martedì 13 settembre 2011

Inflazione di Massa, Si; Iperinflazione, No

Come affermato nei precedenti articoli di Shostak e Murphy, le riserve in eccesso stanno iniziando ad invadere l'economia più ampia. Cosa comporta questo fattto? Con molta probabilità il QE3 sarà cortesemente offerto dalle banche commerciali. Quello che infatti bisogna sottolineare nel presente scritto di North, è il modo "operativo" della FED di affrontare le crisi: un nuovo boom. "Boom-bust, boom-bust, boom-bust", il ciclo si ripete e la farsa monetaria continua.
Addirittura, potremmo dire che gli Stati Uniti sono entrati già da ora in una fase di boom secondo gli ultimi
dati sul lavoro estrapolati dal blog di Ed Yardeni ed i prezzi alla produzione in aumento.

Con tutte queste variabili in gioco, è praticamente impossibile fare una previsione per il lungo termine. Ma un punto fermo ce lo abbiamo: le riserve in eccesso stanno fuoriuscendo e la cosa non porterà nient'altro che inflazione di massa.
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di Gary North


Gli Stati Uniti non avranno iperinflazione a meno che il Congresso non nazionalizzi la Federal Reserve.

Ad un certo punto avremo inflazione di massa: dal 15% al 30% l'anno. Ma non sarà dal 50% al 100%.

Perché no?

  1. La natura temporanea della liquidazione
  2. La paura di essere incolpati
  3. Il ciclo boom-bust
  4. Il fondo pensione degli impiegati



1. LA LIQUIDAZIONE TEMPORANEA

L'iperinflazione dura solo pochi anni. Le persone nel campo della moneta metallica dovrebbero saperlo, ma tendono a scordarlo.

Questi esperti economici che continuano a dirci che il dollaro cadrà a zero dimenticano l'ovvio: le grandi banche sono creditrici. I banchieri perdono quando una valuta va a zero. Non dimenticatelo mai. Se credete, come faccio io, che la Federal Reserve è il braccio esecutivo delle grandi banche commerciali, allora smettete di preoccuparvi dell'iperinflazione. Ma non iniziate a preoccuparvi per il Congresso.

Sin da Tutti gli Uomini del Presidente – il film, non il libro – ci è stato detto di seguire il denaro. Quindi, seguiamo il denaro.

Le quattro grandi banche degli Stati Uniti – forse tre, con Bank of America in declino – fanno soldi prestando denaro. Come tutte le banche a riserva frazionaria, prendono in prestito a breve (tassi bassi) e prestano a lungo (tassi più alti).

Durante l'iperinflazione, i tassi d'interesse a lungo termine vanno alle stelle. Questo forza in giù il valore di mercato depresso dei bond e dei mutui. Nessuno vuole prestare a lungo. Chi viene ucciso? Le banche e le compagnie d'assicurazione che hanno prestato a lungo.

Ciò che li salva dalla bancarotta è la contabilità fasulla. Viene permesso loro di mantenere sui libri i loro bond a valore di facciata. Ma, presto o tardi, i banchieri vengono pagati in denaro fiat. I loro portafogli sono intrappolati in cattivi investimenti. Non possono venderli senza riportare perdite. Così, attendono. Mese dopo mese, il valore di questi asset cala.

L'iperinflazione è un male per i super-ricchi. Perché? Perché sono possessori netti dei loro asset. I super-ricchi possiedono terre e case. Aumentano in valore nominale, ma le persone ricche non ripagano i loro debiti vendendo una moneta d'oro o due. Non hanno debiti da ripagare. Sono i creditori. Possiedono bond ed investimenti con entrate fisse.

Quando leggiamo delle grandi iperinflazioni, scopriamo che le persone comuni andarono in rovina. Ai contadini andò bene. Ripagarono i loro mutui vendendo un paio di dozzine d'uova. La ricchezza si mosse dalle città alle aree rurali.

I banchieri erano in grandi guai. I contadini erano al settimo cielo.

