venerdì 9 ottobre 2015

Sciroccati monetari zombie alla riscossa





di Francesco Simoncelli


La mia rubrica Zombie Wars è nata in concomitanza con la voglia di dissezionare e sbugiardare le teorie bislacche di sciroccati monetari che, in nome del popolo, avanzano tesi assurde e truffaldine. In tutto il web ce ne sono a iosa e tendono a spuntare ad ogni ora del giorno. Su questo blog trovate materiale a sufficienza con cui destreggiarvi e annientare simili posizioni, ma ogni tanto scendo nella mischia anch'io e propongo un nuovo articolo in cui indirizzo la mia critica verso un particolare personaggio e una particolare tesi. Dipende, ovviamente, dalla situazione. Soprattutto dipende dal tipo di tesi proposta dallo sciroccato monetario e dal suo pubblico. Se la tesi è diffusa e il pubblico la riporta sovente, allora val la pena rimboccarsi le maniche e mettere mano alla tastiera. La mia rubrica è pingue di esempi simili, i quali hanno spaziato da tesi facenti riferimento alla MMT fino a quelle di Gesell passando per quelle "classiche" dei signoraggisti e dei keynesiani. Oggi vorrei riproporre su queste pagine una vecchia conoscenza che per molto tempo è stata protagonista della mia rubrica. Sto parlando di Ellen Brown.

Questo personaggio è un misto tra keynesismo e signoraggismo che molto spesso pretende d'avere la soluzione economica a tutti i malanni economici mondiali. La sua tesi di fondo è la seguente: nazionalizzazione della banca centrale. Cosa vuol dire? Fondamentalmente niente, visto che le banche centrali sono istituti a tutti gli effetti pubblici. In realtà, preferirebbe che la stampante monetaria fosse accesa giorno e notte affinché gli individui potessero godere di una manna presumibilmente infinita di "ricchezza".

Non ha la minima idea di cosa sia la ricchezza reale. Non ha la minima idea di cosa sia il denaro. Non ha il minimo rispetto per i diritti individuali degli individui. Agisce in base ad una tesi che non ha alcun fondamento empirico dal punto di vista funzionale; ne ha invece, se si parla di distruggere una valuta.

Per anni ha spacciato la favoletta di come la banca del North Dakota fosse un esempio bancario da seguire, salvo dimenticarsi che la prosperità caduta in quel particolare stato americano è stata dovuta agli investimenti in patch di scisto gonfiati dal credito facile abilitato dalla ZIRP della FED. La baldoria di speculazione nel settore obbligazionario societario scatenata da una fame di rendimenti decenti nel casinò di Wall Street, ha permesso ad aziende di dubbia qualità d'imbarcarsi in progetti faraonici presumendo che il prezzo del petrolio sarebbe rimasto perennemente a quota $100. Ora che l'offerta ha superato la domanda e i profitti di tali società stanno colando a picco a fronte di oneri finanziari soffocanti, la bolla dell'olio di scisto si sta sgonfiando andando ad intaccare i bilanci della famosa banca del North Dakota. Questo significa che presto si ritroverà una marea di crediti inesigibili che non potrà gestire senza un salvataggio. Questo significa che è condannata a fallire. Ellen Brown non ha mai parlato di ciò. Perché? Perché non ha uno straccio di teoria su cui basare le sue analisi. Solo tesi da sciroccati monetari.

Infatti dimostra per l'ennesima volta questo punto ritornando ad una vecchia nenia che per molto tempo ha spacciato sul web, ma che adesso sta riprendendo vigore. Nel caso specifico, il lancio di denaro dagli elicotteri per spingere le persone a spenderlo. Qui, signore e signori, siamo ben oltre Keynes. Almeno il matematico di Cambridge diceva di sotterrare bottiglie piene di soldi per far lavorare le persone, la Brown auspica proprio un lancio di denaro dai grattacieli bypassando il lavoro in toto. Forse è per questo che l'odierna è la cosiddetta "epoca del benessere". Ma vediamo nel dettaglio cosa suggerisce.

Jeremy Corbyn, il candidato sul ‘cavallo scuro’ attualmente in testa nei sondaggi per la leadership del Partito Laburista Britannico, ha incluso nella sua piattaforma un ‘Quantitave Easing per le persone’. Nella presentazione del 22 Luglio egli ha detto:

”Il 'riequilibrio' di cui sto parlando si riferisce a quello della finanza nei riguardi dei settori sostenibili e ad alta crescita del futuro. Com’è che possiamo fare? Una possibilità sarebbe quella di conferire alla Banca d'Inghilterra un nuovo mandato, quello di migliorare la nostra economia investendo massicciamente in nuove abitazioni, nell'energia, nei trasporti e nei progetti digitali. Un Quantitative Easing per le persone, quindi, invece che per le banche”.

Partiamo subito forte stavolta. Dopo che Goldman Sachs e Citibank hanno iniziato a ventilare la possibilità di far calare dal cielo il denaro come politica monetaria, adesso arrivano gli uomini di facciata che si fanno propugnatori della stessa politica. Non è un caso. Ciò che non capiscono questi sciroccati monetari è che il quantitative easing è un trucco monetario una tantum che funziona fin quando esistono bilanci puliti. Sin da quando Greenspan ha preso in ostaggio la stampante monetaria nel seminterrato dell'Eccles Building, sono stati saturati prima i bilanci di Main Street, il quale lo scorso 2008 ha raggiunto la condizione di "picco del debito", mentre ora si stanno sfruttando le spese in conto capitale delle grandi aziende per inondare i casinò di Wall Street con dividendi da favola e lauti bonus.

