venerdì 23 luglio 2010

Perchè non voto

Articolo illuminante che illustra in poche righe contraddizioni ed angherie del sistema democratico che nostro malgrado dobbiamo quotidianamente sciropparci.
In questo panorama il "non-voto" diventa un'azione di partenza, fondamentale, per l'emancipazione personale.
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di Robert P. Murphy


Oggi è appropriato che io sintetizzi le ragioni per cui non voto. In parole povere, la democrazia è un sistema ripugnante e ridicolo e quindi non ho alcun obbligo etico per votare. E poi il mio voto da solo quasi certamente non avrà alcun effetto sulle elezioni e per questo non ho nessun interesse pragmatico nel votare. Quindi, perché dovrei fare qualcosa di moralmente incerto se nemmeno fa qualche differenza?

Anche se sono sicuro che si sia già sentito qualcosa di simile prima, rivediamo proprio perché il singolo voto NON conta. Affinché il voto possa fare qualche differenza (nella corsa presidenziale), l'elezione in uno Stato dovrebbe essere decisa con un margine esattamente di uno. In altre parole, si metta il caso che uno non vota. Se il candidato che vince in quello Stato lo fa con un margine di due o più persone, allora la tua decisione di astenerti non è valsa a nulla.

Ma la cosa peggiora. Si pensi contro tutte le bizzarrie che nel tuo Stato il voto popolare si risolva in un pareggio, considerando anche tutti gli altri votanti, e poi tu assegni il voto decisivo a favore del tuo candidato (sappiamo già che un'eventualità simile non accadrà mai). Anche così il tuo voto influisce solo sull'identità del presidente successivo, se il margine nel collegio elettorale è abbastanza vicino affinché il tuo Stato decida per l'esito.

OK, ora dovrei disporre di alcune obiezioni obbligatorie.

* "Ciò non ha senso. Se si dice con non è razionale votare, allora nessuno dovrebbe votare. Ma poi tu vai a candidarti come presidente. Allora poi tutti dovrebbero votarti. Duh, voi economisti siete stupidi".
=> No, non c'è nulla di male a fare un'analisi tra costi/benefici, a patto che l'elaborazione tra costi e benefici sia fatta correttamente. La ragione per cui sono praticamente sicuro che il mio voto non influenzerà l'esito delle elezioni, è che sono praticamente sicuro che milioni di americani voteranno stupidamente. Quando Free Advice guadagnerà 10 milioni di lettori giornalieri, forse rivedrò le mie previsioni sugli aderenti al voto.

(Tecnicamente si può provare a costruire un modello formale con la "strategia combinata" del simmetrico equilibrio di Nash; chiunque è indifferente nel votare o meno e, di conseguenza, ognuno che lo desideri è in grado di scegliere una strategia di voto con una probabilità X, dove X è molto piccolo. Così X volte l'intera popolazione significa che ci si aspetta una certa somma di persone che si presentino e votino, e questa aspettativa è già sufficiente a renderti indifferente. Ma nel mondo reale non siamo regolati dall'equilibrio di Nash (almeno), non se tutti abbiano un tornaconto nell'influenzare l'esito delle elezioni -- quindi traggo rigorosamente più vantaggio non votando. Dovrei aggiungere anche che non vedo il mondo come se fossi "in" un modello teorico di gioco, sto solo mostrando che non c'è niente di contraddittorio circa la struttura analitica).

* "Come sarebbe se tutti la pensassero come te?"
=> Se tutti la pensassero come me sarebbe grandioso. Nessuno voterebbe e così 535 persone a Washington DC direbbero "Mandateci metà dei vostri stipendi cosicché possiamo bombardare le persone e salvare le banche", sarebbe un gioco divertente. Se si vuole fare un accordo kantiano e scegliere le azioni che uno desidera che gli altri prendano, allora perché votare per una persona che già si ammette sia il "minore dei due mali"? Non ha alcun senso. Un conto sarebbe compiere un'azione moralmente odiosa affinché fornisca benefici tangibili ed utili; per esempio, far deviare un autobus cosìcche colpisca 3 persone invece che 30. Ma perché partecipare nella votazione di un tizio che commetterà atti malvagi, quando la tua partecipazione non fa niente per limitare quella malvagità? Se si pensa che Obama/McCain sia il peggior candidato, il voto per McCain/Obama non farà nulla per frenarlo. Obama/McCain potrebbe vincere/perdere con o senza il vostro voto, con una sicurezza stimata al 99,9999%.

* "Se non voti, allora non hai nessun diritto a lamentarti del nostro governo".
=> Questa è la scemenza più cretina che abbia mai sentito e c'è una grande competizione in questa categoria. Siamo tutti d'accordo che il nostro governo è diretto da bugiardi e ladri, giusto? OK, allora come ci arrivano lì? Perché è chi vota che ci li mette lì. Quindi mi state dicendo che sono molto più responsabile per quelle persone orribili a Washington rispetto alle persone che li hanno praticamente votati?

