giovedì 19 novembre 2020

L'assurdità del lockdown 2.0

 

 

di Shane J. Coules

"Un uomo cammina per una strada stranamente tranquilla, un tempo trafficata, fiancheggiata da negozi chiusi e veicoli bruciati. Alcune delle vetrine mostrano finestre sbarrate, altre con macchie di vernice rossa. Alcuni negozi sono stati vittime di saccheggi, i frammenti di vetro per terra un ricordo del recente caos. Il nostro protagonista fa un respiro profondo; un suono udibile nel vasto silenzio. Rilascia lentamente il respiro e continua a camminare. Le sue narici si infiammano. Rileva un odore familiare nell'aria: qualcosa sta bruciando. Le sue orecchie si contraggono quando sente il ruggito lontano di una folla, il volume che aumenta a ogni passo che fa. Vede in lontananza un ardente bagliore arancione che diventa più grande; il fuoco che infuria da mesi, continuando a diffondersi".

La scena sopra potrebbe suonare come il prologo di un romanzo apocalittico di Stephen King, ma è un mix di scene viste in questo 2020: momenti tratti da un anno da incubo, la cui fine è sperata dalla maggior parte di noi.

E mentre i Paesi in tutta Europa e alcuni stati negli Stati Uniti entrano in una seconda ondata di lockdown, vale la pena di riflettere su ciò che abbiamo visto finora in questo anno surreale e rimuginare sull'assurdità di un secondo blocco.


“Restate a casa, indossate una mascherina, la scienza sa meglio”

Se avessi un dollaro per ogni volta che ho sentito o visto queste tre affermazioni sparse online e offline, sarei milionario. Mi troverei in una posizione migliore di molte piccole imprese che sono state danneggiate dallo stato solo per vedersi poi dare un misero risarcimento. Ovviamente non è stato sufficiente per salvarle tutte e molte sono state chiuse del tutto.

Prendiamoci un momento per analizzare queste tre frasi.

Restate a casa. Questo era ed è ancora l'ordine dato da molti governi in tutto il mondo, dicendo ai loro cittadini che dovrebbero avventurarsi fuori solo se è "essenziale" o per un po' di esercizio. Sono stati imposti dalle autorità limiti su quanto lontano ci si può spostare (in Irlanda, ad esempio, è entro un raggio di cinque chilometri da casa vostra) e quante persone di altre famiglie si possono invitare nella vostra proprietà privata (di nuovo, in Irlanda questo numero è zero al momento della stesura di questo documento). Multe, gogna pubblica  (non osate mettere in discussione queste misure o partecipare a proteste anti-lockdown!) e una cattiva reputazione attendono coloro che infrangono queste regole.

Indossate una mascherina. Sebbene chi scrive non abbia problemi ad indossare una mascherina se un imprenditore lo richiede, è interessante notare che anni di analisi scientifiche sulla loro efficacia quando si tratta di ostacolare la diffusione di malattie respiratorie infettive come l'influenza, hanno dimostrato che è trascurabile. Sul sito web del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) potete leggere che "nessuna raccomandazione può essere emessa per l'uso della mascherina da parte di persone asintomatiche, comprese quelle ad alto rischio di complicanze, per prevenire l'esposizione a virus influenzali". Sebbene il Covid-19 e l'influenza siano malattie simili, provengono da virus diversi e il primo è più contagioso della seconda. Vale anche la pena di notare che l'utilità delle mascherine è ancora contestata dagli esperti, e si è persino sostenuto che indossarle può aumentare la diffusione del virus perché le persone possono essere meno consapevoli delle distanze sociali, visto che si toccano il naso e la bocca più di quanto farebbero quando non le indossano.

