venerdì 8 novembre 2013

Reazioni collaterali?





di Francesco Simoncelli


[Questo articolo è apparso anche sul magazine online The Fielder.]


Di sicuro non siete qui per leggere una recensione. E di sicuro neanche vorreste. Credo che siete qui per leggere un buon pezzo di analisi economica dell'ennesima porcata dei pianificatori centrali. Oggi ci prenderemo una piccola pausa per vedere le sfaccettature che il nostro mondo ha da offrirci, soprattutto le opere d'arte che ogni volta sembra superino in bellezza quelle precedenti. Quante volte avete sentito la frase: "Adesso abbiamo davvero raggiunto l'apice, non si può andare oltre." Invece salta fuori che c'è sempre qualcuno che smentisce questa affermazione basata, più che altro, sull'estasi del momento. Uno dei campi in cui si è sentita spesso, o almeno io l'ho sentita spesso, questa frase è quello della cinematografia. Sono qui per raccontarvi di come la libertà degli uomini dia vita a dei capolavori artistici e come le idee prive di vincoli burocratici siano i semi di imprese future stupefacenti.

Ultimamente credo di essermi imbattuto in una delle migliori serie TV mai concepite per il piccolo schermo. No, non urlate al cielo festeggiando per aver dimostrato di avere doti telepatiche; se state pensando quello che sto pensando io è perché questa serie TV merita davvero l'aggettivo "superlativa." Sto parlando di Breaking Bad.

Chiunque deciderà di vederla guarderà con occhi diversi qualsiasi altra serie TV. Le idee della serie, infatti, nonostante siano già state utilizzate in molti altri modi, in questo contesto creano un amalgama talmente originale come se fossero state utilizzate per la prima volta. Vi farò un riassunto per sommi capi (senza spoiler ovviamente). L'ambientazione è il New Mexico dei giorni nostri e andremo a vivere circa due anni della vita di un professore di chimica di mezz'età: Walter White. La narrazione degli eventi si focalizza sull'evento che stravolgerà la personalità mite e arrendevole del protagonista: un cancro ai polmoni. E' qui che il vortice introspettivo filmato dell'egregio regista, Vince Gilligan, riversa negli occhi dello spettatore una trasformazione pressoché radicale di un comune professore delle superiori.

La successione degli eventi tocca temi sensibili che una mente "normale" non si immaginerebbe mai di prendere in considerazione, scelte moralmente discutibili al limite della sopportazione giocano un ruolo fondamentale nella psiche dello spettatore il quale si ritrova in balia del genio di Gilligan, pienamente espresso in un crescendo di colpi di scena mai scontati. Il machiavellismo di cui abbiamo conoscenza solo sui libri, viene estremizzato quanto più umanamente possibile fino a farci realizzare che dovremmo essere totalmente apatici per non amare un tale stralcio di grande cinema. A tratti grottesco, a tratti crudo, a tratti drammatico, ma mai banale. Il mix che è stato preparato per il piccolo schermo potrebbe rappresentare una sfida tanto coraggiosa quanto folle, eppure il cocktail che ne esce fuori riesce a far esplodere un crogiuolo di sensazioni che lo spettatore si sarebbe solo sognato in precedenza.

In Teoria e Storia Mises ci tiene a sottolineare come le idee non siano affatto dei fantasmi, ma delle cose reali. Sono innumerevoli, la loro offerta è pressoché infinita. Ma è la scarsità dell'originalità con cui vengono messe insieme quello che fa la differenza.

Restando sempre su Breaking Bad, notiamo come alcuni dei concetti e dei personaggi introdotti nella trama siano degli echi ad altre idee utilizzate in altre opere televisive. Ad esempio, il protagonista della serie, Walter White, dopo aver scoperto la manciata di tempo che gli era rimasta decide di sconvolgere la sua vita iniziando a contemplare una decisione che per un uomo della "sua levatura" sarebbe impensabile: produrre droga. Eppure un telefilm precedente si muove sugli stessi binari: Weeds.