Vi è mai venuto in mente che non ci sono stati periodi iperinflazionistici in Gran Bretagna? Gli Inglesi sono andati in guerre causate da loro. La loro elite ha gestito un impero dal 1700 fino al 1946. Tuttavia in tutte le crisi, non hanno mai avuto inflazione nei prezzi al di sopra del 30%. Sapete perché? Perché la Banca d'Inghilterra non lo avrebbe permesso. La BoE era posseduta privatamente sin dalla sua creazione nel 1694 finché il governo non la nazionalizzò nel 1946. Anche dopo il 1946, la banca non avrebbe permesso l'iperinflazione.

La Banca d'Inghilterra ha inflazionato spesso. Ciò ha creato il ciclo boom-bust in numerose occasioni, ma non è mai stata seriamente incolpata per qualsiasi bust. Questo perché non abbastanza persone hanno compreso la teoria Austriaca del ciclo economico, che fu scoperta nel 1912 da Ludwig von Mises. Anche oggi, difficilmente qualcuno la conosce, e di quegli economisti che la conoscono, quasi nessuno ci crede.

Quali sono le famose iperinflazioni? In Europa Occidentale, la Germania, l'Austria e l'Ungheria dopo la Prima Guerra Mondiale. Persero la guerra. Ci fu l'Ungheria nel 1946 – la peggiore inflazione di sempre. Era una nazione Comunista.

Ci fu la Cina nel 1947-1948. Cadde il governo nazionalista; si insediò Mao. Niente più iperinflazione.

Ci sono i vari esempi nei paesi Latino Americani. Queste non sono grandi economie industriali. Se consideriamo il Brasile come industriale, ha avuto una lunga e dura iperinflazione, 1981-1995: questa fu la più lunga iperinflazione che si conosca.

Conosco un solo grande caso di iperinflazione nell'Occidente industrializzato: quello dello Stato di Israele, 1980-1986. Andai lì nel 1985 per studiarla. La vita andò avanti. Il turismo introdusse le valute Occidentali. Così anche le esportazioni agricole. L'esperienza non è durata molto. Questa fu la più lunga iperinflazione in tempi moderni. Wikipedia la descrive:

L'inflazione accelerò negli anni '70, aumentando regolarmente dal 13% nel 1971 al 111% nel 1979. Dal 133% nel 1980, balzò al 191% nel 1983 e poi al 445% nel 1984, minacciando di diventare un numero a quattro difre entro un anno o due. Nel 1985 Israele congelò per legge la maggior parte dei prezzi ed approvò altre misure come parte di un piano di stabilità economica. Lo stesso anno, l'inflaizone quasi si dimezzò, scendendo al 185%. Entro pochi mesi, le autorità iniziarono ad aumentare il congelamento dei prezzi su alcuni oggetti; in altri casi ci volle più di un anno. Nel 1986, l'inflazione scese al 19%.


Questo è il fatto centrale: le iperinflazioni non durano molto. La valuta si rovina presto. Poi c'è una riforma della valuta. La banca centrale inizia di nuovo: boom-bust, boom-bust.

Se si cronometrano le cose perfettamente, e si vendono gli asset per ripagare i debiti, si vince. Ma è difficile. Si comprano protezioni contro l'inflazione, pensando che andrà avanti per anni ed anni. Finisce molto più presto di quanto pensino gli ultimi arrivati.

Poi c'è una recessione. Le protezioni contro l'inflazione calano di prezzo. In questo periodo, il denaro è il re. Se avete denaro da prestare, avrete il paradiso in terra. Rastrellate gli asset a prezzo scontato. In breve, uscite in tempo.

Ci sono pochi vincitori nell'iperinflazione e non vincono a lungo. Poi colpisce la recessione e le cose tornano normali.



2. LA PAURA DI ESSERE INCOLPATI

Ben Bernanke è sotto attacco come nessun'altro presidente della FED è stato mai. Le critiche sono a milioni. E' una cosa storicamente senza precedenti. C'è una causa: Ron Paul. Ron Paul ha portato l'attenzione di molti elettori sulla FED e su Bernanke. Bernanke non può scampare a lungo da questa sorveglianza.