Ma anche se accettiamo che le mascherine siano efficaci nel rallentare la diffusione della malattia, l'eccessiva sicurezza e l'incongruenza da parte di esperti e personaggi pubblici durante tutta l'epidemia ha abbassato di molto la fiducia della popolazione nei loro confronti. Ad esempio, i chirurghi a febbraio esortavano i cittadini a "SMETTERE DI ACQUISTARE MASCHERINE!", aggiungendo che non erano efficaci nel prevenire la contrazione del coronavirus. Anche a marzo il sindaco di New York, Bill de Blasio, diceva ai residenti di "andare avanti con le proprie vite" e "uscire in città nonostante il coronavirus", mentre il capo medico ufficiale del Regno Unito diceva agli inglesi di non indossare mascherine. Nel frattempo l'OMS e il CDC si erano entrambi opposti all'uso di mascherine nei primi mesi dell'epidemia. Sebbene le cose possano essere cambiate negli ultimi mesi a causa dei nuovi studi di cui sopra, abbiamo ancora Paesi come la Svezia che non richiedono l'obbligo di mascherine mentre ci avviciniamo alla fine di questo anno a dir poco bizzarro (nota: il numero giornaliero di morti Covid della Svezia non è salito oltre dieci da allora fino a metà luglio e da qui è stato generalmente inferiore a cinque). Puoi davvero biasimare le persone per essere scettiche nei confronti di coloro che occupano posizioni di potere?

La scienza sa meglio. La persona che pronuncia queste parole paternalistiche crede di avere la scienza dalla sua parte. Ma come ha affermato ad aprile uno degli epidemiologi più esperti del mondo, Johan Giesecke, consigliere del governo svedese: le politiche britanniche ed europee di lockdown non si basano su prove scientifiche. E poi possiamo ricordare a noi stessi l'ormai famigerato studio dell'Imperial College di Londra condotto da Neil Ferguson, che ha stabilito che solo nel Regno Unito si potevano perdere fino a cinquecentomila vite. Successivamente è stato rivelato che la modellazione utilizzata per lo studio era obsoleta e quindi i calcoli erano stati notevolmente gonfiati. Per quello che vale, Ferguson ha anche detto nel 2005 che da 150 a 200 milioni di persone sarebbero morte per l'influenza aviaria. Il numero di decessi mondiali per influenza aviaria tra il 2003 e il 2009 è stato di... 282.


I pro-lockdown sono de facto “pro-recessione”

Un'altra linea comune che ha fatto il giro delle bocche negli ultimi nove mesi è "mettere l'economia al di sopra della società è sbagliato". Questa affermazione richiama alla mente le famose parole di F. A. Hayek riguardo ai socialisti: le persone che non capiscono l'economia non riescono a capire come funzionano le società ed i mercati. Le economie sono essenzialmente società e le società sono essenzialmente economie; un'economia più sana favorisce una società più sana. Naturalmente ci saranno ancora problemi causati da una cattiva politica di governo (ad esempio, la guerra alla droga), comportamenti individuali (ad esempio, scelte sbagliate) e sfortuna (che può essere alleviata da reti di supporto e enti di beneficenza). Le società avranno sempre problemi: le utopie sono impossibili.

Chiedendo un lockdown, le persone stanno essenzialmente accogliendo favorevolmente una recessione. E con la recessione vengono innumerevoli mali sociali, nel caso in cui ciò non sia già stato reso evidente dalle depressioni del passato. Se le misure del governo mirano a garantire il benessere delle persone, far precipitare un Paese in una recessione e accumulare debiti è sicuramente uno strano modo per farlo. A livello nazionale, i lockdown e le recessioni causano danni a volte irreparabili ai mezzi di sussistenza, alla salute mentale e al benessere fisico delle persone. A livello globale, si prevede che i lockdown diffusi aggraveranno notevolmente le carestie del terzo mondo, con "la fame legata al virus legata a 10.000 morti di bambini ogni mese". Con tragedie come queste, i lockdown sono davvero uno "strano" modo di proteggere le persone più vulnerabili.


L'immoralità dei lockdown

Epidemie come il Covid-19 sono insolite per l'Europa e gli Stati Uniti. Essere preparati al 100% è impossibile, perché mentre la ricerca finanziata dalle tasse viene condotta regolarmente nella speranza che i Paesi possano essere il più possibile pronti, ogni nuovo virus porta con sé un'aria di mistero e la paura dell'ignoto non è così irrazionale dopotutto.