Ancora, il ruolo della polizia sarà ovviamente cruciale nelle indagini che riguarderanno lo spaccio di droga e per certi versi l'incarnazione della figura principale che ricoprirà quella di "poliziotto-segugio" ricorderà un po' quella del protagonista di The Shield. Quest'ultima è una delle poche serie che riesce a tener testa a Breaking Bad per quanto riguarda suspance, aspettative e colpi di scena. Nonostante ci siano idee "prese in prestito" da altre serie TV, il mix originale che ha da offrire una nuova opera deve essere ponderata e filtrata attraverso i propri gusti e la bravura oggettiva di determinati registi/sceneggiatori a metterle insieme. Se non esistesse la libertà di poter utilizzare le idee, di copiarne alcune, la stagnazione della qualità a cui assisteremmo sarebbe devastante.

E' per questo che nuovi segmenti di mercato cercano di abolire la cosiddetta proprietà intellettuale nella loro area di affari, proprio perché intuiscono le potenzialità di un mercato libero. Ma anche questo è un tema affrontanto nella serie TV. La scena che più disegna egregiamente questo aspetto vede il protagonista, che nel giro della droga utilizza lo pseudonimo di Heisenberg, trattare il suo prodotto con un gruppo di altri spacciatori presenti sul mercato della metanfetamina. Ovviamente anche questi ultimi la spacciano per contro proprio, ma il nostro Heisenberg ha una proposta: "Sì, so tutto della vostra attività. I miei soci mi hanno detto che voi producete metanfetamina pura al 70%, se vi va bene. Ma quella che produco io è pura al 99.1%. Quindi siete una squadretta delle medie contro i New York Yankees. La vostra è solo una mediocre sottomarca di generica cola. Invece la mia è Coca Cola vera. [...] Il mio socio dice che a seguito del nostro successo siete passati ad una ricetta a base di fenilacetone. State colorando la vostra metanfetamina perché somigli alla mia; avete già scopiazzato il mio prodotto come più non potevate. Ma ora, potreste essere direttametne voi a venderlo."

Un esempio più concreto, e le relative conseguenze, ce lo spiega Jeffrey Tucker:

[...] Prosperità richiede pace. Lo stato voleva la guerra, ma il mercato ha detto di no. Sarebbe stato meglio se le norme e le tutele di monopolio fossero state abrogate e fosse stato lasciato al mercato il compito di scovare nuovi modelli commerciali di distribuzione. Ma invece di aspettare che cambiasse la legge, il settore privato ha trovato un modo per aggirarla.

[...]

PSY (Park Jae-sang) è un artista che languiva nell'oscurità da un decennio. Intuiva il valore del "farsi vedere." Quando la sua canzone ha cominciato ad essere piratata, quando venivano aperti ristoranti chiamati Gangnam Style, quando sono cominciate ad apprarire t-shirt ed altri prodotti, ha assolutamente rifiutato di applicare la sua proprietà intellettuale. Con molta abilità ha visto che la condivisione non poteva che essere un bene per lui. E infatti si stima che rastrellerà $8.1 milioni quest'anno da download di iTunes, biglietti per concerti e pubblicità. Grazie al suo rifiuto di partecipare al sistema dello stato, è diventato uno dei musicisti più famosi al mondo e presto sarà anche uno dei più ricchi.

Riflettiamo sulle lezioni. Oggi l'apparato normativo dello stato ha creato una situazione insostenibile per quasi tutti, non solo nel campo della proprietà intellettuale ma in ogni ambito della vita. Anche chi immaginava che ne avrebbe tratto beneficio, non si è dimostrato un vantaggio della misura che credeva. Questo perché il cammino della storia non si ferma nemmeno di fronte ai più grandi tentativi di imposizione. Il mercato prevarrà — che è solo un altro modo per dire che l'azione umana prevarrà sul meccanismo coercitivo del governo — nel lungo periodo.

Stiamo assistendo a questo evento in ogni ambito della vita. Le leggi statali sulla droga stanno fomentando uan seria rivolta popolare contro le orribili onde di reclusioni per azioni che la maggior parte delle persone non considera reati gravi (come fumare marijuana). La guerra al terrore ha stancato tutti e sta finendo verso la non conformità. Il monopolio sulla scuola pubblica si sta lentamente erodendo a causa delle forze della scuola parentale, dell'apprendimento online, e delle alternative creative del mercato.