* "E' a causa dell'apatia di persone come te che il nostro sistema non funziona propriamente".
=> Questo è legato all'obiezione di sopra. Mi piacerebbero le persone che credono in ciò, proprio per riflettere sulle implicazioni di frasi come questa. Ciò vuol praticamente dire che le persone che votano sono (in generale) babbei e/o malvagi, mentre le persone che non votano sono (in generale) sagge e virtuose. Dovete crederci, se si sostiene che l'aumento della percentuale dei votanti possa migliorare i politici andremo a finire male. Vi ringrazio per le belle parole, ma penso che siete in errore. Se (come in alcuni paesi) il governo forza le persone a votare, non penso che i nostri politici diventerebbero di colpo uomini (e donne) di Stato onesti. La ragione per cui la democrazia produce risultati terribili è perché è un sistema ridicolo, ripugnante, e non perché noi siamo troppo pigri per "farla funzionare".


PERCHÉ LA DEMOCRAZIA È UN SISTEMA RIDICOLO, RIPUGNANTE
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Chiuderò con la difesa di queste parole dure. Immagina di dover riparare i tuoi freni rotti, ma tu non abbia il permesso di chiamare la compagnia per fare questo lavoro. Invece c'è un'elezione per scegliere il meccanico della città e tutti nella vostra città hanno l'opzione di votare e decidere quale persona debba riparare i tuoi freni. Quella persona può anche decidere poi quanto farti pagare e tu nemmeno puoi scegliere l'opzione di andare con l'autobus -- devi andare con la tua macchina ogni giorno dopo che il lavoro è stato ultimato. Vi piacerebbe un sistema come questo?

Se si è genitori, ne ho un'altra anche migliore. Mettiamo il caso che tu non possa scegliere chi faccia da babysitter a/ai tuo/tuoi figlio/figli, ma la scelta è presa dalla maggioranza che comanda. Se state ignorando ciò probabilmente non vi sta entrando in testa il concetto. Seriamente, immaginate che uno non possa controllare chi guardi suo/suoi figlio/figli, ma quei perfetti estranei hanno più voce in capitolo del genitore. E non solo questo, ma la rosa dei possibili candidati sarebbe ristretta a quei potenziali babysitter a cui non ci si è preoccupati di stilare un'indagine nelle loro vite di un intero anno, con i sostenitori di altri potenziali babysitter che danno adito a malevole voci e così via. Pensate che l'esito sarebbe buono? Oppure preferireste la libertà di poter scegliere il/la vostro/a babysitter, usando i vostri propri criteri?

Bè spero che ora possiate vedere ciò che intendevo quando ho detto che la democrazia è un sistema ridicolo e ripugnante. E' vero, potreste ribattere che ci sono alcune cose come la difesa nazionale o il sistema legale dove praticamente è impossibile avere quella libertà, che, siamo tutti d'accordo, è ideale nei casi come la riparazione dei freni o l'ingaggio di un/una babysitter. Se questo è il vostro punto di vista, vi incoraggio a vedere questo pamphlet [in pdf].

In conclusione, io non voto perché non vedo nessuna ragione per cui partecipare alla consacrazione collettiva di qualcuno che violerà i diritti di proprietà e finirà con uccidere persone innocenti, quando il mio voto non ha nemmeno la più flebile possibilità di influenzare l'esito della votazione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: https://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Premessa: sono d'accordo con l'idea che propugna l'articolo.
    Ho il dubbio, però, che possa risultare poco convincente per chi invece non è libertario. Ovvero, secondo me, qui, Murphy non ha colpito nel segno.

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  2. Ciao Endeeder. L'obiezione che muovi è plausibile, infatti Murphy è molto diretto e non passa per situazioni intermedie. Il suo è un botta e risposta veloce e sussultorio, che prevede un background se non libertario ma almeno anarchico.

    Però l'articolo ha un pregio, ovvero si porta dietro due esempi chiarissimi: quello dell'autobus e quello della babysitter. Infatti tendono a far capire all'interlocutore come il peso delle loro azioni (da furbo Misesiano) possa incidere sul futuro di ciò che li circonda; perchè oggigiorno il voto non è visto come pura azione ma solo come esplicazione di un giudizio (per la serie, a tutti i problemi ci penserà qualcun'altro).

    Essendo privato dell'azione l'elettore non riesce a capire la profondità della sua scelta; da qui il detto "il minore dei due mali" è venuto alla ribalta. Se una cosa è male io decido di non scegliere, poichè qualsiasi cosa, anche in minor entità, nuocerà alla mia salute. Invece l'esercizio di delega è solo un giudizio: "per me questo è leggermente più bravo, perchè..."; ma sarà il candidato a compiere le azioni, non l'elettore stesso.

    Questo è una passaggio fondamentale da assimilare se si vuole capire perchè la gente tende ad astenersi in minoranza.

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