mercoledì 6 novembre 2013

L'Eurocrisi in tre fasi

E' quasi commovente notare come i banchieri centrali delle varie nazioni ci tengano a farci sapere che la ripresa è vicina seppur ancora un po' lontana. E' un ritornello a cui ci hanno abituato da qualche tempo ormai. Credono davvero che le persone siano così ingenue? Pare di sì, dato che loro fanno di tutto per confermarlo. Se prendiamo, ad esempio, i dati macro relativi alle varie economie europee e li confrontiamo con il mercato azionario ecco cosa viene fuori. La realtà fa a pugni con le chiacchiere "ufficiali" spacciate dagli altoparlanti della stampa maisntream. Per chi ancora non l'avesse capito: i fondamentali economici non stanno affatto migliorando, il mercato azionario è super-drogato dalle favole e dalla carta fiat. Come potrebbero, pensando anche al fatto che la Grecia necessiterà dell'ennesimo salvataggio?
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di David Howden


Scrivendo per il Globe and Mail, Michael Babad ha scritto che un recente rapporto del FMI sulla Grecia elogia alcune delle sue riforme ma ritiene altre del tutto insufficienti. In particolare, la relazione si concentra su tre questioni fondamentali:

  1. In Grecia sono stati compiuti scarsi progressi nella lotta contro l'evasione fiscale.
  2. Le riforme del lavoro hanno avuto successo a spingere in basso i salari, anche se diverse professioni restano chiuse e/o non disposte ad adeguarsi.
  3. La disoccupazione è salita tra i diversi segmenti della popolazione, ma è stato risparmiato il settore pubblico "sovraffollato."

Questi punti riassumono brevemente quello che c'è di sbagliato nell'Eurocrisi di oggi, e perché la ripresa è così lenta.

Gli alti livelli di evasione fiscale nella periferia dell'Europa continuano a sorprendere i responsabili politici. Da un lato l'evasione fiscale è vista come un "furto" nei confronti dello stato. Dall'altro le strabordanti file di disoccupati (e, soprattutto, quelli che beneficiano delle indennità di disoccupazione) sono effettivamente occupate nell'economia sommersa. Questi operai lavorano duramente, anche se in una posizione schermata dal fisco.

Dal punto di vista del Fondo Monetario Internazionale, l'evasione fiscale è terribile perché elimina l'efficacia degli aumenti delle tasse per ridurre i deficit dei governi. A che serve imporre una nuova tassa se le persone non stanno pagando quelle attuali?

Il FMI trascura spesso i motivi per cui abbiamo l'evasione fiscale. In generale, se pagate le tasse dovete credere in una di queste due cose: o pensate di pagare l'ammontare giusto, o pensate che i servizi forniti sono utili. (O entrambe le cose.) Se non pagate le tasse, una di queste proposizioni deve mancare.

L'elevata pressione fiscale da sola non rappresenta la ragione principale per cui le persone evitano di pagare le tasse. Basta guardare al modello scandinavo con tasse alte e lotta all'evasione fiscale scrupolosa. La gente paga quando pensa di staccare un buon affare. Diamine – non mi dispiacerebbe pagare il 100% del mio stipendio in tasse se il governo mi concedesse una vacanza alle Fiji per Natale, una casa arredata nel centro di Toronto ed una Bentley con autista che mi porti a lavoro ogni mattina. (Per la cronaca e per evitare confusione, pago le tasse e non ottengo alcuna delle sudette prestazioni.)

Gli evasori fiscali nella periferia dell'Europa non pagano perché non credono che i loro euro vengano ben spesi. Corruzione, sprechi e servizi inutili affliggono queste economie e creano risentimento verso il loro finanziamento.

Se i governi vogliono reprimere l'evasione fiscale dovrebbero iniziare a pensare come un'impresa in cerca di maggiori vendite – offrire un prodotto migliore. Sarebbe un buon inizio liberarsi dagli sprechi e dalla corruzione che affibia una cattiva reputazione alla politica. Provate a tagliare i servizi che le persone non vogliono (ma sono obbligate a pagare) ed a diminuire l'influenza del governo (per cercare di raggiungere una certa efficienza nei servizi che la gente vuole realmente), e resteremmo sconvolti nel modo in cui quei famigerati evasori cambierebbero atteggiamento.