Anche il settore bancario sta subendo uno sconvolgimento, nonostante i tentativi della FED e del Tesoro di monopolizzare il sistema. Sta crescendo e prosperando una nuova moneta chiamata Bitcoin, nonostante ogni tentativo di definirla una frode. Ogni giorno che passa stanno spuntando nuovi sistemi di pagamento sottoforma di gift card e carte ricaricabili istantaneamente che si possono ricaricare con denaro contante. Le applicazioni digitali stanno consentendo nuovi modi di prestito che bypassano completamente il sistema ufficiale dello stato.

Gente, se volete vedere come lo stato collasserà in futuro, questa è la direzione in cui guardare. Non succederà attraverso la politica. Non succederà attraverso una riforma dall'alto verso il basso. Non accadrà neanche attraverso seminari. Avverrà attraverso i tentativi empirici dell'imprenditorialità, perché il mercato non rimarrà fermo. Di fronte ai costi spaventosi dello stato-nazione anacronistico, il mercato continuerà a trovare modi creativi e sorprendenti per aggirare l'apparato coercitivo, inventando di fatto nuovi regni di libertà che consentieranno al progresso di esprimersi liberamente.

E indovinate un po'? Il creatore di Breaking Bad sostiene che la pirateria abbia contribuito al successo della serie. Come riportato in precedenza, l'imitazione è sempre stata un tratto caratteriale dell'azione umana. Fa parte del processo competitivo. Le copie, infatti, aiutano a vendere l'originale perché in questo modo (a meno che non ci si accontenti) si mettono in evidenza i difetti che hanno rispetto all'originale. Questo, ovviamente, vale per ogni campo in cui ci confrontiamo, dalla letteratura al mondo digitale fino alle idee. Il nostro set di valori, attraverso una rapida ponderazione di vari fattori in gioco in determinate finestre temporali, ci aiuta a decidere cosa ci convenga di più nelle varie situazioni che le scelte consumistiche ci mettono di fronte.

Tanto per fare un esempio, nonostante ci siano molte copie sulla falsariga de Il Signore degli Anelli là fuori, l'opera originale di Tolkien continua a far registrare ottime vendite. Ma la maggior parte delle persone pensa che una qualche forma statale di copyright o di brevetto sia legittima per creare, usare e distribuire una certa opera o invenzione; non si accorge che questa forma di barriera impedisce ai concorrenti di utilizzare quella forma di invezione o opera come base per qualcosa di più significativo.

I privilegi statali feriscono l'innovazione creando e sostenendo un branco di zombie che, attaccandosi a prezzi alti artificiali, tenta di prosperare a scapito del resto della popolazione. Risultato? Stagnazione intellettuale e competizione nei tribunali piuttosto che sul mercato.

La cosiddetta pirateria, differentemente da quello che dicono i ricercatori di rendite, non crea affatto perdite per l'azienda o gli individui che si vedono sottoposti al suo giudizio. Si tratta sempre di segnali di mercato che al contrario permettono, per quanto paradossale possa sembrare, la diffusione delle copie "legali." Una brillante ricerca in questa direzione è stata fatta da Moshe Givon, Vijay Mahajan, and Eitan Muller: Software Piracy: Estimation of Lost Sales and the Impact on Software Diffusion. Non solo, ma anche nel mondo videoludico ci sono state importanti svolte in questo campo. Per molto tempo i giochi per PC sono finiti nell'occhio del ciclone per i presunti problemi con la pirateria. Qual era il messaggio diretto verso i produttori? Abbassate i prezzi o createne una versione più economica.

Cosa è successo quindi? E' nato Steam, una piattaforma digitale con la quale acquistare prodotti informatici e videoludici a prezzi praticamente stracciati. E' meglio guadagnare una miseria con prezzi alti o gudagnare molto ma con prezzi accessibili? Colossi come la Coca Cola o McDonald's credo abbiano capito l'importanza del secondo aspetto. Anche perché a seguito del successo di Steam sono nate piattaforme simili, come Origin, ma al momento nessuna riesce a competere con quello che ha da offrire Steam.