Questo perché i piani alti stanno usando i bilanci delle loro aziende per speculare nel casinò e guadagnare profitti inattesi grazie alla leva finanziaria e all'ingegneria finanziaria. Infatti il canale della trasmissione monetaria nei confronti di Main Street è rotto: le famiglie non stanno accendendo prestiti e stanno vivendo col reddito che riescono a guadagnare. Stanno affrontando il classico percorso di deleveraging che segue ogni periodo euforico artificiale. Intromettersi e perturbare questo processo non renderà un servizio alle famiglie, anzi renderà questo inevitabile processo ancor più doloroso in futuro. Solo gli attori di mercato sanno come direzionare al meglio il flusso di risparmi reali verso quegli investimenti che più daranno loro soddisfazione in futuro. Nessun pianificatore centrale è nella testa di ogni singola persona, quindi, nonostante si fregi della cosiddetta forward guidance, non conosce cosa vogliono i vari individui e perché.

Ciò che Corbyn sta chiedendo è l'inflazionismo di nuove bolle che possano dare uno stimolo a Main Street affinché torni a spendere come se non ci fosse un domani e si faccia prendere dall'ebbrezza dell'indebitamento senza fine. Nel mondo fatato dei keynesiani, deficit e debiti non contano. Ma nel mondo reale contano, e gli attori di mercato non stanno rispondendo ai pungolamenti delle banche centrali perché ligi al buon senso economico: i debiti vanno ripagati.

Il suo consigliere economico Richard Murphy ha ulteriormente spiegato:

"Il Quantitative Easing per la gente è un processo tramite il quale viene riacquistato il debito che era stato deliberatamente creato da una banca d’investimenti ‘verde’, o da un ente locale, o da un’azienda sanitaria o da altre agenzie, con lo scopo specifico di finanziare nuovi investimenti nell'economia – visto che i grandi mercati commerciali e finanziari non sono in grado di effettuarli nella quantità necessaria perché il Regno Unito funzioni di nuovo – e per ripristinare la nostra prosperità finanziaria".

Se fosse solamente necessario stampare denaro e darlo via così, saremmo stati tutti ricchi già da un bel pezzo. Pensate, ad esempio, al welfare state. Pensate alla propaganda che è stata utilizzata per imbastirlo e venderlo alle persone: ridistribuzione della ricchezza per migliorare la vita dei poveri. Siamo nel 2015 e la vita dei poveri non è affatto migliorata. Era solo l'ennesimo mezzo utilizzato dallo stato per sequestrare ricchezza reale dall'economia più ampia. Fate attenzione: quando notate un riformatore sociale bussare alla vostra porta ed affermare ch'egli viene da voi in nome del popolo, in realtà viene in nome dello stato per derubarvi mediante la retorica collettivista. Infatti l'idea di questo sciroccato monetario non è nuova, la Cina sta facendo qualcosa di simile rendendo ancora più esplosiva la sua economia. Ho spiegato il meccanismo nel preambolo di questo articolo: http://bit.ly/1LUcH48

Secondo il gruppo ‘Positive Money’:

”Idee similari sono state sostenute, o almeno suggerite, da economisti di rilievo, tra i quali JM Keynes, Milton Friedman, Ben Bernanke, William Buiter e Martin Wolf. Più di recente, anche Lord Adair Turner ne ha proposto di analoghe, evidenziando che 'non ci sono motivi tecnici per respingere quest’opzione'".

Capisco. Sciroccati monetari che cercano di giustificare le loro teorie citando altri sciroccati monetari, o travisandone le idee. Se pensiamo che Keynes ventilava l'idea d'assumere una catena di gente per riempire bottiglie di denaro e poi sotterrarle, oggi siamo passati davvero oltre con il quantitative easing che viene calato direttamente sulle teste delle persone senza che facciano nulla. Questo è keynesismo sotto steroidi.

Forse, ma gli scettici, invece, sostengono che c’è molto da criticare. Sul Telegraph Peter Spence ha detto che:

”Gli esperti sostengono che una vittoria di Jeremy Corbyn nelle prossime elezioni generali metterebbe la Gran Bretagna in rotta di collisione con Bruxelles e spingerebbe il Regno Unito verso una rovina in pieno ‘stile Zimbabwe’ ..… Tony Yates, ex economista della Banca Centrale ed ora professore presso l'Università di Birmingham, ha detto che: ‘questa strada conduce alla rovina della politica monetaria. E’ esattamente quello che ha fatto lo Zimbabwe, che ha smesso di pagare i suoi debiti stampando nuova moneta”.

Spence ha anche citato il Governatore della Banca d'Inghilterra, Mark Carney, che ha dichiarato:

”La ragione per cui non si dovrebbe nemmeno dar inizio a questa conversazione è che questa proposta, se attuata, porterebbe alla rimozione di qualsiasi disciplina in materia di politica fiscale”.

Questo mondo ha ancora un barlume di speranza, a quanto pare.

Avvertimenti riguardo un’iperinflazione in pieno ‘stile Zimbabwe’ sono stati continuamente mossi contro i Quantitative Easings [QE], fin da quando la Federal Reserve li ha avviati, nel 2008.

Quando la Banca Centrale Europea [BCE] ha annunciato, a Gennaio 2015, che si sarebbe anch’essa impegnata in un proprio QE – insieme agli Stati Uniti, al Regno Unito ed al Giappone – i commentatori, allarmati, hanno avvertito che ci sarebbero state guerre valutarie, svalutazioni competitive, politiche ‘beggar-thy-neighbour’ [riduci il vicino in miseria] ed iperinflazione. Ma i QE sono in corso fin dalla fine degli anni ‘90, e questa presunta iperinflazione non si è mai verificata.

