venerdì 28 settembre 2018

Bitcoin non evaporerà ed ecco perché





di Francesco Simoncelli


Jordan Belfort, il cosiddetto "Wolf of Wall Street", crede che Bitcoin alla fine evaporerà.

Parlando in un documentario della CNBC intitolato "Bitcoin: Boom or Bust", Belfort ha detto che gli investitori in BTC si stanno dirigendo verso una triste fato. Secondo lui, infatti, BTC è una grande truffa che porterebbe alla bancarotta molte persone una volta che la bolla scoppierà definitivamente. Ecco cosa ha detto tra le altre cose:
Ero un truffatore. Ce l'avevo nel DNA, ed è esattamente quello che sta succedendo con Bitcoin. Il tutto è così stupido, questi tipi si sono fatti fare il lavaggio del cervello.

Questa cosa [Bitcoin] finirà per evaporare come un miraggio. Ci sono molte persone oneste che verranno massacrate dal punto di vista finanziario.

Per più di un secolo gli anti-statalisti si sono concentrati sul danno causato dagli interventi dello stato nel campo monetario. Visto che le commodity sono state rimpiazzate da una carta senza valore, i libertari e gli economisti Austriaci hanno denigrato le valute fiat e hanno sostenuto il denaro coperto dalle commodity, in particolare l'oro e l'argento.

Sfortunatamente a volte le filippiche contro il denaro fiat possono essere imprecise, portando i libertari a comprendere erroneamente come funziona il denaro. Il denaro fiat non è un'esclusiva di uno stato coercitivo, né lo stato ha il potere di costringere gli individui ad usare una qualsiasi cosa come denaro. In altre parole, non bastano le armi ed il carcere, fino a quando non avremo chiaro il ruolo del mercato nello stabilire il mezzo di scambio comunemente accettato, cioè finché non comprendiamo come compratori e venditori arrivano a decidere ciò che è denaro, continueremo a dividerci tra denaro fiat e denaro del libero mercato.

Innanzitutto dovremmo definire i termini: nel suo classico del 1912, The Theory of Money and Credit, Ludwig von Mises espone la differenza tra merce e moneta fiat in questo modo:
Ci sono due tipi di cose che possono essere usate come denaro: da un lato, i beni fisici in quanto tali, come l'oro o l'argento; dall'altro lato, oggetti che non differiscono tecnologicamente da altri oggetti che non sono denaro, il fattore che decide se sono denaro non è una caratteristica fisica ma legale. Un pezzo di carta che è specificamente caratterizzato come denaro dall'impronta di qualche autorità non è in alcun modo diverso, dal punto di vista tecnologico, da un altro pezzo di carta che ha ricevuto un'impronta simile da una persona non autorizzata, proprio come un pezzo autentico di cinque franchi non differisce dal punto di vista tecnologico da una "replica autentica". L'unica differenza sta nella legge che regola la fabbricazione di tali monete e la rende impossibile senza l'autorità [...]. Possiamo dare il nome di denaro-merce a quel tipo di denaro che è allo stesso tempo un bene; e quello di denaro fiat a quello che comprende cose con una qualifica legale speciale.

Quindi per Mises la distinzione cruciale tra denaro-merce e denaro fiat non coinvolgeva la persuasione contro la coercizione. Piuttosto la differenza (per Mises) è che il denaro-merce è tale semplicemente in virtù del suo essere un'unità di quella merce, mentre il denaro fiat si qualifica come tale solo se possiede certe caratteristiche stabilite da alcune autorità che sono arbitrarie e servono solo a limitarne artificialmente la quantità.

Possiamo rendere più chiara la distinzione di Mises contrapponendo il "coniare" unità addizionali di una merce rispetto al coniare denaro fiat. Prima di addentrarci in questo paragone, dobbiamo chiarire cosa significa qualificarsi come unità della stessa merce. Usando la teoria del valore soggettivo, un economista classificherà un'oncia d'oro come un pezzo di metallo abbastanza vicino a qualsiasi altra "oncia d'oro" tale da essere intercambiabile con le altre stesso tipo. In realtà, nessuno dei due pezzi di metallo avrà lo stesso numero di atomi, e quindi nessuno dei due sarà un "un'oncia d'oro" canonica. Tuttavia possiamo definire un'unità d'oro quella che può soddisfare fisicamente le possibili applicazioni che hanno in mente le persone. Tipicamente è l'oncia.

Questo non significa che ogni oncia d'oro ha lo stesso valore soggettivo; una persona valuterà meno la quindicesima oncia d'oro in suo possesso rispetto alla quattordicesima oncia d'oro (a causa dell'utilità marginale inferiore) anche se questi pezzi di metallo potrebbero essere simili dal punto di vista fisico. Tenendo presente queste sottigliezze, possiamo comprendere perché sia la realtà fisica che la valutazione soggettiva interagiscono per porre distinzioni significative tra "un'oncia d'oro" e "un'oncia di formaggio svizzero".