In conclusione, coloro che cercano monopoli legati alla proprietà intellettuale sventolando lo spauracchio della pirateria, non sono altro che cercatori di rendite. Impiegano la violenza dello stato per impedire agli altri attori presenti nel mercato di fare loro una sana concorrenza, avvalendosi della protezione di un ente monopolista che a cascata garantisce privilegi arbitrari. Mescolando pirateria e proprietà intellettuale, e chiamando in causa lo stato, si crea una cortina fumogena attraverso la quale è difficile scorgere la realtà delle cose (impedendo di conseguenza agli individui di capire cosa stia succedendo). Ciò genera confusione.

Le leggi sui copyright non sono incompatibili con un libero mercato. Lo sono quelle odierne imposte coercitivamente dallo stato che fornisce protezione ai cosiddetti "primi scopritori" piuttosto che agli "scopritori indipendenti." Un punto ben spiegato da Rothbard nel seguente video.





26 commenti:

  1. Non conosco nemmeno una delle serie tv che hai menzionato, ma il senso dell'articolo è chiarissimo. Proteggere lo status quo porta alla sclerosi ed allo stagno. E lo stagno prima o poi marcisce e puzza. Però è anche molto umano cercare di conservare i risultati conseguiti. Dà fastidio a molti invecchiare ed essere soppiantati dai nuovi protagonisti. Un esempio chiaro è il conflitto occupazionale tra insider ed outsider anche generazionale. Esito di legislazioni miopi pluriennali. Insomma checché se ne dica e scriva dovunque le maggiori opportunità di benessere diffuso non le offre lo stato e tanto meno le può garantire. Lo stato protegge solo se stesso ed i propri clientes.

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  2. francesco laurea honoris causa in diritto intellettuale. d altra parte, l saggio cinese diceva: "CHI SA MOLTO, MA MOLTO BENE UNA COSA, SA TUTTO".
    picasso ha copiato braques, anzi derubato (disse: il talento copia, l genio ruba). io compro le clarks vere perché quelle finte non mi piacciono. nessuna signora snob compra la borsa falsa di Vuitton come la sua parrucchiera. cosi la parrucchiera aspira alla vera...

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  3. Concordo con gdb, laurea honoris a Francesco.

    P.S. Avete notato l'aumento esponenziale di trollers keynesiani in giro sui blog

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  4. Concordo con gdb, laurea honoris a Francesco.

    P.S. Avete notato l'aumento esponenziale di trollers keynesiani in giro sui blog

    PPS Scusate ho dimenticato di firmarmi

    Matteo M.

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  5. http://www.businessmagazine.it/news/bitcoin-una-falla-nel-sistema_49618.html

    http://punto-informatico.it/3924467/PI/News/bitcoin-vulnerabile-al-mining-egoista.aspx

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  6. 'A livella ci renderà tutti uguali, senza dubbio, ma LA VITA per continuare e rafforzarsi ha bisogno della diversità, della differenza, della disuguaglianza. E' una necessità biologica lo scambio tra differenti. Il DNA più si mescola e più diventa forte e bello.

    Lo statalismo è invece la religione mortifera dell'uniformità e dell'uniforme: la politica dell'intervento (a maggioranza o d'imperio) vuole razionalizzare/razionare secondo uno schema, secondo un piano particolare (sempre minoritario o elitario anche quando sembra sostenuto da democratiche maggioranze relative), ciò che per sua natura funziona assai meglio se va nella direzione della selezione spontanea del meglio operata nel tempo dall'interagire libero tra gli esseri umani.
    Lo scambio libero è incoercibile nel lungo periodo perchè è nella natura umana e, prima o poi, trova la strada per riaffermarsi nelle forme e nei modi più disparati ed imprevedibili.

    Non solo lo statalismo burocratico, ma pure lo stato-nazione non ha storicamente più alcun futuro e senso logico, nè la sua evoluzione sovranazionale o imperialistica, di fronte alle possibilità ed opportunità infinite di interazione libera che è offerta dall'internet. La rete degli scambi di qualsiasi tipo offre ed amplifica, in modo finora inimmaginabile, una varietà di soluzioni e di scelte che rendono obsoleta ed arcaica qualsiasi soluzione offerta od imposta dalle organizzazioni burocratiche.

