo stesso è accaduto ai membri del G7, dove i sei membri restanti hanno iniziato a fagocitare il settimo: gli Stati Uniti.

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da CoinTelegraph

(Versione audio della traduzione disponibile qui: https://open.substack.com/pub/fsimoncelli/p/perche-tether-si-rifiuta-di-conformarsi)

Tether è conforme allo standard MiCA?

Il nuovo regolamento dell'UE sui mercati delle criptovalute, meglio noto come MiCA, è il primo grande tentativo da parte di una potenza economica mondiale di creare regole chiare e valide per tutta la regione e le stablecoin sono un elemento importante.

Il MiCA impone le migliori pratiche, se una stablecoin deve essere scambiata nell'UE, il suo emittente deve seguire alcune regole rigorose:

1. C'è bisogno di una licenza

Per emettere una stablecoin in Europa, è necessario diventare un istituto di moneta elettronica (IMEL) completamente autorizzato. Si tratta dello stesso tipo di licenza di cui hanno bisogno le aziende fintech per offrire portafogli elettronici o carte prepagate. Non è economico, né veloce.

2. La maggior parte delle riserve deve essere depositata presso banche europee

Questa è una delle parti più controverse del MiCA. Se si emette una stablecoin “importante” – e USDT di Tether rientra certamente nei requisiti – almeno il 60% delle riserve deve essere detenuto in banche con sede nell'UE. La logica è quella di garantire la sicurezza del sistema finanziario.

3. La piena trasparenza non è negoziabile

Il MiCA richiede informative dettagliate e regolari. Gli emittenti devono pubblicare un white paper e fornire aggiornamenti sulle proprie riserve, audit e modifiche operative. Questo livello di rendicontazione è una novità per alcune stablecoin, soprattutto quelle che storicamente hanno evitato il controllo pubblico.

4. Le monete non conformi vengono rimosse dalla lista

Se un token non è conforme, non sarà negoziabile sulle piattaforme regolamentate dell'UE. Binance, ad esempio, ha rimosso le coppie di trading USDT dagli utenti dello Spazio Economico Europeo (SEE). Altri exchange stanno seguendo l'esempio.

L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha chiarito che in Europa le persone possono continuare a detenere o trasferire USDT, ma non possono offrirlo al pubblico o quotarlo in sedi ufficiali.

In altre parole, potreste ancora avere USDT nel vostro wallet, ma buona fortuna se volete provare a scambiarlo su una piattaforma regolamentata.


I motivi principali per cui Tether rifiuta le normative MiCA

Tether è unica in quanto ha spiegato il motivo per cui non vuole avere nulla a che fare con le normative MiCA. I vertici dell'azienda, in particolare l'amministratore delegato Paolo Ardoino, si sono espressi apertamente su quelle che considerano gravi lacune nella normativa, dai rischi finanziari alle preoccupazioni sulla privacy, fino al quadro più ampio di cosa sono realmente le stablecoin.

1. La regolamentazione bancaria potrebbe ritorcersi contro

Una delle regole più discusse del MiCA stabilisce che le stablecoin “importanti” – USDT di Tether – debbano detenere almeno il 60% delle loro riserve presso banche europee. L'idea è di rendere le stablecoin più sicure e trasparenti, ma Ardoino la vede diversamente.

Ha avvertito che ciò potrebbe creare nuovi problemi, costringendo chi emette stablecoin a fare troppo affidamento sulle banche tradizionali e l'intero sistema potrebbe diventare eccessivamente fragile. 

Dopotutto, se si verifica un'ondata di rimborsi e le banche non hanno abbastanza liquidità per tenere il passo, assisteremmo contemporaneamente a una banca in difficoltà e a una crisi delle stablecoin.

Tether preferisce invece conservare la maggior parte delle sue riserve in titoli del Tesoro USA, asset che afferma essere liquidi, a basso rischio e molto più facili da rimborsare rapidamente in caso di necessità.

