giovedì 29 ottobre 2015

Attenzione! Clientelisti al lavoro...

Il commercio mondiale continua a languire. Gli ultimi dati provenienti dal Baltic Dry Index ce lo confermano. Il doppio boom che ha investito l'intero globo è finito. Prima la baldoria del credito facile negli USA ha creato una domanda artificiale di beni e servizi in tutto il mondo, facendo volare dollari ai quattro angoli del mondo (soprattutto nei paesi emergenti, sotto forma di riserve di valuta estera); poi, una volta scoppiata la bolla immobiliare, il boom inaugurato dalla FED è stato portato avanti dalle singole banche centrali dei suddetti paesi emergenti. Le deformazioni economiche a cui hanno portato queste politiche sono esplose dapprima in Cina, portando ad un rallentamento dei suoi settori industriali (soprattutto quello dell'acciaio) e delle sue importazioni di materie prime. Ciò ha lasciato paesi esportatori, come l'Australia e il Canada, con vendite minori e debiti elevati. Tutti questi paesi stanno facendo i salti mortali per evitare una svalutazione delle proprie valute nei confronti del dollaro, perché ciò non farebbe altro che acuire la terza guerra tra valute di questo secolo. Quindi vengono intaccate le riserve in valuta estera, e tutti questi paesi sperano che la FED non alzi i tassi. Infatti, tassi d'interesse più elevati sarebbero un'anatema per le economie mercantiliste dei mercati emergenti, poiché finora è stato il credito a buon mercato (soprattutto in America) che ha alimentato uno tsunami di spese al consumo insostenibili... cosa che a sua volta ha trainato artificialmente le economie emergenti. Senza le esportazioni, la crescita illusoria di quest'ultime cadrebbe definitivamente in pezzi, velocizzando l'entrata in scena della prossima recessione globale. A questo giro non ci sarà alcuna Cina che ne allevierà il dolore, e tutte le economie globali dovranno far fronte allo sgonfiamento di tutte le bolle finora gonfiate dalle rispettive banche centrali. In queste condizioni la FED non si azzarderà ad "alzare i tassi d'interesse"; invece, al primo segnale di panico, tornerà ad una politica monetaria allentata.
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di Bill Bonner


TIVOLI, New York – Le azioni statunitensi erano piatte. Un rimbalzo a Tokyo. Un rimbalzo a Shanghai. L'oro ha fatto registrare una perdita di $7 nel trading di New York.

Rumore, in altre parole. Niente di cui preoccuparsi. Cerchiamo quindi di ricordare ai nostri lettori, e a noi stessi, quello che sta realmente accadendo.

Questa è una Grande Guerra degli Zombie. La lotta è tra gli zombie, i loro alleati clientelisti e il resto del mondo.

Questa è la vera lotta in Grecia, per esempio.

Gli addetti ai lavori – approfittando della capacità del governo greco di prendere in prestito a tassi d'interesse bassi – godono di benefici che altrimenti non sarebbero disponibili.

Ora Atene è profondamente in debito... e gli addetti ai lavori sono disperati perché vogliono continuare a far scorrere il credito (a loro vantaggio!).

Probabilmente ricorderete che gli zombie sono persone che vivono a spese delle altre. Non sono persone cattive, ma il sistema permette loro... o le condanna... ad approfittarsi degli altri.

Alcuni dei modi in cui gli zombie parassitano gli altri sono abbastanza evidenti. Ottengono sussidi, garanzie e pagamenti direttamente dai federali (i quali affermano di dover fornire un servizio essenziale).

Altri modi sono meno visibili. Le normative invasive, ad esempio, tengono fuori i concorrenti, aumentano i margini di profitto e forniscono posti di lavoro zombie ad ispettori, regolatori e nullafacenti vari ed eventuali.

Charles Hugh Smith ci fornisce un buon esempio, documentando l'esperienza di uno dei suoi corrispondenti:

Per tanti anni molti dei miei amici e parenti che sono venuti a cena a casa mia, mi hanno detto che avrei dovuto "aprire un ristorante"...

Circa cinque anni fa c'era un ristorante in vendita non troppo lontano da casa mia. Ho pensato di comprarlo, ma a quel tempo l'economia non stava andando bene, e ho voluto temporeggiare prima di compiere un simile passo.

Infine il ristorante ha chiuso e al suo posto ha aperto un'attività diversa. Quest'ultima ha iniziato a speriemntare varie difficoltà nel 2014, e così ho deciso che poteva essere il momento d'aprire un chiosco alimentare in quello spazio. Quanto poteva essere difficile?

Quanto?

Troppo…

La storia è troppo lunga per riportarla tutta. Un permesso ha portato alla necessità di presentarne un altro. Poi ha dovuto aspettare un'ispezione. Quest'ultima ha portato ad ulteriori requisiti – allargare questo, sostituire quello, mettere così, togliere quello... una cosa dopo l'altra... mese dopo mese... documento dopo documento.

Norme cavillose... codici sciocchi... regole stupide... tutta una serie d'inutilità costose e perditempo. Infine anche un imprenditore esperto è stato costretto a rinunciare:

In sostanza ho speso sette mesi per cercare di capire non solo cosa dovevo fare, mentre pagavo l'affitto e le utenze, ma anche le complessità di quanto richiesto dallo stato.