Quando l'oro fu abbracciato dal mercato come denaro, un'oncia d'oro era un'oncia d'oro. Una zecca privata (o statale) poteva prendere un'oncia del metallo giallo e coniarla in una moneta di una certa forma e con determinati segni. Ma la funzione di tale conio serviva semplicemente a rassicurare la popolazione che l'oggetto circolante nelle loro mani era davvero un'oncia d'oro. Il processo di conio di per sé non trasformava l'oro in denaro.

Invece quando una "stampante" statale prende carta e inchiostro e crea nuove banconote, questi particolari pezzi di carta diventano ulteriori unità di denaro a causa del processo di conio. Non è che una banconota "vera" da €20 possa fornire servizi che una banconota falsificata da €20 non può. No, l'unica differenza è che uno dei due pezzi di carta soddisfa le regole (arbitrarie) di autenticità promulgate dall'UE e dalla BCE.

Con la distinzione di Mises in mente, apprendiamo che il denaro fiat emesso privatamente ed accettato volontariamente è teoricamente possibile. Friedrich Hayek immaginava istituzioni finanziarie nel settore privato che avrebbero emesso valute concorrenti. E in fin dei conti Bitcoin è una sorta valuta fiat emessa dal settore privato (sebbene a mio avviso non sia ancora "denaro").

Inoltre dovremmo guardarci da un errore che è fin troppo comune nelle discussioni libertarie sul denaro. Il termine "denaro fiat" a volte porta a dichiarare che lo stato può trasformare qualcosa in denaro "per decreto". A prima vista questa affermazione sembra seguire abbastanza naturalmente la definizione di denaro fiat di Mises, ma sempre in The Theory of Money and Credit scrisse anche:
Per evitare ogni possibile fraintendimento, bisogna sottolineare che tutto ciò che la legge può fare è regolare l'emissione della moneta. Garantire che diventi effettivamente denaro, ovvero impiegata effettivamente come mezzo di scambio comune, va al di là del potere dello stato. Tutto ciò che lo stato può fare con il suo timbro ufficiale è quello di individuare determinati pezzi di metallo, o di carta, tra tutte le altre cose dello stesso tipo in modo che possano essere sottoposte ad un processo di valutazione indipendente da tutte le altre [...]. Queste merci non potranno mai diventare denaro solo perché lo stato lo comanda; il denaro può essere creato solo dall'uso di coloro che prendono parte alle transazioni commerciali.

Per illustrare il punto di Mises possiamo usare l'euro. L'Europa può annunciare regole che dicono agli europei quali pezzi di carta sono e non sono autentici: per esempio, ci sono delle regole (che le banche sanno molto bene) che descrivono quanto di una banconota di carta può essere strappato via, e come abbiamo visto di recente gli euro di carta vengono ridisegnati per stare al passo con i contraffattori.

Anche se l'Europa può dire quali pezzi di carta sono denaro autentico, non può imporre agli europei l'uso degli euro dal punto di vista economico. L'esistenza del corso legale e di altre normative complica l'emissione, ma è possibile che domani nessuno vorrà più possedere euro e quindi il suo potere di acquisto crollerà (con i prezzi denominati in euro che ovviamente saliranno vertiginosamente). Ciò è accaduto con varie monete fiat nel corso della storia, e questi episodi non si sono verificati perché lo stato ha abrogato una normativa che in precedenza aveva assicurato che la sua moneta sarebbe stata il denaro della nazione. No, le persone che usavano quelle monete le hanno semplicemente abbandonate, nonostante la "volontà" contraria dello stato, ricorrendo al baratto o adottando una moneta alternativa.

In sintesi, l'associazione storica del denaro privato con le merci e il denaro statale con monete fiat non si allinea perfettamente con la teoria economica; è assolutamente possibile immaginare denaro fiat emesso privatamente. Se le criptovalute come il Bitcoin diventeranno ampiamente accettate, e quindi denaro a tutti gli effetti, allora si qualificheranno come tali: nessun decreto statale, solo una storia attraverso la quale gli individui abbracciano le criptovalute come mezzo di scambio comunemente accettato. Ma forse "fiat" non è proprio la caratterizzazione esatta per Bitcoin, poiché esso è un sistema costruito per fornire un mezzo di scambio digitale a prova di manomissione: una rete di computer distribuiti in grado di garantire la validità di una moneta meglio di quanto gli stati possano fare.