La questione numero due sulla lista del FMI parla delle cattive politiche. Proprio come un governo non dovrebbe sprecare i vostri dollari sudati per servizi cattivi, non dovrebbe approvare leggi cattive. Nel caso della Grecia, le industrie nei settori meno regolamentati hanno visto una rapida ripresa. Per lo più è avvenuto attraverso tagli ai salari, ma anche l'allocazione delle risorse si è spostata verso attività produttive da cui arriverà una ripresa (turismo) e lontano dai settori non necessari (costruzione). Nei settori protetti dallo stato non si è verificato alcun aggiustamento. Al sicuro nei loro bozzoli, queste industrie continuano ad operare come se non fosse cambiato nulla, invece di effettuare dolorosi seppur necessari adeguamenti a salari e servizi.

Questo ci porta alla questione finale. Mentre il settore privato di queste nazioni colpite dalla crisi è stato testimone di dolorosi tagli, il settore pubblico non ha condiviso tale dolore. (Il governo greco ha appena licenziato i suoi primi impiegati in un intero secolo: "un poliziotto, per aver rubato carte di debito, e l'altro per 110 giorni di assenza ingiustificata.")

Negli affari è spesso sostenuto che "il consumatore ha sempre ragione." Se non si offre un prodotto che il consumatore vuole, si viene puniti dalle perdite. Così questa massima si applica anche al settore pubblico, sebbene il consumatore in questo caso non sia necessariamente lo stesso.

Ai contribuenti non dispiace pagare le tasse quando percepiscono che ne vale la pena. Ciò implicherebbe che il governo sia al servizio del contribuente nel fornire servizi di qualità ad un buon prezzo. La percezione nella periferia dell'Europa è che i governi pensano solo a se stessi. Paghe mastodontiche nel settore pubblico e posti di lavoro comodi in campi non necessari sono quei fattori che rendono i cittadini riluttanti a finanziare il governo.

I canadesi dovrebbero considerarsi fortunati a guardare la periferia dell'Europa da lontano. Un giorno potremmo non essere così distanti. Quando i governi iniziano ad imporre balzelli su balzelli per finanziare le loro operazioni, farebbero meglio a chiedersi se stanno fornendo servizi pubblici che la gente vuole ad un prezzo competitivo. Se la risposta è negativa, i contribuenti potranno fare ciò che farebbe qualsiasi consumatore ragionevole: spendere i propri soldi per cose migliori. Con le tasse, come denota l'Eurocrisisi, questo significa evasione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


17 commenti:

  1. Ciao.
    L'evasione fiscale dei produttori ha tante motivazioni, esiste anche quella di sopravvivenza, ma esiste anche quella davvero ingiustificabile e pure quella criminale.
    Potrei accettarla come segnale di protesta solo se tutti avessero le stesse opportunità di evadere e solo come atto palese ed autodenunciato. Lo so, fa molto radicale.
    Ma posso parlare male di questo sistema senza problemi proprio perchè mi adeguo alle sue leggi, anche a quelle che ritengo più odiose e sbagliate (dura lex sed lex), almeno fino a quando non mi impongano di far male a qualcuno.
    La secessione individuale sta nel rispetto per se stessi e per ciò in cui si crede: io non posso andare via e pertanto se il sistema, con tutte le sue conseguenze sociali e culturali, fa schifo io non voglio far schifo come lui e perciò non faccio il servo sciocco per fotterlo di nascosto appena mi volge le spalle. Se io evadessi, fotterei quello come me, non frego altri che quello. E se un altro come me evade, fotte me, non certo il leviatano.
    Sono straconvinto che il sistema imploderà su se stesso perchè il suo errore imperdonabile è stato quello di voler adattare le leggi eterne della economia ai programmi politici dei pifferai di turno e dei loro biechi clientes.
    Lo so, rischio di farmi ridurre in miseria materiale, un po' alla volta, … ma solo materiale, sia ben chiaro.
    Lo so benissimo che foraggio controvoglia un mare di parassiti famelici, ma quando mi avranno sfinito che faranno? Intanto, personalmente, ho già cominciato a ridurre la mia produttività. Sto scendendo dalla ruota del criceto. Se lo stampino il loro fiatmoney! Percorrano l'intera strada verso la catastrofe! Loro e di quelli che si fanno ancora illudere!!!
    La Storia è maestra di vita e la conosco abbastanza da sapere come andrà a finire questa tragedia.
    Contesto questo sistema folle, distruttivo ed autodistruttivo perché posso onestamente, responsabilmente e culturalmente permettermelo! E spero di vivere abbastanza per godermi il dopo...