Se ci sarà iperinflazione, milioni di elettori sapranno di chi è la colpa: dello zio Ben e della sua combriccola di tirapiedi al Consiglio dei Governatori. Gli investitori sanno di più della FED oggi rispetto a quanto ne sapevano nel 2007. Questa conoscenza aumenterà.

Poi c'è Internet. I media mainstream non possono più controllare il flusso dell'informazione. Le voci si diffondono, e potreste averlo notato, non molte sono a favore della FED.

La FED è disperata per evitare una verifica annuale da parte del Government Accountability Office. Ciò è un bene. Vuol dire che persone oltre a Ron Paul stanno invocando questa verifica.

Rick Perry ha usato la parola "tradimento". Michelle Bachman ha richiesto una verifica della FED. Ron Paul è ancora in corsa. Oggi la FED è l'obiettivo dei candidati Repubblicani alla Presidenza. Ciò non è mai accaduto prima d'ora. E' terrificante. Stanno provando a rubare l'argomento preferito di Ron Paul. Io dico più potere per loro. Venite, venite tutti! Mettetevi in fila!

Milton Friedman rese famosa questa frase: "L'inflazione è semore e comunque un fenomeno monetario." Aveva ragione. Questo concetto ha trovato le resistenze degli economisti Keynesiani sin dal primo giorno, ma i Keynesiani hanno scoperto che la frase ha permeato il pensiero di milioni di elettori. Oggi i Keynesiani stanno invocando deficit più grandi e l'espansionismo alla Federal Reserve, perché i prezzi al consumo stanno aumentando molto lentamente. Se i prezzi stessero salendo del 20% l'anno, i Keynesiani troverebbero difficile nascondere la fonte del problema: il Federal Open Market Committee. Il FOMC non potrebbe nascondersi.

Questo è il fatto politico centrale che oggi affronta la FED: "Può correre, ma non può nascondersi."

I burocrati vogliono evitare la colpa. Questa è la loro prima preoccupazione. La seconda è di aumentare il numero dei subordinati, alla ricerca di una promozione. La terza è di aumentare il finanziamento della burocrazia. Ma la prima preoccupazione è quella di evitare la colpa.

Bernanke non sarà in grado di evitare la colpa per l'iperinflazione. Pertanto non adotterà politiche che la produrranno.

La FED potrebbe essere nazionalizzata. Potrebbe insediarsi il Congresso. Allora non si potrebbe fare più nulla. Ma se parliamo della Federal Reserve esistente con economisti visibilmente in carica nominati dal governo ed il FOMC posseduto privatamente che prende decisioni – che favorirà le grandi banche – non ci sarà iperinflazione.



3. IL CICLO BOOM-BUST

Nelle nazioni Occidentali industrializzate, incluso il Giappone, le banche centrali hanno sempre cessato di inflazionare qualora i prezzi al consumo fossero saliti vicino al 20% l'anno. E' solo accaduto una volta nella storia degli Stati Uniti durante un periodo di pace: 1977-1980. I prezzi al consumo salirono nel 1979 e nel 1980 di circa l'11% l'anno. Jimmy Carter prese in mano la situazione. Mise pressione all'incompetente G. William Miller affinché se ne andasse dopo soli 18 mesi d'ufficio, e lo sostituì Paul Volcker.

Volcker rallentò il ritmo di crescita della base monetaria. I tassi dei buoni ordinari del Tesoro salirono al 22%. Il risultato fu una recessione. Come conseguenza Carter perse le elezioni nel 1980. Poi arrivò il turno di Reagan: la recessione del 1981-1982. Ma i prezzi iniziarono a rallentare, ed i tassi d'interesse iniziarono un declino che sarebbe durato 18 anni.

Volcker finì per essere un eroe. E' ancora in giro. Non può essere rimproverato. Credo non ci sia nessun'altra persona nell'era Carter-Reagan che abbia una reputazione più distinta. Tuttavia seguì due recessioni.