2. Non si fidano dell'euro digitale

Tether ha anche un altro problema con la direzione che l'Europa sta prendendo, soprattutto per quanto riguarda l'euro digitale. Ardoino lo ha apertamente criticato, sollevando allarmi sulla privacy.

Egli sostiene che una valuta digitale controllata centralmente potrebbe essere utilizzata per monitorare come le persone spendono i loro soldi e persino per controllare o limitare le transazioni se qualcuno perde il favore del sistema.

I sostenitori della privacy hanno espresso preoccupazioni simili. Mentre la Banca Centrale Europea insiste sul fatto che la privacy sia una priorità assoluta (con funzionalità come i pagamenti offline), Tether non ne è convinta. Ai loro occhi, affidare così tanto potere finanziario nelle mani di un'unica istituzione equivale a cercare guai.

3. Gli utenti di Tether non sono a Bruxelles, bensì in Brasile, Turchia e Nigeria

In sostanza, Tether si vede come un'ancora di salvezza per le persone nei Paesi che devono affrontare problemi di inflazione, sistemi bancari instabili e accesso limitato al dollaro.

Si tratta di Paesi come la Turchia, l'Argentina e la Nigeria, dove USDT è spesso più utile della valuta locale.

Il MiCA, con tutti i suoi ostacoli in termini di licenze e obblighi di riserva, costringerebbe Tether a cambiare strategia e a investire per soddisfare gli standard specifici dell'UE. L'azienda afferma di non essere disposta a farlo, non a scapito dei mercati che ritiene più bisognosi di strumenti finanziari come USDT.

Lo sapevate? La Turchia è tra i Paesi con il più alto tasso di adozione delle criptovalute: il 16% della popolazione è impegnata in attività legate alle criptovalute. Questo elevato tasso di adozione è in gran parte dovuto alla svalutazione della lira turca e all'instabilità economica, le quali spingono i cittadini a cercare alternative come le stablecoin per preservare il proprio potere d'acquisto.


Cosa succede quando Tether non è conforme al MiCA

La decisione di Tether di saltare il MiCA non è passata inosservata. Sta già avendo conseguenze concrete, soprattutto per gli exchange e gli utenti in Europa.

1. Gli exchange stanno eliminando USDT

Grandi nomi come Binance e Kraken non hanno aspettato: per non incorrere nelle sanzioni imposte dalle autorità di regolamentazione dell'UE, hanno già rimosso le coppie di trading USDT per gli utenti dello Spazio Economico Europeo. Binance le aveva rimosse lo scorso marzo. Kraken ha seguito a ruota, rimuovendo non solo USDT, ma anche altre stablecoin non conformi come EURT e PYUSD di PayPal.

2. Gli utenti hanno meno opzioni

Se vi trovate in ​​Europa e possedete USDT, non siete completamente sfortunati: potete ancora prelevarli o scambiarli su alcune piattaforme. Ma non potrete più trattarlo sui principali exchange. Questo sta già spingendo gli utenti verso alternative come USDC ed EURC, pienamente conformi al MiCA e ampiamente supportati.

Anche i principali processatori di pagamenti in criptovalute stanno ritirando il supporto, lasciando agli utenti meno possibilità di spendere direttamente le proprie criptovalute.

3. Un colpo alla liquidità? Probabile

Il ritiro degli USDT dalle borse europee potrebbe rendere i mercati un po' più instabili. Meno liquidità, spread più ampi e maggiore volatilità durante i grandi movimenti di prezzo sono tutti fattori in gioco. Alcuni trader si adatteranno rapidamente. Altri? Non così tanto.

Lo sapevate? Tether (USDT) è la criptovaluta più scambiata a livello globale, superando persino Bitcoin in termini di volume giornaliero. Nel 2024, ha facilitato transazioni per oltre $20.600 miliardi e vanta una base utenti di oltre 400 milioni in tutto il mondo.


