martedì 22 settembre 2015

Quello che sta uccidendo realmente il capitalismo




Ricordo a tutti i lettori che è in vendita il mio libro "L'Economia E' un Gioco da Ragazzi". Manoscritto incentrato sulla diffusione delle idee della Scuola Austriaca attraverso spiegazioni e analisi semplificate e dirette. Una presentazione adatta ad un vasto pubblico, a dimostrazione che per capire l'economia non è necessario un gergo tecnico ma solo logica e buon senso. Il libro è disponibile sia su Lulu.com sia su Scribd.



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di Bill Bonner


Da qualche parte nella British Columbia – “Do Not Hump” dice il cartello sul lato del vagone merci.

Non avevamo idea del perché la Canadian Pacific Railway stesse mettendo il naso nella nostra vita privata, ma le autorità cercano sempre di dirci cosa fare.

Come sapete, stiamo viaggiando da Toronto a Vancouver in treno. Un breve riassunto della geografia canadese: la grande foresta orientale lascia il posto alle vaste praterie occidentali, e poi ci sono le montagne immense.

Il treno prosegue il suo viaggio... ora dopo ora... giorno dopo giorno. Notte dopo notte.

Il paesaggio è maestoso, affascinante, infinito.

Torneremo al nostro viaggio tra un attimo...

Ma prima diamo uno sguardo ai mercati... per poi parlare di cosa abbiamo appreso dall'ultimo libro di George Gilder.

Il Dow ha perso 68 punti ieri. L'oro ha guadagnato $11 – per stabilizzarsi a $1,102 l'oncia – dopo essere scivolato per 10 sessioni consecutive. È salito rispetto suo al minimo di cinque anni... ma non di molto.

Ricordiamo che consideriamo l'oro come una riserva finanziaria, non come un investimento. Eppure non ci fa sentire molto bene quando cala di brutto.

Neanche Gilder ci fa sentire molto bene. In primo luogo, ci fa lavorare. Salta di palo in frasca. Può essere difficile tenere il passo e a volte si spinge troppo oltre.

L'idea alla base del suo ultimo libro, Knowledge and Power: The Information Theory of Capitalism and How It Is Revolutionizing Our World, è che l'economia è fondamentalmente un sistema d'apprendimento, non un modo per distribuire la ricchezza.

Fin qui tutto bene. Ma Gilder ha un lato oscuro: attacca i nostri amici Nassim Taleb e David Stockman per ragioni che sembrano banali. Ritiene che non apprezzino pienamente il suo punto.

Anche Friedrich Hayek e Murray Rothbard – due economisti di spicco della Scuola Austriaca – ottengono la loro dose di bile.

Rothbard era sicuro che qualsiasi controllo statale sull'economia non avrebbe portato a nulla di buono. Hayek era disposto ad immaginare uno stato minimo che potesse tenere unite le cose. Entrambi contavano su un "ordine spontaneo" – senza stato – affinché creasse una società prospera e libera.

Si sbagliano, dice Gilder, ma i suoi punti non si collegano.

Un "ordine spontaneo" lo turba. Non si può avere entrambi, dice – l'ordine e la spontaneità. Poi afferma stravagantemente che "l'ordine richiede una guida politica."

Naturalmente questo è il punto del paradosso di Hayek: l'ordine non ha bisogno di una guida.

E soprattutto non di quella dei politici. Quando la politica guida un'economia, i risultati sono sempre disastrosi.

Anche Gilder lo dice: le economie si basano sulle informazioni, non sul denaro.

Il denaro – anche l'oro – non ha alcun valore reale se non quello conferitogli dall'economia. Immaginate di essere da soli al Polo Nord. Non avete cibo e nessun riparo. Ma avete un'oncia d'oro.

Quanto vale quell'oro?

Zero.

Questo spiega il motivo per cui aggiungere ulteriori unità a quelle presenti nell'offerta di moneta, non migliora affatto l'economia.

È l'economia che dà valore al denaro, non il contrario.

Questo spiega perché gli zombie e i clientelisti soffocano il processo di crescita e di creazione della ricchezza.

Per creare ricchezza, si deve aggiungere conoscenza. Cioè, si deve imparare a fare le cose in modo migliore.

Il problema con gli zombie è che non vogliono imparare. L'apprendimento è difficile e costoso. Gli zombie vogliono solo cogliere i frutti del sapere di qualcun altro.

Allo stesso modo, i clientelisti tentano di congelare il processo d'accumulo delle conoscenze.

Le nuove conoscenze – accumulate da altri – rappresentano una minaccia: generano cambiamenti. Incarnano quella cosa che l'economista Joseph Schumpeter definiva "distruzione creativa".