    Questa lunga crisi di sistema vede già l'avviarsi di una profonda incontrollabile transizione storica verso un mondo molto diverso da quello che conosciamo ed abbiamo conosciuto. Certamente sarà una grande occasione per il riaffermarsi della libertà negativa, la vera libertà. Certamente si spalancheranno vertigini avventurose e rischiose, ma anche scenari incredibili e straordinari come al tempo della scoperta delle Americhe.
    Spero che l'interazione allargata e globale consenta l'emergere del meglio della natura umana. E credo che questo accadrà più facilmente se non sarà ostacolato dall'intervento dirigista ed interessato di qualcuno "più uguale degli altri".

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  7. La moneta bit è certamente una innovazione tecnologica, ma nella sostanza ha valore perchè mima il meglio della moneta merce.
    Perciò, per me, le tipologie sono sempre due: fiatmoney a corso legale del sistema statale (burocratico-finanziario) e soundmoney del mercato libero.
    Come giudizio di valore morale c'è, da una parte, la moneta imposta, falsa, falsificabile, svalutabile del sistema fiat, e, dall'altra parte, la moneta sana, onesta, virtuosa e libera scelta dal mercato.
    Il bitcoin è tecnologicamente rivoluzionario, politicamente secessionista, economicamente sano e fino ad ora incontrollabile e perciò libero ed alternativo al sistema fiatmoney, ma è una riproposizione informatica dei vantaggi dei metalli preziosi.

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  8. http://ideashaveconsequences.org/e-ora-frazionami-questo-bitcoin/leo

    riserva frazionaria in bitcoin, ma senza bk centrale.

    io credo che conviveranno 2i standard monetari, uno ufficiale ed un altro di mercato.

    la storia è storia di lotte per il potere e la libertà

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  9. oggi è di studio su web e nuove scoperte… ecco una che stimola il pensiero

    http://www.deirdremccloskey.com/main/bio.php#300

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  10. Una segnalazione: http://ronpaulmd.com/home

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  11. Ma gdb, secondo me il tizio dell'articolo non ha capito nulla, secondo lui il moltiplicatore monetario non esiste che poi è la riserva frazionaria, tra deposito e prestito sempre secondo lui non c'è differenza, ma perfavore, sai cosa mi sembra un keynesiano o monetarista travestito da austriaco.

    Matteo M.

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  12. no, ha capito, anche se si esprime in modo che a prima vista lascia interdetti (è successo così a me, almeno). bisogna rileggerlo e capirlo. in realtà sta attaccando i demonizzatori della ris fr.
    egli distingue la moneta (lo standard monetario) dalla riserva frazionaria. il sistema della riserva frazionaria, egli sottolinea, esisteva anche in gold standard (salvo l imbroglio di dire che c era oro per la conversione quando non c era. mises parlava di espansione artificiale del credito, porche su di un sotterfugio, non su base negoziale consapevole), è (può essere) fenomeno di mercato, di credito e transazioni commerciali. tanto che effettuabile anche col bitcoin. il bitcoin non evita quindi il moltiplicatore da riserva frazionaria. poi dice che la gente dovrebbe sapere che un deposito è un credito e non un asset (stock). lo fa solo per dire che la r.fr. non è il male del mondo, e che può esserci con oro e bitcoin. fa bene a fare la distinzione per non cadere in equivoci epistemologici. si ferma là e omette di analizzare il resto. se la ris fr non è iil male del mondo, allora qual è il male? lo dico io: che con la moneta debito (la nostra di ora; se vedi il mio commento postato in fondo all articolo indico il pezzo che l autore ha tralasciato), credito/debito e moneta sono la stessa cosa. invece una cosa è espansione del credito, affari dei creditori, altro espansione della moneta creando denaro dal nulla attraverso l erogazione di mutui, e poi si procura le riserve. così aumenta moneta, non credito. in banca si hanno "soldi" non crediti. si hanno in realtà crediti, ma oggi crediti e soldi sono la stessa cosa. l asset reale base monetaria è sparito e comunque le riserve sono espandibili ad libitum. faccio le sempio della ssegno, che è un "mezzo di pagamento" (denaro) mentre è una cessione del credito. anche oggi quindi un sotterfugio, l ambiguità del legislatore) crea un espansion artificiale del credito. non cioè volontaria, ma sistematica e consustanziale al sistema. insomma, non si distingue tra stock (o moneta, o risparmio) e credito. tra moneta e credito. la ris fraz è affare di mercato quando lo è. li espande il credito, non la moneta. ed è affare privato di chi gioca il gioco. qui è di sistema e coinvolge tutti con inflazione da bkkc o default collettivi. il problema è la trasparenza. altri articoli interessanti sul sito, in spechi quello sulla storiografia, ed in un commento il richiamo a McCloskey, che non conoscvo, che trovo molto interessante (sono andato sul sito; è un personaggio da nulla…), la cui lettura che ci ricollega al discorso che facevamo tempo fa sul know how e serve a nche a dare una luce sullo stato di cose nel rapporto usa cina).