Qui notiamo come la mancanza di una teoria solida a supporto delle proprie tesi non può far altro che condurre a conclusioni fallaci e sballate. Ludwig von Mises descrisse il fenomeno del crack-up boom come un processo formato da tre fasi in cui le scelte individuali delle persone finiscono per sostituire una valuta che perde completamente la sua funzione di denaro. Quest'ultimo ha due componenti fondamentali che lo rendono "utile" agli occhi delle persone: potere d'acquisto e calcolo economico. Se il potere d'acquisto di una determinata moneta viene diluito all'inverosimile a seguito di un'emissione eccessiva di offerta di denaro, gli individui si ritroveranno con carriole di cartastraccia con cui dover acquistare beni e servizi. La Repubblica di Weimar e lo Zimbabwe sono due esempi lampanti. L'abbandono di una valuta, poi, può essere raggiunto se gli attori di mercato non possono più usarla come mezzo attraverso il quale rendere il più attendibile possibile il calcolo economico. Questo aspetto è fondamentale affinché la società possa prosperare lungo le linee di una crescita sostenibile, in quanto vengono premiate quelle figure che meglio soddisfano i desideri degli attori di mercato.

Gli strumenti d'intervento di cui le banche centrali tanto si pavoneggiano, sono i responsabili del secondo tipo di disastro economico. La ZIRP è la causa principale per cui l'iperinflazione ha spostato la sua attenzione alla rendita del potere d'acquisto. Infatti l'attuale economia sta viaggiando su due binari apparentemente paralleli: il denaro creato dalle banche centrali ha inondato i canyon di Wall Street e lì è rimasto, mentre Main Street sta ancora arrancando a causa del deleveraging che sta affrontando sin dal 2008 e si sta sobbarcando anche il costo del salvataggio di quelle entità che hanno goduto della manna delle banche centrali. In questo modo sono spuntate bolle su bolle nel settore obbligazionario/sovrano/societario, nel settore azionario, nel settore immobiliare, nei prestiti per studenti, nei prestiti per automobili, ecc. L'ingegneria finanziaria scatenata dai tassi a zero ha permesso a tutti i clientelisti di banchettare con carry trade da favola e guadagni inattesi straordinari. Non solo, ma la fame di rendimenti provocata da questo turbinio di asset gonfiati e cartolarizzazione di debiti inesigibili, magicamente resi sani e appetibili, ha annientato un price discovery onesto nell'ambiente di mercato andando a sprecare crescentemente risorse scarse.

In breve, l'ingegneria finanziaria ha risucchiato lentamente risorse produttive a favore di quelle entità sopravvissute artificialmente a seguito del bust del 2008, perturbando esponenzialmente il calcolo economico di Main Street incapace di aggiungere ricchezza al bacino della ricchezza reale. Questo processo incrementerà il suo devastante risultato non appena la ZIRP si trasformerà in NIRP. A meno che la situazione non vada fuori controllo prima, come stava quasi per succedere quest'estate con la Grecia. È questa la reale debolezza dell'economia pianificata: all'aumentare delle sacche dell'ambiente di mercato controllate artificialmente, aumentano le probabilità che un evento "insignificante" mandi fuori controllo il tentativo di tenere a galla una barca che fa acqua da tutte le parti. Se la Grecia infatti non fosse stata salvata per l'ennesima volta, avrebbe innescato un domino preoccupante che avrebbe causato la caduta dei vari tasselli facenti parte dell'economia europea. Nel caso specifico, la Grecia era entrata nella seconda fase del crack-up boom, con i greci in fila ai bancomat per ritirare soldi e poi subito dal concessionario ad ingozzarsi di BMW.

Nel complesso, l'economia globale è ancora ferma alla prima fase del crack-up boom, dove gli attori di mercato tendono ad arroccarsi nei propri saldi di cassa e hanno un'alta preferenza per il denaro. Ma goccia a dopo goccia, il denaro nei canyon di Wall Street è permeato nell'economia più ampia. Voglio dire, anche i tipi in giacca e cravatta mangiano, si vestono e si presentano alle aste milionarie.




[...] Perché? Secondo la teoria economica convenzionale, conseguentemente all’aumento della massa monetaria una maggior quantità di denaro dovrebbe essere a caccia di un minor numero di beni, il che farebbe salire i prezzi. Perché allora non è successo, nonostante vari QE di dimensioni mondiali?

Invece è successo. Da come avete potuto vedere dal grafico qui sopra, è successo. Non c'è stata ancora inflazione di massa perché la maggior parte del denaro creato ex-novo dalle banche centrali è rimasto parcheggiato nelle riserve in eccesso. Per una spiegazione più articolata, cliccate su questo link: http://bit.ly/1VljkqD




La ‘teoria monetarista convenzionale’ era unanimemente accettata fino all’arrivo della Grande Depressione, quando John Maynard Keynes ed altri economisti notarono che i massicci fallimenti bancari avevano portato ad una sostanziale riduzione dell'offerta di moneta. Contraddicendo la teoria classica, la carenza di denaro stava incidendo sempre di più sui prezzi.

Questo fatto sembrava fosse direttamente collegato con la massiccia ondata di disoccupazione e con il fatto che le risorse restavano inutilizzate. I prodotti marcivano a terra, mentre la gente moriva di fame, perché non c'erano i soldi per pagare i lavoratori che li avrebbero dovuto raccogliere, o per i consumatori che li avrebbero potuto acquistare.