Ma mettere un tale potere che altera la vita comune nelle mani di persone che pagano un prezzo irrisorio per aver sbagliato (qualche danno politico, forse), non è solo idiota, è chiaramente sbagliato. La coercizione è sbagliata. Togliere la libertà di scelta alle persone con la forza è sbagliato. Dire ad un'anziana che convive con una malattia terminale che deve trascorrere gli ultimi mesi della sua vita in isolamento, che non può fare una gita al lago che ha visitato quando era bambina, che non può essere circondata dai suoi cari durante il tempo che le resta, beh è a dir poco sbagliato se non crudele, disumano. Dire ad un imprenditore che la sua attività non è essenziale è a dir poco sbagliato. Dire all'uomo che è incline alla depressione e vive da solo in un minuscolo monolocale che questa chiusura è per il suo bene, è a dir poco sbagliato se non crudele e disumano. Dire alla donna la cui diagnosi di cancro verrà ritardata, e quindi le sue possibilità di sopravvivenza ridotte, che questo lockdown è per il suo bene, è adir poco sbagliato se non crudele e disumano.

Non è diverso dal dire ad un pilota che "la velocità uccide" e che quindi non può più guidare una macchina. O che l' alcol è uno dei più grandi assassini ogni anno, così forte che non potete più godervi una birra. O che più di duecentomila bambini vengono curati in ospedale ogni anno a causa di incidenti legati alle biciclette, quindi non si possono più divertire utilizzandola. Il ruolo del governo non è tenere le persone al sicuro da sé stesse o dai pericoli che derivano dal vivere liberamente; e non c'è motivo per cui questo non debba applicarsi anche al Covid-19.


L'assurdità del lockdown 2.0

Ormai da mesi dati ed esperti sollevano importanti interrogativi sull'efficacia dei lockdown nell'arresto della diffusione del Covid e hanno evidenziato i danni da essi causati. Nelle parole della Dichiarazione di Great Barrington (guidata da epidemiologi di malattie infettive e scienziati della salute pubblica): "Le politiche di lockdown stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica a breve e lungo termine. I risultati (per citarne alcuni) includono tassi di vaccinazione infantile più bassi, peggioramento degli esiti delle malattie cardiovascolari, meno screening oncologici e deterioramento della salute mentale, fattori che nel loro insieme porteranno ad un maggiore eccesso di mortalità negli anni a venire, con la classe lavoratrice ed i membri più giovani della società che dovranno sopportare il pesante fardello". Anche l'OMS ha affermato che i lockdown dovrebbero essere l'ultima risorsa. L'Argentina è entrata nel suo duecentesimo giorno di blocco nazionale, ma i nuovi casi giornalieri si aggirano tra i diecimila e ventimila sin da agosto. Questi e innumerevoli altri esempi sono rimasti inascoltati in molti Paesi, mentre entrano in un altro lockdown senza aver dato ascolto ad opinioni contrarie.


Il futuro è una scelta

Per molti di noi, questa calamità sanitaria è solo l'ennesimo capitolo nel terribile libro che è lo stato. Quando si considera che "non si possono violare le leggi morali ed economiche senza dover pagarne il prezzo, e che tale violazione porterà, secondo la logica dell'azione statale, ad ulteriori violazioni fino a quando il prezzo che da pagare diventa intollerabile", sono probabili più disordini sociali. La scena con cui abbiamo aperto oggi potrebbe essere un collage di momenti del 2020; se le cose continuano ad andare nella stessa direzione, potrebbe essere uno sguardo ad un futuro non troppo lontano.

Ma c'è ancora tempo affinché le persone vedano i principali fallimenti dello stato e della sua burocrazia, composta da persone che non pagano alcun prezzo per aver sbagliato e scatenato il caos economico, Covid o meno (lungi dall'essere puniti, vengono regolarmente ricompensati con laute pensioni finanziate dai contribuenti). Una cattiva gestione da parte di governi incapaci che porta ad ulteriori disordini sociali o peggio non deve essere il futuro. Come disse Ludwig von Mises: "Chiunque voglia la pace tra le nazioni deve cercare di limitare lo stato e la sua influenza nel modo più rigoroso". Queste sagge parole sono applicabili anche alla pace all'interno delle nazioni.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://www.francescosimoncelli.com/


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