I clientelisti temono questa nuova conoscenza e cercano di bloccarla – con sovvenzioni, requisiti di licenze e altri impedimenti normativi.

Gilder ritiene che questo ostruzionismo sia la minaccia più grande alla prosperità.

L'informazione, dice Gilder, è sempre sorprendente. Essa ci dice cose che non conosciamo.

Nell'ambiente economico la persona che è la fonte delle nuove informazioni più importanti, è l'imprenditore. Egli è l'uomo che si assume dei rischi, costruisce una nuova attività, e poi – sorpresa, sorpresa – lavora!

I clientelisti vogliono fermarlo prima che indebolisca con nuove informazioni il valore delle loro vecchie attività e i vecchi modelli di business.

Gli zombie vogliono trascinarlo giù, risucchiandogli quante più energie possibili.

Ma senza l'imprenditore, il capitalismo muore.

Il capitalismo muore anche quando le informazioni su cui si basa l'imprenditore sono distorte.

Quando i federali manipolano i tassi d'interesse, ad esempio, deformano il segnale più importante nel capitalismo. Dice Gilder:

[I] tassi d'interesse sono dei rumori piuttosto che dei segnali. I tassi d'interesse vicini allo zero causano un'ipertrofia del mondo finanziario, poiché i mutuatari privilegiati reinvestono i fondi del governo in titoli di stato.

Solo una piccola parte di questi fondi va a finire in "infrastrutture" utili, mentre il resto viene bruciato nel consumo oltre i nostri mezzi.

Gilder ritiene che i segnali debbano muoversi attraverso i "canali" – garantiti, ma non corrotti – dello stato!

Sì, lo stato esiste e fornisce "canali" – leggi, tutela della proprietà, limiti di velocità, e così via – che ci piaccia o no. E sarà meglio per tutti noi se manterrà i canali aperti e privi di colpi di scena o pedaggi.

Ma fare da "guida"... beh, è tutto un altro paio di maniche. I politici non hanno né le informazioni né l'esperienza per fare da guida. Sono zombie. Non vogliono imparare i dettagli essenziali della creazione di ricchezza reale. Dovrebbero solo assicurarsi che le leggi di base – contro l'omicidio, il furto e la frode – vengano rispettate.

E per tutto il resto dovrebbero starsene fuori dai piedi.

Nel frattempo, sul TransCanada...

Le città qui sono ricche. Un afflusso d'immigrati, per lo più dall'Asia, ha aumentato l'energia e la ricchezza di Toronto, Vancouver e delle altre grandi metropoli.

I prezzi degli immobili – soprattutto a Vancouver – sono tra i più alti al mondo. I ristoranti sono tra i migliori. Ma al di fuori delle città, sembra d'essere in West Virginia o in Alabama. Ci sono poche prove di ricchezza o di stile.

Lungo i binari del TransCanada, che è il nostro unico riferimento, le case sono modeste – o addirittura squallide. Né l'agricoltura, né la silvicoltura sembrano essere settori particolarmente ricchi.

Particolarmente deludente è l'architettura interna. Se vi trovate nella periferia di Toronto... o sulle pianure di Alberta... lo stile è lo stesso: squadrato, noioso e da quattro soldi.

In Ontario, pietra e legno sono abbondanti e quasi gratis. Ma la gente ancora usa il rivestimento vinilico per le proprie case – proprio come fanno in West Virginia. Questi posti devono essere tanto freddi in inverno quanto fuori luogo in estate.

Non è stato fatto alcun tentativo per creare un'adeguata architettura vernacolare in sintonia col clima e col paesaggio.

Ci aspettavamo un paesaggio più sterile, con i pini rachitici che crescono nella tundra spazzata dal vento. Ma la maggior parte del territorio che vediamo è quasi lussureggiante – con campi di frumento o di segale.

Alcuni luoghi – in particolare la campagna di Alberta – sono particolarmente belli. In questo periodo dell'anno sembra d'essere in Francia, con grandi campi colorati di giallo o blu, a seconda della presenza della colza o del lino.

Ovunque guardiamo c'è una splendida vista – montagne, pianure, o boschi. Ma i costruttori locali non sembrano accorgersene. Le case salgono di prezzo, ovunque si trovino, come se foste in un sobborgo del New Jersey.

"Abbiamo un amico il cui fratello s'era trasferito nello Saskatchewan", ci ha ricordato Elizabeth. "Ricordi?" Non ce lo ricordavamo.