C'è una depressione che i keynesiani e i signoraggisti non menzionano mai nei loro scritti. Non la menzionano perché sovverte l'intero complesso pseudo-teorico di cui forgiano le loro pseudo-analisi. Durò solamente un anno. Perché? Perché la FED rimase ai margini e il libero mercato poté operare la sua azione di pulizia. Sto parlando della depressione dimenticata del 1920: http://bit.ly/1OHbuDy

La ‘teoria convenzionale’ ha poi lasciato strada alla teoria keynesiana. In un articolo del Marzo 2015 sul ‘The International New York Times’, intitolato ‘Keynes Versus the IMF’, l’economista Dr. Asad Zaman ha scritto che:

“La ‘teoria keynesiana’ si basa su un'idea molto semplice, ovvero che la conduzione delle attività ordinarie di un’economia richiede una certa quantità di denaro. Se la quantità di denaro è inferiore a quella necessaria, allora le imprese non possono funzionare – non possono fare acquisti [prodotti da rivendere, materie prime da lavorare etc.], pagare i lavoratori o affittare i negozi. E’ stata questa la causa fondamentale della Grande Depressione.

La soluzione era piuttosto semplice: aumentare l'offerta di moneta. Keynes suggerì che avremmo potuto stampare denaro e seppellirlo nelle miniere di carbone perché i lavoratori disoccupati potessero essere occupati a scavare. Se il denaro fosse stato disponibile in quantità sufficiente, le imprese avrebbero ripreso a vivere e gli operai disoccupati avrebbero trovato un lavoro. C’è un consenso quasi universale, ormai, su questa idea.

Persino Milton Friedman, leader della ‘Monetarist School of Economics’ ed acerrimo nemico delle idee keynesiane, ha convenuto che la riduzione dell'’offerta di moneta’ è stata la causa della Grande Depressione. Invece di seppellire i soldi nelle miniere, suggerì che il denaro avrebbe dovuto essere lanciato dagli elicotteri, per risolvere il problema della disoccupazione”.

Ho una domanda. Qual è la quantità sufficiente di denaro con cui l'economia può funzionare al meglio? Esiste un equilibrio grazie al quale possiamo affermare che ci troviamo in una condizione ottimale per i consumatori e gli imrepnditori? Cosa succede se tale quantità diminuisce e non succede nulla? Si prenda, ad esempio, il caso del Canada. Si prenda, come ulteriore esempio, il caso dell'Estonia. Per anni il settore dell'auto di Detroit è stato inondato da sussidi statali a pioggia, ciononostante è andato lo stesso in bancarotta. Quanto denaro era necessario per evitare la bancarotta? A detta dei keynesiani molto di più. Ma cosa avrebbe cambiato questo ulteriore denaro? Fondamentalmente niente. Siamo stati testimoni più e più volte di come il denaro gratis sia la ragione del lassismo imprenditoriale e dell'avversione alla concorrenza. Se si rimuove l'incentivo a produrre un calcolo economico adeguato con i segnali di mercato circostanti, gli imprenditori tenderanno ad adagiarsi sugli allori sfruttando la manna che arriva loro dalla ridistribuzione statale. Perché dovrebbero sforzarsi di produrre qualcosa di competitivo se posseggono un cuscinetto di salvezza da sfruttare? Questa domanda se la sono posta anche i protagonisti dell'industria dell'acciaio statunitense. Il denaro a pioggia non rafforza l'attività economica: http://bit.ly/1RgIDo4

Tale sistema, più che un rimedio, sembra proprio una delle cause di una crisi economica. Anche perché, se ci pensate bene, cos'è la ricchezza reale? Il denaro? Cosa produce il denaro di per sé? Niente. Esso è solamente un ingranaggio nell'intricato sistema di produzione che ha come fine ultimo la soddisfazione dei desideri degli attori di mercato. Come può il mezzo di scambio, un prodotto intermedio quindi, essere il fine ultimo della produzione? Non può. Il tessuto di mercato, infatti, è una struttura in cui gli attori di mercato s'incontrano per migliorare la propria condizione individuale. Come si può migliorare la propria condizione individuale? Offrendo all'attore di mercato ciò che vuole o desidera di più. Può un consumatore veder soddisfatti i propri desideri se si vede rimpinzato il suo portafoglio di denaro? Forse. Ma, ad esempio, cosa metterà nello stomaco se il produttore non ha fatto altro che stampare foglietti di carta colorata? Il consumatore all'inizio sarà felice, però poi, accorgendosi del grosso problema, dovrebbe prendere zappa e vanga e coltivare qualcosa. Questo per dire che aggiungere arbitrariamente ulteriore denaro all'offerta di moneta esistente non aggiunge nulla al bacino della ricchezza reale. La ridistribuisce solamente verso coloro che creano dal nulla il denaro di carta, spegnendo progressivamente gli incentivi di una produzione in accordo con i desideri degli attori di mercato.

Keynes non aveva alcuna intenzione di fornire una teoria economica solida e granitica per risolvere le crisi. Il suo compito era solamente quello di formalizzare le azioni fallimentari dello stato che fino al 1936 avevano inasprito il dolore della depressione economica. Doveva fornire una giustificazione alle politiche fallimentari dei pianificatori monetari centrali. Ci riuscì, poiché gli accademici dell'epoca rimasero quasi tutti in silenzio. Non fornirono una spiegazione adeguata sul perché del prolungamento della crisi. Ci provò Lionel Robbins nel 1934 con The Great Depression. Ma la casa editrice che lo pubblicò era piccola e non aveva ampia risonanza, di conseguenza venne ignorato. Addirittura la Macmillan, la stessa casa editrice che pubblicò la Teoria Generale, nel 1937 pubblicò Banking and the Business Cycle, un manoscritto che concludeva chiaramente come la Grande Depressione fosse stata causata fondamentalmente da un'espansione monetaria artificiale perseguita dalla banca centrale. Venne ignorato, poiché un anno prima Keynes aveva sbalordito tutti col suo tomo e, soprattutto, l'apparato statale aveva trovato quello di cui necessitava: l'approvazione del mondo accademico.