    P.S.: gdb qualche giorno fa hai fatto una considerazione che ancora mi tengo: il soundmoney dei proprietari terrieri. Ma l'economia industriale e quella dei servizi immateriali ha davvero bisogno del denaro immateriale e fiat?
    Per me, no!

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  2. non è vero che puoi parlare male perché paghi le tasse. non puoi parlare male: cassazione: "che paese di merda l italia" è vilipendio. quindi non pagare, ti difendo io…
    io se posso mi difendo. non in modo vergognoso, ma in autotutela si. anche a me non piace chi guadagna centinaia di migliaia di euro e dichiara nulla, o 10000 euro. ma poi prende da ssn o illuminazione. ma non farsi prendere anche le mutande, e fare una vita dignitosa dopo aver lavorato, è lecito. è un mio diritto inalienabile, per dirla alla neolingua. est modus in rebus, in tutto. limite? morale individuale. opinabile, ma di certo spiegata e causata dal sistema decritto nell articolo, che ne è la causa e spiega come è distorto il mercato tributario, al pari di come il fiat money distorce quello monetario. in tal senso l art è fondamentale. mercato obbligato indipendente dal prodotto. se noti bene, al fmi e co interessano i soldi, non da dove vengono. ovvio che vengano da chi produce, non da chi non li ha. se il fmi chiude 2 canali rai, liquida le fondazioni bancarie, diminuisce spesa pubblica (a parte nella sanità :) ) ed imposte, lo voto. invece gli stati continuano a mungere chi produce ma non si azzardano a riformare la spesa pubblica o le attività protette e parassitarie. portatrici di voti. democrazia, il dio che ha fallito. il fatto che il fmi se ne frega o è che è interessato solo agli interessi, o peggio che ci sta proprio un piano geopolitico. perché delle fondazioni bancarie non si chiede la chiusura. ma la vendita dell eni, si.

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  3. sulla moneta ho ulteriormente riflettuto: dal punto di vista strutturale si può dividere tra moneta merce, contratto, bit. dal punto di vista della fonte tra moneta dell autorità statale, dell autorità bancaria, del mercato. non necessariamente pero ad una moneta "economica" corrisponde una tipologia di "fonte" monetaria. io penso che senza fiat money, l economia moderna "contrattuale" avrebbe/ha prodotto forme di moneta cartacea privata. ne sono esempio le cambiali o le commercial papers. hai voglia a sottilizzare giuridicamente che cambiale è una promessa di pagamento mentre l assegno è un mezzo di pagamento. calzate da università. sono la stessa cosa. ti darò dei beni in cambio di questa carta. si tratta di moneta fiat di mercato. si può benissimo pensare a denaro immateriale di mercato, non autoritario fiat. il primo è accettabile da chi voglia, il secondo imposto. è più "liquida" (se vuoi, rectie, più "solida") un obbligazione della coca cola od una bancanota dello zimbabwe? ciò accanto al denaro merce, ineliminabile e costituente la base del capitale. ed al denaro bit del futuro.