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  13. molto esatta la considerazione iniziale sulla soggettività del valore, le distinzioni tra stampa e credito, sembra pero omettere sia l analsi dell ambiguità della disciplina legislativa (che pero conosce: vedi come risponde ad un commento: solo che l articolo si appunta su altro), sia, soprattutto, che qui non siamo più neanche in riserva frazionaria, ma in riserva neanche frazionaria, espandibile sino all infinito. la banca crea denaro dal nulla, come ha spiegato rothbard. in pratica se vogliono ti danno un mutuo ed ecco attivo (credito da erogazione verso x) e passivo (debito verso X per deposito). entrano ed escono depositi e contante con le altra banche. poi fanno i conti. se manca la riserva, la cercano altrove, se la fanno prestare o vanno in banca centrale. l espansione creditizia equivale ad espansione monetaria. siccome in moneta fiat le riserve si crani dal nulla, la ris fraz non esiste perché non esiste un limeite all elementa da moltiplicare. la bkcnella pratica segue, non precede, il ciclo espansivo. e cerca di regolarlo coi tassi,e gli altri suoi strumenti. pensa che le banche devono avere il minimo di riserva al moneto in cui si fanno i relativi conti, 2 volte al mese (normativa per l europa, no so gli usa)

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  14. fra, grazi per le precisazioni di ieri. io ricordavo 2 vie 1 scopo di bagus, qui da te, e quello mi sembrava più il sistema bce che fed

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  15. devo correggermi, l espansione del credito non è proprio affare dei creditori, perché anche se non inflaziona la moneta, non mette il capitale "asset" in pericolo, non impone tassazioni a ripiano di perdite collettive, comunque crea bolle sui prezzi. ecco perché dalla currency school in poi si è cercato di mettere i depositi bancari come creazione di moneta. fatto sta che, come dicevamo ieri, e come ripeter l art su ris fr in btc. l espansione del credito può avvenire fuori del circuito bancario anche con cambiali, letter di credito, e strumenti del semplice mercato privato. si evitano le magagne della sovrapposizione con la moneta e l inesauribilità della bkc, ma non le bolle. che più piccole scoppierebbero prima. il rilancio dello schema ponzi non può durare così a lungo.

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  16. Il tizio
    Le banche oggi non stampano nulla, le banche ricevono un “deposito bancario” che, ed è chiaro se si leggono contratti e articoli di legge, è in realtà un prestito a loro favore che loro usano per prestare ad altri; in altre parole, le banche intermediano credito (sconvolgente ragione per la quale sono annoverate tra gli “intermediari finanziari”) e non moltiplicano nulla.

    Dunque è vero che le banche oggi non stampano fisicamente nulla, vero anche che il deposito diventa in realtà un credito, ma quel deposito/credito è la base della riserva frazionaria da cui il moltiplicatore.
    E poi scusa, ma secondo te perché le banche falliscono quando ci sono corse a gli sportelli, proprio a causa della riserva frazionaria. Che la legislazione riguardo al deposito bancario e volutamente ambigua non ci piove, ma a casa mia un prestito per definizione diviene indisponibile per un periodo di tempo prestabilito non rimborsabile a richiesta.

    Matteo M.