Una classe di giovani economisti avrebbe portato alla ribalta le teorie keynesiane, oscurando il resto delle voci contrarie che si dibattevano per evidenziare l'insostenibilità di lungo termine del modello keynesiano. Ci sarebbe voluta, all'epoca, una confutazione peculiare della Teoria Generale da parte degli economisti di libero mercato. F. A. Hayek ne ebbe l'occasione, ma anch'egli rimase silente. A questo errore fatale pose rimedio Hazlitt con The Failure of the "New Economics", ma arrivò semplicemente troppo tardi. Paul Samuelson aveva pubblicato da un decennio il vangelo di quella che sarebbe diventata la teoria dominante all'interno delle sale accademiche: Economics (1949). Milton Friedman, pubblicando A Monetary History of the United States (1963), non fece altro che confermare come l'establishment accademico veniva portato all'apice della popolarità grazie alla propaganda statale. Tutto quello che era funzionale all'espansione della sfera d'azione dello stato, otteneva grande pubblicità. Nel caso specifico, Friedman finì sotto i riflettori in due soli casi: quando promosse la ritenuta d'acconto e quando disse che l'errore della FED durante la Grande Depressione fu quello di non aver inflazionato abbastanza. Su tutto il resto venne ignorato.

I keynesiani di oggi pensano che la storia si stia ripetendo. Pensano che facendo le cheerleader dello stato e della banca centrale otterranno prestigio e fama agli occhi del mondo. I keynesiani sono confusi. Lo sono sempre stati: http://bit.ly/1QLIKHg

E questo è esattamente il luogo dove ora ci troviamo: nonostante i ripetuti cicli di QE c'è ancora troppo poco denaro a caccia di troppi beni. L'attuale forma dei QE equivale ad un asset-swap: dollari in cambio di assets finanziari – titoli federali o titoli garantiti da ipoteche – esistenti.

Quali beni? Non lo dice. Non ha idea del perché ci sia sovrabbondanza di alcuni beni mentre c'è carenza di altri. E invece d'approfondire il perché, passa direttamente alla presunta soluzione. Dice che il denaro è stato usato per speculare in borsa. Ma questo non spiega perché Main Street arranca. Anche prima dei vari quantitative easing la classe media è quasi sempre stata alla larga dal mercato azionario, scegliendo perlopiù investimenti a reddito fisso. Eppure allora nessuno invocava "denaro al popolo" in virtù del fatto che chi aveva denaro lo usava per speculare in borsa. Quello che sta accadendo oggi nell'economia globale non è una sorpresa per gli Austriaci; rappresenta le conseguenze della repressione monetaria per tirare giù artificialmente i tassi d'interesse. I progetti a lungo termine che sono stati intrapresi in mezzo a questa baldoria di credito facile, erano solo una mera illusione fuoriuscita dalla stampante monetaria e non da risparmi reali.




Ora ci si sta rendendo conto che, in realtà, quel capitale investito è stato invece sprecato e le bolle nate da questo processo si stanno lentamente sgonfiando. Chi può sta cercando di raggiungere le uscite, mentre i pianificatori centrali tentano di reprimere con la forza le possibilità di fuga. Negli ultimi cinque trimestri la Cina ha visto una fuga di capitali pari a $800 miliardi, e non accenna a fermarsi. Ciononostante si chiedono ulteriori interventi centrali per riportare "in equilibrio" il commercio mondiale, oltre a trattati fantasiosi di falso libero mercato. Le banche centrali continueranno a spronare il loro presunto "effetto ricchezza a cascata" attraverso condizioni finanziarie allentate, cercando disperatamente d'innescare una domanda che visibilmente non può essere innescata a causa del raggiungimento del picco del debito da parte delle famiglie della classe media.





Ci sono solo due modi in cui finirà: Grande Depressione 2 o Repubblica di Weimar 2.

I ricchi diventano sempre più ricchi, conseguentemente ai salvataggi bancari e ai ‘tassi d’interesse’ molto bassi, ma non ci sono soldi nell'economia reale, che resta priva dei fondi necessari per creare la domanda, che a sua volta creerebbe posti di lavoro.

Notate la schizofrenia economica? In precedenza s'è affermato, ad esempio, che la Grande Depressione è avvenuta perché le banche fallivano. Di conseguenza sono stati chiamati in causa Keynes, per sostenere la teoria dell'espansione artificiale dell'offerta di moneta per sventare la crisi, e Friedman, per sostenere un'espansione monetaria artificiale sempre crescente. Perché adesso questa sciroccata monetaria si lamenta? Con il programma di quantitative easing la FED ha salvato quegli istituti bancari che avrebbero potuto portare l'America sull'orlo del collasso. Se tale programma non ha funzionato per quelle entità responsabili (secondo gli sciroccati monetari) della crisi, perché dovrebbe funzionare se attuato in ampia misura per il popolo? Ne vogliono di più. Vogliono più della stessa cosa che ha fallito, sventolando il feticcio del popolo e dell'ineguaglianza. Davvero? Secondo questo articolo di Bloomberg il 5% delle famiglie americane possiede il 63% della ricchezza nazionale. Ora, ricorrendo al metodo paretiano di calcolo della ricchezza, sappiamo che il 20% della popolazione controlla l'80% della ricchezza. Di conseguenza possiamo affermare che il 4% (il 20% del 20%) possiede il 64% (l'80% dell'80%). Stando, quindi, alle attuali statistiche, gli USA si sono mossi verso una maggiore distribuzione della ricchezza nonostante Main Street sia stato escluso della manna monetaria della FED.