E finora il sistema blockchain su cui è stato costruito Bitcoin ha dimostrato questa teoria: un milione circa di Bitcoin sono stati rubati da vari wallet a partire dal 2009, ma il registro distribuito, il sistema contabile su cui si basa Bitcoin, è rimasto intatto dopo 10 anni nonostante i numerosi attacchi. La prospettiva di ottenere ricchezza in maniera istantanea fa impazzire la gente ed i numerosi furti e imbrogli fanno tornare in mente le storie di avidità e corruzione durante la famosa "corsa all’oro" del XIX secolo. Ciononostante crimini e truffe non hanno fatto evaporare il valore dell'oro. L'incorruttibilità del registro di Bitcoin è sopravvissuta, non solo grazie alle sue protezioni crittografiche, ma anche alla buona fede della maggioranza del network e il buon senso dei singoli sviluppatori che hanno portato avanti il progetto durante turbolenze simili.

A causa di furti come quello ai danni dell'exchange Mt. Gox, scoperto nel 2014, l'ecosistema della blockchain ha subito un bruttissimo colpo, infatti l'impressione era che Bitcoin stesso fosse stato violato, quando in realtà era la rete di sicurezza del più grande exchange presente sulle scene mondiali allora che era stata violata. Non solo, ma le accuse sono continuate additando Bitcoin perché viene e veniva utilizzato sul deep web per comprare e vendere armi, droghe, ecc. La maggior parte delle banconote da cento dollari portano tracce di cocaina. Il fatto che il denaro contante "canonico" sia utilizzato in transazioni criminali lo delegittima in qualche modo? No. La verità è che il denaro è "contaminabile" per sua stessa natura.

Ben presto, il sistema blockchain si trasformerà e si fonderà con altri sistemi, perché il suo valore è incalcolabile. Gli investitori, da Wall Street alle grandi banche commerciali, hanno già investito notevoli quantità di denaro, tempo e sforzi in attività basate sulla blockchain. Le crisi economiche di governi instabili come quelli di Grecia, Cipro e Spagna hanno già innescato una serie di picchi nei mercati delle criptovalute. Infatti quando il governo cipriota ha cercato di risolvere la crisi bancaria del 2013, imponendo un taglio del 7% ai depositi bancari dei suoi cittadini, il prezzo di Bitcoin è salito vertiginosamente. Perché? Perché molti risparmiatori provenienti da Paesi molto indebitati hanno pensato che Bitcoin poteva rappresentare un "luogo" più affidabile dove parcheggiare i loro risparmi. Le istituzioni finanziarie esistenti sono profondamente inclini alla corruzione e questa è una cosa che succede da molto prima che il Bitcoin balenasse nella mente di Satoshi Nakamoto.

Indipendentemente dai difetti nel sistema che Nakamoto ha lanciato nel 2009, che per alcune cose sono ancora sostanziosi, è ormai dimostrato che esiste un modo infallibile, affidabile ed incorruttibile di scambiarsi valore. Senza fare affidamento su autorità esterne, come banche o governi. L'ultimo esempio è l'Argentina: gli argentini hanno prelevato circa $490 milioni dai conti di risparmio personali negli ultimi due giorni di agosto, quando il peso ha raggiunto il record di $41.6 per dollaro USA.



Questo è il calo più grande in 15 mesi, portando le riserve dell'Argentina a scendere ai livelli pre-salvataggio del FMI. È evidente che il crollo del peso argentino stia rendendo nervosi gli argentini... ed è iniziata la proverbiale corsa agli sportelli delle banche. E cosa stanno scegliendo al posto del peso? Bitcoin. Prima il Venezuela, ora l'Argentina, poi la Turchia e alla fine il mondo intero. Le criptovalute si dimostreranno la migliore copertura contro la prossima recessione finanziaria e il miglior tipo di denaro scelto volontariamente dalle persone.


2 commenti:

  1. pensa geniale bitcoin gratis. a no per un carrettata di peso benefattori minatori benefattori

    RispondiElimina
  2. Anche il neoliberismo è più politico che economico, perché è a senso unico e privilegia qualcuno a scapito di tanti altri.
    Per non parlare del keynesismo e dei suoi epigoni.
    Assistiamo all'ennesimo scontro tra le fazioni del sistema dirigista di gestione del mezzo di scambio creato dal nulla. Un mezzo di scambio artificiale, politico (instrumentum regni), relativista, manipolabile, effimero. Il fiatmoney.

    Non c'è nulla di davvero economico in senso austriaco in tutto questo teatrino, in questa messinscena che va avanti da oltre un secolo.
    Conoscendone natura, percorso e termine non possiamo che prendere alcune precauzioni.

    Tutto il resto, compreso il sentiero entro il quale dobbiamo svolgere la nostra esistenza, sono le conseguenze sociali e culturali di queste teorie fallaci e presuntuose.

    RispondiElimina