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  17. è vero, quel pezzo è letteralmente inesatto. intemediando credito, in effetti lo moltiplicano (anche se poi, come ho scritto sopra, non è neanche proprio così. è peggio). ma lui intende dire che le banche non creano moneta perché non stampano. una volta stampavano più dell oro che avevano e dicevano falsamente che la banconota rappresentava l oro. quella è la vera riserva frazionaria. ma, egli scrive, le banche creano credito, e che la gente lo deve sapere, è loro resonsabilita, perché si sa che le banche sono intermediari creditizi ed il deposito un prestito. (d altra parte i correntisti vogliono gli interessi. da dove pensano che vengono?). poi continua dicendo che il credito non è veramente moneta, che sarebbe (nella sua lingua descrittiva) solo la base monetaria. insomma li si omette di considerare che credito e moneta sono la stessa cosa. e non è necessariamente così (pensa a friedman ed al suo 100% fiat senza riserva frazionaria bancaria). ma non perché non lo sappia (almeno così mi sembra di capire, che non pare uno sprovveduto nelle inferenze analitiche, e si vede anche da come risponde ad un commento), ma perché in quel pezzo si concentra a dimostrare come la r fr sia possibile anche con moneta merce, quale il bitcoin. e che ognuno dovrebbe essere consapevole e responsabile di quel che fa in banca.. e che se vuole, si tenesse i soldi sotto al materasso. riporta quindi la r. fr ad un fenomeno di mercato, sottostimando l impulso legislativo che praticamente la obbliga, di cui l'esempio più eclatante è la riduzione del contante. ma l articolo si concentra, ripeto, alla creazione di moneta/credito attraverso r fr come fenomeno di mercato. anche col bitcoin. il numero di bitcoin è invariato, ma due persone possono spendere lo stesso tbc depositato se i correntisti non lo richiedono tutti assieme. com era quando c era il gold standard. d altra parte vietare la riserva frazionaria è limitazione della libertà contrattuale. ora, che fai in un mondo contrattuale di r fr? a che serve la tua moneta se si svaluta? per questo ci vuole la concorrenza monetaria del free banking. emittente di moeta che non accetta la r fr e perciò non svaluta la moneta. il problema è l ambiguità, mescolare moneta e credito. vendere più volte lo stesso magazzino facendolo ruotare, un po come anche lo shadow banking, o come il car sharing.

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  18. insomma se tutti andassero in banca a ritirare, sapiiamo che la moneta non ci sta. la differenza è che col bitcoinc è la merce, e poi la r fr sulla merce. come con l oro. con la moneta debito fit a a r fr, la moneta si crea col processo di erogazione bancaria. è una differenza non da poco, perché nel primo caso la r fr è un evenienza, nel secondo senza la creazione bancaria la moneta non esisterebbe. qunid, per come ho compreso io, la rticolo vuole sottolineare che il problema vero non è la r fr, con cui ci si deve pur sempre cnfrontare, anche come ipotesi di mercato, ma la natura della moneta primaria. spero di essere stato chiaro. se no, replicami :)

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  19. Si ho capito cosa vuoi dire gdb, però, che una qualsiasi moneta merce possa fare da base per un sistema a riserva frazionaria e sicuramente vero, ma non sono d'accordo che la riserva frazionaria non sia il problema, ha me pare invece il problema, ciò non toglie che in un mercato libero sia legittimo per chi la vuole addottarla, ma il risultato sarebbe certamente il fallimento causato dalla riserva è inevitabile.

    Matteo M.

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  20. Ciao a tutti.

    Stuzziacane questo scambio. L'articolo proposto da gdb ripropone una vecchia discussione interna alla Scuola Austriaca, ovvero, tra coloro avversi a prescindere alla riserva frazionaria e coloro tolleranti. Io sposo la teoria di Rothbard su questa posizione: la riserva frazionaria è una frode. Lo è dal momento che vìola i diritti legali di un deposito che "magicamente" si trasforma in un prestito e permette al suo titolare di accedere quei soldi nonostante siano "prestati." Tra l'altro c'è una bella differenza tra "stampare" denaro e creare denaro "dal nulla."

    Certo, la riserva frazionaria era presente anche nel periodo del gold standard pre-1914; ma stiamo parlando della free banking era, in cui le banche venivano trattate come qualsiasi altra azienda privata (es. niente assicurazione ststale sui depositi, niente prestatore di ultima istanza, niente salvataggi bancari da parte dei contribuenti, ecc.). Insomma, banchieri e depositanti erano a conoscenza dei rischi che correvano e non ne erano esentati artificialmente. Ed ora mi tocca citare nientemeno che Greenspan dei "vecchi tempi":

    «In tutta la Free Banking Era l'efficacia dei prezzi di mercato per le banconote, ed il loro impatto associato sul costo dei finanziamenti, impartì una disciplina nel mercato in crescita, forse perchè il cambiamento tecnologico del telegrafo e delle ferrovie monitoravano l'efficacia delle banche e riducevano il tempo richiesto a mandare una banconota per il proprio riscatto. [...]