Poi afferma che il popolo manchi dei "fondi necessari per creare la domanda". È davvero così? Guardando la realtà delle cose, pare proprio il contrario: http://bit.ly/1j3RIW6

Gli imprenditori non hanno bisogno di fondi infiniti per portare a termine le loro opere. Hanno solamente bisogno d'essere lasciati in pace e condurre rapporti di scambio volontari. Hanno bisogno di una sola regola: "Facciamo un affare ad un determinato prezzo."

Gli sciroccati monetari zombie non sanno mai quello che stanno dicendo.

Per essere efficace, il denaro lanciato dall’elicottero dovrebbe cadere direttamente nel portafoglio dei consumatori. Lungi dall'essere ‘un’indisciplinata politica fiscale’, iniettare un certa quantità di denaro nell'economia reale è fondamentale per poterla mettere di nuovo in movimento.

Secondo la teoria del ‘Credito Sociale’, persino la creazione di nuovi posti di lavoro non risolve del tutto il problema del troppo poco denaro nelle tasche dei lavoratori, perché possano essere vuotati di conseguenza gli scaffali dei supermercati.

I venditori fissano i prezzi per coprire i loro costi, che comprendono molto di più del semplice salario dei lavoratori. In primo luogo, fra i costi non salariali, è l'interesse sul denaro preso in prestito per poter pagare la manodopera ed i materiali, prima ancora che ci sia un prodotto da vendere.

Cosa vuol dire " una certa quantità" di denaro nell'economia? Quanto è troppa? Quando è troppo poca? Non ne ha idea. Nessuno in realtà ce l'ha, proprio perché nessuno può avercela. Di conseguenza trincera la sua analisi dietro altri sciroccati monetari che per anni hanno cercato d'escogitare modi per derubare gli attori di mercato dei loro risparmi. Uno di questi fu Major Douglas con la sua folle idea del credito sociale. Nessuno prestò attenzione alle bislacche idee in ambito economico di questo strambo personaggio. Poi arrivò la Teoria Generale di Keynes e nel Capitolo 16 andava a resuscitare la tesi di Douglas: i risparmiatori sono una passività per l'economia poiché non consumano. Keynes conferì prestigio alle teorie criminali di Douglas aggiungedovi equazioni e gergo tecnico.

A tal proposito vorrei mettere al corrente i miei lettori che sto lavorando insieme a Gary North per presentare la versione tradotta in italiano di Christian Economics in One Lesson. È prevista l'uscita per il prossimo dicembre/gennaio. Questo libro andrà a confutare la maggior parte delle tesi degli sciroccati monetari, tra cui anche quella del credito sociale.

La stragrande maggioranza della ‘massa monetaria’ entra in circolazione sotto forma di prestiti bancari, come ha recentemente riconosciuto la stessa Banca d'Inghilterra. Le banche creano il capitale, ma non l'interesse necessario per rimborsare i prestiti che hanno concesso, lasciando un ‘eccesso di debito’ che richiede a sua volta la creazione di sempre più debito, nel tentativo di colmare il divario.

La Brown è confusa in merito alla relazione della BOE. Non mi sorprende. Ho provveduto a fornire un quadro più chiaro con un articolo apposito. Lo potete leggere qui: http://bit.ly/1P86Gq5

Inoltre, l'affermazione secondo cui non ci sarebbero interessi sufficienti per ripagare i debiti è falsa. Ho provveduto a fornire la spiegazione in questo articolo: http://bit.ly/1JHB6rW

Questo divario può essere chiuso in modo sostenibile solo con l’emissione di ‘soldi senza debiti’, ovvero di ‘soldi senza interessi’, da far scendere direttamente nel portafoglio dei consumatori. Sotto forma, idealmente, di un dividendo nazionale pagato direttamente dal Tesoro.

Gli sciroccati monetari zombie sono bravi venditori di fumo. Infatti la dicitura "denaro a debito" non vuol dire nulla. Peggio ancora quando afferma la possibilità che possa esistere qualcosa come "soldi senza interessi". Vorrebbe dire la morte delle preferenze temporali degli attori di mercato, impossibilitati a poter allocare secondo la loro percezione di presente/futuro i propri risparmi. In realtà, sono espressioni che introducono un prodotto civetta. Questi sciroccati monetari zombie vogliono mettere le mani sui vostri risparmi attraverso la stampante monetaria. Non dicono, o non se ne rendono conto, che "mettere soldi nel portafoglio dei consumatori" significa solamente muovere la soglia del punto zero. Di conseguenza avrei una contro-proposta. Sono disposto ad accettare tutte le fandonie fin qui proferite dalla Brown, ad una sola condizione: abolizione del corso legale. Che tutti siano liberi di scegliere la valuta che reputano più consona alle loro necessità. Ci sarà da divertirsi poi a vedere quanti sceglieranno il "credito sociale" sbandierato dalla Brown.