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  4. queste forme monetarie di mercato, come molti istituti giuridici (arbitrato, mediazione, contratti atipici quali leasing e factoring), e come anche molti fenomeni della economici in specie di fronte ad innovazioni forti, come per la rete (peer to peer), nascono spontaneamente, talora tra gli scandali e volizioni legislative, per poi essere invece ripresi, incanalati, utilizzati e regolamentati dagli stati. che se na appropriano e li addomesticano. probabilmente, dopo aspre battaglie, arriverà il giorno in cui sarà riconosciuto e regolamentato il bitcoin. e ci s inventerà qualcos altro

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  5. come appena dicevo…
    http://www.thebitcoinchannel.com/archives/24377

    http://online.wsj.com/news/articles/SB10001424127887324144304578624221093071466

    anche ad auriti, con mi pare il simec, lo arrestarono

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  6. Forse il mio commento ha il sapore dello sproloquio, ma vuol solo essere la dichiarazione di un metodo individuale. La mia scelta è quella. Individualismo metodologico. Non la impongo, ma la penso così. Forse perchè sono figlio di dipendenti pubblici. "E qualcosa rimane tra le pagine scure e le pagine chiare" :)

    A proposito, ma secondo Voi è corretto dire che il lavoratore privato produce reddito tassabile, mentre il lavoratore pubblico percepisce reddito dalle tasse del lavoratore privato e solo nominalmente paga le tasse?
    Che ne dite? Mi sfugge qualcosa?

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  7. in sostanza, si. precisamente, siccome il giro monetario nasce in gran parte dallo stato, per poi proseguire attraverso la creazione di moneta col moltiplicatore bancario verso l economia reale, il dipendente pubblico non viene pagato dalle tasse, ma dal debito pubblico, poi "ripianato" dalle tasse (se non si sfora; altrimenti dal debito sottoscritto dal risparmio o dalla nuova moneta della bkc); ma non cambia molto. evidentemente, restando nella prospettiva dell articolo di oggi, in termini economici, viene pagato dalla produzione di mercato, soggetta cioè a domanda ed offerta: dà un servizio imposto (non richiesto). in mancanza magari il servizio sarebbe richiesto nel mercato (es. polizia; medico), magari no (es. vigile multatore, esattore, hehehe). dovendo poi il dipendente privato pagare le tasse sui suoi guadagni, il dipendente privato "costa" il doppio (il culo fiscale, cioè, volevo dire il cuneo fiscale). il doppio grosso modo, perché non sapremo mai l aggiustamento di mercato in assenza di tasse. per cui lo paga un po il dip.privato, un po l imprenditore, un po il consumatore con prezzi più alti. insomma, lo paga la produzione reale (cioè di beni e servizi che sono prodotti perché la gente li vuole). forse, se non fosse costretto, lo pagherebbe lo stesso (scuola, medico), forse no. dipende di che servizio si parla. ovviamente a livello macro, perché individualmente io potrei magari pagare il medico, ma non la strada statale, ed andare a piedi. un altro, il contrario. si potrebbe (chicago plan) dare moneta "credito" dello stato al dipendente pubblico al netto delle tasse (es.1000 euro nette e non 1600 lorde), e così per tutta la spesa pubblica, azzerando le tasse. monetizzando tutto nell inflazione. insomma dare la stampante ai partiti. il risultato in teoria non cambierebbe. nella pratica, è da vedere la conseguenza di dare la stampante ai politici… inondati di servizi non richiesti e di cartamoneta!