Tether & regolamentazione MiCA

Tether potrebbe non essere in sintonia con l'UE, ma è ben lungi dall'essere in ritirata. Anzi l'azienda sta raddoppiando gli sforzi altrove, alla ricerca di un terreno più amichevole e di orizzonti più ampi.

In primo luogo, Tether ha scelto El Salvador come sua nuova base, un Paese che ha pienamente abbracciato le criptovalute. Dopo aver ottenuto la licenza per la fornitura di servizi in asset digitali, l'azienda sta aprendo lì una vera e propria sede centrale. Anche Ardoino e altri dirigenti di alto livello si stanno muovendo lì.

Inoltre, dopo aver incassato oltre $5 miliardi di profitti all'inizio del 2024, Tether sta mettendo a frutto il suo capitale:

IA: Attraverso la sua divisione venture capital, Tether Evo, l'azienda ha acquisito partecipazioni in aziende come Northern Data Group e Blackrock Neurotech. Tether ha anche lanciato Tether AI, una piattaforma di intelligenza artificiale open source e decentralizzata progettata per funzionare su qualsiasi dispositivo senza server centralizzati o chiavi API. L'obiettivo è utilizzare l'IA per potenziare le operazioni e, magari, sviluppare nuovi strumenti lungo il percorso.

• Infrastrutture e AgTech: Tether ha investito in Adecoagro, un'azienda focalizzata sull'agricoltura sostenibile e sulle energie rinnovabili. È una mossa sorprendente, ma si inserisce nella strategia più ampia di Tether, volta a supportare sistemi resilienti e concreti.

• Media e oltre: ci sono anche segnali che indicano che Tether vuole lasciare il segno nei contenuti e nelle comunicazioni, dimostrando che sta pensando ben oltre il solo settore delle criptovalute.


L'uscita di Tether dal MiCA evidenzia il caos normativo globale delle criptovalute

L'abbandono del MiCA è un'istantanea di un problema molto più grande nel settore delle criptovalute: quanto sia difficile avviare un'attività in un mondo in cui ogni giurisdizione segue le proprie regole.

Il gioco dell'arbitraggio normativo

Non è la prima volta che Tether si trova ad affrontare normative di questo tipo. Come molte aziende crypto, ha padroneggiato l'arte dell'arbitraggio normativo, trovando la giurisdizione più favorevole e aprendo lì la propria sede.

L'Europa introduce regole severe? Bene, Tether si stabilisce a El Salvador, dove le criptovalute sono accolte a braccia aperte.

Se i grandi operatori possono spostare le giurisdizioni per eludere le normative, quanto sono efficaci queste norme? E questo tutela gli utenti al dettaglio o li confonde ulteriormente?

Un ecosistema delle criptovalute che è ovunque sulla mappa della Terra

Il problema più grande è che il panorama normativo globale è incredibilmente frammentato. L'Europa vuole piena conformità, trasparenza e obblighi di riserva. Gli Stati Uniti continuano a inviare segnali contrastanti. L'Asia è divisa: Hong Kong è pro-crypto, mentre la Cina rimane indifferente.

Anche Hong Kong ha approvato la Legge sulle stablecoin per concedere licenze agli emittenti garantiti da valute fiat e rafforzare le sue ambizioni Web3. Nel frattempo l'America Latina sta abbracciando le criptovalute come strumento di accesso finanziario.

Per le aziende è un vero disastro. Non si può costruire per un solo mercato globale; bisogna costantemente adattarsi, ristrutturare o ritirarsi completamente. Per gli utenti ciò crea enormi barriere all'accesso. Una moneta disponibile in un Paese potrebbe essere inaccessibile in un altro solo a causa delle politiche locali.

Un'ultima riflessione: la resistenza di Tether al MiCA è più di una semplice protesta contro la burocrazia. Infatti sta scommettendo che il futuro delle criptovalute verrà plasmato fuori da Bruxelles, non al suo interno.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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