Come Keynes ha ben evidenziato, l'’inflazione dei prezzi’ si verifica solo quando l'economia raggiunge la sua piena capacità produttiva. Prima di allora, l'aumento della domanda richiede un aumento dell'offerta. Nel senso che, se un numero maggiore di lavoratori viene assunto per produrre quantità maggiori di ‘beni e servizi’, allora la domanda e l'offerta si alzeranno insieme.

Perché questa tesi venne accettata? Sette parole: seconda guerra mondiale e controllo dei prezzi. La Brown sta decantando le lodi di un'economia di comando. Poi conclude così la sua sequela di scempiaggini economiche:

[La] BCE ha già avviato un programma di QE per l'acquisto di Titoli di Stato. Cosa sono i Titoli di Stato, se non debito pubblico utilizzato per finanziare la spesa pubblica? Quella regola, quindi, è già stata piegata.

Perché, allora, non piegarla in modo che possa avvantaggiare anche l'economia, la gente e le infrastrutture della nazione? La proposta di Corbyn è necessaria, funzionerà … è finalmente rrivato il tempo di attuarla!



CONCLUSIONE

Ellen Brown è l'ennesimo esempio di zombie keynesiano-signoraggista che sta muovendo guerra, insieme alle banche centrali, ai risparmi degli attori di mercato. Invocando il cosiddetto "QE per il popolo" non fa altro che perpetrare una sciocca fallacia che nonostante sia empiricamente e teoricamente falsa, continua a trovare terreno fertile nelle menti dei lettori sprovveduti. Sebbene siano tesi apparentemente attraenti, sono essenzialmente vuote.

Quando leggete gli articoli di Ellen Brown, tenete a mente gli edifici vuoti in North Dakota. Sono il risultato del credito fiat concesso da una banca che lei stessa applaudiva. Sono il risultato d'investimenti improduttivi resi apparantemente percorribili dalla bolla dell'olio di scisto e dalla ZIRP della FED. Ora che la festa sta finendo, e i nodi vengono al pettine, ha accantonato l'argomento. Vi consiglio di fare lo stesso con le sue tesi: leggetele, fatevi un paio di risate e poi accantonatele.


8 commenti:

  1. Ma se dovessero eliminare il contante cosa lancerebbero dall'elicottero?Le social card di Tremonti?
    A parte le battute credo che non sia tanto remota la proposta sul credito sociale, vanno direttamente al sodo, tralasciando addirittura l'introduzione o l'aumento del salario minimo, vecchio cavallo di battaglia; evidentemente e' gia' come dissi tempo addietro sempre qui sul blog : meglio essere sussidiato che lavoratore, alla fin fine e' quello che vogliono, dipendi direttamento dal governo!

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  2. il problema non è solo il credito, ma il corrispettivo: il debito. allora se dai soldi a poveri, li levi alla finanza cui li hai dati con i precedenti qe. nel quadro attuale non è la piu errata delle cose. in un quadro sano ovviamente è insana.

    https://www.youtube.com/watch?v=mBMeaPAzIQc

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  3. Uno dei problemi della MMT è che tenta di darsi una venatura alternativa rispetto alle altre teorie sostenendo che le tasse non servono a finanziare la spesa pubblica, ma assolvono ad altre funzioni. In particolare:
    1) drenaggio inflazione; (ma l'inflazione non era un ossessione dei liberisti?)
    2) evitare nascita di rendite di posizione (con un total tax rate al 75% abbiamo invece rendite e corporazioni che proliferano);
    3) Impedire shock espansivi troppo forti (praticamente dando ragione a Mises)

    Tutto questo soggiace alla fallacie logica alla base della MMT: i privati non sono in grado di creare ricchezza da soli, ci vuole lo stato con la stampante che la crei al posto loro. Ma non cambia nulla se alla fine questa creazione di ricchezza deve venire "drenata" dalle tasche dei cittadini.

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  4. Complimenti, Francesco, per l'articolo e la collaborazione con North.

    No, i GS-man sparsi per i centri del potere nelle capitali di tutto l'occidente non permetteranno la messa in opera delle teorie ultrakeynesiane (che poi tutte le merdacce radical-chic abbarbicate nelle redazioni dei media statalisti si infervorino periodicamente e reiteratamente per tutte le idiozie e gli idioti che si rifanno ancora al Sole dell'avvenire ed ai suoi aggiornamenti non è né sarà mai una novità, pertanto, senza stupirci, aspettiamoci articolesse illeggibili e fans rintronati).
    Ha colto il punto gdb, come al solito: sei ricco se qualcun altro è povero.
    Gli effetti redistributivi delle politiche monetarie quantitative si risolvono nell'inflazione monetaria a WallStreet (effetto Cantillon) e nella deflazione monetaria a MainStreet (effetto Barcellon). Pertanto, le monete lanciate ai poveri ricordano molto le brioches di Maria Antonietta. Ne vorranno sempre di più, è naturale, non basteranno mai... Tra l'altro la gente è oggi molto più rincoglionita di allora, perché molto più controllata ed indottrinata e manipolata e, soprattutto, più vecchia e rammollita. Perciò, si incazza senza capire nulla e non si ribella più, in attesa del solito "cambiamento" che non cambi nulla.
    No, il suo fiatmoney lo status quo se lo gestirà con grande accortezza. Sono pazzi sociopatici illusi di essere padreterni, ma non sono scemi: la politica monetaria deve rimanere in mano ai tecnocrati. I politici tout court lascino fare a loro. Se proprio una moneta deve morire e servire da monito, la sterlina o lo yen vanno benissimo, o magari lo yuan ma la Cina è tbtf perciò meglio evitare, ma esperimenti limitati al Canada o all'Australia, perché no?
    Stiglitz, altro trombone a libro-paga, l'ha detto chiaramente: la Fed dica subito che per tutto il 2016 non ci saranno cambiamenti nei tassi. Come dire, finché non c'è un nuovo Presidente, è inutile destabilizzare la finanza e soprattutto le finanze pubbliche (notoriamente disastrate). Poi, si vedrà. Classico calcio al barattolo.