Parlava duro. Fumava sigari. Il Congresso non gli puntò mai un dito contro.

Questa lezione non si ripete con Bernanke. Bernanke non parla duro. Non fuma. Ma sa bene una cosa: G. William Miller supervisionò l'inflazione di massa, e non si riprese. E' dimenticato. E' dimenticato perché lasciò la carica e batté velocemente in ritirata per diventare Segretario del Tesoro – una carica senza potere. Poi scomparve. Avendo resistito, sarebbe diventato il capro espiatorio: un reietto.

Ecco la lezione appresa da ogni banchiere centrale di una nazione Occidentale industrializzata: il bust post-inflazione produrrà inflazione nei prezzi. Il bust può essere giustificato come il requisito necessario per salvare l'economia, salvare la valuta e salvare l'ordine sociale.

Poi si ricomincerà daccapo.

Ricordate questo: la FED salverà le grandi banche, questo è il suo obiettivo primario non ufficiale. Tutte le banche centrali salvano le grandi banche. Il resto del mercato può crollare del 50% o più. Le grandi banche poi ri-finanziano secondo i nuovi termini, ovvero secondo i termini post-inflazione di massa.

Fintanto che le grandi banche sono salve, la FED può frenare e lasciare che l'economia si muova in una recessione.

Questa è la storia di tutte le banche centrali nelle grandi nazioni industriali Occidentali sin dal 1900, con le sole eccezioni di Germania, Austria ed Ungheria.

La ragione per cui gli Americani non dovrebbero prendere serimanete gli scenari della Germania-Austria del 1921-1924 è che non sono sconfitti. E' impossibile, senza una qualche sorta di pestilenza biologica indotta dalla guerra, che soffriremo di quello che ha sofferto la Germania nel 1921-1924. In ogni caso, durante una pestilenza, non ci sarebbe iperinflazione. Ci sarebbe la legge marziale, i controlli sui prezzi ed il razionamento.

Il Patriot Act offre questo singolo vantaggio: non renderà necessaria l'iperinflazione.

Boom-bust, boom-bust, boom-bust: questa è la via. Non pianificate il vostro futuro come se fosse rotto.

Cosa fa seguito ad ogni iperinflazione? Una recessione. Ma, durante l'iperinflazione, i banchieri si impoveriscono. Quindi, se il risultato è lo stesso alla fine dell'iperinflazione – un bust – perché non bloccarla alla stadio precedente, quello dell'inflazione di massa?

Ha funzionato per Volcker. Ha funzionato per ogni banchiere occidentale nel ventesimo secolo eccetto la Germania dopo la guerra.



4. IL FONDO PENSIONE ACQUISITO DAGLI IMPIEGATI

La Federal Reserve offre ai suoi impiegati un piano di pensionamento. Non è buono quanto quello del Congresso, ma è meglio del vostro. E' dettagliato in un documento di 79 pagine.

Considero questo piano come la migliore liquidazione in denaro in America. E' l'equivalente del pizzo della Mafia. Se pagate, ricevete protezione...dalla Mafia.

Paghiamo questo denaro lasciando che la FED trattenga parte del denaro dai pagamenti dell'interesse sui bond che la FED stessa ha comprato con denaro digitale creato dal nulla. Può coprire le sue spese operative. Parte di queste spese è il sistema pensionistico.

Questo denaro nel fondo pensione è il nostro pizzo. La FED non creerà iperinflazione, che cancellerebbe il valore del suo fondo pensione.

Quanto è grande questo fondo? Abbastanza ed in rapida crescita.

I contributi al Piano di Sistema sono attuarialmente determinati e finanziati dalle partecipazioni dei datori di lavoro. Nel 2010, sono stati realizzati $580 milioni in contributi al Piano di Sistema; i contributi possono essere aggiustati al compimento della valutazione attuariale del 2011.


In cosa è investito il fondo? Ho fornito un estratto dalla cosiddetta verifica indipendente del 2009. Era costituito dal 53% di azioni degli Stati Uniti, dal 13% di azioni estere e dal 34% di bond – non i bond non-commerciabili della Previdenza Sociale. Potete vedere la ripartizione qui.