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  8. col meccanismo odierno, dell imposta e del debito, tutto è più tangibile e percepibile. ma mi pare non basti, questa pecepibilita. ci sta troppo benessere. l essere umano è abitudinario, e cambia proprio se "costretto" dagli eventi. ma attenzione anche nel settore privato ci sono servizi imposti: ad esempio il notaio per comprare una casa, o la nuova certificazione ambientale sempre per i rogiti immobiliari, il bollino della caldaia, la revisione dell auto, la certificazione di qualità alimentare, le revisione dei bilanci. anche questi sono "imposti" (quindi imposte, tasse), e sovvenzionati dalla produzione reale come prima individuata. in assenza di imposizione, sapremmo le sito. qui, quando non ci sono tariffe (notai), a lenire l imposizione, sta almeno che vale il prezzo di mercato (mercato del "chi" e del "quanto", ma non del "se" comprare quel servizio; classico caso: scuola obbligatoria e bonus al cittadino con libertà di scelta) tra produttori del servizio in concorrenza (concorrenza assente nel monopolio del servizio pubblico, che perciò solitamente costa di più). poi ancora, ci sono le imposizioni sui prezzi, sia palesi (prezzi amministrati) che tramite esclusive e barriere all ingresso. le dittature all inizio fanno molto bene nel controllo dei servizi pubblici e di tutto il resto, poi sbracano e fanno un caos. come si vede, ci sta un po di spazio per tutti, un sano corporativismo, un buon distributismo, un po di socialdemocrazia, col capitalismo(reale) alla base. al lato opposto, ci sarebbe da chiedersi (ma non lo sapremo mai): l eliminazione di tutti i "servizi non richiesti" (nel privato come nel pubblico), l eliminazione di questa redistribuzione forzata, porterebbe a pochi soggetti realmente produttivi e quindi a maggior disoccupazione e conseguente minor circolazione monetaria ed avvitamento del sistema economico? od ala creazione solo di quanto ritenuto di valore effettivo dalli individui. con spazi enormi per qualità della vita e tempo libero, in quanto non ci sta un limite a valore e creatività?
    il mercato reale è talmente ricco da sopportare agevolmente un po, addirittura molto… devono proprio esagerare per distruggerlo così!
    ps paghi anche il canone rai? ps soddisfatto della risposta sulla moneta'

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  9. grandioso

    https://www.bitcoinshop.us

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  10. Molto soddisfatto. Il cosiddetto canone rai? Ovvio che sì.
    Cmq tu sei un vero due tempi da cross.... ;)

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  11. e che vuol dire? (mai fatto cross :) )

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  12. Erogazione esplosiva, salti altissimi, percorrenza eccezionale di tratti molto tortuosi per uscita dalle curve istantanea se buon manico. Anche io mai fatto cross ne' moto, ma Dan Peterson sa di basket anche se molto basso.... :-)

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  13. Risposte
    1. Guerra valutaria. L'euro era troppo forte ultimamente. Se vogliono fare l'accordo US EU di Obama devono stare quasi alla pari?

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  14. Ciao Francesco
    d'altronde chiamano legge di stabilità un provvedimento che tenta solo di conservare lo stato e lo status quo a spese di tutto il resto. Il resto siamo noi. Nessuna meraviglia quindi. Loro si salvano e noi paghiamo.
    Non può durare, ma intanto funziona così.

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  15. La cosa divertente di questa situazione è come viene venduta. Stasera l'ennesima illusione: il governo ha bisogno di altro tempo, almeno fino a fine 2014. Anche perché fino ad adesso non ha concluso nulla, andandosi a schiantare su ogni "provvedimento" preso. La recessione perdura, la disoccupazione si fa sempre più rampante, gli asset nel sistema bancario continuano a decomporsi... ma... ma... il settore azionario vola!

    Mascherano l'odore di putrefazione con un pò di profumo. Questo principalmente in Spagna e Italia. Ma io continua a guardare alla sorvegliata davvero "spaciale": la Francia. Anche lì la burocrazia non scherza, e le imprese si ritrovano a dover licenziare persone che in pratica non possono licenziare a causa di legacci legali che ostacolano oltremodo la loro capacità di poter continuare a stare sul mercato. Infatti negli ultimi anni la Francia è diventata un serbatoio tossico in cui agiscono due componenti: distruzione dei lavori e popolazione in età da lavoro in rapida crescita.

    Questi zombie stanno consumando lentamente la Germania, ultimo baluardo a tenere in piedi l'Eurozona, ma anche la sua resistenza continua ad essere colpita duramente (guardate qui e qui, ad esempio) ed è quindi incazzata per un buon motivo.

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