    Falliranno le grandi corporations ultraindebitate e daranno il là al grande default? Forse, se il mercato avesse ancora una parvenza di quello che era una volta. Ma prevedo il ritorno dell'epoca delle grandi nazionalizzazioni per conservare ed ampliare i posti di lavoro in ottica dirigista-futurista (proprio alla Marinetti, intendo). Roba da nuovo secolo!
    Vi ricordate la Nostromo di Alien? Nulla a che vedere con le algide carrozze spaziali attuali. No, un'astronave molto pulp, tutta sudore-sangue-merda alla Tarantino. Un'astronave Caterpillar! Proprio l'azienda adatta per il settore trasporti, logistica e grandi opere pubbliche... lunari e marziane.
    La nuova necessaria, ma che dico!?! indispensabile frontiera che spenda e spanda il fiatmoney politico, che conservi e crei nuovi posti di lavoro in accordo con le richieste vere degli attori di mercato ;D e sostenuta da una nuova (vecchia) propaganda efficace per accrescere il bene comune e bla bla bla...
    Secondo il mantra PIU' POLITICA E MENO LIBERTA'!

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  5. È ormai una settimana che sto assistendo ad un fenomeno davvero strano, ma prevedibile in fin dei conti. Stanno spuntando in ogni dove commenti ai miei articoli in cui le tesi ivi presentate vengono sdoganate a mere "cassandrate". Gli argomenti proposti al pubblico? Neanche letti di striscio. Sono semplicemente l'ennesimo previsore allampanato che cerca d'abbindolare i poveri ingenui con previsioni da fine del mondo. Lasciatemi dire che chi avanza accuse simili, non ha la minima idea di come funzioni il ciclo economico. Ho provveduto a fornire una spiegazione dettagliata nel mio libro pubblicato lo scorso giugno. Potete acquistarlo qui.

    Non solo, oltre a ciò scrivo costantemente articoli miei e tradotti in cui mostro con dovizia di particolari come e perché la presunta ripresa in atto è solamente una ripresa nei numeri, e non reale. Invece, coloro che ripetono costantemente come le tesi di libero mercato non abbiano mai avuto riscontro nella realtà, guardano i monitor e concludono che la ripresa sia solida. Su quali basi? Non lo dicono. Main Street ancora arranca. Wall Street scricchiola con l'S&P 500 che ha toccato di nuovo il livello di 440 giorni fa. I rendimenti sono ridicoli, il mercato azionario non sta andando da nessuna parte. Eppure c'è chi è convinto del contrario. Lasciatemi dire che la sua comprensione di causa/effetto in economia è scadente. Ciò che da Austriaco sto cercando di comunicare non è un collasso globale da fine del mondo, ciò che sto dicendo, e i pezzi che traduco cercano di comunicare, è che il ciclo economico iniziato nel 1995 non è stato portato a completamento; la fase di bust non è stata lasciata agire completamente a causa degli interventi centrali senza precedenti messi in campo dalle principali banche centrali del mondo.

    Prima dell'era Greenspan il solo concetto di quantitative easing era deriso nelle sale accademiche. Personaggi come Paul Volcker e William McChesney Martin non si sarebbero mai sognati di sfornare un QE3 o un Bazooka 2.0 per "stimolare" l'economia. Infatti tolsero la brocca del punch dalle furie clienteliste quando il boom cedette il passo al bust. I giocatori d'azzardo lo sapevano e quindi ancora mostravano una certa cautela nelle loro azioni. Personaggi come i suddetti non si sarebbero mai sognati di tenere ancorati i tassi del mercato monetario allo zero bound per un periodo di tempo indeterminato, permettendo ai giocatori d'azzardo di pasteggiare con carry trade da favola a scapito di Main Street che non solo ha dovuto sobbarcarsi il proprio deleveraging, ma anche il dolore economico di dover sorreggere quelle entità salvate artificialmente dalle banche centrali.

    Quindi, no, la prossima recessione non colpirà coloro che si emancipano adeguatamente dall'attuale sistema; colpirà quegli inetti che credono ancora nel potere di salvezza attraverso la pianificazione monetaria centrale.

    Saranno gli zombie dipendenti dal welfare state e dagli interventi centrali a soffrire il maggiore dolore economico. Tutti gli altri saranno solamente lambiti marginalmente. Questo è stato un piccolo post per spiegare per sommi capi la mia posizione Austriaca sull'argomento, anche se, vista la proliferazione improvvisi di utenti che mi accusano di essere una "cassandra", credo sia stato messo in atto il fatidico piano dell'UE riguardo i troll: EU to set up euro-election 'troll patrol' to tackle Eurosceptic surge.

    E poi sarei io quello "pagato dalle banche".

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    Risposte
    1. Chi si propone, si espone. E' normale.
      Ma il tuo bicchiere è più che mezzo pieno: se gli dai noia sul serio... esisti!
      Ottimo!

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  6. Neanche vale la pena ricordare ai mentecatti pseudo-matematici e superstiziosi cosa ha scritto un certo Nassim Nicholas Taleb sulle capacità predittive degli uomini, con argomenti filosofici e matematici solidi.
    Che vite sprecate!

    Riccardo Giuliani

    P.S.: auguri per il tuo nuovo libro

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