"Si. Era olandese. Lui e sua moglie hanno lasciato l'Olanda. Vivevano a Winnipeg e coltivavano grandi campi fuori città. Ma abbiamo sentito che c'hanno rinunciato. Era troppo isolato e noioso."

Come la zona centrale degli Stati Uniti, c'è poco da fare in questi piccoli centri della prateria. Pochi ristoranti. Pochi buoni negozi di liquori. Nessun cinema. Nessuna attrazione culturale.

Non piacerebbe a tutti.

Ora stiamo attraversando le montagne della British Columbia. Come prima, il paesaggio è superbo.

Ci troviamo nella carrozza ristorante e le nostre bocche sono spalancate per lo stupore. Il fiume Thompson... il Rainbow Canyon – in Canada ci sono alcune delle bellezze naturali più spettacolari che abbiamo mai visto.

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


8 commenti:

  1. le conosco bene, il foliage e lo sciroppo d acero del quebec, le balene di tadoussac, le rockies ed il parco di banff, la vancouver island e tofino.

    sono comunque convinto che per una circolazione monetaria libera ci vuole la liberta monetaria di hayek. che con una moneta "unica" il rischio di accumulazione e manipolazione ci sta sempre. come sono convinto che l assenza di stato porti allo sviluppo di un nuovo potere. non che difenda l esistenza dello stato, ma non penso la violenza sia eliminabile.

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  2. @gdb assolutamente d'accordo con tè. Non capisco però il senso finale dell'articolo, pare quasi come se volesse riferirsi alle ricchezze "nascoste" presenti nelle sterminate praterie canadesi, ma troppo distanti dalle mondane luci di città.

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  3. Ma è un doppio senso di Bonner quello all'inizio? Do not hump, non accoppiarsi?

    Bonner limita il ruolo dello stato a quello di garante della vita, della proprietà privata e dei contratti.
    Omicidio, furto e truffa saranno, pertanto, perseguiti. Sono atti di violenza, soprusi, ingiustizie. Lo stato si limiti a controllare. Non a guidare. La gente, se non uccide, non ruba e non truffa, trova da se' il modo migliore per prosperare economicamente e non solo. Impiega meglio le proprie risorse. Sa un po' di utopia perché siamo abituati a pensar male, ci hanno messi gli uni contro gli altri. Non si coopera. Ci si guarda le spalle e si cerca di fotterci a vicenda. Ma questo accade in una società statalizzata che fornisce i mezzi politici per farlo. Il caos pianificato, il regno dell'incertezza del diritto è questo iperregolato in cui ci barcameniamo.
    Bonner ricorda Oppenheimer, i mezzi economici ed i mezzi politici per la prosperità. I primi volontari, i secondi coercitivi.

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    1. Gilder si contraddice. Nega l'ordine spontaneo, dinamico e downtop, e si schiera con la formula politica della piramide topdown, che è la causa del clientelarismo e dell'immobilismo. Che c'è di più immobile di una piramide?
      E se lo slogan/informazione di un Ron Paul qualsiasi, END THE FED, indica il modo per smantellare l'apice della piramide e tutto il sistema di sfruttamento e rapina occulta che ci si nutre, che si fa? Siccome è una informazione che sfida l'ordine costituito topdown la consideriamo l'uscita di un vecchietto bislacco?

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    2. Attenzione! Ci siamo assuefatti al recinto. Ma il paradosso è che dobbiamo rinunciare alla difesa del nostro recinto individuale per deliziarci del recinto impostoci da altri. La via per la schiavitu' passa per la rinuncia a se stessi, rinuncia imposta e non volontaria. Il sacrificio volontario è espressione di libertà. Quello imposto è espressione di schiavitù

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    3. Ciao Dna.

      Non credo. :)
      Quel cartello è indirizzato a coloro che cercano di viaggiare "a scrocco" o di fare i buontemponi e si attaccano alle sbarre che si trovano sui lati del treno e, in particolare, sulla parte posteriore dell'ultimo vagone del treno.

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    4. http://www.furiousphotographersblog.com/wp-content/uploads/2008/08/alina3.jpg

      Siccome Bonner parlava di intrusione nella vita privata, avevo pensato a questo....
      Che sporcaccione che sono! ;D

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  4. Mi scuso per aver tolto il mio commento ....
    Anche la spontanieta' e' ordinata ,dalle circostanze, natura docet! C'e' chi la verita' la cerca dalla bocca del guru e chi invece la trova dentro di se. I primi replicano , i secondi creano. Se mr Gilder crede nell'ordine (e nella disciplina) e nella non corruttibilita' della politica gli posso consigliare di tirar su un bel partito fascista

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