La legge in Nevada è chiamata Nevada Revised Statutes, o NRS. Gli statuti per i prodotti alimentari al dettaglio contengono circa 500 pagine. E questi sono solo i codici che riguardano il cibo. Poi ci sono quelli che riguardano la costruzione, l'impianto elettrico, l'impianto idraulico e molte altre cose (come ad esempio la conformità all'ADA, al parcheggio per disabili, ecc.).

Così, ho chiuso. Mi hanno battuto.

E mi stupisco sempre quando i politici usano la formula "creeremo posti di lavoro". Beh, io sono un imprenditore e ho creato migliaia di posti di lavoro negli ultimi 25 anni...

Ma qui ci sarebbero stati come minimo sei posti di lavoro che non hanno visto la luce.

Nel frattempo l'Harvard Business Review ci mette al corrente di una cifra scioccante: tra il 2003 e il 2012 le società quotate nell'S&P 500 hanno speso il 54% dei loro profitti per riacquistare le proprie azioni (ridurre il numero – e aumentarne il prezzo – delle azioni in circolazione).

Queste aziende hanno dedicate un altro 37% dei loro guadagni per pagare i dividendi. Ciò significa che il 91% degli utili delle aziende americane di spicco è andato agli azionisti. Solo il 9% è finito negli investimenti di capitale, nella ricerca & sviluppo, nell'espansione aziendale e negli aumenti salariali.

Quando abbiamo visto questo numero, abbiamo pensato che ci doveva essere un errore. Negli ultimi 20 anni abbiamo re-investito circa il 90% dei nostri profitti nel nostro settore – l'opposto di quello che hanno fatto le 449 aziende nell'S&P 500.

Che tipo d'attività sarebbe così miope da dare via così tanto capitale?

Che tipo di società spenderebbe così poco nella ricerca & sviluppo... nello sviluppo del business... e negli investimenti di capitale?

Ah... poi ce ne siamo resi conto: sono i clientelisti!

In primo luogo, chiunque si stia domandando perché un'azienda possa fare una cosa talmente sciocca, l'Harvard Business Review ci dà la risposta:

Nel 2012 i 500 dirigenti più pagati nominati nel proxy statement delle società per azioni USA, hanno ricevuto in media $30.3 milioni ciascuno; il 42% del loro compenso è arrivato dalle stock option e il 41% dai premi per azione.

I riacquisti d'azioni sul mercato aperto ne hanno aumentato la domanda e ne hanno automaticamente aumentato il prezzo, anche se solo temporaneamente; inoltre hanno consentito alle aziende di soddisfare gli obiettivi trimestrali per quanto riguardava gli utili per azione.

I clientelisti sono pagati per farlo.

Probabilmente vi state chiedendo come questo si inserisca nella Grande Guerra degli Zombie. Non si tratta semplicemente di capitalismo? Non si tratta semplicemente del loro denaro... con cui possono fare ciò che vogliono?

Rispondiamo a queste domande con delle nostre domande: com'è possibile che possano fare una cosa del genere? Potreste pensare che, gestendo una qualsiasi attività commerciale, essi vogliano conservare più denaro. Sono capitalisti, giusto? Hanno bisogno di capitale, giusto?

Beh, state sottovalutando la sottigliezza del piano di guerra degli zombie.

È alimentato quasi interamente dal credito... fornito a bassissimo costo dai loro compari nella FED. Il credito a buon mercato permette alle corporazioni americane di prendere in prestito ingenti somme di denaro a fronte di spese minime, e distribuire questo denaro agli azionisti... e, soprattutto, agli addetti ai lavori nelle corporazioni.

I clientelisti ai piani alti stanno saccheggiando le principali corporazioni americane del loro capitale e lo stanno sostituendo col debito. La popolazione pagherà i costi del credito a buon mercato sotto forma di un'inflazione futura. Nel frattempo, gli addetti ai lavori nelle corporazioni si godono il bottino sotto forma di bonus spaziali.

Ecco perché gli zombie stanno lottando così duramente affinché la bolla del credito si gonfi ulteriormente – non, come comunemente pubblicizzato, perché stimola una ripresa.

Il credito a buon mercato fornisce loro un modo per prendere ciò che non li appartiene.

E la guerra continua...

Saluti,


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. Bonner è un rozzo yankee e lo dimostra quando parla di clientelismi. Tutt'altra classe quella nostrana, quella di un Minoli che intervistando importanti imprenditori italiani su Radio24, in un impeto di coraggio giornalistico, pone la domanda scomoda da reporter d'assalto su, notate la estrema eleganza, sul capitalismo di relazione...
    Di relazione.... Come suona bene! Che finezza! Uno ascolta e pensa: cazzo! Ma è così che si fa! Ed è giusto! Cazzo! Che uomini di mondo! Come sanno stare al mondo! ...

    A parte gli scherzi, sarei anche disposto ad accettare un sistema truffaldino del genere se i manager e gli investitori nelle aziende del complesso militare industriale si accontentassero di bonus, dividendi e rivalutazioni azionarie e basta. Se bastasse loro un guadagno fatto così.... Beh, ci potrei anche stare. Soprattutto se dedicassero tutto il capitale alla ingegneria finanziaria e lasciassero stare innovazione e produzione reale nel settore militare.
    Ma forse io sono proprio incontentabile. E per i loro referenti politici cumannare je megghiu ca futtere...

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