L'iperinflazione spargerà distruzione sul 34% di questo portafoglio: i bond. Le azioni non manterranno il ritmo dei prezzi al consumo: il 53% è a rischio. Solo la porzione delle azioni ordinarie estere del portafoglio non sarebbe devastata. Forse.

Ecco perché non penso che affronteremo l'iperinflazione...almeno finché il Congresso non nazionalizza la FED.



CONCLUSIONE

Ogni qual volta sentite che l'iperinflazione è inevitabile, mantenete una mano sul vostro portafoglio e la vostra schiena rasente il muro.

L'iperinflazione è un'opzione strategica. E' stata adottata solo una volta da una banca centrale Occidentale in periodo di pace sin dal 1946: quella d'Israele. E' una nazione piccola. I suoi leader non hanno comesso più questo errore strategico sin dal 1985.

Se otterremo iperinflazione, non durerà a lungo: un paio d'anni al massimo. Sarà un grande sconvolgimento nelle vite della maggior parte degli Americani, ma se il governo non impone controlli sui prezzi, non ci sarà devastazione. Ci saranno perdite. Le persone dovranno lottare. Si adegueranno. Diventeranno più povere. Consumeranno capitale. Ma sopravviveranno.

Se il governo impone controlli sui prezzi, come probabilmente farà, ci saranno gravi scarsità per diversi anni. Ci sarà un grande aumento nel numero delle bancarotte. La disoccupazione aumenterà. Le famiglie saranno spremute brutalmente. Ma non durerà. Gli elettori non tollereranno ciò. Senza una guerra, gli elettori richiederanno una riforma. Ci sono troppi economisti, perfino Keynesiani, che sanno che i tetti dei prezzi creano carenze.

L'iperinflazione è quello che Ludwig von Mises chiamò crack-up boom. Non può durare a lungo perché il sistema valutario viene rapidamente distrutto. Non è più utile come strumento del calcolo economico. Le persone si rivolgerebbero alle monete d'oro, alle monete d'argento ed al baratto. La produzione diminuirebbe. Il capitale verrebbe consumato rapidamente. Ma poi deve finire. Quando il governo non può comprare voti con denaro senza valore, smette di inflazionare.

Ron Paul ha reso un grande servizio pubblico nell'avvertire gli elettori del pericolo rappresentato dalla Federal Reserve. Ha esposto la fonte dell'inflazione di massa e dell'iperinflazione. Ha esposto la fonte del ciclo boom & bust.

La FED non può scappare. Le sue politiche devono condurre a cicli di boom & bust. Ciò è intrinseco a tutto il sistema bancario centrale. La FED sceglierà una ripetizione del ciclo boom & bust piuttosto che imporre l'iperinflazione, poiché non può più scappare dalla colpa. Troppe poche persone hanno dato ascolto all'avvertimento di Ron Paul.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Ciao Johnny senti come hanno commentato su rischio calcolato (e cosa ho risposto io).

    http://www.rischiocalcolato.it/2011/09/inflazione-di-massa-si-iperinflazione-no.html

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  2. I miei complimenti Giuseppe, davvero un'ottima replica. I ltempo per rispondere a tutti scarseggia sempre, conciliarlo poi con l'attività del mondo reale e le traduzioni varie è davvero complicato. Spesso mi sfuggono certe cose proprio perché il tempo stesso non è sufficiente, e poi quando avrei del tempo da impiegare me ne scordo :)

    Per quanto riguarda il debito, facendo una ricerca al volo, nel 2005 il debito degli Stati Uniti era di $8,171 miliardi di cui $4,200 miliardi (51.4%) posseduto dalla FED ed istituzioni governative. Ad oggi, la situazione è rimasta più o meno la stessa.

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  3. Si infatti, ma la gente sente i telegiornali e pensa che la Cina abbia il 70-80% del debito e poi sentire qualche "guru" dell'economia monetarista o neo-key fa il resto...

    L'economia, quale scienza incompresa.

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