    In parte, questa riduzione nel rischio era un riflesso del miglioramento nello stato di regolamentazione e supervisione. In parte, era anche una norma del mercato privato in un ambiente in cui il depositante ed i possessori di banconote non erano protetti da una rete di sicurezza. Ovvero, l'azzardo morale di cui oggi ci preoccupiamo molto non era ancora stato introdotto nel sistema.»

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  21. Errata corrige: intendevo diritti di proprietà, non diritti legali.

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  22. Davvero un dibattito bellissimo. Per me il concetto chiave è quello che ha detto gdb: questione di trasparenza.
    E quindi torniamo ai fondamentali. Dove c'è nebbia confusione ambiguità ci sta spesso inganno e imbroglio, vantaggio scorretto per qualcuno e fregatura per l'inconsapevole. Hai voglia a dire che non è ammessa l'ignoranza della legge. Il potere dissimula, mistifica, illude, inganna per sopravvivere. Altrimenti passa dal softpower all'hardpower.

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  23. “It's all well that the people of the nation do not understand our banking and monetary system, for If they did, there would be a revolution before tomorrow morning.” - Henry Ford.

    “The process by which banks create money is so simple that the mind is repelled.” - John Kenneth Galbraith

    “Money is a new form of slavery, and is distinguishable from the old simply by the fact that it is impersonal, there is no human relation between master and slave.” – Leo Tolstoy

    “Whenever destroyers appear among men, they start by destroying money, for money is men's protection and the base of a moral existence. Destroyers seize gold and leave to its owners a counterfeit pile of paper. This kills all objective standards and delivers men into the arbitrary power of an arbitrary setter of values. Gold was an objective value, an equivalent of wealth produced. Paper is a mortgage on wealth that does not exist, backed by a gun aimed at those who are expected to produce it. Paper is a check drawn by legal looters upon an account which is not theirs: upon the virtue of the victims. Watch for the day when it bounces, marked: 'Account overdrawn.'” - Ayn Rand

    “In our time, the curse is monetary illiteracy, just as inability to read plain print was the curse of earlier centuries.” - Ezra Pound

    "The few who understand the system, will either be so interested in its profits, or so dependent on its favours that there will be no opposition from that class, while on the other hand, the great body of the people mentally incapable of comprehending the tremendous advantage that capital derives from the system, will bear its burdens without complaint, and perhaps without even suspecting that the system is inimical to their interests." – John Sherman - Protégée of the Rothschild Family

    “All the perplexities, confusion and distress in America arise not from defects in the constitution or confederation, nor from want of honor or virtue, as much from the downright ignorance of the nature of coin and circulation.” - John Adams in a letter to Thomas Jefferson.

    "The study of money, above all other fields in economics, is one in which complexity is used to disguise or to evade truth, not to reveal it.” - John Kenneth Galbraith

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  24. http://it.wikipedia.org/wiki/Fernand_Braudel

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  25. http://alternativeright.com/blog/category/the-caucasian-retroviral-of-breaking-bad

    Il protagonista, bianco, di mezza età, apparentemente inoffensivo e conformista, oppresso dalla moglie e il sistema, scopre di avere un male incurabile e si ribella. Non a caso la serie ha riscosso un grande successo. Dato che il sistema è ostile agli interessi della maggioranza bianca.

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  26. Il libero mercato premia l'inventiva e coloro che si innovano in risposta ai cambiamenti all'interno del tessuto economico. La tecnologia, infatti, ha diminuito i prezzi per i fruitori della musica; così invece di ricorrere al potere dello stato affinché solidifichi infruttuosamente una posizione di privilegio, gli imprenditori vittoriosi scelgono di innovarsi e cambiare strategia per cercare di fare profitti.

    Gli Iron Maiden hanno capito appieno questa lezione: How Iron Maiden found its worst music pirates -- then went and played for them

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